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La Colombia chiede giustizia
Spiritualità della non violenza
Che fare
Lavori in corso
Il forum sociale mondiale di Porto Alegre
Dal sud del mondo, per amici solidali
Invito alla lettura
Agenda
La Colombia chiede giustizia
L’attenzione e la preoccupazione di quanti hanno a cuore la difesa dei diritti
umani è da alcuni anni centrata sulla Colombia. Il paese latinoamericano (40
milioni di abitanti e una superficie quattro volte l’Italia) è uno dei più ricchi
dell’intero continente per petrolio, oro e… narcotraffico! Un governo
formalmente democratico ma controllato dalle oligarchie economiche e dai
vertici militari garantisce l’impunità alle squadre paramilitari che si
contrappongono a una guerriglia forte, variegata e spesso autoreferenziale. La
Colombia è anche il paese più cattolico dell’America Latina (basti ricordare
l’assemblea dei vescovi latinoamericani a Medellin nel 1969 e, su altro fronte, il
prete guerrigliero Camilo Torres, ucciso nel 1966).
Lo scorso anno, in giugno, la Commissione Giustizia e Pace dell’Unione
Superiori Generali affermava: “La Colombia da lungo tempo vive una
situazione di violento conflitto interno, con gravissime conseguenze di
insicurezza sociale:” E riportava alcuni dati: in 35 anni 120.000 assassini, negli
ultimi tredici anni 40.000 e 1.500 ‘desaparecidos’ all’anno; nel 1999 12
assassini al giorno; dal 1985 1.700.000 sfollati, ai quali vanno aggiunti i
225.000 del 1999. Alcuni popoli indigeni, come gli U’wa sulle Ande, sono
ormai minacciati di sterminio per la loro resistenza alle compagnie petrolifere .
Una documentazione ampia sulle diverse stragi è contenuta nella recentissima
pubblicazione “Colombia nunca mas – memoria dei crimini di lesa umanità”. Ne
sono stati pubblicati i primi tre volumi su un totale di diciotto. Vengono
descritti e censiti 38.000 assassini impuniti negli ultimi cinque anni: un lavoro
imponente e rischioso reso possibile dal sostegno di organizzazioni religiose e
civili colombiane. A novembre è stato presentato a Bruxelles, in gennaio a
Roma e in altre città.
Un ampio cartello internazionale di organizzazioni religiose, ecologiste e di
solidarietà, sotto il titolo “Contro la impunità la Colombia esige giustizia”, sta
preparando un “Tribunale internazionale di opinione” che si terrà a Madrid nel
novembre del 2001 (http://www.xarxaneta.org/tsurdebolivar/).
Come Cipax partecipiamo a queste iniziative e proponiamo che quest’anno la
Colombia sia al centro delle giornate dedicate alla memoria dell’assassinio di
mons. Oscar Romero: abbiamo invitato mons. Samuel Ruiz e P.Javier Giraldo,
coordinatore di giustizia e pace in Colombia. Ci aiuteranno a capire come quel
paese sia oggi il luogo dove con maggiore evidenza si vedono i guasti e le
vittime del sistema neoliberale e in particolare del “Plan Colombia” con il quale
gli Stati Uniti col pretesto della lotta al narcotraffico impongono una nuova
colonizzazione al continente latinoamericano. In fondo è la stessa mano
assassina che ventuno anni fa uccise sull’altare il vescovo di San Salvador.
Gianni Novelli
Spiritualità della non violenza
La nonviolenza come la intendiamo nel nostro movimento è un atteggiamento,
una spiritualità, una forza interiore più forte di qualsiasi altra. Credo che oggi ci
sia un grande bisogno di questa spiritualità, altrimenti il futuro dei nostri paesi
sarà molto incerto.
La sua metodologia richiede formazione costante per essere efficace: la
violenza è rapida, non dura molto, il potere interiore della nonviolenza invece
mira a sviluppare un atteggiamento verso se stessi e gli altri che ha effetti di
lunga durata. Se desideriamo cambiare le cose fuori di noi dobbiamo
cominciare dalla nostra interiorità; ci deve essere coerenza tra mezzi e fini:
non possiamo ottenere la pace con strumenti violenti. Questo concetto è
fondamentale insieme a quello di sacralità (sacredness) di ogni cosa. La nostra
felicità non può poggiarsi sulla violenza o sul dolore che provochiamo agli altri.
La nonviolenza si poggia sulla convinzione che ognuno ha un scintilla di divinità
racchiusa in sé, ognuno è sacro, è traccia del divino. La scintilla di divinità
appartiene a tutta la creazione. Questo è anche l’insegnamento di S.
