Vaccinazione per prevenire il cancro del collo dell`utero

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Vaccinazione per prevenire il cancro del collo dell`utero
Vaccinazione per prevenire il cancro del collo dell'utero:
risposte alle principali domande
Nel novembre 2006 è stato omologato in Svizzera un nuovo vaccino che può
proteggere le donne dal cancro del collo uterino. Sono state sollevate molte
domande intorno a questi nuovi vaccini per la prevenzione del tumore del collo
dell'utero (vaccini HPV). In questa sede la Lega svizzera contro il cancro fornisce
risposte ai principali interrogativi.
1. Cos'è il cancro del collo dell'utero?
2. Quanto è frequente il cancro del collo dell'utero?
3. Quali sono le cause del cancro del collo dell'utero?
4. Quali misure esistono per la prevenzione e la diagnosi precoce?
5. Da cosa proteggono i vaccini?
6. Da cosa NON proteggono i vaccini?
7. Chi dovrebbe farsi vaccinare?
8. Quanto dura la protezione del vaccino?
9. Quanto costa la vaccinazione?
10. Le donne vaccinate contro l’HPV possono rinunciare allo striscio
oncologico dal ginecologo?
11. Chi paga la vaccinazione? La situazione attuale in Svizzera
Cos'è il cancro del collo dell'utero?
Il cancro del collo dell'utero (in termini medici «carcinoma della cervice uterina») si
forma nel punto in cui l'utero sfocia nella vagina (orifizio uterino). Le cellule del
tumore dapprima si moltiplicano nella cervice; in seguito possono infiltrare i legamenti
che sostengono l'utero e diffondersi poi nell’intero utero. Negli stadi avanzati il cancro
invade gli organi adiacenti, come la vescica o il retto, e può sviluppare metastasi in
organi più lontani, per esempio nei linfonodi o nei polmoni.
Quanto è frequente il cancro del collo dell'utero?
Ogni anno in Svizzera si ammalano circa 250 donne di cancro del collo dell'utero e
ne muoiono circa 90. Quasi la metà delle pazienti ha meno di 50 anni. Nei Paesi
industrializzati l’incidenza è nettamente diminuita negli ultimi decenni e questo grazie
alla miglior igiene e alle misure di diagnosi precoce («striscio oncologico» dal
ginecologo). Per contro, nei Paesi in via di sviluppo il cancro del collo dell'utero si
presenta con maggiore frequenza e il decorso della malattia è più spesso letale. A
livello mondiale, il cancro della cervice uterina è il secondo tumore più diffuso nelle
donne.
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Quali sono le cause del cancro del collo dell'utero?
Quasi tutti i casi di cancro del collo dell'utero sono causati da forme specifiche dei
virus delle verruche, o virus del papilloma umano (Human Papilloma Virus, HPV). Si
conoscono oltre 100 tipi di HPV; per distinguerli a ognuno è stato assegnato un
numero.
Dei 100 tipi di HPV, circa 15 sono cancerogeni. Quelli più frequenti sono l’HPV 16 e
l’HPV 18: si riscontrano in circa il 70 % delle donne affette da cancro del collo
dell'utero. Vi sono inoltre numerosi altri tipi di HPV che possono causare il cancro.
Gli HPV si trasmettono attraverso i rapporti sessuali o il contatto diretto con la pelle.
Si presume che circa l'80 % delle donne e degli uomini attivi sessualmente vengano
contagiati almeno una volta nella vita da HPV. Di solito l'infezione guarisce senza
conseguenze, diventando cronica solo nel 2-3 % dei casi. Ciò significa che i virus si
annidano nelle cellule della cervice uterina e stimolano la divisione cellulare. Il rischio
della donna colpita di sviluppare una precancerosi (lesione che precorre il tumore) o
un cancro del collo dell'utero è quindi più elevato.
Un altro fattore di rischio per il cancro del collo uterino è il fumo.
Quali misure esistono per la prevenzione e la diagnosi precoce?
Il cancro del collo dell'utero è uno dei pochi tumori individuabili e trattabili
precocemente. Perciò è importante che le donne si sottopongano regolarmente alle
visite ginecologiche ed effettuino lo «striscio oncologico» (Pap test). Il ginecologo
preleva con una spatola delle cellule dall'orifizio e dalla cervice uterina, che vengono
esaminate in vista di alterazioni maligne. In questo modo è possibile scoprire stadi
precursori del cancro dell’utero che in genere possono essere curati senza ricorrere
a terapie aggressive.
Finora le possibilità di prevenire un cancro del collo dell'utero erano limitate. Misure
quali una buona igiene intima, l'uso di preservativi e la rinuncia al fumo possono
abbassare, ma non eliminare, il rischio di contrarre il tumore. Negli ultimi mesi in tutto
il mondo sono stati lanciati dei vaccini in grado di impedire l'infezione con determinati
tipi di HPV.
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Da cosa protegge la vaccinazione contro le infezioni da HPV
(vaccini HPV)?
Un vaccino HPV protegge dal contagio con determinati tipi di HPV:
• Il vaccino „Gardasil®“ (sul mercato in Svizzera) impedisce il contagio con i tipi
HPV 16 e 18, cancerogeni, e quelli 6 e 11, che possono causare verruche genitali
(condilomi).
• Il vaccino „Cervarix®“ (non sul mercato in Svizzera) protegge dal contagio con i
tipi HPV 16 e 18.
Grazie a una vaccinazione contro l’HPV, il rischio di ammalarsi di cancro del collo
dell'utero diminuisce notevolmente.
