Controlli sulle imprese Area Veterinaria A e C

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Controlli sulle imprese Area Veterinaria A e C
PIANO REGIONALE
DEI CONTROLLI UFFICIALI IN MATERIA DI
SICUREZZA ALIMENTARE
(PNI-MANCP 2011-2014)
PROGRAMMAZIONE 2013
1. PREMESSA
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2. OBIETTIVI STRATEGICI DEL PIANO 2011-2014
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3. PRIORITA’ DEL PIANO
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1.1 PRIORITÀ PER I SERVIZI VETERINARI - SSVV1.2 PRIORITÀ COMUNI PER I SERVIZI VETERINARI E SERVIZI DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA
NUTRIZIONE
1.3 PRIORITÀ PER I SERVIZI DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE - SIAN -
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4. CARATTERISTICHE DEL PIANO 2013
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5. AGGIORNAMENTO DEL PIANO 2013
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6. AUTORITA’ COMPETENTE (AC): COMPETENZE E RUOLI (LINEE GUIDA PER IL
CONTROLLO UFFICIALE AI SENSI DEI REGOLAMENTI CE/854/2004 ED 882/2004) 23
6.1
INTERVENTI CONGIUNTI TRA AUTORITÀ UFFICIALI
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7. PUNTI DI CONTATTO
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7.1
7.2
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AZIENDE PER I SERVIZI SANITARI
LABORATORI INCARICATI DELL’ANALISI DEI CAMPIONI UFFICIALI
8. SCHEDA RILEVAZIONE UNITA’ ORGANIZZATIVE E RISORSE UMANE - ANNO
2013
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9. GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO UFFICIALE
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10. ATTIVITA’ DI FORMAZIONE
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11. RIEPILOGO DELL’ATTIVITA’ DI CATEGORIZZAZIONE DEGLI STABILIMENTI
IN BASE AL RISCHIO CONDOTTA IN FRIULI VENEZIA GIULIA
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11.1 SERVIZI VETERINARI
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12. PROGRAMMAZIONE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE
SETTORE PRIMARIO
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SERVIZI VETERINARI
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12.1 AZIENDE CHE PRODUCONO COLTURE VEGETALI DESTINATE ALL’ALIMENTAZIONE
ANIMALE (PRIVE DI ALLEVAMENTO)
12.2 ALLEVAMENTI
12.2.1 ALIMENTAZIONE ANIMALE
12.2.2 RIPRODUZIONE ANIMALE E PRODUZIONE DI SEME ED EMBRIONI
12.2.3 CONTROLLI UFFICIALI SUL BENESSERE ANIMALE
12.2.4 SANITÀ ANIMALE
12.2.5 FARMACO VETERINARIO
12.2.6 PRODUZIONE DEL LATTE
12.2.7 PRODUZIONE DI UOVA
12.2.8 PRODUZIONE DI MIELE
12.2.9 PRODUZIONE ITTICA
12.2.9.1 PESCA
12.2.9.2 ACQUACOLTURA
12.2.9.3 MOLLUSCHICOLTURA
12.3 BENESSERE ANIMALE AL TRASPORTO
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13. PROGRAMMAZIONE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE
SETTORE POST-PRIMARIO
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SERVIZI VETERINARI
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13.1 PRODUZIONE DI MANGIMI
13.2 IMPRESE ALIMENTARI
13.2.1 STABILIMENTI RICONOSCIUTI EX REG. CE N. 853/2004 ED EX REG. CE N. 1069/2009
13.2.2 STABILIMENTI REGISTRATI EX REG. CE N. 852/2004 (ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE O
COMPOSITI A PREVALENZA ANIMALE)
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14.PROGRAMMAZIONE DELL’ ATTIVITA’ DI CONTROLLO UFFICIALE
SETTORE POST-PRIMARIO
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SERVIZI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE
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14.1 PRODUZIONE/TRASFORMAZIONE E/O CONFEZIONAMENTO DI PRODOTTI DI ORIGINE
VEGETALE O COMPOSITI A PREVALENZA VEGETALE
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14.1.1 LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI FRUTTA E ORTAGGI
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14.1.2 PRODUZIONE OLIO DI OLIVA E DI SEMI
62
14.1.4 PRODUZIONE GASTRONOMIA FRESCA, GASTRONOMIA CONSERVATA
64
14.1.5 PRODUZIONE GELATI
64
14.1.6 PRODUZIONE CONDIMENTI E SPEZIE
65
14.1.7 TRASFORMAZIONE TÈ, CACAO, CAFFÈ
65
14.1.8 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE
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14.1.8.1 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO ACQUE MINERALI
66
14.1.8.2 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE ANALCOLICHE
66
14.1.8.3 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE ALCOLICHE
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14.2 COMMERCIALIZZAZIONE
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14.2.1 ALIMENTI E BEVANDE
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14.2.2 FUNGHI
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14.2.3 PRODOTTI FITOSANITARI
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14.3 SOMMINISTRAZIONE
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14.4 ADDITIVI ED IMBALLAGGI PER ALIMENTI
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14.4.1 ADDITIVI PER ALIMENTI
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14.4.2 IMBALLAGGI PER ALIMENTI
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14.5 INTEGRATORI ALIMENTARI E/O ALIMENTI ADDIZIONATI DI VITAMINE E MINERALI
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3
14.6 PRODOTTI ALIMENTARI DESTINATI AD UNA ALIMENTAZIONE PARTICOLARE
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14. FLUSSI INFORMATIVI
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ALLEGATO 1 –SERVIZI VETERINARI
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ALLEGATO 2 –SIAN
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11.. PPRREEM
MEESSSSAA
In applicazione al Reg. (CE) 882/2004 si è data attuazione al piano Nazionale Pluriennale Integrato di
Controllo (MANCP) in base al quale le Regioni/Province Autonome predispongono appositi programmi per
definire la natura e la frequenza dei controlli che devono essere effettuati regolarmente in tutte le fasi della filiera
alimentare.
Il presente documento rappresenta il Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza igieniconutrizionale degli alimenti per l’anno 2013, che i Servizi Veterinari (SSVV) e i Servizi Igiene degli Alimenti e della
Nutrizione (SIAN) dovranno seguire per l’attuazione del proprio programma annuale di controllo ufficiale sui
prodotti alimentari e sui mangimi.
Il Piano realizza un approccio regionale uniforme e globale in materia di controlli ufficiali su alimenti e
mangimi al fine di prevenire, eliminare o ridurre a livelli accettabili i rischi per gli esseri umani e gli animali, garantire
pratiche commerciali leali per i mangimi e gli alimenti, tutelare gli interessi dei consumatori e dunque, in ultima
analisi, portare ad un miglioramento della qualità della vita.
Il piano rappresenta inoltre lo strumento più appropriato per ampliare l’orizzonte di intervento dei servizi
che si occupano di sicurezza alimentare in un programma più generale di azioni di promozione di una sana
alimentazione orientata alla prevenzione delle malattie alimentari, e delle patologie cronico-degenerative e
dunque, in ultima analisi, portare ad un miglioramento della qualità della vita della comunità e del singolo.
A tal fine il piano vuole rappresentare un primo passo verso l’integrazione tra le attività previste dai diversi
strumenti di pianificazione sovraordinati e regionali (PNP, Guadagnare salute,PNI, PRP) e fornisce idoneo supporto
allo sviluppo di azioni che rispondono alla esigenza di una gestione allargata dei rischi per la salute derivanti da stili
di vita e condizioni socio-ambientali.
Il controllo riguarda sia i prodotti italiani o di altra provenienza destinati ad essere commercializzati nel
territorio nazionale, sia quelli destinati ad essere spediti in un altro Stato dell'Unione Europea, oppure esportati in
uno Paese Terzo.
Il presente Piano è stato redatto alla luce dei risultati ottenuti, delle difficoltà incontrate, delle criticità
emerse e dell’esperienza acquisita nel quadriennio precedente e tiene conto delle indicazioni contenute nelle
“Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti n. 854/2004/CE e n. 882/2004/CE”, di cui alla nota
prot. DGSAN/3/6238/P dd. 31.05.2007 del Ministero della Salute; in esso si indicano gli obiettivi e le strategie che
i Servizi Veterinari (SSVV) ed i Servizi Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dei Dipartimenti di Prevenzione
(DIP) delle Aziende per i Servizi Sanitari (AASSSS) dovranno seguire per l’attuazione del proprio programma
annuale per il controllo ufficiale dei prodotti alimentari e dei mangimi.
Per attenersi alle sopra citate indicazioni ministeriali e al fine di allinearsi con la programmazione
quadriennale del Piano nazionale integrato dei controlli 2011-2014 (PNI - MANC), approvato in Conferenza Stato
Regioni con l'Intesa del 16 dicembre 2010, la scrivente Direzione ha predisposto il Piano Quadriennale Sicurezza
Alimentare (PQSA) 2011-2014 per gestire in modo organico e uniforme le attività di controllo finalizzate alla
sicurezza alimentare. I risultati ottenuti annualmente rappresenteranno un duplice strumento operativo: di verifica
dell'attività svolta, da un lato, e di orientamento dell'attività futura ai fini della razionalizzazione dei controlli
ufficiali, dall’altro.
Il Piano prende in considerazione tutte le fasi della catena di produzione alimentare partendo dalla
produzione primaria, passando per la produzione di mangimi, arrivando alla vendita o somministrazione di alimenti
fino al consumatore finale; per questo ogni fase della filiera alimentare è stata collocata all’interno di macro-aree
(produzione primaria, trasformazione, deposito, distribuzione, somministrazione) e, per ognuna è stata
predisposta una scheda dove sono stati evidenziati tipologia, numerosità, frequenza o percentuale dei controlli
ufficiali.
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Coerentemente con quanto previsto dalle politiche sanitarie sopra riportate riguardo alla promozione di
sani stili di vita, il piano orienta le attività dei servizi anche in materia di prevenzione nutrizionale.
Tutto ciò premesso, coerentemente con il PNI 2011-2014 e con l'Atto di indirizzo per l'anno 2013 che il
Ministero della Salute ha siglato in data 3 ottobre 2012, con le indicazioni metodologiche per la programmazione
sanitaria regionale per il 2013 (all. alla D.G.R. n. 2016 del 21.11.2012), il Piano regionale dei controlli 2011-2014,
dando avvio al processo di pianificazione strategica, punta a migliorare e a consolidare il "sistema regionale " dei
controlli ufficiali in materia di sicurezza igienico-nutrizionale degli alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e
sanità delle piante, individuando delle priorità e designando gli obiettivi strategici per l’anno 2013.
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22.. O
OBBIIEETTTTIIVVII SSTTRRAATTEEG
GIICCII D
DEELL PPIIAAN
NO
O 22001111--22001144
Obiettivo generale del presente Piano è la tutela della salute umana e dei consumatori, mediante il
controllo e la riduzione dei rischi biologici, chimici e nutrizionali che possono derivare dal consumo di alimenti e/o
mangimi prodotti e/o commercializzati a livello regionale, partendo dalla salvaguardia della sicurezza delle
produzioni agricole e della salute e benessere animale.
La Sicurezza Igienico-Nutrizionale degli Alimenti rappresenta un interesse primario della popolazione e
coinvolge in modo trasversale e con differenti ruoli le istituzioni, i produttori, i consumatori ed il mondo scientifico.
Per garantire la sicurezza degli alimenti occorre considerare tutti gli aspetti della catena alimentare come
un unico processo, a partire dalla produzione primaria fino alla vendita o erogazione di alimenti fino al loro
consumo.
In armonia con il Piano Nazionale Integrato (PNI o MANCP), ai sensi del Regolamento (CE) n. 882/2004, ed
elaborato dal Ministero della Salute, il presente Piano descrive il "Sistema Regione FVG" dei controlli ufficiali in
materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere animale e sanità delle piante e degli interventi in materia di
prevenzione nutrizionale.
In particolare, e coerentemente con quanto previsto nel PNI 2011-2014, per il quadriennio 2011-2014
sono individuati gli obiettivi strategici regionali di seguito riportati:
tutela della salute umana e dei consumatori, mediante il controllo e la riduzione dei rischi biologici,
chimici e nutrizionali legati ad alimenti e/o mangimi;
salvaguardia della salute e del benessere animale;
contrasto delle contaminazioni ambientali, in relazione alle produzioni agro-zootecniche;
difesa delle produzioni nazionali;
razionalizzazione ed implementazione a livello regionale delle procedure operative del controllo
ufficiale, in ottemperanza alle indicazioni della normativa regionale, nazionale e comunitaria, anche alla luce del
nuovo Sistema informativo per i Servizi Veterinari e per i Servizi di Igiene degli alimenti e della nutrizione
(S.I.S.A.Ve.R);
rispetto delle indicazioni e raggiungimento degli obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli in
materia di sicurezza alimentare implementando l’attività di audit e di classificazione, in base ai criteri del rischio,
delle imprese alimentari;
promozione di sani stili alimentari.
Considerati gli eventi accaduti nel 2012, alla luce delle esperienze acquisite, si intende inoltre inserire nel
quadro programmatorio di lungo termine anche i seguenti obiettivi:
prevenire le zoonosi e le malattie emergenti;
contrastare le contaminazioni chimiche nelle produzioni zootecniche, incrementando i controlli con
riferimento agli anabolizzanti, micotossine e contaminanti chimici.
Al fine di adempiere agli obblighi di appartenenza all'Unione Europea, proseguirà l’attività di
implementazione del sistema di audit nazionale, d'intesa con le Regioni e Province Autonome.
Vale la pena rammentare che con Decreto n. 515/VETAL 19 giugno 2012 del Direttore del Servizio
sicurezza alimentare, igiene della nutrizione e sanità pubblica veterinaria è stato approvato il documento
“Costituzione dell’elenco regionale degli auditors - Progetto Audit Regione Friuli Venezia Giulia : percorso
formativo rivolto al personale del SSN della Regione Friuli Venezia Giulia per la formazione dei Responsabili di
Gruppi Audit nell’ambito della sicurezza alimentare (articolo 4 del Regolamento (CE) 882/2004)” che ha dato
veste ufficiale e giusto riconoscimento ai veterinari, medici, biologi, chimici e tecnici della prevenzione delle AA.SS.
SS. Che hanno ottenuto la qualifica di auditor ufficiale. Si ricorda, altresì, che è intenzione di questa Direzione
implementare tale elenco con i nominativi di coloro che dopo aver acquisito le competenze teoriche, abbiano
superato con successo il training formativo in campo, di cui si rimanda alla pertinente procedura, trasmessa alle
AA.SS.SS con nota prot. 17651/SPS-VETAL dd. 19 ottobre 2012.
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La strategia operativa per raggiungere tali finalità riprende ed implementa quella degli anni precedenti, e
richiede l'attuazione, da parte dei Servizi Veterinari e dei SIAN, nell'ambito delle rispettive competenze, degli
obiettivi elencati di seguito.
In particolare, prevede di:
rafforzare l’attività di controllo nei principali settori produttivi nazionali e regionali (formaggi, vino, olio,
salumi..) volta alla verifica del rispetto dei requisiti di sicurezza alimentare e di qualità, nel rispetto e con le
modalità e le frequenze minime stabilite dal presente Piano;
completare/aggiornare l’archivio delle imprese riconosciute e registrate ed individuare tipologie di
attività aventi lo stesso livello di rischio, sulla base dei riscontri in occasione di audit;
mantenere aggiornato il sistema informativo regionale (S.I.S.A.Ve.R), per la registrazione di controlli
ufficiali e dei risultati delle attività, con particolare riferimento alle non conformità rilevate nell’ambito del controllo
ufficiale e nell’autocontrollo;
assicurare la costante rispondenza dei sistemi anagrafici di identificazione e registrazione di tutte le
specie animali, attraverso l’apposita sezione di S.I.S.A.Ve.R;
realizzare piani regionali di controllo ed eradicazione riconosciuti a livello comunitario;
realizzare piani straordinari di monitoraggio, sulla base delle indicazioni ministeriali e regionali;
realizzare una rete tra Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e i Servizi Veterinari delle
AA.SS.SS regionali al fine di
pianificare le attività di audit sulle imprese alimentari, inclusi gli audit regionali e interaziendali,
tenendo conto delle revisione delle procedure di categorizzazione degli stabilimenti secondo il
rischio,
migliorare l’uniformità dei controlli anche attraverso l’organizzazione e attuazione nelle AA.SS.SS
di audit esterni e di gruppo,
progettare modalità e tempi di controllo specifici per le microimprese,
elaborare linee guida per l’autocontrollo e le buone pratiche nelle microimprese alimentari;
sviluppare un sistema integrato di controlli basati su criteri di evidenza scientifica, trasparenza,
coerenza e omogeneità dei provvedimenti in ottemperanza alle indicazioni della normativa
nazionale e comunitaria,
condividere e ottimizzare dati, metodi, strumenti e criteri di valutazione e rendicontazione dei
controlli, anche alla luce del nuovo Sistema informativo (S.I.S.A.Ve.R),
costruire un quadro d’insieme del mercato agro-zootecnico-alimentare regionale per evidenziare
contesti ambientali e produttivi di particolare rilevanza e criticità che possono richiedere
programmi di contrasto specifici,
favorire la comunicazione intersettoriale e interprofessionale e la valutazione comune
degli obiettivi di salute e loro raggiungimento.
I Servizi veterinari e i Servizi igiene degli alimenti e della nutrizione devono inoltre programmare attività
coerenti alla realizzazione degli obiettivi di quanto previsto dei documenti di pianificazione sanitaria regionale:
“Piano regionale della Prevenzione 2010 - 2013” (DGR n. 2757 del 29 dicembre 2010)
- 2.8.1 Progetto: “Sicurezza alimentare nelle Piccole Produzioni Locali”
- 2.9.1 Progetto: “Programma alimentazione e attività fisica nelle prime fasce di età: promuovere buone pratiche in
età prescolara – da zero a cinque anni- e migliorare la qualità nutrizionale nelle mense scolastiche”
“Indicazioni metodologiche per la programmazione sanitaria regionale per il 2013” (D.G.R. n. 2016
del 21.11.2012) e nota prot. n 20288/SPS-APA/P dd. 28 novembre 2012 della Direzione centrale salute,
integrazione sociosanitaria e politiche sociali”.
Trasmissione alle AA.SS.SS delle Indicazioni metodologiche ed operative per la redazione dei PAL/PAO
2013, ed, in particolare, per la programmazione delle attività, delle progettualità e delle risorse umane.
Proseguiranno gli interventi di prevenzione, sorveglianza epidemiologica e sicurezza alimentare ed in
particolare, per l’anno 2013, di seguito si riportano le indicazioni metodologiche ed operative per la redazione dei
su citati PAL/PAO in particolare:
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Linea n. 1.2.2.4 Attività di promozione sensibilizzazione e formazione
Prevenzione obesità e promozione corretta nutrizione Applicazione e diffusione degli indirizzi per la
corretta alimentazione
Linea n. 1.2.2.5 Sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria
Ottemperare alle indicazioni e raggiungere gli obiettivi contenuti nel Piano regionale dei controlli in
materia di sicurezza alimentare anche attraverso l’attività di audit e di classificazione, in base ai criteri del rischio,
delle imprese alimentari.
Attuazione del terzo anno del Progetto Piccole Produzioni Locali in accordo con la Direzione centrale
agricoltura
Solo per ASS1, ASS2, ASS4:
Realizzazione della nuova campagna di controllo e profilassi della rabbia, basata sulla vaccinazione orale
delle volpi lungo la fascia confinaria con la Slovenia
Programmazione attività aziendale di interventi, audit, controlli
Attività Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare
Monitoraggio della malattia degli equidi stanziali, secondo il piano, di cui alla nota prot. 10591/SPSVETAL dd. 11.06.2012, e successivi aggiornamenti,
Attuazione del Piano regionale di eradicazione della malattia di Aujeszky dei suini.
Attuazione dei controlli sul benessere animale negli allevamenti e durante il trasporto come da
Direttive e Linee Guida Comunitarie.
Tali obiettivi sono effettivamente perseguibili se sostenuti da una strategia di valorizzazione delle risorse
professionali e di incremento delle opportunità di partecipazione e aggiornamento.
L’indicazione è quella di formalizzare “tavoli tecnici” di livello regionale e interaziendale con funzioni
distinte, coordinate e convergenti e con il compito prioritario di migliorare la comunicazione tra Servizi, il
confronto, il monitoraggio delle attività nell’ interesse della razionalizzazione e del miglioramento dell’ efficacia e
dell’ efficienza del controllo ufficiale.
Per quanto riguarda l’attività di campionamento, si rimanda a specifici piani del Ministero della
Salute (Piano Nazionale Residui 2013, Piano Nazionale Alimentazione Animale 2013) e della Direzione
centrale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali (Piano regionale di campionamento
ufficiale sulle matrici alimentari di origine animale e composti a prevalenza di origine animale – anno 2013
e Piano regionale di controllo ufficiale matrici alimentari di origine vegetale e composti a prevalenza
vegetale – anno 2013.
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33.. PPRRIIO
ORRIITTAA’’ D
DEELL PPIIAAN
NO
O
La Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali ritiene necessario sottolineare
l’importanza di una azione coordinata e congiunta di prevenzione e controllo da parte dei Servizi che operano
nell’ambito dell’area degli alimenti, della nutrizione e della sanità pubblica veterinaria.
Al fine di fornire agli OSA un’immagine di “Azienda” e non di “Servizi diversi in una stessa Azienda”, si
ritiene prioritario dare l’avvio ad un piano che sviluppi compiutamente le “Indicazioni metodologiche per la
programmazione sanitaria regionale per il 2013” soprarichiamate. Per favorire tale integrazione il piano
prevede controlli congiunti tra Servizi Veterinari e SIAN, ciascuno per le proprie competenze, in alcune tipologie di
attività a carattere misto: l’ispezione di almeno il 30% delle nuove imprese, a discrezione dell’0 Azienda per i Servizi
sanitari e sulla base della valutazione del rischio, e del 25% di quelle già registrate come ipermercati, supermercati,
discount (GDO),
Le singole Aziende potranno concordare con la Direzione Centrale Salute un programma di
ispezioni congiunte diverso da quello previsto da questo Piano, tenendo conto delle priorità individuabili
a livello locale e delle risorse professionali disponibili.
Inoltre, al fine di favorire la comunicazione con gli OSA e lo sviluppo delle conoscenze e competenze degli
stessi, tenuto conto che l’intesa Stato/Regioni concernente “Linee guida applicative del Regolamento n.
852/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari” dd. 9 febbraio 2006, al
capitolo 5 – FORMAZIONE –richiama i criteri e i fondamenti che devono guidare la programmazione dei corsi e si
sottolinea che “la formazione del personale non può e non deve essere un fatto episodico, ma richiede un continuo
aggiornamento mediante corsi e seminari specifici per il personale che opera nei diversi impianti e settori”, si ritiene
indispensabile, ove nel corso del primo semestre del 2013 non sia dato seguito alla “definizione dei criteri uniformi
per la formazione degli operatori del settore alimentare” da parte del Ministero della Salute, dare l’avvio alla
revisione delle Linee guida per la formazione degli addetti del settore alimentare, alla luce delle esperienza e delle
valutazioni sull’impatto e l’efficacia delle stesse.
L’ audit effettuato dal Ministero della Salute in Regione FVG, nel periodo 29 maggio- 1 giugno 2012, per
valutare il sistema sanitario regionale, con particolare riferimento all’area degli alimenti, nutrizione e della sanità
pubblica veterinaria, ha messo in evidenza alcune insufficienze relative alla presenza di efficace sistema di
monitoraggio dello stato di avanzamento dell’attività programmata e di verifica delle attività svolte dalle AA.SS.SS
nel corso nell’ anno.
