Lettere a Malala,Lettere a Malala - V Circolo Didattico "A. Gramsci"

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Lettere a Malala,Lettere a Malala - V Circolo Didattico "A. Gramsci"
Cara Malala,
sei una ragazza molto coraggiosa. Hai lottato per il tuo popolo, affinché si costruiscano delle
scuole e tutti i bambini abbiano diritto allo studio. Non è giusto, infatti, privare un bambino di questo
diritto e obbligarlo a combattere in guerra o, se si tratta di una bambina,farla sposare a dodici anni.
Ti ringrazio di lottare per questo diritto, perché, come hai detto tu, “Un ragazzo, un
insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo”.
Sei stata coraggiosa ad “alzarti”, sapendo che ti avrebbero potuto sparare, come è accaduto.
La tua voglia di credere in un mondo migliore è stata più forte. Anch’io mi chiedo “perché dare
armi è così facile e dare libri ai bambini è così difficile”?
Spero in un tuo trionfo e che ci siano tante altre persone che riceveranno il premio Nobel per
la pace, come quello che tu hai avuto.
Ti auguro tanta fortuna e che il tuo popolo sia un popolo istruito.
Ti abbraccio,
Giulia Di Carlo
Ciao Malala,
sei brava a difendere i bambini e vorrei sapere cosa hai provato quando quegli uomini cattivi ti
hanno colpito alla testa.
Sono contenta che tu, quando sei cresciuta, ti sei dedicata ai bambini di tutto il mondo.
Sei stata brava a prenderti cura di loro ed è per questo che ti hanno dato il premio Nobel per la
pace.
Mi piacerebbe molto conoscerti e spero che tu sia da esempio per tutti.
Ciao,
Chiara Campagna
Cara Malala,
ti ringrazio per aver fatto valere i diritti degli altri, perché un mondo senza diritti non sarebbe
un vero mondo. Io penso che tutti noi dovremmo far andare a scuola gli altri bambini che non ci
possono andare. Grazie a te questo diritto per gli altri bambini si è avverato.
Ti ringrazio ancora con affetto,
Sefora Lo Bono
Cara Malala,
ti scrivo per farti i complimenti per aver vinto il premio Nobel per la pace e per la ragazza
coraggiosa che sei. Tu non hai nessuna colpa, hai soltanto lottato per quello in cui credi e hai rischiato
di morire.
Il tuo discorso è stato commovente, mi ha impressionato per il tuo coraggio e per tutto quello
che hai passato.
Io mi ritengo un ragazzo fortunato avendo garantito il diritto allo studio, non devo combattere
con nessuno per la mia istruzione.
Penso che tu sia un bellissimo esempio per tutto il mondo.
Ciao,
Tommaso Pio Gagliano
Cara Malala,
i sacrifici che tu hai fatto per tanti ragazzini come me sono innumerevoli. Sei riuscita a batterti
per la difesa dei diritti all’istruzione; più volte hai subito delle minacce, perché la tua cultura non
accetta che i bambini vengano istruiti.
Trovo molto triste l’idea che bambini come me vengano maltrattati e lasciati nell’ignoranza.
Nel mio Paese l’istruzione è obbligatoria e, spesso, non mi rendo conto di quanto è utile saper
leggere e scrivere; sono doni che mi rendono libero e capace di autoproteggermi.
Ti ringrazio per aver sensibilizzato così tante persone, di aver stimolato gente benestante a
contribuire economicamente alla costruzione di scuole.
Ciao,
Salvatore Zambito
Cara Malala,
ammiro molto quello che fai per combattere questa guerra che, per molti, può sembrare
banale, ma non lo è, perché il diritto d’istruzione è importante per combattere l’ignoranza nel mondo.
Tutti, uomini, donne e bambini, hanno il diritto allo studio.
È strano sentire che una ragazza di diciott’anni abbia vinto il premio Nobel. La maestra
Antonella Macaluso ci ha parlato di te. Mi dispiace che sei stata colpita dal proiettile alla testa. Con
affetto,
Noemi Costanzo
Cara Malala,
sono molto felice che tu hai vinto il premio Nobel per essere la ragazza che sapevi leggere e
scrivere. Grazie a tuo padre, che era un maestro, sei riuscita a imparare a leggere e a scrivere e questo
per l’intero mondo è stato un evento straordinario.
