Tatuaggi, come toglierli
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Tatuaggi, come toglierli
Giugno 2005 9 MEDICINA 12 IN-FORMAFIRENZEcittà n DERMATOLOGIA L’OTTICHERIA Tatuaggi, come toglierli Ora si può. Un nuovo laser elimina in modo selettivo i pigmenti inseriti nella pelle Avere un’immagine tatuata sulla pelle è ormai diventata una moda ed un numero sempre maggiore di persone decide di farsi imprimere sulla cute, per sempre, un disegno da mostrare a parenti ed amici. L’arte del tatuaggio è molto antica e pare che le sue origini risalgano addirittura all’Età della pietra (12000 a.C.); gli uomini primitivi si tagliavano la pelle durante le cerimonie di lutto e cospargevano di cenere le ferite in segno di dolore. I tatuaggi decorativi sembra invece che risalgano all’Età del bronzo (8000 a.C.), o almeno così hanno fatto pensare i ritrovamenti di rudimentali aghi e ciotole di pigmento in grotte francesi e spagnole. Il fatto che questa pratica abbia origini così remote, ha suggerito l’idea che il tatuaggio rappresenti una risposta ad un bisogno umano innato. Alcuni studi, infatti, mostrano che tra tutti i possibili motivi per farsi tatuare, è centrale e predominante la ricerca della propria identità. La pelle funziona come una tela per ritrarre affermazioni di individualità, sessualità, appartenenza, noia e rabbia. Ma il boom dei tatuaggi scoppiato intorno alla metà degli anni 90 in tutto il mondo, ha portato a superare il significato psicologico di questa pratica. Ormai ci si fa tatuare per moda e non tanto per dare risposta a precise esigenze interiori. Infatti l’età media delle persone che ricorrono a questa pratica è salita dai 18 (età critica per la ricerca della propria identità) ai 30 anni. Si calcola che circa il 15% degli adulti degli Stati Uniti (oltre 10 milioni di persone) siano tatuate, mentre in Italia negli ultimi anni sono triplicati i posti in cui si pratica la cosiddetta body art. Ma recenti sondaggi mostrano come il 40% delle persone tatuate riferisca problemi legati ad avere un disegno permanente sulla pelle e come circa il 30% stia pensando alla sua rimozione. Infatti sotto l’in- precedente11 fluenza della moda dilagante si può essere portati a compiere un gesto, senza esserne interiormente convinti. Capita allora che dopo poco tempo il tatuaggio perda il suo significato simbolico, rappresentando per la persona solo una macchia ingombrante. Questo fatto non deve sorprendere se si pensa che perfino mummie egiziane risalenti al 4000 a.C., presentano rudimentali tentativi di rimozione dei tatuaggi. Togliere un tatuaggio è stata, fino ad oggi, un’impresa difficile con mediocri risultati estetici. Infatti le metodiche fin qui utilizzate dalla dermoabrasione alla crioterapia, dalla salabrasione ai peeling chimici, dalla chirurgia plastica ai laser di uso chirurgico (Laser CO2, Erbium:Yag) hanno dato risultati deludenti. Si tratta infatti di tecniche aspecifiche che insieme al colore danneggiano la cute sana con conseguente alta incidenza di effetti collaterali (cicatrici, modifiche di colore). Fortunatamente la tecnologia avanza e il problema della rimozione dei tatuaggi può essere oggi brillantemente risolto, grazie all’avvento di nuovi sistemi laser. Sono stati ideati e costruiti strumenti particolari in grado di eliminare in modo selettivo i pigmenti inseriti nella pelle. La sorgente utilizzata da più tempo e che garantisce maggiore efficacia e sicurezza è il Q-switched Nd:Yag Laser Dou- bled Frequency (MedLite). Questo apparecchio emette due raggi di 1064 e 532 nm di lunghezza d’onda che vengono rilasciati sottoforma di impulsi di brevissima durata ed alta potenza. Il raggio di luce riesce così ad attraversare la cute senza ferirla, colpendo in modo specifico il pigmento che forma il tatuaggio. Questo porta ad un’esplosione e frammentazione microscopica del colore, che viene poi gradualmente rimosso dalle cellule della pelle; tutto questo senza danneggiare o ferire la cute. Durante la seduta il raggio colpisce il tatuaggio che acquisisce un transitorio colore biancastro. Nei giorni successivi si forma una piccola crosta superficiale che regredisce senza esiti in breve tempo, mentre il colore progressivamente schiarisce. Subito dopo la seduta la cute si presenta arrossata (come nell’eritema solare) e talora compare un lieve gonfiore (tipo pinzatura di insetto); il tutto si risolve nel giro di 48 ore. La terapia post-operatoria è semplice e consiste nell’applicare una crema antibiotica per alcuni giorni e successivamente una protezione solare. Dopo ogni seduta il tatuaggio schiarisce ma per rimuoverlo completamente sono necessari più trattamenti, distanziati fra loro di circa 4-6 settimane. È importante sapere che il numero delle sedute necessa- SALUTE MENTALE Aperto il Centro Java È stato aperto al pubblico su richiesta delle associazioni di familiari un punto informativo per tutti i cittadini interessati alla tutela della salute mentale. I volontari