Scolari come soldati: bufera ad Altare

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Scolari come soldati: bufera ad Altare
18
MERCOLEDÌ
27 APRILE 2016
savona
IL SECOLO XIX
I “BIMBI DI SAN MARCO” AL CIMITERO MILITARE. DIVAMPA LA POLEMICA DOPO IL 25 APRILE
Scolari come soldati: bufera ad Altare
La maestra: «Nessuna provocazione. I bambini avevano fatto ricerche storiche»
LUISA BARBERIS
ALBERTO PARODI
ALTARE. «Sbaglia chi interpreta il gesto come saluto militare. La partecipazione dei
bambini alla cerimonia non va
letta come atto politico. La
classe ha fatto una ricerca storica».
La maestra Elsa Poggio fornisce la sua spiegazione su
quanto accaduto il giorno della Liberazione al cimitero militare delle “Croci Bianche” di
Altare. Dove sono sepolti partigiani, militari della San Marco, civili, fascisti e soldati tedeschi. Alla commemorazione del 25 Aprile la maestra ha
portato un gruppo di bambini
delle elementari di Cengio,
che hanno letto i loro componimenti.
I piccoli sono entrati nel cimitero sfilando con il fazzolettoalcolloeilcappellinocon
il leone di San Marco: facendo
il saluto militare. Stupore il
sindaco Davide Berruti (Pd)
che era presente con il parroco Cirio, i militi della Croce
Biancaeilvigileconilgonfalone del Comune. Tutti sull’attenti, bimbi compresi, in mezzo ai labari e a agli stendardi
delleassociazionicombattentistiche.
«Un gesto che io e altri altaresi abbiamo trovato fuori
luogo -ha commentato il primo cittadino- a 70 anni di distanza dalla Liberazione, ad
Altare si sta cercando di cele-
brare un 25 Aprile condiviso.
Non accettiamo la riabilitazione di un regime dittatoriale.PernoialtaresilaLiberazione è una festa importantissima. I bambini però lasciamoli
stare». Fulvio Michelotti è un
noto esponente del mondo
culturale e commerciale altarese: «I bambini erano tutti inquadrati, con la mano tesa
sotta la visiera. Siamo rimasti
sorpresi. Da cittadino ho avuto il dubbio che nessuno avesse spiegato a questi studenti
cosa sia stato il fascismo. Una
dittatura. Il 25 aprile ricorda la
storia, va rispettata».
La maestra Poggio spiega:
«Non è stato un saluto militare
-ribatte la maestra Poggio
raggiunta al telefono il giorno
dopo- i bambini hanno sfilato
per ultimi, hanno semplicemente imitato i grandi. Nessuno ha detto loro di farlo. Siamo stati coinvolti in un’iniziativa della Brigata Marina San
Marco, della Marina Militare.
Eravamo già andati alla Virgo
Fidelis dei carabinieri, alla
Santa Barbara dei vigili del
LA REPLICA
Tropeano,
San Marco: «Il
saluto dei piccoli?
Solo un omaggio
ai militari caduti»
I bambini della scuola primaria di Cengio all’entrata del cimitero militare di Altare
fuoco e siamo andati ad Altare
per il 25 aprile. Sono entrati al
camposanto con il foulard con
la mano al berretto. Se uno interpreta questo gesto come
saluto militare, sbaglia».
In serata il gruppo San Marco sconfessa la maestra: «L’artefice del saluto militare dei
bimbi sono stato io, è stato un
modo per salutare tutti visto
che lì sono sepolti militari»
spiega Nicola Tropeano, presidente sezione Nord Ovest
del gruppo nazionale Leone di
San Marco.
alberto.parodi@il secoloxix.it
Il sindaco, dietro il maresciallo e i bimbi con la maestra ad Altare
ASSEMBLEA
Tirreno Power,
fumata nera
in Prefettura:
sit in dei lavoratori
VADO. Tornano in piazza i lavoratori della centrale Tirreno
Power. Dopo il nulla di fatto
dell’ennesimo incontro in Prefettura con azienda e sindacati, ieri pomeriggio si è svolta
un’assemblea dei dipendenti.
E la decisione è stata di mettere in atto un nuovo presidio di
protesta, questa mattina, davanti ai cancelli dello stabilimento tra Vado e Quiliano. La
tensione torna dunque ad aumentare dopo l’esito negativo
della “procedura di raffreddamento” fra azienda e sindacati. I rappresentanti di Tirreno
Power hanno infatti chiesto di
riconvocare un nuovo incontro a giugno. E i lavoratori, che
invece chiedono risposte precise e in poco tempo, si stanno
spostando verso la linea della
protesta.
«Non vediamo prospettive
riguardo il piano industriale,
l’azienda appare impreparata
quando si presenta agli incontri», spiega Giulia Stella, segretario generale della Cgil di
Savona. Il problema diventa
giorno dopo giorno più urgente, visto che fra settembre e
novembre scadranno gli ammortizzatori sociali. E senza
un chiaro progetto di ripresa è
difficile che vengano rinnovati
anche i contratti di solidarietà.
Solo poche settimane fa, a
due anni dal sequestro degli
impianti della centrale, gli
stessi lavoratori avevano costituito un’associazione.