Il commercio internazionale 2014

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Il commercio internazionale 2014
Il Commercio Internazionale: nuove evidenze
e sviluppi teorici*
Nicola D. Coniglio (1,2)
(1) Dip.to di Scienze Economiche - Università degli
Studi di Bari (Italy);
(2) NHH Norwegian School of Economics
Gennaio, 2014
1.
Contenuti del seminario
 Il commercio internazionale nella teoria economica
 Tendenze
in
internazionale
atto:
l’Italia
nell’economia
 Lo sviluppo della ricerca economica sul commercio
internazionale: alcuni cenni
1
Commercio internazionale: alcuni dati
Il commercio di servizi cresce molto rapidamente (>20% del totale e largamente
sottostimato; es. Mode 3 del WTO non è conteggiato nelle statistiche).
Four modes:
- Mode 1: fornitura a distanza (es. assicurazione)
- Mode 2: consumo all’estero (es. turismo)
- Mode 3: presenza commerciale (es. Servizi intra-impresa)
- Mode 4: presenza di « persone fisiche » (es. Servizi di consulenza o trasporto)
… nuovamente in crescita dopo la tempesta…
Fonte: UNCTAD World Investment Report 2013
Top 3: USA, Cina e Germania
(28% del totale del commercio di
beni)
Asia 30% del totale globale
Nessun paese africano > 250
miliardi di US$
Top 5: USA, Cina e Germania,
Giappone e Regno Unito (1/3 del
totale commercio di servizi)
Andamento del commercio di beni dell’Italia (2011-13; var %)
Una quota ampia e crescente dei flussi commerciali
avviene all’interno di ‘blocchi regionali’ (anno 2010)
Stiamo vivendo nella terza fase della ‘globalizzazione’
Fase 1) 1860-1914: navi a vapore e ferrovia, accordi
commerciali bilaterali (es: Cobden-Chevalier 1860),
colonizzazione
Fase 2) dal 1945 ….: GATT/OMC, integrazione regionale,
containers (‘la scatola magica’), transporti intermodali,
internet
Fase 3) … negli ultimi decenni  il commercio di « fasi » di
produzione; lo « spacchettamento » delle imprese..
The magic box: the effects of containers on trade flows (ref:
Bernhofen&al2013)
Globalizzazione: un processo irreversibile?
• La crisi in corso (e quelle passate) dimostrano che
un processo di de-globalizzazione sia possibile
• A partire dal 2009 numerosi governi hanno
implementato misure protezionistiche…
Un interessante riferimento (anche per i vostri studenti)
www.globaltradealert.org/
Monitoraggio
indipendente delle
politiche che
influenzano (in
positivo o negativo)
le interazioni globali
(flussi di beni,
servizi, capitale e
lavoratori)
Due recenti fenomeni che caratterizzano
l’economia internazionale
1. La frammentazione della produzione tra paesi
– All’interno dei confini delle imprese (Investimenti Diretti
Esteri)
– All’esterno dei confini delle imprese (international
outsourcing)
• Maggiori destinatari: Cina, India, Europa Centrale
• Spiega (in parte) la ‘de-industrializzazione’ e la
riduzione del salario relativo dei lavoratori poco
qualificati.
[Cautela: problemi di misurazione del fenomeno, creazione di lavoro da
una maggiore efficienza produttiva…]
• La frammentazione può essere studiata con strumenti
teorici ed empirici tradizionali.
• … ma la nuova Catena Globale del Valore è difficile
da misurare con strumenti convenzionali
Made in the World / Prodotto nel mondo
Il commercio degli iPhone e le statistiche del
commercio
Iniziativa WTO-OECD
Misurare il commercio in
‘valore aggiunto’ dei beni
e servizi che attraversano
i confini di un paese.
Il cosidetto contenuto di
import dei beni esportati
sta crescendo
continuamente.
(1) Uno strumento didattico utile:
Il Rapporto ICE-Istat – L’Italia nell’economia internazionale
può essere un utile ausilio nelle attività didattiche.