Francesco: la sua gentilezza era rivolta anche ai “malvagi”, riconosceva in loro
la scintilla divina.
Noi abbiamo lavorato anche con gli indiani, io sono andata a scuola con il
bisnipote del grande capo Apache Geronimo. La loro cultura è molto vicina a
quella di Francesco. Dicono che quando il cammino dell’uomo bianco e quello
dell’uomo rosso si incroceranno ci sarà finalmente la pace.
Rosemary Linch
Che fare
Ragionare sulle opinioni politiche e sulle scelte di fondo degli amici del Cipax ci
chiede poi grande concretezza nell’azione. Crediamo che sia cominciata una
nuova storia e stiano emergendo nuovi soggetti: come incontrarli? Il nostro
laboratorio di ricerca sui nuovi modi di fare politica ci consente di dialogare con
i testimoni di questo cambiamento e diamo appuntamenti sia in sede che nella
città quando vengono affrontati i temi della nuova storia o come direbbe
Rosemary Linch della nuova cosmologia. Informazione, analisi, dialogo e
resistenza appartengono ai metodi della nonviolenza. Il crocevia dell’America
Latina è al centro della nostra attenzione, insieme alla nostra città e al nostro
paese. Segnalateci tutti gli appuntamenti importanti. Molti sono posti di fronte
al dilemma del non voto. Scriveteci le vostre ragioni del non voto e le
condizioni per riportarvi al voto. Stiamo pensando a un sito per raccogliere
queste informazioni e indirizzarle tempestivamente ai “poli”. Vorremmo fare un
uso realmente politico delle ragioni dell’astensione e organizzare la
disobbedienza. L’informazione su internet è minacciata da una nuova legge
sulla stampa. Peace Link ha organizzato una campagna, uniamoci a loro sul
sito www.peacelink.it - censura.
Lavori in corso
L’idea di fare del Cipax una “casa del buon vivere” adattando a noi lo stile
degli amici boliviani, da tempo corre sottotraccia al nostro lavoro. A Firenze per
Capodanno Suor Rosemary Linch, la dolcissima ottantaquattrenne francescana
ci ha mostrato la strada. A una cosmologia violenta, gerarchica, piramidale se
ne può sostituire una nonviolenta, circolare interconnessa; la spiritualità della
nonviolenza scopre la scintilla del sacro in tutto e in tutti, coltiva sempre la
bellezza e la verità, il corpo è inteso come grande e misterioso dono di Dio.
Tutta la lunga testimonianza ci è sembrato straordinaria. Sono disponibili i
nastri e i testi (vedi pag. quattro)..
Integrazione di corpo, mente e spirito. Il nostro essere costruttori di pace
per la società, il pianeta e l’intero creato è strettamente connesso con il nostro
essere pace per noi stessi, essere in buona relazione con il corpo, le emozioni, i
sentimenti, la mente sia logica che intuitiva. Per dare attenzione e cura a
questo aspetto interiore della pace, il nostro cantiere ha avviato una serie di
iniziative (vedi in agenda) per un’armoniosa integrazione di corpo, mente e
spirito.
L’educazione alla pace vede tra le sue attività consolidate, oltre ai laboratori
sulla gestione nonviolenta dei conflitti, gli incontri di fine settimana con alcuni
esperti che portano avanti con continuità specifici filoni di ricerca e formazione:
Enrico Euli con una metodologia training affronta tematiche che vanno dal
personale al politico, Francesco Tullio tratta il tema della rabbia e del senso
d’impotenza. Continua il laboratorio di Teatro di Strada in collaborazione con il
prof. Jerome Liss, ed è in via di progettazione un corso di formazione sul
Teatro dell’Oppresso. Per gli appuntamenti già definiti vedi in Agenda.
L’attività di educazione alla politica continua con gli appuntamenti del
laboratorio di ricerca sui nuovi modi di fare politica nel tempo della
globalizzazione. I primi due incontri, con Enrico Euli e Marco Magni ci hanno
introdotto nel vivo del tema, sia per gli aspetti di metodo che di contenuto; il
21 di questo mese il Presidente dell’Antimafia on. Giuseppe Lumia ci parla dei
Luoghi della politica e successivamente in marzo e Aprile avremo una
testimonianza su Porto Alegre e sull’attività dei sindacati in argomento
“Genova per noi” Questa città è diventata la protagonista in questi mesi, e lo
sarà almeno fino a luglio, del movimento antiliberista che sta organizzando
diverse iniziative da promuovere in tutta Italia per far conoscere alle persone
cos’é, di cosa si parlerà e quali effetti avrà per tutti in termini di giustizia e
pace l’incontro degli otto paesi più ricchi del mondo, nel vertice che li vede
insieme dal 20 al 22 luglio di quest’anno, appunto nella città ligure. Nella sigla
G8 si nascondono: Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Stati Uniti, Cana da,
Giappone e Russia. I temi che la società civile organizzata sta affrontando sono
sia di metodo, sia di contenuto, e cioè proposte per un’economia mondiale di
giustizia nel commercio, nell’agricoltura e nei settori speculativi della finanza.
