regolamento d`istituto - Fondazione Giuseppe Vescovi
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regolamento d`istituto - Fondazione Giuseppe Vescovi
FONDAZIONE GIUSEPPE VESCOVI VIA PAPA GIOVANNI XXIII, CALCIO - BERGAMO REGOLAMENTO D’ISTITUTO AGGIORNATO OTTOBRE 2014 1 CAPITOLO QUARTO: Il regolamento d’Istituto CAPO I IDENTITÀ E FINALITÀ DELLA FONDAZIONE Art. 1 – STORIA FONDAZIONE Il nostro istituto ha origine con il nome Asilo infantile maschile e femminile Vescovi a seguito di un lascito testamentario di Giuseppe Vescovi del 1779, “il quale ... determinava che venissero aperte due scuole, una per i maschi e l’altra per le femmine..., nominandone Amministratore e Direttore l’Arciprete pro tempore di Calcio.” Quasi un secolo più tardi, nell’anno 1878, giunge a Calcio la congregazione delle suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, che l’anno successivo apre la scuola elementare S. B. Capitanio, dapprima di solo quattro classi (la quinta classe viene aggiunta solo nel 1929). Frattanto l’Asilo infantile maschile e femminile viene a consolidarsi col concorso di successive disposizioni testamentarie e in data 25 giugno 1885 un Decreto Regio erige l’Asilo ad Ente Morale e ne approva lo Statuto. Nel corso del secolo seguente, nella scuola elementare entra a far parte del collegio docenti un’insegnante laica (1960) e viene permesso agli alunni maschi di frequentare non solo il primo ciclo, ma anche il secondo (1963). Nel 1978, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, l’Asilo viene mutato in I.P.A.B. - Istituto di Pubblica Assistenza e Beneficenza -, in quanto svolge in modo precipuo attività inerenti la sfera educativo – religiosa. Nel corso dell’anno scolastico 2000/2001, i due ordini vengono riconosciuti scuole paritarie e l’anno seguente la congregazione delle suore cede la conduzione della scuola primaria “S. B. Capitanio “alla C. P. E. – Cooperativa per la promozione dell’educazione, che gestisce il centro scolastico La Traccia via S. Paolo della Croce 2, Calcinate, 24050 Bergamo. Con Decreto Regionale del 10 luglio 2002 l’Asilo Infantile Vescovi viene depubblicizzato e riconosciuto ad ogni effetto quale Fondazione di diritto privato. La C.P. E. lascia la gestione della scuola primaria il 31 agosto 2008. Il primo settembre 2008 la scuola primaria “S. B. Capitanio” e la scuola dell’Infanzia “Asilo Infantile Vescovi” confluiscono nella nuova fondazione “Giuseppe Vescovi”con sede in via Papa Giovanni XXIII, n. 33, Calcio -24054 – Bergamo, il cui presidente è il parroco pro-tempore. Art. 2 - FINALITÀ SCUOLA PRIMARIA “S. B. CAPITANIO” La scuola ha come finalità primaria l’educazione attraverso la conoscenza delle discipline proprie della scuola secondo gli obiettivi educativi e didattici previsti dalle indicazioni nazionali vigenti. Mira alla formazione e alla crescita individuale, sociale e spirituale della persona dell’alunno, in risposta e in continuità all’obiettivo di Bartolomea Capitanio: “rivolgersi ad ogni giovane di qualunque condizione …”. Obiettivo della scuola perciò è favorire la crescita unitaria della persona, come soggetto dotato di ragione e libertà: la nostra esperienza si riconosce in una concezione di ragione che è erede della sapienza classica e cristiana, come capacità di apertura alla totalità del reale, e in una concezione di libertà intesa come capacità di adesione al reale, per sperimentare il compiersi della propria attesa di felicità e di bene. Imparare è dunque crescere, accorgersi di ciò che esiste e che accade in sé e attorno a sé; conoscere è riconoscere che la realtà possiede ordine, bellezza, verità e possibilità. 2 Alla scuola primaria spetta dunque il compito di: 1. accogliere, creando un clima di serenità favorevole ad ogni bambino; 2. educare all’uguaglianza, alla solidarietà e all’accettazione del diverso; 3. accompagnare ogni bambino, permettendogli di accostarsi alla realtà in forme adeguate; 4. trasmettere alle nuove generazioni il risultato dell’opera del passato; 5. favorire l’acquisizione di buone conoscenze e di un metodo si studio; 6. sviluppare le potenzialità, le risorse personali e gli interessi dello studente, favorendo la creatività. Art. 3 - FINALITÀ SCUOLA DELL’INFANZIA “ASILO INFANTILE VESCOVI” È nata come espressione dell’identità religiosa e ideale della Parrocchia, che ha inteso assumersi spontaneamente l’impegno di soddisfare un’esigenza sociale quale l’educazione dei bambini in età pre-scolare. La scuola intende educare all’instaurazione di ricche relazioni interpersonali, fraterne e amiche, nella consapevolezza di essere tutti figli di Dio, da Lui amati, e di valere immensamente ai Suoi occhi. Gli alunni imparano a percepire la presenza di Dio impressa dalla nascita dentro di sé, la Verità ultima, abituandosi ad entrare in contatto con la propria interiorità in un percorso mirante a costruire l’identità personale. Lo scopo ultimo è quello di valorizzare le capacità e gli interessi di ogni alunno, sempre all’interno di un senso di responsabilità che costruisca una personalità sana e cosciente, per sviluppare le potenzialità di ciascuno, con particolare cura verso gli alunni in condizioni di svantaggio. L’alunno viene quindi considerato una persona che sta emergendo con le proprie doti, le proprie potenzialità e, a volte, anche con difficoltà e problemi. CAPO II ORARIO SCOLASTICO Art 4 - ORARIO SCUOLA PRIMARIA 1. La scuola primaria è aperta dal lunedì al venerdì. L’orario scolastico è quello previsto dagli ordinamenti vigenti. 2. Oltre le 27 settimanali, per tutte le classi è possibile, da parte delle famiglie, scegliere la frequenza di 3 ore opzionali per un totale di 30 ore settimanali. 3. È possibile richiedere l’ingresso anticipato alla mattina dalle ore 7.30 e posticipato del pomeriggio fino alle ore 18.00. 4. L'ultima settimana dell'anno scolastico, per rendere meno faticosa l'attività didattica agli alunni, viene effettuato un adeguamento d'orario. Infatti, pur garantendo le 30 ore settimanali, le lezioni saranno effettuate in orario antimeridiano, secondo la seguente variazione: 8.10 - 13.10, per gli ultimi cinque giorni di frequenza. Tali modalità saranno adeguate di anno in anno nel calendario scolastico. 3 Art. 5 - ORARIO SCUOLA INFANZIA E SEZIONE PRIMAVERA 1. SONO aperte giornalmente dalle ore 9.00 alle ore 16.00, per 5 giorni alla settimana. La prima e l’ultima mezz’ora dell’orario giornaliero sono riservate all’entrata e all’uscita degli alunni. 2. Può, previo rilevamento di un bisogno significativo delle famiglie (di almeno 10/15 famiglie) attivare servizi educativi-assistenziali sia prima che dopo l’orario scolastico (dalle 7.30 alle 9.00 e dalle 16.00 alle 18.00); CAPO III FREQUENZA/ISCRIZIONE/ CONTRIBUTI ALLA GESTIONE Art. 6 - FREQUENZA /RITIRO/ASSENZE SCUOLA PRIMARIA 1. Le famiglie sono tenute ad assicurare la regolare frequenza degli alunni iscritti. 2. Le famiglie che durante l’anno avranno la necessità di ritirare dalla scuola il proprio figlio/a lo dovranno fare per iscritto e il pagamento del contributo dovrà essere effettuato calcolando il periodo di frequenza fino alla data della comunicazione scritta del ritiro. 3. Le assenze da scuola non danno la possibilità di abbattimento del contributo alla gestione, mentre d’ufficio avverrà l’adeguamento del costo pasti nel calcolo del mese successivo (farà fede il registro di classe). Art. 7 - DOMANDA D’ISCRIZIONE ALLA SCUOLA PRIMARIA 1. Deve contenere (nel rispetto delle normative vigenti) le generalità dei genitori o degli esercenti la patria potestà, ai fini della formazione delle liste elettorali per gli organi collegiali, e il recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. 2. È compilata preferibilmente nel mese di dicembre e deve essere consegnata unitamente alla quota d’iscrizione. 3. La data d’iscrizione farà fede per una eventuale precedenza nell’accettazione della domanda. 4. La quota d’iscrizione non verrà restituita in caso di recesso dell’iscrizione. 5. Comporta per i genitori la presa di coscienza dell’identità della proposta educativa della scuola e l’impegno nel rispettarla e a collaborare alla sua attuazione, per il tempo in cui il bambino frequenterà la scuola, prendendo cognizione del presente regolamento. 6. Impegna i genitori a versare il contributo di gestione mensile secondo le modalità e la quota fissate di anno in anno dall’Amministrazione della scuola. Art 8 - CONTRIBUTO ALLA GESTIONE SCUOLA PRIMARIA Iscrizione iniziale € 100,00. • Contributo annuale € 1800,00. Il contributo annuale si paga, tramite bonifico bancario, in 10 rate mensili di € 180,00, entro i primi 15 giorni del mese. • Il costo per ogni pasto consumato è di € 3,50. • I costi indicati saranno periodicamente valutati dalla Fondazione. Deliberato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 24 maggio 2012. Art. 9 – FREQUENZA/RITIRO/ASSENZE SCUOLA INFANZIA 1. Le famiglie sono tenute ad assicurare la regolare frequenza degli alunni iscritti. 2. Le assenze da scuola non danno la possibilità di abbattimento del contributo alla 4 gestione, mentre d’ufficio avverrà l’adeguamento del costo pasti nel calcolo del mese successivo (farà fede il registro di classe). 3. Le famiglie che durante l’anno avranno la necessità di ritirare dalla scuola il proprio figlio/a lo dovranno fare per iscritto e il pagamento del contributo dovrà essere effettuato calcolando il periodo di frequenza fino alla data della comunicazione scritta del ritiro. 4. In caso di nuova iscrizione per i bambini ritirati l’anno prima, alla famiglia non potrà essere garantita la continuità di sezione, pertanto sarà facoltà della Direzione inserire il bambino nella sezione che avrà disponibilità di posti. 5. Gli alunni che rimangono assenti dalla scuola senza giustificato motivo per un periodo continuativo superiore ad un mese saranno depennati in modo da dare l’eventuale possibilità ad altri bambini di poter frequentare la scuola. 6. Solo in caso di classi a numero ridotto o di ritiro di bambini frequentanti, accoglie nel mese di gennaio in corso nuove iscrizioni, fino a raggiungimento del numero massimo previsto di bambini per sezione. 7. Può, compatibilmente con le disposizioni ministeriali e una preliminare verifica annuale delle risorse economiche, dell’organizzazione e con la possibilità di personale qualificato, accogliere i bambini di due anni sino a completamento dei posti disponibili. 8. Accoglie i bambini con diversamente abili, previo riconoscimento degli organi competenti al fine di avere a disposizione il personale specializzato previsto ed i mezzi per un positivo inserimento del bambino nella realtà scolastica. 9. L’attività didattica inizia dai primi giorni del mese di settembre alla fine di giugno, salvo diverse disposizioni normative. 10. Nei primi giorni di scuola, il Collegio docenti deciderà le modalità e i tempi maggiormente adeguati per favorire un graduale inserimento dei bambini nuovi iscritti. Art. 10 - DOMANDA D’ISCRIZIONE ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA 1. Deve contenere (nel rispetto delle normative vigenti) le generalità dei genitori o degli esercenti la patria potestà, ai fini della formazione delle liste elettorali per gli organi collegiali, e il recapito telefonico per eventuali comunicazioni urgenti. 2. È compilata preferibilmente nel mese di gennaio. 3. Comporta per i genitori la presa di coscienza dell’identità della proposta educativa della scuola e l’impegno a rispettarla e a collaborare alla sua attuazione, per il tempo in cui il bambino frequenterà la scuola, prendendo cognizione del presente regolamento. 4. Impegna i genitori a versare il contributo di gestione mensile secondo le modalità e la quota fissate di anno in anno dall’Amministrazione della scuola. 5. La quota d’iscrizione non verrà restituita in caso di recesso dell’iscrizione. Art. 11 - CRITERI ACCETTAZIONE ISCRIZIONE Le nuove domande d’iscrizione alla Scuola dell’Infanzia, pervenute entro i termini stabiliti, saranno accolte compatibilmente con la disponibilità di posti. I bambini ammessi hanno il diritto alla frequenza fino al passaggio alla Scuola Primaria, previa riconferma annuale dell’iscrizione da effettuarsi generalmente nel mese di gennaio. 5 Chiuse le iscrizioni alla data comunicata dalla Direzione, qualora le domande d’iscrizione superino la disponibilità di posti, le ammissioni dei bambini vengono regolate da una graduatoria, redatta dalla segreteria, sulla base dei seguenti criteri, espressi in ordine di priorità. Criteri 1. Residenza nel Comune di Calcio. 2. Precedenza per i bambini di cinque anni, poi di quattro anni e poi di tre anni. A parità di età (anno) si procederà con i seguenti criteri di priorità: Presenza di disagio psico-fisico. (Certificazione Servizi Sociali del territorio). Presenza di disagio sociale. (Certificazione Servizi Sociali del territorio). Frequentante la sezione primavera. Genitori lavoratori. Scelta del tempo pieno. Art. 12 - CONTRIBUTO ALLA GESTIONE SCUOLA DELL’INFANZIA • • Iscrizione iniziale € 50,00. Contributo annuale € 1100.00. Il contributo annuale si paga, tramite bonifico bancario, in 10 rate mensili di € 110.00, entro i primi 15 giorni del mese. • Il costo per ogni pasto consumato è di € 2,50. I costi indicati saranno periodicamente valutati dalla Fondazione. - CONTRIBUTO ALLA GESTIONE SEZIONE PRIMAVERA • Iscrizione iniziale € 50,00. GIORNATA INTERA -Contributo annuale € 3.000. Il contributo annuale si paga, tramite bonifico bancario, in 10 rate mensili di € 300.00, entro i primi 15 giorni del mese. Il costo per ogni pasto consumato è di € 2,50. MATTINO E PRANZO CONTRIBUTO ANNUALE € 1.700. Il contributo annuale si paga, tramite bonifico bancario, in 10 rate mensili di € 170.00, entro i primi 15 giorni del mese. Il costo per ogni pasto consumato è di € 2,50. PRANZO E POMERIGGIO CONTRIBUTO ANNUALE € 1.700. Il contributo annuale si paga, tramite bonifico bancario, in 10 rate mensili di € 170.00, entro i primi 15 giorni del mese. Il costo per ogni pasto consumato è di € 2,50 POMERIGGIO CONTRIBUTO ANNUALE € 1.700. Il contributo annuale si paga, tramite bonifico bancario, in 10 rate mensili di € 170.00, entro i primi 15 giorni del mese. I costi indicati saranno periodicamente valutati dalla Fondazione. Art. 12 - CONTRIBUTO ALLA GESTIONE SCUOLA DELL’INFANZIA • • Iscrizione iniziale € 50,00. Contributo annuale € 1100.00. Il contributo annuale si paga, tramite bonifico bancario, in 10 rate mensili di € 110.00, entro i primi 15 giorni del mese. • Il costo per ogni pasto consumato è di € 2,50. I costi indicati saranno periodicamente valutati dalla Fondazione. Art. 13 - MODALITÀ E CRITERI DELLA DECURTAZIONE DEL CONTRIBUTO PER I FRATELLI Se risulteranno agli atti della scuola iscritti più fratelli si procederà all’abbattimento del contributo mensile di € 20.00 per ognuno di essi. 6 La segreteria procederà d’ufficio all’adeguamento della retta mensile dovuta. CAPO IV REGOLAMENTO - ACCOGLIENZA E VIGILANZA DEGLI ALUNNI Art. 14 - ACCOGLIENZA E VIGILANZA DEGLI ALUNNI SCUOLA PRIMARIA L’entrata e l’uscita degli alunni e dei genitori avviene al mattino sia dall’entrata di via Papa Giovanni XXIII che da via Salvo D’Acquisto. Gli alunni entrano nel giardino prospiciente l’edificio scolastico e al suo della campanella, cinque minuti prima dell’inizio delle attività didattiche, secondo gli orari definiti e portati a conoscenza dei genitori all’inizio di ogni anno scolastico e in palestra sono attesi dagli insegnanti. Vista l’impossibilità di garantire l’incolumità dei minori durante l’attesa per l’ingresso nell’istituto, anche al fine di non creare intralcio alla pubblica sicurezza, considerata la pericolosità del marciapiede di fronte all’entrata della scuola Via Papa Giovanni XXIII, gli alunni potranno attendere all’interno del piccolo cortile interno per qualche minuto fino al suono della campanella che indica l’avvio delle attività scolastiche. (indicazione del Consiglio di Amministrazione) Durante tale breve periodo di sosta all’interno dell’edificio scolastico non vi sarà affidamento in custodia alla scuola e, pertanto, la vigilanza degli alunni sarà onere dei genitori o di chi ne fa le veci (delegato). È affidata all’istituto, per mezzo di educatrice o collaboratore scolastico, la vigilanza degli alunni nel periodo del pre-scuola (730-8.30) e dopo-scuola (16-18) e degli alunni e bambini che usufruiscono del servizio di scuolabus (15.55); gli alunni vengono accompagnati al cancello di via Salvo D’Acquisto dall’assistente del doposcuola o da personale della scuola, vengono fatti salire sul mezzo e dati in consegna all’autista. In caso di assenza imprevista dell’insegnante della classe, la vigilanza degli alunni è affidata ai collaboratori scolastici o al personale di portineria per il tempo necessario a supplire la temporanea assenza del docente. Durante l’orario scolastico antimeridiano, nella Scuola Primaria, è prevista un’interruzione delle lezioni di 20 minuti, dalle 10,20 alle 10,40, per consentire agli alunni un breve riposo, il consumo della merenda e l’uso dei servizi igienici. È inoltre prevista una congrua pausa tra l’attività didattica antimeridiana e quella pomeridiana così suddivisa: dalle h. 12,30 alle h. 14,00. È compito del personale docente vigilare affinché siano evitati comportamenti degli alunni ritenuti pericolosi e/o non congrui e idonei rispetto alle attività svolte, avendo cura di organizzare anche momenti ricreativi per i bambini iscritti alla mensa. Il rientro per chi non utilizza la mensa scolastica deve avvenire esclusivamente da via Papa Giovanni XXIII. I bambini che rientrano a scuola dopo la pausa pranzo, vista l’impossibilità di garantire l’incolumità dei minori durante l’attesa per l’ingresso nell’istituto, anche al fine di non creare intralcio alla pubblica sicurezza, considerata la pericolosità del marciapiede di fronte all’entrata della scuola Via Papa Giovanni XXIII, potranno attendere dalle ore 13.50 alle ore 13.55 all’interno del piccolo cortile interno di accesso all’istituto il suono della campanella di avvio delle attività scolastiche. (indicazione Consiglio di Amministrazione). Durante tale breve periodo di sosta all’interno dell’edificio scolastico non vi sarà affidamento in custodia alla 7 scuola e, pertanto, la vigilanza degli alunni sarà onere dei genitori o di chi ne fa le veci (delegato). A seguito della chiusura delle attività didattiche, ore 15.50 per la scuola primaria, ore 15.40 per la scuola dell’infanzia, i bambini e gli alunni vengono affidati al genitore ed a suo delegato presenti: da tale momento la custodia e la vigilanza del minore è a carico del genitore o del delegato il quale deve avere cura del minore e delle azioni da questo compiute, compresi eventuali giochi pericolosi. È vietato per motivi di sicurezza salire nelle aule dopo le ore 16.00 Per quanto riguarda l’uso degli spazi di gioco nei momenti della ricreazione e pausa pranzo, i docenti devono assicurarsi che non vi siano pericoli per l’incolumità degli alunni. L’utilizzo degli spazi del cortile e la sua sorveglianza sono regolamentati secondo un ordine che verrà stabilito ad ogni inizio anno scolastico dai docenti. Per gli alunni che utilizzano il servizio di trasporto comunale i docenti dovranno chiedere ai genitori un’autorizzazione scritta che avrà validità per tutto l’anno scolastico. Qualora si verificasse l’esigenza temporanea di non usufruire dello scuolabus i genitori provvederanno ad informarne i docenti con un avviso scritto. In caso di situazioni non prevedibili che impediscano la normale attività didattica, verranno comunque trattenuti a scuola tutti i minori non accompagnati dai familiari; la vigilanza è affidata agli insegnanti, in collaborazione con gli ausiliari presenti a scuola. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe, occorre che avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe. Il cambio dell’ora deve essere immediato, in quanto la responsabilità della custodia è del docente entrante; si attende l’arrivo del collega solo nel caso non si abbia lezione. All’insegnante in servizio durante l’intervallo è affidata la sorveglianza di tutti gli alunni della classe. Al termine delle lezioni gli insegnanti accompagnano la classe ed assistono all'uscita degli alunni medesimi dalla palestra. La procedura ordinata dell’uscita delle varie classi dalle varie porte della palestra è concordata annualmente dalle insegnanti. Il periodo di vigilanza non si esaurisce al tempo delle lezioni, ma si estende all’attività scolastica in genere ivi compresa la ricreazione, gite scolastiche o di svago che si svolgono nei locali scolastici o in quelli di pertinenza, quindi la responsabilità degli insegnanti non è limitata all’attività didattica in senso stretto, ma riguarda l’intero periodo i cui gli alunni si trovano sotto il loro controllo. La vigilanza sui minori diversamente abili, se particolarmente imprevedibili nelle loro azioni ed impossibilitati ad autoregolamentarsi, deve essere assicurata dal docente di sostegno o dall’assistente ad personam o dal docente di classe che, in caso di necessità dovrà essere coadiuvato da un collaboratore scolastico. Art. 15 - ACCOGLIENZA E VIGILANZA DEGLI ALUNNI SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMAVERA 8 I docenti, dopo aver preso in consegna dall’educatrice i bambini iscritti al prescuola, devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni. I genitori accompagnano il proprio bambino in classe e lo consegnano all’insegnante. I bambini che arrivano a scuola in ritardo (seriamente motivato) consegnano il bambino al personale di portineria che chiamerà l’assistente per portare il bambino in classe. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe, occorre che avvisi un assistente o il personale delle pulizie o una collega affinché vigili sulla classe. Alle insegnanti e alle assistenti in servizio durante l’intervallo è affidata la sorveglianza di tutti gli alunni delle classi che stanno svolgendo insieme la ricreazione. Il periodo di vigilanza non si esaurisce al tempo delle lezioni, ma si estende all’attività scolastica in genere ivi compresa la ricreazione, gite scolastiche o di svago che si svolgono nei locali scolastici o in quelli di pertinenza, quindi la responsabilità degli insegnanti non è limitata all’attività didattica in senso stretto, ma riguarda l’intero periodo i cui gli alunni si trovano sotto il loro controllo. La vigilanza sui minori diversamente abili, se particolarmente imprevedibili nelle loro azioni ed impossibilitati ad autoregolamentarsi, deve essere assicurata dall’assistente ad personam o dal docente di classe che, in caso di necessità dovrà essere coadiuvato da un collaboratore scolastico. Art. 16 - SOSPENSIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA La competenza a chiudere le scuole ovvero a sospendere l’attività didattica “in casi gravi ed urgenti” (ai sensi dell’art. 139, lett. e) del D.L.vo n°112/98 e dell’art. 6, lett. d) della L. R. n° 19/2007, è del Presidente di Provincia, per le istituzioni scolastiche secondarie di II grado e del Sindaco per quelle di grado inferiore. Da quanto sopra deriva che le predette autorità, in piena autonomia organizzativa e decisionale, possono disporre: La totale chiusura della scuola, nel caso che le difficoltà previste o prevedibili siano di tale gravità da compromettere in modo assoluto la possibilità per gli studenti e per il personale docente, amministrativo di raggiungere la sede scolastica anche con mezzi pubblici; La sospensione delle attività didattiche, nel caso che le difficoltà determinino dei disagi, come ad esempio ritardi eccessivi, assenze degli alunni e/o dei docenti al punto tale da compromettere l’efficacia stessa dell’attività didattica, ma non la completa impossibilità di raggiungere la scuola. Nel caso specifico della neve la coordinatrice attiva la procedura prevista e denominata “emergenza neve” in modo da comunicare tempestivamente la decisione assunta dagli organi competenti sia al personale della scuola che alle famiglie. La valutazione di procedere alla sospensione delle attività didattiche successivamente al normale avvio delle lezioni, anche con ridotto numero di alunni, è rimessa al Dirigente Scolastico, tenendo conto dell’opportunità ovvero della necessità di anticipare l’uscita degli alunni dalla scuola, in caso di paventato blocco stradale o di altre situazioni di rischio 9 o pericolo accertate, comunque preavvertendo le famiglie nelle forme e nei modi ritenuti più idonei. In caso di sospensione delle attività didattiche gli alunni dovranno essere vigilati dalle insegnanti in servizio e riaffidati, dalle stesse ad un genitore o suo delegato. In caso di funzionamento del servizio scolastico, si dovrà evitare in modo assoluto che gli alunni arrivati a scuola siano rimandati indietro o lasciati fuori dalla scuola. Si dovrà attivare una procedura di accoglienza al fine dello svolgimento delle lezioni o allo scopo di garantire semplice custodia degli alunni in attesa della comunicazione di sospensione delle attività didattiche alle famiglie. Art. 17 - ATTIVITÀ FUORI LA STRUTTURA SCOLASTICA SCUOLA PRIMARIA Gli alunni che svolgono attività al di fuori della struttura scolastica, come l’educazione motoria, partecipazione a spettacoli in orario scolastico, presso le strutture comunali o dell’oratorio devono essere accompagnati dai loro insegnanti nei trasferimenti avendo cura di sollecitare i singoli bambini a un comportamento corretto sia sulla strada pubblica, nel rispetto delle regole stradali, sia nei luoghi di cui siano ospiti. Se più classi in contemporanea dovessero uscire dalla struttura scolastica dovrà essere richiesta la presenza di un vigile o della protezione civile. Ogni attività da svolgere fuori la struttura scolastica può avvenire previo autorizzazione scritta della famiglia e comunicazione scritta alla coordinatrice. Art. 18 - ATTIVITÀ FUORI LA STRUTTURA SCOLASTICA SCUOLA INFANZIA E PRIMAVERA Le attività al di fuori della struttura scolastica in orario scolastico, spettacoli, visite, biblioteca presso le strutture comunali o dell’oratorio o presso famiglie, o visite didattiche devono essere organizzate con la collaborazione di alcuni genitori dei bambini in particolare per i bambini di tre anni, avendo cura di sollecitare i singoli bambini ad un comportamento corretto sia sulla strada pubblica, nel rispetto delle regole stradali, sia nei luoghi di cui siano ospiti. Dovrà essere sempre richiesta la presenza di un vigile o della protezione civile. Ogni attività da svolgere fuori la struttura scolastica può avvenire previo autorizzazione scritta della famiglia e comunicazione scritta alla coordinatrice. CAPO IV DOCENTI Art. 19 - ASSUNZIONI E CONTRATTI 1. Il personale è nominato ed è assunto per chiamata secondo le leggi vigenti in materia. 2. Nella scuola operano: la Coordinatrice Didattica (collaborazione esterna), il personale docente, il personale di cucina e di pulizia e il personale volontario (convenzione con la Congregazione Suore della carità ). 3. Il rapporto di lavoro del personale e delle Docenti della scuola primaria è regolato dal contratto ANINSEI. 4. Il rapporto di lavoro del personale e delle Docenti della scuola dell’infanzia è regolato dal Contratto Collettivo nazionale del Lavoro per i dipendenti delle scuole aderenti alla F.I.S.M. . 5. All’atto dell’assunzione, il personale direttivo, docente e non docente dichiara di accettare, senza riserve, di cooperare al raggiungimento delle finalità educative 10 specificate nel presente regolamento e di essere a conoscenza di quanto previsto dal CCNL su citato. 6. Durante l’orario scolastico si richiede di indossare un abbigliamento adeguato al ruolo educativo che si ricopre. Art. 20– CONTROLLO ASSENZE, RITARDI E USCITE ANTICIPATE DEGLI ALUNNI Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e registrare l'avvenuta o la mancata giustificazione. In caso di ritardo di un alunno, occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione ed ammetterlo in classe. Se un alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, di uscire anticipatamente, il docente è tenuto ad allegare il tagliando sottoscritto dai genitori al registro, mentre una parte del tagliando viene dato al personale di portineria che procederà secondo le indicazioni del tagliando alla consegna del bambino alla famiglia o suo delegato. Art. 21 – GESTIONE DEI DOCUMENTI SCOLASTICI I registri di classe devono essere compilati giornalmente. I documenti scolastici devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e rimanere a disposizione di eventuali supplenti e della coordinatrice, che periodicamente li controllerà. In caso di assenza, è bene fornire indicazioni ai supplenti per telefono oppure, se si tratta di congedo accordato in anticipo, lasciare nel registro di classe eventuali annotazioni scritte. I docenti devono annotare sul registro di classe l’elenco degli alunni completo di indirizzo e recapito telefonico. I registri dovranno essere riposti al termine delle lezioni in posti protetti e sicuri. Art. 22 – TRASPARENZA DELLA PRATICA DIDATTICO-EDUCATIVA I docenti esplicitano le metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità di verifica ed i criteri di valutazione. La valutazione sarà sempre tempestiva ed adeguatamente motivata, nell'intento di attivare negli alunni processi di autovalutazione che consentano di individuare i propri punti di forza e di debolezza e quindi migliorare il proprio rendimento. Art. 23 – MODALITÀ PRESA VISIONE DELLE COMUNICAZIONI SCOLASTICHE Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In ogni caso, tutte le circolari e gli avvisi distribuiti e presenti su chiavetta si intendono regolarmente notificati. Ogni docente prende visione del calendario delle riunioni dei consigli di classe, dei collegi dei docenti, dei consigli d’interclasse o dei consigli d’Istituto, tenendosi aggiornato circa l’effettuazione del necessario servizio. Il Piano dell’Offerta formativa, il regolamento scolastico, in particolare il regolamento vigilanza alunni, le circolari, saranno messe sulle chiavette di memoria a disposizione delle collaboratrici. 11 Art. 24 – COMUNICAZIONI SCUOLA-FAMIGLIA L'insegnante deve dettare sul diario scolastico (per le classe seconda, terza, quarta e quinta) e quaderno (per la prima), appositamente preposti allo scopo, le comunicazioni indirizzate alle famiglie, apponendo in calce la propria firma. I docenti della prima ora del giorno successivo avvisati verbalmente dai colleghi controlleranno le firme dei genitori per presa visione. I docenti devono avvisare le famiglie, tramite diario o quaderno delle comunicazioni circa le attività didattiche, diverse dalle curricolari, che saranno svolte durante l'anno. In caso di sciopero, potendo prevedere l’adesione del personale della scuola, verrà comunicata alle famiglie la riorganizzazione oraria giornaliera. Non potendo prevedere l’adesione del personale allo sciopero, la scuola informerà circa gli eventuali disservizi che si verranno a creare. Le comunicazioni dovranno essere controfirmate dai genitori. Oltre agli incontri previsti nel calendario annuale, i docenti hanno facoltà di richiedere colloqui con le famiglie nell'ottica di un rapporto più trasparente e collaborativo. Per comunicazioni ufficiali la segreteria, dopo l’avvenuta iscrizione dei genitori, potrà utilizzare per informazione gli SMS, sia per la singola famiglia che per tutte le famiglie. Art. 25 – PREVENZIONE RISCHI 1. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo o eventuali danni devono prontamente comunicarlo in Segreteria. 2. I docenti devono, ogni anno, prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della scuola e devono sensibilizzare in modo preciso e chiaro, gli alunni sulle tematiche della sicurezza. 3. È assolutamente vietato, per qualsiasi attività, l'utilizzo di sostanze che possano rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche, vernici, solventi… Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di sostanze particolari o alimenti (pasta, farina, legumi …) verificare, tramite comunicazione scritta, che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti. Art. 26 – INFORTUNI DEGLI ALUNNI I docenti (si comprendono in questa categoria anche gli assistenti e gli educatori in servizio) hanno la responsabilità degli alunni ad essi affidati nell’arco delle ore e delle attività ad essi attribuiti. Nel caso un alunno subisca un infortunio, l'insegnante in servizio deve: - soccorrere immediatamente l'alunno; - avvertire immediatamente la famiglia; - in caso di urgenza e/o di irreperibilità dei genitori chiamare il 118; - comunicare immediatamente l’accaduto alla Segreteria; - compilare al più presto la documentazione necessaria fornita dalla Segreteria; - invitare i genitori a portare al più presto la certificazione medica in Segreteria, per istruire eventuali pratiche assicurative. 12 Art. 27 – SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI I docenti non possono somministrare ai bambini nessun tipo di medicinale. I casi di grave necessità, documentata da prescrizione medica e da richiesta scritta dei genitori, saranno discussi con gli insegnanti interessati, la famiglia e la coordinatrice. Art. 28 – DIVIETI I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. In caso di motivo di ufficio, la telefonata va annotata sull'apposito registro, indicando il destinatario, il nome della persona che effettua la telefonata e sinteticamente l'oggetto di quest'ultima. È vietato ai docenti richiedere somme agli alunni se non per attività autorizzate. CAPO V ALUNNI Art. 29 – INGRESSO E USCITA SCUOLA PRIMARIA - Gli alunni sono tenuti a rispettare gli orari d’ingresso. - Gli alunni devono entrare e uscire ordinatamente nell’edificio scolastico. - Al termine delle lezioni, gli alunni escono con ordine dall’aula e dall’edificio scolastico, accompagnati fino alla porta della palestra dai docenti in servizio all’ultima ora. - L’entrata e l’uscita degli alunni avviene dall’entrata principale e dall’entrata posteriore. - Non è permesso entrare e sostare nell’edificio o nel giardino dopo l’orario scolastico. - I bambini, che non si fermano in mensa, attendono la ripresa delle lezioni pomeridiane fuori dalla scuola; entrano nell’edificio cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni. - È severamente vietato per motivi di sicurezza salire nelle aule dopo le ore 16.00. SCUOLA DELL’INFANZIA I genitori sono tenuti a rispettare gli orari d’ingresso e di uscita. Al termine delle lezioni i docenti si accertano che i bambini che vengano presi in carico dai genitori o da accompagnatori autorizzati o dal personale del servizio di trasporto scolastico. In mancanza di accompagnatore qualificato, l’alunno sarà trattenuto a scuola in modo da permettere all’insegnante di rintracciare telefonicamente la famiglia. Nell’impossibilità immediata e straordinaria di mancato ritiro del bambino per quel giorno verrà consegnato all’educatore del dopo-scuola. Se il bambino alla fine dell’orario del dopo scuola non verrà ritirato dalla famiglia, dopo aver segnalato alla coordinatrice il disagio, si procederà alla segnalazione al comando dei vigili. L’entrata e l’uscita degli alunni avviene dal cancello principale e dall’entrata posteriore. Per chi esce per il pranzo delle ore 12.30 e per il rientro a scuole delle ore 13.55 utilizzerà sola il cancello dell’entrata principale di via Papa Giovanni XXIII. 13 Non è permesso entrare e sostare nell’edificio o nel giardino dopo l’orario scolastico. È severamente vietato per motivi di sicurezza entrare nelle aule dopo le ore 16.00. Al termine delle lezioni verranno chiusi i cancelli di entrata e non dovranno esserci alunni all’interno se non iscritti al doposcuola. Durante l’orario scolastico si chiede di indossare un abbigliamento adeguato all’ambiente scolastico. Art. 30 – NORME DI COMPORTAMENTO Gli alunni sono tenuti a mantenere un comportamento educato e rispettoso nei confronti dei compagni e degli adulti che operano nella scuola. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento e ad assolvere assiduamente gli impegni scolastici. Durante le lezioni, si richiede di indossare un abbigliamento adeguato all’ambiente scolastico e di non indossare monili o accessori che possano risultare pericolosi per sé e per gli altri. Ogni alunno è responsabile dell’integrità degli arredi e del materiale didattico della scuola; coloro che provocheranno volontariamente danni al materiale e/o alle suppellettili della scuola saranno tenuti al risarcimento. Per l’utilizzo delle aule attrezzate e dei laboratori, gli alunni sono tenuti al rispetto dei relativi regolamenti. È vietato portare a scuola giochi o altro materiale ludico se non autorizzato dall’insegnante di classe. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola l’occorrente per l’attività didattica e l’eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni caso, non risponde di eventuali danneggiamenti o smarrimenti. Al cambio d’insegnante, negli spostamenti da un’aula all’altra, gli alunni devono tenere un comportamento educato. Non è permesso: recarsi ai servizi, correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule. Durante gli intervalli, sia nella scuola sia nel cortile, sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi ( ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc..): gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola ed in alcuni momenti possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene e pulizia. Nelle aule e nel cortile ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli correttamente. Nel mese di maggio, a partire dalla data stabilità dal Collegio Docenti, gli alunni potranno presentarsi a scuola senza il grembiule, previo avviso delle insegnanti. Art. 31 – INTERVENTI DISCIPLINARI 14 I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino dei rapporti corretti all’interno della comunità scolastica. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Il personale scolastico che rilevi da parte degli allievi un comportamento scorretto (disturbo durante le lezioni, violenze, vandalismo, turpiloquio, appropriazione indebita di oggetti altrui, inosservanza delle disposizioni organizzative e delle norme di sicurezza ecc..) è tenuto ad annotarlo nel registro di classe e a riferirlo alla coordinatrice. Verso gli alunni che vengono meno ai loro doveri, gli insegnanti possono usare, secondo la gravità, i seguenti strumenti disciplinari: richiamo orale o scritto firmato dai genitori; annotazione sul registro, con comunicazione scritta ai genitori da restituire firmata; sospensione da uno a tre giorni di lezione. La sospensione è notificata per iscritto ai genitori con l’opportuna motivazione da parte dell’insegnante. Il provvedimento è sempre adottato dal collegio dei docenti. Contro la sanzione è ammesso ricorso da parte dei genitori, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno. Se viene arrecato danno al patrimonio della scuola: i genitori dell’’alunno responsabile dovranno provvedere al risarcimento; nel caso non ci sia un responsabile dichiarato o il colpevole non venga colto in flagranza tutti gli allievi potenzialmente in grado di compiere il danno dovranno fornire chiarimenti e il Consiglio di Istituto valuterà le decisione da prendere. Contro la sanzione è ammesso ricorso da parte dei genitori, entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno. L’organo di garanzia è formato dall’insegnante tutor, dall’insegnante specialista o da altro personale se a conoscenza dei fatti, dalla coordinatrice, dal rappresentante di classe, dal presidente del comitato scuola-famiglia, dal dirigente scolastico. CAPO VI GENITORI 4. I genitori devono: conoscere e rispettare il regolamento della scuola rispettare la libertà didattica di ogni insegnante partecipare alle proposte e agli incontri scuola-famiglia collaborare alle iniziative della scuola consegnare la documentazione o eventuali quote (gite, rette) puntualmente evitare assenze sistematiche del figlio controllare sempre l’esecuzione dei compiti controllare quotidianamente il diario e giustificare assenze e ritardi e le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa visione. 15 Art. 33 – ACCESSO AI LOCALI DELLA SCUOLA PRIMARIA 1. È vietato l’accesso dei genitori alle aule durante lo svolgimento delle lezioni senza l’autorizzazione del Docente in servizio nella classe o della Coordinatrice Didattica. 2. In caso di gravi necessità, il genitore dovrà comunicare la richiesta al personale ausiliario che la inoltrerà al docente presente in classe. 3. Non è permesso sostare nell’edificio scolastico o nel giardino prima e dopo l’orario delle lezioni. 4. Lo spazio antistante l’entrata deve essere lasciato libero per agevolare l’uscita degli alunni. 5. Per qualsiasi tipo di comunicazione non urgente, si prega di non telefonare a scuola, nè tantomeno a casa dell'insegnante, ma utilizzare il quadernetto degli avvisi per la classe 1^ ed il diario scolastico per le altre classi. DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMAVERA 1. I bambini devono essere accompagnati nella sezione entro l’orario stabilito. 2. L’entrata posticipata, solo per gravi motivi, va segnalata preventivamente all’insegnante. 3. L’uscita dei bambini è consentita solo se accompagnati dai genitori o da persona maggiorenne su delega scritta dai genitori. 4. Per motivi di sicurezza non è permesso sostare nell’edificio o nel giardino prima e dopo l’orario di chiusura della scuola. Art. 34 – ASSENZE, RITARDI E PERMESSI Si tenga presente che ritardi e uscite anticipate sono motivo di disagio e ostacolo alla regolare attività didattica e devono essere quindi motivati da necessità reali. Vanno evitate le assenze facili che compromettono l’apprendimento e il regolare svolgimento dell’attività didattica. 1. Le giustificazioni delle assenze devono essere presentate in forma scritta, al rientro in classe, all’insegnante in servizio la prima ora di lezione. 2. Le assenze di più giorni per motivi di famiglia devono essere, se possibile, precedentemente giustificate per iscritto alle insegnanti. 3. Il genitore deve giustificare in forma scritta un eventuale ritardo del proprio figlio. Per la Scuola dell’Infanzia la famiglia deve avvisare telefonicamente le insegnanti. 4. In caso di frequenti ritardi dell’alunno, i genitori devono provvedere in merito. 5. Non è consentito agli alunni, di norma, uscire dall’edificio scolastico prima della fine delle lezioni. Per il permesso di uscita anticipata sono necessari l’avviso scritto, firmato dai genitori e l’autorizzazione del docente in servizio nella classe. 6. In ogni caso, l’alunno può uscire anticipatamente dalla scuola solo se accompagnato da un genitore, o da persona maggiorenne, con delega scritta dei genitori, valida per l’anno scolastico, e su presentazione di un documento d’identità. 7. Al momento del ritiro dell’alunno il genitore/delegato dovrà firmare la dichiarazione di uscita anticipata sul registro di classe. 8. Per la Scuola dell’Infanzia l’uscita anticipata è consentita solo dalle 13.00 alle 13.30. 9. Solo in casi particolari e documentati è consentita l’entrata posticipata previa richiesta scritta e autorizzazione della Coordinatrice. 16 Art. 35 - ESONERI 1. Se l’alunno è impossibilitato ad effettuare temporaneamente l’attività motoria, il genitore deve darne comunicazione scritta agli insegnanti. 2. Se l’alunno per motivi di salute, non potrà seguire le lezioni di motoria per un periodo prolungato il genitore dovrà presentare alla Coordinatrice la domanda di esonero firmata dai genitori unita a certificato medico. 3. L’esonero dalle attività pratiche di educazione motoria per un solo giorno sarà concessa dall’insegnante su richiesta scritta e motivata dei genitori. Art. 36 – COMUNICAZIONI SCUOLA/FAMIGLIA 1. I genitori devono astenersi dall'intrattenersi con gli insegnanti durante l'attività didattica anche per colloqui individuali riguardanti l'alunno. 2. Oltre agli incontri previsti dal calendario scolastico durante il corso dell’anno, per particolari situazioni possono essere richiesti ulteriori colloqui dai genitori ai docenti e viceversa. L’appuntamento, preceduto da una richiesta scritta, verrà concordato con gli insegnanti, compatibilmente con gli altri impegni scolastici. 3. Durante le assemblee e i colloqui individuali, è vietato portare gli alunni e/o altri figli a scuola per l’impossibilità a garantire un’adeguata sorveglianza. 4. Il documento di valutazione quadrimestrale dell’alunno deve essere ritirato alle scadenze fissate da un genitore. In caso di grave impedimento da parte di entrambi i genitori, il documento potrà essere ritirato da un adulto munito di delega scritta. I documenti non ritirati saranno depositati presso la Segreteria. Art. 37 - DIRITTO DI ASSEMBLEA Il diritto di assemblea dei genitori è regolato dallo statuto degli Organi collegiali sotto descritto nell’art. 65. CAPO VII PERSONALE AMMINISTRATIVO Art. 38- DOVERI DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO 1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e la valorizzazione delle competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per il conseguimento delle finalità educative. 2. Al telefono risponde con la denominazione dell’Istituzione scolastica e il proprio nome. 3. Cura i rapporti con l’utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa. 4. È tenuto al rispetto dell’orario di servizio. 5. È di supporto alle disposizioni e alle direttive emanate dalla Coordinatrice Didattica. 6. Non può procedere ad acquisti senza il preventivo consenso della coordinatrice. 17 7. Non può assumere iniziative o prendere contatti con le altre istituzioni, agenzie senza il preventivo consenso della Coordinatrice. CAPO VIII PERSONALE DI CUCINA E DI PULIZIA Art. 39 – DOVERI DEL PERSONALE 1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. 2. Non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dalla Coordinatrice Didattica. 3. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità. 4. In particolare per il personale di cucina è fatto obbligo seguire le direttive fissate dall’Autorità Sanitaria. Art. 40 – VIGILANZA – COLLABORATORI SCOLASTICI 1. I collaboratori scolastici sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza. 2. Favoriscono l'integrazione degli alunni diversamente abili. 3. Vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali. 4. Possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i viaggi e le visite d'istruzione. 5. Riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi, sostano nei corridoi. 6. Sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, allontanamento momentaneo dell'insegnante. 7. Impediscono, con le buone maniere, che alunni di altre classi possano svolgere azioni di disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza alle loro classi. 8. Sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più bisogno. 9. Invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dalla Coordinatrice Didattica o dai docenti a uscire dalla Scuola. 10. Sorvegliano l'uscita di tutti gli alunni dalle classi e dalla portineria, prima di dare inizio alle pulizie. Art. 41 – MODALITÀ PRESA VISIONE DELLE COMUNICAZIONI DELLA SCUOLA 1. I collaboratori scolastici prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di interclasse/sezione, dei collegi dei docenti o dei consigli di circolo, delle 18 commissioni dei docenti e di ogni altro impegno collegiale, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione del necessario servizio. 2. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto. Art. 42 – SICUREZZA DELL’AMBIENTE SCOLASTICO 1. Provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi disinfettanti dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule affidate. 2. Tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili. 3. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Segreteria. 4. Segnalano, sempre in Segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi, attrezzature, giochi. 5. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue: che tutte le luci siano spente. che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi. che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola. che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine. che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola. gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici. 6. È fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di sfollamento dei locali e di controllare quotidianamente la praticabilità e l’efficienza delle vie di fuga. CAPO IX LABORATORI/SUSSIDI E ATTREZZATURE DIDATTICHE Art. 43– USO DEL ATTREZZATE LABORATORI /PALESTRE E DELLE AULE 1. L’uso di ogni laboratorio e/o aula attrezzata è disciplinato da specifico regolamento reso pubblico tramite affissione. I laboratori e le aule attrezzate sono assegnati dalla Coordinatrice Didattica all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di subconsegnatario ed ha il compito di garantire il rispetto del regolamento, di mantenere una lista del materiale disponibile, di tenere il registro del laboratorio, di proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc... 2. Non è possibile l'installazione di nuovi programmi sugli hard disk delle macchine in dotazione a meno che siano provvisti di licenza d’uso (acquistata dalla scuola), freeware o open source. 3. Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo 19 da parte delle classi e con la Coordinatrice le modalità ed i criteri d’uso del laboratorio in eventuali attività extrascolastiche. 4. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Segreteria per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili. 5. L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili. 6. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule attrezzate, sia per quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza e assistenza agli alunni. 7. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti. 8. L'insegnante avrà cura, all'inizio e alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione alla Coordinatrice Didattica. 9. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. 10. Gli attrezzi e il materiale psicomotorio devono essere integri e dopo il suo utilizzo riordinato in modo adeguato. 11. Per nessun motivo possono essere lasciati appesi (corde), materassi, attrezzi, dopo aver effettuato la lezione, in quanto tale spazio viene giornalmente utilizzato anche per altre attività. 12. La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale il cui elenco è consultabile presso l’aula delle insegnanti. I docenti, i non docenti, gli alunni sono tenuti a curare il buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi. 13. Il Collegio dei Docenti promuove l'aggiornamento del patrimonio librario, documentario, audiovisivo ed informatico, secondo le esigenze didattiche e culturali dell'Istituzione, recependo i suggerimenti specifici espressi dai docenti e dalle altre componenti scolastiche per quanto di loro competenza. 14. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato alle insegnanti e al personale di segreteria. 15. L'uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e dagli insegnanti, nei limiti degli stanziamenti di bilancio fissati annualmente. 16. Il materiale cartaceo è sottoposto alla normativa sui diritti d'autore, quindi i richiedenti si assumono ogni responsabilità sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso CAPO X SICUREZZA 20 Art. 44 – NORME GENERALI PER LA SICUREZZA 1. 2. 3. 4. Tutto il personale della scuola deve conoscere la normativa relativa agli aspetti generali e quelli specifici della loro attività. I Docenti devono istruire gli alunni in modo che prestino la massima attenzione a questi aspetti normativi ed educativi. Devono essere segnalati i comportamenti non conformi alla normativa e qualunque pericolo insito in impianti, installazioni, edifici. Nel corso dell’anno vengono effettuate almeno due prove di evacuazione di istituto. CAPO XI PROTEZIONE DATI PERSONALI Art. 45 – NORME DI COMPORTAMENTO Tutto il personale della Scuola e i genitori eletti negli Organi Collegiali, nell’espletamento delle loro funzioni, sono tenuti ad applicare le misure di protezione dei dati personali così come definiti nel Documento programmatico sulla sicurezza. CAPO XII COMUNICAZIONI Art. 46 –MATERIALE INFORMATIVO E PUBBLICITARIO 1. Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle classi, o comunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione della Coordinatrice Didattica. 2. È garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale utilizzabile nel lavoro scolastico (giornali, ecc. ...) e di quello frutto del lavoro della scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche). 3. È garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni culturali, fatte salve in merito le valutazioni/decisioni della Fondazione. 4. La scuola non consentirà la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo economico e speculativo. 5. La segreteria disciplinerà la circolazione del materiale. 6. Per gli alunni si prevede di: distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l’organizzazione della scuola. autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello Comunale e Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali. autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività sul territorio, gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato accordi di collaborazione con la Scuola, purché l'iniziativa non persegua fini di lucro. Art. 47 – COMUNICAZIONI DOCENTI/GENITORI Annualmente saranno programmati da parte della Scuola incontri famiglia/insegnanti in forma assembleare e/o individuale in numero tale da consentire un proficuo rapporto 21 collaborativo. Art. 48– INFORMAZIONI SUL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA In occasione dell’assemblea per l’elezione dei rappresentanti di classe/sezione, l’équipe pedagogica illustrerà alle famiglie le opportunità offerte dal Piano dell’Offerta Formativa. CAPO XIII ACCESSO DEL PUBBLICO Art. 49 – ACCESSO DI ESTRANEI AI LOCALI DELLA SCUOLA IN ORARIO SCOLASTICO 1. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti" a supporto dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione alla Coordinatrice 2. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo strettamente necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta del docente. 3. Nessun altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono le attività didattiche. 4. Dopo l'entrata degli alunni verranno chiusi i cancelli e/o le porte d'accesso alla scuola. 5. I tecnici possono accedere ai locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni, ma se non urgente l’accesso alle aule verrà predisposto dopo l’orario scolastico. 6. I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi esibendo tesserino di riconoscimento. 7. Lo scarico e il carico di prodotti alimentari e/o didattici non possono essere effettuati entrando con i mezzi di trasporto in cortile in orario di scuola. 8. Non è consentito l’accesso all’edificio scolastico, al cortile o al giardino antistante con animali domestici. CAPO XV UTILIZZO SUSSIDI MULTIMEDIALI E AULA MULTIMEDIALE Art. 51 - REGOLAMENTO PREMESSA I computer sono attrezzature che non hanno bisogno semplicemente di un'installazione, ma per un funzionamento migliore devono essere periodicamente controllate e utilizzate in maniera corretta. Fondamentale è quindi la figura del referente di Plesso del laboratorio, che avrà cura di verificare la funzionalità dei computer in relazione ad eventuali segnalazioni ed il rispetto del regolamento. Saranno considerati utenti autonomi del laboratorio gli insegnanti che avranno le conoscenze dei programmi che intendono utilizzare e la capacità di gestire le "risorse del computer". 22 1. ACCESSO AL LABORATORIO Insegnanti – Alunni. Gli alunni dovranno essere accompagnati dagli insegnanti. 2. ORARI Per alunni e insegnanti (attività didattiche): con orario regolamentato ad inizio anno. Docenti previo controllo della disponibilità del laboratorio. 3. ACCESSO ALLE POSTAZIONI MULTIMEDIALI DI CLASSE Insegnanti – Alunni (attività didattiche) Gli alunni dovranno essere autorizzati dall’insegnante 4. PROBLEMI O GUASTI SEGNALARE TEMPESTIVAMENTE al referente ogni problema di funzionamento o eventuale guasto verificatosi durante l'uso delle macchine, per iscritto sull’apposito registro ed oralmente. 5. UTILIZZO DEL LABORATORIO O POSTAZIONE DI CLASSE Il laboratorio potrà essere utilizzato per i seguenti scopi: lavoro con gli alunni: preparazione di materiale inerente l'attività scolastica; ricerca tramite INTERNET di informazioni, materiale per approfondimenti, ecc consultazione di CD - ROM. 6. SALVATAGGIO ATTIVITÀ Ogni file utile all'attività didattica, senza riferimenti a persone specifiche, potrà essere salvato sull'hard disk in apposite cartelle, da predisporre prima dell'inizio delle attività. 