In particolare è stato contestato che “Il livello di analiticità del PQSA non giunge fino al punto da consentire
l’adozione di un sistema di verifica del grado di raggiungimento delle percentuali di realizzazione di alcuni programmi
di attività, in particolare per la sanità animale, come ad esempio nel caso dei programmi di sorveglianza per il
mantenimento della qualifica sanitaria per la BRC e LEB, i piani per il controllo delle salmonellosi zoonotiche, i controlli
sulle anagrafi animali, PNR e PNAA, caricamento dati nei sistemi informativi, riscossione redevances, ecc..”.
Ancora che “Le carenze sul grado di raggiungimento di alcuni obiettivi operativi (anagrafi animali, controlli
sulla ristorazione e commercializzazione, farmacosorveglianza su grossiti e vendita diretta di farmaci veterinari, piani
salmonellosi zoonotiche, PNAA), evidenziate dall’analisi di alcuni flussi informativi, manifestano la non completa
adeguatezza dei sistemi di programmazione e di monitoraggio”
Pertanto è intenzione della Direzione introdurre nel piano 2013 una sezione dedicata al
Monitoraggio, di cui al capitolo 16, con le indicazioni di merito.
La strategia adottata dall’Autorità Competente deve basarsi non tanto sulla reazione quanto
sulla prevenzione e quindi su un sistema efficiente ed efficace, in grado di tutelare la salute umana
attraverso un sistema funzionale ed integrato di valutazione e controllo della sicurezza igieniconutrizionale degli alimenti, di cui il presente Piano rappresenta il documento programmatorio.
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1.1 Priorità per i Servizi Veterinari - SSVVPoiché il Piano comprende anche le verifiche sullo stato di salute degli animali destinati a produrre
alimenti una particolare attenzione è riservata agli interventi di prevenzione, di controllo e di eradicazione delle
malattie infettive e diffusive degli animali indispensabili per la tutela della salute pubblica veterinaria e umana.
Preme precisare che detti orientamenti e le scelte operate sul territorio dovranno essere adeguati agli
interventi di razionalizzazione e di contenimento della spesa pubblica degli ultimi anni, selezionando
prioritariamente quelli maggiormente necessari.
In tale ottica di ottimizzazione delle risorse, la sorveglianza è uno degli elementi chiave per ogni politica di
salute animale, purché dia priorità ad un approccio preventivo, al pronto rilevamento e a risposte rapide e si basi
sul rischio per essere più efficiente della sorveglianza tradizionale grazie a una maggiore sensibilità.
Nel 2013, gli interventi a tutela della salute pubblica veterinaria e della sicurezza degli alimenti saranno
preordinati a garantire la continuità e lo sviluppo delle azioni, intraprese nelle precedenti annualità, per la
razionalizzazione dei controlli sanitari ed il rafforzamento del coordinamento delle attività delle AA.SS.SS, anche ai
fini di una corretta valutazione e gestione del rischio nella catena alimentare
Con Decisione 2006/169/CE e 2006/290/CE tutto il territorio della Regione FVG è stato dichiarato
ufficialmente indenne da brucellosi, tubercolosi e leucosi e si è provveduto pertanto all’attuazione dei piani di
sorveglianza, articolati secondo quanto previsto dalla vigente normativa.
Dal 2011 è stata introdotta la possibilità di eseguire gli esami per il mantenimento della qualifica di
azienda indenne da IBR e per il controllo della brucellosi bovina e della leucosi bovina enzootica anche su campioni
di latte di massa.
Nel 2013 i provvedimenti sanitari previsti dal piano IBR per le aziende positive sono stati modificati. Per
positività fino al 12% è stato reso obbligatorio l’abbattimento dei capi positivi nella misura del 4%/anno. Per
positività superiori al 12% è stata resa obbligatoria la vaccinazione degli animali
Nel comparto suinicolo, alla luce dei buoni risultati ottenuti nel 2011, si intende implementare, i
programmi per l’accreditamento degli allevamenti suini per trichinellosi, malattia a carattere zoonosico per la
quale sono state predisposte linee guida per dichiarare le aziende “ufficialmente esenti”. Va considerato che in
assenza di accreditamento degli allevamenti si deve ricorrere all’esame trichinoscopico sistematico di tutti i suini
macellati provenienti da tali allevamenti. Pertanto nel 2013 si intende proseguire l’attività di accreditamento
delle aziende suinicole che ancora non hanno ottenuto tale qualifica
Sempre in ambito suinicolo è stato predisposto un piano finalizzato all’eradicazione della malattia di
Aujeszky dal territorio della Regione Friuli Venezia Giulia e al conseguente riconoscimento comunitario ai sensi
dell’art.9 della Direttiva 64/432/CEE quale territorio che applica un programma di eradicazione riconosciuto ai
sensi della decisione 2008/185/CE.
Ai fini dell’ottenimento della qualifica comunitaria, è attuato un programma di controllo obbligatorio in
negli allevamenti suinicoli da riproduzione, da svezzamento e da ingrasso, che prevede l’ottenimento della
qualifica di allevamento indenne da malattia di Aujeszky
In materia di benessere animale dovrà migliorare il controllo nel settore degli animali da reddito attraverso
l’informatizzazione del sistema di rendicontazione, in conformità con il piano nazionale sul benessere animale,
nonché occorrerà adoperarsi per una puntuale applicazione delle apposite intese già stipulate con le forze
dell’ordine in materia di controlli sul benessere degli animali durante il trasporto degli stessi.
Con la scadenza nel 2013 del termine per il recepimento della Direttiva 2008/120/CE, inerente le norme
minime per la protezione dei suini, l’attività avviata nel corso del 2012 per portare gli allevamenti da riproduzione e
da ingrasso nei parametri stabiliti dalla Direttiva si trasformerà in un attività di carattere “ispettivo”. Attraverso
l’opportuno coordinamento con i Servizi veterinari regionali, si dovranno verificare sul territorio gli adeguamenti
strutturali e di gestione conformemente a quanto previsto dalla normativa comunitaria.
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Analogamente, continueranno nel 2013 le procedure di controllo e implementazione della Direttiva
1999/74/CE, inerente le norme minime per il benessere delle galline ovaiole, che ha fissato il termine ultimo per la
dismissione delle gabbie non modificate al 1° gennaio 2012; a tal proposito si rileva che il mondo della produzione
di questo settore è in ritardo nei previsti adeguamenti, tanto che è in corso una “procedura di infrazione” nei
confronti dell’Italia da parte della Commissione Europea.
Infine, si prevede, per i polli da carne, l’adozione di un DM applicativo del D.L.vo n. 181/2010 che
impegnerà la Direzione competente nel coadiuvare ed assistere le Regioni e Province Autonome ai fini di un
adeguamento rispetto al nuovo regime stabilito dalle disposizioni di legge.
Nell’ambito della tutela degli animali di affezione, dovranno essere potenziati i controlli sui canili e le
verifiche delle segnalazioni in merito ai maltrattamenti sugli animali, in collaborazione con il Comando carabinieri
per la tutela della salute (NAS). Proseguirà l’attività di informazione degli operatori del settore e dei cittadini sulla
corretta relazione uomo-animale, sulle norme vigenti e sui metodi di prevenzione dei rischi per la salute e
l’incolumità pubblica nonché l’attività di promozione degli interventi assistiti con gli animali in sinergia con il
Centro di Referenza Nazionale.
Nel 2013 entrerà, inoltre, in vigore la nuova direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati ai
fini sperimentali per la quale dovrà essere predisposta, entro il 10 novembre 2012, la normativa nazionale di
attuazione. Particolare attenzione dovrà essere dedicata in particolare all’estensione dei controlli sugli stabilimenti
utilizzatori di animali e allo sviluppo di metodi alternativi all’impiego di animali.
Nel 2011 l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato la propria valutazione
complessiva dell'impatto dell’infezione causata dal cosiddetto virus di "Schmallenberg" (SBV) sulla salute degli
animali, sulla produzione animale e sul benessere degli animali. Dopo la segnalazione del virus, avvenuta per la
prima volta in Germania, la situazione nell'Unione europea sino a metà maggio 2012 era la seguente: il SBV è stato
riferito in 3745 aziende, con casi confermati da test di laboratorio in otto Stati membri. L’EFSA conclude dunque
che l'impatto di questa malattia animale negli allevamenti, a livello di singolo Stato membro, non supera il 4% per
gli ovini o il 2% per i bovini.
Non vi sono prove dell’esistenza di qualsiasi altra via di trasmissione se non quella da madre a prole
attraverso la placenta o tramite vettori come il Culicoides obsoletus.
L'Autorità ha preso in esame quelle specie animali più sensibili al virus, sottolineando come esso sia stato
rilevato in bovini, ovini, caprini e in un bisonte. Anticorpi specifici per il SBV sono stati rilevati nei cervi, ma non si è
a conoscenza di alcuna altra specie colpita. L'EFSA ribadisce inoltre che nuovi studi supportano la valutazione
iniziale effettuata dal Centro Europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, ove si indicava che è molto
improbabile che il SBV costituisca un rischio per l'uomo.
La probabilità che il SBV sopravviva all’inverno e successivamente si diffonda nel 2012, manifestandosi poi
a fine 2012-inizio 2013 è difficile da valutare a causa della mancanza di dati. Nel caso il virus superi il periodo
invernale, il modello di diffusione geografica dell'EFSA prevede che il SBV riemerga con più probabilità tra metà
aprile e fine maggio e che l'eventuale focolaio infettivo di SBV sia probabilmente di dimensioni simili a quelle
verificatesi nel 2011..
La presente valutazione dell'impatto dell’SBV deve essere interpretata con cautela, in quanto i livelli riferiti
dipendono dalle vigenti normative nazionali sull’obbligo di comunicare la malattia al momento della sua
rilevazione, dal livello di consapevolezza delle varie parti in causa e dalla capacità diagnostica nei singoli Stati
membri.
In conclusione è opportuno che i Servizi veterinari prestino particolare attenzione ad ogni possibile
incremento di eventi morbosi anomali o in presenza di gravi difetti alla nascita, non imputabili a causa
certa, che si verifiche all’interno degni allevamenti presenti sul territorio.
Nel corso della riunione dell’unità di crisi per la rabbia tenutasi a novembre 2012 è stato deciso che i
presupposti per il mantenimento delle aree a rischio di malattia nei territori coinvolti dall’ultima epidemia iniziata
alla fine del 2008 fossero venuti meno e che a partire da febbraio 2013, trascorsi due anni di vaccinazione
dall’ultimo caso accertato, come richiesto dalla Commissione europea, lo stato di indennità potesse essere
riacquisito.
Pertanto è decaduto l’obbligo di vaccinazione degli animali domestici previsto dall’OM 12.02.2012.
12
Nel corso del 2013 parte del territorio del Friuli Venezia Giulia, lungo il confine italo-sloveno, sarà
sottoposto a campagne vaccinali con lo scopo si contenere la malattia, in considerazione del permanere della
situazione di rischio nell’area balcanica.
L’audit effettuato dall’ FVO in Italia, nel periodo 18-28 giugno 2012, per valutare i controlli ufficiali in
merito alla macellazione e alla trasformazione delle carni fresche, in particolare delle carni equine fresche, ha
messo in evidenza alcune insufficienze relative alla registrazione e all’ autorizzazione degli stabilimenti.
In particolare è stato contestato che “Nella maggior parte degli stabilimenti visitati le autorizzazioni
accordata prima dell’entrata in vigore del Pacchetto igiene non sono state sottoposte a nuova valutazione a partire da
allora”.
Ancora che “Le formulazioni utilizzate nelle decisioni d’autorizzazione non sono sempre precise. Un macello
visitato è stato autorizzato per “carni rosse”, due altri per le “carni fresche” senza che fossero menzionate le specie
precise di animali” inoltre “In due stabilimenti, che non erano autorizzati alla produzione di carni macinate, era
presente l’attrezzatura per la produzione delle stesse”
Analoghe carenze erano, peraltro, già state rilevate nel corso di precedenti Audit dell’ FVO producendo
specifiche raccomandazioni.
Si rammenta che l’art. 31 del Reg. CE/882/2004, alla lettera e), annovera tra i compiti dell’ Autorità
competente anche quello di riesaminare il riconoscimento degli stabilimenti in occasione dei controlli ufficiali .
Pertanto è opportuno che i Servizi veterinari effettuino un’attenta verifica delle effettive attività
svolte negli stabilimenti, confrontandole con quanto indicato nei decreti autorizzativi e nelle banche dati,
al fine di eliminare le eventuali incongruenze presenti.
Con Deliberazione giuntale del 21 novembre 2012, n. 2017 “Indicazioni per l’applicazione nella Regione
Friuli Venezia Giulia del Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento e del C0nsiglio, recante norme sanitarie
relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e del Regolamento
(UE) n. 142/2011 della Commissione recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE) n. 1069/2009” sono
stati recepiti i recenti Regolamenti comunitari n. 1069/2009 recante nuove norme sanitarie relative ai
sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo, che abroga il Regolamento (CE) n.
1774/2002 e n. 142/2010 della Commissione del 25 febbraio 2011 recante disposizioni di applicazione del
Regolamento (CE) n. 1069/2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti
derivati non destinati al consumo umano, e della Direttiva 97/78/CE del Consiglio per quanto riguarda taluni
campioni e articoli non sottoposti a controlli veterinari alla frontiera.
Quale applicazione, pertanto della DGR su citata è necessario che i Servizi veterinari provvedano al
puntuale censimento delle imprese operanti nel settore che insistono sul territorio di competenza,
provvedendo, contestualmente, alla verifica degli atti autorizzativi in essere, un tanto per adeguarli alla
normativa vigente.
Dando seguito al report dell’ FVO relativo alla missione svoltasi in Italia dal 9 al 18 novembre 2011 per
valutare l’implementazione dei controlli sul benessere degli animali in allevamento e durante il trasporto, si
riportano i punti critici riscontrati dagli ispettori comunitari che rimangono il trasporto di animali, e i relativi
certificati di idoneità, e l’adeguamento alle norme, entrate i vigore nel gennaio 2012, sul benessere delle galline
ovaiole
Il Rapporto descrive come i controlli presso le aziende zootecniche siano stati regolarmente effettuati ,
ma il competente Ministero della salute non aveva fornito indicazioni sufficienti e né alcuna interpretazione su
alcune disposizioni della direttiva inerente i suini per consentire ai veterinari di applicare in modo efficace i controlli
ufficiali in materia di requisiti di fibre ed energia per le scrofe gravide e per la pratica delle mutilazioni di routine.
Per quanto concerne il settore delle galline ovaiole è stato evidenziato che l’Italia non ha ancora fatto
alcuno sforzo concertato per sostituire le gabbie non modificate con le nuove gabbie previste dai Regolamenti
comunitari a partire dal 2012.
Il sistema di controllo per le verifiche sull’ idoneità degli animali al momento dell'arrivo al macello, in
applicazione alle disposizioni previste dal Regolamento (CE) N. 1/2005 era migliorata rispetto all’ultimo controllo
nel 2008. si riporta che i veterinari ufficiali erano ben informati e formati sui requisiti previsti dal regolamento di cui
sopra. Tuttavia il report dell’ FVO giudica insufficienti in Italia le azioni sanzionatorie nei confronti dei professionisti
privati che emettono certificati falsi o fuorvianti sull’idoneità al trasporto delle vacche non deambulanti
13
Dall’analisi dei controlli relativi alle condizione degli animali trasportati per lunghe distanze è emerso che
le verifiche venivano eseguite regolarmente, ma spesso tali ispezioni non venivano condotte con l’accuratezza
necessaria per stabilire senza ombra di dubbio il pieno rispetto del regolamento CE/1/2005.
Ciò premesso, occorre che le AA.SS.SS si adoperino per assicurare la corretta applicazione della
Direttiva 1999/74/CE sulle galline ovaiole e si dotino di piani d'azione specifici, comprendenti anche le
sanzioni previste in caso di mancata ottemperanza, al fine di far rispettare il divieto per assicurare il
rispetto della legislazione vigente.
Ulteriori informazioni sulle risultanze dell’ispezione possono essere reperite al sito:
http://ec.europa.eu/food/fvo/index_en.cfm
Di pari passo il Ministero della Salute ha pubblicato, nel luglio 2011, il documento “Protezione degli
animali durante il trasporto-Relazione annuale sui controlli effettuati in Italia, pubblicata on line sul sito
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1794_allegato.pdf.
Nel corso del 2011 risultano essere stati effettuati più di 100.000 controlli sui mezzi di trasporto e
dall’analisi dei dettagli delle principali infrazioni pervenute al Ministero della salute, risultano essere state
accertate 330 infrazioni a carico di 250 automezzi impiegati per lo più in scambi intracomunitari di bovini, suini,
equini ed ovi-caprini. In alcuni casi, in seguito al riscontro di situazioni di maltrattamento degli animali, è stata
fatta denuncia all’autorità giudiziaria cui compete l’eventuale applicazione di sanzioni penali, ai sensi del decreto
legislativo n. 189 /2004
Si legge che “Dall’esame dei dati del 2011 si conferma una crescita di alcune tipologie d’infrazione, in
particolare quelle riferibili al benessere, che sembrano indicare la tendenza a porre minor attenzione alle condizioni di
trasporto degli animali. E’ noto che la pesante crisi economica non ha risparmiato questo settore ove la competizione
tra i vettori a livello internazionale è diventata particolarmente forte. Anche in questa difficile situazione, un ulteriore
aumento dei controlli e il proseguimento dell’opera d’informazione appaiono come interventi auspicabili per premiare
gli operatori che mantengono elevati standard qualitativi grazie alla piena applicazione delle norme di legge.
Come negli anni precedenti si è registrata un’ottima uniformità nell’individuazione e nella descrizione delle
infrazioni da parte dei diversi soggetti che hanno operato il controllo degli automezzi, grazie alla continua opera di
formazione-informazione rivolta al personale degli organi deputati al controllo.
L’analisi di tali irregolarità riscontrate sulla protezione degli animali durante il trasporto, evidenzia la
necessità che le Autorità competenti mettano in atto le seguenti azioni prioritarie :
1) continuare a perseguire la strada dell’ informazione e dell’educazione di tutti gli operatori che
sono parte attiva della filiera del trasporto di animali vivi, nonché della formazione dei soggetti deputati al
controllo dell’osservanza della conformità alle norme sulla protezione degli animali durante il trasporto;
2) rafforzamento dei controlli.
Per l’anno 2013 si prevede di continuare quanto attuato negli anni 2011 e 2012 in materia di verifiche
delle attività regionali sui prodotti di origine animale, con focus, in via prioritaria, sull’igiene delle carni rosse e di
pollame.
Con Decreto Legge del Ministro della Salute “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese
mediante un più alto livello di tutela della salute”, 13 settembre 2012, n. 158 entrato in vigore con la pubblicazione
in Gazzetta Ufficiale, sono stati ratificati alcuni concetti di sicurezza alimentare, di seguito riportati:
sono previste sanzioni per l’operatore del settore alimentare che offre in vendita al consumatore finale
pesce e cefalopodi freschi, nonché prodotti di acqua dolce, sfusi o pre-imballati per la vendita
diretta (Art. 44 del Regolamento (CE) 1169/2011) senza affiggere il cartello con le informazioni
richieste dal Ministero della Salute.
Nelle more dell’emanazione di apposito decreto del Ministro della Salute atto a definire le informazioni
relative alle corrette condizioni di impiego, nonché quelle relative ai prodotti di acqua dolce, si
raccomanda di intensificare in ambito regionale la vigilanza, nonché sensibilizzare gli OSA
circa le problematiche inerenti la tracciabilità.
14
L’operatore del settore alimentare che immette sul mercato latte crudo o crema cruda destinati
all’alimentazione umana diretta, deve riportare sulla confezione del prodotto o in etichetta le
informazioni indicate con decreto del Ministro della salute.
In caso di cessione diretta di latte crudo, l’operatore del settore alimentare provvede con
l’esposizione di un cartello, nello stesso luogo in cui avviene la vendita del prodotto, ad informare il
consumatore finale di consumare il prodotto previa bollitura. Obbligo inoltre, per la produzione di
gelati con latte crudo, di sottoporlo a trattamento termico (Regolamento (CE) n. 853/2004). L’OSA
che utilizza distributori automatici per la vendita diretta di latte crudo deve provvedere secondo le
indicazioni previste con successivo decreto del ministro della salute.
Vietata la somministrazione di latte crudo e crema cruda nell’ambito della ristorazione collettiva,
comprese le mense scolastiche.
Altre norme di sicurezza alimentare riguardano il riconoscimento degli stabilimenti di produzione e
confezionamento dei prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare, cioè quei
prodotti che, per la loro particolare composizione o per il particolare processo di fabbricazione, si
distinguono dagli alimenti di consumo corrente e rispondono a particolari obiettivi nutrizionali.
Con Deliberazione della Giunta Regionale dd. 8 giugno 2012, n. 1018 sono state emanate le “Linee guida
per l’ applicazione del Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi
nelle zone di produzione, raccolta e stabulazione dell’arco costiero del Friuli Venezia Giulia e approvazione nuovo
protocollo d’intesa”, quale recepimento dell’Accordo dd. 8.07.2010, n. rep. n. 79/CSR, recante “Intesa tra il Governo,
le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano concernente le linee guida per l’applicazione del
Regolamento (CE) 854/2004 e del Regolamento (CE) 853/2004 nel settore dei molluschi bivalvi
Tale documento ha permesso la definizione di un percorso di integrazione tra ASS, ARPA e IZS ai fini della
valutazione dell’ambiente quale fattore di rischio nell’ ambito della sicurezza alimentare. il protocollo adottato, che
coinvolge le imprese del settore e le associazioni di categoria ha permesso altresì la razionalizzazione delle risorse
e la concertazione degli interventi finalizzata ad una maggior efficienza del sistema.
In questo contesto riveste particolare importanza la conoscenza del territorio e il rapporto con le
imprese che operano nel settore dell’acquacoltura, al fine di chiarire da un lato la necessità di adottare le
buone prassi in materia di igiene da parte dell’ OSA, dall’ altro per armonizzare gli interventi del
competente servizio veterinario.
Con DPR 010/Pres dd. 31 gennaio 2011 che disciplina la produzione, lavorazione, preparazione e
vendita diretta al consumatore di piccoli quantitativi di carni suine, sia trasformate che stagionate, ottenute
dall’allevamento degli animali nella propria azienda, in Regione FVG si è dato l’avvio al progetto “Piccole Produzioni
Locali”.
Le PPL hanno poi continuato il loro percorso con altri 2 regolamenti:
DPR 0166/Pres dd. 14.07.2011 per la produzione di prodotti lattiero-caseari lavorati nelle malghe,
DPR 0167/Pres dd. 14.07.2011 per la produzione e la vendita di piccoli quantitativi di miele;
Il progetto è stato realizzato grazie ad una stretta e proficua collaborazione avviata dall’Assessorato alla
Sanità con la Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali
L’obiettivo principale di questi regolamenti è proprio quello di offrire al consumatore un prodotto sicuro,
legato alla tradizione e che valorizza il territorio, evitando così la scomparsa di piccoli allevamenti e di piccole
attività rurali
Nel merito, come nel primo e nel secondo anno, per quest’ultimo anno di sperimentazione sono
oggetto di controlli sanitari mirati e di esami di laboratorio specifici, oltre a quelli già previsti dalla
vigente normativa afferente al “Pacchetto Igiene”, sia gli animali che i prodotti da essi derivati di tutti gli
OSA che su base volontaria hanno aderito al progetto PPL.
