Dolomiti, sui sentieri di Sissi Sissi e la sua guida, Antonio

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Dolomiti, sui sentieri di Sissi Sissi e la sua guida, Antonio
10 venerdì 13 settembre 2013
ALTA QUOTA]
[
a cura di Fabrizio Torchio
l'Adige
STORIA
Percorsi
imperiali
A Bad Ischl, nella
«Kaiservilla» si scopre
la passione per
la montagna della
imperatrice austriaca
A
d oltre un secolo dalla
morte, il mito di Sissi
mantiene intatto il suo
fascino, e non solo nei
luoghi dell’ex Impero. Ad
ogni estate, la corte imperiale
«riappare» in molte località che
nell’800 contribuì a lanciare
turisticamente, fra balli e sfilate in
costume: da Levico a Passo
Mendola, da Madonna di Campiglio
ad Arco. Ma chi volesse mettersi
oggi sulle tracce di Elisabetta di
Baviera, imperatrice d’Austria e
Dolomiti, sui sentieri di Sissi
consorte di Francesco Giuseppe,
per visitare i luoghi dei suoi tanti
soggiorni dovrebbe viaggiare in
mezza Europa, fra Monaco e il Lago
di Stamberg in Baviera, i palazzi di
Vienna, l’Ungheria, Corfù, Trieste,
ma anche in una lunga serie di
località delle Alpi, comprese
Merano e Carezza. E sulle Alpi, fra
le amate cime del Salzkammergut
(fra Salisburghese e Stiria), dinanzi
al ghiacciaio del Grossglockner con
l’imperatore o sulle Dolomiti di
Brenta insieme ad una guida alpina
(Antonio Dallagiacoma), Sissi non
restava mai in ozio. L’imperatrice
amava camminare e adorava, delle
montagne, i silenzi e le atmosfere, la
tranquillità e la lontananza dai
clamori e dagli assilli viennesi.
Fra i monti del Salzkammergut
Se c’è un luogo dove questo amore
si può cogliere, anche attraverso i
versi delle sue poesie, questo è Bad
Ischl, una deliziosa cittadina
termale austriaca, nel
Salzkammergut, a una cinquantina
di chilometri da Salisburgo. Lungo il
Traun e l’Ischl, i due fiumi che la
bagnano, Bad Ischl fu dal 1848 al
1914 la residenza estiva
dell’imperatore Franz Joseph. Qui
Francesco Giuseppe chiese la mano
di Sissi e qui l’Arciduchessa Sofia
acquistò Villa Eltz che, trasformata
e ampliata, quindi rinnovata e
arricchita negli anni (e circondata
da un grande parco) nel 1854 fu il
dono di nozze alla coppia imperiale.
Dal suo studio nella Kaiservilla,
oggi visitabile (www.kaiservilla.at),
Francesco Giuseppe governò il
vasto Impero multietnico, estate
A Campiglio
e a Nova
Levante
due itinerari
panoramici
che allora
la affascinarono
dopo estate. Il 28 luglio 1914, firmò
su questa scrivania la dichiarazione
di guerra contro la Serbia, che
scatenò la Prima guerra mondiale. Il
testo dattiloscritto dell’appello «Ai
miei popoli» è ancora sul tavolo di
lavoro nell’angolo, a fianco della
poltrona e degli oggetti che
Francesco Giuseppe amava creare.
Il percorso di visita nella villa, di
proprietà degli eredi degli Asburgo,
è un interessante viaggio nel tempo
che prosegue nel vasto parco fino al
cottage in stile inglese, luogo
preferito dell’Imperatrice
Elisabetta, denominato
«Marmorschlössl».
I sentieri di Sissi
Chi volesse ripercorrere le orme di
Sissi sulle montagne nostrane,
invece, può scegliere fra due
sentieri intitolati all’imperatrice,
uno a Nova Levante (dinanzi al
Latemar) e l’altro a Madonna di
Campiglio (sul monte Spinale di
fronte alle vette del Brenta). Il «giro
dell’imperatrice», da Madonna di
Campiglio al monte Spinale e
ritorno, ricorda il soggiorno
dell’imperatrice 52enne nella
località. La data del suo arrivo fu
incisa nel settembre del 1889 su di
un sasso alle pendici del monte che
offre una superba veduta del
Brenta, dalla Pietra Grande al
Crozzon e alle altre vette. Si passa
per malga Fevri, con discesa a
malga Montagnoli e rientro a
Campiglio, richiede poco più di 4
ore di cammino con un dislivello di
circa 600 metri. Il percorso si può
intraprendere partendo dai pressi
della chiesa di Madonna di
Campiglio (a 1514 metri circa)
seguendo le indicazioni lungo una
strada che taglia il fianco
occidentale del monte Spinale.
