Alfano: noi siamo il baluardo antitasse dentro il
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Alfano: noi siamo il baluardo antitasse dentro il
CON IL PDL ANNO LXI N.148 Alfano: noi siamo il baluardo antitasse dentro il governo Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Chi è quella matta che ieri gridava alla Pascale “le domande le faccio io”? Marcello de Angelis Premesso che le perplessità sulla forma e lʼopportunità della manifestazione indetta da Ferrara a Piazza Farnese sono tutte legittime (a partire dal titolo “siamo tutti puttane”…), chi ha dato veramente ieri spettacolo non è stata certo la “fidanzata ufficiale” del Cavaliere, signorina Pascale, ma una non meglio identificata giornalista munita di microfono che ha confermato – in pochi minuti – tutto il peggio che chiunque possa pensare o aver detto sui giornalisti, comprese le ultime violente accuse di Grillo. La pazza in questione – perché solo di questo poteva trattarsi – come avrà notato chiunque abbia visto i filmati sui tg, ha affrontato la giovane Pascale sbattendole in faccia il microfono e chiedendole “lei è una puttana?”. Alché la Pascale ha risposto “e lei? Lei è puttana?”. Risposta fin troppo civile, perché uno schiaffone ci stava tutto. A quel punto, la matta col microfono – che ha sicuramente visto troppi film – a cominciato a urlare ossessivamente «qui le domande le faccio io!». La frase è molto significativa e basta da sé a simbolizzare buona parte dei mali italiani. Si tratta di una frase che ricorre ossessivamente in qualsiasi tribunale ogni qualvolta un imputato o un testimone faccia notare al pubblico ministero che sta dicendo cose di cui non si capisce la pertinenza. «Qui le domande le faccio io!» strilla immancabilmente il magistrato. Ma il fatto che la giornalista abbia fatto sua la frase è chiaro sintomo dello stato di allucinazione in cui versano troppi nostri colleghi, convinti che ogni via e ogni piazza sia un tribunale WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia ➼ ➼ ➼ giovedì 27/6/2013 Crescono le quotazioni di Marina al timone del partito, ma lei smentisce: “Ipotesi senza fondamento” SABATINI PAG.2 ➼ Esami di maturità, la tesina vince sulle presentazioni in Powepoint REDAZIONE PAG.3 ➼ DarioArgento torna a puntare sul certo: «Il mio prossimo film? Un giallo» DEL NINNO PAG.7 ➼ in cui – non si sa a che titolo – i pm sono loro. Se non gli rispondi è reticenza o lesa maestà. E se gli rispondi a tono è oltraggio alla Corte. In un Paese normale (ma ormai questa formula fa ridere) una matta del genere sarebbe richiamata dal direttore e destinata ad altro incarico, o sarebbe la Federazione della Stampa o lʼordine dei giornalisti a richiamarla per la pessima figura che ha fatto fare a tutta la categoria. Anzi, in un Paese normale la giornalista dovrebbe essere denunciata, perché negli altri Paesi anche se si fa i furbetti con le parole un insulto è un insulto e una diffamazione è una diffamazione. E i giornalisti at- teggiamenti del genere li pagano in tribunale. Ma negli altri Paesi i giornalisti sono cittadini normali e lo sono persino i magistrati, che pagano i loro errori. In Italia, repetita iuvant, i magistrati fanno i giornalisti e i giornalisti – come dimostra la matta col microfono – si pensano magistrati. Francesco Signoretta Lʼargomento è tosto: il lavoro. I protagonisti sono due leader: Beppe Grillo ed Enrico Letta. Il linguaggio viaggia tra il cinematografico e il teatrale, con qualche accento borgataro e ricordi di favole. Sembra un botta e risposta per un litigio di famiglia o per una partita di calcio, su chi ha giocato meglio nel derby. Peccato che si parlava di un decreto che – si spera – dovrebbe dare una speranza a chi non ha mai avuto unʼoccupazione o a chi lʼha persa a causa della crisi. Allʼex comico il provvedimento del governo non è piaciuto. Nulla quaestio, siamo in una democrazia fortunatamente non virtuale, non gestita dal web, e quindi la critica è nellʼordine delle cose. Ma di contenuti manco a parlarne, Grillo ha preferito urlare – tramite blog – il suo «Letta, facce Tarzan», con riferimento al personaggio interpretato da Alberto Sordi in uno dei suoi film, che si dibatte nella “marrana”, in mezzo allʼacqua stagnante e a un folto stuolo di ragazzini che lo applaude, e colpisce con un legno – che dovrebbe rappresentare un pugnale – un ipotetico coccodrillo rappresentato da un tronco di legno mezzo fradicio. Grillo non si accontenta, fa un accenno (solo un accenno, è bene specificarlo) a ciò che con- sidera sbagliato nel decreto e risolve il tutto deridendo Letta, dandogli del Pinocchio, con le movenze di Capitan Findus, barone di Munchausen, nipote dello zio e via dicendo. Interessantissimo per i tre milioni di disoccupati che invece vorrebbero soluzioni e risposte, fregandosene se Letta è come Capitan Findus. Dal canto suo, però, il presidente del Consiglio non sbugliarda Grillo nel merito ma usa le sue stesse armi: «Il Pinocchio è lui. Sono bugiarde le informazioni che mette sul suo blog». Performance da avanspettacolo. Mancava solo Alice nel Paese delle meraviglie (politiche). Tarzan, Pinocchio e Capitan Findus: così Grillo e Letta parlano dei provvedimenti sul lavoro Crescono le quotazioni di Marina Berlusconi al timone del partito, ma lei smentisce: “Ipotesi senza fondamento” 2 Gloria Sabatini «I rumors sembrano accreditarsi di ora in ora: qualora si concretizzasse, il passaggio del testimone politico dalle mani di Silvio Berlusconi alla primogenita Marina, ridisegnerebbe la fisionomia del Pdl, attaccato nei suoi gangli connettivali dalla raffica di condanne “contro” piovute negli ultimi mesi, fino al colpo di grazia inferto lunedì dal tribunale di Milano con lʼinaudita sentenza Ruby. Nelle settimane scorse, per prima Laura Ravetto aveva lanciato un sasso nello stagno sostenendo la proposta della candidatura della presidente Mondadori. Diffusa la notizia, la ministra Nunzia De Girolamo aveva espresso lʼauspicio che Marina Berlusconi accettasse lʼinvestitura politica come nuovo leader del centrodestra, investitura guardata con favore anche dallʼex ministro Bondi, che nei giorni scorsi ha accolto come «una bellissima notizia» la possibilità di una successione al vertice del Pdl. E nelle ultime 48 ore, a rilanciare lʼingresso in politica della presidente della Mondadori come cosa ormai fatta, è stato Luigi Bisignani, che in unʼintervista radiofonica ha riferito di una cena svoltasi ad Arcore, tra i figli di Silvio Berlusconi, Piersilvio, Marina e Barbara, insieme a Francesca Pascale e allʼavvocato Ghedini. A detta di Bisignani sarebbe già tutto pronto: Marina guiderà la nuova Forza Italia, al suo fianco alcuni imprenditori. I più cauti invece ipotizzano un impegno della manager milanese al fianco del padre, per cui lascerebbe tutte le ca- riche che attualmente ricopre, per poi prendere in mano le redini del partito come nuovo leader del centrodestra, avversario nobile e agguerrito da schierare in campo come antidoto a Matteo Renzi. Intanto, conferme e smentite a parte, ad uscire allo scoperto commentando lʼeventuale candidatura sono soprattutto le donne: Daniela Santanché si augura che «Bisignani abbia ragione. Ne sarei ben contenta». Entusiasta anche Michaela Biancofiore che, tuttavia, spiega che forse «i tempi non sono ancora maturi». Di certo, comunque, lʼimmagine di una donna leader, di una affermata dirigente dʼazienda che si è conquistata sul campo riconoscimenti internazionali e plausi professionali, per la compe- tenza e il piglio con cui gestisce da anni la sua carriera da imprenditrice, ma anche in quanto donna abile nel conciliare impegno manageriale e vita familiare (è sposata con Maurizio Vanadia, ex primo ballerino del teatro alla Scala di Milano, con cui ha due figli, Gabriele e Silvio), sarebbe la risposta più appropriata con cui replicare alla nefasta operazione di discredito della figura femminile ordita e divulgata con ogni mezzo con la strumentalizzazione del caso Ruby. «Io ero in aula», ha dichiarato a questo proposito la parlamentare Pdl Daniela Santanché in unʼintervista rilasciata al Messaggero. «Ero lì durante la sentenza di Milano. Stavo lì, per guardare negli occhi quelle donne che giudicavano. Donne che hanno usato altre donne per condannare un uomo. In unʼatmosfera terribilmente talebana». Anche per questo, allora, lʼipotesi della discesa in campo di Marina Berlusconi sarebbe per Daniela Santanché una scelta appropriata: se si farà, ha detto, «sarò «orgogliosa di stare in un partito guidato da lei, semplicemente perché è una donna seria, preparata e coraggiosa. Proprio quello che ci serve. E non soltanto a noi, ma a tutto il Paese». Di fronte allʼinsistenza dei rumors sulla sua discesa in campo la stessa Marina Berlusconi, tramite una nota affidata al suo portavoce, smentisce con decisione: ”Di fronte al ripetersi di indiscrezioni su un impegno in politica di Marina Berlusconi, non possiamo che ribadire quanto già più volte detto in passato: si tratta di ipotesi che non hanno alcun fondamento”. Gianna Nannini che sventola bandiera bianca: ora lʼInno ha anche un video perfetto per il Pd Guido Liberati Un enorme bandierone bianco sventola al centro di piazza Montecitorio. La folla applaude e scatta foto. Ma non si tratta di una manifestazione politica. Davanti allʼingresso della Camera stanno girando un video musicale: protagonista Gianna Nannini che indossa un vestito bianco. La cantante senese sta girando la clip di Inno, canzone che Pier Luigi Bersani aveva scelto per lʼultima campagna elettorale del Pd. La Nannini ha scelto le principali piazze di Roma come