La Direzione centrale Salute ha avviato infatti di concerto con l’IZS delle Venezie un piano di monitoraggio
chimico e microbiologico creato “ad hoc” al fine garantire un elevato livello di sicurezza alimentare per questi
prodotti tipici, che provengono da ambienti di lavorazione con requisiti strutturali peculiari (es. malghe)
Il Ministero della Salute ha pubblicato i risultati del Piano Residui- Anno 2011 - Sorveglianza e
monitoraggio di residui di sostanze chimiche che potrebbero essere dannose per la salute pubblica, reperibile al
link : http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1795_allegato.pdf.
15
In attuazione del Piano Nazionale per la ricerca di Residui del 2011 sono state effettuate 38.882 analisi, di
cui 17.651 per le sostanze appartenenti alla categoria A - Sostanze ad effetto anabolizzante e sostanze non
autorizzate (pari al 45,4% del totale delle analisi) e 21.231 per la ricerca di sostanze appartenenti alla categoria B Medicinali veterinari e agenti contaminanti (pari al 54,6%). L'attività è risultata superiore del 142,7% rispetto al
numero minimo di animali e prodotti di origine animale da campionare ai sensi dell'allegato IV della direttiva
96/23/CE e della decisione 97/747/CE (27.241) e del 111,3% rispetto alla programmazione predisposta dal
Ministero (34.920).
Sono state riscontrate 75 non conformità, pari allo 0,19% del totale dei campioni analizzati, di cui 35 per
presenza di residui di sostanze appartenenti alla categoria A (46,7%) e 40 per residui di sostanze appartenenti alla
categoria B (53,3%). Confrontando tale dato con quelli degli anni precedenti si evidenzia una diminuzione dei casi
non conformi (0,22% nel 2009; 0,26% nel 2010) a fronte di una più intensa attività di monitoraggio del 2011
(33.552 analisi effettuate nel 2009 e 38.116 nel 2010).
Il gruppo B1 (sostanze antibatteriche, comprese sulfamidici e chinolonici) rappresenta la principale causa
di non conformità (34%).
A seguire, gli steroidi (A3) con il 31% e le altre sostanze e agenti contaminanti per l'ambiente (B3) con il
17%.
Per quanto attiene la Regione FVG, con l’86, 9% di campioni effettuati sul totale programmato, i dati
presentano uno scostamento rilevante e la Regione non raggiunge pienamente l’obiettivo, rimanendo
parzialmente inadempiente.
Si ritiene pertanto prioritario per l’anno 2013 vigilare affinché tutti i campioni programmati
nell’ambito del PNR vengano eseguiti senza indebiti ritardi.
Nel luglio 2012 è stata pubblicata la Relazione annuale al Piano Nazionale Integrato (PNI) per il 2011,
redatta ai sensi del Reg. (CE) n.882/2004 e della Decisione 2008/654/CE dal Ministero della Salute in qualità di
punto di contatto nazionale. Il PNI riunisce le principali informazioni sui controlli ufficiali effettuati nell'anno di
riferimento in materia di Alimenti, Mangimi, Sanità e Benessere degli animali, Sanità delle piante, Sottoprodotti,
Zoonosi nell'uomo e Ambiente
Il Rapporto sintetizza i numeri dei controlli effettuati dalle pubbliche autorità lungo la filiera agroalimentare
in
Italia
ed
è
consultabile
alla
pagina
web
di
seguito
riportata:
http://www.salute.gov.it/relazioneAnnuale2011/homeRA2011.jsp
In sintesi, si conferma ancora la prevalenza di irregolarità ( circa il 10%) che riguardano soprattutto le
condizioni di igiene generale, l'igiene del personale, l'applicazione del sistema di autocontrollo HACCP e il
funzionamento di impianti e macchinari.
Si segnala l'aumento di contaminazioni da Listeria monocytogenes, in particolare nei prodotti ittici. Il
programma coordinato di monitoraggio della prevalenza di questo batterio in alimenti pronti al consumo ha
trovato non conformità per il 4,1% dei campioni di pesce affumicato confezionato.
Per ovviare a tale situazione si ritiene indispensabile da un lato implementare il programma di
formazione che coinvolga gli operatori addetti al controllo e gli OSA per una risoluzione efficace e
definitiva delle non conformità, dall’altro prevedere dei controlli oltremodo mirati, volti alla verifica della
corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo.
Dando seguito ad una richiesta della Commissione europea circa i pericoli per la salute pubblica di cui
tenere conto durante l’ispezione delle carni, al fine di adeguare le procedure di ispezione delle carni ai requisiti
nazionali, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato nel luglio 2011 il proprio parere
scientifico.
Si legge che le tradizionali prassi di ispezione delle carni di pollame potrebbero non essere sufficienti ad
affrontare appieno i pericoli biologici più significativi come la presenza di Campylobacter spp., Salmonella spp. e i
ceppi batterici che producono gli enzimi beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) e beta-lattamasi AmpC. Nel
parere, in cui fornisce una base scientifica per la modernizzazione dell’ispezione delle carni di pollame, l’EFSA
sostiene che sarebbero più efficaci interventi basati sul rischio, unitamente a un uso migliorato delle informazioni
condivise tra allevamenti e macelli (informazioni sulla catena alimentare). Tali informazioni sarebbero inoltre
importanti per rilevare eventuali problemi a livello di salute e benessere degli animali. Infine l’Autorità ritiene
improbabile, nelle sue conclusioni, che le sostanze chimiche presenti nella carne di pollame rappresentino una
minaccia immediata o acuta per la salute dei consumatori.
16
L’EFSA conferma che le metodologie di ispezione attuali non permettono di individuare tali pericoli e, più
in generale, non fanno distinzione tra timori sulla sicurezza alimentare e considerazioni sulla qualità della carne,
prevenzione delle malattie animali o rischi professionali.
Per quanto attiene al pericolo chimico, le diossine, i policlorobifenili diossina-simili e gli antibiotici
cloramfenicolo, nitrofurani e nitroimidazoli, individuati, sulla base di una serie di criteri predefiniti, tra le sostanze
chimiche potenzialmente molto preoccupanti presenti nella carne di pollame, l’EFSA ritiene improbabile che tali
ssostanze possano rappresentare un rischio immediato o acuto per la salute dei consumatori.
Per maggiori dettagli circa il parere scientifico trattato si rimanda alle pagine web dedicate dell’EFSA:
http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2741.htm e
http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2764.htm
Sulla base di queste considerazioni si valuta opportuno indirizzare l’attenzione dei controlli ufficiali
da un lato all’attenta valutazione delle informazioni sulla catena alimentare, dall’altro al controllo della
presenza dei contaminanti chimici non solo al macello, ma anche presso l’allevamento di origine.
Nel luglio del 2011 è stato pubblicato il report del FVO a seguito della missione ispettiva, svoltasi in Italia
dal 6 al 17 settembre 2010, ed effettuata al fine di valutare il sistema dei controlli sui prodotti della pesca
Sebbene i controlli ufficiali siano generalmente specifici e appropriati, si rilevano ancora alcune carenze
nella verifica del settore primario (impianti di acquacoltura, navi da pesca) e di alcune navi officina.
Le non conformità riguardano principalmente la vigilanza in materia di residui e contaminanti nei prodotti
della pesca. Inoltre, mancando un sistema di verifica delle procedure attuate , non è possibile comparare l'efficacia
dei controlli posti in essere dai diversi livelli di autorità competenti e ciò non è conforme ai requisiti stabiliti dall'
Unione Europea.
In ambito regionale, si valuta pertanto l’opportunità di indirizzare i controllo ordinari alla verifica
dei requisiti in materia di farmaci e residui in produzione primaria.
1.2 Priorità comuni per i Servizi Veterinari e Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
Nel mese di ottobre il Ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito la Relazione della vigilanza sul
controllo degli alimenti e bevande 2011 che rappresenta una parte integrante del Piano Nazionale Pluriennale
Integrato dei controlli (PNI) effettuati dagli uffici regionali del Ministero della salute, le Regioni i dipartimenti di
prevenzione delle ASS, i Laboratori del controllo Ufficiale, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il
Ministero dell'Ambiente, la Guardia di Finanza, i laboratori chimici delle Dogane
Il Rapporto sintetizza i numeri dei controlli effettuati dalle pubbliche autorità lungo la filiera agroalimentare
in
Italia
ed
è
consultabile
sul
sito
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1839_allegato.pdf
In sintesi, si conferma ancora la prevalenza di irregolarità che riguardano l’igiene generale, il personale e
l’HACCP, rilevate con percentuali più elevate nella categoria “produttori e confezionatori che non vendono al
dettaglio gli alimenti da loro prodotti” e nell’ attività di “ristorazione”.
Tra le conclusioni si legge che “Le unità operative controllate sono risultate essere 358.196 contro le 403.724
dell’anno precedente. Le unità con infrazioni sono state 53.180 contro le 50.929 del 2010. Ancora numerose, ed in un
certo senso non risolte, sono le irregolarità riscontrate nell’igiene generale, del personale e dell’HACCP. Queste carenze
sono emerse, infatti, nel corso delle attività ispettive svolte sia dalle ASL che dal comando carabinieri per la tutela della
Salute che ha attivato il sistema di allerta principalmente per via di lamentele dei consumatori. Queste problematiche
risultano essere ricorrenti e probabilmente correlate a non conformità nell’ambito dell’ igiene generale (prerequisiti) e
del sistema HACCP come risulta dalla valutazione delle attività ispettive”.
Si evidenzia inoltre che “Nel corso della raccolta si è ancora constatata la trasmissione di modelli di
rilevazione A non completi, che non riportano i dati di tutte le ASL ricadenti nel territorio di alcune Regioni, o con alcune
incongruenze. Pertanto si evidenziano ancora una volta delle rendicontazioni disomogenee che in parte potrebbero
contribuire alla diminuzione del numero di ispezioni effettuate e del numero di campioni prelevati per le analisi”.
Per ovviare a quest’ultima situazione si ritiene indispensabile da un lato sensibilizzare gli OSA riguardo
la formazione, dall’altro prevedere dei controlli mirati volti alla verifica della corretta applicazione dei sistemi di
autocontrollo.
17
Prioritari per l’anno 2013 rimarranno l’aggiornamento e l’alimentazione del sistema SISAVER da
cui saranno estrapolati i dati del controllo ufficiale
Negli scorsi anni il sistema di allarme rapido ha permesso di reagire ad alcuni gravi casi di contaminazione
alimentare da diossina e da E.coli. Nel 2011 il suo ruolo è stato fondamentale nella gestione di due gravi crisi:
Fukushima e E.coli.
L'epidemia di E.coli è stata una delle più gravi crisi di origine alimentare della storia dell'UE, con oltre 50
vittime, soprattutto in Germania. Una task force di specialisti ha lavorato 24 ore su 24 per individuare la fonte
della contaminazione e facilitare lo scambio rapido di informazioni che ha permesso alle autorità responsabili della
sicurezza alimentare di reagire in modo efficace e attenuare le conseguenze sanitarie ed economiche della crisi.
L'incidente di Fukushima: in seguito alla fuoriuscita di radiazioni dalla centrale nucleare di Daiichi a
Fukushima nel marzo 2011, la Commissione ha chiesto agli Stati membri dell'UE di analizzare i livelli di
radioattività nei mangimi e negli alimenti importati dal Giappone. La Commissione, per misura precauzionale, ha
chiesto alle autorità giapponesi di effettuare controlli prima dell'esportazione su tutti i mangimi e gli alimenti
provenienti dalla zona colpita, combinati a controlli casuali presso il punto di entrata. Queste misure hanno
garantito un livello molto elevato di tutela della salute pubblica. Il sistema di allarme rapido si è dimostrato
indispensabile per una comunicazione efficace e rapida con gli Stati membri sull'evolversi della situazione, sulle
misure da adottare e sui risultati dei controlli. Le misure continuano ad essere applicate nel 2012 e sono
regolarmente riesaminate
Dall’analisi dei dati relativi alle allerte alimentari verificatesi nel corso dell’anno 2011 e sintetizzati
nell’Annual Report del RASFF e nella Relazione nazionale del Ministero della Salute si legge che “Tra i contaminanti
microbiologici, un elevato numero di notifiche riguardano ancora il riscontro della Salmonella (396 notifiche contro le
338 dell’anno precedente).
In alcuni casi la salmonella è stata riscontrata insieme ad altri patogeni. 130 segnalazioni si riferiscono
all’alimentazione animale
Da notare anche un aumento del numero delle segnalazioni per Listeria e per il riscontro di larve di Anisakis.
I dati mostrano, in particolare, che la contaminazione da Salmonella è comune in molti tipi di alimenti, sia di
origine animale che di origine non animal.. Un significativo aumento di segnalazioni si riferisce, tra le classi di alimenti,
ad erbe e spezie.
La Listeria è stata principalmente segnalata in salmone affumicato, ma le notifiche pervenute riguardano
anche la carne escluso pollame ed i prodotti a base di latte
I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il RASFF sono le micotossine, anche se in diminuzione
rispetto alle segnalazioni dell’anno precedente, seguiti dai residui di fitofarmaci e da migrazioni di materiali destinati a
venire a contatto con gli alimenti.
Se confrontato con le segnalazioni pervenute lo scorso anno, si osserva un numero stazionario di notifiche per
gli additivi e coloranti in prodotti alimentari, mentre si è osservato un incremento delle allerta per i residui di
fitofarmaci, i metalli pesanti ed i residui di farmaci veterinari
La maggior parte delle notifiche sulle micotossine si riferisce alle aflatossine (92%), seguite da ocratossina A,
DON e fumonisine.
Le altre irregolarità riguardano l’immissione sul mercato di Novel food non autorizzati (17), segnalazioni in
diminuzione rispetto all’anno precedente, e di OGM non autorizzati, risultati anch’essi in diminuzione, considerando le
attuali 32 notifiche contro le 72 del 2010, a causa di numerose segnalazioni in semi di lino di origine canadese
importati da diversi Stati Membri.
Per quanto riguarda la presenza di corpi estranei si assiste ad un lieve aumento delle notifiche, che riguardano
principalmente il riscontro di parti di vetro e di metalli
Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in
etichetta (complessivamente 94 segnalazione di cui 1 news), in aumento rispetto al numero di allerta riportate
nell’anno 2010
Per quanto riguarda le categorie di prodotti, le principali irregolarità sono state riscontrate nei prodotti della
pesca, nella frutta secca (principalmente per micotossine, attraverso respingimenti della merce ai porti), nella frutta e
vegetali e nell’alimentazione animale
Negli ultimi anni il numero delle allerta sui prodotti nazionali risulta praticamente costante, dimostrando la
necessità di azioni mirate ai fini della prevenzione dei rischi alimentari.
18
Molte delle non conformità rilevate sono nell’ambito dell’igiene generale (prerequisiti) e del sistema di HACCP,
da ricondurre prevalentemente ad una non corretta applicazione dei sistemi di autocontrollo da parte dell’OSA e,
spesso, ad un inadeguato controllo delle materie prime.
A tal fine è indispensabile quindi che i Servizi di prevenzione nell’ambito della sicurezza igieniconutrizionale degli alimenti adottino adeguati strumenti di controllo per verificare che gli Operatori
rinforzino i propri piani di autocontrollo, in materia di controllo e prevenzione del rischio.
La relazione sul sistema di allerte comunitario e i rapporti degli anni precedenti, sono consultabili al link:
http://www.salute.gov.it/sicurezzaAlimentare/paginaInternaMenuSicurezzaAlimentare.jsp?id=1148&ling
ua=italiano&menu=sistema, mentre l’annual report RASFF della Direzione Generale per la salute e la tutela dei
consumatori
della
Commissione
europea
è
consultabile
al
link
http://ec.europa.eu/food/food/rapidalert/docs/rasff_annual_report_2011_en.pdf
Si rammenta, altresì, che i bollettini settimanali RASFF sono pubblicati dalla Commissione Europea in un
sito web che consente di articolare le ricerche on-line secondo numerosi criteri di estrazione dei dati.
L’indirizzo del sito è: http://ec.europa.eu/food/food/rapidalert/rasff_portal_database_en.htm
Non si può non fare un accenno al tema “zoonosi e malattie infettive”, per il quale si rimanda al sito
dell’EFSA ed in particolare all’indirizzo http://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/zoonoticdiseases.htm, dove
sono reperibili le conclusione delle ultime ricerche volta a correlare i casi infettivi umani con gli agenti zoonotici.
Le zoonosi sono infezioni o malattie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente, tra gli
animali e gli esseri umani, per esempio attraverso il consumo di alimenti contaminati o attraverso il contatto con
animali infetti. La gravità di queste malattie negli esseri umani varia da sintomi lievi di patologie potenzialmente
letali.
La ricerca indica che un terzo di tutte le malattie infettive umane sono di origine zoonotiche e circa il 75%
delle nuove malattie che hanno colpito gli esseri umani negli ultimi 10 anni (come ad esempio il West Nile Virus)
hanno avuto origine da animali o prodotti di origine animale.
Annualmente infatti l’EFSA esamina e rende disponibili dati sull'incidenza di zoonosi, agenti zoonotici,
resistenza agli antimicrobici, popolazioni animali ed epidemie di origine alimentare, in collaborazione con l’
European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) che analizza i dati forniti sulle infezioni nell’uomo
causata da agenti zoonotici.
Nel marzo 2012 è stata pubblicata la relazione “The European Union Summary Report on Trends and
Sources of Zoonoses, Zoonotic Agents and Food-borne Outbreaks in 2010”
Dall’ analisi del report si evincono i trend epidemiologici di infezione nonché i patogeni maggiormente
coinvolti nei casi di infezione dell’uomo:
- i casi di Salmonella nell’uomo sono diminuiti del 9% nel 2010, facendo registrare un calo per il sesto
anno consecutivo.
- in netta diminuzione a livello di UE è anche la prevalenza di Salmonella nel pollame.
- dal 2005 l’infezione zoonotica segnalata con maggior frequenza nell’uomo è la campilobatteriosi, di cui
si è registrato un continuo aumento del numero di casi negli ultimi anni.
La relazione, reperibile al link http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2597.htm, è uno strumento
che può essere utilizzato dalle AA.SS.SS nelle rispettive valutazioni sulle possibili misure da adottare per
proteggere i consumatori dai rischi correlati alle zoonosi.
Secondo la relazione, la diminuzione dei casi di salmonellosi nell’uomo è probabilmente dovuta
soprattutto agli efficaci programmi di controllo della Salmonella nell’UE, attuati per ridurre la prevalenza dei
batteri nel pollame, con particolare riguardo alle galline ovaiole. Nel 2010 sono stati segnalati nell’uomo 99 020
casi di salmonellosi, un’infezione che solitamente provoca febbre, diarrea e crampi addominali (nel 2009 i casi
riferiti sono stati 108 618). Salmonella è stata riscontrata con maggior frequenza nella carne di pollo e di tacchino.
Per quanto concerne la campilobatteriosi nel 2010 sono stati segnalati in totale 212 064 casi di infezione
nell’uomo, in aumento per il quinto anno consecutivo (7 % di casi in più rispetto al 2009). Nei prodotti alimentari,
Campylobacter, che può provocare diarrea e febbre, è stato rinvenuto perlopiù nella carne di pollame cruda.
La relazione presenta anche una panoramica di altre tossinfezioni alimentari.
19
Nel 2010 Escherichia coli produttore della tossina di Shiga o verotossina (STEC/VTEC) è stato
responsabile di 4 000 casi di infezione nell’uomo, in aumento rispetto al 2008. Negli animali e nei prodotti
alimentari la VTEC è stata segnalata più spesso nei bovini e nella carne bovina.
Per il quinto anno consecutivo si è registrato invece nell’uomo un calo del numero di casi di infezione da
Yersinia enterocolitica, un batterio presente perlopiù nei suini e nella carne suina, che nel 2010 ha provocato 6 776
casi di infezione. Nello stesso anno è diminuito anche, in maniera significativa, il numero di casi di trichinellosi (una
zoonosi parassitaria) nell’uomo (223 casi rispetto ai 748 del 2009), con una corrispondente diminuzione dei
riscontri di Trichinella nei suini, un’importante fonte del parassita.
Le infezioni da Listeria nell’uomo sono leggermente diminuite, con un numero di casi confermati nel 2010
pari a 1 601.
Stando alla relazione, nel 2010 sarebbero stati segnalati 5 262 focolai a trasmissione alimentare nell’UE,
in leggero calo rispetto al 2009. I focolai riferiti hanno colpito più di 43 000 persone e causato 25 decessi; in realtà,
tuttavia, tali cifre potrebbero essere più elevate perché non tutti i casi vengono riferiti. Le cause di tossinfezione
alimentare riferite più di frequente sono state Salmonella (31 % di tutte le infezioni), virus come il norovirus (15 %)
e Campylobacter (9 %). La principale fonte di infezione sono state le uova e i prodotti a base di uova, i pasti misti e
a buffet, e gli ortaggi e loro derivati. L’importanza degli ortaggi come fonte di infezione è cresciuta rispetto agli
anni precedenti.
La relazione esamina 15 malattie zoonotiche, tra cui febbre Q, brucellosi, tubercolosi bovina, rabbia e la
zoonosi parassitaria echinococcosi..
La versione integrale della relazione, con i dati ripartiti per Paese e gli allegati, è disponibile sui siti Internet
dell’EFSA e dell’ECDC, nonché al link http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/doc/2597.pdf
Si ritiene importante, visto le conclusioni del report dell’ EFSA, mantenere costante la vigilanza
non solo per quanto attiene l’igiene di processonegli stabilimenti di produzione di alimenti di origine
animale e vegetale , ma anche per quanto concerne le Buone Pratiche di allevamento.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie (ECDC) hanno pubblicato nel corso nel 2012 la seconda relazione congiunta dell’Unione europea
(UE) sulla resistenza agli antimicrobici in batteri zoonotici che interessano esseri umani, animali e alimenti. La
relazione fornisce un contributo importante al lavoro in corso nell’Unione europea per combattere la resistenza
agli antimicrobici.
La relazione, basata su dati del 2010 provenienti dagli Stati membri dell’UE, segnala una resistenza a
diversi antimicrobici rilevata comunemente in batteri zoonotici quali Salmonella e Campylobacter, ossia le principali
cause di infezioni alimentari nell’UE; tuttavia l’incidenza del fenomeno è rimasta inalterata negli animali e negli
alimenti rispetto all’anno precedente.
Gli antimicrobici sono medicinali impiegati nell’uomo e negli animali per debellare determinati
microrganismi che causano infezioni, ad esempio i batteri. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)
certi gruppi di antimicrobici, ossia i fluorochinoloni (come la ciprofloxacina), le cefalosporine di terza generazione
(come il cefotaxime) e i macrolidi (come l’eritromicina), sono d’importanza fondamentale in medicina umana.
All’interno della filiera alimentare, gli antimicrobici usati per trattare varie malattie infettive negli animali possono
essere uguali o molto simili a quelli impiegati nell’uomo.
Si ha resistenza agli antimicrobici quando i microrganismi sviluppano meccanismi che abbassano la loro
sensibilità ai trattamenti con antimicrobici o che li rendono inefficaci. I batteri resistenti possono diffondersi
attraverso numerose vie. I batteri zoonotici resistenti agli antimicrobici sono particolarmente preoccupanti perché
possono passare dagli animali negli alimenti e quindi all’uomo, compromettendo l’efficacia del trattamento delle
infezioni negli esseri umani.