Sei stata una ragazza davvero coraggiosa. Ti faccio i miei complimenti!!! Dovremmo prendere
tutti esempio da te e dovremmo scioperare e combattere per i nostri diritti, perché oggi molti
bambini, in alcune parti del Mondo, non hanno alcun diritto; anzi, vengono sfruttati dalla famiglia o
dalla società; tutto questo non è giusto.
Spero che un giorno tutto questo finirà e che noi bimbi possiamo giocare tutti insieme.
Ciao,
Alberto Maggiore
Cara Malala,
come stai? Spero bene.
Ti scrivo per dirti grazie per la lotta che hai fatto e che continui a fare per difendere i diritti dei
bambini, ma soprattutto delle bambine. Nel tuo Paese, il Pakistan, come in altri Stati, viene negato il
diritto all’istruzione, per una mentalità contorta, perché si pensa che le donne non abbiano alcun
diritto nella vita sociale, ma debbano essere solamente donne di casa e mamme.
Io penso che tutto quello che hai subito sulla tua pelle sia stato un’ingiustizia. Tu sei stata forte
e in grado di superare queste difficoltà, sei una ragazza in gamba che non si è arresa, hai fatto bene a
difendere i tuoi diritti e quelli degli altri.
Sei un esempio da seguire, perché tutti, come te, dovremmo lottare per il diritto alla pace,
all’istruzione, ecc. Penso che la pace e l’istruzione siano un diritto di tutti i bambini del mondo.
Quindi, un grazie a nome di tutti noi bambini.
Un arrivederci. A sentirci presto. Ciao,
Virginia Gagliano
Cara Malala,
ho conosciuto la tua storia e la tua forza di volontà; mi ha colpito molto e penso che ci
dovrebbero essere più persone coraggiose come te.
Penso che tutti i bambini del mondo e tutte le donne del mondo debbano avere la possibilità
di studiare e di istruirsi. Penso che dovrebbero essere puniti tutti gli uomini che cercano di impedire
l’istruzione e la crescita dei bambini.
Ciao,
Francesco Pio Mineo
Cara Malala,
ho saputo di te per la prima volta grazie alla mia maestra. Mi ha raccontato che, quando eri
piccola, dei terroristi ti hanno ferito gravemente alla testa, mentre eri sul pullman della scuola, solo
perché difendevi il diritto delle bambine allo studio.
La tua storia mi ha colpito molto. Hai meritato di rimanere in vita perché con la tua esperienza
puoi aiutare tanti altri bambini nella tua stessa situazione.
Grazie a te ho scoperto che in certi Paesi succedono queste cose e mi ha fatto riflettere molto.
Complimenti per il tuo coraggio! Ti auguro di veder realizzato presto il tuo sogno: di vedere
per ogni bambino un banco di scuola dove possa imparare e crescere.
Io penso che il diritto all’istruzione sia uno dei diritti fondamentali per una persona. Non deve
essere negato, tutti abbiamo il diritto di imparare. Non importa il colore della pelle, né la religione, né
il sesso, né la lingua, né se è disabile, né se è ricco o povero… perché siamo tutti uguali.
Ciao,
Giovanni Giarrizzo
Cara Malala,
oggi in classe la maestra Antonella ci ha raccontato qualcosa su di te. Abbiamo letto la tua
storia. Mi sono emozionata, perché una ragazza di diciotto anni lotta per la pace nel mondo con altri
fratelli e sorelle.
Per me non è una cosa giusta che le bambine all’età di dodici anni si sposano e hanno dei figli
così piccole. Non è neanche giusto che vengano negati a un bimbo tutti i diritti dell’infanzia, perché
questa età, quando passa, non torna più e restano solo i brutti ricordi, com’è capitato a te, Malala.
Quello che vorrei far capire alla gente è proprio questo: che non possono togliere i sogni ai
bambini.