Anche a Roma si sta organizzando un calendario di iniziative rivolte a
informare e a organizzare l’attività.
Informazioni in sede o sul sito www.retelilliput.it.
Telematica per "non addetti ai lavori"
Il Cipax ha organizzato un corso popolare di telematica, con l'obiettivo di dare
gli strumenti minimi per poter pubblicare informazioni in rete senza essere
solamente utenti e fruitori passivi di informazioni altrui. La realizzazione di
pagine web, che dall'esterno può apparire una pratica "esoterica" accessibile
solo ad un ristretto numero di esperti, dopo sole 6 ore di lezione si e' rivelata
un'attività alla portata di tutti. Il corso si concluderà ai primi di marzo e forse
potrà essere ripetuto.
Il forum sociale mondiale di Porto Alegre
Adista ha in corso di stampa un importante dossier su Porto Alegre. La
redattrice Claudia Fanti ce ne invia una sintesi.
“Il nuovo secolo comincia a Porto Alegre”: così Ignacio Ramonet, direttore di
“Le Monde diplomatique”, salutava, alla vigilia dell’apertura dei lavori, il Forum
Sociale Mondiale, considerato come il più importante incontro dei movimenti
popolari e sociali in lotta contro la globalizzazione neoliberista. Preceduto da
aspettative fortissime, il Forum non ha deluso le attese, segnando un autentico
salto di qualità per il movimento nato nel 1999, con la protesta di Seattle, a
sua volta punto di arrivo di un processo iniziato con l’insurrezione zapatista del
primo gennaio del ’94. Questa volta non si trattava di protestare, ma di
costruire: “un altro mondo è possibile” era lo slogan. E la polizia, scarsa, non
ha avuto questa volta niente da fare.
Dal 25 al 30 gennaio, in coincidenza e contrapposizione con il Forum
Economico Mondiale di Davos, si sono riuniti, all’Università cattolica, gli
avversari della globalizzazione neoliberista.,
La partecipazione è stata, ogni giorno, tra le 12mila e le 20mila persone; 4.702
i delegati ufficiali, 165 invitati speciali e 104 relatori, 1.870 giornalisti
accreditati.
Molti testimoni raccontavano le proprie esperienze personali, come lo scrittore
uruguayano Eduardo Galeano, il presidente onorario del Pt Lula, il leader
della sinistra messicana Cuauhtémoc Cárdenas, lo scrittore cileno Ariel
Dorfman, Hebe de Bonafini delle Madri di Piazza di Maggio, il leader del
Movimento dei senza terra João Pedro Stédile , il francese José Bové, leader
della Confédération Paysanne. Infine, di notte, concerti all’aperto, per chiudere
festosamente l’intensa giornata di lavoro.
Come già previsto dagli organizzatori, il Forum si è chiuso senza documento
finale unico: “non aveva carattere deliberativo in quanto Forum, con nuove
parole d’ordine”, ha sottolineato Chico Whitaker: ridurre proposte e decisioni a
un documento unico di sintesi avrebbe significato impoverirle, mentre “nella
pratica si è mostrato che era fondamentale mantenere l’integrità delle proposte
discusse nei laboratori, nella loro estrema ricchezza, molteplicità e di versità”.
E’ stato invece definito con precisione il calendario di proteste e mobilitazioni
comuni che si svolgeranno nel corso dell’anno, tra cui quella contro il vertice
del G8 a Genova il prossimo luglio.
Un documento a parte è stato quello del Forum parlamentare mondiale,
svoltosi nella cornice del Forum Sociale Mondiale, il 27 e il 28 gennaio, con la
partecipazione di 436 parlamentari di diversi Paesi (88 europei, tra cui 4
ministri francesi e nessun italiano), interessati a costituire un settore
progressista a livello mondiale in coordinamento con i movimenti
sociali.
Claudia Fanti
I temi del Forum
I La produzione di ricchezze e la riproduzione sociale
1) Come costruire un sistema di produzione di beni e servizi per tutti?