7. PRECAUZIONI ANTIVIRUS In riferimento ai materiali utilizzabili nel laboratorio è consentito l'utilizzo di CD - ROM non forniti dalla scuola ma, al fine di evitare danni causati da virus informatici, il loro utilizzo sarà possibile solo previo controllo antivirus . 8. INSTALLAZIONE NUOVI SOFTWARE Non è possibile l'installazione di nuovi programmi sugli hard disk delle macchine in dotazione a meno che siano provvisti di licenza d’uso (acquistata dalla scuola), freeware o open source. 9. OPERAZIONI DI FINE ATTIVITÀ Al termine di ogni lezione l'insegnante avrà cura di controllare che le impostazioni predefinite non siano state manomesse o modificate dagli alunni e che lo spegnimento delle macchine sia effettuato in modo corretto. CAPO XVI BIBLIOTECA Art. 52 – REGOLAMENTO BIBLIOTECA INSEGNANTI PREMESSA La biblioteca scolastica ha lo scopo di raccogliere e di conservare ordinatamente tutti i volumi o altro materiale librario acquistato dalla scuola o donato da enti pubblici o privati per metterlo a disposizione di alunni o docenti per la consultazione o per il prestito. 1. ACCESSO Insegnanti. Gli alunni dovranno essere accompagnati dagli insegnanti. 2. MODALITÀ 23 Il richiedente avrà cura di compilare un registro predisposto sul quale indicherà: l’autore, il titolo, l’editore dell’opera richiesta, nonché il nome e il cognome del richiedente, la data di prelievo e, successivamente, la data di restituzione ( entro il 31 maggio di ogni anno scolastico ). 3. PROBLEMI O GUASTI L’utente che riceve in prestito un volume deve controllarne l’integrità e lo stato di conservazione, facendo presente al responsabile eventuali mancanze o guasti riscontrati. L’utente che restituisca danneggiato o smarrisca il libro preso in prestito dovrà provvedere alla sua sostituzione con un esemplare della stessa edizione. 4. A CHI RIVOLGERSI In ogni scuola si individuerà un docente responsabile della biblioteca, il quale è tenuto a: registrare elettronicamente tutti i volumi e quanto altro materiale entra in biblioteca, al quale applicherà, sulla prima pagina, un bollino con la sigla del plesso e il codice; tenere ordinati gli scaffali; controllare il registro relativo ai prestiti; controllare la restituzione dei libri prestati, riportando sul registro elettronico eventuali smarrimenti; riparare libri danneggiati o eliminare quelli particolarmente deteriorati. Inoltre al responsabile di biblioteca spetta il compito di : operare un controllo sui testi in visione per le nuove adozioni; visionare cataloghi o materiale librario per procedere a nuovi acquisti. Art. 53 – REGOLAMENTO BIBLIOTECA DI CLASSE - Le biblioteche per gli alunni delle varie classi, sono ubicate nelle diverse aule di appartenza. - Ogni docente tutor è responsabile della biblioteca di classe. - All’inizio di ciascun anno scolastico, il docente responsabile della biblioteca è tenuto a stendere un inventario dei volumi ed a controllare il loro stato. - Al termine di ogni anno scolastico lo stesso docente dovrà controllare la restituzione dei libri prestati e verificherà lo stato degli stesi, provvedendo a riparare i volumi danneggiati e ad eliminare quelli particolarmente deteriorati o obsoleti. - Entro il 30 giugno di ogni anno scolastico, la biblioteca verrà ceduta in buono stato e corredata di inventario alla docente tutor della classe inferiore. 24 CAPO XVII PALESTRA Art. 54 - REGOLAMENTO 1. ACCESSO Insegnanti e alunni. Gli alunni dovranno essere sempre accompagnati dagli insegnanti che sono tenuti alla massima vigilanza al fine di evitare il verificarsi di incidenti. 2. ORARI Per alunni e insegnanti: con orario regolamentato da ogni singola scuola a cura del responsabile; 3. MODALITÀ Al termine dell’attività ogni materiale deve essere riposto ordinatamente negli appositi spazi. 4. PROBLEMI O GUASTI Le attrezzature devono essere utilizzate in maniera idonea al fine di evitare danneggiamenti. Mancanze di materiale o guasti devono essere segnalati tempestivamente. 5. A CHI RIVOLGERSI In ogni plesso è nominato un docente responsabile dei sussidi CAPO XVIII REFEZIONE SCOLASTICA Art. 55 REGOLAMENTO 1. ACCESSO L’iscrizione al servizio mensa va effettuata tramite richiesta scritta, su modulo prestampato fornito dalla Segreteria. L’iscrizione ad anno scolastico in corso sarà possibile solo in base alla disponibilità di posti. I bambini non iscritti non possono usufruire del servizio mensa, salvo casi di particolare bisogno e su autorizzazione della Coordinatrice. Durante l’anno ci si può ritirare dalla mensa, previa comunicazione scritta. Se il bambino usufruisce del servizio mensa solo in determinati periodi o in determinati giorni è richiesta una dichiarazione scritta annuale. È richiesta la giustificazione scritta se il bambino si assenta dalla mensa, per opportune ragioni di tutela del minore. 2. ORARI Per alunni e insegnanti: con orario regolamentato da ogni singola scuola a cura della Collaboratrice; 3. MODALITÀ Il numero delle presenze per il pranzo va consegnato volta per volta entro le ore 9.00 al personale incaricato. Gli alunni sono assistiti durante il pranzo e fino alla ripresa delle lezioni dagli insegnanti della scuola. Il pasto è composto da: primo, secondo, contorno, frutta, pane, acqua. Nella sala mensa non è consentito portare alimenti da casa. È possibile usufruire del pasto alternativo solamente per i seguenti motivi: - Per allergie o intolleranze alimentare bisogna presentare il certificato medico. - Per motivi religiosi bisogna presentare una certificazione annuale in Segreteria. 25 - Per problemi di salute temporanei bisogna presentare la richiesta del pediatra o del medico di base. 4. SEGNALAZIONI RECLAMI Eventuali richieste, segnalazioni o reclami possono essere inoltrati per iscritto alla Coordinatrice didattica. CAPO XIX GLI ORGANI COLLEGIALI Art. 56 - COSTITUZIONE DEGLI ORGANI COLLEGIALI La “Fondazione asilo infantile Vescovi” per rendere effettiva ed efficace la collaborazione di tutte le sue componenti alla gestione delle attività scolastico-educative della Scuola, secondo lo spirito delle moderne istanze sociali espresse nella legislazione scolastica italiana con particolare riferimento alla Legge n. 62/2000 sulle scuole paritarie, istituisce il Consiglio d’Istituto, la cui attività è regolata dal presente statuto. A tal fine, si stabilisce la costituzione di un unico Consiglio per le scuole presenti nell’Istituto, cioè Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria. Oltre a tale Consiglio si articoleranno anche i seguenti organi collegiali: comitato scuola-famiglia per la scuola dell’infanzia e comitato scuola-famiglia per la scuola primaria, il collegio docenti, l’assemblea dei genitori. Art. 57 - FINALITÀ ISTITUZIONALI In considerazione della particolare fisionomia della Fondazione, rappresentata dal Parroco pro-tempore, e le sue specifiche finalità educative, ispirate alla concezione cristiana della vita, ogni atto, iniziativa o decisione di qualunque organo collegiale dovrà essere in sintonia con le suddette finalità istituzionali secondo quanto esposto nello specifico progetto educativo, che viene assunto come centro ispiratore di tutta l’attività formativa dell’Istituto. Al Parroco pro-tempore spetta in definitiva il giudizio sulla eventuale difformità degli atti collegiali dalle finalità istituzionali e i provvedimenti applicativi conseguenti. Art. 58 - CAPITOLO I - CONSIGLIO D’ISTITUTO COMPOSIZIONE Il Consiglio D’istituto (C.I.) è composto dai rappresentanti delle seguenti categorie: - Presidente Fondazione (Parroco pro-tempore Presidente di diritto del Consiglio d’istituto) - Coordinatore didattico nominato dalla Fondazione - Presidente comitato scuola/famiglia scuola primaria (eletto tra i rappresentanti dei genitori nella prima seduta del comitato scuola/famiglia) - Presidente comitato scuola/famiglia scuola infanzia(eletto tra i rappresentanti dei genitori nella prima seduta del comitato scuola/famiglia) - Collaboratrice scuola primaria (vicaria e segretaria del consiglio) - Collaboratrice scuola infanzia - Un rappresentante del personale non docente eletto da quest’ultimo. L’appartenenza ai rispettivi settori (infanzia, primaria) dei docenti, non docenti e dei genitori rappresentanti è condizione essenziale per l’elezione e la permanenza di membro del C.I. La cessazione dal servizio scolastico per i docenti e non docenti ovvero la cessazione 26 della frequenza dell’alunno per i genitori comporterà la decadenza automatica da membro del C.I. Quest’ultimo stabilirà l’eventuale necessità di elezioni suppletive. Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del C.I. a titolo consultivo gli specialisti che operano in modo continuativo nella Scuola con compiti medico-psicopedagogici e di orientamento, ed anche altri esperti esterni, a giudizio del Presidente o dietro richiesta di almeno 1/3 dei membri del Consiglio. Art. 59 - ATTRIBUZIONI Il C.I., fatte salve le competenze specifiche del Consiglio di Amministrazione della Fondazione e degli altri organi collegiali, ha potere deliberante per quanto concerne l’organizzazione e la programmazione della vita e dell’attività della scuola, nei limiti della disponibilità di bilancio. In particolare: a) definisce gli indirizzi generali per le attività delle scuole funzionanti nel proprio ambito sulla base delle finalità fondamentali del Progetto Educativo. b) adotta il Piano dell’Offerta Formativa elaborato dal Collegio Docenti. c) dispone l’adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali. d) promuove contatti con altre scuole e istituti al fine di realizzare scambi d’informazioni e di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione. e) promuove la partecipazione dell’istituto ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo; f) regola forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali, che possono essere assunte dall’Istituto. g) propone all’Amministrazione della Fondazione indicazioni per l’acquisto, il rinnovo e la conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici, compresi quelli audio-televisivi, multimediali e dotazioni librarie. h) indica, altresì, i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all’adattamento dell’orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali ed esprime pareri sull’andamento generale, didattico ed amministrativo dell’Istituto. Art. 60 - FUNZIONI DEL PRESIDENTE Il presidente del C.I. (Parroco pro-tempore) convoca e presiede le riunioni, stabilisce l’ordine del giorno secondo le proposte pervenutegli. Egli elegge alla prima seduta il vice-presidente il quale, in caso di impedimento o di assenza del presidente, esercita, di diritto, tutte le sue funzioni. Art. 61 - DURATA IN CARICA Il C.I. dura in carica due anni ed esercita le proprie funzioni sino all’insediamento del nuovo consiglio. Art. 62- CONVOCAZIONI, ORDINE DEL GIORNO, RIUNIONI, DELIBERE Il C.I. dovrà riunirsi almeno due volte nel corso dell’anno scolastico, nei locali della scuola e in orario non scolastico. La data e l’ora della convocazione vengono stabilite dal Presidente della Fondazione che 27 provvede a far pervenire ai consiglieri la convocazione almeno cinque giorni prima della data fissata, unitamente all’ordine del giorno. Copia della convocazione e del relativo ordine del giorno dovrà essere affisso nello stesso termine nell’apposito Albo d’istituto. Qualora nell’ordine del giorno fosse incluso l’esame di qualche altro documento, questo deve essere trasmesso in copia ai consiglieri unitamente alla convocazione del Consiglio. Per la validità delle riunioni del Consiglio, in prima convocazione, è richiesta la presenza di almeno la metà più uno dei consiglieri e la stessa percentuale di rappresentanza delle categorie di Consiglieri; in seconda convocazione la riunione è valida qualunque sia il numero dei Consiglieri e delle categorie presenti. Le deliberazioni del C.I., per estratto, vengono pubblicate nell’apposito albo della Scuola ed esposte nella sala insegnanti. Le deliberazioni del C.I. sono adottate a maggioranza dei voti dei consiglieri presenti. In caso di parità, prevale il voto del Presidente. La votazione è segreta quando riguarda persone. In ogni altro caso, la votazione è fatta per alzata di mano, a meno che un terzo dei consiglieri presenti non faccia richiesta di votazione segreta. Art. 63 - RIUNIONE CONGIUNTA DEGLI ORGANI COLLEGIALI Su convocazione del Presidente della Fondazione, possono aver luogo riunioni congiunte dei vari organi collegiali per la discussione e decisione su problemi di comune interesse riguardanti aspetti fondamentali della vita dell’istituto. Lo svolgimento di tali riunioni congiunte avviene in analogia a quanto previsto per le riunioni del C.I., sotto la presidenza del Parroco pro-tempore, in quale dovrà designare in apertura un segretario per la stesura del verbale. Art. 64 - CAPITOLO II - COMITATI SCUOLA FAMIGLIA – COMPOSIZIONE Il Comitato scuola/famiglia della scuola primaria è composto dal Coordinatore didattico, da tutti gli insegnanti in servizio, insegnanti tutor e specialisti, da cinque genitori rappresentanti delle cinque classi eletti nella votazione degli organi collegiali di settembre/ottobre. Il comitato scuola/famiglia dell’infanzia è composto dal Coordinatore didattico, da tutti gli insegnanti in servizio e da 7 genitori rappresentanti delle 7 sezioni eletti nella votazione degli organi collegiali del mese di settembre/ottobre. Art. 65 – COMPETENZE I Comitati scuola famiglia si riuniscono almeno due volte l’anno col compito di formulare al Collegio dei docenti proposte in ordine all’azione educativa e didattica, ad iniziative di sperimentazione e con quello di agevolare ed estendere i rapporti reciproci fra docenti, genitori ed alunni. I comitati possono esprimersi anche riguardo ad altri argomenti legati al buon andamento delle classi (programmi di studi, disciplina, rendimento delle classi) e proporre eventuali soluzioni agli organi competenti. I comitati eleggono nel loro interno alla prima seduta tra i rappresentanti di ogni classe il Presidente del Comitato scuola famiglia che parteciperà alle riunioni del C.I. 28 Art. 66 - CAPITOLO III - COLLEGIO DEI DOCENTI - COMPOSIZIONE E RIUNIONI Il Collegio dei docenti è composto da tutto il personale docente, operante nei singoli indirizzi o gradi di scuola, infanzia e primaria. E’ presieduto dal parroco pro-tempore e in sua assenza dal coordinatore didattico. Esercita le funzioni di segretario un docente, designato dal dirigente che redige il verbale di ogni riunione. Il Collegio dei docenti si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qual volta il Coordinatore didattico ne ravvisi la necessità oppure quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta, comunque almeno una volta al quadrimestre. Le riunioni del Collegio hanno luogo in ore non coincidenti con l’orario di lezione. Art. 67 – COMPETENZE IL COLLEGIO DEI DOCENTI a) ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell’Istituto. In particolare elabora il Piano dell’Offerta Formativa sulla base degli indirizzi generali definiti dal C.I.; cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare i programmi d’ insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun insegnante nel quadro delle linee fondamentali indicate dal Progetto Educativo. b) formula proposte al Coordinatore didattico per la formazione e la composizione delle classi, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal C.I. e dalla normativa vigente sull’autonomia delle singole istituzioni scolastiche. c) valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell’attività scolastica. d) provvede all’adozione dei libri di testo. e) adotta e promuove iniziative di sperimentazione in conformità alle normative vigenti sull’autonomia scolastica. f) promuove iniziative di aggiornamento dei docenti dell’istituto. g) elegge i docenti incaricati di collaborare con il Coordinatore didattico, uno per la scuola primaria e uno per la scuola dell’infanzia che parteciperanno poi alle riunioni del C.I. . h) esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso rendimento o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva classe e sentiti gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico-psicopedagogici e di orientamento. i) nell’adozione delle proprie deliberazioni, il Collegio de Docenti tiene conto delle eventuali proposte e pareri del comitato Scuola Famiglia. Nella prima adunanza il Collegio docenti esprime parere motivato sull’organigramma dei docenti. Art. 68 - CAPITOLO IV ASSEMBLEA DEI GENITORI - ASSEMBLEE DEI GENITORI 29 I genitori degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado hanno diritto di riunirsi in assemblea nei locali della Scuola secondo le modalità previste dai successivi articoli. Le assemblee dei genitori possono essere di classe o d’istituto. I rappresentanti di classe e d’istituto costituiscono il comitato dei genitori dell’istituto. Le assemblee si svolgono nei locali dell’istituto, preferibilmente in orario non coincidente con quello delle lezioni. La data e l’orario di svolgimento di ciascuna di esse devono essere concordati di volta in volta con il Coordinatore didattico. L’assemblea di classe è convocata su richiesta dei genitori rappresentanti di classe o del 30% dei genitori della classe. L’assemblea d’istituto è convocata su richiesta del comitato dei genitori o del 20% dei genitori del plesso interessato. Ad esse possono partecipare con diritto di parola il Capo d'Istituto e gli insegnanti rispettivamente della classe o della scuola. L'assemblea si svolge al di fuori dell'orario delle lezioni. Il Presidente della Fondazione autorizza la convocazione dell’assemblea d’istituto e vi provvede dandone comunicazione a tutti i genitori almeno cinque giorni prima mediante convocazione scritta, rendendo noto anche l’ordine del giorno. L’assemblea di classe è presieduta da uno dei genitori rappresentanti di classe. L’assemblea di istituto è presieduta dal Presidente della Fondazione, affiancato da un segretario scelto in seno al comitato dei genitori. All’Assemblea di Classe o d’istituto possono partecipare il coordinatore didattico e gli insegnanti rispettivamente di classe o dell’istituto, a seconda dell’ordine del giorno. Art. 69 - CONCLUSIONI DELLE ASSEMBLEE Di tutte le assemblee dovrà essere redatto, a cura del Segretario incaricato, verbale con indicazione dell’ordine del giorno proposto, della discussione seguita e delle conclusioni raggiunte. I registri dei verbali dovranno essere depositati presso la Segreteria dell’istituto nell’apposito settore riservato agli organi collegiali. Le conclusioni delle assemblee dei genitori possono essere comunicate al Consiglio di istituto per eventuali decisioni di sua competenza. Le conclusioni delle assemblee devono essere comunicate al collegio docenti ovvero al consiglio d’istituto, a meno che l’assemblea no ne ravvisi la necessità, motivandolo nelle conclusioni Art. 70 – CAPITOLO V - ESERCIZIO DEL VOTO – NORME COMUNI - ELETTORATO L’elettorato attivo e passivo per le singole rappresentanze degli Organi Collegiali, previste dal presente statuto spetta esclusivamente ai componenti delle rispettive categorie partecipanti a tali organismi: docenti, non docenti, genitori. L’appartenenza a diversi gradi di scuola conferisce il diritto di voce attiva e passiva nell’ambito di ciascun tipo di scuola. L’elettore che appartenga contemporaneamente a più categorie (genitori, personale non docente e docente) può esercitare il diritto di voto per ogni categoria di appartenenza. Per ogni tipo di scuola viene formata, per ciascuna categoria, una lista unica con i nomi di tutti i candidati, predisposti in ordine alfabetico. 