insegnare e rieducare il gesto grafico con gli scarabocchi zen.
Transcript
insegnare e rieducare il gesto grafico con gli scarabocchi zen.
INSEGNARE E RIEDUCARE IL GESTO GRAFICO CON GLI SCARABOCCHI ZEN (Zentangle Inspired Art) A cura di Rosanna Rizzo Il punto di partenza del nostro percorso è rappresentato dallo scarabocchio che nasce come scoperta del segno: il bambino scopre che determinati movimenti eseguiti con uno strumento scrittorio su un foglio, su una parete o su un qualsiasi altro oggetto che si presti allo scopo, producono tracce visive e comincia a sperimentarli. In questo modo imprime segni che rappresentano tracce del suo passaggio. Lo scarabocchio è quasi una sorta di scrittura: non una scrittura alfabetica, ovviamente, quanto piuttosto una specie di pittogramma, in cui la scrittura vera e propria anche nel tratto grafico si differenzia dal disegno. Lo scarabocchio, quindi, può essere considerato come la strada che conduce alla scrittura, ma non solo, perché comincia ad essere rivalutato, sulla scia della pittura contemporanea, come un nuovo linguaggio espressivo e i segni lasciati sulla carta attraverso un’attività casuale o intenzionale, fatti con divertimento rappresentano, non solo quell’ esercizio motorio necessario ad acquisire la coordinazione oculomanuale e le abilità grafiche tanto importanti per un corretto apprendimento del gesto grafico, ma anche un modo espressivo molto originale che aiuta, tra l’altro lo sviluppo della creatività. 1 Normalmente nella scuola ci si occupa e preoccupa molto dell’apprendimento dello scrivere a livello morfologico, sintattico ed ortografico, ma nulla o poco si fa per l’apprendimento del gesto grafico, dandolo quasi per scontato o non attribuendogli la giusta importanza. La lingua scritta però non è solo uno strumento di comunicazione, ma è anche abilità psicomotoria di tracciare lettere su un foglio. Da poco, , mi sono avvicinata a una tecnica di disegno in cui vengono utilizzati come pattern movimenti che assomigliano, per certi aspetti, a quelli usati per la rieducazione della scrittura consigliati da Olivaux : archi, ghirlande, onde, doppie onde, occhielli ecc. e ho cominciato a proporli sia in rieducazione che a scuola. La rete poi ha fatto il resto (potere della rete!) e ho scoperto di non aver “scoperto” un bel niente: si tratta dei cosiddetti intrecci Zen, arte conosciuta anche con i nomi di Scarabocchi Zen (chiamato così da Tina Festa unica maestra certificata in Italia di Zentangle), Zendalas, Zentangle. Il nome è stato dato dagli americani Rick Roberts e Maria Thomas per indicare disegni intrecciati o geometrici che scarabocchiamo quando siamo impegnati al telefono, durante le conversazioni o mentre siamo immersi in meditazione. La tecnica degli scarabocchi Zen può trasformare quei noiosissimi esercizi di pregrafismo ( da a-bo-li-re) redatti su fotocopie (altra cosa da a-bo-li-re) in vere e proprie opere d’arte dove veramente i bambini, divertendosi e ritornando alla giocosa attività dello scarabocchio, possono sentirsi artefici del proprio apprendimento e soddisfatti di “aver” prodotto qualcosa da mostrare. 2 Cosa serve per creare degli Intrecci Zen? - fogli da disegno o normalissima carta bianca, cartoncino, quaderni da schizzi, qualsiasi materiali si presti a disegnarsi sopra (anche sassi, tessuto…); - penne, pennarelli, matite colorate,…; - tanta, ma tanta fantasia. Esistono laboratori dove si può apprendere la tecnica base. Personalmente non ho partecipato a niente del genere, ho solo fatto delle ricerche sul web e poi, armata di penne, matite colorate, pennelli e carta ho cominciato a produrre e a far produrre, notando anche che agiscono positivamente su attenzione, concentrazione e rilassamento. Di seguito, alcuni lavori effettuati in rieducazione:: Luca, 4 elementare 3 Simone, 3 elementare Alice, 5 elementare 4