location per il video: rappresentano il potere politico, spiegano dalla produzione. E ovviamente, date le premesse, non poteva mancare la piazza che vede passare ogni giorni i deputati. Questa mattina, la produzione ha girato davanti a Palazzo Chigi, sede del governo. Ma al posto della Nannini cʼera la vincitrice di miss Italia, Giusy Buscemi, che ha attirato una nutrita folla di curiosi. Dietro la macchina da presa il regista Giovanni Veronesi, che ha anche partecipato come corista dʼeccezione dellʼInno. La scelta di adottare il brano come inno elettorale era stata annunciata con orgoglio dal leader democrat su Twitter: «Il nuovo disco di Gianna Nannini è bellissimo, ho scelto la sua canzone Inno e da domani accompagnerà il Pd». Nello scambio di convenevoli, la Nannini aveva prontamente risposto: «Complimenti per la scelta! Finalmente qualcuno che si intende di musica! Inno è il pezzo più bello che ho scritto negli ultimi 20 anni!». Ma Stefano Menichini aveva bocciato la scelta. «A me lʼInno che Bersani ha scelto per la campagna elettorale del Pd non piace», aveva tagliato corto il direttore di Europa. «Toni un poʼ tristi, nostalgici, lenti», mentre in campagna elettorale bisognerebbe suscitare «entusiasmo ed energia». Menichini era stato facile profeta di sventura, come emerge dal tracollo elettorale del Pd e del suo segretario. Oggi la canzone, che non ha avuto il successo sperato, viene riciclata in un videoclip, in uscita a fine anno, circa un anno dopo lʼuscita dellʼalbum. Lʼintento è chiaro: che la gente non associ più la canzone alla faccia di Bersani. Da Forlani a De Mita, tanta vecchia Dc ai funerali di Emilio Colombo Redazione Da Arnaldo Forlani a Ciriaco De Mita, da Rosa Russo Iervolino a Nicola Mancino, da Gerardo Bianco a Paolo Cirino Pomicino; da Franco Marini a Pierferdinando Casini, a Marco Follini, a Beppe Pisanu: c'era gran parte della vecchia Dc al funerale del se- natore a vita Emilio Colombo celebrati ieri mattina a Roma nella Chiesa di Santa Emerenziana. Nei banchi, oltre ai rappresentanza ufficiale del Senato, anche il sindaco di Roma Ignazio Marino, l'ex premier Mario Monti, il vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella, il viceministro dell'interno Filippo Bubbico e gli ex sottosegretari Gianni De Gennaro, Giampaolo D'Andrea. Di Emilio Colombo ha parlato all'omelia il vescovo mons. Cuccarese: «Colombo – ha detto – ha vissuto in profonda unità i valori morali e i valori politici, è stato un leader discreto che ha concorso da posizioni di grande responsabilità al consolidarsi del dialogo fra laici e cattolici, mantenendo sempre alto e rigoroso il suo impegno per la promozione dello sviluppo e del bene comune nella sua Basilicata, in Italia, in Europa e nel mondo». Esami di maturità, la tesina vince sulle presentazioni in Powerpoint Redazione La maggior parte degli studenti, circa il 75%, vorrebbe vivere l'ultima prova della maturità, gli orali, senza la presenza del pubblico all'esame. A svelarlo è una ricerca svolta da Skuola.net per comprendere come si stanno preparando i maturandi alla prova orale che in alcune scuole è già cominciata (non c'è un'unica data a livello nazionale, le commissioni procedono ai colloqui dopo aver terminato la correzione degli scritti). Dai dati emerge anche il successo della tesina: i supporti informatici, come, ad esempio, la presentazione in PowerPoint, sono utilizzati solamente da un terzo dei maturandi. L'indagine mostra, infine, che quasi la metà dei maturandi è intenzionata a destinare una particolare cura al look come elemento chiave per la promozione. Un “orale” fra pochi intimi per non cadere vittime dell'ansia e dell'imbarazzo è dunque il desiderio della gran parte dei diplomandi che preferirebbe non avere testimoni nel caso in ci si ritrovi senza parole o cada Gasparri: le misure sul lavoro sono positive, ma l'Iva va tolta vittima delle domande della commissione. Proprio queste, infatti, rappresentano la parte più temuta dell'orale, spauracchio di circa l'85% degli studenti. La fase iniziale del colloquio, ovvero l'esposizione della tesina o del percorso, rappresenta la parte più difficile della prova sono per il 9% dei maturandi, mentre il 6%, forse conscio delle proprie carenze pregresse, teme maggiormente la discussione delle prove scritte. La tesina vince a mani basse: il 63% dei maturandi la preferisce alla più sintetica mappa concettuale nonostante richieda più studio e lavoro, è l'elaborato che la maggior parte dei maturandi presenterà alla commissione il giorno del suo orale e nella maggior parte dei casi senza il supporto delle nuove tecnologie. Infatti, circa il 70% degli studenti ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di utilizzare una presentazione in Powerpoint come ausilio nell'esposizione del suo lavoro finale. Circa