Country_Risk_Nigeria_2014 Fonte

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Country_Risk_Nigeria_2014 Fonte
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NIGERIA
Capitale
Abuja
Popolazione (milioni)
61/100
76/100
70/100
169,28
PIL nominale (miliardi USD
PPP)
478,53
Mancato pagamento
Esproprio e violazioni
Mancato pagamento
controparte sovrana
contrattuali
controparte bancaria
PIL pro capite (USD, PPP)
2.827
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano
76/100
70/100
55/100
apertura senza condizioni
Rischio privato
apertura senza condizioni
Rischio bancario
apertura senza condizioni
Rischio guerra e
disordini civili
Mancato pagamento Trasferimento capitali e
controparte corporate
convertibilità
Categoria Ocse
5
Contesto Politico
Il presidente Goodluck Jonathan rimane al potere, in attesa delle prossime elezioni previste nel 2015 che
potrebbero vedere un cambio alla guida del paese. Le principali sfide sul fronte interno restano il contrasto
della setta islamista Boko Haram, attiva in particolare nell’area settentrionale, e del Movimento per
l’Emancipazione del Delta del Niger, concentrata nella regione costiera. Nel mese di agosto Boko Haram
ha proclamato il “califfato islamico” a Gwoza, nello Stato di Borno, nel nord del paese. Strette le relazioni
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con gli Stati Uniti e con i paesi del Medio Oriente, data la comune adesione all’OPEC. Si consolidano i
rapporti con la Cina, che ha sottoscritto contratti per l’esplorazione e lo sfruttamento di giacimenti
petroliferi in cambio di investimenti in infrastrutture locali.
Contesto Economico
La performance economica è positiva e sostenuta dagli aumenti nella produzione nazionale e nel prezzo
internazionale del greggio, ma l’eccessiva dipendenza dal settore energetico rimane una criticità da
superare. Un ulteriore contributo alla crescita deriva dai servizi, in particolare telecomunicazioni, edilizia e
agricoltura.
Contesto Finanziario
Il settore bancario risulta rafforzato dai provvedimenti posti in essere negli ultimi anni dalla Banca
Centrale, tra cui iniezioni di capitale e sostituzioni del management in alcuni istituti, anche se rischiose
pratiche di prestito ed eccessiva concentrazione dei finanziamenti rimangono tra le principali vulnerabilità.
Il Nigerian Stock Exchange (NSE) è in crescita in termini di volumi e titoli quotati sul listino di riferimento.
Contesto Operativo
Il contesto giudiziario ed operativo è piuttosto difficoltoso vista la complessità burocratica, la corruzione
endemica e la scarsa trasparenza. Lo stato delle infrastrutture è carente, soprattutto a livello di trasporti
ed energia.
RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES
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RAPPORTI CON L’ESTERO: INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E
INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti
La gran parte dell’export nigeriano è costituito da petrolio e gas (94% del totale), pertanto
l’economia nazionale resta vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi delle commodities. Gli alti prezzi del
greggio degli ultimi anni hanno comunque consentito un rafforzamento dei saldi di partite correnti. La
crescita sostenuta della produzione di shale oil degli USA impatta negativamente sulla bilancia
commerciale della Nigeria, visto che il paese era la prima destinazione del petrolio nigeriano.
Settori di opportunità
Il settore dei servizi sarà un vero e proprio driver di crescita nei prossimi anni, in particolare i
comparti telecomunicazioni, commercio ed edilizia. Il settore agricolo ha ottenuto buoni risultati negli ultimi
anni, con la produzione alimentare in costante aumento. Il manifatturiero mostra una certa crescita, ma il
suo potenziale viene frenato da carenze infrastrutturali e dalla forte concorrenza estera (soprattutto
asiatica).
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Commercio e presenza italiana
Nel 2013 le esportazioni italiane verso la Nigeria sono diminuite dell’1,2% rispetto al 2012, totalizzando un
valore di circa EUR 842 milioni, mentre le importazioni sono cresciute del 18% (per un valore
complessivo di circa EUR 2 miliardi). Settori di maggiore forza dell’export italiano nel paese sono
meccanica strumentale, prodotti in metallo e apparecchi elettrici. L’import italiano dalla Nigeria è
composto quasi totalmente dal petrolio (+20% nel 2013).