La relazione sulla resistenza agli antimicrobici nei batteri zoonotici mostra che un’elevata percentuale di
Campylobacter negli esseri umani è resistente alla ciprofloxacina, un antibiotico di importanza fondamentale. Per
contro si è registrato un basso livello di resistenza rispetto a un altro antimicrobico di importanza cruciale:
l’eritromicina. La campylobatteriosi è l’infezione zoonotica più segnalata negli esseri umani all’interno dell’UE, con
oltre 200 000 casi nel 2010. Per gli antimicrobici usati comunemente, come l’ampicillina e le tetracicline, si registra
20
un elevato grado di resistenza. Negli animali e negli alimenti una percentuale molto alta di Campylobacter ha
mostrato di essere resistente alla ciprofloxacina, segnatamente nei polli ma anche nei suini e nei bovini.
Negli esseri umani un’alta percentuale di Salmonella, responsabile di circa 100 000 casi di salmonellosi
negli esseri umani riportati nel 2010, risulta resistente ai comuni antimicrobici, benché il grado di resistenza ai
principali antimicrobici sia relativamente basso. Per contro negli animali e negli alimenti sono stati riscontrati alti
livelli di resistenza ad antimicrobici di uso comune per Salmonella e nei polli alla ciprofloxacina.
Il batterio indicatore «E. coli» nei polli ha mostrato resistenza alla ciprofloxacina, un antimicrobico
fondamentale; mentre l’indicatore «enterococchi» ha registrato negli animali un’alta resistenza a un altro
importante antibiotico: l’eritromicina.
La relazione contiene anche informazioni sulla presenza di Staphylococcus aureus resistente alla
meticillina (Meticillin-resistant Staphylococcus aureus ovvero MRSA) in animali e alimenti provenienti da undici
Stati membri dell’UE e da un Paese membro dell’EFTA. La presenza di MRSA è stata rilevata varie specie animali
diverse tra loro tra cui suini, polli, bovini, cani e cavalli nonché in alcuni alimenti di origine animale.
Per la relazione completa dal titolo “The European Union Summary Report on antimicrobial resistance in
zoonotic and indicator bacteria from humans, animals and food in 2010” si rimanda al link
http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2598.htm
Di un tanto si informa, in quanto si ritiene che la prevenzione della resistenza antimicrobica e l’uso
prudente degli antibiotici negli animali sia un punto chiave della sanità animale. Si invitano, pertanto le
AA.SS.SS a prestare particolare attenzione alle verifiche inerenti la farcosorveglianza e la farcovigilanz
negli allevamenti, secondo quanto previsto dal presente piano.
A seguito di alcuni casi di sindrome emolitico-uremica (SEU) associati a infezione da E.coli produttore di
verocitotossina (VTEC) in pazienti di età pediatrica, probabilmente acquisita attraverso il consumo di latte crudo
(non pastorizzato) contaminato, il Ministero della Salute, con nota prot. DGISAN/009782/P dd. 23.03.2012, ha
inteso sensibilizzare tutti gli operatori che si occupano di salute pubblica e sicurezza alimentare scientifiche, sulla
necessità, in via cautelativa, di consumare il latte crudo (non pastorizzato) soltanto dopo la bollitura.
Si rinnova pertanto invito nel porre particolare attenzione alla verifica sia delle aziende che
forniscono latte crudo per l’immediata vendita che delle macchine erogatrici.
1.3 Priorità per i Servizi di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione - SIAN Alla luce delle innovazioni sottolineate nella premessa del presente piano le attività previste per i SIAN
regionali si svilupperanno integrando gli aspetti di sicurezza igienico-sanitaria con quelli nutrizionali e favorendo la
maggior riconoscibilità del valore aggiunto “salute” nei prodotti alimentari.
A tale scopo è importante che gli operatori SIAN continuino ad implementare la partecipazione attiva ai
progetti di prevenzione e promozione della salute (Piani di Prevenzione: area stili di vita) e l’attivazione di
collaborazioni con tutti i principali portatori di interesse (imprese, consumatori, associazioni di categoria, enti e
amministrazioni locali, pubbliche e private).
Per l’area della sicurezza alimentare dovrà essere svolta l’attività di controllo ufficiale con le
frequenze/percentuali definite per le singole tipologie di attività nelle pagine a seguire e dovranno essere
effettuati i campionamenti programmati dallo specifico piano allegato nonché il prosieguo delle attività previste
per l’attuazione della normativa sui prodotti fitosanitari (Regolamento CE n. 1107/2009).
Dovrà inoltre essere garantito il supporto allo sviluppo del sistema informativo teso a ed inoltre e
promuovere, nei confronti delle Regioni e Province Autonome, una migliore gestione dei dati ed autocontrolli, ai
fini di una efficace rendicontazione (e quindi programmazione) dell’attività del controllo ufficiale corretta
valutazione e gestione del rischio.
Si dovrà procedere, in conformità agli orientamenti comunitari, alla pianificazione dei controlli sulle
tecnologie di produzione e sui materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti
In continuità con l’attività 2012, finalizzata a individuare un modello di gestione del controllo degli
alimenti efficace ed appropriato, in grado di accrescere la sicurezza alimentare del nostro territorio, proseguirà il
21
lavoro del gruppo di coordinamento regionale dei SIAN che, sulla base delle “linee guida sul controllo ufficiale dei
SIAN FVG” definite con la FSC del 2012 (ASS1 - 00531), elaborerà le “linee guida per un approccio flessibile alla
elaborazione dei piani di autocontrollo per le imprese soggette al controllo dei SIAN FVG” . Il lavoro verrà
sviluppato utilizzando lo strumento della formazione sul campo.
In ambito nutrizionale, in continuità con l’annualità 2012 e coerentemente anche a quanto ripreso dalle
Linee di gestione e dalle loro indicazioni metodologiche e contenuto nel programma “Guadagnare salute”, le
attività dei Servizi proseguiranno con iniziative volte al miglioramento della qualità nutrizionale degli alimenti per il
contrasto dell’obesità, delle malattie croniche degenerative e delle sindromi di intolleranza o di allergia, prestando
particolare attenzione alle fasce deboli.
Particolare rilievo dovrà quindi essere dato ad azioni con obiettivi di miglioramento della qualità
nutrizionale degli alimenti destinati alla prima infanzia, ai bambini e ai soggetti fragili (anziani, ospedalizzati, ecc.).
Le linee di lavoro previste dai SIAN, compatibilmente con le risorse specificamente disponibili, verranno
sviluppate valorizzando e strutturando coerentemente le azioni di promozione dell'allattamento al seno e di uno
stile alimentare sano ed equilibrato sin dalla gravidanza (interventi nei corsi di preparazione al parto nei distretti
sanitari, nei nidi d'infanzia sia nei confronti degli operatori che dei genitori, diffusione delle linee di indirizzo regionali),
estendendosi poi a tutte le età, dall'infanzia alla adolescenza (interventi nelle scuole per la promozione di corrette
abitudini alimentari in età prescolare e scolare, rivolti in particolare a insegnanti e diffusione delle linee guida per la
ristorazione scolastica).
Si sottolinea qui l'importanza di promuovere azioni e campagne di informazione sulla qualità degli
alimenti, per favorire anche un'offerta responsabile dei prodotti venduti nei fast food e nella distribuzione
automatica.
Dovrà essere mantenuto l’impegno nei programmi di sorveglianza nazionali Okkio alla salute, Obesità in
Gravidanza e PASSI.
Altri ambiti di intervento potranno riguardare la sicurezza degli integratori alimentari, con informazioni
adeguate sulle proprietà degli stessi e sul loro utilizzo e la qualità nutrizionale dei dietetici erogabili dal SSN (ad es.
i prodotti senza glutine).
22
44.. CCAARRAATTTTEERRIISSTTIICCH
HEE D
DEELL PPIIAAN
NO
O 22001133
Il Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare per l’anno 2013 definisce fra l’altro
alcuni elementi utili all’espletamento dei controlli ufficiali, fra i quali l’individuazione di:
Autorità competenti: definizione e compiti
Punti di contatto delle Aziende per i servizi sanitari e dei Laboratori ufficiali (Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie e Agenzia regionale per la protezione ambientale)
Unità organizzative e risorse umane adibite al controllo ufficiale nella Regione Friuli Venezia Giulia
Il Piano stabilisce inoltre
Ambiti di attività, sia nel comparto primario che in quello post-primario
Modalità e frequenze degli interventi di controllo
Modalità di rendicontazione delle attività e delle non conformità rilevate
Articolazione dei programmi di prevenzione nutrizionale: priorità, obiettivi, monitoraggio, valutazione
55.. AAG
GG
GIIO
ORRN
NAAM
MEEN
NTTO
OD
DEELL PPIIAAN
NO
O 22001133
Il Piano potrà essere aggiornato nel corso dell’anno in funzione del sopraggiungere di nuove normative
nazionali o comunitarie, per l’emergere di nuove malattie o nuovi rischi per la salute, sulla base della valutazione
del rischio e della relativa categorizzazione dell’attività, in relazione ai risultati dei controlli effettuati ( in ambito
regionale, nazionale o da parte del FVO) o per nuove evidenze scientifiche.
66.. AAU
UTTO
ORRIITTAA’’ CCO
OM
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NTTEE ((AACC)):: CCO
OM
MPPEETTEEN
NZZEE EE RRU
UO
OLLII ((LLiinneeee G
Guuiiddaa ppeerr iill
ccoonnttrroolllloo uuffffiicciiaallee aaii sseennssii ddeeii rreeggoollaam
meennttii CCEE//885544//22000044 eedd 888822//22000044))
In relazione a quanto stabilito dall’art. 4, punto 3, del Regolamento CE/882/2004 (…“Se uno Stato
membro conferisce la competenza di effettuare i controlli ufficiali ad un’altra autorità o ad altre autorità che non
siano l’autorità centrale competente, in particolare quelle a livello regionale o locale, si deve assicurare un
coordinamento efficace ed efficiente tra tutte le autorità competenti interessate, anche, ove opportuno, in materia di
protezione dell’ambiente e della salute”…) in Italia, fermo restando altre Autorità che concorrono per alcuni
aspetti alla sicurezza alimentare secondo altre norme vigenti concorrenti, le Autorità competenti in materia di
sicurezza alimentare sono:
il Ministero della Salute;
le Regioni e le Province Autonome;
le Aziende Sanitarie Locali.
Ferme restando le disposizioni previste dalle norme vigenti, in linea generale alle Autorità Competenti
spettano i compiti previsti dalle “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti
CE/882/2004 e CE/854/2004”, emanate dal Ministero della Salute e trasmesse alle Aziende sanitarie con nota
Prot. 13385/SPS-VET dd. 21.06.2007 della Direzione centrale salute e protezione sociale
23
6.1 Interventi congiunti tra Autorità Ufficiali
Al fine di raggiungere gli obiettivi strategici di cui al capitolo 2, le Autorità Competenti collaborano con le
Amministrazioni titolari delle funzioni di vigilanza, ivi compresi gli Uffici della Direzione Marittima, della Dogana,
della Direzione centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali, del Ministero della Difesa…. all’attivazione dei
necessari tavoli tecnici di confronto ed alla definizione di specifici piani congiunti di intervento, che potranno
divenire parte integrante del presente documento di Programmazione annuale.
La Direzione Salute promuove accordi e convenzioni con le Autorità preposte a garantire la sanità e la
salubrità degli alimenti, la cui attività di controllo si interseca con quella delle Aziende per i Servizi Sanitari, affinché
nel pieno rispetto delle verifiche e dei controlli, attuati in ottemperanza alle disposizioni legislative cogenti, sia
favorita la sinergia tra la Direzione Salute e le Autorità ufficiali su citate, lasciando la facoltà di concordare gli
interventi congiunti alle AASSSS del territorio, conformemente ai carichi di lavoro e all’attività già programmata.
In particolare, la vigilanza e il controllo sui prodotti della pesca sono svolti nell’ambito delle rispettive
competenze, dalle AA.SS.SS territorialmente competente, nonché dall’autorità marittima e dagli altri agenti di
polizia giudiziaria, ferme restando le funzioni di direzione a cura Direzione Salute.
Nel merito del protocollo d’intervento si rammenta inoltre che la Capitaneria di Porto valuta tutti gli
aspetti concernenti l’identificazione di specie, mentre la competenza degli aspetti igienico-sanitari spetta all’ASS.
Le Istituzioni coinvolte collaborano al fine di realizzare le attività formative e di divulgazione destinata agli
operatori addetti ai controlli.
La necessità di raggiungere un accordo tra Autorità competenti e altre Autorità impegnate nel garantire la
sicurezza alimentare, deriva dalla volontà di evitare la duplicazione degli interventi e lo spreco di risorse
conseguente. Il fine ultimo infatti è quello di definire le rispettive competenze, armonizzare gli interventi e
ottimizzare le risorse in campo.
24
77.. PPU
UN
NTTII D
DII CCO
ON
NTTAATTTTO
O
Si riportano di seguito i punti di contatto referenti per aspetti applicativi del Piano, così come forniti dalle
Aziende per i Servizi Sanitari, dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie e dall’Agenzia regionale per la
Protezione dell’ Ambiente del Friuli Venezia Giulia a riscontro delle note della Direzione Centrale Salute
Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali prot. 17503/SPS-VETAL dd. 3 ottobre 2011 e prot. n. 17784/SPSVETAL dd. 6 ottobre 2011.
7.1 Aziende per i Servizi Sanitari
ENTE
ASS 1 “Triestina
Dipartimento di
Prevenzione
ASS 2 “Isontina”
Dipartimento di
Prevenzione
ASS 3 “Alto Friuli”
Dipartimento di
Prevenzione
ASS 4 “Medio Friuli”
Dipartimento di
Prevenzione
SERVIZIO
INDIRIZZO
S.I.A.N.
via dei Ralli, 3
34128 TRIESTE
Servizi Veterinari – Area Funzionale
“Sanità Animale”
via de’ Ralli, 3
34128 TRIESTE
Servizi Veterinari - Area Funzionale
“Igiene della produzione,
trasformazione, commercializzazione,
conservazione e trasporto degli alimenti
di origine animale e loro derivati.
via de’ Ralli, 3
34128 TRIESTE
Tel. 040/3997546
Fax 040/3997508
e-mail: [email protected]
Servizi Veterinari – Area Funzionale
“Igiene degli allevamenti e delle
produzioni zootecniche”
via de’ Ralli, 3
34128 TRIESTE
Tel. 040/3997548
Fax 040/3997508
e-mail: [email protected]
S.I.A.N.
via V.Veneto,171
34140 GORIZIA
Responsabile dei Servizi Veterinari
via V.Veneto,169
34170 GORIZIA
S.I.A.N.
Responsabile dei Servizi Veterinari
S.I.A.N.
via Chiusaforte, 2
33100 UDINE
Direttore S.O.C. Area Funzionale
“Sanità Animale”
via Chiusaforte, 2
33100 UDINE
Direttore S.O.C. Area Funzionale “Igiene
della produzione, trasformazione,
commercializzazione, conservazione e
trasporto degli alimenti di origine
animale e loro derivati”
Area Funzionale “Igiene degli
allevamenti e delle produzioni
zootecniche”
S.I.A.N.
ASS 5“Bassa Friulana”
Dipartimento di
Prevenzione
p.zza Baldissera, 2
33013 GEMONA DEL
FRIULI (UD)
via Carnia Libera 1944,
29
TOLMEZZO (UD)
Servizi Veterinari – Area Funzionale
“Sanità Animale”
Servizi Veterinari - Area Funzionale
“Igiene della produzione,
trasformazione, commercializzazione,
conservazione e trasporto degli alimenti
di origine animale e loro derivati.
via Chiusaforte, 2
33100 UDINE
RECAPITI
Tel. 040/3997537
Fax 040/3997514
e-mail: [email protected]
Tel. 040/3997548
Fax 040/3997508
e-mail: [email protected]
Tel. 0481/592841
Fax 0481/592814
e-mail: [email protected]
Tel. 0481/592813
Fax 0481/592849
e-mail: [email protected]
Tel. 0432/989500/508
Fax 0432/989520
e-mail: [email protected]
Tel. 0433/488857/49
Fax 0433/466200
e-mail: [email protected]
Tel. 0432/553222
Fax. 0432/553217
e-mail: [email protected]
Tel. 0432/553943
Fax 0432/553941
e-mail: [email protected]
Tel.0432/553942
Fax. 0432/553941
e-mail: [email protected]
via Molin 21
33053 PALMANOVA
(UD)
via Molin, 21
33057 PALMANOVA
(UD)
Tel.0432/553943
FAX. 0432/553941
e-mail: [email protected]
Tel. 0432/921870
Fax 0432/921811
e-mail: [email protected]
Tel. 0432/921887
Fax 0432/921858
e-mail: [email protected]
via Molin,21
33057 PALMANOVA
(UD)
Tel. 0432/921859
Fax 0432/921858
e-mail: [email protected]
via Chiusaforte, 2
33100 UDINE
25
S.I.A.N.
Responsabile dei Servizi Veterinari
ASS 6“Friuli
Occidentale”
Dipartimento di
Prevenzione
via della Vecchia
Ceramica, 1
33170 PORDENONE
via della Vecchia
Ceramica, 1
33170 PORDENONE
Tel. 0434/369818
Cel. 320/4643435
Fax 0434/369832
e-mail: [email protected]
Tel. 0434/369834
Fax 0434/369832
e-mail: [email protected]
Tel. 0434/369990
Fax 0434/369832
e-mail: [email protected]
via della Vecchia
Ceramica, 1
33170 PORDENONE
Tel. 0434/369830
Fax 0434/369832
e-mail: [email protected]
via della Vecchia
Ceramica, 1
33170 PORDENONE
Tel. 0434/369834
Fax 0434/369832
e-mail: [email protected]
via della Vecchia
Ceramica, 1
33170 PORDENONE
Servizi Veterinari – Area Funzionale
“Sanità Animale”
Servizi Veterinari - Area Funzionale
“Igiene della produzione,
trasformazione, commercializzazione,
conservazione e trasporto degli alimenti
di origine animale e loro derivati.
Servizi Veterinari – Area Funzionale
“Igiene degli allevamenti e delle
produzioni zootecniche”
7.2 Laboratori incaricati dell’analisi dei campioni ufficiali
ENTE
Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie
Sede Centrale
Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie
Sede Periferica di Pordenone
Istituto Zooprofilattico
Sperimentale delle Venezie
Sede Periferica di Udine
Agenzia Regionale per la
Protezione dell’Ambiente
Settore laboratorio unico
Laboratorio di Trieste
Agenzia Regionale per la
Protezione dell’Ambiente
Settore laboratorio unico
Laboratorio di Gorizia
Agenzia Regionale per la
Protezione dell’Ambiente
Settore laboratorio unico
Laboratorio di Udine
Agenzia Regionale per la
Protezione dell’Ambiente
Settore laboratorio unico
Laboratorio di Pordenone
INDIRIZZO
v.le dell’Università, 10
35020 LEGNARO (PD)
via Bassa del Cuc, 4
33084 CORDENONS (PN)
RECAPITI
Tel.: 049 8084211 - 049 8830380
Fax: 049 8830046
e-mail: [email protected]
Tel.: 0434 41405
Fax: 0434 41201
e-mail: [email protected]; [email protected]
via delle Roggia, 100
33030 BASALDELLA DI
CAMPOFORMIDO (UD)
Tel.: 0432 561529
Fax: 0432 562676
e-mail: [email protected]
via La Marmora, 13
34139 TRIESTE
Tel.: 040/9494911
Fax: 040/9494944
e-mail: [email protected]
Viale III Armata, 69
34170 GORIZIA
Tel: 0481/583811
Fax: 0481/583814
e-mail: [email protected]
via Colugna, 42
33100 UDINE
Tel: 0432/493711
Fax: 0432/546776
e-mail: [email protected]
via delle Acque, 28
33170 PORDENONE
Tel.: 0434/221811
Fax: 0434/521872
e-mail: [email protected]
26
88.. SSCCH
HEED
DAA RRIILLEEVVAAZZIIO
ON
NEE U
UN
NIITTAA’’ O
ORRG
GAAN
NIIZZZZAATTIIVVEE EE RRIISSO
ORRSSEE U
UM
MAAN
NEE -- aannnnoo 22001133
ASL SV (A) ASS1
4
1
ASL SV (A) ASS2
4
ASL SV (A) ASS3
5
ASL SV (A) ASS4
15
2,5
1
ASL SV (A) ASS5
5
1
2
ASL SV (A) ASS6
13
ASL SV (B) ASS1
4
2
1
ASL SV (B) ASS2
4
4
ASL SV (B) ASS3
3
3
ASL SV (B) ASS4
13
ASL SV (B) ASS5
5
ASL SV (B) ASS6
8
6
1
priv
(convenzionati)
gov
1
2
4
1
1
6,5
1
1
2
15
2,5
2,3
5
1
2
3,5
2
13,3
3,5
2
1
1
6
1
1
1
ASL SV (C) ASS5
1
ASL SV (C) ASS6
priv
(convenzionati)
1
gov
gov
1
priv
(convenzionati)
priv
(convenzionati)
1
gov
contratto a
tempo deter.
priv
(convenzionati)
gov part time
gov full time
priv
(convenzionati)
contratto a
tempo deter.
gov part time
gov full time
1
3
2
1
3
ASL SV ASS1
1
3
3
ASL SV ASS2
1
1
2
ASL SV ASS3
1
1
2
ASL SV ASS4
1
10
10
ASL SV ASS5
1
1
2
6
ASL SV ASS6
1
8
9
24
ASL SV totale FVG
6
24
28
86
ASL SIAN ASS1
1
1
ASL SIAN ASS2
1
ASL SIAN ASS3
1
ASL SIAN ASS4
1
ASL SIAN ASS5
1
1
ASL SIAN ASS6
1
ASL SIAN totale FVG
6
IZS FVG
ARPA FVG
1
contratto a
tempo deter.
priv
(convenzionati)
1
gov part time
2
gov full time
1
contratto a
tempo deter.
priv
(convenzionati)
gov full time
1
gov part time
totale
RPHS(a)
periferiche
Authority
Human resources (nr)
Human resources (full time equivalent)
Staff with university degree
Other
Staff with university degree
Other
Veterinarians
Other fields
Auxiliaries/technicians Administrative staff Veterinarians Other fields Auxiliaries/technicians Administrative staff
centrale
N. of organisational unit
1
2
4
8
1
1
2
7
1
8
1
1
31
2
2
3
9
1
2
6
2
1
4
1
2
9
2
1
5
3
4
2
8
1
6
12
2
2
3
4
3
11
5
2
1
6
3
1
9,5
1
3
24
16
7
67,3
2,5
4
3
7,5
2,5
2,5
21,5
17,8
3
1
0,5
1
41
2
12
1,3
8
2
2
6,8
0,5
3
0,5
4
0,25
2
2
9,5
2
1
1
5
1
1,5
8
9
3
0,5
2
7
1
1
5
2
33,3
3,75
16,3
3
8
0,8
27
99.. G
GLLII SSTTRRU
UM
MEEN
NTTII D
DEELL CCO
ON
NTTRRO
OLLLLO
OU
UFFFFIICCIIAALLEE
La normativa comunitaria, emanata a partire dal 2002, ha profondamente modificato l’orientamento
tradizionale del controllo in materia di sicurezza alimentare, ridefinendone anche gli strumenti a disposizione
dell’Autorità competente.
