nigeria - BPERestero

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nigeria - BPERestero
SCHEDA PAESE
A cura dell’Ufficio Studi di SACE
Capitale: Abuja
Popolazione (2013): 169,3 mil
PIL nominale PPP (2013): USD 478,5 mld
NIGERIA
SACE RISK INDEX 2014
Rischio di
mancato
pagamento da:
Controparte sovrana
55/100
Banca
70/100
Impresa
70/100
Rischio
politico-normativo
Restrizioni sul trasferimento dei
capitali
55/100
Esproprio
76/100
Violenza politica
76/100
HIGHLIGHTS
Contesto politico. Il presidente Goodluck Jonathan rimane al potere, in attesa delle prossime elezioni previste nel 2015
che potrebbero vedere un cambio alla guida del paese. Le principali sfide sul fronte interno restano il contrasto della setta
islamista Boko Haram, attiva in particolare nell’area settentrionale, e del Movimento per l’Emancipazione del Delta del
Niger, concentrata nella regione costiera. Nel mese di agosto Boko Haram ha proclamato il “califfato islamico” a Gwoza,
nello Stato di Borno, nel nord del paese. Strette le relazioni con gli Stati Uniti e con i paesi del Medio Oriente, data la
comune adesione all’OPEC. Si consolidano i rapporti con la Cina, che ha sottoscritto contratti per l’esplorazione e lo
sfruttamento di giacimenti petroliferi in cambio di investimenti in infrastrutture locali.
Contesto economico. La performance economica è positiva e sostenuta dagli aumenti nella produzione nazionale e nel
prezzo internazionale del greggio, ma l’eccessiva dipendenza dal settore energetico rimane una criticità da superare. Un
ulteriore contributo alla crescita deriva dai servizi, in particolare telecomunicazioni, edilizia e agricoltura.
Contesto finanziario. Il settore bancario risulta rafforzato dai provvedimenti posti in essere negli ultimi anni dalla Banca
Centrale, tra cui iniezioni di capitale e sostituzioni del management in alcuni istituti, anche se rischiose pratiche di prestito
ed eccessiva concentrazione dei finanziamenti rimangono tra le principali vulnerabilità. Il Nigerian Stock Exchange
(NSE) è in crescita in termini di volumi e titoli quotati sul listino di riferimento.
Contesto operativo. Il contesto giudiziario ed operativo è piuttosto difficoltoso vista la complessità burocratica, la corruzione endemica e la scarsa trasparenza. Lo stato delle infrastrutture è carente, soprattutto a livello di trasporti ed energia.
RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES
Indicatori di rischio
Rating
OCSE
5
S&P’s
BB-
Indicatori di Business Climate
Doing Business 2014
Index of Economic Freedom 2014
Corruption Perceptions Index 2013
2011
PIL (variazione % reale)
Inflazione media annua (%)
Saldo Bilancio pubblico/PIL (%)
Bilancia dei pagamenti
Esportazioni ($ mld)
Importazioni ($ mld)
Saldo transazioni correnti/PIL (%)
Debito estero totale ($ mld)
Debito estero totale/PIL (%)
Riserve valutarie lorde ($ mld)
Riserve valutarie lorde (mesi import.)
Fonte: EIU, settembre 2014
2012
Moody’s
BB-
Fitch
BB-
Attuale
147° su 183
129° su 178
144° su 177
Precedente
138° su 183
120° su 177
139° su 176
2013(s)
2014(p)
COMPOSIZIONE DEL PIL (2013)
Agricoltura
23,3%
2015(p)
4,9
4,3
5,4
5,6
5,8
10,8
-1,6
12,2
-1,3
8,5
-1,4
8,5
-2,0
10,5
-2,1
96,4
-61,7
3,0
13,1
3,2
35,2
4,9
95,7
-53,4
4,4
14,1
3,1
46,4
7,2
95,1
-51,4
4,0
15,7
3,1
44,9
7,3
94,8
-52,2
3,6
17,7
3,1
35,6
5,7
95,7
-54,1
2,7
19,6
3,2
29,7
4,5
s: stime; p: previsioni
Servizi
51,9%
Industria non
manifatturiera
15,6%
manifattura
9,2%
NIGERIA
RAPPORTI CON L’ESTERO:
INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti. La gran parte dell’export nigeriano è costituito da petrolio e gas (94% del totale), pertanto l’economia nazionale resta vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi delle commodities. Gli alti prezzi del greggio degli ultimi anni
hanno comunque consentito un rafforzamento dei saldi di partite correnti. La crescita sostenuta della produzione di shale oil
degli USA impatta negativamente sulla bilancia commerciale della Nigeria, visto che il paese era la prima destinazione del
petrolio nigeriano.
Settori di opportunità. Il settore dei servizi sarà un vero e proprio driver di crescita nei prossimi anni, in particolare i comparti telecomunicazioni, commercio ed edilizia. Il settore agricolo ha ottenuto buoni risultati negli ultimi anni, con la produzione alimentare in costante aumento. Il manifatturiero mostra una certa crescita, ma il suo potenziale viene frenato da carenze infrastrutturali e dalla forte concorrenza estera (soprattutto asiatica).
SALDO TRANSAZIONI CORRENTI
INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI
10
25
20
5
9
4,5
8
4
6
3
10
5
0
2,5
5
2
4
1,5
3
1
2
0,5
1
0
2010
2011
2012
Saldo transazioni correnti (mld USD, asse sxt)
2013
2014
2
7
3,5
15
2,5
1,5
1
0,5
0
2015
0
2010
Saldo transazioni correnti / PIL (%, asse dxt)
2011
2012
2013
IDE (USD mld, asse sxt)
2014
2015
IDE (% PIL, asse dxt)
Commercio e presenza italiana. Nel 2013 le esportazioni italiane verso la Nigeria sono diminuite dell’1,2% rispetto al
2012, totalizzando un valore di circa EUR 842 milioni, mentre le importazioni sono cresciute del 18% (per un valore complessivo di circa EUR 2 miliardi). Settori di maggiore forza dell’export italiano nel paese sono meccanica strumentale,
prodotti in metallo e apparecchi elettrici. L’import italiano dalla Nigeria è composto quasi totalmente dal petrolio (+20%
nel 2013).
ESPORTAZIONI IN NIGERIA PER SETTORI (2013,%)
INTERSCAMBIO COMMERCIALE CON NIGERIA (2003-2013), € milioni
2.500
altro
17,1%
2.000
autoveicoli e altri
mezzi di
trasporto
5,7%
1.500
meccanica
strumentale
38,3%
1.000
500
gomma, plastica,
materiali da
costruzione
6,2%
0
2003
mobili e altri
manufatti
6,3%
prod. chimici
7,3%
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
-1.000
app. elettrici
8,0%
metallurgia e
prod. in metallo
11,1%
SACE IN NIGERIA
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano:
Rischio bancario:
Rischio privato:
Volturabilità polizza SACE
2004
-500
-1.500
export
import
saldi
CONTATTI
Con condizioni
Senza condizioni
Senza condizioni
No
Servizio clienti:
- [email protected]
Ufficio stampa: tel. + 39 06 6736888 - [email protected]
NIGERIA
COUNTRY RISK UPDATES
Aprile 2014
Un attentato terroristico nella capitale, Abuja, ha causato la morte di 71 persone ed il ferimento di oltre 120. Sebbene non sia
stato ancora ufficialmente rivendicato, si ritiene che responsabile dell’attentato sia il gruppo islamista Boko Haram. L’attacco segue una serie di giornate di scontri registratesi nelle aree nord-orientali del paese, a maggioranza islamica e dove è
maggiore l’ influenza di Boko Haram. In precedenza il gruppo terroristico aveva annunciato l’intenzione di espandere la
propria attività anche al di fuori delle province settentrionali. L’avvicinarsi delle prossime elezioni presidenziali, previste a
febbraio 2015, potrebbe provocare altri episodi di violenza da parte di Boko Haram ed esacerbare le divisioni etnicoreligiose tra nord e sud del paese.
