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01/08/2015
Dermatologia e Venereologia
Pentiti del tatuaggio? Le regole d'oro per rimuoverli
Solo nel 2014 circa dodicimila italiani hanno richiesto di eliminare un tatuaggio. Il dato è stato
presentato dall'Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) che ha elaborato un
decalogo per chi desidera rimuovere i tatuaggi.
Non sempre il tatuaggio si cancella del tutto: il laser non riesce ad eliminare l'intera traccia,
molto dipende da colore, profondità, densità e tipo di pigmento e dal fototipo del paziente, cioè dal
colore della sua pelle.
Rivolgersi solo ad esperti che utilizzino tecniche innovative e moderne, come ad esempio i laser
q-switchati (laser Q-S) che con un impulso laser riescono a frammentare le cellule all'interno delle
quali si sono accumulati i granuli di colore. Questi granuli minuscoli verranno smaltiti attraverso i
liquidi corporei e da cellule migranti nei giorni successivi. Inoltre il trattamento va effettuato in
diverse sedute - generalmente l'intera procedura dura tra i 45 e i 60 giorni -.
Proprio la tempistica è oggetto del terzo punto del decalogo della Aicpe: impensabile rimuovere un
tatuaggio in un giorno solo, bisogna calcolare diverse sedute distanziate di circa 6-8 settimane
tra loro. Bisogna evitare l'esposizione al sole per un mese e per le prime tintarelle va applicata una
crema a fattore protettivo di almeno +30. Quindi è importante calcolare bene i tempi per regolarsi
sulla base dei propri impegni.
Quante sedute ci vogliono per rimuovere il tatuaggio? Difficile dirlo in anticipo. Da cosa dipende la
durata del trattamento? Da molti fattori. Ad esempio i tatuaggi professionali sono più difficili da
rimuovere, e alcuni colori sono parecchio resistenti, ad esempio il verde, l'azzurro, il giallo, che
può essere quasi impossibile da rimuovere. I tatuaggi più vecchi sono più semplici da rimuovere
perché il corpo ha eliminato da solo parte del pigmento.
La durata della singola seduta dipende dal tipo di tatuaggio da togliere: in genere ci vogliono dieci
minuti per lavorare su una superficie di quattro centimetri.
I tatuaggi cosmetici di colore rosa, marrone o arancio - come quelli per le labbra o le sopracciglia
- richiedono attenzione e prudenza. Contengono zinco ed ossido di titanio, sostanze che a contatto
con il laser potrebbero scurire la pelle, quindi è indispensabile fare dei test su piccole aree della
pelle.
Il paziente può decidere di interrompere il trattamento di rimozione quando vuole, consapevole che
così il lavoro non sarà completo.
Il trattamento con laser Q-S è doloroso, normalmente viene applicata una crema anestetizzante 30
minuti prima di iniziare.
Se si ha la carnagione scura la rimozione del tatuaggio è più difficile. "La rimozione è sconsigliata
anche a chi ha la tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche o cheloidee e a chi presenta infezioni
attive della pelle. Attenzione invece a terapie farmacologiche o con farmaci foto sensibilizzanti",
spiega Luca Siliprandi, chirurgo plastico vice presidente di Aicpe.
Dopo il trattamento sulla pelle si formano delle bollicine che vanno curate con medicazioni e
antibiotici.
Alla fine può rimanere comunque un'ombra che viene chiamata fantasma del tatuaggio. Insomma,
"togliere un tatuaggio è molto più difficile che farlo, e non sempre è possibile riuscirci", conclude
l'esperto.
Fonti
Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica