MADONNA DI CAMPIGLIO

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MADONNA DI CAMPIGLIO
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Lunedì 23 Dicembre 2013 - Corriere della Sera - Corriere Motori
MADONNA DI CAMPIGLIO
In vacanza
con Sissi
Nella culla degli chef stellati, amatissima
dall’imperatrice d’Austria e dal marito
Oggi, qui, «rivivono» due volte all’anno
Audi RSQ3
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La Audi RSQ3 2.5 Tfsi quattro S tronic
L’Audi Q3 è un suv compatto e molto ricercato negli allestimenti,
che spaziano fino alla serie quattro Gmbh, firmata dal reparto
addetto alle vetture speciali con la trazione integrale. La versione
RS, che vedete in queste foto, è la più spinta della gamma. Monta il
motore 5 cilindri turbo 2.5 Tfsi (cioè: turbo a benzina) da 310 cavalli,
regolato dal sistema Audi Drive Select, che ne modifica il carattere
in base al profilo selezionato (auto, confort e dynamic). La
differenza con le altre Q3 si percepisce anche dal sound, più
«aggressivo», dello scarico. Il motore è abbinato al cambio sportivo
S tronic a doppia frizione, con sette rapporti, che funziona sia in
modalità automatica sia in modalità manuale-sequenziale, tramite i
comandi al volante. L’assetto è ribassato (di 25 mm) e la lunghezza
è leggermente superiore (441 cm contro 439). Cerchi in lega di 19
pollici e dischi freni alleggeriti. Modanature d’alluminio, estrattore
posteriore e spoiler posteriore. A richiesta il sistema audio Bose
Surround da 465 Watt, con 14 casse. Prezzo: 57.900 euro.
p.l.
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di Chiara Maffioletti - foto Alberto Novelli
S
e Elisabetta d’Austria — la mitica principessa Sissi
— vicino alla sua carrozza avesse trovato un’Audi
RSQ3 ad aspettarla, c’è da credere che non avrebbe
avuto troppi imbarazzi nella scelta del mezzo per arrivare a
Madonna di Campiglio, più volte meta delle sue vacanze.
Viaggiatrice appassionata, piuttosto che sobbalzare per ore
sul divanetto del suo cocchio si sarebbe di certo divertita di
più a sfrecciare, tornante dopo tornante, alla guida di questo suv compatto e super sportivo, fino arrivare ai 1.550 metri di altitudine di questo tratto di Dolomiti fatto di boschi,
sentieri, cime innevate ma anche (oggi) di graziosi negozietti, ristoranti (stellati) e tecnologiche piste da sci. Ma anche
tornando indietro nel tempo fino al 1889, quando Sissi arrivò per la prima volta a Madonna di Campiglio, il fascino di
questi posti era tale da spingere la principessa a tornare,
nel 1894, con suo marito Francesco Giuseppe, Imperatore
d’Austria.
Da allora fu amore. Tanto che, anche adesso, la coppia
reale ogni anno si concede qualche giorno in questa cittadina del Trentino. Solo che di Sissi, oggi, a Madonna di Campiglio ce ne sono due e si presentano, alternandosi, a fine
febbraio, per il Carnevale Asburgico e, ad agosto, quando si
festeggia il compleanno dell’imperatore.
«È sempre emozionante vestire questi abiti», racconta
Monica Bonomini che da 25 anni presta i suoi lineamenti
gentili al mito di Sissi, facendola rivivere dopo uno styling
— ormai relativamente agile: «quaranta minuti, sono diventata veloce» — che va dai vestiti all’acconciatura. Nessuna
rivalità con l’altra Sissi, giura. Anzi, caso mai un po’ di no-
Corriere Motori - Corriere della Sera - Lunedì 23 Dicembre 2013 -
stalgia: «Lei da qualche tempo ha meno disponibilità, ha
avuto due bimbi». Mentre parla, Francesco Giuseppe la
guarda distogliendo per un attimo gli occhi dall’Audi che
brilla sulla neve dopo essersi arrampicata con sorprendente agilità su una ripida pista da sci. Si chiama davvero Francesco (Gatta) ed è davvero il marito di Sissi, anzi, di Monica. Insieme gestiscono un hotel e per interpretare questa
coppia romantica non devono fingere granché: «La prima
volta che l’ho vista nei panni di Sissi sono rimasto senza fiato. Non sono solo le donne che vogliono il principe azzurro,
anche noi uomini sogniamo una bella principessa. Io ce
l’ho». E mentre lo dice, apre la portiera alla sua bella che fa
giusto in tempo a salire e abbassare il finestrino cominciando a muovere la mano a conchiglia in un regale saluto mentre il consorte prende a sgommare sulla neve, facendo affidamento sulle notevoli doti di scatto e stabilità di questa
Q3.
