Andrea Benvenuti. La politica del coraggio. Rivista SenzaConfine

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Andrea Benvenuti. La politica del coraggio. Rivista SenzaConfine
Marzo 1994
Senzaconfine
A colloquio con Mons. Di Liegro della Caritas romana . Politiche sociali, immigrazione, solidarietà : le sfide del nuovo Parlamento .
"LA POLITICA DEL CORAGGIO"
ROMA - IL VICARIATO E' IN UN PALAZZONE
stile ottocento, a lato dell'obelisco di piazza
San Giovanni . E' uno di quegli edifici dai
lunghi e bui corridoi, con quei dipinti sfumati
e i soffitti a cassettoni che, percorrendoli,
fanno perdere il senso della misura e del
tempo . Al secondo piano, alla fine del lungo
tunnel, c'è l'Ufficio di animazione pastorale
della Caritas: un servizio di ascolto ed assistenza a quel popolo di deboli ed emarginati,
persone ormai invisibili e soli . Sono in tanti
ad aspettare fuori : uomini donne, anziani, dai
mille colori, dalle ideologie e dalle religioni
differenti . Tutti ugualmente uomini senza
voce . Monsignor Di Liegro ci riceve nel suo
studio . Qui la luce entra con sicurezza e rimbalza sulla scrivania traboccante di lettere,
documenti, carte, giornali .
«Purtroppo - irrompe Don Luigi - qui non c'è
mai tempo, viene tanta gente anche senza
appuntamento per chiedere consigli, suggerimenti, aiuti. E quando sono lì fuori ad aspettare, non posso proprio mandarli via» . «La
situazione del resto peggiora di giorno in
giorno e lo sfondo politico-elettorale non
incoraggia affatto».
E poi negli ultimi tempi sono aumentati gli
episodi di intolleranza e razzismo nei confronti degli immigrati...
«C'è senza dubbio una maggiore ondata razzista in questo momento nel nostro paese .
Ognuno esalta la propria posizione, il proprio
interesse : l'esplosione razzista degli ultimi
tempi è comprensibile . Il problema dell'intolleranza esiste, è un dato di fatto . E proprio
queste elezioni mettono in luce quei sentimenti striscianti d occulti che si trasformano
in odio razziale e in xenofobia. In Italia esiste
il problema del razzismo, anche perché nulla
si fa per essere antirazzisti, specie se ci
poniamo di fronte ad una società che è in
rapida trasformazione ed ormai avviata ad
essere multietnica . Ed allora di fronte
all'ignoranza e all'egoismo, che negano
l'altro e reagiscono istintivamente per autodifesa, emerge la "Bestia", quello spirito
aggressivo che lacera la solidarietà» .
Ma le risulta che l'immigrazione in Italia
sia in aumento?
«Al contrario, sulla base di alcuni rilevamenti
abbiamo notato che è in diminuzione, è in
chiara flessione . Soprattutto a causa delle
modalità con cui il Governo sta combattendo
l'immigrazione regolare . E poi all'estero è
ormai noto che l'Italia è in piena crisi economica, che non c'è lavoro ; anche se i più disperati non li ferma neanche la recessione» .
E' aumentata la forbice tra l'immigrazione
legale e quella illegale?
«Ma è proprio all'immigrazione illegale che
mi riferisco, perché quella regolare, di chi ha
il permesso di soggiorno, non comporta apparentemente un problema. La spina nel fianco
è rappresentata proprio dagli illegali e dalle
loro condizioni disumane, bestiali, in cui
vivono quotidianamente» .
Il ministro per gli Affari sociali,
Ferdinanda Contri, insiste sulla legalità
degli immigrati e sul loro dovere di vivere
legalmente. Ma le sembra che l'attuale
legislazione italiana faciliti questa spinta?
Non siamo forse già arrivati al paradosso,
con il divieto ad un immigrato di sposarsi
con un cittadino italiano, se è illegale . . .
«Ma il ministro Contri ha inventato l'acqua
calda : non solamente lei vuole la legalità ma
gli stessi irregolari . A nessuno fa piacere di
vivere nella continua tensione di un'espulsione, di un arresto o persecuzione . La
Contri, del resto, è completamente inerte
rispetto all'immigrazione ; non dico che sia
complice o legata in particolare ai gruppi di
caporalato regionale che sfruttano il lavoro
degli immigrati ma, certamente, ha già commesso molti peccati di omissione . Un esempio su tutti : non fare, anno per anno, una
seria programmazione dei flussi migratori e,
quindi, non identificare con precisione le
opportunità di lavoro in quei settori che gli
italiani ormai non occupano più . Perché non
è vero che gli immigrati vengono in Italia a
toglierci il lavoro : l'agricoltura e l'industria
pesante in particolare, non attirano più la
manodopera italiana» .
Come vanno in particolare le relazioni con
il Comune del sindaco Rutelli?
«Ma niente di nuovo rispetto al passato,
anche se personalmente mi aspettavo molto
dalla nuova Amministrazione cittadina .
Purtroppo i problemi sociali complessiva-
mente vengono ancora trattati come fanalino
di coda e lo stesso Assessorato ai servizi
sociali è orientato non verso l'attuazione di
vere e proprie politiche sociali, ma verso
interventi di pura assistenza verso i più deboli . Non viene fatta nessuna promozione della
qualità della vita . Comunque è ancora presto
per giudicare l'operato anche se stiamo arrivando alla scadenza di qui fatidici cento giorni che Rutelli aveva tanto sventolato .
Vedremo, aspettiamo ancora .. .» .
Ai parlamentari
della prossima
Legislatura cosa chiederebbe di cambiare
della Legge Martelli?
«Va approfondito lo spirito della legge: e
cioè aiutare realmente l'integrazione degli
immigrati e lottare contro ogni forma di lavoro nero, sfruttamento e permanenza irregolare . Non toccherei la Legge Martelli perché se
si applica lo spirito, la lettera che ne consegue aiuterà ad affrontare i problemi
dell'immigrazione. La Legge va vista in questa ottica e non in quella ormai populista, razzista e repressiva che si sta diffondendo
all'interno di alcuni schieramenti politici . Nel
prossimo Parlamento, comunque vadano le
elezioni, sarebbe rischioso chiedere una
nuova legge che andrebbe, del resto, solo in
senso ancor più repressivo . Se pensiamo che
in sette-otto anni abbiamo già varato due
leggi . . . Teniamoci la Martelli e facciamo
pressione affinché si creino quei meccanismi
che permettano la legalità ed una seria programmazione del flussi migratori» .
E quindi un Parlamento che ponga l'immigrazione tra i primi punti in agenda?
«Certamente, e soprattutto che non demonizzi l'immigrato, ma ne valorizzi gli aspetti
positivi, che consideri il ruolo della cooperazione nei Paesi in via di sviluppo e il contributo importante che l'immigrazione può
avere in Italia, un paese che nei prossimi anni
avrà grossi problemi di manodopera. Un
Parlamento che calcoli bene il ritorno di questa manodopera per il nostro . paese, così
come prevede la legge e che faciliti il dialogo
interculturale . Un Parlamento quindi con una
posizione politica coraggiosa e saggia, che si
schieri contro la diffidenza, la discriminazione, il pregiudizio . Cosa che sarà difficile se
con le elezioni vinceranno forze conservatrici
di orientamento fascista o razzista» .
a cura di Andrea
Benvenuti