30 Art. 71- INTERPRETAZIONE, INTEGRAZIONE, E MODIFICABILITÀ DELLO STATUTO In caso di dubbi d’interpretazione di qualche punto del presente Statuto o di eventuale carenza normativa, l’organo competente per le opportune chiarificazioni o integrazioni è la Fondazione. Art. 72 - ENTRATA IN VIGORE Il presente Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 7 marzo 2009 è entrato in vigore il 1 settembre 2009. Rivisto e approvato dal collegio docenti scuola infanzia il 19 settembre 2012 e dal collegio docenti scuola primaria in data 3 ottobre 2012. Approvato definitivamente dal Consiglio d’Istituto il 21 novembre 2012. E’ entrato in vigore il 22 novembre 2012. CAPITOLO QUINTO: i servizi 5.1 Refezione scolastica. È funzionante un servizio mensa, gestito direttamente della scuola. 5.2 Trasporto alunni. Esiste un servizio di trasporto per gli alunni della scuola primaria e della scuola dell’infanzia che abitano nelle cascine e nelle zone periferiche, gestito dall’Amministrazione Comunale. 5.3 Assicurazione alunni. Le responsabilità civili connesse con il servizio scolastico hanno adeguate coperture assicurative. 5.4 Sportello d’ascolto scuola dell’infanzia. Presso la scuola dell’Infanzia da gennaio a maggio è attivo lo Sportello d’ascolto. È un servizio gratuito di consulenza psico- pedagogica rivolto a tutti i genitori dei bambini da 0 a 6 anni, finanziato dall’Amministrazione Comunale di Calcio. 5.5 Servizi aggiuntivi. All’interno dell’Istituzione scolastica sono previsti su domanda da parte dei genitori e solo se per un numero sufficiente di adesioni, i seguenti servizi aggiuntivi: Accoglienza PRE-SCUOLA scuola primaria; dalle ore 7.30 alle ore 8.30 scuola infanzia; dalle ore 7.30 alle ore 9.00 Accoglienza POST-SCUOLA scuola primaria; dalle ore 16.00 alle ore 18.00 scuola infanzia; dalle ore 16.00 alle ore 18.00 31 5.6 Servizi amministrativi L’ufficio di Segreteria è aperto al pubblico nei seguenti orari: martedì – mercoledì – giovedì - venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.30, dalle ore 14.00 alle ore 17.00. lunedì dalle ore 8.00 alle ore 12.30 La distribuzione dei moduli d’iscrizione viene effettuata “a vista” per la scuola primaria durante tutto l’anno. Per la scuola dell’infanzia in particolare nel mese di gennaio, presso la Segreteria. Il pagamento della retta avviene attraverso il bonifico bancario. La Segreteria garantisce lo svolgimento della procedura d’iscrizione alla classe prima della scuola primaria e alla scuola dell’infanzia. L’iscrizione alle classi successive sono effettuate su richiesta della famiglia presso l’ufficio di segreteria. I documenti di valutazione degli alunni della scuola primaria sono consegnati direttamente dai docenti incaricati alle famiglie, nel rispetto dei tempi definiti a inizio anno. La Coordinatrice riceve il pubblico previo appuntamento telefonico. Presso la portineria sono presenti operatori scolastici in grado di fornire all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio. CAPITOLO SESTO: il patto educativo e i rapporti con le altre agenzie La scuola, dopo aver guadagnato l’autonomia, da apparato sempre più si è trasformata in servizio, caratterizzandosi “come soggetto culturale dinamico”, aperto al territorio e al dialogo, nell’ottica del sistema formativo integrato. 6.1 Relazioni scuola - famiglia La scuola è una struttura ausiliaria, al servizio della famiglia nello svolgimento del suo compito educativo: la sua funzione è educare istruendo. Ma nel contesto della difficoltà che oggi ciascuno sperimenta a educare i propri figli, la scuola assume anche un ruolo di sostegno nei confronti del compito educativo dei genitori stessi. Perciò tutti i genitori sono sempre stati invitati ad approfondire personalmente la loro concezione educativa in un paragone costante con la proposta della scuola, sia attraverso i colloqui con i docenti, sia con la partecipazione alle attività proposte dalla scuola stessa. I Genitori degli alunni sono i referenti principali della Scuola cui hanno affidato i propri figli. La scuola si impegna ad informare i Genitori su tutto ciò che riguarda il comportamento e l’andamento scolastico degli alunni. La comunicazione scuola – famiglia si realizza attraverso i seguenti strumenti: Comunicazioni scritte sul quaderno delle comunicazioni scuola – famiglia per la classe prima e sul diario per le altre classi. Incontri periodici docenti /genitori definiti nell’ambito del Piano annuale attività aggiuntive funzionali all’insegnamento. Colloqui per situazioni particolari possono essere richiesti dai genitori ai docenti e viceversa, concordando data e orario. 32 Il Regolamento scolastico e il Piano dell’offerta formativa sono esposti nella bacheca centrale. 6.2 Patto educativo di corresponsabilità (ai sensi del DPR 245/2007) Contesto nazionale L’assetto istituzionale ed ordinamentale del sistema di istruzione è stato delineato da alcune leggi, che non possiamo non ricordare, quali: la legge 59/97, art. 21 (legge Bassanini), che ha dato il via al decentramento e all’autonomia scolastica, il DPR 275/99, che ha regolamentato l’autonomia delle istituzioni scolastiche, la legge 62/00 che ha sancito la parità scolastica, la legge 3 dell’ottobre 2001 che ha modificato il titolo V della Costituzione e ha introdotto i principi di SUSSIDIARIETÀ, EQUITÀ, SOLIDARIETÀ E RESPONSABILITÀ, la legge 53, che ha dato il via al processo di innovazione, delineato poi con i decreti applicativi DM 61 e DM 59. Il documento viene letto, approvato e firmato in duplice copia all’inizio dell’anno scolastico dagli alunni (per la scuola primaria), genitori, docenti e ha validità per l’intero corso della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. È consegnato alle famiglie e conservato in copia nella documentazione di classe. La scuola è l’ambiente di apprendimento in cui promuovere la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale, la sua crescita civile. L’interiorizzazione delle regole può avvenire solo con una fattiva collaborazione con la famiglia; pertanto la scuola persegue l’obiettivo di costruire una alleanza educativa con i genitori, mediante relazioni costanti nel rispetto dei reciproci ruoli. - Il patto educativo di corresponsabilità per la scuola primaria. Premessa Ogni bambino è un patrimonio prezioso per la famiglia e per la società che investe sul proprio futuro. Educarlo significa aiutarlo a sviluppare tutte le sue potenzialità e abituarlo a vivere nel contesto sociale con le sue regole e i suoi valori che hanno bisogno di essere compresi e motivati e quindi interiorizzati e praticati nella quotidianità. Questo è possibile attraverso un percorso di arricchimento graduale che inizia quando il bambino nasce ed entra a far parte della famiglia e via via allarga il suo orizzonte, dalla ristretta cerchia familiare agli amici, alla scuola, alla società. In questo percorso la famiglia, la scuola e la società devono partecipare in modo complementare. La nostra Carta Costituzionale riconosce e sancisce da un lato il primato della famiglia nell’educazione dei figli e dall’altro la libertà d’insegnamento, riconosciuta ai docenti dalla stessa Costituzione, ne fa i professionisti della attività di insegnamento - apprendimento di cui fanno parte integrante quei valori umani e sociali che sono il fondamento della nostra società. Il riconoscimento e il rispetto reciproco della diversità di ruoli diventa allora premessa indispensabile di quel patto educativo che, nell’ambito della progettualità scolastica, deve 33 coinvolgere, in un processo condiviso, genitori e docenti. Premesso che la funzione educatrice spetta in primis alla famiglia, è opportuno che la scuola effettui un patto educativo con i genitori per quanto riguarda l’azione educativa che deve essere condivisa, concordata e praticata all’interno degli ambienti e della vita scolastica. Ciò al fine di mantenere una uniformità di intenti e di regole. I genitori in qualità di coeducatori con la scuola, devono garantire una partecipazione e un’azione che non può limitarsi ad essere formale. Altrettanto la scuola deve garantire una serie di azioni e regole che vanno nello stesso senso. Il contratto formativo è la dichiarazione esplicita e partecipata dell’operato congiunto scuola/famiglia. Comprende gli impegni reciproci che le componenti principali della scuola docenti – alunni – genitori, pongono a fondamento del rapporto educativo. Preso atto che: Il BAMBINO ha diritto: ad essere rispettato come persona; ad essere protetto e garantito nel suo benessere; a una educazione che valorizzi la sua identità; a una offerta formativa adeguata alle sue potenzialità. IL DOCENTE ha diritto: di vedere rispettate la propria persona e la propria professionalità dai bambini e dalle famiglie; di adottare e applicare, nell’ambito della propria libertà di insegnamento e di esperienza individuale, le scelte metodologiche ed educative. I GENITORI hanno diritto: ad avere colloqui, regolarmente programmati, con gli insegnanti da cui ricavare indicazioni su come sostenere il percorso formativo dei figli; di vedere tutelata la salute dei figli, nell’ambito della comunità scolare, nel rispetto della riservatezza; di effettuare assemblee di classe, nei locali della scuola, su richiesta dei rappresentanti e concordando con la coordinatrice la data e l’ora di svolgimento. LA SCUOLA affermando che il bambino è al centro del sistema scolastico, è soggetto attivo della propria crescita, è corresponsabile del vivere sociale, si impegna a: fare della scuola un ambiente sereno e stimolante per la crescita di tutti i bambini; informare sulle proposte educative e didattiche; elaborare un percorso curricolare finalizzato a far emergere tutte le potenzialità di ogni singolo bambino; adottare un’organizzazione didattica rispettosa dei bisogni degli alunni; valutare l’efficacia e l’efficienza delle proposte, dell’intervento educativo-didattico, delle metodologie, nell’intento di adeguarle all’età dei bambini, alle loro caratteristiche e a i loro bisogni formativi. 34 IL BAMBINO SI IMPEGNA A : conoscere e rispettare le regole, per diventare sempre più responsabile del proprio comportamento; sforzarsi di utilizzare al meglio le proprie capacità, partecipando e intervenendo attivamente nella vita di classe; essere disponibile, in caso di bisogno, a modificare il proprio atteggiamento; operare sempre più scelte autonome; rielaborare in modo personale le conoscenze e i contenuti delle proposte educative-didattiche; rispettare i compagni e gli educatori e le loro diverse opinioni; utilizzare le strutture, i materiali, gli arredi, con attenzione e rispetto; rispettare il personale della scuola e i compagni; frequentare regolarmente le lezioni; studiare con assiduità e impegno; portare sempre il materiale didattico; usare un abbigliamento che dovrà rispettare i canoni della decenza e della sobrietà; non usare il telefonino in classe; osservare scrupolosamente l’orario scolastico: i ritardi dovranno essere giustificati; giustificare sempre le assenze; mantenere comportamenti corretti durante il cambio dell’ora e dell’uscita; evitare episodi di violenza in qualsiasi ambiente interno all’edificio; motivare con una giustificazione del genitore l’esonero dall’attività della disciplina corpo, movimento e sport. GLI INSEGNANTI si impegnano a: fare della scuola un ambiente sereno e stimolante per la crescita di tutti i bambini; garantire competenza e professionalità; progettare e offrire percorsi formativi e didattici tesi al raggiungimento della maturazione dell’identità personale, della conquista dell’autonomia, dello sviluppo delle competenze, lo sviluppo della cittadinanza e finalizzati a far emergere tutte le potenzialità di ogni singolo bambino; attivare strategie per coinvolgere ogni alunno alla partecipazione attiva della vita scolastica; favorire l’uguaglianza e l’integrazione scolastica di tutti gli alunni; stimolare ciascun alunno, aiutandolo a superare i punti di vista egocentrici e soggettivi, ponendo le basi cognitive, sociali ed emotive necessarie per una partecipazione consapevole alla vita sociale e culturale; valutare l’efficacia e l’efficienza delle proposte, dell’intervento educativo-didattico, delle metodologie, nell’intento di adeguarle all’età dei bambini, alle loro caratteristiche e a i loro bisogni formativi; promuovere negli alunni il senso della responsabilità e dell’impegno, coinvolgendo anche le famiglie ; richiedere colloqui con le famiglie in caso di necessità; 35 informare sulle proposte educative e didattiche; elaborare e verificare negli organi collegiali le programmazioni didattiche ed educative; costruire e mantenere rapporti di collaborazione con le famiglie; trovarsi in classe cinque minuti prima delle lezioni per accogliere gli alunni; vigilare durante gli intervalli affinché gli alunni possano fruire in modo intelligente e responsabile delle pause. I GENITORI si impegnano a: riconoscere il valore educativo della scuola; conoscere e rispettare il regolamento della scuola; condividere con gli insegnanti gli atteggiamenti educativi da assumere; rispettare la libertà didattica di ogni insegnante; partecipare alle proposte e agli incontri scuola-famiglia; collaborare alle iniziative della scuola; evitare messaggi contraddittori; apprezzare le esperienze scolastiche del figlio; rassicurare il bambino; firmare con tempestività gli avvisi; consegnare la documentazione o eventuali quote (gite, rette) puntualmente; evitare assenze sistematiche del figlio; controllare sempre l’esecuzione dei compiti; controllare quotidianamente il diario e giustificare assenze e ritardi. Il documento in duplice copia, dopo essere stato approvato dal Consiglio di istituto, viene firmato dagli insegnati di classe e da entrambi i genitori. - Il patto educativo di corresponsabilità per la scuola dell’infanzia. Premessa Ogni bambino è un patrimonio prezioso per la famiglia e per la società che investe sul proprio futuro. Educarlo significa aiutarlo a sviluppare tutte le sue potenzialità e abituarlo a vivere nel contesto sociale con le sue regole e i suoi valori che hanno bisogno di essere compresi e motivati e quindi interiorizzati e praticati nella quotidianità. Questo è possibile attraverso un percorso di arricchimento graduale che inizia quando il bambino nasce ed entra a far parte della famiglia e via via allarga il suo orizzonte, dalla ristretta cerchia familiare agli amici, alla scuola, alla società. In questo percorso la famiglia, la scuola e la società devono partecipare in modo complementare. La nostra Carta Costituzionale riconosce e sancisce da un lato il primato della famiglia nell’educazione dei figli e dall’altro la libertà d’insegnamento, riconosciuta ai docenti dalla stessa Costituzione, ne fa i professionisti della attività di insegnamento -apprendimento di cui fanno parte integrante quei valori umani e sociali che sono il fondamento della nostra società. 36 Il riconoscimento e il rispetto reciproco della diversità di ruoli diventa allora premessa indispensabile di quel patto educativo che, nell’ambito della progettualità scolastica, deve coinvolgere, in un processo condiviso, genitori e docenti. Premesso che la funzione educatrice spetta in primis alla famiglia, è opportuno che la scuola effettui un patto educativo con i genitori per quanto riguarda l’azione educativa che deve essere condivisa, concordata e praticata all’interno degli ambienti e della vita scolastica. Ciò al fine di mantenere una uniformità di intenti e di regole. I genitori in qualità di co educatori con la scuola, devono garantire una partecipazione e un’azione che non può limitarsi ad essere formale. Altrettanto la scuola deve garantire una serie di azioni e regole che vanno nello stesso senso. Il contratto formativo è la dichiarazione esplicita e partecipata. dell’operato congiunto scuola/famiglia. Comprende gli impegni reciproci che le componenti principali della scuola docenti – alunni – genitori, pongono a fondamento del rapporto educativo. Preso atto che: Il BAMBINO ha diritto: ad essere rispettato come persona; ad essere protetto e garantito nel suo benessere; a una educazione che valorizzi la sua identità; a una offerta formativa adeguata alle sue potenzialità. IL DOCENTE ha diritto: di vedere rispettate la propria persona e la propria professionalità dai bambini e dalle famiglie; di adottare e applicare, nell’ambito della propria libertà di insegnamento e di esperienza individuale, le scelte metodologiche ed educative. I GENITORI hanno diritto: ad avere colloqui, regolarmente programmati, con gli insegnanti da cui ricavare indicazioni su come sostenere il percorso formativo dei figli; di vedere tutelata la salute dei figli, nell’ambito della comunità scolare, nel rispetto della riservatezza; di effettuare assemblee di sezione, nei locali della scuola, su richiesta dei rappresentanti e concordando con la coordinatrice la data e l’ora di svolgimento. LA SCUOLA affermando che il bambino è al centro del sistema scolastico, è soggetto attivo della propria crescita, è corresponsabile del vivere sociale si impegna a: fare della scuola un ambiente sereno e stimolante per la crescita di tutti i bambini; informare sulle proposte educative e didattiche; elaborare un percorso curricolare finalizzato a far emergere tutte le potenzialità di ogni singolo bambino; adottare un’organizzazione didattica rispettosa dei bisogni degli alunni; valutare l’efficacia e l’efficienza delle proposte, dell’intervento educativo-didattico, delle metodologie, nell’intento di adeguarle all’età dei bambini, alle loro caratteristiche e a i loro bisogni formativi. 