autostima

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AUTOSTIMA :
IO VALGO !
“L’autostima è la chiave del successo.
La preparazione è la chiave dell’autostima.”
Arthur Ashe
Spazio Ascolto
Servizio di Consulenza Psicologica di Ateneo
REALIZZAZIONE
BENESSERE
VALUTAZIONE
SUCCESSO
CONFRONTO
ASPETTATIVE
AUTOSTIMA
OBIETTIVI
ATTEGGIAMENTO
PENSIERI
CONSAPEVOLEZZA
L’AUTOSTIMA …
• Può avere molti significati;
• Può riferirsi ad un gran numero di differenti aspetti di sé
( es. fisico, mentale, sociale, affettivo, ecc....);
• Non è grande o piccola;
• Non è positiva o negativa;
MA . . .
→ può essere SANA o DISTORTA
Definizione:
→ L’autostima è la valutazione che la persona dà di se
stessa, frutto del rapporto tra il Sé Percepito (il concetto
di sé) e il Sé Ideale (ciò che si vorrebbe essere);
La mancanza di convinzione circa le proprie
capacità e competenze genera incertezze ed
ansie che possono condurre al fallimento
pur in presenza di un’ottima preparazione
⇒ processo di AUTOVALUTAZIONE
→ L’AUTOSTIMA è un fattore dinamico, evolve nel tempo e
subisce variazioni nel corso della vita:
• non si nasce necessariamente con una sana autostima;
• va coltivata e curata, come una “pianta”;
• si può imparare a diventare più consapevoli di se stessi;
QUALI SONO GLI ERRORI DETTATI DA
UN’ AUTOSTIMA DISTORTA?
AUTOSTIMA DISTORTA
ATTEGGIAMENTO
COMPETITIVO
• Valutazione non realistica delle
difficoltà (spesso sottovalutate)
’
A
T
I
V
I
S IT A
S
E
• Convinzione
di riuscire
R in qualsiasi
R
U
G
C
cosa senza sforzo
AG INSI
• Esteriore eccesso di sicurezza
sconfinante nell’arroganza e nel
disprezzo per gli altri
ATTEGGIAMENTO
RINUNCIATARIO
• Sensazione di inadeguatezza
rispetto ai compiti da affrontare
• Esteriormente docile e remissivo,
interiormente arrabbiato con gli altri
e con il mondo
•Ogni nuova prova viene vissuta con
ansia eccessiva
PAS
SIVI
TA’
RAB
• Scarsa considerazione della
possibilità di fallire
• Eccessiva preoccupazione di fallire
• Scarsa percezione degli aspetti belli
della vita
• Gli altri sono considerati sempre
più bravi, più sicuri, più capaci
• Attribuzione interna dei successi
(capacità, abilità) e attribuzione
esterna dei fallimenti (sfortuna,
difficoltà del compito)
• Attribuzione dei successi a fattori
esterni (fortuna, coincidenza, aiuto
altrui) e degli insuccessi ai propri
limiti
BIO
SA
Caratteristiche
della persona
con un
atteggiamento
competitivo:
•
•
•
•
•
•
•
•
Attività
Accettazione, orgoglio, rispetto di sé
Sicurezza
Fiducia nelle proprie capacità
Rare manifestazioni ansiose
Desiderio di eccellere e di distinguersi dagli altri
Desiderio di raggiungere obiettivi sempre più elevati
Tendenza a “giocare in attacco”
Caratteristiche
della persona
con un
atteggiamento
rinunciatario:
• Passività, sottomissione
• Senso di inferiorità, timidezza, non accettazione di sé
• Scarsa fiducia nelle proprie capacità
• Tendenza a essere solitari, difficoltà nello stabilire rapporti
interpersonali
• Ansie e preoccupazioni frequenti
• Tendenza a “giocare in difesa”
UNA SANA AUTOSTIMA
Si manifesta nella capacità di percepirsi e rapportarsi a
se stessi in modo realistico, positivo, rilevando i propri
punti di forza e le aree di miglioramento, amplificando
ciò che è positivo e migliorando ciò che non lo è
Quando l’autostima è SANA la persona:
• è in pace con se stessa e con gli altri;
• non è sopraffatta né tenta di sopraffare;
• si assume la responsabilità delle proprie scelte;
• è realistica;
• è fiduciosa delle proprie possibilità,
• si mette in gioco volentieri;
• accetta le proprie emozioni;
• è determinata a cambiare quegli aspetti della realtà che
possono essere modificati.