Disponibile gratuitamente:
http://www.ice.gov.it/statistiche/rapporto20122013.htm
2. Il proliferare degli accordi di integrazione economica
regionale
Oggi tutti i paesi (con pochissime eccezioni) appartengono
a aree di libero scambio o RTAs (Regional trade
agreement).
• Rafforzamento di questo trend negli anni 2000: da UE15
a UE27, estensione del Mercosur, Cina-ASEAN, TPP
ecc.
Questi accordi sono più distorsivi degli accordi ‘multilaterali’
del commercio (in sede OMC). Vi è oggi un forte dibattito
teorico.
Stepping stones or stumbling blocks? (mattoni per
costruire o per bloccare un ulteriore liberalizzazione
del commercio?)
Spaghetti bowl…
L’importanza del commercio internazionale
Perché il commercio internazionale è importante?
Qual è il suo contributo al benessere economico?
David Ricardo
La possibilità di acquistare beni e servizi prodotti
in paesi differenti dal nostro consente ai
consumatori di avere accesso a una scelta più
ampia, migliore e, spesso, più economica.
L’apertura dei mercati internazionali consente ai
produttori di accedere a più ampie opportunità di
vendita dei propri prodotti.
I benefici dello scambio internazionale: un semplice
schema
Y
C*
C’
E
U
U’
*
U
0
La teoria economica
‘tradizionale’
suggerisce che tali
benefici non
dipendono da cosa si
produce (ed esporta)
P*
X
O
Sviluppi della teoria del commercio (1)
• David Ricardo e i neo-classici
• L’importanza degli effetti ‘redistributivi’ (modello
Hecksher-Ohlin)
• Nuova teoria del commercio: anni ’70/’80 (Helpman,
Krugman ecc.). “La specializzazione non dipende solo
dal vantaggio comparato”  economie di scala,
economie ‘esterne’
- commercio intra-industriale;
- l’effetto ‘dimensione del mercato’;
- giustificazione (piuttosto limitata) di alcune misure di
politica commerciale (politiche commerciali strategiche);
Sviluppi della teoria del commercio (2)
• Commercio Internazionale ed eterogeneità delle
imprese (Melitz 2003; Bernard e Jensen 1999).
• - USA: il 4% delle imprese esporta. Che caratteristiche
hanno? + produttive, + grandi, pagano salari + elevati, +
investimenti in innovazione.
• Importanti implicazioni:
• 1. l’effetto della liberalizzazione commerciale è
estremamente asimmetrico (vincitori e vinti all’interno
dei settori e non solo tra settori differenti);
• 2. Le politiche per l’internazionalizzazione devono
essere ‘mirate’ per essere efficaci
Sviluppi della teoria del commercio (3)
• Le teorie del ‘product space’ (Hausmann, Rodrik)
• - sfida all’idea della neutralità ai fini della crescita economica di ciò
che un paese produce ed esporta (‘What you export matters!)
• Principale messaggio: i Governi possono (e spesso devono)
influenzare l’allocazione delle risorse tra settori al fine di migliorare
la performance economica (giustificazione teorica delle politiche
industriali)
• Si può ‘sconfiggere’ un vantaggio comparato poco desiderabile: ma
quanto ci si può allontanare dal vantaggio comparato attuale??
(dibattito teorico in corso)
L’offerta formativa del Dipartimento di Scienze
Economiche e Metodi Matematici
• Triennale: CdL in Economia e Commercio / Cdl in
Scienze Statistiche (micro e macroeconomia, scienza
delle finanze, politica economica ecc.)
• Specialistica: CdL in Economia e Commercio (2
curricula:
i. aziende e innovazione;
ii. Istituzioni, territorio e turismo
Cdl in Economia e Strategie per i Mercati Internazionali
CdL in Statistica
. Master Erasmus Mundus “Economics of
Globalisation and European Integration (con 8
università partners europee ed extra-europee)
Per informazioni:
[email protected]
oppure
[email protected]