26/03- minacce paramilitari al canale europeo

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26/03- minacce paramilitari al canale europeo
26/03- MINACCE PARAMILITARI AL CANALE EUROPEO “ARTE” ED ALLA TELEVISIONE SVIZZERA
Un articolo pubblicato sul giornale svizzero Le Courrier e firmato dal giornalista Benito Pérez, il
3 marzo scorso, ha reso noto che giornalisti europei sono stati vittime di minacce in Colombia
da parte dei paramilitari. Alcuni giornalisti
svizzeri, che si trovavano in Colombia per realizzare un documentario sull’impunità, sono stati
minacciati di morte da un gruppo autodenominato “i veri colombiani”, un chiaro riferimento alla
concezione uribista secondo cui chi denuncia i crimini del terrorismo di Stato, starebbe in realtà
“parlando male della Colombia” all’estero, diventando così un “traditore della patria”. Il
giornalista Juan Lozano (vincitore del premio al miglior documentario svizzero al festival 2008
“Visione del reale” di Nyon), ha denunciato che la troupe congiunta del canale ARTE e della
TSR svizzera, da lui diretta, ha dovuto interrompere le riprese ed abbandonare
precipitosamente la Colombia a causa delle minacce. I giornalisti europei, che hanno
sperimentato sulla propria pelle il clima di caccia alle streghe nei confronti di chi informa in
modo critico sulla realtà colombiana, hanno presentato una denuncia presso un tribunale di
Ginevra, che ha aperto un’inchiesta. Diversi comunicatori sociali, giornalisti indipendenti e non
allineati al regime (come William Parra, Freddy Muñoz, Carlos Lozano, Hollman Morris, Jorge
Enrique Botero ed Alfredo Molano, tra gli altri) hanno sofferto e subiscono attualmente la
persecuzione da parte dello Stato colombiano; a differenza dei pennivendoli dei grandi media
dell’oligarchia come RCN, Caracol, El Tiempo, La W Radio, ecc., che si autocensurano o
partecipano alla patetica stesura dei metaracconti sulla Colombia virtuale, fatta di “democrazia”
(che non esiste) e di
“vittorie sensazionali” sul cosiddetto “terrorismo” (che sono solo pirriche), tanto per citare alcuni
dei deliri onirici del guerrafondaio Uribe.
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