il 47% dei maturandi ritiene, infine, che sia importante curare il proprio aspetto in situazioni formali come quella del colloquio orale, visto che costituisce un biglietto da visita di cui bisogna tener conto per far colpo sui commissari esterni. Confesercenti all'attacco di Marino: sul turismo il sindaco parte male Redazione Dopo la gaffe sugli ambulanti, arriva la parziale marcia indietro: un fantomatico tavolo sull'abusivimo per mettere a tacere le critiche. Il sindaco Ignazio Marino non ha ancora sciolto il nodo della giunta che è già incappato nelle prime bucce di banana in materia di commercio. «Così parte male» gli ha contestato la Confesercenti capitolina alla notizia dell'intenzione di allargare agli «extracomunitari, che vendono fiori o ombrelli quando piove», di avere un'occupazione stabile nel caos degli ambulanti di piazza di Spagna. «Rimaniamo perplessi e contrari rispetto alle dichiarazioni del sindaco Marino. Assolutamente non va confuso il tema dell'integrazione con la piaga del commercio abusivo e della contraffazione che affligge la città», ha dichiarato in una nota Valter Giammaria, «bisogna con decisione fare una batta- 3 glia per portare la legalità e il rispetto delle regole al centro dell'iniziativa e dell'azione di Roma Capitale». Il pressing sembra aver dato il primo frutto. «La lotta all'illegalità e all'abusivismo è una priorità di questa amministrazione e necessita del contributo di tutti», ha risposto ieri il sindaco, «anche per questo ho chiesto alle associazioni di categoria di avanzare una proposta per garantire tanto l'esercizio delle attività commerciali quanto le esigenze dei cittadini e dei turisti che vanno soddisfatte, ma ovviamente all'interno di una cornice di legalità». Appena la giunta sarà insediata, Marino promette solennemente di convocare un tavolo di concertazione per analizzare i problemi insieme ai rappresentanti di categoria. Redazione «Appaiono positive le misure che il governo ha varato per affrontare il grave problema della disoccupazione. Bene la decisione di incentivare le assunzioni di giovani a tempo indeterminato e dare nuove chance ai portatori di handicap. Si tratta di un passo importante fatto per riaprire il mercato del lavoro e che il Parlamento esaminerà con at- tenzione e nei tempi più rapidi possibili». Lo dice il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri. «Quanto all'Iva, il rinvio di tre mesi dell'aumento dell'aliquota ci lascia parzialmente soddisfatti. Siamo infatti convinti – ribadisce il senatore del Pdl – che si possa anche per i mesi successivi evitarne l'aumento attraverso misure che favoriscano i consumi e non che li deprimano. Più Iva vuol dire meno acquisti e quindi meno entrate per lo Stato. Al ministro Saccomanni, che ancora adesso ha detto di dover trovare la dovuta copertura finanziaria, ribadiamo che le risorse non vanno trovate per il mancato aumento dell'Iva bensì qualora questo aumento ci fosse. Un fatto tanto evidente che perfino il ministro dovrebbe cogliere, sempreché riesca a passare da un'economia di carta a quella della realtà», conclude Gasparri. Staminali, a Firenze nasce “Voa Voa”, la fondazione ispirata alla storia della piccola Sofia 4 Redazione Dopo gli appelli e gli interventi giudiziari ora è nato a Firenze il Comitato promotore della Fondazione “Voa Voa”. Un nome mutuato dal titolo del libro che Caterina Ceccuti ha scritto e dedicato alla sua bimba, Sofia, 3 anni e mezzo, divenuta il simbolo della battaglia per l'accesso alle cure compassionevoli a base di cellule staminali da parte di persone affette da malattie rare. «È un progetto prezioso, cercheremo di aiutare questi bambini per fare in modo che le loro condizioni di vita migliorino e che loro famiglie possano superare tutte le difficoltà burocratiche, che ancora in Italia ci sono, per curarli», ha spiegato Gina Lollobrigida, componente e fondatrice del comitato, al quale ha messo a disposizione parte del ricavato dell'asta dei suoi gioielli. «Voa Voa – ha ricordato l'attrice – era il modo in cui Sofia diceva “vola vola” prima di ammalarsi. Ora non lo può più dire ma noi speriamo che un giorno possa di nuovo farcela». A Firenze, per la presentazione di “Voa Voa” c'era anche Michel Fabrizio, il campione di superbike che correrà ad Imola con uno dei caschi “Forza Sofia” da lui disegnati a a favore della raccolta fondi per la nuova fondazione. A questo proposito, tre caschi dedicati a Sofia saranno messi all'asta. “Voa Voa” Onlus avrà lo scopo di sostenere opere umanitarie destinate alla ricerca mirata e alla somministrazione delle cure più idonee attualmente disponibili in Italia e all'estero per contrastare malattie rare e incurabili, orfane di terapie farmacologiche e sperimentali. Prima beneficiaria sarà la Fondazione Stamina che si occupa delle