37 IL BAMBINO È EDUCATO A : conoscere e rispettare le regole, per diventare sempre più responsabile del proprio comportamento; sforzarsi di utilizzare al meglio le proprie capacità, partecipando e intervenendo attivamente nella vita di classe; essere disponibile, in caso di bisogno, a modificare il proprio atteggiamento; operare sempre più scelte autonome; rielaborare in modo personale le conoscenze e i contenuti delle proposte educative-didattiche; rispettare i compagni e gli educatori e le loro diverse opinioni ; utilizzare le strutture, i materiali, gli arredi, con attenzione e rispetto. GLI INSEGNANTI si impegnano a: fare della scuola un ambiente sereno e stimolante per la crescita di tutti i bambini; garantire competenza e professionalità; progettare e offrire percorsi formativi e didattici tesi al raggiungimento della maturazione dell’identità personale, della conquista dell’autonomia, dello sviluppo delle competenze, lo sviluppo della cittadinanza e finalizzati a far emergere tutte le potenzialità di ogni singolo bambino; attivare strategie per coinvolgere ogni alunno alla partecipazione attiva della vita scolastica; favorire l’uguaglianza e l’integrazione scolastica di tutti gli alunni; stimolare ciascun alunno, aiutandolo a superare i punti di vista egocentrici e soggettivi, ponendo le basi cognitive, sociali ed emotive necessarie per una partecipazione consapevole alla vita sociale e culturale; valutare l’efficacia e l’efficienza delle proposte, dell’intervento educativo-didattico. delle metodologie, nell’intento di adeguarle all’età dei bambini, alle loro caratteristiche e a i loro bisogni formativi; promuovere negli alunni il senso della responsabilità e dell’impegno, coinvolgendo anche le famiglie ; far conoscere alle famiglie in modo semplice e dettagliato il proprio percorso di lavoro e fornire indicazioni su come sostenere il percorso formativo dei bambini; informare sulle proposte educative e didattiche; elaborare e verificare negli organi collegiali le programmazioni didattiche ed educative; costruire e mantenere rapporti di collaborazione con le famiglie. I GENITORI si impegnano a: riconoscere il valore educativo della scuola; conoscere e rispettare il regolamento della scuola; condividere con gli insegnanti gli atteggiamenti educativi da assumere; rispettare la libertà didattica di ogni insegnante; partecipare alle proposte e agli incontri scuola-famiglia; 38 collaborare alle iniziative della scuola; evitare messaggi contraddittori; apprezzare le esperienze scolastiche del figlio; rassicurare il bambino; firmare con tempestività gli avvisi; consegnare la documentazione o eventuali quote ( gite, ecc. ) puntualmente; evitare assenze sistematiche del figlio. Il documento in duplice copia, dopo essere stato approvato dal Consiglio di istituto, viene firmato dagli insegnati di classe e da entrambi i genitori. 6.3 Rapporti scuola e agenzie culturali esterne. La programmazione dell’offerta formativa integrata, presuppone, necessariamente, la nascita di collaborazioni con gli enti locali, con le strutture pubbliche territoriali (associazioni, agenzie, ect.) e deve servire a rendere stabile e costante la rete di relazioni attraverso strumenti di concertazione e di programmazione. L’istituto parte da una consolidata esperienza di utilizzo delle risorse offerte dal territorio con il quale i rapporti sono diventati via via più organici ed integrati nell’attività didattica ed educativa delle scuole. Tali rapporti e la progettazione del loro sviluppo rappresentano una parte integrante e qualificante del Piano dell’Offerta Formativa. L’istituzione scolastica intende dare continuità ai rapporti di collaborazione con: l’Amministrazione Comunale, in quanto erogatore di servizi essenziali per il funzionamento delle scuole, fonte di informazione e pianificazione e ente finanziatore di parte dell’attività progettuale delle due scuole. Gli operatori dell’A.S.L. tramite: - programmazione degli interventi del Servizio di Medicina dell’età scolare, del servizio di neuropsichiatria infantile e di psicologia in modo che l’azione preventiva e terapeutica diventi più incisiva al fine di facilitare l’effettiva integrazione scolastica degli alunni diversamente abili o in situazione di svantaggio. Le istituzioni, gli enti, le associazioni presenti sul territorio promotori di iniziative ritenute adatte all’età degli allievi e culturalmente significative secondo il parere dei competenti organi collegiali. Nell’ambito del progetto educativo annuale vengono inoltre previste: - uscite didattico – culturali anche al di fuori del territorio comunale; - visite guidate nel paese; - partecipazione a spettacoli teatrali; - regolari rapporti con il parroco e la struttura dell’oratorio; - incontri su tematiche educative e formative aperte a tutti; 39 - adesione a progetti promossi dall’ente locale in fatto di sicurezza, salute; - organizzazione della tradizionale “Festa della Scuola”, divenuta ormai con le sue iniziative (mostre, bancarella del libro, teatro) punto di riferimento culturale, ricreativo, enogastronomico per le famiglie dell’intero del paese. In particolare la scuola dell’infanzia : effettua visite presso la biblioteca comunale per stimolare l’incontro con i libri, importanti compagni di viaggio nel cammino educativo; organizza durante l’anno un incontro con lo Spazio Gioco per permettere ai bambini, ai loro genitori e alle educatrici di conoscere il nuovo ambiente che li accoglierà; ospita lo Sportello d’Ascolto, promosso dal comune di Calcio, per offrire uno spazio di ascolto in cui poter raccontare le difficoltà quotidiane che si incontrano come genitori durante la crescita dei propri figli e ricevere consiglio da un esperto. La scuola primaria: favorisce la partecipazione degli alunni alle iniziative degli enti locali: - cortei commemorativi del IV novembre; - rappresentazioni della protezione civile; - spettacoli teatrali; - lezioni frontali e di tipo laboratoriale con le locali associazioni Corpo bandistico S. Gottardo, AVIS, AIDO; - corsi di tipo sportivo e ludico. CAPITOLO SETTIMO: Il benessere e l’inclusione nella nostra comunità scolastica . LA SCUOLA E’ APERTA A TUTTI PERCHE’ E’ DI TUTTI E TUTTI DEVONO STARE BENE e l’organizzazione 7.1 Una scuola del benessere La salute e il benessere sono da ritenere come il frutto dell’interazione di un soggetto, biologicamente peculiare, con il suo ambiente, in un contesto sociale che permette l’attivazione delle competenze personali. La scuola può e deve cambiare prospettiva trasformandosi da contenitore di interventi volti alla presa in carico del disagio a contesto di promozione (progettazione) per il benessere. La nostra scuola attraverso il P.O.F vuole integrare in un’unica strategia educativa e formativa, la dimensione didattica e disciplinare con quella più psico-sociale, relazionale, ed etica, orientata a formare la persona e il cittadino. Il benessere, quindi, dovrebbe essere inteso come una dimensione globale e trasversale dell’essere a scuola e del fare scuola. L’obiettivo benessere è un indicatore, oltre che un fattore di successo della sua missione, pertanto, l’interesse al benessere è di tutte le componenti della comunità scolastica. Il benessere psicologico è un concetto che rimanda ai diversi aspetti “oggettivi” che riguardano lo stato di salute, la qualità dell’ambiente di vita, la sicurezza, il lavoro, 40 l’accessibilità dei servizi; ma richiama anche aspetti e sentimenti “soggettivi” inerenti alla percezione della propria salute, alla soddisfazione personale, all’autoefficacia, all’autostima, al senso di fiducia , al senso di Appartenenza. Il benessere sociale, invece, rimanda, come sostiene Keyes, a concetti come l’integrazione sociale, la realizzazione sociale, la coerenza sociale e l’accettazione sociale. Come si può promuovere il benessere a scuola, quali i modelli possibili? Il principio guida di qualunque modello dovrebbe essere quello di sintonizzarsi con le istanze interne degli allievi e intercettarne i bisogni e le potenzialità. La parola chiave dovrebbe essere empowerment: “conferire poteri”, “mettere in grado di”; essa deriva dal verbo inglese “to empower”, che ci porta a condurre un soggetto a superare una condizione di impotenza aiutandolo a costruire le condizioni (sia in termini di “saper fare” che di “saper essere”) necessarie per conquistare fiducia in sé. Variabili sensibili al fattore benessere sono: l’accoglienza da pensare come l’incipit di una relazione multipla e sistemica che accompagnerà l’allievo negli anni; la cura della comunicazione e dell’informazione come fattori di partecipazione e di democrazia; il riconoscimento della diversità nei processi di apprendimento; la pratica, nelle classi, del lavoro di gruppo e del mutuo aiuto; l’organizzazione di spazi e tempi distribuiti tra attività didattiche e attività sociali e culturali; la riflessione sulla qualità delle relazioni fra docenti e allievi e fra allievi; la consapevolezza che il corpo va rispettato e curato. Le difficoltà che ostacolano il benessere possono essere difficoltà relative all’esperienza scolastica in quanto tale (ad esempio le difficoltà di apprendimento), difficoltà relative alla sfera relazionale con i compagni e con le insegnanti. Quest’ ultime compromettono le relazioni interpersonali e l’immagine di sé e sono percepite come più gravi e più problematiche per lo sviluppo dell’identità e dell’adattamento sociale (Tyszkowa) Quali abilità da sviluppare? • Lavorare in collaborazione con altri • Esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni • Ascoltare gli altri • Tenere un resoconto delle discussioni • Identificare e attribuire delle priorità ai problemi incontrati • Valutare l’entità, le cause e gli effetti del problema • Formulare soluzioni • Valutare i pro e i contro delle soluzioni Le cinque fasi della risoluzione di un problema: - Identificazione del problema; - Analisi del problema; - Sviluppo delle soluzioni; 41 - Presentazione delle soluzioni alla “direzione”; - Revisione delle soluzioni. 7.1.a Il Piano del Benessere dell’istituto- 2013-2014 (Deliberato nel collegio docenti 30 settembre) Il progetto ha lo scopo di coordinare le iniziative che la scuola già progettava, le nuove iniziative, cercando una comune logica per il raggiungimento degli obiettivi. Per perseguire questa finalità, per l’anno scolastico in corso si è deciso di attivare la sperimentazione delle attività riguardanti: - la salute - la sfera emotiva affettiva e sociale dei bambini della scuola dell’infanzia. - la relazione educativa - la sicurezza a scuola - l’inclusione di tutti i bambini –Piano dell’inclusività - Scuola dell’infanzia Educazione alimentare età 3/4/5 Educazione l’Igiene orale 3/4/5 Educazione alla prevenzione degli incidenti domestici 3/4/5 prevenzione Insegnanti e genitori 2/3/4/5 Educazione affettiva/emotiva/sociale - Progetti/attività Segreto delle piramidi Fatina verdurina Colazione che passione Tenerone, coccolina e gli amici dei denti Baffetto il coniglietto In collaborazione con Solidalia Programma integrato per la promozione della salute e la prevenzione di comportamenti e di stili di vita Ambito territoriale di Romano di L. Disostruzione pediatrica corso con la Croce Rossa italiana Trasversale al progetto educativo dell’anno Scuola primaria Educazione alimentare Educazione al movimento età 6/11 6/11 Educazione ambientale 6/7 Progetti/attività Frutta a scuola Miniolimpiadi Minivolley rugby SOS mondo contributo statale società sportive 42 - Iniziative che coinvolgono tutto l’Istituto Competenze relazionali Educazione alla sicurezza Educazione al movimento Piedibus - età insegnanti 2/11 2/11 2/11 Progetti/attività Sportello psicopedagogico insegnanti Settimana della sicurezza Settimana dello sport se attivato dall’Amministrazione Comunale Giornata di promozione speciale del benessere bambini, insegnanti e genitori età Bambini Insegnanti e genitori Progetti/attività La giornata del benessere - Camminata - Pranzo della salute Il sabato della festa di fine anno 7.1.b il progetto accoglienza 2013/2014 (Deliberato nel collegio docenti 30 settembre) SCUOLA SCUOLA INFANZIA SCUOLA PRIMARIA ATTIVITÀ Open day Laboratori Colloquio strutturato con la famiglia Griglia di osservazione Assemblea con genitori bambini di cinque anni Open day Laboratori Attività didattico laboratoriale con i docenti delle future cl.1 Laboratorio “I grandi alla scuola” Scheda attività e valutazione laboratorio Attività di accoglienza il 1° giorno di scuola Accoglienza alunni e genitori delle classsi 1° Colloquio Accoglienza docente di sostegno IL DOCENTE DI SOSTEGNO STRUMENTI Accoglienza famiglia Consegna del protocollo da parte del responsabile dell’area integrazione Accoglienza dei nuovi docenti di sostegno Far conoscere alla famiglia come si opera per l’integrazione Conoscere le aspettative della famiglia Conoscere l’alunno OBIETTIVI Conoscenza scuola. Insegnanti e attività Contenimento ansia Informazioni utili dei bambini Conoscenza proposta formativa Conoscenza scuola,insegnanti e attività Conoscenza scuola,insegnanti e attività Esperienza didattica insieme Conoscere e conoscersi Far conoscere la struttura per l’integrazione Facilitare l’inserimento Porre le basi per una collaborazione 43 7.2. Una scuola inclusiva Il collegio dei docenti, quale comunità professionale, dedicherà specifica attenzione all’effettiva inclusione di ogni alunno, in particolare di coloro che manifestano bisogni educativi speciali (BES) e necessitano di interventi didattici individualizzati e/o personalizzati, ivi includendo anche quegli studenti che manifestano difficoltà riconducibili all’area dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, come previsto dalla D.M. 27/12/12 sui BES e dalla successiva C.M. 8/13. La comunità professionale assume, dunque, la consapevole responsabilità di coordinare in modo collegiale ed organico l’offerta educativa e didattica, sia rispondendo all’esplicita richiesta delle famiglie, sia individuando forme di intervento nella prassi educativa e didattica, rendendo così l’inclusione elemento centrale e trasversale all’offerta formativa complessiva. In tale particolare ottica l’attenzione ai BES degli alunni si concretizza mediante la personalizzazione (L.53/03) - nell’insegnamento curricolare; - nella gestione delle classi; - nell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici; - nelle relazioni tra docenti, alunni e famiglie; - nel fissare criteri e procedure funzionali delle risorse professionali ed economiche a disposizione dell’istituto. Assumendo la declinazione del modulo ICF (International Classification of Funzioning,Disability and Health) adottato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’offerta formativa dell’istituto si focalizza sulla valorizzazione delle potenzialità di ciascun alunno considerando i fattori di contesto personali ed ambientali. Ciò al fine di rendere il percorso scolastico esperienza inclusiva per ciascuno, nel rispetto e nella valorizzazione delle condizioni personali, all’interno della classe e/o del gruppo di appartenenza. In tale ottica, quindi, specifica attenzione è riservata: - agli alunni e alle alunne con Diagnosi Funzionale e Certificazione rilasciata ai sensi della Legge 104/92. Per questi studenti viene predisposta una programmazione individualizzata (differenziata o solo se necessario su obiettivi minimi curricolari), che viene mediata dalla presenza del docente di sostegno, declinata nell’apposito Piano Educativo Individualizzata (PEI) e in rete con i soggetti operanti sul territorio sulla base della Legge 328/2000; - agli alunni e alle alunne con certificazione o con valutazione rilasciata da uno studio accreditato di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA). Per questi alunni si prevede la personalizzazione dei tempi e delle modalità di apprendimento attraverso un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Piano nel quale, coerentemente con quanto previsto dalla legge 170/2010, dal Decreto Ministeriale 5669/2011 e dalle annesse Linee guida, sono definite le strategie metodologiche e didattiche, la messa in atto della misure dispensative, di azioni compensative e di appositi criteri di valutazione degli apprendimenti. Tali misure si intendono estese anche agli alunni con certificazione di Disturbo da Deficit di attenzione e di Iperattività (ADHD), con diagnosi di disturbi evolutivi specifici e con funzionamento cognitivo limite; 44 - agli studenti ed alle studentesse in situazione di difficoltà o svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, anche transitorio o momentaneo. In tal caso, sulla base delle indicazioni dell’apposita Direttiva Ministeriale 27-12-2012 e della Circolare Ministeriale 8/2013, il consiglio di classe elabora, se necessario, un Piano Educativo Personalizzato (PEP) per definire, monitorare e documentare idonee strategie di intervento, criteri di valutazione degli apprendimenti e relativi livelli di competenza attesi in uscita per il periodo di definizione del PEP (cfr. Linee orientative circ_ATBG_MIUR 18-09-2012). La cura di questi interventi educativi presuppone da parte del Collegio dei Docenti : - l’elaborazione di criteri e modalità per individuare gli alunni con BES (in attesa della Linee guida regionali in via di pubblicazione); - la definizione dei concetti “essenziali” e “minimi” di ogni disciplina di studio; - la definizione degli impegni specifici di ogni studente della classe; - la predisposizione di piani PEI, PDP e PEP strutturati in: a) percorsi di apprendimento; b) contenuti; c) obiettivi “essenziali” e “minimi” e criteri di valutazione in relazione a ciascuna disciplina; d) esplicitazione delle alleanze (famiglia e servizi territoriali) e relative modalità di interazione ; i processi di autovalutazione dei docenti coinvolti (modalità di rendicontazione al Coordinatore didattico e al referente preposto.). 7.2.a IL G.L.I – gruppo di lavoro per l’inclusione Il Gruppo di Lavoro Handicap dell’Istituto ovvero Gruppo di Lavoro per l'Inclusione (D.M. 27.12.2012) si avvale della presenza di operatori interessati e competenti con funzioni di coordinamento nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola), in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi. La presenza del genitore, che potrebbe anche non essere il genitore di un alunno disabile, garantisce una costante attenzione alle istanze delle famiglie portatrici di bisogni diversi per quanto riguarda l’integrazione dei propri figli a scuola. L’azione del gruppo può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e di consulenza Competenze organizzative e di consulenza Definizione del programma annuale del G.L.H.-G.L.I. e dei compiti dei referenti d’Istituto; Definizione delle modalità di passaggio e di accoglienza degli alunni diversamente abili, con disabilità specifiche di apprendimento e con bisogni educativi speciali; Determinazione delle modalità di conoscenza e accoglienza degli alunni DA/DSA/BES; 45 Definizione dell’accoglienza dei docenti di sostegno e degli assistenti educatori; Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole; Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; Definizione dei percorsi di orientamento e dei progetti ponte; Pianificazione dei rapporti con gli operatori extrascolastici; Gestione e reperimento delle risorse materiali (sussidi, ausili tecnologici e informatici, biblioteche specializzate e centri di documentazione). Competenze di tipo progettuale e valutativo Elaborazione e revisione del POF per l’Integrazione e proposta al Collegio dei Docenti per le linee di coerenza formativa con il POF d’Istituto; Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico; Determinazione di linee e criteri per tutte le fasi di costruzione del Piano Educativo Individualizzato e del Piano Didattico Personalizzato; Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività dell’Istituto; Monitoraggio delle relazioni che intercorrono tra l’Istituto e il territorio (Ente Locale, UONPIA, Associazioni, Cooperative). 