2) Quale commercio internazionale vogliamo?
3) Che sistema finanziario è necessario per assicurare uguaglianza e
sviluppo?
4) Come garantire le molteplici funzioni della terra?
II L’accesso alla ricchezze e la sostenibilità
1) Come tradurre lo sviluppo scientifico in sviluppo umano?
2) Come garantire il carattere pubblico dei beni comuni all’umanità, la sua
3) Come promuovere l’universalità dei di ritti umani e assicurare la
distribuzione delle ricchezze?
4) Come costruire città sostenibili?
III L’affermazione della società civile e degli spazi pubblici
1) Come rafforzare la capacità di azione delle società civili e la costruzione
dello spazio pubblico?
2) Come assicurare il diritto all’informazione e alla democratizzazione dei mezzi
di comunicazione?
3) Quali i limiti e le possibilità della cittadinanza planetaria?
4) Come garantire le identità culturali e proteggere la creazione artistica dalla
mercantilizzazione?
IV Potere politico ed etica nella nuova società
1) Quali sono i fondamenti della democrazia e di un muovo potere?
2) Come democratizzare il potere mondiale?
3) Qual è il futuro degli Stati-Nazioni?
4) Come mediare i conflitti e costruire la pace?
Dal sud del mondo, per amici solidali
La dolce Macò ci porta dal Cile una mitica ricetta per 20 empanadas de horno.
Ingredienti. A) Ripieno: ½ kg. di carne macinata (selezionata, ovviamente, o
sostituibile a piacere), 5 cipolle medie, 4 uova sode, 20 olive nere, 1 hg di
uvetta, sale (a gusto) aromi: origano, cumino, peperoncino pestati in
mortaio,1/2 bicchiere di olio, 2 cucchiai di farina. B) pasta: 1 Kg. di farina,1/2
l. di latte, 125 g. di strutto o margarina, 2 cucchiaini di sale, 2 cucchiai di
aceto. A) Soffriggere la carne con l’olio in pentola, aggiungere 1 o 2 bicchieri
d’acqua, le cipolle tagliate in piccoli cubetti, gli aromi lasciar cuocere per 5
minuti. Dopo aggiungere 2 cucchiai di farina e lasciar freddare. B) Bollire latte
e strutto e poi versare in recipiente sopra la farina, aggiungere sale e aceto,
mischiare con cucchiaio di legno poi con le mani per ottenere pasta liscia e
morbida. Dividerla in 20 porzioni e stenderle in tondi di 15 cm di diametro (né
grossa, né fina). Mettere 1 cucchiaio di ripieno, 1 oliva, alcune uvette e 1/6 di
uovo sodo in ogni tondo, chiuderlo bagnando il bordo e spennellando il
fagottino con uovo e chiara sbattuti e fare 3 buchini sopra. In forno caldo fino a
doratura e se siete sopravissuti alla fatica, buon appetito!
Invito alla lettura
Il nostro paese aderisce ai vari summit dell’Onu sul disarmo e sulla riduzione
delle spese militari, ma sta avviando la costruzione di una portaerei che ci
costerà probabilmente 4000 milirdi in 6 anni, quanto costerebbe l’estensione
del reddito minimo di inserimento a tutto il territorio nazionale. I
rappresentanti di 30 organizzazioni della società civile, tra cui Pax Christi,
Antigone, Arci, Assopace, Legambiente, Federazione Chiese evangeliche, si
sono incontrate per discutere iniziative e individuare “politiche che sostengano
la qualità sociale ed ecologica dello sviluppo”. Ne è nato il volumetto dal titolo
Sbilanciamoci – rapporto sulla finanziaria 2001 – come usare la spesa
pubblica per la società, l’ambiente, la pace. L’idea di base è che gli
indicatori classici come il PIL o il tasso d’inflazione diano un quadro molto
parziale del grado di benessere sociale del nostro paese. La qualità sociale
dello sviluppo è dettata da altri fattori: riduzione della povertà e della
disuguaglianza, facilità di accesso all’istruzione e alla sanità, compatibilità
ecologica, possibilità di usufruire dei servizi sociali. Il rapporto individua quali
potrebbero essere le strade alternative per un’economia davvero sociale.
Per informazioni e acquisti “Lunaria” Via Salaria 89 00198 Roma Tel
068841880 E.mail [email protected]
http://www.lunaria.org/finanziariasociale
Agenda
Laboratori sulla gestione nonviolenta dei conflitti
I primi di maggio si avvierà un nuovo ciclo del laboratorio di base (nona
edizione) e uno del laboratorio di approfondimento (sesta edizione).