Premesso che il controllo ufficiale è qualsiasi forma di controllo eseguita dall'Autorità competente per la
verifica della conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul
benessere degli animali, gli “strumenti del controllo ufficiale”, definiti all’art. 2 del Reg. CE/882/2004 e all’art. 2
del Reg. CE/854/2004, sono rappresentati da:
-
monitoraggio
sorveglianza
verifica
ispezione
campionamento
audit.
Una completa definizione degli strumenti del controllo ufficiale, corredata anche da esempi esplicativi, si
ritrova anche nelle “Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e
CE/854/2004”, emanate dal Ministero della Salute e trasmesse alle Aziende per i Servizi Sanitari con nota Prot.
13385/SPS- VET dd. 21.06.2007 e ad esse si rimanda per ogni ulteriore necessario chiarimento.
L’audit non verrà portato a compimento e sarà surrogato da ispezione e/o verifica, qualora nelle fasi
preparatorie la Ditta da auditare non fosse in grado di dimostrare una struttura organizzativa e professionale
sufficiente a sostenere tutte le procedure richieste dalla normativa in materia.
28
1100.. AATTTTIIVVIITTAA’’ D
DII FFO
ORRM
MAAZZIIO
ON
NEE
L’art. 6 del Reg. 882/2004/CE prevede, per il personale che esegue controlli ufficiali, una formazione obbligatoria, adeguata e tale da consentire di espletare i propri
compiti con competenza e di svolgere i controlli ufficiali in modo coerente. Le Aziende per i servizi sanitari regionali da sempre pongono in atto iniziative di formazione e
aggiornamento rivolte agli operatori addetti al controllo ufficiale nell’ambito della sicurezza alimentare in modo da favorire modalità operative coerenti con i criteri previsti dalla
legislazione comunitaria.
Di seguito si elencano alcuni dei corsi organizzati dalle Aziende sanitarie (SIAN e SSVV) nel corso dell’anno 2012
29
Azienda per i Servizi
Sanitari
ASS 1
TRIESTINA
ASS 2
ISONTINA
ASS 3
ALTO FRIULI
ASS 4
MEDIO FRIULI
Denominazione modulo formativo
N. totale soggetti
destinatari
formazione (per
tutte le edizioni)
Tipologia soggetti
partecipanti
N. ore per
modulo
Numero
edizioni
FSC ASS1_00531 –
Studio finalizzato ad un approccio flessibile per la
elaborazione dei piani di autocontrollo per le imprese
soggette al controllo dei SIAN FVG
12
Medici, Tecnici della Prevenzione ,
Biologi
30
1
FSC ASS1_00530 - Controllo ufficiale ed approccio flessibile
alla elaborazione dei piani di autocontrollo delle imprese
soggette alle verifiche della SCIAN
10
Medici, Tecnici della Prevenzione ,
Biologi
30
1
ASS1_00627 - Globalizzazione: nuovi alimenti, nuovi pericoli
30
Medici, Medici Veterinari, Tecnici
della Prevenzione , Chimi, Biologi,
Dietiste
16
1
Alimenta la salute (Accreditato)
25
Tutte le professioni
16
1
Il controllo ufficiale su alimenti e mangimi:
regole generali, studio e valutazione di casi concreti
20
Medici, Medici veterinari,
tecnici della prevenzione
16
1
Le Piccole Produzioni Locali – I prodotti di malga del FVG
Formazione del Personale delle Malghe aderenti al progetto
28.05.2012
50
Medici, Medici Veterinari, Tecnici
della Prevenzione , Operatori
settore alimentare,
Amministrativi
5
1
Corso ECM “Qualità è fare bene semplicemente le cose
giuste” (giugno-novembre 2012)
20
Medici, Medici Veterinari, Tecnici
della Prevenzione , Amministrativi
27
1
Formazione degli addetti al settore alimentare al fine di
prevenire le malattie trasmesse da alimenti
41
O.S.S, Infermieri professionali,
Infermieri generici, Ausiliari
3
3
30
Azienda per i Servizi
Sanitari
ASS 4
MEDIO FRIULI
ASS 5
BASSA FRIULANA
Denominazione modulo formativo
N. totale soggetti
destinatari
formazione (per
tutte le edizioni)
Tipologia soggetti
partecipanti
N. ore per
modulo
Numero
edizioni
La gestione del risanamento negli allevamenti
secondo SISAVER
68
Medici Veterinari, Tecnici della
Prevenzione , Amministrativi,
Operatori tecnici
8
3
Progettazione, implementazione e valutazione dei sistemi di
autocontrollo igienico-sanitario nelle imprese alimentari e
mangimistiche. AUDIT
24
Medici, Medici Veterinari, Tecnici
della Prevenzione
31
1
Commercio su aree pubbliche.
Sicurezza e trasparenza della filiera.
39
Medici Veterinari, Tecnici della
Prevenzione
17
1
L'applicazione del Reg. 882/04 CE, problemi attuativi e
confronto fra Regioni (ASS5_00623)
40
Veterinari, Medici,Chimici,
Biologi,Tecnici della prevenzione
7
1
Problematiche sanitarie connesse al consumo di prodotti
ittici crudi, la gestione del rischio parassiti nella filiera dei
prodotti della pesca (ASS5_00653)
35
Veterinari, Medici,Chimici,
Biologi,Tecnici della prevenzione
7
1
Veterinari
20
1
Veterinari,
Tecnici della prevenzione
20
1
Addestramento del personale del Servizio Veterinario
all’utilizzo del gestionale SISAVER A
ASS 6
FRIULI
OCCIDENTALE
Medici , Biologi, Tecnici della
prevenzione, Dietista
1
Medici, Veterinari, Biologi,
Tecnici della prevenzione,
Assistenti sanitari, dietiste
2
31
1111..RRIIEEPPIILLO
OG
GO
OD
DEELLLL’’AATTTTIIVVIITTAA’’ D
DII CCAATTEEG
GO
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ON
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I
V
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N
E
Z
I
A
G
I
U
L
I
A
HIO CONDOTTA IN FRIULI VENEZIA GIULIA
Come noto, la categorizzazione degli stabilimenti, sulla base della valutazione del livello del rischio,
ancorché talvolta preliminare, incompleta e sperimentale, consente di:
determinare la frequenza dei controlli sulla base di elementi predefiniti ed oggettivi;
controllare gli stabilimenti con valutazione del rischio sovrapponibile, utilizzando parametri di
valutazione oggettiva.
I criteri utilizzati per la categorizzazione di cui sopra sono quelli riportati negli allegati 2, 2a e 2b delle
“Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE/882/2004 e CE/854/2004”, emanate dal
Ministero della Salute e trasmesse alle Aziende sanitarie con nota Prot. 13385/SPS-VET dd. 21.06.2007.
11.1 Servizi Veterinari
L’attività di categorizzazione condotta dai Servizi Veterinari ha riguardato esclusivamente gli stabilimenti
in possesso di riconoscimento CE ed è riportata nella tabella sottostante.
Stato dell’arte del livello del rischio degli stabilimenti di produzione di alimenti di origine animale
TIPOLOGIA
STABILIMENTO
RICONOSCIUTO
TOT. STABILIMENTI
RISCHIO BASSO
RISCHIO MEDIO
RISCHIO ELEVATO
SEZIONE 0
Deposito frigorifero e
impianti di
riconfezionamento
33
26
7
0
SEZIONE I
Carne di ungulati
domestici
56
24
26
6
SEZIONE II
Carne di pollame e
lagomorfi
4
0
4
0
SEZIONE III
Carne di selvaggina
allevata
1
1
0
0
SEZIONE IV
Carne di selvaggina
cacciata
0
0
0
0
SEZIONE V
Carne macinata,
preparazioni di carne e
carne separata
meccanicamente
2
1
1
0
SEZIONE VI
Prodotti a base di carne
72
45
23
4
SEZIONE VII
Molluschi bivalvi vivi
9
0
7
2
SEZIONE VIII
Prodotti ittici
20
11
4
5
SEZIONE IX
Latte crudo e latticini
63
27
27
9
SEZIONE X
Uova e ovoprodotti
9
2
6
1
SEZIONE XIII
Stomaci, vesciche e
intestini trattati
3
1
1
1
32
Categorizzazione sulla base della valutazione del livello del rischio degli stabilimenti di produzione
di alimenti di origine animale
al 31 ottobre 2012
TIPOLOGIA
STABILIMENTO
RICONOSCIUTO
NUMERO DI STABILIMENTI
AUDITATI
RISCHIO BASSO
RISCHIO MEDIO
RISCHIO ELEVATO
SEZIONE 0
Deposito frigorifero e
impianti di
riconfezionamento
9
8
1
0
SEZIONE I
Carne di ungulati
domestici
19
6
9
4
SEZIONE II
Carne di pollame e
lagomorfi
0
0
0
0
SEZIONE III
Carne di selvaggina
allevata
0
0
0
0
SEZIONE IV
Carne di selvaggina
cacciata
0
0
0
0
SEZIONE V
Carne macinata,
preparazioni di carne e
carne separata
meccanicamente
0
0
0
0
SEZIONE VI
Prodotti a base di carne
18
11
7
0
SEZIONE VII
Molluschi bivalvi vivi
1
0
1
0
SEZIONE VIII
Prodotti ittici
6
1
2
3
SEZIONE IX
Latte crudo e latticini
16
7
7
2
SEZIONE X
Uova e ovoprodotti
2
0
2
0
SEZIONE XI
Cosce di rane e lumache
0
0
0
0
SEZIONE XII
Grassi fusi animali e
ciccioli
0
0
0
0
SEZIONE XIII
Stomaci, vesciche e
intestini trattati
1
0
1
0
SEZIONE XIV
Gelatine
0
0
0
0
SEZIONE XV
Collagene
0
0
0
0
N.B.: Non tutti gli audit sono stati seguiti da ricategorizzazione degli impianti.
Non sono stati conteggiati gli audit eseguiti in stabilimenti inseriti in circuiti particolari, quali i prosciuttifici U.S.A..
Per il 2013 si conviene di continuare nell’attività di categorizzazione e valutazione del rischio sulla
base della tipologia di attività svolta, per gli stabilimenti registrati indicati nella relativa tabella al punto
13.2.2, non ancora categorizzati, al fine di ricavarne una categorizzazione preventiva.
33
1122..PPRRO
OG
GRRAAM
MM
MAAZZIIO
ON
NEE D
DEELLLL’’ AATTTTIIVVIITTAA’’ D
DII CCO
ON
NTTRRO
OLLLLO
OU
UFFFFIICCIIAALLEE
SSEETTTTO
ORREE PPRRIIM
MAARRIIO
O
SSeerrvviizzii VVeetteerriinnaarrii
Di seguito si riporta la programmazione minima dei controlli ufficiali previsti per l’anno 2013.
Come già precisato per l’attività di campionamento si rimanda a specifici piani del Ministero della
Salute e della Direzione centrale Salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali.
34
12.1
AZIENDE CHE PRODUCONO COLTURE VEGETALI DESTINATE
ALL’ALIMENTAZIONE ANIMALE (prive di allevamento)
Nel corso del 2007, è stata richiesta la collaborazione della Direzione Centrale risorse agricole, forestali e
montagna (ora Direzione Centrale Risorse Rurali, Agro-alimentari e Forestali) per l’utilizzo da parte dei
Dipartimenti di Prevenzione (DIP), del sistema informativo agricolo del FVG (SIAGRI), che contiene l’anagrafica
della maggior parte degli OSM del settore primario ricadenti nel campo di applicazione dei Reg.ti (CE) n. 183/2005
e n. 852/2004.
Con DGR n. 2003 del 09.10.08 (BUR n. 44 del 29.10.2004) è stata modificata la DGR n. 3160/2006,
prevedendo che l’obbligo di notifica e registrazione, di cui, all’art. 6, comma 2 del Reg. (CE) n. 852/2004 e all’art.9,
comma 2, lett.a) del Reg. (CE) n. 183/2005, sia da ritenersi assolto, qualora l’OSA risulti identificato e registrato nel
succitato sistema SIAGRI.
Le password per poter accedere al sistema stesso sono state fornite ai DIP, tuttavia nel prossimo futuro
sarà implementato di nuovi dati inerenti le imprese, al fine di permettere la ricerca delle stesse per tipologia e per
dimensione produttiva; un tanto faciliterà l’elaborazione dei piani di controllo.
Il Piano Nazionale Alimentazione Animali (PNAA) prevede che le ispezioni nelle imprese di cui all’articolo 5,
comma 1, del Regolamento (CE) n. 183/2005, dato l’elevato numero dei produttori primari, siano programmate in
ambito regionale.
Per il corrente anno, si fissa un numero minimo di controlli per ASS da effettuarsi nelle aziende del settore
primario (non zootecniche) in cui si producono alimenti destinati all’alimentazione animale, controlli finalizzati alla
verifica delle Buone Pratiche Aziendali, così come previsto dal Reg. CE/183/2005.
Tali verifiche potranno essere effettuate in concomitanza con i campionamenti previsti dal Piano
Alimentazione Animale del Friuli Venezia Giulia.
I controlli sono finalizzati alla verifica del:
mantenimento delle metodologie di produzione, di lavorazione, di trasformazione, di magazzinaggio,
di stoccaggio, di distribuzione e di trasporto;
mantenimento delle procedure e degli accorgimenti finalizzati ad evitare le contaminazioni fisiche,
chimiche e microbiologiche, comprese le contaminazioni crociate (buone prassi di produzione);
Le ispezioni sono condotte utilizzando la check list riportata nel PNAA 2012/2014 per “ATTIVITÁ 5”
Controllo ufficiale
Verifiche
Aziende agricole non
zootecniche
con priorità per quelle
mai controllate o con non
conformità pregresse
Campionamenti
ASS 1
2 aziende
ASS 2
3 aziende
ASS 3
5 aziende
ASS 4
10 aziende
ASS 5
7 aziende
ASS 6
10 aziende
Come da PNAA
N.B.:le verifiche riguarderanno le Buone Pratiche Aziendali (allegato I del Reg. CE 183/2005)
35
12.2
12.2.1
ALLEVAMENTI
ALIMENTAZIONE ANIMALE
Per quanto riguarda gli aspetti inerenti l’alimentazione animale, ed in particolare quelli relativi
all’applicazione dell’allegato 3 al Reg. CE/183/2005 si rimanda alla tabella sottostante.
I controlli sono finalizzati alla verifica del:
mantenimento delle metodologie di produzione, di lavorazione, di trasformazione, di magazzinaggio,
di stoccaggio, di distribuzione e di trasporto;
mantenimento delle procedure e degli accorgimenti finalizzati ad evitare le contaminazioni fisiche,
chimiche e microbiologiche, comprese le contaminazioni crociate (buone prassi di produzione);
Le ispezioni hanno lo scopo di verificare le Buone Pratiche Aziendali e sono condotte utilizzando la check list
riportata nel PNAA 2012/2014 per “ATTIVITÁ 5 e 6”
Imprese,
con priorità per quelle mai
controllate o con non conformità
pregresse
Allevamenti
Verifiche
Bovini da latte
20%
Bovini da carne
5%
Suini
5%
Conigli
5%
Broiler
5%
Galline ovaiole
5%
Tacchini
5%
Acquacoltura
5%
Altre specie
5%
Aziende produttrici di mangimi a
domicilio con l’utilizzo di farine di
pesce con percentuale di
proteina grezza superiore al 50%
100%
36
12.2.2
RIPRODUZIONE ANIMALE E PRODUZIONE DI SEME ED EMBRIONI
Per quanto concerne gli aspetti inerenti la riproduzione animale, ed in particolare quelli relativi
all’applicazione del D.M. 403/2000, recepito da parte della Regione FVG con Decreto del Presidente della Regione
5 novembre 2002 n. 0336, si rimanda alla tabella sottostante:
Riproduttori maschi
Bovini e bufalini
Suini
Ovi-caprini
Equidi
Accertamenti sanitari
Frequenza minima
Assenza di malattie infettive e diffusive
2 volte/anno
Controlli sanitari presso
Frequenza minima
Stazioni di fecondazione pubblica
1 ispezione/anno
Recapiti
1 ispezione/anno
Allevamenti suinicoli che praticano l’inseminazione artificiale in ambito regionale
1 ispezione/anno
Centri di produzione di materiale seminale
2 ispezioni/anno
Gruppi di raccolta di embrioni
2 ispezioni/anno
Centri di produzione di embrioni
2 ispezioni/anno
Per quanto riguarda invece la produzione di seme ed embrioni si rimanda alla tabella seguente:
Specie
Normativa di riferimento
Bovini e Bufalini
DM 403/2002; DLgs 132/2005
Suini
DM 403/2002; DPR 242/94
Equidi
Ovi-caprini
DM 403/2002; DLgs 633/96
Frequenza minima
2 ispezioni/anno
37
12.2.3
CONTROLLI UFFICIALI SUL BENESSERE ANIMALE
Durante l’ispezione il Veterinario Ufficiale seguirà le indicazioni contenute nel Piano Nazionale Benessere
Animale (PNBA) (note prot. 15737-P dd. 27 agosto 2012 e prot n. 13029-P dd. 13 luglio 2010). Per l’esecuzione
delle attività di controllo e la successiva rendicontazione delle stesse dovranno essere utilizzati gli appositi modelli
di “check list” allegati al medesimo PNBA.
Specie
Allevamenti da controllare
% minima/anno
15%
Vitelli a carne bianca
Tutti
Suini
> 40 capi o > 6 scrofe
Ovaiole
Tutti
15%
Broiler
> 500 capi
15%
Altri Bovini
Struzzi
Tacchini e altri avicoli
Conigli
Ovini
Caprini
Bufali
Cavalli
Animali da pelliccia
Pesci
50 capi
10 capi
250 capi
250 capi
50 capi
50 capi
10 capi
10 capi
tutti
tutti
15%
In totale il 25% degli allevamenti
delle specie considerate presenti
sul territorio di competenza
N.B. priorità a aziende mai sottoposte a verifica o con non conformità pregresse.
38
12.2.4
SANITÀ ANIMALE
La gestione delle questioni relative alla sanità animale, si basa, in primo luogo, sulla corretta conduzione
delle anagrafi del bestiame.
Per quanto riguarda lo specifico del sistema di identificazione e registrazione degli animali delle specie
suina, bovina, ed ovi-caprina, si sottolinea l’importanza di aggiornare i dati da immettere poi nella BDN, in
considerazione degli esiti della missione ispettiva del Ministero della Salute avvenuta in Regione dal 29 maggio al
1 giugno 2012.
Come per il 2012, anche quest’anno si fissa all’1% il numero di ispezioni da eseguire annualmente sulle
aziende suinicole presenti sul territorio di competenza, percentuale che deve essere almeno raddoppiata qualora
si riscontrassero casi di mancata conformità alla normativa vigente in materia di identificazione e registrazione dei
suini.
Per tutti gli altri aspetti della sanità animale, riferirsi alla tabella sottostante:
Piani di sorveglianza, monitoraggio, eradicazione – Sanità animale
Bovini
Tubercolosi bovina (TBC)
Come da decreto n. 88/VETAL dd.
04/02/2013
Brucellosi bovina (BRC)
Come da decreto n. 88/VETAL dd.
04/02/2013
Leucosi bovina enzootica (LEB)
Come da decreto n. 88/VETAL dd.
04/02/2013
Encefalopatia spongiforme bovina (BSE)
Reg. CE/999/2001 e
modifiche e integrazioni
Rinotracheite infettiva (IBR)
DGR n. 1308 dd. 03/07/2008
come modificata da DGR n. 258
dd. 17/02/2011 e DGR n. 373 dd.
14/03/2013
Diarrea Virale bovina-Malattia delle mucose (BVD-MD)
Come da decreto n. 87/VETAL dd.
04/02/2013
Blue Tongue (BT)
Reg. (CE) n. 1266/07 e nota prot.
14103 dd. 09/07/2009
succ.
Suini
Malattia Vescicolare suina (MVS), Peste Suina classica (PSC)
O.M. 12/04/08, pubblicata in G.U.
n. 148 dd. 16 giugno 2008,
prorogata con nota ministeriale
prot.
DGSAF/354/P
dd.
10.01.2013
Aujeszky
D.M. 01/04/1997, pubblicato in
G.U. n. 103 dd. 06/05/1997 e
decreto n. 973/VETAL dd.
26/10/2011
Ovi-caprini
Brucellosi ovi-caprina (BRC ovi-caprina)
Come da decreto n. 88/VETAL dd.
04/02/2013
Scrapie
Come da nota ministeriale prot.
DGSAF/III/2016/P
dd.
01/02/2013
39
Piani di sorveglianza, monitoraggio, eradicazione – Sanità animale
Volatili
Influenza aviaria
Come da nota prot. 3091/SPSVETAL dd. 06.02.2013
Salmonellosi :
- ovaiole;
- broiler;
- riproduttori Gallus gallus
- tacchini da ingrasso e da riproduzione
Come da nota ministeriale prot.
DGSAF/254/P dd. 08/01/2013,
che trasmette i piani per il 2013
Cavalli
Anemia infettiva equina
nota
ministeriale
prot.
DGSAF/1964/P dd. 39.10.2012
West Nile Diseas –WND-
Con modalità
comunicate
Arterite virale equina
(stalloni)
O.M.
13/01/94,
pubblicata in G.U. n. 12 dd.
17/01/94;
che
verranno
40
12.2.5
FARMACO VETERINARIO
Con nota prot. n . DSAF 1466-P del 26 gennaio 2012 il Ministero della Salute ha emanato le linee guida per la
predisposizione, l’effettuazione e la gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari.
Per il 2012 il numero delle ispezioni è stato modificato per avvicinarsi alle frequenze minime richieste dal
Ministero.
I controlli sono finalizzati :
alla verifica dei registri di carico e scarico dei medicinali veterinari presso i centri della distribuzione
all’ingrosso
al controllo delle ricette e delle richieste di fornitura presso le farmacie
al controllo, presso tutti gli impianti di allevamento e cura di animali e presso i medici veterinari
autorizzati a detenere scorte, delle modalità di registrazione di carico e scarico dei farmaci delle scorte,
e delle modalità di gestione di quelli non utilizzati o scaduti e dei campioni gratuiti
al controllo, presso gli allevatori di animali produttori di alimenti, delle modalità di registrazione dei
farmaci impiegati nonché della separata e distinta registrazione delle sostanze ad azione ormonica per
le finalità terapeutiche o zootecniche consentite dalla norma
alla valutazione dell’adeguatezza nella quantità e nella qualità dei farmaci presenti nelle scorte alle
esigenze reali dell’attività professionale
al controllo del rispetto del regime di dispensazione del farmaco presso tutti coloro che sono tenuti alla
conservazione delle ricette o delle richieste di fornitura.
Per l’effettuazione dei controlli sono utilizzate le liste di riscontro (check list) allegate alle linee guida
ministeriali.
Verifiche farmacosorveglianza
Categorie
% da ispezionare
Ditte autorizzate alla vendita all’ingrosso di medicinali veterinari
(Art. 66 D.Lgs 193/2006)
100%
Ditte autorizzate alla vendita al dettaglio di medicinali veterinari (grossisti
autorizzati alla vendita diretta di medicinali (Art. 70 D.Lgs 193/2006)
100%
Ditte autorizzate alla vendita al dettaglio di premiscele (fabbricanti di
premiscele autorizzati alla vendita diretta di premiscele (Art. 70 D.Lgs
193/2006)
100%
Farmacie*
10%
Ambulatori/cliniche*
10%
Medici veterinari autorizzati a detenere scorte*
10%
Allevamenti di animali DPA autorizzati a detenere scorte d’impianto
50%
Allevamenti bovini senza scorte*
10%
Allevamenti suini senza scorte*
10%
Allevamenti ittici senza scorte*
33%
Allevamenti avicoli senza scorte*
20%
Allevamenti cunicoli senza scorte*
20%
Allevamenti ovi-caprini senza scorte*
5%
Apiari*
5%
Allevamenti equini DPA e non DPA*
10%
Allevamenti/ricoveri di animali non DPA*
10%
* Per quanto concerne i controlli in queste categorie le linee guida ministeriali prevedono l’espletamento di un’attività ispettiva finalizzata
all’assegnazione della categoria di rischio (alto, medio, basso) e la conseguente successiva definizione della frequenza dei controlli.