7.2 .b La valorizzazione delle diversità La nostra scuola, al fine di promuovere lo sviluppo integrale della persona e di portare tutti gli alunni a raggiungere il successo formativo, ciascuno secondo le proprie possibilità, procede, in una prima fase, all’individuazione dei bisogni degli studenti. Questi variano continuamente in relazione all’età, al sesso, alle condizioni personali. Si cerca di porre, di conseguenza, particolare attenzione alle esigenze di crescita degli alunni, dall’inizio dell’esperienza scolastica fino alla fase dell’orientamento verso la scuola secondaria di primo grado. In modo particolare si apre a tutti quegli alunni che hanno bisogni educativi particolari e che presentano difficoltà, transitorie o permanenti, nell’ambito dell’apprendimento, difficoltà legate a situazioni problematiche varie. Qualsiasi difficoltà evolutiva in ambito educativo e/o di apprendimento, che si manifesta sotto forma di funzionamento problematico a carattere transitorio e reversibile o duraturo è un bisogno educativo speciale (BES). Il Collegio dei Docenti è concorde nell’affermare che in ciascuno studente è insito il bisogno di apprendere e conoscere e sostiene tale bisogno, incentivando la motivazione ad apprendere attraverso l' adeguamento delle strategie didattiche alle attitudini ed agli interessi personali dei singoli e dei gruppi cui le proposte didattiche sono rivolte. Ogni soggetto, all'interno del gruppo scolastico cui appartiene, possiede un patrimonio di conoscenze ed abilità maturate fin dalla nascita. Ogni individuo esprime le proprie attitudini ed i propri ideali, le proprie abitudini ed i propri punti di vista, sa apprendere ed operare secondo schemi costruiti con l'esperienza che ha vissuto e con gli stimoli ricevuti dall'ambiente in cui è inserito. Ogni persona, quindi, è un soggetto portatore di diversità. La nostra scuola accoglie le diversità di ciascuno, in particolare accoglie: 46 tutte le differenze che emergono durante il rapporto educativo con gli insegnanti e fra pari, sia in situazioni didattiche, che in momenti meno formali del tempo scuola; tutti i soggetti che manifestano deficit nell'apprendimento e nello sviluppo (minori con ritardo mentale, con disturbi dell'attenzione, della condotta, di apprendimento, con difficoltà visuo - spaziali, motorie, con disprassie evolutive, con disturbi dello spettro autistico, ecc...); tutti i soggetti che, per compromissioni dell'area psicoaffettiva, per appartenenza a famiglie disgregate, patologiche, trascuranti, per situazioni di deprivazione socioeconomica e culturale, manifestano forme di apprendimento difficile, rallentato, disorganico o comportamenti inibiti, oppositivi, depressi. Per noi la diversità è un'importante risorsa educativa, in quanto: favorisce il confronto; incoraggia in dialogo; permette il superamento dei punti di vista soggettivi ed egocentrici; promuove le conoscenze; supporta lo scambio culturale. L'uguaglianza è intesa come garanzia di pari opportunità offerte a ciascuno, come riconoscimento delle fondamentali aspirazioni personali che accomunano tutti. Essa si fonda anche sul senso di responsabilità e di rispetto dell'altro, sostenuta dalla conoscenza dei diritti e dei doveri di tutti i membri della comunità scolastica, fin dai primi anni della Scuola Primaria. Tutto ciò concorre a costruire i presupposti di quella forma di personalizzazione educativa che, da alcuni anni, sta caratterizzando la nostra scuola. Con tale termine, noi intendiamo un adeguamento delle proposte scolastiche ai bisogni formativi e culturali di ciascuno, alle attese personali dei nostri scolari, delle loro famiglie e della società, anche attraverso percorsi individualizzati di apprendimento, quando sia necessario, o semplicemente attraverso una continua differenziazione delle strategie e delle proposte didattiche e formative. 7.2.c La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti È ormai convinzione consolidata che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza didattica adeguata ad impostare una fruttuosa relazione educativa anche con alunni con disabilità. La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l’intera comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro modo sarebbe infatti possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come successo formativo per tutti, tanto che la predisposizione di interventi didattici non differenziati evidenzia immediatamente una disparità di trattamento nel servizio di istruzione verso coloro che non sono compresi nelle prassi educative e didattiche concretamente realizzate. 47 Conseguentemente il Collegio dei docenti potrà provvedere ad attuare tutte le azioni volte a promuovere l’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità, inserendo nel Piano dell'Offerta Formativa la scelta inclusiva dell’Istituzione scolastica e indicando le prassi didattiche che promuovono effettivamente l’inclusione (gruppi di livello eterogenei, apprendimento cooperativo, ecc.). I team di classe si adopereranno pertanto al coordinamento delle attività didattiche, alla preparazione dei materiali e a quanto può consentire all'alunno con disabilità, sulla base dei suoi bisogni e delle sue necessità, la piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica nella sua classe. Tutto ciò implica lavorare su tre direzioni: il clima della classe Gli insegnanti devono assumere comportamenti non discriminatori, essere attenti ai bisogni di ciascuno, accettare le diversità presentate dagli alunni disabili e valorizzarle come arricchimento per l’intera classe, favorire la strutturazione del senso di appartenenza, costruire relazioni socio-affettive positive. Le strategie didattiche e gli strumenti La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e sussidi specifici. Da menzionare la necessità che i docenti predispongano i documenti per lo studio o per i compiti a casa in formato elettronico, affinché essi possano risultare facilmente accessibili agli alunni che utilizzano ausili e computer per svolgere le proprie attività di apprendimento. A questo riguardo risulta utile una diffusa conoscenza delle nuove tecnologie per l'integrazione scolastica, anche in vista delle potenzialità aperte dal libro di testo in formato elettronico. L’apprendimento-insegnamento Un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti. Va favorita, pertanto, la costruzione attiva della conoscenza, attivando le personali strategie di approccio al “sapere”, rispettando i ritmi e gli stili di apprendimento e “assecondando” i meccanismi di autoregolazione. Si suggerisce il ricorso alla metodologia dell’apprendimento cooperativo. La valutazione La valutazione in decimi va rapportata al P.E.I., che costituisce il punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. Si rammenta inoltre che la valutazione in questione dovrà essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance. Gli insegnanti assegnati alle attività per il sostegno, assumendo la con titolarità delle sezioni e delle classi in cui operano e partecipando a pieno titolo alle operazioni di valutazione periodiche e finali degli alunni della classe con diritto di voto, disporranno di registri recanti i nomi di tutti gli alunni della classe di cui sono contitolari. 7.2.d I bisogni educativi speciali - BES 48 Il 27 dicembre scorso è stata firmata dall’On.le Ministro l’unita Direttiva recante Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica, che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità della comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. 7. 2.e Piano Annuale d’Inclusione P.A.I. 2013/2014 (deliberato nel collegio docenti 30 settembre) - PERCORSI DI INCLUSIONE E DI INTEGRAZIONE PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - anno scolastico 2013 -2014. I progetti che verranno proposti nell’anno scolastico saranno: Laboratori del fare - primaria attacchi d’arte piagarte – matematica con gli origami flauto dedicato alle menti attive – Dama Laboratori dell’essere Psicomotricità classe prima Sulla strada … delle emozioni Alza il tuo sguardo SOS mondo Consapevolezza del valore del denaro Laboratori del fare/essere- infanzia Attività per la promozione di una maggiore consapevolezza nella sfera emotiva/affettiva/sociale Psicomotricità Teatro Utilizzo del PROTOCOLLO per la rilevazione precoce dei BES a disposizione di tutti gli insegnanti in servizio. CAPITOLO OTTAVO: I PROGETTI Il Collegio dei Docenti, nell’ambito degli indirizzi generali stabiliti in data 30 settembre 2013, ha definito la proposta progettuale per l’anno scolastico 2013/2014 al fine di arricchire e ampliare l’offerta formativa delle due scuole. Nell’offerta formativa al progetto didattico—educativo si affiancano diversi progetti, cosi distinti: PROGETTI d’Istituto; PROGETTI scuola dell’Infanzia; PROGETTI scuola primaria. 49 Gli spazi di autonomia progettuale non devono fornire occasione per scelte arbitrarie e casuali, ma sono decisivi per promuovere la qualità dell’offerta formativa, l’uso delle risorse, la convergenza e l’unitarietà degli interventi. La progettazione deve avere le seguenti caratteristiche: non casuale, ma elaborata nell’ambito del progetto d’Istituto; definizione di percorsi didattici rapportati allo sviluppo psicologico e cognitivo degli alunni; spessore didattico – metodologico dell’innovazione. L’attuazione dei progetti è vincolata allo stanziamento e al reperimento delle necessarie risorse economiche. I progetti sono predisposti: dai Docenti (singolarmente o in gruppi/commissioni); dal Collegio dei Docenti. Essi sono deliberati: per la parte formativa, didattica e organizzativa dal Collegio dei Docenti; per la parte finanziaria dal Consiglio d’Istituto. Nell’ambito del collegio docenti possono essere costituiti gruppi di lavoro per la progettazione e il monitoraggio delle iniziative. Si deve prospettare altresì la possibilità di coinvolgere nella valutazione dell’efficacia tutte le componenti scolastiche. 8.1 Criteri progettuali. Il collegio ha scelto alcuni criteri a cui attenersi: il vantaggio che gli allievi potranno trarre da questa iniziativa. La coerenza didattica con le finalità formative della scuola. L’identificazione del progetto nel quadro di una equilibrata, trasparente e mirata distribuzione finanziaria. La previsione all’interno del progetto di attività di formazione e aggiornamento per i docenti. Il coinvolgimento del territorio, sia nella dimensione istituzionale, sia in quella sociale e culturale. L’attuazione in linea prioritaria dei Progetti d’Istituto. I progetti sono da considerarsi risorse importanti in quanto progetti – pilota finalizzati alla sperimentazione e all’innovazione metodologica. La valorizzazione delle risorse interne. La consulenza di operatori esterni alla scuola ove ve ne fosse necessità. Alcuni progetti possono prevedere un contributo economico da parte delle famiglie degli alunni. 8.2 Documentazione dei Progetti Nella documentazione di classe o di plesso sono inseriti i progetti con le seguenti schede progettuali: scheda descrittiva del progetto ; scheda finanziaria (se necessaria); 50 documentazione allegata; scheda di verifica e valutazione (da compilare al termine dell’attuazione del progetto). La documentazione è a disposizione di chiunque voglia conoscere in modo analitico l’articolazione dei Progetti. 8.3 Piano progettuale 2013/2014. Nell’ambito degli indirizzi generali stabiliti dal Collegio dei Docenti, sentite le proposte dei docenti referenti, visto l’orientamento espresso dagli insegnanti, il Collegio dei Docenti in data 9 settembre 2013 ha definitivamente deliberato il seguente piano progettuale 2013/2014. I relativi progetti ed eventuali successive modifiche e/o integrazioni saranno approvati compatibilmente con le risorse economiche disponibili. 8.3.a PROGETTI D’ISTITUTO DENOMINAZIONE DESTINATARI Scuola sicura La settimana della sicurezza Scuola in movimento La settimana dell’attività motoria Scuola in festa Scuola in viaggio Un incontro speciale TEMPI Tutte le persone che frequentano la scuola Tutti i bambini Seconda metà dell’anno Tutte le persone che frequentano la scuola Tutti i bambini Seconda metà dell’anno Anno scolastico Le insegnanti e il personale Anno scolastico Natale 8.3.b PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA E SEZIONE PRIMAVERA DENOMINAZIONE DESTINATARI TEMPI Sportello sostegno Genitori alla genitorialità La biblioteca Tutti i bambini Da gennaio a giugno Ottobre/ Maggio Continuità scuole Bambini di 5 anni primarie Continuità con lo Bambini sezione primavera spazio gioco Momenti di festa Bambini e genitori Primavera Educazione religiosa Tutto l’anno Open Day Oltre la scuola gli altri Tutti i bambini Nuovi iscritti Bambini e genitori Primavera Tutto l’anno Sabato di gennaio Anno scolastico 51 8.3.c LABORATORI CON ESPERTI ESTERNI SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMAVERA Psicomotricità Bambini della primavera e infanzia Teatro Bambini dell’infanzia 8.3.d DENOMINAZIONE PROGETTI SCUOLA PRIMARIA DESTINATARI Continuità verticale Alunni classe V, Bambini di 5 anni Scuola secondaria di I grado Tutti gli alunni Tutti gli alunni Le Mini olimpiadi Il tempo liturgico TEMPI Secondo quadrimestre Tra aprile e maggio Anno scolastico Open day Tutti gli alunni Dicembre Oltre la scuola, gli altri Accoglienza INVALSI Frutta nelle scuole Tutti gli alunni Anno scolastico Alunni classe I Alunni classi II e V Alunni di tutte le classi Settembre Mese di maggio Anno scolastico Alunni classi IV e V Anno scolastico Educare consapevole denaro 8.3.e all’uso del LABORATORI SCUOLA PRIMARIA LABORATORI OPZIONALI a. s. 2013/2014 CLASSI Laboratori Laboratorio 1 Laboratorio 2 1a Madrelingua inglese 1h 2a Madrelingu a inglese 1h Lab. di arte (1° quadr.) 1h Laboratorio 3 Lab. di arte (2° quadr.) 1h 3a Madrelingu a inglese 1h 4a Madrelingua inglese 1h 5a Madrelingua inglese 1h Lab. sulle emozioni (1° quadr) 1h Lab. Teatrale Lab. Teatrale Lab. Teatrale 1h 1h Lab. di matematica (2° quadr) 1h Lab. ed. ambientale (1° quadr.) Lab. ed. ambientale (2° quadr.) 1h Lab. solidarietà (1° quadr.) Lab. di dama (2° quadr.) 1h 1h Lab. musicale 1h 52 Totale orario facoltativo Totale attività obbligatorie e facoltative 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore 30 ore 30 ore 30 ore 30 ore 30 ore CAPITOLO NONO: la formazione e l’organizzazione “La formazione rappresenta nel corso del cammino personale e lavorativo delle persone uno spazio-tempo di incontro con il non noto, di sperimentazione di luoghi in cui incontrare elementi dissonanti e in cui sperimentare le modalità note di confrontarsi con l’incertezza e apprendere schemi e nuovi modelli.” (C. Kaneklin, G. Scaratti, 1998) Fin dalla sua nascita la “Fondazione Giuseppe Vescovi” ha inteso investire risorse nella formazione di tutto il personale in servizio. Convinti che la qualità educativa della nostra offerta formativa dipenda sì da tanti fattori ma, in primo luogo dalla preparazione e dall’aggiornamento del personale. La formazione va intesa come elemento essenziale per la professionalità di educatrici e insegnanti; una formazione continua che diventa perfezionamento della professionalità e preziosa risorsa per tutti, a partire dai bambini. Una formazione dove le competenze vengono affinate continuamente per far sì che si arrivi, non solo a livello formale ma sostanziale, e che tenga presente la dimensione culturale che porta a riflettere sul senso delle cose e mette in atto pensieri capaci di ricerca e di creazione di significati. Piano annuale di formazione. Il piano è stato approvato nei collegi docenti del 30 settembre 2013. DENOMINAZIONE REFERENTE DESTINATARI TEMPI La relazione educativa Dott.ssa Maffeis Docenti scuola primaria 4 ore La genitorialità La relazione educativa Primo soccorso Coordinatrice Dott.ssa MAFFEIS Segreteria Docenti e genitori Docenti scuola infanzia Docenti 4 ore 6 ore Genitorialità Aggiornamento I.R.C. Segreteria Docenti 6 ore Anti incendio Segreteria Docenti Sicurezza: incontro con RSPP Coordinatrice Tutto il personale e i volontari 2 ore R. S. P. P.insegnando Educare Le indicazioni in classe Coordinatrice Coordinatrice Docenti primaria Docenti primaria 18 ore 6 ore Corso le competenze coordinatrice Docenti infanzia/primaria 18 ore Emotive/affettive/sociali CAPITOLO DECIMO: La documentazione e la valutazione e l’organizzazione 10.1 la documentazione 53 Sempre più si sente il bisogno di documentare il proprio lavoro e la necessità di basare le scelte, su un processo di riflessione rispetto al realizzato. In particolare, per le insegnanti la documentazione vuol dire produrre consapevolezza della propria identità, del proprio lavoro, della possibilità di verificarlo e valutarlo, in modo da imparare ad apprendere dalle proprie esperienze. Lo sforzo è di vedere la documentazione come: scienza per conoscere e tecnica per far conoscere; uno strumento di conservazione e trasmissione dell’esperienza umana ; un'attività di raccolta, catalogazione e diffusione di documenti; quell'azione mentale che analizza, interpreta e valuta l’esperienza avuta per migliorare il proprio fare e il proprio essere in relazione con gli altri. La nostra scuola si occupa con impegno a rilevare la qualità e il significato globale delle esperienze scolastiche proposte e vissute. L’intento è quello di costruire una storia educativa che entri a far parte della memoria collettiva ed individuale. L’osservazione, la documentazione e la valutazione diventano strumenti indispensabili per ripensare in itinere sia alla proposta educativa che al processo di apprendimento dei bambini. Attraverso i ricordi si recuperano le esperienze di particolare impatto ed intensità ed essi diventano opportunità per iniziare un percorso di autovalutazione delle proprie capacità e della capacità di risposte educative efficaci. La documentazione delle esperienze individuali viene effettuata oltre che attraverso le produzioni stesse dei bambini, anche attraverso verbalizzazioni, fotografie, e talvolta attraverso riprese filmate. 