Come si costruisce?
• Bambino: non ha un’autostima, l’opinione che ha di se stesso è
l’immagine diretta e in costante cambiamento dell’opinione che le
persone per lui più significative hanno di lui (es. genitori, fratelli,
parenti prima; maestre, insegnanti, amici, compagni poi);
• Adolescente: sviluppo fisico, intellettivo, emotivo e sessuale,
nuove esperienze che possono influenzare il nostro concetto di
autostima;
• Adulto: l’autostima è solitamente consolidata per cui sono
necessari eventi significativi perché l’immagine di se stessi venga
messa in discussione in modo sostanziale (es. successo/insuccesso
amoroso o lavorativo, malattie o eventi traumatici).
N.B. Se l’autostima è consolidata
nell’età adulta ciò non vuol dire che il
grado di autostima che abbiamo di noi
stessi sia adeguato alle nostre reali
capacità e caratteristiche!
• Fattori interni → gli schemi cognitivi della persona: la
soggettiva visione della realtà e di se stessi;
• Fattori esterni → i successi/insuccessi che otteniamo, la
qualità dei messaggi che riceviamo dalle altre persone
(= l’influenza dell’ambiente come rinforzo);
⇒ L’autostima è un processo attivo,
un modo di relazionarci al mondo e
alle persone ed è anche un modo di
interpretare e dare un significato
agli eventi in cui siamo coinvolti.
L’autostima e gli occhiali
per leggere il mondo
Situazione 1
Siete stati a parlare al telefono con un amico per un bel po’ di
tempo. Vorreste portare a termine la conversazione e così gli dite:
“Mi dispiace molto ma devo salutarti, sennò non finisco il progetto
per domani”.
Come vi siete immaginati la situazione?
C’è realmente un progetto da terminare per l’indomani oppure
avete immaginato che fosse una scusa?
→Nella descrizione non è specificato, ma siete tuttavia obbligati ad
interpretare la situazione immaginando che si tratti di un fatto
reale o di una semplice scusa.
Situazione 2
Cammini per strada e incroci una persona che, una volta vicina a
te, fa una strana smorfia con il viso mentre vi guarda.
Come interpretate questo evento?
Prova disgusto per voi, avete qualcosa di strano sul viso, vuole solo
attaccar briga, è invidiosa del vostro fascino, è un matto o ha un
tic nervoso … ?
INTERPRETARE GLI EVENTI:
• Non possiamo non interpretare!
• Accade di frequente di dover interpretare avvenimenti
apparentemente chiari ma in realtà ambigui;
• L’interpretazione viene fatta in modo automatico e molto
rapidamente in base alle nostre aspettative, alle nostre esperienze
passate e in base alla nostra autostima.
⇒ Il nostro “filtro” è composto da molti elementi: condizionamenti
culturali, sociali, politici, filosofici, religiosi, l’epoca storica in cui
viviamo, le nostre caratteristiche psicologiche generali, la presenza o
meno di salute mentale, le nostre aspettative.