41
12.2.6
PRODUZIONE DEL LATTE
Controlli ufficiali
Categoria allevamento
Ispezioni
Campionamenti
Bovini
1-50 capi
5% allevamenti
come da PNR 2013
Bovini
50-150 capi
10% allevamenti
come da PNR 2013
Bovini
oltre 150 capi
20% allevamenti
come da PNR 2013
Ovi-caprini
oltre i 20 capi
50% allevamenti
come da PNR 2013
Bufalini
100% allevamenti
come da PNR 2013
N.B. Priorità per le imprese mai controllate o non controllate nell’anno precedente o con non conformità
pregresse. Ispezioni per la verifica dei requisiti strutturali, funzionali, gestionali (buone pratiche) e per le verifiche preoperative (mungitura) Verifiche corretta applicazione anagrafe bovina in allevamento
Nella scelta degli allevamenti bovini dove operare le verifiche previste, bisogna includere tutti quelli
(100%) che producono latte crudo per la vendita diretta al consumatore finale. Tra le verifiche dei requisiti
strutturali, funzionali e gestionali occorre considerare anche le macchine erogatrici di latte crudo, eventualmente
presenti in azienda (riferimento nota prot. n. 1175 SPS/VETAL dd. 31 maggio 2007 “Applicazione Intesa tra il
Governo, e le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano in materia di vendita diretta di latte crudo per
l’alimentazione umana, O.M. del 10.12.08 “Misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita
diretta di latte crudo per l’alimentazione umana”, O.M. del 2 dicembre 2010 “Proroga dell’ O.M. dd. 10.12.08
concernente misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per
l’alimentazione umana e integrazione per la produzione di gelati in imprese registrate ai sensi del Regolamento
CE/852/2004”, O.M. 12 novembre 2011 “Proroga delle misure urgenti in materia di produzione,
commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l'alimentazione umana, Decreto Legge del Ministro della
Salute “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della
salute”, 13 settembre 2012, n. 158 ).
42
12.2.7
PRODUZIONE DI UOVA
Controlli ufficiali
Categoria allevamento
Allevamenti galline ovaiole
con esclusione degli allevamenti
per autoconsumo e per esclusiva
cessione al consumatore finale o
dettagliante locale
Ispezioni
Campionamenti
100 % allevamenti
come da PNR 2013
N.B. Ispezioni per la verifica dei requisiti strutturali, funzionali, gestionali (buone pratiche), corretta
applicazione anagrafe
12.2.8
PRODUZIONE DI MIELE
Controlli ufficiali
Categoria allevamento
Ispezioni
Produttori miele
Campionamenti
5% produttori
come da PNR 2013
(Reg. CE/852/2004)
N.B. Produttori mai controllati o con non conformità pregresse. Ispezioni per le verifiche delle buone pratiche
aziendali.
12.2.9
PRODUZIONE ITTICA
12.2.9.1 Pesca
Controlli ufficiali
Categoria
Ispezioni
Imprese della pesca
con priorità per quelle mai
controllate*
Campionamenti
ASS 1
5 imprese
ASS 2
3 imprese
ASS 3
-
ASS 4
-
ASS 5
4 imprese
ASS 6
-
-
N.B.* si considerano ai fini del controllo ufficiale le motobarche registrate per la pesca entro le 6 miglia e quelle non
dotate di turbosoffiante e di tutte le attrezzature per la pesca dei MBV.
Le verifiche riguardano i requisiti strutturali, funzionali, gestionali (buone pratiche) e il controllo delle condizioni
igieniche del prodotto allo sbarco e alla prima vendita.
43
12.2.9.2 Acquacoltura
Controlli ufficiali
Categoria
Allevamenti
con priorità per quelli mai
controllati o con non conformità
pregresse
Ispezioni
Campionamenti
10 %
Come da PNR 2013 e
da D.lgs 148/2008
N.B.
1. Le ispezioni riguardano la corretta tenuta delle registrazioni (trattamenti medicamentosi, carico-scarico) e il rispetto
dei requisiti relativi alle buone pratiche e alla sanità animale.
2. Nel 2011 dovrà essere portata a compimento la registrazione/riconoscimento del 100% degli allevamenti in
ottemperanza al D.L.vo 148/2008, con relativo inserimento dei dati in BDN.
12.2.9.3 Molluschicoltura
Controlli ufficiali
Attività
Coltivazione e raccolta MBV
Ispezioni
Campionamenti
10 %
come da DGR MBV n. 1018 dd. 8
giugno 2012, da D.L.vo 148/200, e
da nota prot. 4129/SPS-VETAL dd.
21.02.2013(monitoraggio malattie
all. IV parte II D.lgs 148/2008)
N.B.
1. Priorità per allevatori e pescherecci , mai sottoposti a controlli, per la verifica delle Buone Pratiche Aziendali.
2. Nel 2011 dovrà essere portata a compimento la registrazione/riconoscimento del 100% degli allevamenti in
ottemperanza al D.L.vo 148/2008, con relativo inserimento dei dati in BDN.
44
12.3
BENESSERE ANIMALE AL TRASPORTO
Il controllo del benessere degli animali prima e durante il trasporto (artt. 14 e 15 del Reg. CE 1/2005)
deve riguardare:
- le condizioni del mezzo di trasporto (all. I capo II);
o disposizioni per tutti i mezzi di trasporto (all. I capo II);
o disposizioni addizionali per i lunghi viaggi (all. I capo VI),
o controllo automezzo (autorizzazione sanitaria e omologazione per viaggi superiori a 8 ore)
- la professionalità dei trasportatori;
o autorizzazione (art. 10 p. 1 – art. 11 p.1);
o certificato di idoneità (art. 17 p.2),
- la condizione degli animali trasportati;
o idoneità al trasporto (all.I capo I);
o pratiche di trasporto (operazioni carico/scarico, trattamento degli animali, richieste particolari per
specie e età) (all. I capo VI);
- la durata del viaggio (all. I capo V);
o
o
no superiore a 8 ore in mezzi non omologati
giornale di viaggio (art. 5 p. 4-14/all.II).
Visto quanto sopra sintetizzato, si dispone il seguente programma minimo di controllo del benessere
animale al trasporto, dando indicazioni sui luoghi di controllo:
- Controllo al macello: il controllo del benessere al trasporto può essere abbinato al controllo del benessere in
fase di macellazione. Per le frequenze vedere schema dei controlli in fase di macellazione;
- Controllo in allevamento al carico: 1% delle partite. E’ possibile contestualmente alla redazione delle
relative certificazioni e offre la possibilità di valutare le operazioni di carico.
- Controllo in allevamento allo scarico: 5% delle partite introdotte da viaggi lunghi. Da la possibilità di
controllare immediatamente le condizioni di salute degli animali e valutare le operazioni di scarico.
- Controllo ai posti di controllo: 100% delle partite.
- Controllo ai mercati (mercati di bestiame, fiere…): 30% dei capi commercializzati (tutte le specie).
- Controllo documentale: 10% dei trasportatori (ditte registrate che possiedono documenti agli atti).
- Durante il trasporto stradale: in accordo con forze di P.S (o su chiamata delle stesse)
45
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46
13.1
PRODUZIONE DI MANGIMI
Il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) prevede l’esecuzione di ispezioni programmate
annualmente in base alla categorizzazione del rischio, tuttavia fornisce delle frequenze ispettive minime che
vengono riportate nella sottostante tabella.
I controlli sono finalizzati alla verifica:
del possesso e del mantenimento dei requisiti minimi, strutturali e funzionali, che hanno dato luogo al
rilascio della specifica autorizzazione, e del possesso dell’atto autorizzativo rilasciato dall’Autorità
competente;
del mantenimento delle procedure e degli accorgimenti finalizzati ad evitare le contaminazioni fisiche,
chimiche e microbiologiche, comprese le contaminazioni crociate (piani di autocontrollo/ buone prassi
di produzione);
del mantenimento delle metodologie di produzione, di lavorazione, di trasformazione, di magazzinaggio,
di stoccaggio, di distribuzione, di trasporto;
della “rintracciabilità”, ovvero sistemi e procedure che consentano di individuare i fornitori che
conferiscono agli OSM una materia prima o un additivo destinati ad entrare a far parte di un mangime e
le imprese alle quali gli OSM hanno fornito i propri prodotti.
della valutazione delle procedure in materia di buone prassi di fabbricazione (GMP), buone prassi
igieniche (GHP), corrette prassi agricole e HACCP;
della valutazione dell’etichettatura;
della valutazione dei registri;
della valutazione del sistema di rintracciabilità delle materie prime e dei prodotti;
della valutazione delle procedure operative e modalità attuative relative all’autocontrollo.
Le ispezioni sono condotte utilizzando la check list riportata nel PNAA 2012/2014 per “ATTIVITÁ
1,2,3,4,7,8”
Attività/Stabilimento
Campionamento
Ispezioni
Produzione di cui all’art. 10 comma 1, lettere a), b) e c) del Reg.
CE/183/2005
100%
Produzione di mangimi medicati e prodotti intermedi
100%
Aziende zootecniche che producono mangimi medicati per
autoconsumo
100%
Produzione di cui all’art. 5, comma 2 del Reg. (CE) n. 183/2005
(AT 2,3,4)
100%
Laboratori di analisi per autocontrollo aziendale o autorizzati
all’esecuzione di analisi per conto terzi
PNAA 2013
100%
Stabilimenti di produzione di alimenti per animali da compagnia
100%
Impianti di distribuzione di mangimi medicati e prodotti intermedi
50%
Commercializzazione di cui all’art. 5, comma 2, del Regolamento (CE)
n. 183/2005
(AT 8, 9, 10, 11
50%
Commercializzazione di cui all’art. 10, comma 1, lettere a) e b)
20%
Trasporto di cui all’art. 5, comma 2, del Reg. (CE) n. 183/2005
10%
47
13.2
IMPRESE ALIMENTARI
È necessario garantire che i controlli ufficiali siano eseguiti periodicamente, in base al numero e alle
dimensioni delle imprese alimentari che incidono sul territorio, alla categorizzazione del rischio delle singole
imprese alimentari ( o di gruppi di imprese simili per tipologia produttiva ) e con la frequenza appropriata, tenendo
conto anche dell’analisi degli esiti relativi all’attività di controllo degli anni precedenti, dei risultati pregressi
dell’autocontrollo delle imprese e di qualsiasi altra informazione che possa indicare eventuali non conformità.
La valutazione preliminare di ogni impresa degli OSA consente di classificare le diverse realtà aziendali in
base al rischio relativo di sicurezza alimentare connessa all’attività riproduttiva, orientando così il controllo
ufficiale.
L’obiettivo principale della categorizzazione, si ribadisce, è l’ottenimento di una classificazione in base al
rischio degli stabilimenti di produzione alimenti, in modo da :
determinare le frequenze dei controlli anche per gli anni futuri; mutatis mutandis modificandole in
base alle probabilità di rischio;
controllare gli stabilimenti con valutazione di rischio sovrapponibile, utilizzando parametri di
valutazione omogenei.
Si ricorda inoltre che nel caso di stabilimenti con diversa tipologia di attività, lo stabilimento deve
essere conteggiato una sola volta per l’attività principale e deve essere associato alla tipologia prevalente.
48
13.2.1
STABILIMENTI RICONOSCIUTI ex Reg. CE n. 853/2004 ed ex Reg. CE n. 1069/2009
Si rammenta che in Regione FVG le modalità per il riconoscimento degli stabilimenti che trattano prodotti
di origine animale in attuazione del Reg. (CE) 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004,
relativo all’igiene per gli alimenti di origine animale sono regolamentate dal DPGR 0323/Pres dd. 25.11.09,
pubblicato sul BUR n. 49 dd. 9.12.2009.
Constato altresì che tutti gli stabilimenti, allo stato attuale dell’arte, hanno i requisiti prescritti dal
Regolamento CE/853/2004 e fermo restando quanto previsto da specifici protocolli di controllo ufficiale per gli
stabilimenti che esportano in Paesi terzi (e.g. USA), ai fine del controllo ufficiale si applica la seguente tabella:
Stabilimenti riconosciuti
Sezione
SEZIONE O
Deposito
frigorifero e
impianti di
riconfezionamento
Impianto
RISCHIO
Ispezioni*
Audit**
Magazzino refrigerato
(indipendente,
autonomo)
basso
semestrale
triennale
medio
trimestrale
biennale
elevato
mensile
annuale
basso
trimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
semestrale
triennale
medio
trimestrale
biennale
elevato
mensile
annuale
basso
ogni seduta di macellazione
triennale
medio
ogni seduta di macellazione
biennale
elevato
ogni seduta di macellazione
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
ogni seduta di macellazione
triennale
medio
ogni seduta di macellazione
biennale
elevato
ogni seduta di macellazione
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
ogni seduta di macellazione
triennale
medio
ogni seduta di macellazione
biennale
elevato
ogni seduta di macellazione
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
Impianto di
riconfezionamento
(indipendente,
autonomo)
Mercato all’ingrosso
SEZIONE I
Carne di ungulati
domestici
SEZIONE II
Carne di pollame e
lagomorfi
SEZIONE III
Carne di
selvaggina
allevata
Controlli ufficiali minimi
Macello
Laboratori di
sezionamento
Macello
Laboratori di
sezionamento
Macello
Laboratori di
sezionamento
49
Stabilimenti riconosciuti
Sezione
Impianto
SEZIONE IV
Stabilimento di
lavorazione selvaggina
Carne di
selvaggina
cacciata
Laboratori di
sezionamento
Stabilimento per
carne macinata
SEZIONE V
Carne macinata,
preparazioni di
carne e
carne separata
meccanicamente
SEZIONE VI
Prodotti a base di
carne
SEZIONE VII
Molluschi bivalvi
vivi
Stabilimento per
preparazioni a base di
carne
Stabilimento per
carne separata
meccanicamente
Stabilimento di
lavorazione***
Centro di spedizione
Centro di depurazione
Nave officina
SEZIONE VIII
Prodotti ittici
Nave deposito
frigorifero
Controlli ufficiali minimi
RISCHIO
Ispezioni*
Audit**
basso
all’occorrenza
triennale
medio
all’occorrenza
biennale
elevato
all’occorrenza
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
-
-
medio
-
-
elevato
-
-
basso
-
-
medio
-
-
elevato
-
-
50
Stabilimenti riconosciuti
Sezione
Impianto
Stabilimento di
macellazione
Stabilimento per
prodotti ittici freschi
SEZIONE VIII
Prodotti ittici
Stabilimento di
lavorazione
Mercato all’ingrosso
Impianto collettivo
aste
SEZIONE IX
Latte crudo e
latticini
Centro di raccolta
Stabilimento di
lavorazione
Centro di imballaggio
SEZIONE X
Uova e
ovoprodotti
Stabilimento di
produzione uova
liquide
Stabilimento di
lavorazione
SEZIONE XI
Cosce di rana e
lumache
Stabilimento di
lavorazione
Controlli ufficiali minimi
RISCHIO
Ispezioni*
Audit**
basso
settimanale
triennale
medio
2 volte/settimana
biennale
elevato
ogni seduta di macellazione
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
basso
bimestrale
triennale
medio
mensile
biennale
elevato
quindicinale
annuale
basso
quadrimestrale
triennale
medio
bimestrale
biennale
elevato
mensile
annuale
basso
semestrale
triennale
medio
trimestrale
biennale
elevato
mensile
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
51
Stabilimenti riconosciuti
Sezione
SEZIONE XII
Grassi animali
fusi e ciccioli
SEZIONE XIII
Stomaci, vesciche
e intestini trattati
SEZIONE XIV
Gelatine
SEZIONE XV
Collagene
Impianto
Centro di raccolta
Stabilimento di
lavorazione
Stabilimento di
lavorazione
Stabilimento di
lavorazione
Stabilimento di
lavorazione
Controlli ufficiali minimi
RISCHIO
Ispezioni*
Audit**
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
basso
semestrale
triennale
medio
trimestrale
biennale
elevato
mensile
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
basso
mensile
triennale
medio
quindicinale
biennale
elevato
settimanale
annuale
N.B. .Campionamenti come previsti dal PNR 2013 o altri Piani vigenti (es. Salmonella)
*** Stante la peculiarità del distretto di S. Daniele del Friuli (stabilimenti autorizzati per l’export USA) e a fronte di
uno storico sul sistema di autocontrollo aziendale, l’ ASS n. 4 può, a sua discrezione, diradare i controlli ufficiali
sugli stabilimenti della sezione VI che insistono nel citato distretto
52
Con DPR 0252/Pres dd. 11 dicembre 2012 sono state fornite alle AA.SS.SS le “Indicazioni per l’applicazione
nella Regione Friuli Venezia Giulia del Regolamento (CE) n. 1069/2009 del Parlamento e del Consiglio e del
Regolamento (UE) n. 142/2011 della Commissione recante disposizioni di applicazione del Regolamento (CE)
n. 1069/2009”. In tal modo sono state recepite le nuove LG per l'applicazione del Regolamento (CE)1069/2009
del Parlamento e del Consiglio dell'Unione europea del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai
sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il
regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale) e del Regolamento (UE)
142/2011 della Commissione, del 25 febbraio 2011 , recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n.
1069/2009.
Tutto ciò premesso, si ritiene opportuno mantenere i seguenti controlli ufficiali minimi.
Controlli ufficiali minimi
Reg. (CE) n. 1774/2002
Ispezioni*
Audit**
CAT.
Tipologia Impianto
1774
Alto Rischio
Medio
Rischio
Basso Rischio
3
Transito
mensile
bimestrale
quadrimestrale
3
Trasformazione
quindicinale
quindicinale
mensile
annuale
biennale
3
Produzione pet food
settimanale
mensile
bimestrale
annuale
biennale
3
Magazzinaggio
trimestrale
quadrimestrale
semestrale
biennale
3
Tecnico (diversi)
quadrimestrale
semestrale
annuale
biennale
3
Compostaggio/Biogas
quadrimestrale
semestrale
annuale
biennale
1-2
Transito
mensile
bimestrale
trimestrale
biennale
1-2
Trasformazione
settimanale
quindicinale
mensile
1-2
Magazzinaggio
quadrimestrale
semestrale
annuale
biennale
1-2
Inceneritore alta
capacità 1774
mensile
quadrimestrale
semestrale
biennale
1-2
Inceneritore bassa
capacità 1774
quadrimestrale
semestrale
annuale
biennale
1-23
Utilizzatori per
l’alimentazione di
animali particolari
(1),(2)
Alto
Rischio
Medio
Rischio
Basso
Rischio
biennale
annuale
biennale
quadrimestrale
-
annuale
-
(art.23)
1-23
Utilizzatori a fini
diagnostici, didattici e
di ricerca (art. 23)
(1) Impianti di pet-food che introducono e trasformano sottoprodotti freschi
(2) In merito agli impianti di pet-food che introducono prodotti già trasformati da altri stabilimenti riconosciuti ai
sensi del Reg. 1774, l’attività di controllo ufficiale ricade nella programmazione relativa ai mangimifici.
(3) L’impianti di di transito che svolge anche attività di “riviera” (pre-concia), è soggetto a frequenze di controllo
stabilite in sede regionale
Rif. Nota del Ministero della Salute prot. DGSA/11181/P dd. 17.04.09 trasmessa con nota Prot. n.
9047 SPS/VETAL dd. 24.04.09.
53
*Ispezione: “l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali per
verificare che tali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al
benessere degli animali” (ai sensi del Reg. CE/882/2004)
Le ispezioni da effettuare durante l’attività di controllo ufficiale devono riguardare almeno taluni aspetti quali:
- requisiti strutturali/attrezzature;
- materie prime;
- prodotti finiti e modalità di conservazione;
- igiene della lavorazione e del personale;
- prerequisiti non contenuti negli altri punti;
- sistema HACCP;
- sottoprodotti e MSR (Reg. CE/1774/2002, Reg. (CE) n. 1069/2009 e Reg. CE/999/2001);
- benessere animale al macello;
- anagrafe animale al macello;
- tracciabilità, rintracciabilità
**Audit: “un esame sistematico e indipendente per accertare se determinate attività e i risultati correlati siano
conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per
raggiungere determinati obiettivi”(ai sensi del Reg. CE/882/2004).
TABELLA DI CONCORDANZA
Reg. (CE) n. 1774/2002
Reg. (CE) n. 1069/2009
CAT.
Tipologia Impianto
1774
CAT.
Tipologia Impianto
1069
Registrazione o
Riconoscimento
3
Transito
3
Magazzinaggio
RIC
3
Trasformazione
3
Trasformazione
RIC
3
Produzione pet food (1),(2)
3
Produzione pet food
RIC
3
Magazzinaggio
3
Magazzinaggio
RIC
1,2,3
Lavorazione soa e prodotti derivati per scopi
diversi dall’alimentazione animale
REG
3
Tecnico (diversi)
1,2,3
Produzione cosmetici, dispositivi medici,
diagnostici, medicinali e medicinali veterinari
+
Prodotti intermedi
trasporto/commercio/altro….
REG
2,3
Produttori fertilizzanti organici e ammendanti
RIC
3
Compostaggio/Biogas
2,3
Compostaggio/Biogas
RIC
1-2
Transito
1,2
Magazzinaggio
RIC
1-2
Trasformazione
1,2
Trasformazione
RIC
1-2
Magazzinaggio
1,2
Magazzinaggio
RIC
1-2
Inceneritore alta capacità
1774
1,2,3
Incenerimento e coincenerimento
RIC
1-2
Inceneritore bassa capacità
1774
54
Reg. (CE) n. 1774/2002
Reg. (CE) n. 1069/2009
CAT.
Tipologia Impianto
1774
CAT.
Tipologia Impianto
1069
Registrazione o
Riconoscimento
1-2-3
Utilizzatori per
l’alimentazione di animali
particolari
(art.23)
1,2,3
Utilizzatori per alimentazione di animali
particolari
(art. 18)
REG
1-2-3
Utilizzatori a fini diagnostici,
didattici e di ricerca (art. 23)
1,2,3
Utilizzatori a fini di ricerca ed altri fini specifici
(art. 17)
REG
A ciò si aggiungono stabilimenti per i quali non era previsto il riconoscimento:
STABILIMENTI che devono essere riconosciuti ai sensi del Reg. CE/1069/2009
TRATTAMENTO CON METODI ALTERNATIVI
USO COME COMBUSTIBILE
STABILIMENTI che devono essere registrati ai sensi del Reg. CE/1069/2009:
qualsiasi stabilimento che esegue produzione, trasporto, manipolazione, lavorazione, magazzinaggio, immissione sul
mercato, distribuzione, uso o smaltimento dei soa e prodotti derivati (salvo quelli che devono essere riconosciuti)
55
13.2.2
STABILIMENTI REGISTRATI ex Reg. CE n. 852/2004 (alimenti di origine animale o compositi a
prevalenza animale)
Premesso che in Regione Friuli Venezia Giulia le modalità per la registrazione delle imprese che trattano
prodotti di origine animale sono regolamentate dalla DGR n. 3160 dd. 22.12.06, pubblicato sul BUR n. 3 dd.