cure compassionevoli presso gli Spedali Civili di Brescia. Nuovo appello “climatico”: non si bruci l'80 per cento di carbone e gas Redazione È indispensabile che almeno l'80% delle riserve mondiali di combustibili fossili resti nel sottosuolo, se l'umanità vuole evitare cambiamenti climatici che «metterebbero in causa l'esistenza stessa della nostra società». Il nuovo, accorato avvertimento viene da un'agenzia governativa australiana, la Commissione per il clima. Nel rapporto dal titolo “Il decennio cruciale", gli autori avvertono che le emissioni globali di gas serra devono virare verso il basso entro la fine di questo decennio, per mantenere le temperature entro un livello "gestibile" e contenere gli eventi climatici estremi. Vi è ormai pieno consenso fra gli scienziati che un aumento globale di temperatura che superi la soglia dei due gradi sarebbe catastrofico e quindi - sostiene il rapporto - per assicurare una stabilizzazione del clima il mondo si deve “decarbonizzare". «Dovremo lasciare la maggior parte dei combustibili fossili sotto terra e naturalmente questo ha ovvie implicazioni per le decisioni di investimenti in questo decennio. Sono necessarie decisioni intelligenti, in particolare investimenti nelle energie rinnovabili», scrivono gli autori del rapporto, gli scienziati di fama internazionale Will Steffen e Lesley Hughes, il cui lavoro è stato scrutinato criticamente da esperti del- l'ente nazionale di ricerca Csiro, dell'Ufficio di meteorologia e da università australiane. «Ondate di caldo e incendi devastanti in Europa, in Russia e in Usa durante l'ultimo decennio. Piogge torrenziali, un clima sempre più caldo, più evaporazione dagli oceani, più vapore acqueo nell'atmosfera e più pioggia. Le prove sono convincenti. È molto importante rendersi conto che i dati e le cifre sono chiari e semplici», aggiungono gli autori. Trasparenza in Vaticano: il Papa istituisce una commissione sullo Ior Redazione Papa Francesco ha istituito una Pontificia commissione referente sull'Istituto per le Opere Religiose (Ior) con l'obiettivo di "una migliore armonizzazione dello Ior con la missione della Chiesa". La Commissione raccoglierà informazione sull'andamento dell'Istituto e presenterà i risultati al Papa. Sarà presieduta dal cardinale Raffaele Farina e ne faranno parte il cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru (coordinatore), monsignor Peter Bryan Wells (segretario) e la professoressa Mary Ann Glendon. Il lavoro della commissione comincia "in questi giorni". La commissione, precisa il Vaticano, è "dotata delle risorse umane e materiali adeguate alle sue funzioni istituzionali. Qualora sia utile, si avvale di collaboratori e consulenti". La mossa sulla banca vaticana era attesa e rappresenta un'accelerazione sulla strada della trasparenza intrapresa da Papa Francesco. "Il Papa - ha spiegato padre Federico Lombardi - si pone l'obiettivo di riformare la banca vaticana per renderla più attinente alle esigenze della Chiesa. Qualsiasi decisione sulla sua natura verrà presa dopo il lavoro che svolgerà questa commissione". La commissione ha già iniziato il suo lavoro e dovrebbe in ottobre relazione direttamente al Papa sulle possibili riforme da intraprendere. Intercettazioni: molto più discrezionale il sistema russo “Sorm” Redazione Si chiama “Sorm" ed è la versione russa di “Echelon", una eredità dei tempi sovietici, quando fu ideato dal Kgb: un sistema di accertamento investigativo dell'Fsb (l'erede del Kgb) basato sull'intercettazione di ogni forma di telecomunicazione nel Paese che fu la patria degli spioni. Un primato mantenuto ancor oggi dalla Russia di Putin, dove paradossalmente pare stia cercando una sponda per la sua fuga dagli Usa Edward Snowden, l'indignata “talpa" che ha rivelato il programma di sorveglianza americano “Prism", gestito dalla National Security Agency (Nsa). Ma in Russia il sistema di intercettazioni è molto più discrezionale, «senza i controlli e i bilanciamenti presenti in Occidente», spiega l'autorevole esperto russo di intelligence Andrei Soldatov, direttore del sito Argentura.ru. Se infatti anche l'Fsb - come le agenzie di intelligence Usa - deve ottenere l'autorizzazione della magistratura per intercettare, poi non deve più renderne conto a nessuno e può aggiungere nuovi numeri telefonici da controllare senza ulteriori autorizzazioni, secondo Soldatov. Inoltre, sempre secondo l'esperto, l'Fsb non deve usare come tramite gli operatori telefonici o dei provider internet: ha centri di controllo connessi via cavo direttamente ai loro server, in tutti i quartier generali regionali. Il sistema fu messo a punto dal Kgb a metà anni Ottanta e poi è stato perfezionato: ora il Sorm-1 cattura le telefonate, il Sorm-2 il traffico internet e il Sorm-3 raccoglie tutte le informazioni da