F
I
L
T
R
O
⇒ L’autostima nasce dal rapporto con gli
altri e diventa, in seguito, un modo di
interpretare noi stessi e i fatti che accadono
attorno a noi
La DIMENSIONALITA’del
concetto di autostima
• L’autostima è un insieme più o meno armonico di valutazioni
complessive che effettuiamo su noi stessi e che riguardano
diversi ambiti della nostra persona (es. aspetto fisico –
relazionale – personale – lavorativo …);
• Le disarmonie, entro certi limiti, sono normali (es. sono bravo
nello studio ma meno con gli amici, sono intelligente ma un
po’ bruttino);
Due condizioni destano angoscia e
preoccupazione:
1. sentirsi inadeguati in molti ambiti
contemporaneamente;
2. sentirsi inadeguati in quello che si
ritiene l’aspetto principale del valore di
una persona;
• Quali sono gli aspetti più importanti della tua
autostima?
N.B. Cultura di appartenenza,
famiglia, l’arbitrio
• Quali sono gli ostacoli nello sviluppo di una sana
autostima?
- Accidentali: eventi indipendenti dalla propria responsabilità che
possono agire effetti sull’immagine che si ha di Sé (es. difetti fisici,
genitore depresso, povertà, disoccupazione …)
- Interpersonali: crescere in un ambiente emotivamente non sano,
esperienze affettive negative con amici o rifiuti amorosi, insuccessi
scolastici dal punto di vista del rendimento e/o sociale …
TECNICHE per una
SANA AUTOSTIMA
1.
Conosci te stesso: appunta su un diario i tuoi pensieri
ricorrenti, registra le tue piccole vittorie, scrivi cosa è andato
bene e cosa è andato male durante il giorno;
(“Conosci te stesso e vincerai tutte le battaglie” - Sun Tzu,
“L’arte della guerra”)
2. Ripensa i tuoi pensieri: spesso ci sabotiamo con la nostra
mente col risultato di esser i peggiori nemici di noi stessi;
“… non sono all’altezza …”
“… non ci riuscirò mai …”
3. Cura il tuo aspetto: l’immagine che trasmettiamo
esternamente ha un impatto determinante dentro di noi;
4. Sorridi: il sorriso è nostro miglior biglietto da visita;
5. Fai esercizio fisico: la
stanchezza fisica “sana” spurga la
mente, i pensieri inutili e così
scarichi la tua energia;
6. Cambia prospettiva: esci dai tuoi labirinti mentali;
7. Attento alle critiche manipolative: assumi distacco ed
imparzialità (es. “… non ce la farai mai …”, “… non vali
abbastanza ….”);
8. Impara a essere flessibile: cambiare idea e
contraddirsi aiuta a stare bene;
9. Limita l’autocritica: imparando a riconoscere le tue doti e i tuoi
punti di forza;
10. Apprezza la quiete e la serenità ma ricerca l’inquietudine:
è una forza che ci spinge a progredire, ricercare, a essere svegli e
ricettivi;
11. Ciò che fai deve esser unico: nella tua unicità ritroverai te stesso;
12. Impara a dire “No”: media tra i tuoi bisogni e quelli degli
altri, un po’ di fermezza valorizza le tue scelte e le tue opinioni;
13. Aiuta gli altri: essere generosi ci fa sentire bene perché
migliora la percezione di noi stessi;
14. Fissa un piccolo obiettivo e raggiungilo: le nostre
vittorie influenzano la considerazione che abbiamo di noi stessi.
Punta alle stelle ma inizia con piccoli passi!
La macchia nera
Una volta, un maestro fece una macchiolina nera nel
centro di un bel foglio di carta bianca e poi lo mostrò agli
allievi.
“Che cosa vedete?”, chiese.
“Una macchia nera!”, risposero in coro.
“Avete visto tutti la macchia nera che è piccola”, ribatté il
maestro, “e nessuno ha visto il grande foglio bianco.”
La vita è una serie di momenti: il vero successo
sta nel viverli tutti. Non rischiare di perdere il
grande foglio bianco per inseguire una
macchiolina nera.
Grazie a tutti
per
l’attenzione!
Spazio Ascolto
Servizio di Consulenza Psicologica di Ateneo