17.01.2007, così come modificata successivamente dalla DGR n. 2003 dd. 09.10.2008, pubblicato sul BUR n. 44
dd. 29.10.2008, per le imprese registrate si applica la seguente tabella:
Imprese registrate
Controlli ufficiali minimi
e
Categorizzazione del rischio
Categorie
Ispezioni*
Audit**
Depositi all’ingrosso prevalente origine animale
biennale
biennale
Piattaforme di magazzinaggio e custodia
quadriennale
-
Commercio al dettaglio con annesso laboratorio
biennale
-
triennale
-
a discrezione dell’Azienda per i Servizi
Sanitari
-
(macellerie, pescherie…anche presso super/ipermercati)
Commercio al dettaglio
(macellerie, pescherie…anche presso super/ipermercati senza
laboratorio annesso)
Commercio ambulante
Vendita latte crudo
nota prot. 11754/SPS-VETAL dd. 31.5.2007
e
-
nota prot 12500/SPS-VETAL dd. 11.6.2007
Macelli in deroga (aziendali) per volatili e lagomorfi
a discrezione
dell’Azienda per i Servizi Sanitari,
con frequenza minima almeno annuale
-
Agriturismi con annesso laboratorio a.o.a.
a discrezione dell’Azienda per i Servizi
Sanitari, sulla base di una motivata
valutazione dei profili di rischio dell’attività
-
Alpeggio
stagionale / semestrale
-
*Ispezione: “l’esame di qualsiasi aspetto relativo ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al benessere degli animali per
verificare che tali aspetti siano conformi alle prescrizioni di legge relative ai mangimi, agli alimenti, alla salute e al
benessere degli animali” (ai sensi del Reg. CE/882/2004).
**Audit: “un esame sistematico e indipendente per accertare se determinate attività e i risultati correlati siano
conformi alle disposizioni previste, se tali disposizioni siano attuate in modo efficace e siano adeguate per
raggiungere determinati obiettivi”(ai sensi del Reg. CE/882/2004).
56
Le ispezioni da effettuare durante l’attività di controllo ufficiale devono riguardare, per l’anno 2013,
almeno la valutazione dei campi d’esame evidenziati nella tabella sotto riportata, items presenti e previsto dal
Sistema informativo SISAVeR.
Campi d’esame da sottoporre ad ispezione
0 - regolarità documentazione
8 - procedura di selezione e verifica dei fornitori
1 - pulizia e disinfezione
9 - identificazione, rintracciabilità, ritiro richiamo del
prodotto
2 - controllo animali infestanti
10- norme di comportamento del personale
3 - potabilità acqua
11- gestione dei rifiuti
4 - requisiti strutturali e loro manutenzione
12 - modalità di gestione della conservabilità
5 -gestione delle apparecchiature per le misurazioni
14 - applicazione dei principi dell’ HACCP
6 - controllo delle temperature
16 – etichettatura prodotto
7 - formazione del personale
La scelta di focalizzare l’attenzione su questi aspetti deriva in parte dall’entrata in vigore nel corso del
2011 dei Regolamenti comunitari Reg. (CE) n. 1069/2009, Reg. CE/142/2011, Reg. CE/931/2011 e Reg.
CE/16/2011
Pare opportuno infine sottolineare l’importanza di vigilare sulla corretta applicazione delle prescrizioni di
base per l’ igiene degli alimenti (pre-requisiti –GMP- GHP).
57
1144..PPRRO
OG
GRRAAM
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58
14.1
PRODUZIONE/TRASFORMAZIONE E/O CONFEZIONAMENTO DI PRODOTTI DI
ORIGINE VEGETALE O COMPOSITI A PREVALENZA VEGETALE
RIEPILOGO UNITA’ PRODUTTIVE PRESENTI SUL TERRITORIO ANNO 2012
(DATI RICAVATI DAL MODELLO A ex D.P.R. 14.07.1995)
PRODUTTORI E
CONFEZIONATORI
DISTRIBUZIONE
ALL’INGROSSO
DISTRIBUZIONE
AL DETTAGLIO
TRASPORTI
RISTORAZIONE
PUBBLICA
RISTORAZIONE
COLLETTIVA
PRODUTTORI E
CONFEZIONATORI
CHE VENDONO
PREVALENTEMENTE
AL DETTAGLIO
TOTAL
ASS 1
14
115
764
14
1657
367
251
3182
ASS 2
20
49
440
18
1062
168
518
2275
ASS 3
12
23
270
5
835
126
108
1379
ASS 4
51
189
1132
64
2166
466
926
4994
ASS 5
9
36
453
19
1083
112
313
2025
ASS 6
70
86
870
10
1650
402
527
3615
TOTALE
FVG
176
498
3929
130
8453
1641
2643
17470
ATTIVITA’ ISPETTIVA E TIPOLOGIA DELLE INFRAZIONI ANNO 2012
PRODUTTORI
PRIMARI
(cod. 01)
PRODUTTORI E
CONFEZIONATORI
(cod. 02)
DISTRIBUZIONE
ingrosso (cod. 03)
dettaglio
(cod. 04)
TRASPORTI
soggetti a vigilanza
(cod. 05)
RISTORAZIONE
pubblica (cod. 07)
collettiva
(cod. 08)
PRODUTTORI E
CONFEZIONATORI
CHE VENDONO
PREVALENTEMENTE
AL DETTAGLIO (cod. 09)
TOTALI
NUMERO DI UNITA'
CONTROLLATE
2
43
94
405
3
876
320
293
2.036
NUMERO DI ISPEZIONI
2
50
115
441
3
941
345
315
2.212
NUMERO DI UNITA' CON
INFRAZIONI
1
17
52
192
0
709
194
226
1.391
TOTALE CAMPIONI
PRELEVATI
39
74
46
304
0
19
47
47
576
CAMPIONI NON
REGOLAMENTARI
0
0
0
2
0
0
0
0
2
NUMERO INFRAZIONI
a) igiene generale
1
15
36
163
1
626
151
195
1.188
b) igiene (HACCP,
formazione personale)
0
15
35
71
0
270
79
120
590
c) composizione
0
0
0
0
0
0
0
0
0
d) contaminazione (diversa da
quella microbiologica)
0
0
0
0
0
0
0
0
0
e) etichettatura e
presentazione
0
3
0
3
0
5
0
8
19
f) altro
0
7
23
32
0
136
23
37
258
2
35
85
238
0
899
233
285
1.777
0
0
2
5
0
0
2
0
9
PROVVEDIMENTI
amministrativi
b) notizie di reato
a)
59
Le Indicazioni metodologiche e operative per la redazione dei Piani attuativi locali (PAL) e dei Piani attuativi ospedalieri
(PAO) 2013, al punto 1.2.2.5 “Sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria”, indicano alle Aziende Sanitarie di orientare la
programmazione dell’attività dei Servizi di igiene degli alimenti e della nutrizione al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel
Piano regionale dei controlli in materia di sicurezza alimentare, alla razionalizzazione e omogeneizzazione delle procedure
operative del controllo ufficiale e all’attivazione di progetti di miglioramento dell’efficacia ed efficienza dell’attività di controllo
ufficiale in conformità a quanto richiesto dal Reg. 882/04 CE.
In continuità con quanto indicato nel Piano 2012, e richiamate le risultanze dell’audit ministeriale svoltosi in Regione
FVG nel giugno 2012, si ribadisce l’opportunità di implementare il numero di controlli ufficiali sulle attività/imprese presenti sul
territorio al fine di offrire un quadro di sorveglianza più ampio e garantire una maggior visibilità. Considerata comunque la
perdurante grave carenza di personale dei Servizi, si auspica il raggiungimento dell’obiettivo di svolgere i controlli del 15% delle
imprese attive in Regione. Questa percentuale complessiva e le percentuali per attività specifica riportate nelle tabelle sono da
considerarsi peraltro indicative e vanno perseguite compatibilmente agli obiettivi declinati nel PAL aziendale e coerentemente
con la programmazione di ogni singola Azienda Sanitaria.
Le ispezioni dovranno essere effettuate prevedendo la valutazione dei sotto elencati campi d’esame presenti
sull’applicativo SISAVeR, secondo le indicazioni riportate nella nota prot. 9537/SPS-APREV dd 09.05.2013 già inviata ai Servizi
e dando la precedenza alle imprese per le quali non vi è evidenza di controlli ufficiali nel sistema informativo.
Campi d’esame da sottoporre ad ispezione
0 - regolarità documentazione
9 - identificazione, rintracciabilità, ritiro richiamo del
prodotto
1 - pulizia e disinfezione
10- norme di comportamento del personale
2 - controllo animali infestanti
11- gestione dei rifiuti
3 - potabilità acqua
12 - modalità di gestione della conservabilità
4 - requisiti strutturali e loro manutenzione
13 - attività preliminare all’HACCP
5 -gestione delle apparecchiature per le misurazioni
14 - applicazione dei principi dell’HACCP
6 - controllo delle temperature
15- gestione dei prodotti oggetto di allerta
7 - formazione del personale
16- etichettatura prodotto
8 - procedura di selezione e verifica dei fornitori
Per quanto riguarda la categorizzazione/classificazione, sulla base della valutazione del livello del rischio, di
imprese/stabilimenti, deve essere effettuata in tutte le attività/imprese per cui viene programmata l’ispezione all’inizio
dell’anno.
I criteri da utilizzare per la categorizzazione di cui sopra sono quelli riportati negli allegati 2, 2a e 2b delle Linee guida
ministeriali.
Per quelle attività/imprese che, al controllo, si confermano “ad elevato rischio” dovrà essere prevista una ispezione
anche l’anno seguente, allo scopo di verificare la possibile soluzione delle non conformità che hanno determinato un punteggio
di rischio elevato. Tali verifiche potranno essere incluse nel n° totale di ispezioni da programmare secondo il Piano.
60
Infine deve proseguire l’attività di audit sugli OSA che andrà condotta, per la parte di competenza dei SIAN, su
almeno sei stabilimenti per le Aziende Sanitarie n. 1, 4 e 6 e almeno tre per la n. 2, 3 e 5 scelti fra quelli maggiormente
rilevanti in relazione all’attività produttiva svolta e sempre in coerenza con quanto riportato nei PAL e compatibilmente con il
completamento della formazione degli auditors nell’ambito dei SIAN.
*-*-*-*-*
*-*-*-*-*Per l’attività di campionamento si rimanda al Piano regionale di controllo ufficiale matrici alimentari di
origine vegetale e composti a prevalenza vegetale – anno 2013.
61
14.1.1
LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE DI FRUTTA E ORTAGGI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Lavorazione e conservazione
di frutta ed ortaggi
14.1.2
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
100%
10%
10%
Audit
PRODUZIONE OLIO DI OLIVA E DI SEMI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
Produzione olio d’oliva
100%
50%
50%
Produzione olio di semi
100%
50%
50%
Audit
62
14.1.3 PRODUZIONE FARINE, SFARINATI, AMIDI, PANE, PRODOTTI DA FORNO, PASTICCERIA E PASTA ALIMENTARE
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
Produzione farine e sfarinati
100%
10%
10%
Produzione amidi
100%
10%
10%
Produzione pane, prodotti da
forno e pasticceria freschi
100%
10%
10%
Produzione pane, prodotti da
forno e pasticceria
conservati
100%
10%
10%
Produzione pasta alimentare
100%
10%
10%
Categoria
Audit
63
14.1.4 PRODUZIONE GASTRONOMIA FRESCA, GASTRONOMIA CONSERVATA
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
Produzione gastronomia
fresca - pizza
50%
10%
10%
Produzione gastronomia
conservata
100%
10%
10%
Categoria
Audit
14.1.5 PRODUZIONE GELATI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Produzione gelati
Ispezione su notifica nuova
impresa
100%
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
10%
10%
Audit
64
14.1.6 PRODUZIONE CONDIMENTI E SPEZIE
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Produzione condimenti e
spezie
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
100%
50%
50%
Audit
14.1.7 TRASFORMAZIONE TÈ, CACAO, CAFFÈ
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Trasformazione tè, caffè,
cacao
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
100%
30%
30%
Audit
65
14.1.8 PRODUZIONE ED IMBOTTIGLIAMENTO BEVANDE
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
14.1.8.1
Produzione ed imbottigliamento acque minerali
Controllo ufficiale
Categoria
Produzione/imbottigliamento
acque minerali
14.1.8.2
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
Audit
100%
100%
100%
n.1
A.S.S. n. 3, 5 e 6
Audit
Produzione ed imbottigliamento bevande analcoliche
Controllo ufficiale
Categoria
Produzione bevande
analcoliche
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
50%
30%
30%
66
14.1.8.3
Produzione ed imbottigliamento bevande alcoliche
Controllo ufficiale
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
Produzione vini speciali
10%
10%
10%
Produzione altre bevande
fermentate
50%
10%
10%
Produzione distillati e liquori
50%
10%
10%
Categoria
Audit
67
14.2
COMMERCIALIZZAZIONE
14.2.1 ALIMENTI E BEVANDE
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
Commercio all’ingrosso
50%
10%
10%
Commercio al dettaglio di
alimenti, bevande, integratori,
alimenti destinati ad una
alimentazione particolare in
GDO (ipermercati,
supermercati, discount)
50%
15%
15%
Commercio al dettaglio di
alimenti, bevande, integratori,
alimenti destinati ad una
alimentazione particolare, ecc.*
1%
5%
5%
Categoria
Audit
* Sono escluse le attività di commercio al dettaglio in cui la vendita di alimenti risulta secondaria rispetto all’attività principale (tabacchini, distributori carburante ecc. )
Commercio dettaglio tramite
distributori automatici
A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari
Commercio/produzione
ambulante
A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari
68
14.2.2 FUNGHI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Categoria
Controllo ufficiale
Commercio di funghi epigei
spontanei
va eseguito il controllo della documentazione necessaria per la vendita di funghi spontanei (patentino)
e
controllo delle peritazioni delle specie in vendita
Per questa attività le ispezioni si intendono riferite al 30% delle attività presenti sul territorio di competenza, sia registrate che precedentemente autorizzate in varie forme.
14.2.3 PRODOTTI FITOSANITARI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Categoria
Controllo ufficiale
A.S.S. n. 1
A.S.S. n. 2
A.S.S. n. 3
A.S.S. n. 4
A.S.S. n. 5
A.S.S. n. 6
Rivendite prodotti fitosanitari
6
10
3
20
10
15
Utilizzo prodotti fitosanitari
5
5
5
5
5
5
69
14.3
SOMMINISTRAZIONE
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle attività
registrate all’1.01 dell’anno in
corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
Centri di cottura pasti veicolati
100%
20%
20%
Ristorazione collettiva scolastica
(pasti preparati in sede)
50%
20%
20%
Ristorazione collettiva
assistenziale (pasti preparati in
sede)
50%
20%
20%
Ristorazione collettiva aziendale
(pasti preparati in sede)
50%
20%
20%
Terminali di distribuzione pasti
già
pronti
ristorazione
collettiva
1%
1%
1%
Ristorazione
pubblica
di
semplice
somministrazione
(bar, caffetterie, ecc.)
30%
5%
5%
Ristorazione pubblica di
trasformazione e somministrazione
(trattorie, ristoranti, pizzerie,
agriturismi, ecc.)
50%
12%
12%
Categoria
Audit
70
14.4
ADDITIVI ED IMBALLAGGI PER ALIMENTI
14.4.1 ADDITIVI PER ALIMENTI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Produzione e deposito additivi per
alimenti
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
50%
20%
20%
Commercio additivi per alimenti
Audit
A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari
14.4.2 IMBALLAGGI PER ALIMENTI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Categoria
Controllo ufficiale
Produzione imballaggi per
alimenti
A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari
Commercializzazione
imballaggi per alimenti
A discrezione dell’Azienda per i Servizi Sanitari
71
14.5
INTEGRATORI ALIMENTARI E/O ALIMENTI ADDIZIONATI DI VITAMINE E MINERALI
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Produzione e confezionamento
integratori alimentari e/o
alimenti addizionati di
vitamine e minerali
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
100%
10%
10%
Commercio integratori
alimentari e/o alimenti
addizionati di vitamine e
minerali
14.6
Audit
vedi punto 14.2.1 –Commercializzazione – alimenti e bevande
PRODOTTI ALIMENTARI DESTINATI AD UNA ALIMENTAZIONE PARTICOLARE
Attività di controllo ufficiale – Obiettivi piano 2013
Controllo ufficiale
Categoria
Produzione e confezionamento
alimenti destinati ad una
alimentazione particolare
Commercio alimenti destinati ad
una alimentazione particolare
Ispezione su notifica nuova
impresa
Ispezione sul totale delle
attività registrate all’1.01
dell’anno in corso
Categorizzazione
di imprese/stabilimenti
100%
10%
10%
Audit
vedi punto 14.2.1 –Commercializzazione
72
1144..FFLLU
USSSSII IIN
NFFO
ORRM
MAATTIIVVII
Entro il 31 gennaio 2013 ogni Azienda per i Servizi Sanitari provvederà a trasmettere i dati di
attività inerenti il Piano 2013 attraverso la compilazione delle tabelle in formato excel, riportate all’
allegato 1 (attività Servizi Veterinari) ed all’allegato 2 (attività SIAN).
73
AAlllleeggaattoo 11 ––SSEERRVVIIZZII VVEETTEERRIIN
NAARRII
SCHEDA DI RENDICONTAZIONE DEL PIANO REGIONALE DEI CONTROLLI
IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE
anno 2013
Azienda per i servizi sanitari n. _____________________________________________
Data compilazione __________________________________________________
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere
sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
f) altro.
Esempio : 3/a ; 5/b…
INTERVENTI CONGIUNTI CON ALTRE FORZE DELL’ ORDINE : MOTIVO ED ESITO DELLA VERIFICA
Forze dell’ Ordine
settore
Esito intervento
AZIENDE CHE PRODUCONO COLTURE VEGETALI DESTINATE ALL’ALIMETAZIONE ANIMALE (PRIVE DI ALLEVAMENTO)
N° di operatori registrati
N° di verifiche eseguite
N° non conformità registrate
N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche
con le modalità previste dal PNAA (“Scheda ispezioni” del PNAA 2012/2014)
ALIMENTAZIONE ANIMALE
N° operatori registrati
N° verifiche
eseguite
N° non conformità
Bovini da latte
Bovini da carne
Suini
Conigli
Broiler
Galline ovaiole
Tacchini
Acquacoltura
Altre specie
N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche
con le modalità previste dal PNAA (“Scheda ispezioni” del PNAA 2012/2014)
74
RIPRODUZIONE ANIMALE E PRODUZIONE DI SEME ED EMBRIONI
Riproduttori maschi
N° operatori registrati
N° verifiche eseguite
N° non conformità
Bovini
Bufalini
Suini
Ovi-caprini
Equidi
N° operatori
registrati
N° verifiche
eseguite
N° non conformità
Stazioni di fecondazione pubblica
Recapiti
Allevamenti suinicoli che praticano l’inseminazione
artificiale in ambito regionale
Centri di produzione di materiale seminale
Gruppi di raccolta di embrioni
Centri di produzione di embrioni
Centri di raccolta sperma:
- Bovini e Bufalini
- Suini
- Equidi
- Ovi-caprini
Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ riscontrate specificandole singolarmente.
BENESSERE ANIMALE
Specie
Allevamenti
Vitelli a carne bianca
Tutti
Suini
> 40 capi o >
6 scrofe
Ovaiole
Tutti
Broiler
> 500 capi
Altri Bovini
> 50 capi
Struzzi
> 10 capi
Tacchini e altri avicoli
> 250 capi
Conigli
> 250 capi
Ovini
> 50 capi
Caprini
> 50 capi
Bufali
> 10 capi
Cavalli
> 10 capi
Animali da pelliccia
tutti
Pesci
tutti
N° operatori registrati
N° verifiche eseguite
N° non conformità
Rendicontazione con apposita scheda Ministeriale
Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti
75
SANITÀ ANIMALE
Rendicontazione con specifiche modalità previste dai diversi piani nei termini ivi previsti
Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti
FARMACO VETERINARIO
Rendicontazione con apposita scheda Ministeriale nei termini previsti
Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti
PRODUZIONE DI LATTE
N°
operatori
registrati
N° verifiche eseguite
N° non conformità
Bovini 1-50 capi
Bovini 50-150 capi
Bovini oltre 150 capi
Ovi-caprini (oltre 20 capi)
Bufalini
N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche
con le modalità previste dal PNR.
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Gestione dei
prerequisiti(lotta
agli infestanti,
formazione
personale..)
Igiene
lavorazione e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
GMP
Altro
(specificare)
Bovini 1-50 capi
Bovini 50-150 capi
Bovini oltre 150 capi
Ovi-caprini (oltre 20
capi)
Bufalini
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere
sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
f) altro.
Esempio : 3/a ; 5/b…
76
PRODUZIONE DI UOVA
N° operatori registrati
N° verifiche eseguite
N° non conformità
Allevamenti
galline ovaiole
N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche
con le modalità previste dal PNR.
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Gestione
dei
prerequisiti
(lotta agli
infestanti,
formazione
personale,)
Gestione
sottoprodotti
Igiene
lavorazione
e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
GMP
Altro
(specificare)
Allevamenti
galline
ovaiole
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere
sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
f) altro.
Esempio : 3/a ; 5/b…
PRODUZIONE DI MIELE
N° operatori
registrati/ riconosciuti
N° verifiche eseguite
N° non conformità
Produttori
miele
N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche
con le modalità previste dal PNR.
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Gestione
dei
prerequisiti
(lotta agli
infestanti,
formazione
personale,)
Gestione
sottoprodotti
Igiene
lavorazione
e personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
GMP
Altro
(specificare)
Produttori
miele
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere
sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
f) altro.
Esempio : 3/a ; 5/b…
77
PESCA
N° operatori registrati
N° non conformità
registrate
N° ispezioni effettuate
Imprese della pesca
* operatori che svolgono attività con barche e M/P per la pesca entro le 6 miglia e, per quanto attiene i MBV, prive di turbosoffiante
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Igiene
lavorazione e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
GMP
Biosicurezza
Altro
(specificare)
Imprese
della pesca
N.B. attività con barche e M/P per la pesca entro 6 miglia e, per quanto attiene i MBV, prive di turbosoffiante
ACQUACOLTURA
N° operatori registrati
N° non conformità
registrate
N° ispezioni effettuate
Allevamenti
N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche
con le modalità previste dal PNR.
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Igiene
lavorazione e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
GMP
Biosicurezza
Altro
(specificare)
Allevamento
MOLLUSCHICOLTURA
N° operatori registrati
N° non conformità
registrate
N° ispezioni effettuate
Coltivazione e
raccolta molluschi
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Igiene
lavorazione e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
GMP
Altro
(specificare)
Coltivazione e
raccolta
molluschi
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere
sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
f) altro.
Esempio : 3/a ; 5/b…
78
BENESERE ANIMALE AL TRASPORTO
Rendicontazione con apposita scheda Ministeriale .
Rendicontazione delle NON CONFORMITA’ con le apposite schede ministeriali nei termini previsti
PRODUZIONE DI MANGIMI
N° di stabilimenti
registrati/riconosciuti
N° Ispezioni
N° Audit
N° non conformità .
Stabilimenti di produzione
(mangimifici) – art. 9 reg.
CE/183/2005
Stabilimenti di produzione
(mangimifici) - art. 10 reg.