Ti voglio bene,
Aurora Germano
Cara Malala,
penso che il lavoro della “Malala Foundation” sia molto importante per l’umanità. Tu sei la più
giovane vincitrice del premio Nobel e devi esserne molto orgogliosa. Spero che non riceverai più
attentati come quello del 9 ottobre 2012, in cui sei stata ferita gravemente. Credo che la tua lotta per
avere il diritto all’istruzione produca i suoi frutti e che i 246milioni di bambini lavoratori siano bene
istruiti con ciò che devono sapere.
Con affetto,
Edoardo Gambino
Cara Malala,
tu per i bambini del tuo Paese e anche per noi hai fatto tante belle cose. Io vorrei sapere come
ti sei sentita quando i Talebani ti spararono in testa e anche perché, voi donne di quel Paese,
indossate sempre uno scialle. I Talebani hanno cercato di ucciderti, però tu sei rimasta ferma nelle tue
idee e hai salvato molti bambini, sottraendoli alla schiavitù e reinserendoli nella società.
Questo premio Nobel è una vittoria per tutti i bambini. Tu sei stata la più giovane vincitrice del
premio Nobel, vivi in un Paese dove la scuola pubblica non esiste e dove a scuola ci vanno solo i
maschi.
Penso che il tuo gesto sia stato bellissimo e coraggioso, perché in un Paese come il Pakistan è
difficile esprimere il proprio parere, figuriamoci se lo fa una ragazzina come te. Spero che tutto questo
porti a un cambiamento. Siamo molto onorati di avere una grande donna.
Ciao,
Samuele Sciortino
Cara Malala,
ho letto la storia della tua vita e sono rimasto veramente colpito. Mi fa molto piacere sapere
che una ragazza della tua età abbia ricevuto il premio Nobel per la pace.
Sei una persona da ammirare per tutto il bene che continui a fare con la tua associazione, la
“Malala Foundation”, che si occupa di garantire l’istruzione ai bambini che hanno difficoltà a riceverla.
Sono rimasto molto colpito quando ho letto che degli uomini sono entrati nell’autobus dove
c’eri tu e hanno tentato di ucciderti con la pistola. Per fortuna ti sei salvata, anche se ti trovavi in gravi
condizioni, e potrai continuare a dare l’istruzione ai bambini che non la ricevono.
Dovrebbero esserci al mondo tante persone coraggiose come te e piene di voglia di fare il
bene dei bambini. Grazie per tutto ciò che fai,
Andrea Sparacino
Cara Malala,
io sono Antonio, sono felice per te che hai vinto il premio Nobel e hai pronunciato un discorso
stupendo. Mi dispiace che il 9 ottobre 2012 tu sia stata colpita da quegli uomini cattivi. Anche se ti sei
trasferita in Inghilterra, devi stare attenta!
Secondo me, ti meriti il premio Nobel, perché lotti per il diritto dell’istruzione dei bambini e
delle bambine, causa molto giusta e importante.
Auguri,
Antonio Tomasello
Cara Malala,
ti scrivo questa lettera per ringraziarti per il coraggio che hai avuto e per l’impegno che hai
mostrato per affermare i diritti civili e il diritto all’istruzione.
Secondo me hai meritato questo premio, soprattutto perché sei molto giovane e hai avuto
molto coraggio, cosa che non tutte le ragazzine hanno. Tu, invece, senza paura ti sei messa contro i
Talebani, hai lottato per la pace, anche se so che tu e i tuoi fratelli state ancora lottando per averla.
Vorrei ringraziarti perché nel tuo discorso dici di vincere questo premio non solo per te stessa,
ma per tutti i bambini del mondo, che vogliono l’istruzione e la pace.
Io ti ammiro molto e sono felice che hai vinto questo premio e sia tu a rappresentare tutti noi
bambini.
Ciao,
Sabrina Gambino
Cara Malala,
prima di tutto ti faccio i complimenti per il premio Nobel. Poi ti ringrazio per la lotta che stai
facendo, cioè garantire il diritto allo studio alle femmine e a tutti i bambini del mondo.
Noi alunni della 5^ H sosteniamo la tua lotta per i diritti.