La revisione della metodologia statistica sulla stima del PIL ha permesso al paese di raggiungere lo status di maggiore economia africana e ventiseiesima al mondo. Il nuovo dato è più elevato dell’89% rispetto alle stime precedenti e raggiunge la
cifra di USD 509 miliardi. Il paese supera in tal modo il Sudafrica, il cui PIL nel 2013 è stato pari a USD 372 miliardi. Il
dato aggiornato riflette il maggior ruolo economico rivestito da settori quali quello dei servizi e delle telecomunicazioni. In
calo è invece il peso del settore petrolifero, passato dal 32,4% all’attuale 14,4% del PIL, sebbene lo stato tragga ancora da
questo settore oltre il 70% delle proprie entrate. Scende anche il peso di agricoltura e industria, che si collocano rispettivamente al 21,6% e al 25,6% del PIL.
Marzo 2014
La Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC) ha dichiarato perdite per il governo nel 2013 per USD 11 miliardi a
causa dei furti di petrolio che riguarderebbero 300 mila barili al giorno. La Nigeria ha già stanziato USD 91 milioni in investimenti per consentire una maggiore sorveglianza delle pipelines. Le sottrazioni illegali di petrolio potrebbero incidere sulla
capacità del paese di centrare il target di produzione di 3 milioni di barili al giorno entro il 2020, un aumento di circa il 30%
rispetto ai 2,3 milioni di barili al giorno attuali.
Il senato ha approvato all’unanimità la nomina di Godwin Emefiele, già Managing Director di Zenith Bank, alla carica di
governatore della Banca Centrale. Emefiele subentra nel ruolo ricoperto in precedenza da Lamido Sanusi, allontanato
dall’incarico nel mese di febbraio poiché accusato di una gestione inccurata del ruolo. Il nuovo governatore entrerà ufficialmente in carico il prossimo giugno.
Febbraio 2014
Il presidente Goodluck Jonathan ha sospeso dall’incarico il governatore della Banca Centrale Lamido Sanusi, accusandolo
di “incuranza finanziaria”. Il governatore, il cui mandato sarebbe scaduto a giugno, aveva accusato di frode la compagnia
petrolifera nazionale NNPC, imputandole mancati trasferimenti nelle casse dello stato di proventi dal petrolio per USD 20
miliardi. A sostituirlo sarà il vicegovernatore Sarah Alade. Subito dopo l’annuncio della sospensione, la Naira si è deprezzata del 4% sul dollaro, toccando il minimo storico di 169 NGN per dollaro prima che gli scambi valutari fossero interrotti. Per
essere valida, la sospensione necessita della conferma del senato, non scontata viste le defezioni recenti nella maggioranza
governativa.
Il governo ha disposto un aumento di capitale del fondo sovrano, incrementandolo di USD 550 milioni rispetto al miliardo
iniziale. I nuovi fondi saranno destinati a investimenti sulla rete energetica; USD 350 milioni serviranno a garantire liquidità
all’agenzia federale di trading della produzione elettrica, mentre i restanti USD 200 milioni saranno destinati allo sviluppo
infrastrutturale della rete. Il paese soffre di gravi carenze energetiche, con un livello della domanda doppio rispetto all’attuale capacità di 4 gigawatt. Il costo stimato di tali carenze è pari al 2% del PIL nazionale. Secondo le previsioni del governo,
per raggiungere la produzione target di 20 gigawatt entro il 2020 serviranno ogni anno USD 3,5 miliardi di capitali.
Dicembre 2013
Il gruppo terroristico Boko Haram ha compiuto un attentato contro una base dell’esercito nella zona di Maiduguri,
capitale del Borno, nel nord-est del paese. L’attacco dimostra la capacità del gruppo di compiere ancora azioni terroristiche,
nonostante la repressione subita durante gli ultimi sei mesi abbia portato ad una diminuzione delle sue capacità militari. Circa un mese fa il gruppo è stato formalmente inserito dagli Stati Uniti tra le organizzazioni terroristiche internazionali.