Non è facile convincerli a scendere, ma in lontananza si
vedono già le stelle. Tre. Sono quelle appuntate alla casacca di tre chef, tutti premiati con una Michelin, e tutti di base
a Madonna di Campiglio: un record per una cittadina alpina. Sono Vinicio Tenni (che lavora al Gallo Cedrone), Nicola Laera (Stube Hermitage) e Enrico Croatti (Dolomieu Ristorante), che racconta: «Solitamente quando si riceve una
stella, si parla di “responsabilità”. Io la responsabilità che
sento è la stessa di prima, e mi spinge a dare sempre il meglio quando sono in cucina». Quando parla di sé non usa la
parola «chef» ma preferisce definirsi con un meno esotico
«cuoco. Del resto la mia passione è nata mentre facevo le
tagliatelle con mia nonna, avevo 12 anni». Visti insieme,
sembrano i nuovi giudici di «Masterchef». Nicola Laera ci
ride su: «Facciamo gli sguardi seri?». Il luogo dove si lavora
quanto influenza la cucina? «Senza dubbio bisogna farsi
ispirare. Anche se, per quanto mi riguarda, ho sempre amato provare a spaziare. Il piatto che preferisco cucinare? La
selvaggina». Classe 1983, ha capito prestissimo quale fosse
la sua strada e l’ha percorsa veloce quasi come la nostra Audi. «Guardarla così da vicino fa venire voglia di comprarla»,
commenta Vinicio Tenni. Anche lui a Madonna di Campiglio è arrivato per amore, ma non (solo) della cucina: «Sono
qui perché mi sono innamorato della donna che poi è diventata mia moglie». È molto felice di averlo fatto e di tutti i
successi ottenuti con i suoi piatti. Ma ha dovuto prendere
decisioni faticose: «Avevo ricevuto diverse offerte all’epoca,
la più interessante a New York». Di certo è andata bene anche così.
Sono tanti i personaggi che si incontrano a Madonna di
Campiglio. Tanti i nomi che le danno lustro. Blasonati o
anonimi, che però la rendono sempre più bella come fanno Daniele Valentini e Roberto Sauda: due operai intenti a
sistemare le luci sull’albero di Natale della piazza. Il fascino
grintoso della Q3 fa subito presa su di loro, come sulla maggior parte delle persone che le passano a fianco sospirando:
«È bellissima». Per averla, in molti scalerebbero più di una
montagna. Come Cesare Maestri, storico alpinista (il «ragno delle Dolomiti») che porta i suoi 84 anni con invidiabile disinvoltura. «Ho cominciato ad arrampicarmi per caso:
non sapevo cosa fare della mia vita. Avevo provato a fare
l’attore, ma non ero bravo. Appena ho messo le mani sulla
roccia, ho capito». E se da tutte quelle vette raggiunte (e da
cui poi è ridisceso, novità introdotta proprio da lui) ha tratto una lezione è che la montagna va vissuta «per vivere e
non per morire». Poche sciocchezze, insomma. Un po’ come quando si guida. Ma all’appello in questo tour alla scoperta dei personaggi di Campiglio, ne manca uno che è il
simbolo di queste zone: l’orso. Un esperto di montagna come Maestri può essere d’aiuto. Ne ha mai visto uno? «Solo
una volta. Stavo facendo una passeggiata nei boschi in bicicletta quando ho visto una persona che frugava in un cestino dell’immondizia. Mi sono avvicinato e quando ero a pochi passi ho visto che non era una persona, ma un orso. Sono caduto dalla bici e lui è scappato. Così l’ho rincorso. Finché poi si è stufato, si è girato e la scena si è invertita: ha
iniziato lui a rincorrere me». Un ricordo che ora lo fa sorridere, anche perché: «Qui gli orsi non hanno mai attaccato
nessuno». Ma, nel dubbio, per eventuali incontri futuri,
piuttosto che una bici, meglio una velocissima RSQ3.
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Nella foto grande (e nella 1) la principessa Sissi
con Francesco Giuseppe: sono interpretati da
Monica Bonomi e Francesco Gatta, marito e
moglie anche nella realtà oltre che gestori di un
hotel a Madonna di Campiglio. Durante il
Carnevale Asburgico (a fine febbraio) e ad
agosto, quando si festeggia il compleanno
dell’imperatore, Bonomi e Gatta prestano il loro
volto ai personaggi che tornano così a visitare
Campiglio come fecero anche quando erano in
vita; 2. L’orso, simbolo della cittadina trentina; 3.
I tre chef stellati di base a Madonna di Campiglio:
in piedi Nicola Leara (Stube Hermitage), in mezzo
Enrico Croatti (Dolomieu Ristorante), in basso
Vinicio Tenni (Gallo Cedrone); 4. I due operai del
Comune, Daniele Valentini (a sinistra) e Roberto
Sauda; 5. Cesare Maestri, 84 anni, mitico
alpinista, soprannominato per le sue imprese
«il ragno delle Dolomiti». 6 e 7 L’Audi RSQ3
lanciata sulla neve di Madonna di Campiglio