Oggi la maestra Antonella Macaluso ci ha parlato di te e mi ha colpito cosa hai fatto e la
violenza a cui sei stata sottoposta.
Per me, cara Malala, il diritto allo studio è il miglior diritto di tutti. Ti ringrazio tanto per quello
che fai. Sei davvero una ragazza coraggiosa!
Con affetto,
Alessandro Gambino
Cara Malala,
noi ti scriviamo per ringraziarti per aver combattuto per i bambini. Ti volevano uccidere,
perché sei una persona forte. Speriamo che tutti siano come te. Siamo felici che non sei morta, ma ci
dispiace tanto che sei stata ferita; ora però sei guarita.
Cara Malala, ti ringraziamo tanto per tutto.
Con affetto,
Maria Lauretana e Gabriella Mineo
Cara Malala,
attraverso la mia maestra di scuola ho avuto l’opportunità di conoscerti. Ho capito che alla
pace tieni tanto e per salvarci combatti sempre più. Non tutti capiscono il sacrificio che fai.
Nella mia città, nel mio Stato, studiare è un diritto di tutti ed è anche normale andare a scuola,
mentre, leggendo la tua testimonianza, ho capito che in altri Paesi lo studio non fa parte dei diritti; ho
capito anche che c’è gente che per questo lotta. E di queste persone ne fai parte anche tu, Malala
Yousafzai.
Ciao,
Karola Schilirò
Cara Malala,
leggendo il discorso che hai fatto in occasione della consegna del premio Nobel, ho provato
tanta ammirazione.
Avevi appena un anno più di me, quando hai iniziato la tua lotta e, dopo sei anni, a soli
diciassette anni, ti sei meritata il premio più importante per la pace.
Leggendo il tuo discorso ho riflettuto tanto: tu parli di diritto allo studio; noi oggi, nella parte
del Mondo in cui vivo, consideriamo la scuola come qualcosa di scontato, addirittura noiosa; tu,
invece, parli di bambini che vivono una vita completamente diversa, privati del diritto allo studio.
Hai usato una frase, che mi ha particolarmente colpito: “Avevamo sete di educazione”. Io
vivo sempre con l’acqua a portata di mano e spesso mi permetto di non aver sete.
Purtroppo, ancora oggi, molti bambini non hanno accesso all’istruzione e, come hai detto tu
nel tuo discorso, nel ventunesimo secolo, in cui niente è impossibile, spero davvero che diventi
possibile un’istruzione di qualità per tutti.
Ciao.
A presto,
Emanuele Mastrolia
Cara Malala,
io sono un bambino di Bagheria. Ho sentito parlare tanto di te.
Sappi che io ti ammiro tanto, perché sei una ragazza molto forte con il coraggio di dire quello
che pensi. Tu sei una donna forte che lotta per l’istruzione di noi bambini e soprattutto per quella
delle bambine.
Io ho saputo un fatto che mi è dispiaciuto tanto: mentre andavi a casa col bus ti hanno fatto
un attentato, ferendoti gravemente. Speravano che ti avrebbero uccisa, ma non è andata così. Ti
hanno trasferita in Inghilterra, ti hanno curata e ora sei guarita.
Appena sei guarita ti hanno dato il premio Nobel, perché tu sei una donna che lotta contro
delle ingiustizie; tu sei coraggiosa e per questo ti volevano uccidere.
Io penso che se loro non vogliono far studiare i bambini, dovrebbero farsi un esame di
coscienza, perché lo studio è liberta.
Io ti dico che tutti noi siamo con te e che loro devono aver paura, perché prima era una sola
voce, la tua, ora siamo tante voci. Io ti dico ancora che una donna non si deve sposare a dodici anni e
io sono con te contro queste ingiustizie del Mondo.
Malala, io e i miei compagni siamo con te, perché tu sei una ragazza coraggiosa. Ti voglio bene,
perché tu lotti per noi, per farci studiare. Io ti sostengo e mi dispiace che nel tuo Paese i bambini
vengono molestati e uccisi.
Ciao, tuo
Riccardo Paladini