Incontri di educazione alla pace
Sabato 24 marzo ore 15.00/19.00 e domenica 25 ore 10.00/18.00 Laboratorio
su “Rabbia, Senso di Impotenza e Nonviolenza”, condotto da Francesco Tullio.
Un sabato di maggio, incontro con Enrico Euli in via di definizione.
Integrazione di corpo mente spirito.
Si sta svolgendo presso la palestra dell’IWCA, via Cesare Balbo 4 il corso di
movimento secondo il metodo Rio Abierto condotto da Anna Colombo. Orario il
mercoledì dalle 19 alle 20.30: Prima lezione di prova gratuita.
Sempre a cura di Anna Colombo, sabato 3 marzo e 12 maggio dalle 15 alle 20
all’Istituto Maria Missionaria in via G. B. Canobi 18, due edizioni dell’incontro di
Gruppo Apriti Sesamo, con programmi arricchiti rispetto alla prima edizione
sperimentale.
Informazioni in sede o da A. Colombo 06. 4451255.
Pregare ed operare a Roma per la pace: continuano i nostri incontri mensili
con differenti comunità religiose e non per pregare insieme. Gli appuntamenti
prossimi sono per il 20 aprile presso la Chiesa Valdese di P.zza Cavour alle ore
19.30 (da confermare); il 25 maggio sarà preparato insieme alla Commissione
Giustizia e Pace dell’Unione Superiore/ri Generali e si svolgerà presso la Chiesa
di S. Marcello al Corso alle ore 19.00; il 22 giugno (luogo da decidere).
Pregare per la pace a passo di danza: con successo ed entusiasmo
confermiamo gli incontri di Danze Sacre presso la Scuola Maria Ausiliatrice
(Via Dalmazia, 12) un sabato al mese dalle ore 15.30 alle ore 19.00. Vi
aspettiamo per il 17 marzo con le Danze di Gioia intorno al mondo e il 21 aprile
con La danza, l’acqua e la natura. E’ preferibile annunciare la propria presenza
in sede o a Stefania Lepore (0676963043)
Appuntamento per la verifica delle attività e dei vari cantieri del Cipax per il 7
aprile dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (pensiamo ad un posto verde e tranquillo
come Rocca di Papa). Sono invitate le persone già presenti all’incontro di
programmazione svoltosi a settembre scorso, e chiunque voglia dare un
contributo di valutazione e propositivo per il futuro. E’ possibile richiedere in
sede l’elenco dei gruppi di lavoro con relativi referenti.
Documenti
Il Cipax sente forte l’esigenza di diffondere i messaggi e costruire la memoria
storica di incontri, testimonianze e documenti raccolti lungo l’anno. Per questo
riprende un suo antico servizio di documentazione. Le cassette registrate, le
trascrizioni (non riviste dagli oratori), alcuni documenti significativi sono resi
disponibili al prezzo di £. 5.000 la cassetta, £. 100 a pagina le fotocopie.
Richiedeteci il catalogo. Ecco la novità:
Suor Rosemary Lynch: A scuola di nonviolenza.
Registrazione delle relazioni e dei dibattiti tenuti all’incontro di fine anno del
Cipax (Firenze, 29 dicembre 2000- 1° gennaio 2001) (6 cassette).
Trascrizione dei testi registrati (25 pagine)
Ricordando Oscar Romero
Il 24 marzo è il XXI anniversario dell’assassinio dell’arcivescovo Oscar Romero,
martire della giustizia e della pace. Nel mondo si moltiplicano le celebrazioni e
le iniziative. A Roma ci saranno i seguenti appuntamenti:
22 marzo, ore 18,30, nella basilica dei Santi Apostoli, concelebrazione con i
vescovi Samuel Ruiz, Giancarlo Bregantini e Diego Bona per far memoria dei
tanti martiri che hanno segnato con il loro sangue la costruzione della giustizia
e della pace.
23 marzo, ore 17, nel salone dell’Immacolata della basilica dei Santi Apostoli,
conferenze e testimonianze su “Colombia chiede giustizia”.
24 marzo, ore 20, parrocchia di S.Lino (Via della Pineta Sacchetti) recital
“Oscar Romero profeta e martire” e festa.
25 marzo, ore 17, parrocchia Santa Lucia (Circonvallazione Clodia)
celebrazione latinoamericana.
Il manifesto 50x70 con il volto di Oscar Romero, può essere richiesto a £.
3.000.