Da cosa NON protegge il vaccino HPV?
Spesso la vaccinazione contro l’HPV viene definita «vaccinazione contro il cancro» o
«vaccinazione antitumorale». È una definizione scorretta, perché può suscitare
l'impressione che il vaccino HPV elimini il rischio di cancro o che possa addirittura
curare la malattia. Queste due affermazioni sono false.
Il vaccino HPV non protegge direttamente dal cancro, ma dall'infezione con due
agenti patogeni (HPV 16 e 18) che nella donna colpita possono eventualmente
provocarlo. Il vaccino HPV non protegge dal contagio con altri tipi di HPV
potenzialmente cancerogeni. Per questa ragione, una donna vaccinata contro l’HPV
in teoria può sempre ammalarsi di cancro del collo dell'utero. Il rischio di cancro nelle
donne vaccinate è tuttavia molto minore rispetto alle altre.
Se una donna è già stata contagiata da HPV 16 o 18 prima della vaccinazione contro
l’HPV, il suo rischio di contrarre un cancro della cervice uterina non si riduce. Se una
donna ha già una precancerosi o un cancro della cervice uterina prima della
vaccinazione contro l’HPV, il vaccino non ha alcun influsso sulla malattia.
Chi dovrebbe farsi vaccinare?
Il vaccino Gardasil® è omologato per la vaccinazione di ragazze e giovani donne di
età compresa tra i 9 e i 26 anni. Gli specialisti di vaccinazioni in Svizzera sono
dell’avviso che dovrebbero essere vaccinate possibilmente tutte le ragazze all'età di
11 o 12 anni, ossia prima che inizino ad avere rapporti sessuali. Non appena una
ragazza diventa sessualmente attiva, corre infatti il rischio di infettarsi con l’HPV.
In linea di principio avrebbe senso vaccinare anche i ragazzi. Infatti, anche se i
maschi non si ammalano di cancro del collo dell'utero, gli uomini contagiati da HPV
possono trasmettere il virus alle loro partner e metterle in pericolo.
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Quanto dura la protezione del vaccino?
Le prime vaccinazioni contro l’HPV sono state eseguite circa cinque anni fa,
nell'ambito di studi clinici. Mancano quindi esperienze sul lungo periodo. Nella
maggior parte delle persone vaccinate a quel tempo la protezione del vaccino è
tuttora attiva. Si presume che la protezione duri almeno dieci anni o persino per tutta
la vita. Attualmente tuttavia non esiste certezza su questo punto.
Quanto costa la vaccinazione contro l’HPV?
La vaccinazione contro l’HPV con Gardasil® costa in Svizzera 237 franchi (una
dose), il ciclo completo di vaccinazioni con Gardasil® (tre dosi) costa 710 franchi.
Negli Stati Uniti il ciclo completo di vaccinazioni con Gardasil® (tre dosi) costa 360
dollari, in Germania 465 euro. In confronto ad altri vaccini presenti sul mercato si
tratta di cifre molto alte.
I costi elevati del vaccino rappresentano un problema soprattutto nei Paesi di nuova
industrializzazione e in via di sviluppo. In queste nazioni, dove la necessità di una
vaccinazione contro l’HPV è particolarmente sentita, solo poche persone potranno
permettersela.
Le donne vaccinate contro l’HPV possono rinunciare allo striscio
oncologico dal ginecologo?
No. Anche le donne vaccinate devono sottoporsi regolarmente allo striscio
oncologico dal ginecologo. Il vaccino HPV protegge solo dai tipi di HPV 16 e 18, ma
non dagli altri tipi cancerogeni. Tutte le donne, anche quelle vaccinate, devono farsi
consigliare dal medico per quanto riguarda gli intervalli tra gli strisci di controllo. Se
una donna non presenta fattori di rischio particolari per il cancro del collo dell'utero
(questi vanno accertati dal medico) e se per due volte di seguito lo striscio della
cervice è risultato normale, di regola è sufficiente ripetere lo striscio ogni tre anni.
Chi paga la vaccinazione? La situazione attuale in Svizzera
La Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) nel maggio 2007 ha pubblicato
dettagliate raccomandazioni sul vaccino HPV. Ecco gli aspetti principali di queste
raccomandazioni:
• Tutte le ragazze di età compresa tra gli 11 e i 14 anni (prima del 15° compleanno)
dovrebbero essere vaccinate.
• Nei prossimi cinque anni, vale a dire fino al 2012, dovrebbero essere vaccinate
anche le adolescenti e giovani donne tra i 15 e i 19 anni ("vaccinazioni di
recupero").
• Nelle donne di età superiore a 19 anni l'utilità della vaccinazione va valutata su
base individuale. La vaccinazione è omologata per le donne fino ai 26 anni di età.
Riguardo alla copertura dei costi, il Consiglio federale ha preso le seguenti decisioni:
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Dal 1 gennaio 2008 il costo della vaccinazione HPV farà parte delle prestazioni
dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie, ma solo nel quadro di
programmi cantonali di vaccinazione.
La vaccinazione non sarà soggetta a franchigia.
Non verranno tuttavia rimborsate le vaccinazioni eseguite al di fuori dei
programmi cantonali, quelle nelle donne di età superiore a 19 anni e le
vaccinazioni di maschi.
Finora gli unici cantoni che si sono dotati di programmi di vaccinazione (attraverso il
servizio di medicina scolastica) sono il Vallese, Ginevra e Basilea Campagna.
Stato dell’informazione: Gennaio 2008
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