CE/183/2005
Attività di trasporto - art. 9
reg. CE/183/2005
-
Attività di trasporto - art. 10
reg. CE/183/2005
-
Attività di
commercializzazione - art. 9
reg. CE/183/2005
-
Attività di
commercializzazione - art.
10 reg. CE/183/2005
-
Produzione per il fabbisogno
esclusivo della propria
azienda (art. 10, comma 1,
lett. c reg. CE/183/2005)
-
N.B. Si precisa che i campionamenti effettuati in questo punto della filiera e le eventuali non conformità vanno rendicontate anche
con le modalità previste dal PNAA (“Scheda ispezioni” del PNAA 2012/2014)
79
STABILIMENTI RICONOSCIUTI Reg. (CE) n.853/2004, ex Reg. (CE) n. 1774/2002, Reg. (CE) 1069/2009
Tipologia di stabilimento riconosciuto
SEZIONE 0
Deposito frigorifero e impianti di
riconfezionamento
N°
totale stabilimenti
N°
accessi agli stabilimenti
N°
ispezioni
N°
Audit
N° non
conformità
registrate
Magazzino refrigerato
(indipendente, autonoma)
Impianto di riconfezionamento
(indipendente, autonomo)
Mercato all’ingrosso
SEZIONE I
Carne di ungulati domestici
SEZIONE II
Carne di pollame e lagomorfi
SEZIONE III
Carne di selvaggina allevata
SEZIONE IV
Carne di selvaggina cacciata
Macello
Laboratorio di sezionamento
Macello
Laboratorio di sezionamento
Macello
Laboratorio di sezionamento
Stabilimento di lavorazione selvaggina
Laboratorio di sezionamento
Stabilimento per carne macinata
SEZIONE V
Carne macinata, preparazioni di
carne e carne separata
meccanicamente
Stabilimento per preparazioni a base di carne
Stabilimento per carne separata meccanicamente
SEZIONE VI
Prodotti a base di carne
SEZIONE VII
Molluschi bivalvi vivi
Stabilimento di lavorazione
Centro di spedizione
Centro di depurazione
80
Tipologia di stabilimento riconosciuto
N°
totale stabilimenti
N°
accessi agli stabilimenti
N°
ispezioni
N°
Audit
N° non
conformità
registrate
Nave officina
Nave deposito frigorifero
SEZIONE VIII
Prodotti ittici
Stabilimento di macellazione
Stabilimento per prodotti ittici freschi
Stabilimento di lavorazione
Mercato all’ingrosso
Impianto collettivo aste
SEZIONE IX
Latte crudo e latticini
Centro di raccolta
Stabilimento di lavorazione
Centro di imballaggio
SEZIONE X
Uova e ovoprodotti
Stabilimento di produzione uova liquide
Stabilimento di lavorazione
SEZIONE XI
Cosce di rane e lumache
SEZIONE XII
Grassi fusi animali e ciccioli
Stabilimento di lavorazione
Centro di raccolta
Stabilimento di lavorazione
SEZIONE XIII
Stomaci, vesciche e intestini
trattati
Stabilimento di lavorazione
SEZIONE XIV
Gelatine
Stabilimento di lavorazione
SEZIONE XV
Collagene
Stabilimento di lavorazione
Ad ogni singolo accesso possono corrispondere una o più ispezioni.
Nel caso di stabilimenti con diversa tipologia di attività, lo stabilimento deve essere conteggiato una sola volta per l’attività principale e deve essere associato alla tipologia prevalente.
81
Tipologia di stabilimento riconosciuto
SEZIONE 0
Deposito frigorifero e
impianti di
riconfezionamento
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Gestione dei
prerequisiti(lotta
agli infestanti,
formazione
personale,
potabilità
acqua.)
Piano
HACCP
Gestione
Sottoprodotti
e SRM
Igiene
lavorazione
e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
Materie
prime,
semilavorate
e prodotti
finiti
Altro
(specificare)
Magazzino refrigerato
(indipendente,
autonoma)
Impianto di
riconfezionamento
(indipendente,
autonomo)
Mercato all’ingrosso
SEZIONE I
Carne di ungulati
domestici
SEZIONE II
Carne di pollame e
lagomorfi
SEZIONE III
Carne di selvaggina
allevata
SEZIONE IV
Carne di selvaggina
cacciata
SEZIONE V
Carne macinata,
preparazioni di carne
e carne separata
meccanicamente
Macello
Laboratorio di
sezionamento
Macello
Laboratorio di
sezionamento
Macello
Laboratorio di
sezionamento
Stabilimento di
lavorazione selvaggina
Laboratorio di
sezionamento
Stabilimento per
carne macinata
Stabilimento per
preparazioni a base di
carne
Stabilimento per carne
separata
meccanicamente
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
f)
altro.
Esempio : 3/a; 5/b
82
Tipologia di stabilimento riconosciuto
SEZIONE VI
Prodotti a base di
carne
SEZIONE VII
Molluschi bivalvi vivi
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Gestione dei
prerequisiti(lotta
agli infestanti,
formazione
personale,
potabilità
acqua.)
Piano
HACCP
Gestione
Sottoprodotti
e SRM
Igiene
lavorazione
e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
Materie
prime,
semilavorate
e prodotti
finiti
Altro
(specificare)
Stabilimento di
lavorazione
Centro di spedizione
Centro di depurazione
Nave officina
Nave deposito
frigorifero
SEZIONE VIII
Prodotti ittici
Stabilimento di
macellazione
Stabilimento per
prodotti ittici freschi
Stabilimento di
lavorazione
Mercato all’ingrosso
Impianto collettivo
aste
SEZIONE IX
Latte crudo e
latticinI
Centro di raccolta
Stabilimento di
lavorazione
Centro di imballaggi
SEZIONE X
Uova e ovoprodotti
Stabilimento di
produzione uova
liquide
Stabilimento di
lavorazione
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:
a) prescrizioni;
f) altro
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
Esempio 3/a ; 5/b…
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
83
Tipologia di stabilimento riconosciuto
SEZIONE XI
Cosce di rane e
lumache
SEZIONE XII
Grassi fusi animali e
ciccioli
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Gestione dei
prerequisiti(lotta
agli infestanti,
formazione
personale,
potabilità
acqua.)
Piano
HACCP
Gestione
Sottoprodotti
e SRM
Igiene
lavorazione
e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
Materie
prime,
semilavorate
e prodotti
finiti
Altro
(specificare)
Stabilimento di
lavorazione
Centro di raccolta
Stabilimento di
lavorazione
SEZIONE XIII
Stomaci, vesciche e
intestini trattati
Stabilimento di
lavorazione
SEZIONE XIV
Gelatine
Stabilimento di
lavorazione
SEZIONE XV
Collagene
Stabilimento di
lavorazione
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
f) altro.
Esempio : 3/a ; 5/b…
84
QUANTITA’ DI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
(Materiale fresco e prodotto trasformato)
QUANTITA’ DIVISE PER CATEGORIE
Categoria 1
tonnellate
Categoria 2
Tonnellate
Categoria 3
tonnellate
1. Materiale fresco (totale)
1.1 di cui eliminato tal quale:
· mediante incenerimento/coincenerimento in impianti ad alta o bassa
capacità
· mediante interramento
· per altri usi (specificare): impianti di transito PRETRATTAMENTO
1.2 di cui utilizzato tal quale (introdotto):
· in impianti di trasformazione regionali
· in impianti di biogas/compostaggio
· in impianti di petfood regionali
· in impianti tecnici regionali
1.3 di cui utilizzato tal quale nell’alimentazione animale:
· per animali da reddito (es. Reg. 79/2005)
· per animali particolari (art. 23 Reg. 1774)
2 Prodotto trasformato in impianti artt. 13 e 17 della regione
(totale), di cui:
· PAT (carne/ossa e sangue)
· grassi
· idrolizzati proteici
2.1 di cui eliminato:
· mediante incenerimento/coincenerimento
· mediante interramento in discarica
2.2 di cui utilizzato:
· fertilizzanti
· in impianti di biogas/compostaggio
· per usi industriali (es. grassi fusi)
· per altri usi (specificare): __________________
2.3 di cui destinato all’alimentazione animale:
· per animali da reddito
· per il petfood
I dati devono essere riferiti a materiali introdotti negli impianti operanti sul territorio regionale
La Categoria del materiale fresco deve essere valutata anche in funzione dell’impianto di destinazione
(es. materiale di Cat. 2 destinato ad un impianto di trasformazione di Cat. 1, deve essere considerato di Cat. 1).
Punto 1.: quantitativi totali derivanti dalle somme dei punti 1.1, 1.2 e 1.3.
Punto 2.: quantitativi totali derivanti dalle somme dei punti 2.1, 2.2 e 2.3.
85
ATTIVITA' DI CONTROLLO UFFICIALE SU STABILIMENTI RICONOSCIUTI EX REG.1774/2002
CAT.
Tipologia impianto ex
1774
3
Transito
3
Trasformazione
3
Produzione petfood (*)
3
Magazzinaggio
3
Tecnico (diversi)
3
Compostaggio/Biogas
1-2
Transito
1-2
Trasformazione
1-2
Magazzinaggio
1-2
Tecnico
2
Compostaggio/Biogas
1-2-3
Utilizzatori per
l’alimentazione di animali
particolari (art. 23)
N°
stabilimenti attivi
N. di
stabilimenti
controllati
N. controlli
di cui audit
su OSS
di cui
ispezioni
N° non conformità
riscontrate
OSS: operatore settore sottoprodotti
(*) Impianti di petfood che introducono e trasformano sottoprodotti freschi.
(*) In merito agli impianti di petfood che introducono prodotti già trasformati da altri stabilimenti riconosciuti ai sensi dell' ex Reg. 1774/2002, l’attività
di controllo ufficiale ricade nella programmazione relativa ai mangimi.
Rif. Nota del Ministero della Salute prot. DGISAN/0001870/P dd. 24 gennaio 2013 e trasmessa con mail ufficiale in
data 31 gennaio 2013.
SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE (RIMOZIONE MATERIALE SPECIFICO A RISCHIO)
Tipologia di impianto
(Reg. 999/2001 e 1069/2009)
A
Numero di impianti presenti nella
Regione che rimuovono MSR
B
Numero di impianti "A"
controllati per gli aspetti relativi
al MSR
C
Numero di controlli specifici per
gli aspetti relativi al MSR
effettuate nell'anno
D
Numero di impianti con non
conformità
Impianti di
macellazione
Impianti transito
(oggi riconosciuti
art.24 lettera h)
Impianti di
sezionamento
Macellerie
A
indicare il totale degli impianti
B
indicare quanti degli impianti indicati in "A" sono stati ispezionati nell'anno di riferimento (attenzione: non indicare il numero di ispezioni se
un singolo impianto è stato ispezionato più volte )
C
indicare il numero di ispezioni effettuate (la somma di tutte le ispezioni che ogni impianto ha ricevuto)
D
indicare quanti degli impianti indicati in "B" hanno presentato almeno una non conformità nell'anno di riferimento (attenzione: non indicare il
numero di non conformità se un singolo impianto ne ha presentato più di una)
86
STABILIMENTI REGISTRATI ex Reg. (CE) n.853/2004
N°
totale
esercizi
Imprese registrati
N°
ispezioni
N°
Audit
N° non conformità
registrate
Depositi all’ingrosso prevalente o.a.
Piattaforme di magazzinaggio e custodia
Commercio al dettaglio con annesso
laboratorio
_
(macellerie, pescherie…anche presso
super/ipermercati)
Commercio al dettaglio
(macellerie, pescherie…anche presso
super/ipermercati senza laboratorio annesso)
_
Commercio ambulante
_
Vendita latte crudo*
_
Macelli in deroga (aziendali) per volatili e
lagomorfi
_
Agriturismi con annesso laboratorio a.o.a.
_
Alpeggio
Altro
_
*nello specifico per la Vendita di latte crudo, si fa riferimento alle circolari inerenti “Intesa Stato – Regioni del 25 gennaio 2007 in materia di
vendita di latte crudo per l’alimentazione umana.
Intesa Stato – Regioni del 25 gennaio 2007 in materia di vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana, O.M. del 10.12.08 “Misure urgenti in
materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana” e O.M. del 2 dicembre 2010 “Proroga dell’ O.M. dd.
10.12.08 concernente misure urgenti in materia di produzione, commercializzazione e vendita diretta di latte crudo per l’alimentazione umana e
integrazione per la produzione di gelati in imprese registrate ai sensi del Regolamento CE/852/2004”; Decreto Legge del Ministro della Salute “Disposizioni
urgenti per promuovere lo sviluppo del paese mediante un più alto livello di tutela della salute”, 13 settembre 2012, n. 158
Aziende che vendono latte crudo
per l’alimentazione umana
-ragione sociale-
N° di distributori
automatici autorizzati
In
azienda
Fuori
azienda
Controlli ufficiali
Sopralluoghi
aziende
Sopralluoghi
erogatori
Numero
Campioni ufficiali
Numero
totale
Provvedimenti
presi:
Numero
campioni
sfavorevoli
sospensioni
revoche
** in caso di positività (non conformità), indicare il tipo di controllo.
Tipologia di controllo ufficiale
Numero campioni eseguiti
Numero positivi
ai criteri Intesa 25/1/97
Campylobacter termotolleranti
Listeria monocytogenes
Salmonella spp
E.coli verocitotossico
Stafilococchi coagulasi positivi
Aflatossina M1
87
Tipologia di stabilimento registrata
Condizioni
strutturali e
attrezzature
Gestione dei
prerequisiti(lotta
agli infestanti,
formazione
personale,
potabilità
acqua.)
Piano
HACCP
Gestione
Sottoprodotti
e SRM
Igiene
lavorazione
e
personale
Tracciabilità e
rintracciabilità
Condizioni
pulizia e
sanificazione
Materie
prime,
semilavorate
e prodotti
finiti
Altro
(specificare)
Depositi all’ingrosso prevalente o.a.
Piattaforme di magazzinaggio e custodia
Commercio al dettaglio con annesso
laboratorio
(macellerie, pescherie…anche presso
super/ipermercati)
Commercio al dettaglio
(macellerie, pescherie…anche presso
super/ipermercati senza laboratorio annesso)
Commercio ambulante
Vendita latte crudo*
Macelli in deroga (aziendali) per volatili e
lagomorfi
Agriturismi con annesso laboratorio a.o.a.
Alpeggio
Altro
N.B. INDICARE la NUMEROSITA’ delle non conformità registrate ’ e i provvedimenti adottati , utilizzando le lettere sottoriportate:
a) prescrizioni;
b) blocco, ritiro, sequestro o distruzione di un prodotto alimentare;
c) sospensione totale o parziale di un’ attività;
d) sanzione amministrativa;
e) rapporto destinato all’attività giudiziaria;
Esempio : 3/a; 5/b
f) altro.
Esempi : 3/a ; 5/b
88
AAlllleeggaattoo 22 ––SSIIAAN
N
SCHEDA DI RENDICONTAZIONE DEL PIANO REGIONALE DEI CONTROLLI
IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE
anno 2013
Azienda per i Servizi Sanitari n. _____________________________________________
Data compilazione __________________________________________________
LEGENDA
Categoria
Controllo ufficiale
attività (tutte) aperte
nell’anno
(3)
attività prevalenti aperte
nell’anno
(4)
(3)
n. attività aperte
nell’anno, notificate
tramite NIA (prevalenti e
non)
(4)
n. notifiche NIA per
attività prevalente
aperta nell’anno
verifiche
*
*
audit
*
*
campioni
*
*
Livello di
aggregazione
ATECO e
descrizione
attività
attività al 01.01 (tutte)
(1)
attività prevalenti al 01.01
(2)
(1) numero delle sedi
operative con un attività
codificata come ATECO
“1” principale.
Corrisponde quindi
all’effettivo numero delle
sedi operative
(1) numero delle imprese
con una attività
comunque codificata
(ATECO 1, 2 o 3).
Corrisponde a tutte le
occorrenze degli specifici
ATECO
prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
* Per verifiche (sono incluse le seconde ispezioni, gli accessi per allerta ecc.), audit e campioni non serve rilevare il dato
relativo alle nuove attività (aperte nell’anno)
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per livello di aggregazione)
Descrizione e
attività
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
89
14.1 - PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE E/O CONFEZIONAMENTO DI
PRODOTTI DI ORIGINE VEGETALE O COMPOSTI A PREVALENZA VEGETALE
14.1.1.1 - LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE FRUTTA E ORTAGGI
14.1.1.1
Lavorazione e
conservazione
frutta e ortaggi
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
verifiche
audit
campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Lavorazione
e
conservazion
e frutta e
ortaggi
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
90
14.1.1b - PRODUZIONE OLIO DI OLIVA E SEMI
14.1.1.2
Produzione di olio
di oliva
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.1.1.3
Produzione di olio
di semi
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione di
olio di oliva
Produzione di
olio di semi
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
91
14.1.2 - PRODUZIONE DI FARINE, SFARINATI, AMIDI, PANE E PRODOTTI DA FORNO, PASTICCERIE E
PASTA ALIMENTARE
14.1.2.1
Farine e sfarinati
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.1.2.2
Amidi
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.1.2.3
Pane, prodotti da
forno, pasticceria
freschi
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.1.2.4
Pane, prodotti da
forno, pasticceria
conservati
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
92
14.1.2.5
Pasta alimentare
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione di
farine e
sfarinati
Produzione di
amidi
Produzione di
pane,
prodotti da
forno,
pasticceria
freschi
Produzione di
pane,
prodotti da
forno,
pasticceria
conservati
Produzione di
pasta
alimentare
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
93
14.1.3 - PRODUZIONE DI GASTRONOMIA FRESCA E CONSERVATA
14.1.3.1
Gastronomia
fresca e pizza al
taglio
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.1.3.2
Gastronomia
conservata
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione di
gastronoma
fresca
Produzione di
gastronomia
conservata
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
94
14.1.4 - PRODUZIONE DI GELATI
14.1.4.1
Produzione gelati
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione
gelati
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
95
14.1.5 - PRODUZIONE DI CONDIMENTI E SPEZIE
14.1.5.1
Produzione
condimenti e
spezie
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione
condimenti e
spezie
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
96
14.1.6 - TRASFORMAZIONE TÈ, CACAO E CAFFÈ
14.1.6.1
Trasformazione
tè, cacao e caffè
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Trasformazione tè,
cacao e spezie
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
97
14.1.7.1 - PRODUZIONE E IMBOTTIGLIAMENTO ACQUE MINERALI
14.1.7.1.1
Produzione e
imbottigliamento
acque minerali
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione ed
imbottigliamento
acque minerali
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
98
14.1.7.2 - PRODUZIONE BEVANDE ANALCOLICHE
14.1.7.2.1
Produzione
bevande
analcoliche
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione
bevande
analcoliche
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
99
14.1.7.3 - PRODUZIONE BEVANDE ALCOLICHE
14.1.7.3.1
Vino e vini speciali
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.1.7.3.2
Altre bevande
fermentate
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.1.7.3.3
Distillati e liquori
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione vino e
vini speciali
Produzione altre
bevande fermentate
Produzione
distillati e liquori
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
100
14.2 - COMMERCIALIZZAZIONE
14.2.1 - ALIMENTI E BEVANDE
14.2.1.1
Commercio
all’ingrosso
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.2.1.2
Commercio al
dettaglio di alimenti,
bevande, integratori
alimentari, alimenti
destinati ad una
alimentazione
particolare ecc. in
GDO (ipermercati,
supermercati, discount)
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.2.1.3
Commercio al
dettaglio di alimenti,
bevande, integratori
alimentari, alimenti
destinati ad una
alimentazione
particolare ecc.
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
101
14.2.1.4
Commercio al
dettaglio tramite
distributori
automatici
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.2.1.5
Commercio/produzione
ambulante
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al
01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Commercio
all’ingrosso
Commercio al dettaglio
di alimenti, bevande,
integratori alimentari,
alimenti destinati ad una
alimentazione
particolare ecc. in GDO
(ipermercati,
supermercati, discount)
Commercio al
dettaglio di alimenti,
bevande, integratori
alimentari, alimenti
destinati ad una
alimentazione
particolare ecc.
Commercio al
dettaglio
tramite
distributori
automatici
Commercio/p
roduzione
ambulante
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
102
14.3 - SOMMINISTRAZIONE
14.3.1
Centri di cottura
pasti veicolati
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.3.2
Ristorazione
collettiva
scolastica (pasti
preparati in sede)
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.3.3
Ristorazione collettiva
assistenziale (pasti
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al
01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al
01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
preparati in sede)
Prime ispezioni
ispezioni con esito sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.3.4
Ristorazione collettiva
aziendale (pasti
preparati in sede)
Prime ispezioni
ispezioni con esito sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
103
14.3.5
Terminali di
distribuzione
pasti già pronti
ristorazione
collettiva
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.3.6
Ristorazione
pubblica di
semplice
somministrazione
(bar, caffetterie
ecc.)
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
14.3.7
Ristorazione
pubblica di
trasformazione e
somministrazione
(trattorie,
ristoranti,
pizzerie,
agriturismi, ecc.)
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
104
Principali non conformità
rilevate
(su attività prevalente per singola
aggregazione)
Centri di
cottura
pasti
veicolati
Ristorazione
collettiva
scolastica (pasti
preparati in sede)
Ristorazione
collettiva
assistenziale
(pasti
preparati in
sede)
Ristorazione
collettiva
aziendale
(pasti
preparati in
sede)
Terminali di
distribuzione
pasti già
pronti
ristorazione
collettiva
Ristorazione
pubblica di
semplice
somministrazione
(bar, caffetterie,
ecc.)
Ristorazione pubblica
di trasformazione e
somministrazione
(trattorie, ristoranti,
pizzerie, agriturismi,
ecc.)
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di
manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del
personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione /
Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione
prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di
un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità
giudiziaria
Altro
105
14.4 - PRODUZIONE E DEPOSITO ADDITIVI E IMBALLAGGI PER ALIMENTI
14.4.1 - ADDITIVI PER ALIMENTI
14.4.1.1
Produzione e
deposito additivi
per alimenti
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione e
deposito additivi
per alimenti
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
106
14.5 - PRODUZIONE INTEGRATORI ALIMENTARI E/O ALIMENTI ADDIZIONATI DI
VITAMINE E MINERALI
14.5.1
Produzione e
confezionamento
integratori
alimentarie/o
alimenti
addizionati di
vitamine e
minerali
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione e confezionamento
integratori alimentarie/o
alimenti addizionati di
vitamine e minerali
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
107
14.6 - PRODOTTI ALIMENTARI DESTINATI A UN’ALIMENTAZIONE PARTICOLARE
14.6.1
Produzione e
confezionamento
alimenti destinati
alimentazione
particolare
attività al 01.01 (tutte)
attività prevalenti al 01.01
attività (tutte) aperte
nell’anno
attività prevalenti aperte
nell’anno
Prime ispezioni
ispezioni con esito
sfavorevole
Verifiche
Audit
Campioni
Principali non conformità rilevate
(su attività prevalente per singola aggregazione)
Produzione e confezionamento
alimenti destinati alimentazione
particolare
Condizioni di pulizia e sanificazione
Condizioni strutturali e di manutenzione
Controllo delle temperature
Igiene delle lavorazioni e del personale
Formazione del personale
Lotta agli infestanti
Mancanza registrazione / Autorizzazione
Piano HACCP
Provvedimenti adottati
Prescrizioni
Blocco, ritiro, sequestro, distruzione prodotto alimentare
Sospensione parziale o totale di un’attività
Sanzioni amministrative
Rapporti destinati all’autorità giudiziaria
Altro
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