ogni tipo di comunicazione, consentendo un immagazzinamento dei dati di lunga durata. Secondo Soldatov, il sistema viene usato anche per intercettare gli oppositori del Cremlino, con o senza la stampella di tribunali politicizzati: non è raro che finiscano poi in pasto ai media. I controlli sarebbero in forte aumento: stando ai dati della Corte Suprema, il numero di telefonate ed e-mail intercettate è raddoppiato in sei anni, passando da 265.937 nel 2007 a 539.864 l'anno scorso. Ma queste statistiche non includono le intercettazioni del controspionaggio sugli stranieri, principale categoria oggetto di sorveglianza anche da parte della Nsa in Usa. Soldatov ritiene che la Russia, a differenza degli Usa, non abbia però le tecnologie avanzate per intercettare il traffico globale delle tlc. Ma questo – avverte – non significa che Mosca non intercetti comunicazioni oltre i suoi confini. La scrittrice Austen favorita a comparire sulle nuove banconote da 10 sterline Redazione La polemica è andata avanti per settimane, se n'è scritto e se n'è discusso: impensabile che sulle banconote stampate dalla gloriosa Bank of England scompaiano per sempre i volti di personaggi storici femminili. A parte la regina, naturalmente, che - nemmeno a parlarne - rimane inamovibile sul “lato A". Così ora è giunta la definitiva rassicurazione: una donna ci sarà. A colmare il temuto vuoto potrebbe essere Jane Austen, la scrittrice inglese amatissima a più latitudini, autrice di classici come “Orgoglio e pregiudizio" o “Ragione e sentimento" (del primo quest'anno si celebra il bicentenario della pubblicazione). Lo ha lasciato intendere il governatore uscente della Banca d'Inghilterra, Mervyn King, nel suo ultimo intervento prima di passare la mano al successore, il canadese Mark Carney, rivelando quindi che il volto di Jane Austen è in pole position per rimpiazzare quello di Charles Darwin sulle nuove banconote da 10 sterline. «Non so quando succederà, ma il biglietto raffigurante la Austen circola internamente da due anni, questo la rende chiaramente candidata favorita», ha detto King. Ed è subito sospiro di sollievo nazionale. Un atto dovuto quasi da parte di King prima di lasciare l'incarico che ha coperto per dieci anni. Tutto infatti era partito da lui quando, lo scorso aprile, aveva svelato con orgoglio e davanti alle telecamere il prototipo della nuova banconota da cinque sterline sulla quale invece della riformista Elizabeth Fry - che vi compare sulla versione al momento in circolazione - ci sarà il volto di Winston Churchill. È il primo politico a comparire sulla moneta britannica nella storia moderna del Paese. L'immagine scelta riproduce un noto ritratto dell'ex primo ministro, sullo sfondo il palazzo del Parlamento con il Big Ben e il suo orologio ben visibile che segna le 15, l'orario approssimativo in cui Churchill pronunciò ai Comuni la celebre frase «Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore» il 13 maggio 1940: frase riportata anche sulla nuova banconota. 5 Il sindaco di Londra sempre più popolare: ora correrà in bicicletta Redazione Sempre più sportivo il sindaco di Londra. Boris Johnson ha annunciato che parteciperà con un team formato da celebrità a una gara ciclistica per beneficenza, in programma il 4 agosto. Si tratta della Prudential Ride LondonSurrey 100, in cui si copre una distanza di 100 miglia, circa 160 chilometri, da Londra al Surrey e ritorno. La gara metterà alla prova la resistenza del sindaco che sceglie la bicicletta per spostarsi fra le vie della capitale e ha avviato diversi programmi per promuovere le piste ciclabili nella metropoli. Con lui ci saranno l'attore Gary Kemp e i presentatori Jeff Brazier e Ned Boulting. «Sto cercando di costruire una squadra - ha detto il sindaco - che abbia un'incredibile velocità e potenza ma la loro più importante risorsa sarà quella di raccogliere fondi per le associazioni di volontariato». La gara viene considerata come il “festival" del ciclismo più importante del Regno Unito e coinvolge ogni anno circa 70 mila partecipanti, fra dilettanti e professionisti, che gareggiano in quattro eventi separati. Il sindaco Johnson, anche grazie a iniziative del genere, sta vedendo aumentare la sua popolarità. Secondo un sondaggio, l'eccentrico Boris, col suo ciuffo biondo indomito, è il politico più riconoscibile del Paese dopo il premier David Cameron. Lo separano dal leader tory tre punti. Arezzo, i carabinieri al Pronto soccorso per calmare i pazienti in attesa da ore 6 Redazione È accaduto ad Arezzo, tempo fa a Massa... cosa? Che, per calmare gli animi dei pazienti in coda per ore al Pronto soccorso, debbano intervenire le forze dellʼordine. Martedì i carabinieri sono arrivati al Pronto soccorso dellʼospedale San Donato di Arezzo. Il Pronto soccorso era intasato da pazienti