il carciofo - spazioniscemi
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IL CARCIOFO Documentazioni storiche, linguistiche e molecolari sembrano domesticazione del indicare che carciofo la (Cynara scolymus) dal suo progenitore selvatico (Cynara cardunculus) possa essere avvenuta in Sicilia, a partire dal I secolo circa. La pianta chiamata Cynara era già conosciuta dai greci e dai romani, ma sicuramente si trattava di selvatico. A quanto sembra le si attribuivano poteri afrodisiaci, Il carciofo è femmina. Così almeno dice la mitologia che racconta di una fanciulla di nome Cynara, follemente amata da Giove. La bella ninfa, dal carattere decisamente spinoso, osò rifiutare le avances dell’olimpico conquistatore che si vendicò trasformando l’oggetto del suo desiderio in un carciofo. La scienza dice invece che il cynara è bisex. Fu lo svedese Carlo Linneo, il padre di tutti i naturalisti, il primo a dargli dell’ermafrodito, catalogandolo nella famiglia delle Composite, la stessa dei cardi e delle margherite. E in effetti il carciofo è pungente e difeso come il cardo, ma al tempo stesso si lascia sfogliare voluttuosamente come una margherita. Sempre in bilico tra il darsi e il negarsi, il carciofo in realtà dona il suo cuore solo a chi non ha fretta e riesce a vincere la sua ispida ritrosia. Il che gli ha fatto guadagnare la fama di cibo afrodisiaco, emblema delle spinose delizie dell’amore. Nel secolo XV il carciofo era già consumato in Italia. Venuto dalla Sicilia, appare in Toscana verso il 1466. Nella pittura rinascimentale italiana, il carciofo è rappresentato in diversi quadri la "Fruttivendola" di Vincenzo Campi, (*) (Cremona, 1536 – Cremona, 3 ottobre 1591) (2) “Estate" (**) e "Vertemnus" (***) di Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi .( Milano, 1527 – Milano, 11 luglio 1593) (*) Vincenzo Campo,La fruttivendola (Milano, Pinacoteca di Brera) http://it.wikipedia.org/wiki/File:Vcampi.jpg (**) Arciboldo, Estate, (Museo del Louvre, Parigi) http://it.wikipedia.org/wiki/File:Vcampi. (***) Rodolfo II in veste di Vertunno, Skoklosters Slott, Stoccolma http://it.wikipedia.org/wiki/File:Arcimboldovertemnus.jpeg La tradizione dice che fu introdotto in Francia da Caterina de' Medici, la quale gustava volentieri i cuori di carciofo. Sarebbe stata costei che lo portò dall'Italia alla Francia quando si sposò con il re Enrico II di Francia. Luigi XIV era pure un gran consumatore di carciofi. Gli olandesi introdussero i carciofi in Inghilterra: abbiamo notizie che nel 1530 venivano coltivati nel Newhall nell'orto di Enrico VIII. I colonizzatori spagnoli e francesi dell'America introdussero il carciofo in questo continente nel secolo XVIII, rispettivamente in California e in Louisiana. Oggi in California i cardi sono diventati un'autentica piaga, esempio tipico di pianta invadente di un habitat in cui non si trovava precedentemente. Principi attivi Dopo l'acqua, il componente principale dei carciofi sono i carboidrati, tra i quali si distinguono l'inulina e le fibre. Gli studi di Niness pubblicati "Journal of Nutrition" evidenziano infatti che l'inulina è in grado di ridurre il tasso di colesterolo e di trigliceridi del sangue e di contrastare l'aumento della glicemia. I minerali principali sono il sodio, il potassio, il fosforo e il calcio. Tra le vitamine prevale la presenza di B1, B3, e piccole quantità di vitamina C. Più importante per spiegare le attività farmacologiche degli estratti di carciofo è la presenza di un complesso di metaboliti secondari caratteristici: Derivati dell'acido caffeico: tra gli altri acido clorogenico, acido neoclorogenico, acido criptoclorogenico, cinarina. Flavonoidi: in particolare rutina. Lattoni sesquiterpenici: tra gli altri cinaropicrina, deidrocinaropicrina, grosseimina, cinaratriolo. L’acido