g-leg - xi - Campionato di Giornalismo il Giorno
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LE NOSTRE INIZIATIVE MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2014 Istituto Comprensivo «Aldo Moro» - Abbiategrasso (MI) LA REDAZIONE - CLASSE 2^B : Tommaso Abate, Linda Albanese, Marco Arpaia, Fabio Avornielli, Elsa Bernardini, Sara Bianchin, Camilla Borin, Angelo Ciurariu, Martina Di Grande, Alessia Gagliardi, Alessia Gjepali, Ahmed Hussein, Lissette Jesus Reynoso, Giuseppe Massimiliano, Gabriele Nobile, Mattia Pedico, Fabio Radice, Lorenzo Ravizzoni, Luca Rebagliati, Alessandro Restelli, Lorenzo Rundo Sotera, Nicola Zanisi CLASSE 2^C: Nigel Carghi Aragones, Beauvary Cardoso Kiala, Yuri Cuocci, Jasmine Dawoud, Davide Fadani, Alessandro Falco, Rebecca Gambino, Chiara Garavaglia, Alessandro Goi, Giorgia Nonato, Giulia Norani, Greta Norani, Arianna Pollara, Matteo Porazza, Nicolò Quaglia, Ludovica Riviello, Michael Santillo, Barbara Vercellone, Clara Vitrano. DOCENTI: Stefania Bottini, Virginia Codazzi, Laura Minutello, Massimo Tamborini. Un’alimentazione sana e sostenibile nei padiglioniespositividi Expo 2015 Fra gli obiettivi, prendersi cura del pianeta e opportunità per i giovani IL COMMENTO «Guagliò» il pupazzo della Disney CHI L’AVREBBE detto che il simpatico faccione della mascotte ideata dalla Disney Italia per l’Expo potesse far arrabbiare qualcuno? È andata così: bambini e ragazzi d’Italia sono stati chiamati a trovare sia un nome per il personaggio che per i singoli frutti e ortaggi che lo compongono, partecipando ad un concorso. Solo a fine febbraio si conosceranno le proposte vincenti. Dispettoso e trasgressivo è già trapelato il nome di Guagliò, battezzando l’aglio in stile napoletano. QUALCUNO ha trovato impertinente che a rappresentare Milano si facesse avanti uno «scugnizzo» e così sono cominciate le polemiche. Noi non ci siamo cimentati nella competizione però, curiosamente, avevamo ideato un manifesto pubblicitario con due volti alla maniera dell’Arcimboldo. L’ARTE e la fantasia si sono rivelati un linguaggio universale, compreso da tutti, e l’unione di tanti frutti della terra sono simbolicamente il messaggio dell’importanza della varietà di alimenti nella nostra dieta. Al di là delle polemiche per la mascotte, è invece per noi importante sottolineare che viviamo nel Paese in cui si mangia il miglior cibo del mondo e che la dieta mediterranea che tutti ci invidiano è «Made in Italy». FORSE NON TUTTI SANNO che dalla prima Esposizione Universale sono passati ben 164 anni, eppure ha ancora fascino e crea grande aspettativa. Noi abbiamo ricostruito le tappe più importanti della storia per conoscere meglio le motivazioni e gli obiettivi di questo evento. Che sia importante lo abbiamo capito, ma è stato solo approfondendo che ci siamo accorti che ha lasciato segni nelle città e nella vita di chi l’ha vissuta. I più evidenti sono la Tour Eiffel a Parigi e l’Atomium di Bruxelles, diventati simboli inconfondibili e senza tempo, ma anche le edizioni italiane non sono «passate» senza lasciare traccia. IL QUARTIERE Eur a Roma venne costruito per l’Expo del 1942, che non si tenne per via della Guerra, mentre il Porto Antico di Genova si è rinnovato proprio per l’edizione del 1992. Milano, già sede dell’esposizione del 1906 sul tema dei trasporti, aveva realizzato l’Acquario Civico, tuttora attivo, e la Fiera Campionaria, ora sostituita dal polo di Rho, che ha lasciato posto in centro a nuovi grattacieli che stanno cambiando il profilo della città. In un periodo di difficoltà economiche, che anche nelle nostre famiglie si fa sentire, pensiamo che le iniziative legate ad Expo possano rispondere al bisogno di impiego e prospettive per il futuro soprattutto per i posti di lavoro che si creeranno per i giovani. Cosa accadrà nel 2015? Grandi novità per tutti: già si vedono per le strade di Milano centinaia di mini-auto a noleggio a disposizione di milanesi e turisti, arriveranno a circolarne ben 2500, sarà il primato in Europa per il car-sharing! È stata realizzata una quinta linea di Metropolitana e sono in costruzione edifici e strutture che saranno l’eredità futura per l’intera città. I padiglioni tematici invece saranno veri e propri laboratori di confronto dove i Paesi partecipanti cercheranno di offrire soluzioni creative e innovative ai problemi che riguardano tutto il Pianeta. «Imbrocchiamola» ci sembra però la novità più semplice e, al tempo stesso, rivoluzionaria: ristoranti e bar offriranno ai clienti acqua di rubinetto in brocca contribuendo così a ridurre il consumo di acqua confezionata, la circolazione di Tir inquinanti e lo spreco di risorse per produrre e smaltire bottiglie di plastica. INFATTI l’organizzazione e le strutture contano ma la cosa più importante sarà il tema «Nutrire il pianeta, Energia per la Vita». Si tratta di una sfida universale che cerca di rispondere ad una domanda fondamentale:«È possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?» Per rispondere a questa domanda si impegneranno per sei mesi, dal 1 maggio al 31 ottobre, ben 142 paesi che nei loro spazi accoglieranno, si stima, circa 20.000.000 di persone. Non solo semplici visitatori! NOSTRA INCHIESTA È POSSIBILE CONIUGARE QUALITÀ E GRANDE DISTRIBUZIONE No alle merendine, meglio mangiare frutta e verdura SIAMO CONSAPEVOLI che per vivere sani è importante quanto e quale cibo mangiare, per questo non siamo rimasti con le merendine in mano! Abbiamo avviato alcune iniziative nella nostra scuola occupandoci di corretta alimentazione, qualità del cibo e spreco. Dell’agricoltura biologica apprezziamo il gusto di frutta e verdura servite in mensa, sforzandoci di mangiare, almeno lì, una delle cinque porzioni giornaliere necessarie. A Bia’ ci sono due mercati a «filiera corta», uno dei quali in periferia dove sono spariti i piccoli negozi; sulle nostre tavole però sono davvero pochi i prodotti biologici o a km 0. PER COMODITÀ o abitudine, si fa la spesa al supermercato, dove però non deve mancare la garanzia di comprare buono e sano. Ma si possono coniugare qualità e grande distribuzione? Per capire questo abbiamo visitato lo stabilimento del gruppo Granarolo di Vernate. Indossati camici e cuffie, ci sentivamo un po’ ridicoli, però abbiamo seriamente seguito la guida scoprendo un’azienda leader nella filiera agroalimentare, che, raccolto il latte da allevatori del territorio associati in cooperativa, lo trasforma in prodotto finito e lo commercializza direttamente. INFINE, a gennaio nel nostro Istituto si sono vendute circa 300 reticelle di arance facendo il pieno di salute ma anche di aiuti per la campagna dell’A.I.R.C. cui sono stati donati 2.685 euro. XI ••