briatore "redento" dai ragazzi usciti dall`inferno
Transcript
briatore "redento" dai ragazzi usciti dall`inferno
FLAVIO BRIATORE PRESS ROOM DATA: 13-09-2002 AUTORE: Tony Damascelli BRIATORE "REDENTO" DAI RAGAZZI USCITI DALL'INFERNO Antonio è un uomo piccolo, con la faccia ancora più piccola e gli occhi veloci che brillano. Gigi è più alto di lui, con le gote color porpora. Vivono a Conegliano, nella Piccola Comunità, tra vigne di prosecco e di merlot: "Vendiamo l'uva, qui far vino è pericoloso". Da trent'anni hanno dedicato la loro vita alla vita altrui, nel sogno meraviglioso di recuperare anime ed esistenze smarrite, quelle dei tossicodipendenti, dei senza luce, dei sieropositivi, di chi sta precipitando e si aggrappa al ciglio del burrone. Don Antonio Zuliani e don Gigi Vian non hanno nessuna età, se si tiene conto del loro amore in questa missione. Ieri sembravano due sacerdoti, felici, entusiasti, perché c'era il sole e perché sul tavolo della casa era appena stato posato un assegno di euro centomila. Dono del Signore? Negativo. La firma sotto l'assegno è facilmente leggibile: Flavio Briatore. Come? Cosa? Il diavolo in chiesa? Lo sciupafemmine? Il cafobillionaire? Quello che non partecipa ai girotondi? Quello che non si schiera, dunque non fa parte della schiera? Sì, proprio lui. Eccolo seduto in mezzo a don Antonio e don Gigi, palleggia il tappo di una bottiglietta di minerale, sorride, suda, è emozionato. Capita quando si esce dal mondo fasullo e si entra in quello reale: "Noi, dico io, viviamo una vita che non è quella vera, ogni tanto serve tornare con i piedi per terra. Questa è l'occasione, sono fedele ma non praticante, oggi ho cercato di praticare". Centomila euro sono una cifra grossa per la comunità che è piccola e tiene a cuore il recupero di un gruppo di esistenze grigie, avvelenate dalla droga e da altro. Centomila euro sono il compenso che Briatore aveva pattuito con un'azienda di gioielli, l'Arkano, che per lui aveva disegnato e modellato un braccialetto. Briatore ha posato per il fotografo Bobby Krieger, entrambi hanno deciso di rinunciare al cachet e hanno individuato nella Comunità di Conegliano la banca della vita, senza speculazione, con interesse altissimo d'affetto. Tutto era nato nello spogliatoio di San Siro, Don Antonio Zuliani è tifoso del Milan più di Silvio Berlusconi al punto che i bagni della comunità hanno piastrelle rossonere dovunque e comunque. Dunque l'incontro fra don Antonio e "don" Flavio portò all'idea, fare qualcosa di serio, di sostanzioso per i ragazzi raccolti a Conegliano. Una nottata in discoteca? Giammai. Un giro di valzer con le bellissime pupe che si affiancano a Briatore? Non ne parliamo nemmeno. Ho detto qualcosa di serio e di sostanzioso, denari per la Comunità che ha bisogno di farmaci, di consulenze mediche, che ha costi e spese forti. Arkano, che di gioielli si occupa da anni, si è inserita e ha trasformato l'idea in un progetto. Briatore ha offerto il polso, la fotografia di Krieger è di quelle da "Hollywood sto arrivando". Il totale si è visto ieri a Conegliano, un frullare di volti sorridenti nell'afa di questa estate folle e tarda, tramezzini e prosciutto, spumante e acqua minerale, la torta di crema pasticciera, bicolore bianca e azzurra, una dozzina di api operaie, nel senso di giornalisti attorno a Briatore coccolato dal vicesindaco, da don Antonio e don Gigi: "Sono a disagio, non mi capita di incontrare tre persone che parlano bene di me, di solito accade che si trovino tutte d'accordo, nel parlare male del sottoscritto. Ma ho avuto fortuna nella vita, ho vinto tre mondiali, forse perché sono bravo. Ho aperto un locale in Sardegna ed è diventato il posto più famoso d'Europa, lo stesso è accaduto in Versilia, forse sono bravo anche in questo e non perché sono bello, non mi pare. Vendono champagne dovunque ma da me costa sette volte di più, ecco perché posso fare opere come quella di oggi". Segue risata e applauso. Poi torna serioso o serio: "Chi ha soldi può davvero aiutare chi non ne ha, questi qui, don Antonio e don Gigi, sono due fenomeni". Fenomeni, un sostantivo giusto anche se inflazionato perché riservato ad eroi di carta. 1 FLAVIO BRIATORE PRESS ROOM I due don son roba vera, forte. Diversi da Trulli e da Button, piloti della Renault che è poi il lavoro vero di Briatore: "Ecco vorrei che qualcuno non dimenticasse questo particolare, invece mi ritrovo con l'etichetta di Billionaire, delle donne, della dolce vita". Qui arriva una notizia, tenetevi saldi. Briatore sta per mettere su famiglia, la qual cosa potrebbe gettare nello sconforto alcune centinaia di femmine in lista d'attesa: "Tra sette mesi vi dirò quello che farò, che faremo". Sette mesi, si scatena il gossip, che è la fortunata del reame? Chi potrà officiare le nozze? Dove verrà celebrato il matrimonio? Chi e quanti saranno gli invitati? Dove danzeranno? In Sardegna, in Versilia, in Kenya, a Piccadilly Circus? Flavio Briatore dice e non dice, si diverte un sacco a creare allergie e pruriti. Don Antonio lo recupera al gregge, breve perlustrazione della casa, visita alle stanze dei ragazzi, al laboratorio, tra cristalli lavorati e ceramiche. I ragazzi chiedono un braccialetto, quello prezioso: "Uno? Due". Briatore fa il buono: "Tutto bello, tutto pulito, tutto ordinato. Questa è un'altra vita, questa è la vita". "Don" Flavio si offre per la fotografia di gruppo, replica ad alcune provocazioni: "La Ferrari dopo 22 anni di insuccessi ha cominciato a vincere, lo farà ancora per il prossimo anno, poi le carte verranno mescolate. Trulli in Ferrari? Chiedete a Todt e Montezemolo perché non ingaggiano piloti italiani. Il calcio? È arrivato alla svolta, è una strana azienda dove perdono tutti ma proprio tutti, tranne i calciatori, prima o poi doveva esplodere. La formula 1 è business, non più sport, le case automobilistiche vi sono coinvolte, la comunicazione paga, miliardi di contatti". Si ritorna tra i terrestri. Don Antonio e don Gigi salutano il benefattore. L'assegno è in cassa. Spuntano due, cinque, dieci donne, chiedono una fotografia ricordo accanto a don Flavio che ne approfitta: "Che fa, stringe? Massì". Istantanea finale, prego sorridete: Flavio Briatore è al centro, tra don Antonio Zuliani e don Gigi Vian. Non c'è più religione. Amen. 2