COUNTRY RISK UPDATES
Aprile 2014
Un attentato terroristico nella capitale, Abuja, ha causato la morte di 71 persone ed il ferimento di oltre
120. Sebbene non sia stato ancora ufficialmente rivendicato, si ritiene che responsabile dell’attentato sia il
gruppo islamista Boko Haram. L’attacco segue una serie di giornate di scontri registratesi nelle aree nordorientali del paese, a maggioranza islamica e dove è maggiore l’ influenza di Boko Haram. In precedenza
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il gruppo terroristico aveva annunciato l’intenzione di espandere la propria attività anche al di fuori delle
province settentrionali. L’avvicinarsi delle prossime elezioni presidenziali, previste a febbraio 2015,
potrebbe provocare altri episodi di violenza da parte di Boko Haram ed esacerbare le divisioni etnicoreligiose tra nord e sud del paese.
La revisione della metodologia statistica sulla stima del PIL ha permesso al paese di raggiungere lo status
di maggiore economia africana e ventiseiesima al mondo. Il nuovo dato è più elevato dell’89% rispetto alle
stime precedenti e raggiunge la cifra di USD 509 miliardi. Il paese supera in tal modo il Sudafrica, il cui
PIL nel 2013 è stato pari a USD 372 miliardi. Il dato aggiornato riflette il maggior ruolo economico rivestito
da settori quali quello dei servizi e delle telecomunicazioni. In calo è invece il peso del settore petrolifero,
passato dal 32,4% all’attuale 14,4% del PIL, sebbene lo stato tragga ancora da questo settore oltre il 70%
delle proprie entrate. Scende anche il peso di agricoltura e industria, che si collocano rispettiva- mente al
21,6% e al 25,6% del PIL.
Marzo 2014
La Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC) ha dichiarato perdite per il governo nel 2013 per
USD 11 miliardi a causa dei furti di petrolio che riguarderebbero 300 mila barili al giorno. La Nigeria ha già
stanziato USD 91 milioni in investimenti per consentire una maggiore sorveglianza delle pipelines. Le
sottrazioni illegali di petrolio potrebbero incidere sulla capacità del paese di centrare il target di produzione
di 3 milioni di barili al giorno entro il 2020, un aumento di circa il 30% rispetto ai 2,3 milioni di barili al
giorno attuali.
Il senato ha approvato all’unanimità la nomina di Godwin Emefiele, già Managing Director di Zenith Bank,
alla carica di governatore della Banca Centrale. Emefiele subentra nel ruolo ricoperto in precedenza da
Lamido Sanusi, allontanato dall’incarico nel mese di febbraio poiché accusato di una gestione inccurata
del ruolo. Il nuovo governatore entrerà ufficialmente in carico il prossimo giugno.
Febbraio 2014
Il presidente Goodluck Jonathan ha sospeso dall’incarico il governatore della Banca Centrale Lamido
Sanusi, accusandolo di “incuranza finanziaria”. Il governatore, il cui mandato sarebbe scaduto a giugno,
aveva accusato di frode la compagnia petrolifera nazionale NNPC, imputandole mancati trasferimenti
nelle casse dello stato di proventi dal petrolio per USD 20 miliardi. A sostituirlo sarà il vicegovernatore
Sarah Alade. Subito dopo l’annuncio della sospensione, la Naira si è deprezzata del 4% sul dollaro,
toccando il minimo storico di 169 NGN per dollaro prima che gli scambi valutari fossero interrotti. Per
essere valida, la sospensione necessita della conferma del senato, non scontata viste le defezioni recenti
nella maggioranza governativa.
Il governo ha disposto un aumento di capitale del fondo sovrano, incrementandolo di USD 550 milioni
rispetto al miliardo iniziale. I nuovi fondi saranno destinati a investimenti sulla rete energetica; USD 350
milioni serviranno a garantire liquidità all’agenzia federale di trading della produzione elettrica, mentre i
restanti USD 200 milioni saranno destinati allo sviluppo infrastrutturale della rete. Il paese soffre di gravi
carenze energetiche, con un livello della domanda doppio rispetto all’attuale capacità di 4 gigawatt. Il
costo stimato di tali carenze è pari al 2% del PIL nazionale. Secondo le previsioni del governo, per
raggiungere la produzione target di 20 gigawatt entro il 2020 serviranno ogni anno USD 3,5 miliardi di
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capitali.
Dicembre 2013
Il gruppo terroristico Boko Haram ha compiuto un attentato contro una base dell’esercito nella zona di
Maiduguri, capitale del Borno, nel nord-est del paese. L’attacco dimostra la capacità del gruppo di
compiere ancora azioni terroristiche, nonostante la repressione subita durante gli ultimi sei mesi abbia
portato ad una diminuzione delle sue capacità militari. Circa un mese fa il gruppo è stato formalmente
inserito dagli Stati Uniti tra le organizzazioni terroristiche internazionali.
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