con patologie da ambulatorio, si è giustificata la Asl 8 in un comunicato con cui ha lanciato un appello ai cittadini a non recarsi al Pronto soccorso per la qualunque. Troppo comodo, secondo il vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl): «Eh come no? Si fa presto a lanciare appelli. Peccato che i cittadini non siano portatori di cattive abitudini, ma manchino di alternative di assistenza territoriale. Quando si recano al Pronto soccorso sanno bene di dover affrontare ore di attesa, tensioni e pagare persino il ticket, ma dove altro possono andare?». Carenza di servizi sul territorio, tagli e promesse definiscono, secondo Mugnai, una situazione oggi lamentata da Arezzo ma comune a tutta la Toscana. «Il territorio – spiega lʼesponente del Pdl – non è attrezzato con servizi intermedi di assistenza ca- paci di rispondere ai bisogni del cittadino. Promesse ne sono state fatte molte e da parecchi mesi, ma di fatti sinora non ne sono seguiti. «Istituiremo..., faremo..., quando il sistema sarà a regime...». Ok, può anche darsi, ma intanto le persone non trovano risposte a bisogni ineludibili di cura e assistenza che talvolta possono anche non rientrare nellʼambito dellʼemergenza. Quanto accaduto ad Arezzo, con il Pronto soccorso dellʼospedale ingolfato per lʼ81,2% di codici minori passati di colpo da una media di 180 a una di 220 con punte di 245 come appunto mar- tedì, accade ciclicamente dappertutto in Toscana e rappresenta la pietra tombale rispetto a quanto fino ad oggi non si è fatto per implementare i servizi sul territorio». Secondo Mugnai, insomma, «i cittadini vedono nei Pronto soccorso un luogo fisico riconosciuto e riconoscibile, attivo ventiquattrʼore al giorno, rispetto al quale non ci sono alternative. È evidente che, se non si passa dalle parole ai fatti anche per quanto riguarda lʼorganizzazione della rete dei servizi intermedi sul territorio, situazioni come quella di Arezzo sono destinate a replicarsi». Redazione In una interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione Puglia e allʼassessore alle Politiche agricole il consigliere regionale del Pdl Erio Congedo ha chiesto «come sia conciliabile con le condizioni di estrema difficoltà, in cui sta tentando di sopravvivere lʼagricoltura pugliese, la delibera di Giunta del 3 maggio scorso che raddoppia da 0,34 a 0,70 centesimi a metro cubo la tariffa dellʼacqua per irrigazione proveniente dagli impianti trasferiti allʼArif». L'esponente di centrodestra chiede altresì «se questo pesantissimo aumento a carico di aziende già dissanguate non potesse essere evitato con il più rigoroso controllo delle spese di un ente molto chiacchierato» e «per quale ragione non si è ritenuto di convocare preliminarmente le organizzazioni agricole». Congedo conclude invitando il governo regionale «a modificare sua sponte una determinazione probabilmente frettolosa e non adeguatamente considerata in tutte le sue implicazioni», riservandosi poi di assumere iniziative anche in sede legislativa. gonchio, zona particolarmente colpita dal sisma e in cui ha subito il crollo unʼabitazione di proprietà della zia della stessa Zanicchi, anche la chiesa del capoluogo è stata chiusa per le lesioni subite. Zanicchi e Filippi hanno infine visitato le aree dellʼepicentro, i Comuni di Fivizzano e Casola in Lunigiana. È stata coinvolta una rete televisiva nazionale – ha dichiarato Filippi – per sensibilizzare la cittadinanza sullo stato delle aree colpite dal terremoto. La situazione non è da sottovalutare, il terremoto di magnitudo 5.2 e le successive scosse di assestamento hanno provocato lesioni in diversi fabbricati privati ed edifici pubblici, danni sono stati registrati in vaste aree dellʼAppennino tosco-emiliano. È fondamentale favorire, in tempi rapidi, la messa in sicurezza degli edifici lesionati, non lasciamo sole le famiglie colpite dal sisma. Le istituzioni, in primis Regione Emilia-Romagna e Regione Toscana, devono attivarsi celermente per consentire alle famiglie di rientrare nelle proprie abitazioni e per dare la possibilità alle attività produttive di riprendere il lavoro». Emergenza terremoto nell'Appennino reggiano: sopralluogo di Zanicchi e Filippi Redazione Lʼeuroparlamentare Iva Zanicchi e il consigliere regionale Fabio Filippi, con al seguito una troupe di Rete 4, hanno effettuato un sopralluogo nelle aree terremotate dellʼAppennino tosco-emiliano. I due esponenti del Pdl hanno prima incontrato le famiglie della palazzina sgombrata in via Fontanaguiddia a Castelnovo neʼ Monti, per poi dirigersi a Busana per verificare la situazione della locale casa di riposo: dieci anziani ospiti della struttura sono stati evacuati sabato scorso dopo che gli ingegneri del gruppo tecnico di valutazione ne hanno dichiarato lʼinagibilità. I controlli sull'edificio