Dopo la piazzetta dell’imperatrice
Sissi, presso un punto panoramico,
si sale incrociando la cabinovia
dello Spinale e si raggiunge malga
Fevri a 1955 metri. Da lì l’itinerario
si snoda verso il Lago Spinale, nelle
cui acque si riflettono le rocce della
Pietra Grande, il rifugio Dosson, il
ristorante malga Montagnoli, per
Non solo libri | L’autobiografia dello scalatore britannico che liberò «Indian Face»
Dawes, un superclimber si racconta
l versante est di Cloggy
era l’idolo. Così, la
bellezza di Indian Face
non fu per me nel piacere della
scalata o nella realizzazione, ma
nel compiacimento di aver
esorcizzato una gabbia
autodistruttiva che avevo
creato con le mie stesse
mani...». Correva l’anno 1986
quando l’autore di queste
parole, lo scalatore britannico
Johnny Dawes, liberò «Indian
Face» a Snowdonia, «la via più
ispirata di una generazione,
difficile e con un’arrampicata
sempre sul filo del rasoio»,
come viene definita nel risvolto
di copertina di Io superclimber
(304 pagine, edizioni Versante
Sud, 19 euro). Un’autobiografia
ben scritta, che sprizza
umorismo con regolarità e
gusto ma restituisce
pienamente il pensiero, lo stile
«I
e l’audacia che hanno fatto
dell’autore uno dei più famosi
scalatori delle isole oltre
Manica. «Indian Face», che fu
definita allora la scalata più
impegnativa del Regno Unito,
attirò l’attenzione dei media (se
ne occupò un quotidiano come
il Guardian) e segnò un punto di
svolta. Alla metà degli anni ‘80,
con le sue salite, Dawes
contribuì così all’introduzione
di due nuovi gradi della scala
britannica delle difficoltà, E8 ed
E9. Classe 1964, Dawes aveva
iniziato ad arrampicare a 14
anni e aveva rapidamente salito
la scala delle difficoltà fino ai
massimi livelli, trovando così
un modo di esprimere la
propria personalità e di
ritagliarsi uno spazio di rilievo
nell’ambiente. Nella migliore
tradizione dell’arrampicata
britannica, nel libro lo si scopre
alle prese con le grondaie o sui
mattoni degli edifici di scuole e
centri sportivi, in arrampicata
sul cemento di un viadotto
stradale così come sulle falesie
e le pareti che hanno fatto la
storia stessa dell’arrampicata,
fra villaggi e pub, scogliere a
picco sul mare, cave e persino
la colonna che sorregge il
monumento a Nelson a
Trafalgar square. Risalì la
colonna fino all’ammiraglio (e fu
multato dalla polizia londinese)
per issare uno striscione contro
la banca mondiale. Non
mancano le esperienze davanti
alla telecamera, come quando racconta - in una gara di design
su richiesta di una tivù «dovevo
scalare senza mani il blocco del
settore del Grand Hotel, a
Stanage, per portare un caffè,
contenuto nel thermos, a una
presunta coppia di novelli
La copertina del libro
sposi. Mi ripresero mentre
salivo Downhill Racer, E4,
slegato... Rilevai un critica: il
thermos conteneva solo tre
tazze, non abbastanza perché la
coppia potesse permettersi il
bis».
Sissi e la sua guida, Antonio
Dallagiacoma, nel film sul Kurort
realizzato per il Mistero dei Monti
tornare quindi a Campiglio (per
informazioni sull’itinerario
rivolgersi alle guide alpine di
Campiglio,
www.guidealpinecampiglio.it). A
Nova Levante, invcece, la
«Elisabethpromenade» ripercorre
invece l’escursione che Sissi fece il
24 agosto 1897, accompagnata
anche in questo caso da una guida
locale. Il sentiero si snoda fra prati
e boschi dall’attuale albergo
Meierai, fra Nova Levante e
Carezza, ai masi Pitschöler e Soler,
giungendo quindi al «balcone»
naturale di maso Zenay, un’oasi
prativa fra le alte conifere, per una
sosta contemplativa. Dinanzi al
Latemar, in posizione panoramica,
una lapide ricorda il passaggio
F. T.
dell’imperatrice.
BREVI DI MONTAGNA
IL FILM SU WALTER BONATTI
A due anni dalla scomparsa di
Walter Bonatti, Rossana Podestà
desidera ricordarlo questa sera con i
suoi amici in una serata speciale
realizzata in collaborazione con la
Sat. Nel corso dell’incontro, oltre al
concerto del Coro della Sat, diretto
da Mauro Pedrotti, sarà proiettato in
anteprima il film «W di Walter» di
Rossana Podestà e Paola Nessi.
L’appuntamento è questa sera alle
ore 21, all’Auditorium Santa Chiara
di Trento, in via Santa Croce 67.
L’ingresso è libero, fino ad
esaurimento dei posti.
CARTOLINA DELLE DOLOMITI
In Val Canali (Primiero), a Villa
Welsperg, nella Biblioteca, fino al 30
settembre prossimo si può visitare la
mostra «La cartolina delle Dolomiti,
premio Dino Buzzati». Allo scrittore
e giornalista bellunese è intitolata la
biblioteca. Gli orari di apertura sono:
ore 9-12.30 e 15-18.
IL BRAMITO DEL CERVO
Tre escursioni per ascoltare il
bramito del cervo, di sabato, nel
Parco naturale Paneveggio Pale di
San Martino. Sabato 21 settembre,
sabato 28 settembre e sabato 5
ottobre, dopo una introduzione con
video, una facile escursione per
riconoscere i «segni di presenza» e
la visita al recinto dei cervi; quindi
escursione notturna nella Foresta di
Paneveggio con l’ascolto del bramito
dei cervi in amore. Ritrovo alle ore
15 al Centro visitatori di
Paneveggio. Quota di partecipazione
7 euro (max 25 partecipanti a
giornata). Prenotazioni obbligatorie
al tel. 0439 765973.