10.1.a Gli strumenti per la documentazione - nella scuola primaria. Il diario di bordo è lo strumento a disposizione dell’insegnante tutor e degli specialisti; contiene la progettazione didattica aggiornata quotidianamente, settimanalmente e mensilmente. Il diario di bordo sarà tenuto su chiavetta personale e una copia sarà tenuta in memoria presso l’ufficio della direzione. Il registro delle valutazioni sarà in forma digitale, sarà predisposto dall’insegnante tutor e conterrà anche le verifiche degli specialisti della specifica classe, gli eventuali esiti delle prove INVALSI. Alla fine dell’anno andrà depositato presso la segreteria. Comunicazioni scritte sul Quaderno delle Comunicazioni scuola – famiglia per la classe prima e sul diario personale per le classi seconda, terza, quarta e quinta. - nella scuola dell’infanzia. L’agenda della progettazione è lo strumento scelto per documentare il processo di progettazione nelle sue fasi dell’offerta formativa annuale. Ogni insegnante di classe della scuola dell’infanzia e della sezione primavera dopo aver steso il progetto annuale nelle sue fasi e aver deciso a grandi linee i contenuti della proposta formativa in modo collegiale, predisporrà periodicamente rispetto 54 ai bisogni formativi alcune unità d’apprendimento di tipo flessibile. L’agenda della progettazione di classe, il piano annuale e i progetti saranno tenuti sulla chiavetta e in memoria nell’ufficio della Direzione. 10.2 La valutazione Per il senso comune, la valutazione è un’operazione che riguarda la conclusione dell’anno scolastico e in particolare si traduce soprattutto nell’espressione di un voto o di un giudizio sul profitto dell’alunno. Questa funzione notarile della valutazione dell’apprendimento, pur indubbiamente importante, non ne esaurisce però le finalità. Nel quadro di una cultura didattica avanzata, occorre riconoscerle un ulteriore e fondamentale compito, centrato sulla regolazione dell’azione didattica e che si esplica nella rilevazione di informazioni concernenti il processo di apprendimento, con lo scopo di fornire una base empirica all’assunzione delle decisioni didattiche. Governare adeguatamente un processo complesso come quello di insegnamentoapprendimento in una situazione collettiva richiede che l’insegnante abbia cognizione degli esiti prodotti dagli interventi didattici precedenti, in modo da poter calibrare quelli successivi. 10.2. a - la valutazione esterna effettuata dall’INVALSI, il Servizio Nazionale di valutazione il cui obiettivo è verificare l’efficacia e l’efficienza del sistema. La valutazione prende in esame: - a. i livelli di padronanza mostrati dagli alunni delle classi 2^ e 5^ della Scuola Primaria; - l’ambiente socio-culturale di appartenenza degli alunni. 10.2.b - La valutazione interna - La valutazione del piano dell’offerta formativa Il Piano dell’Offerta Formativa è un documento di proposte progettuali, la cui realizzazione deve essere sottoposta a valutazione. Elemento centrale di ogni azione valutativa è il confronto tra i risultati raggiunti e gli obiettivi prefissati, in relazione agli strumenti ed ai mezzi messi in campo. L’atto del valutare si riferisce a tutto il sistema scuola nel suo complesso in un incontro dialettico tra il soggetto al quale si propone l’esperienza educativa, il professionista che operativamente la mette in atto e l’istituzione, nel quale tale azione si realizza. In questo quadro la valutazione è un momento fondamentale che coinvolge tutto il sistema formativo nel suo complesso. La valutazione del servizio scolastico nella sua complessità consente di individuare le eventuali situazioni di criticità e intervenire con le necessarie azioni correttive e collocazioni di risorse al fine di ottenere il miglioramento continuo del sistema. La valutazione si arricchisce dei pensieri e dei punti di vista delle famiglie, invitate a raccontare i vissuti dei loro figli e ad esprimere la proprie emozioni, attraverso momenti di dialogo e di confronto e nell’utilizzo di questionari. Oltre la costante verifica e il monitoraggio in itinere, la valutazione finale del Piano dell’Offerta Formativa si attua attraverso i seguenti strumenti/modalità: 55 - La verifica e valutazione dei Progetti nel Collegio dei Docenti; Dell’organizzazione del sistema scuola attraverso un percorso di AUTOANALISI e di AUTOVALUTAZIONE che coinvolge il personale della scuola questionario di autovalutazione per gli insegnanti, predisposto dal Referente Valutazione di Istituto al fine di valutare il lavoro svolto e alla luce di ciò, progettare il lavoro successivo tenendo conto degli elementi da modificare, migliorare, cambiare. questionario per i genitori, predisposto dal Referente Valutazione di Istituto al fine di rilevare il livello di soddisfazione delle famiglie nei confronti dell’Istituzione scolastica nel suo complesso (ogni 3 anni); - La pratica valutativa nella progettazione La valutazione degli alunni si colloca nell’assetto culturale, educativo ed organizzativo della scuola primaria definito nei programmi e nei ordinamenti vigenti. La valutazione si esplica in rapporto funzionale e dinamico con l’attività di progettazione con specifici caratteri di formazione e orientamento in quanto concorre a adeguare in itinere e flessibile il percorso didattico alle specifiche esigenze degli alunni. Diversi sono i momenti di valutazione dell’esperienza educativa e didattica che si compie nella scuola. Attraverso la valutazione, l’insegnante individua le conoscenze raggiunte dagli alunni nelle diverse discipline, le competenze e le capacità acquisite attraverso il lavoro proposto; confronta il livello raggiunto con le reali possibilità del bambino; riconosce l’atteggiamento con cui l’alunno affronta il lavoro; indica i passi ancora da percorrere e sostiene l’impegno necessario per continuazione del lavoro. 10.3 La valutazione degli alunni - Scuola primaria Nel rispetto e nell’attuazione della legge 133/2008 – la valutazione nel primo ciclo dell’istruzione è effettuata secondo quanto previsto dagli articoli 8 e 11 del DL 19 febbraio 2004, n.59- del regolamento DPR 22 giugno 2009 n. 122 il collegio docenti ha assunto le seguenti indicazioni: la valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale dai docenti contitolari della piano dell’offerta formativa. Al termine dell'anno conclusivo della scuola primaria, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. L’informazione circa il processo di apprendimento e la valutazione degli alunni va assicurata alle famiglie in modo tempestivo. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza 56 con l’obiettivo dell’apprendimento permanente. Le verifiche intermedie e le valutazione periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti. I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all'obbligo d'istruzione ai sensi dell'articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti è effettuata nella scuola primaria dal docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato. La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado, di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ed e' comunque espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla legge 25 marzo 1985, n. 121. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo 314, comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l'ampliamento e il potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attività alternative all'insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno. L'ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell'anno scolastico, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, è deliberata secondo le disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decretolegge(decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297). Nel caso in cui l'ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 ed a trasmettere quest'ultimo alla famiglia dell'alunno. Nella scuola primaria i docenti con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione. La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto legge, e' espressa nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe, attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità deliberate dal collegio dei docenti, riportato nel documento di valutazione. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno è 57 riferita a ciascun anno scolastico. L'obbligo di istruzione è assolto secondo quanto previsto dal regolamento adottato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139, nel quadro del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, e al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine della scuola primaria e, accompagnate da valutazione in decimi e in lettere e illustrate con giudizio analitico. Il collegio dei docenti ha deciso la seguente scala di valutazione decimale: 5 = insufficiente, non ha raggiunto gli obiettivi previsti nel piano formativo; 6 = sufficiente, gli obiettivi sono stati raggiunti, ma in modo minimo e lacunoso; 7 = buono, gli obiettivi sono stati raggiunti, ma emergono incertezze; 8 = distinto, gli obiettivi sono stati raggiunti; 9 = ottimo, gli obiettivi sono stati raggiunti pienamente; 10 = eccellente, gli obiettivi sono stati raggiunti e arricchiti con spiegazione meta cognitiva, elementi personali o sono state applicate inferenze. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall'articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti articoli. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti (art. 9 DPR n. 122/2009) comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni (previste dall’art.314, DL. n.297/1994)è espressa in voti in decimi; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei differenziazione delle prove. Per gli alunni che frequentano per periodi temporalmente rilevanti corsi di istruzione funzionanti in ospedali o in luoghi di cura, i docenti che impartiscono i relativi insegnamenti trasmettono alla scuola di appartenenza elementi di conoscenza in ordine al percorso formativo individualizzato attuato dai predetti alunni, ai fini della valutazione periodica e finale. Nel caso in cui la frequenza dei corsi di cui al comma 1 abbia una durata prevalente rispetto a quella nella classe di appartenenza, i docenti che hanno impartito gli insegnamenti nei corsi stessi effettuano lo scrutinio previa intesa con la scuola di riferimento, la quale fornisce gli elementi di valutazione eventualmente elaborati dai docenti della classe; analogamente si procede quando l’alunno, ricoverato nel periodo di svolgimento degli esami conclusivi, deve sostenere in ospedale tutte le prove o alcune di esse. Nel caso in cui la frequenza dei corsi di cui al comma 1 abbia una durata prevalente rispetto a quella nella classe di appartenenza, i docenti che hanno impartito gli insegnamenti nei corsi stessi effettuano lo scrutinio previa intesa con la scuola di riferimento, la quale fornisce gli elementi di valutazione eventualmente 58 elaborati dai docenti della classe; analogamente si procede quando l’alunno, ricoverato nel periodo di svolgimento degli esami conclusivi, deve sostenere in ospedale tutte le prove o alcune di esse. - Gli strumenti della valutazione La C.M. gennaio 2009, n° 10 sottolinea innanzitutto che criteri essenziali per una valutazione di qualità sono: la finalità formativa; la validità, l’attendibilità, l’accuratezza, la trasparenza e l’equità; la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio; la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti; Il rigore metodologico nelle procedure; la valenza formativa. Strumenti privilegiati della valutazione sono: l’osservazione attenta del bambino e del suo coinvolgimento nei rapporti e nel lavoro; le verifiche d’ingresso per conoscere le capacità pregresse, le verifiche sistematiche in itinere, legate agli obiettivi specifici del percorso didattico, le verifiche sommative al termine delle varie Unità di Apprendimento, per una valutazione finale e d'insieme degli obiettivi raggiunti. Il Compito Unitario in Situazione, previsto al termine delle varie UA, viene considerato momento di verifica delle competenze, in quanto si possono osservare gli alunni, all’opera in una circostanza concreta. Ciascuno di essi è chiamato ad esprimere ed a rendere manifesto il proprio “essere competente” ossia a mostrare le modalità di: relazionarsi al proprio mondo ed ai suoi ambiti; relazionarsi al mondo di coetanei ed adulti e manifestare in un lavoro unico le abilità e le conoscenze acquisite durante un certo periodo di tempo, attraverso il fare – l’agire – l’essere competente ideare, pianificare, realizzare in modo graduale e concreto un’iniziativa. Quindi al il sapere, il saper fare, si aggiunge, e si completa la capacità di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in comportamenti razionali (saper essere). - Certificazione delle competenze in uscita dalla scuola primaria. L’acquisizione delle competenze è costituita dall’atto dello spostare e trasferire il bagaglio di conoscenze ed abilità, ma soprattutto di fattori personali, dentro situazioni concrete che la vita reale, nella sua complessità e nelle sue varie sfaccettature, pone. - Le competenze sono apprendimenti ad alto grado di effettività, perché incorporano la realtà, esse aprono la mente ed il cuore degli alunni e permettono loro, non solo di risolvere situazioni complesse della vita reale, ma anche di comprendere i processi e le modalità che li portano a risolverli, nella piena consapevolezza dei propri limiti, delle proprie risorse e dei fattori personali, quali l’autostima e lo stile di attribuzione, che ciascuno possiede. Riteniamo di non potere accompagnare l’alunno a raggiungere competenze, se non lo introduciamo alla realtà, se non promuoviamo, attraverso 59 adeguate azioni finalizzate e mirate, la sua immissione in essa. Le capacità di ciascun alunno, perciò, sono la base della personalizzazione dell’insegnamento. - Come sono valutate le competenze espresse in un compito in situazione. Uno degli strumenti più efficaci per la verifica delle competenze è il compito in situazione, che attivi in modo significativo la progettazione e la messa in atto di soluzioni originali, per affrontare concrete situazioni di vita, recuperando tutte el conoscenze e le abilità acquisite. La valutazione è basata sull’osservazione diretta dell’adulto, secondo parametri prestabiliti. Occorre chiarire, comunque, che nella valutazione delle competenze non si valuta un oggetto disciplinare, bensì l’impatto dell’IO in una situazione concreta, nella quale egli mette in gioco: abilità; conoscenze disciplinari; riferimenti di orientamento e di metodo e ne padroneggia la complessità anche immaginando azioni presenti e future. - Criteri scelti per la stesura del documento relativo alla certificazione delle competenze. Il processo di valutazione è contestualizzato all’interno di un curricolo formativo (NODI e FILI FORMATIVI), precedentemente steso secondo criteri di progressione e di gradualità per ciascuna classe, dalla prima alla quinta, idoneo a sostenere la formazione degli alunni in modo significativo, dando qualità al loro sapere, promuovendolo e rendendolo una misura di valore condivisa. Per le classi dalla prima alla quarta si tratta di attivazione delle competenze, mentre per la classe quinta di certificazione vera e propria. Sono stati stabiliti tre livelli di valutazione: E = Elementare M = Maturo A = Avanzato - La valutazione del comportamento degli alunni La valutazione del comportamento degli studenti risponde alle seguenti priorità: accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile; verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica; diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri; dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10. La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità, da parte degli studenti. 60 Ai fini della valutazione del comportamento dello studente, il Consiglio di classe tiene conto dell’insieme dei comportamenti posti in essere dallo stesso durante il corso dell’anno. La valutazione, espressa in sede di scrutinio intermedio e o finale, non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione del voto sul comportamento, il team di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno, in relazione alle finalità di cui all’articolo 1 del D. M. n° 5 del 16 gennaio 2009. Rispetto del Regolamento d’Istituto e delle regole di convivenza sociale proposte dall’insegnante nel proprio progetto educativo – didattico annuale. Comportamento corretto e rispettoso negli ambienti interni ed esterni dell’istituzione scolastica. Puntualità nello svolgimento dei compiti assegnati dai docenti. Partecipazione attenta, interessata e responsabile alle diverse attività proposte. Partecipazione collaborativa, costruttiva, propositiva e critica alle diverse attività proposte. Ottima socializzazione. Nessuna nota disciplinare*. * Riflessione critica sul proprio percorso di apprendimento, visibile attraverso una modifica nell’atteggiamento. Recupero e consolidamento. Dopo diverse valutazioni effettuate è possibile progettare attività di recupero: in itinere e in alcuni momenti dell’anno scolastico. - - La valutazione nella scuola dell’infanzia. Nella scuola dell’infanzia l’osservazione occasionale e sistematica dei bambini sono gli strumenti privilegiati e indispensabili per conoscere e capire ogni singolo bambino nelle sue peculiarità. La valutazione, pertanto non viene intesa come atto conclusivo ma deve avvenire in itinere, strettamente legata all'osservazione, alla documentazione e alla verifica periodica, e non deve essere finalizzata unicamente al passaggio di informazioni alla scuola primaria. Essa non può essere centrata soltanto sul bambino, ma deve prendere in considerazione il contesto in ogni suo aspetto, l'attività delle insegnanti, le relazioni, le scelte organizzative, gli strumenti e i materiali utilizzati. All’inizio dell’anno si procede ad un primo colloquio con la famiglia utile per conoscere bisogni ed esigenze del bambino. Seguiranno altri due colloqui a metà anno e a fine anno, ed eventualmente altri su richiesta dell’insegnante o della famiglia. Nella nostra scuola viene elaborato per ogni bambino un fascicolo chiamato “documentazione dell’esperienza scolastica”, inteso come strumento che documenta il percorso didattico – educativo di ciascuno e descrive per comprenderli i 61 livelli di apprendimento raggiunti nei tre anni di permanenza nella scuola, da quest’anno in formato digitale. È compilato in itinere e contiene: una descrizione sintetica dei percorsi proposti nell’offerta formativa dei tre anni. Una scheda che riporta i livelli degli obiettivi formativi raggiunti da ciascun alunno. Un profilo finale annuale (nei tre anni) in cui viene descritto più che misurato, aperto per promuovere, sostenere in modo da consentire ad ogni allievo di dare il meglio nelle diverse situazioni. Un profilo che offra indicazioni di risorse, modi, tempi, interessi , attitudini e aspirazioni personali nel processo di apprendimento. Una documentazione (disegni, prodotti, fotografie,...) regolare e significativa svolta dal bambino nei tre anni di permanenza a scuola. Al termine del percorso viene rilasciato, dopo averlo condiviso con la famiglia, alla scuola primaria di riferimento. 62 63