parrocchiale hanno evidenziato una situazione critica anche per lʼadiacente chiesa di San Venanzio. Il sopralluogo è proseguito verso Cinque Cerri, per verificare la situazione della chiesa della frazione, e Vaglie di Li- Puglia, perché raddoppiano le tariffe dell'acqua irrigua? Dario Argento torna a puntare sul certo: «Il mio prossimo film? Un giallo» Priscilla Del Ninno È mistero, neanche a dirlo, sul nuovo progetto cinematografico di Dario Argento. Il regista horror, in Israele da alcuni giorni, ospite d'onore a Tel Aviv del 15° Festival internazionale del Cinema Studentesco – nell'ambito del quale gli è stato tributato il Premio alla carriera come “Maestro dell'horror e della suspence” – in un'occasione conviviale a margine della serata di premiazione ha rivelato: «Ci sto pensando da un po' di tempo: posso dire solo che si tratta di un giallo». Un'anticipazione che non ha nulla della rivelazione: non che ci si aspettasse niente di diverso da una sua proposta spettacolare. L'unico caso in cui Argento è uscito dal seminato dell'horror con venature gialle è stato, infatti, nel lontano 1973, quando il regista agli esordi si avventurò nei sentieri – allora molto battuti – del cinema storico. Indotto da esigenze produttive a dirigere quello che rimane l'unico episodio “fuori tema” della sua filmografia, ossia Le cin- que giornate, titolo ascrivibile al filone “ottocentesco popolare” in voga in quel periodo, con tanto di plot narrativo ambientato durante i giorni dell'insurrezione della cittadinanza milanese contro 7 gli austriaci. Un unicum, all'interno della sua filmografia che oggi – in epoca tarantiniana – potremmo anche definire “pulp”. Maestro italiano del brivido che, ultimamente viene decisamente snobbato dal pubblico, e che spesso in passato – a fronte di riconoscimenti all'estero – ha fatto storcere il naso alla critica casalinga. Cineasta che ha strutturato l'incastro dei meccanismi ad effetto dei suoi racconti del terrore sull'escamotage della sorpresa – dell'evento violento che aleggia misteriosamente dietro l'angolo e che incombe imprevedibilmente nella narrazione quando meno te lo aspetti, perpetrato dal più insospettabile dei protagonisti in scena – non si smentisce e torna a scommettere sul certo. Su un genere a lui congeniale. Su un cinema che potrebbe riproporre i temi ricorrenti del suo stile: l'oscillazione tra pericolo e salvezza, in cui le donne incombono tra vittime e carnefici, e dove largo spazio viene tributato a psicanalisi e follia umana. I percorsi dell'arte, dal genio di Tiziano al mecenatismo di Ferdinando de' Medici Bianca Conte Il genio di Tiziano; la passione collezionistica del Gran Principe Ferdinando de' Medici: queste le coordinate di riferimento del viaggio nell'arte del weekend, le cui tappe espositive, da Belluno a Firenze, articolano tra tele e sculture, un percorso espositivo ricco di eventi. Pieve di Cadore (Belluno), nelle sale di Palazzo Cosmo, ospiterà dunque per la prima volta, a partire dal 29 giugno, uno straordinario dipinto di Tiziano, prestato dal museo di Anversa, che dopo un lungo restauro svela per la prima volta i suoi misteri. Il dipinto, intitolato “Il vescovo Jacopo Pesaro e Papa Alessandro VI davanti a San Pietro”, rappresenta un'opera chiave del periodo giovanile dell'artista, di recente sottoposta a un complesso in- tervento di restauro e a importanti indagini diagnostiche. Grazie al confronto fra una decina di tele, la mostra permette non solo di riconsiderare lo stile e la datazione del quadro di Anversa, oggetto spesso di travisamenti e ipotesi disparate, ma anche di esaminare più da vicino gli avvenimenti che deter- minarono la commissione. A causa di una differenza qualitativa tra la figura di San Pietro e quelle degli altri due personaggi era stata ipotizzata una stesura in diverse fasi, o a più mani; le recenti indagini hanno invece dimostrato che l'opera è stata prodotta in un'unica soluzione ed è assimilabile alle opere di Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi Tiziano del periodo 1510-1514. Gli studi hanno anche confermato che il capolavoro di Anversa fu commissionato a Tiziano da Jacopo Pesaro per celebrare la sua vittoria sui Turchi del 1502. A Firenze, invece, nel terzo centenario della morte del Gran Principe Ferdinando dé Medici, gli Uffizi ospitano una mostra incentrata su questo importante personaggio, tra i principali collezionisti e mecenati d'arte della famiglia granducale di Toscana, che fin da giovane coltivò una grande passione per teatro, musica e arti figurative. Le opere in mostra rendono conto di questa complessità di interessi ed evidenziano come le scelte del principe finirono per convogliare su Firenze, a cavallo tra '600 e '700, i massimi protagonisti del tempo. Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250