sono disponibili ad ascoltare i familiari o i conoscenti di persone con disagio psichico ed a fornire informazioni inerenti tutti i servizi di assistenza nell’ambito della salute mentale del comune e della Asl di Firenze. Gli interessati possono telefonare o recarsi di persona il lunedì pomeriggio dalle ore 15.30 alle ore 17.30 presso i locali del Centro Java, via Pietrapiana, 1 – tel. 0552340884 rie per eliminare un tatuaggio è influenzato da numerosi fattori quali: quantità, tipo e colore dell’inchiostro utilizzato, profondità di iniezione del pigmento, sede anatomica e età del tatuaggio. Generalmente i disegni di colore blu, nero e rosso spariscono al meglio, mentre i colori giallo e verde sono più resistenti. Esistono perciò molte variabili spesso difficili da conoscere (soprattutto le notizie riguardanti le caratteristiche dei colori usati), che rendono arduo stabilire con precisione il numero totale delle sedute e l’entità dello schiarimento finale. Nella maggior parte dei casi si ottiene una scomparsa completa del tatuaggio, ma bisogna sapere che nel mondo vengono utilizzati più di 1000 differenti tipi di inchiostro. Non potendo sapere di quale sostanza si tratta o quanta profonda sia stata introdotta nella cute, è praticamente impossibile per il dermatologo prevedere con certezza il risultato finale di qualunque tatuaggio. L’estrema efficacia e sicurezza del Q-switched Nd:YAG Laser, l’assenza di ferite e di esiti cicatriziali, consentono però di effettuare trattamenti periodici fino ad ottenere lo schiarimento desiderato. In conclusione se avete deciso di farvi un tatuaggio valutate sempre bene la decisione, perché oggi avete dei sentimenti che potrebbero non esserci fra pochi anni. Il tatuaggio perderebbe allora significato, rappresentando solo una macchia fastidiosa. Ma nel caso in cui ci ripensiate e vogliate toglierlo non vi demoralizzate perché oggigiorno la tecnologia laser viene in aiuto, consentendo di risolvere brillantemente il problema nella maggioranza dei casi. dott. Maurizio Bellini specialista in dermatologia via Torcicoda, 27 50142 - FIRENZE [email protected] http:// www.studioagape.com Miopia: cosa c’è di nuovo Ultimamente anche in Italia si comincia a sentir parlare di ortocheratologia. Di che cosa si tratta? L’ortocheratologia è una tecnica non chirurgica, praticata negli Stati Uniti da molti anni (le prime applicazioni risalgono agli anni ‘60), che consente di ridurre la miopia, fino ad eliminarla in modo transitorio, mediante l’uso di lenti a contatto da indossare nel sonno. Queste lenti, costruite con una geometria particolare, modellano la cornea in modo da appiattire la sua convessità superficiale, riducendo in tal modo il valore della miopia. Con questa tecnica la struttura corneale rimane intatta e pertanto non si evidenziano gli inconvenienti e le controindicazioni presenti in altre tecniche di riduzione della miopia. Le lenti per ortocheratologia possono essere applicate con successo anche su persone che portano con difficoltà lenti morbide, in quanto il materiale con cui sono costruite è altamente permeabile all’ossigeno e la lente, indossata ad occhio chiuso, è decisamente meno aggressiva per la cornea di qualsiasi altro tipo di lente a contatto. Chi ha portato in passato lenti rigide ricorda la percezione costante della lente sull’occhio, ma durante il porto notturno, nel sonno, la lente non si avverte e pertanto non genera alcun tipo di fastidio. I vantaggi sono evidenti e chiunque abbia un difetto visivo sa quanto possa essere gradevole aprire gli occhi al mattino e vedere perfettamente tutto ciò che lo circonda. Altro indubbio e sostanziale vantaggio rispetto all’utilizzo di lenti a contatto diurne tradizionali è la mancanza di problemi in presenza di polveri, vento e fumo e l’assoluta libertà di potersi recare al mare o in piscina senza timore di perdere in acqua le lenti a contatto. È importante sottolineare la necessità di effettuare una visita oculistica, prima di iniziare le prove, per escludere la presenza di patologie e condizioni che sconsiglino l’applicazione delle lenti a contatto, quali glaucoma, lesioni corneali, alterazioni retiniche, cheratocono… insomma occorrono occhi sani! Ovviamente esistono dei limiti nell’applicazione di questa tecnica. Si possono ridurre miopie fino a circa 5–6 diottrie e soltanto alcuni tipi di astigmatismo. La riduzione della miopia è reversibile e quindi bisogna continuare a portare le lenti notturne di mantenimento altrimenti la miopia ritorna al punto di partenza. L’applicazione richiede un po’ di tempo e pazienza nel periodo iniziale in quanto sono necessari diversi controlli per valutare le reazioni dell’occhio e l’evoluzione dell’azione correttiva che richiede alcuni giorni prima di arrivare al risultato definitivo. E per coloro che hanno passato i quaranta… occorrerà un occhiale per la lettura. INFO: L’Otticheria via de’ Vanni, 17 r Firenze tel. 055700482 - www.lotticheria.it successiva13