HPV: Un vaccino contro il cancro. Chi, come e quando.
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HPV: Un vaccino contro il cancro. Chi, come e quando.
16/11/2009 HPV: Un vaccino contro il cancro. Chi, come e quando. Il papillomavirus umano (HPV) è estremamente diffuso ed è responsabile di una delle più frequenti malattie a trasmissione sessuale. Si stima che l’80% delle donne abbia contratto il virus , il che porta a considerare l’infezione da HPV “la norma piuttosto che l’eccezione”. L’HPV è presente virtualmente in tutti i casi di carcinoma della cervice uterina. Esistono almeno 40 tipi di HPV che interessano l’apparato genitale, ma solo 15 sono considerati ad alto rischio di cancro. In particolare, i sottotipi 16 e 18 sono responsabili di circa il 70% dei carcinomi invasivi della cervice uterina. Ogni anno in Italia ci sono 3500 nuovi casi di carcinoma al collo dell’utero e ogni anno muoiono circa 1700 donne per questo tipo di cancro . Questo tumore ha raggiunto il secondo posto, per numero di casi , dopo quello al seno e costituisce la seconda causa di morte nelle donne giovani ( 15-44 anni) dopo il cancro della mammella. In genere il cancro impiega 10-20 anni per svilupparsi, ma in alcuni casi la progressione può essere molto più rapida. Come si può prevenire il cancro del collo dell’utero? • Identificando precocemente le lesioni del collo dell’utero: prima che queste possano evolvere in tumore attraverso il controllo periodico il cosiddetto PAP TEST, raccomandato per tutte le donne dall’età dei primi rapporti. • Prevenendo l’infezione attraverso la vaccinazione contro l’HPV, i vaccini disponibili proteggono contro l’infezione e le lesioni causate dai tipi HPV 16 E 18, responsabili di oltre il 70% dei cancri del collo dell’utero. Il VACCINO HPV contiene una copia dell’involucro esterno del virus HPV, ma senza materiale genetico. Questo significa che il vaccino non è in grado di provocare né l’infezione né il cancro. Come viene eseguita la VACCINAZIONE contro l’HPV : Il vaccino HPV viene iniettato nel muscolo della parte superiore del braccio . Per ottenere la massima protezione possibile dal cancro al collo dell’utero è necessario completare il ciclo di tre dosi : 1. la prima dose a t° 0 2. la seconda dose a 1 mese o 2 mesi di distanza dalla prima ( a seconda del tipo di vaccino utilizzato) 3. la terza dose al sesto mese La VACCINAZIONE è indicata per le adolescenti e giovani donne dai 9 ai 25 anni di età e viene offerta gratuitamente alle dodicenni. Le ragazze dai 13 ai 25 anni possono usufruire della vaccinazione pagando un ticket stabilito dalla REGIONE/ASL di competenza ( rivolgersi al Distretto sanitario di appartenenza o al sito della Regione Veneto). La vaccinazione contro l’ HPV si è dimostrata ad oggi sicura: gli studi clinici mostrano solo reazioni minori tipiche di ogni vaccinazione ( gonfiore, bruciore, arrossamento e, con minor frequenza, febbre nausea e vertigini). La vaccinazione non sostituirà il PAP TEST che rimane l’esame fondamentale per la prevenzione e diagnosi precoce del cancro del collo dell’utero, è importante ricordare che il VACCINO affianca , ma non sostituisce il PAP TEST. HPV, ANCORA SENZA VACCINO QUATTRO RAGAZZE SU DIECI Nonostante sia pubblico e distribuito gratuitamente alle ragazze tra gli 11 e i 12 anni, il vaccino contro il papillomavirus (Hpv) responsabile del 70% dei casi di tumore alla cervice uterina stenta a decollare. Quattro su dieci delle bambine che ne avevano diritto non sono state vaccinate. A fotografare lo stato dell’arte sulla copertura vaccinale contro l’HPV nelle Regioni Italiane è l’associazione “donneinrete.net”, che ha promosso un’indagine coinvolgendo gli assessorati alla Sanità regionali, il ministero del Welfare, l’Istituto Superiore di Sanità e le aziende farmaceutiche produttrici dei due vaccini oggi disponibili. A un anno dall’avvio della campagna vaccinale – era il febbraio del 2007 quando il Ministero della Salute annunciò che l’Italia sarebbe stato il primo Paese europeo ad avviare un piano di vaccinazione pubblica e gratuita – la copertura vaccinale media è risultata del 57%. Eppure per la vaccinazione gratuita sono state investite notevoli risorse: 30 milioni stanziati con la Finanziaria 2008, a cui si aggiungevano le risorse già previste all’interno dei fondi per l’assistenza farmaceutica e oltre 40 milioni di euro reperiti dai capitali di bilancio del ministero della Salute. Tant’è che tutte le Regioni hanno acquistato il vaccino in ampia quantità, per un totale di oltre 770mila dosi distribuite sul territorio nazionale. In termini di salute pubblica , la partecipazione al programma di vaccinazioni è determinante per la sconfitta del cancro del collo dell’utero. Se la partecipazione ai programmi di screening (controllo pap test) e l’utilizzo della vaccinazione nella popolazione indicata, saranno ad ampia partecipazione si eviteranno il 90% dei decessi per cancro del collo dell’utero FONTI : 1. http://www.ondaosservatorio.it 2. http://www.osservatorionazionalescreening.it 3. http://www.ministerosalute.it/speciali/piSpecialiNuova.jsp?id=75 4. Rivista :“GYNECO” AOGOI N. 7/2009