La guida alla busta paga: introduzione

GUIDA ALLA LETTURA DELLA BUSTA PAGA
1. Cosa è la busta paga? A cosa serve?
La busta paga è il documento che il datore di lavoro ha l’obbligo di consegnare
mensilmente ai propri dipendenti e ha lo scopo di specificare in modo dettagliato tutti gli
elementi che hanno concorso a determinare la retribuzione mensile netta.
Nella busta paga devono essere indicate in modo analitico tutte le voci stipendiali che
compongono la retribuzione del dipendente e devono anche essere esposte tutte le
singole voci di trattenuta effettuate dal datore di lavoro per adempiere agli obblighi di
legge, ai fini contributivi e fiscali.
Leggere e capire la busta paga non è sempre impresa facile per i “non addetti ai lavori”, in
quanto il cedolino condensa in un unico prospetto, piuttosto complesso, molte informazioni
di diversa natura: giuridiche, economiche, contributive e fiscali.
Inoltre i termini tecnici, le sigle e le abbreviazioni utilizzate dal software nella compilazione
della busta paga non ne facilitano certo la comprensione, anzi complicano ulteriormente il
compito di chi si appresta alla sua lettura.
Accade, perciò, di frequente che, trovandosi davanti al proprio cedolino, il dipendente, fra
tutti gli importi indicati, vada subito a guardare solo quello in fondo a destra: la retribuzione
netta, rinunciando ad una lettura più approfondita delle singole informazioni.
Nell’intraprendere “l’impresa” di capire la propria busta paga, ognuno di noi deve
innanzitutto tenere presente una semplice regola di base: ogni busta paga è unica e
irripetibile in quanto è “costruita” sul singolo dipendente e riferita al singolo mese di
riferimento.
Ne consegue che l’abitudine diffusa del confronto con la busta di colleghi o parenti è
pratica errata e controproducente, in quanto non porta sicuramente a fare chiarezza sulla
propria situazione ma, al contrario, può creare ulteriori dubbi e confusioni.
Occorre, invece, saper interpretare correttamente le singole informazioni in essa
contenute; solo così il dipendente avrà chiaro il “percorso” che ha seguito la retribuzione
lorda per trasformarsi nel netto del cedolino.
E’ questo lo scopo che si propone questa piccola guida.
In queste pagine vengono riportate solo alcune informazioni di carattere generale; è stato
poi realizzato un fac-simile di busta paga nel quale ricercare le informazioni specifiche
sugli elementi che la compongono.
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Come si utilizza questa guida
Nel fac-simile di busta paga, si distinguono tre parti fondamentali:
1) la parte alta (con lo sfondo giallo), che chiameremo “testa”, contiene
essenzialmente i dati del datore di lavoro e del dipendente;
2) la parte centrale (con lo sfondo verde), che chiameremo “corpo”, contiene tutte le
voci di competenza e di trattenuta relative al mese in oggetto, inclusi i contributi a
carico del lavoratore;
3) la parte bassa (con lo sfondo viola), che chiameremo “piede”, contiene tutte le
informazioni di natura fiscale, cioè gli importi della ritenuta irpef e delle detrazioni
fiscali applicate; sono riportati inoltre i totalizzatori irpef progressivi annui e, in
basso a destra, il netto in busta.
Ogni campo riporta la spiegazione del contenuto visualizzabile come “commento”,
è sufficiente posizionare il mouse sul segno rosso per leggere la descrizione della
voce.
E’ importante ricordare che, indipendentemente da come sono collocate le voci o i campi
del cedolino, la retribuzione netta, riportata nell’ultimo campo in basso a destra, si
ottiene sottraendo dal totale delle competenze lorde l’importo dei contributi a carico del
lavoratore e le ritenute fiscali.
Il calcolo si svolge nel seguente modo:
COMPETENZE LORDE
- CONTRIBUTI CPDEL, FONDO CREDITO E TFS/TFR
= IMPONIBILE FISCALE
- TRATTENUTE IRPEF NETTA (IRPEF AL NETTO DELLE DETRAZIONI FISCALI)
= STIPENDIO AL NETTO DELLE TRATTENUTE AI SENSI DI LEGGE
+ ASSEGNO NUCLEO FAMILIARE
+ RIMBORSI SPESE (TRASFERTE, PASTI ECC..)
- RATE ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI
- TRATTENUTE PERSONALI (SINDACATO, PRESTITI ECC..)
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= STIPENDIO NETTO PERCEPITO IN BUSTA PAGA
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