Relazione esperimenti Martedì 17 marzo la nostra
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Relazione esperimenti Martedì 17 marzo la nostra
Relazione esperimenti Martedì 17 marzo la nostra classe si è dedicata a piccoli esperimenti con l’aiuto di un’ insegnante delle superiori. Gli strumenti da laboratorio sono: i vetrini di orologio , le pipette, chiamate “Pasteau” dall’omonimo inventore, le spatole d’acciaio, il termometro da laboratorio e i Becker. Siamo partiti con un esperimento che dimostrava la digestione del latte. Abbiamo utilizzato del latte tiepido a temperatura ambiente, poi abbiamo utilizzato del caglio, cioè un enzima acido ottenuto dai ruminanti, che indurisce il latte e lo trasforma in formaggio. Abbiamo messo il latte a bagnomaria in una provetta. La reazione avviene dopo 40 minuti, cioè il latte si è indurito, abbiamo usato il procedimento per fare il formaggio. Il secondo esperimento è stato quello della cromatografia, cioè il procedimento che dimostra da quali colori è formata una macchia di inchiostro. Abbiamo utilizzato due strisce di carta assorbente, alcool da pulizia, un pennarello marrone e una penna rossa. Sulle strisce di carta assorbente abbiamo fatto due macchie di inchiostro, su una marrone e sull’altra rossa. Nelle provette abbiamo versato dell’alcool e poi abbiamo infilato le strisce di carta. Dopo circa un’ora abbiamo potuto vedere sulla carta la reazione. Il marrone si era diviso nei colori da cui era formato cioè dal rosso dal blu e dal giallo, mentre il rosso è formato semplicemente dal giallo e dall’arancione. Il terzo esperimento che abbiamo fatto è stato quello della carta traslucida. Il materiale che ci serviva era un quadrato di carta assorbente, del burro, un oliva e il gheriglio di noce. In questo esperimento abbiamo spalmato sul quadrato di carta un po’ di burro e poi abbiamo sfregato sopra prima il gheriglio di noce e poi l’oliva. Il risultato che abbiamo ottenuto è stato che la carta assorbente si è trasformata in carta traslucida, cioè che fa passare la luce Il quarto esperimento era quello sulla digestione salivare. Le cose che abbiamo utilizzato sono state pane masticato, quindi impastato con la ptialina, pane diluito in acqua e liquido di Lugol , un reagente che mette in evidenza gli amidi nei cibi, un vetrino d’orologio e delle provette. Un nostro compagno ha masticato un pezzo di pane che poi ha sputato su un vetrino d’orologio, in un altro vetrino abbiamo messo del pane diluito con l’acqua. Dopo abbiamo spostato i pezzi di pane in alcune provette con del liquido di Lugol. La reazione è stata questa: nel pane con ptialina il colore del reagente di Lugol era chiaro, tendente al rosso,quindi voleva dire che c’erano pochi amidi, invece nel pane diluito con acqua il colore era blu scuro,quindi voleva dire che gli amidi c’erano ancora e non erano stati attaccati. Nel quinto esperimento si trattava della tintura di iodio Il materiale necessario era la tintura di iodio, della pasta cruda, pasta cotta, patata cruda, patata cotta e maizena cioè l’amido di mais. Abbiamo utilizzato delle provette per metterci dentro tutto l’occorrente elencato prima, poi ci abbiamo aggiunto della maizena. La reazione è stata che nei cibi cotti il colore blu dell’amido è più chiaro perché la cottura rompe i legami, mentre in quella cruda è più scuro. Nella pastina e nel riso avviene la stessa reazione. Nel sesto esperimento avevamo bisogno dell’albume dell’uovo, fegato, latte e reagenti: solfato di rame e idrossido di sodio (soda caustica), molto pericolosa perché provoca ustioni a contatto con la pelle. In una provetta abbiamo messo l’albume dell’uovo aggiungendogli il solfato di rame e l’idrossido di carbonio e abbiamo osservato le proteine precipitare e il bianco d’uovo diventare di un violetto. Il latte invece a contatto con il solfato di rame diventa di un colore tendente al verde. Il settimo ed ultimo esperimento era quello che abbiamo fatto con la bile. Il materiale che ci serviva era l’acqua, l’olio e la bile. La bile è un tensioattivo, cioè una sostanza che abbassa la tensione superficiale e permette ai grassi di sciogliersi nell’acqua. La bile nel corpo umano serve ad emulsionare i grassi per permettere l’attacco degli enzimi. Abbiamo messo dell’olio nell’acqua e poi nella bile, abbiamo agitato e abbiamo lasciato agire la bile per 10 minuti. Nell’acqua l’olio comincerà a galleggiare, mentre nella bile si formerà un’emulsione permanente, verde scuro e schiumosa.