clorogenico, (CA), contenuto nel cuore del carciofo - costituito dalle brattee interne e dal ricettacolo del capolino - è un antiossidante ed epatoprotettivo naturale preventivo contro le patologie arteriosclerotiche e cardiovascolari. Caratteristiche che rendono tale ortaggio un vero e proprio "alimento funzionale". Usi terapeutici : La cinarina sembra avere effetti colagoghi. Gli estratti di carciofo hanno mostrato in studi clinici di migliorare la coleresi e la sintomatologia di pazienti sofferenti da dispepsia e disturbi funzionali del fegato. La cinarina ha mostrato di essere efficace come rimedio ipolipidemizzante in vari studi clinici. La cinarina ha anche effetti coleretici, sembra cioè stimolare la secrezione di bile da parte delle cellule epatiche e aumentare l’escrezione di colesterolo e di materia solida nella bile. La Cinarina è anche ipocolesterolemizzante, tramite l'inibizione della biosintesi del colesterolo e l'inibizione dell'ossidazione del colesterolo LDL. Diminuisce inoltre il quoziente beta/alfa delle lipoproteine ed ha effetti diuretici. La medicina naturale e la fitoterapia usano il carciofo nel trattamento dei disturbi funzionali della cistifellea e del fegato, delle dislipidemie, della dispepsia non infiammatoria e della sindrome dell'intestino irritabile. Lo utilizza inoltre, per il suo sapore amaro, in caso di nausea e vomito, intossicazione, stitichezza e flatulenza. La sua attività depurativa (derivata dall'azione su fegato e sistema biliare e sul processo digestivo) fa sì che venga usata per dermatiti legate ad intossicazioni, artriti e reumatismi. L'attività dei sull'equilibrio principi amari insulina/glucagone ne indica la possibile utilità come supporto in caso di iperglicemia reattiva o diabete incipiente, e l'effetto dei principi amari sulla secrezione di fattore intrinseco ne indica un possibile utilizzo in caso di anemia sideropenica. Il basso contenuto calorico del carciofo fa sì che sia speciamente indicato nelle diete dimagranti. I fiori, come quelli del cardo, contengono il lab-fermento (chimosina), che si usa come caglio del latte. Per trarre beneficio dalle straordinarie qualità curative del carciofo, bisognerebbe assumere una quantità di prodotto fresco pari a circa 100 grammi al giorno per un periodo prolungato. Il consumo dell'ortaggio fresco è infatti quello ideale perché consente di fare il pieno di cinarina e di tutte le altre sostanze salutari in esso contenute. Le sostanze nutritive e le proprietà organolettiche del carciofo però si disperdono se lo si consuma fritto o in abbinamento ad insaccati, vino e formaggi che inibiscono l'azione anti-tossine. Curiosità Marilyn Monroe fu nel 1949 la prima "Regina del Carciofo" (Artichoke Queen) nel "Festival del Carciofo" (Artichoke Festival) che tutti gli anni a partire da quell'anno si celebra a Castroville in California. Pablo Neruda, Premio Nobel per la Letteratura nel 1971, scrisse il poema Oda a la Alcachofa ("Ode al carciofo"), che è parte della raccolta Odas Elementales. Nomi regionali Sicilia cacòcciulu – caccoccila plur. cacoccili Abruzzo scarcioffl' Calabria cacciòffula Campania carcioffola Emilia-Romagna articiòc Friuli-Venezia Giulia articioco, articjoc Liguria articiocca Lombardia articiòch Marche scarciòful, pallucca Piemonte articiòch Puglia scarcioffa Sardegna cancioffa, iscarzofa Sicilia cacòcciulu Veneto articioco e castraure Bibliografia: hhttp://it.wikipedia.org/wiki/Cynara_scolymus http://it.wikipedia.org/wiki/File:Arcimboldovertemnus.jpeg http://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Campi http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Arcimboldo http://cucina.temi.kataweb.it/ninfa-e-guerriero-un-ortaggio-bisex/ Progetto grafico Annamaria Giugno. –spazioniscemi