pag.10-12
Transcript
pag.10-12
Real World Viaggio di distruzione Sin dall’inizio dell’anno scolastico ci si era posti il problema VIAGGIO D’ISTRUZIONE. Venezia, Bologna, Enna, Oslo, New York….. Alla fine Trieste ci è parsa una soluzione accettabile. “Ma no, scusate, a voi non pare un po’ troppo lontano?” “Hai ragione, sarà meglio optare per i dintorni di Viterbo”. OK, appena sarò ministro dell’istruzione imporrò l’insegnamento della geografia al biennio ERICA. Così, felici della nostra ignoranza, definiti gli ultimi dettagli (ad esempio l’accoppiamento con l’altra seconda ed i luoghi precisi da visitare), eravamo pronti (dovrei dire “pronte”, dato l’irrisorio tasso di testosterone) il 26 aprile, ad intraprendere un piacevole viaggetto di nove ore. Pensate che finita questa tortura ci abbiano fatto posare i deretani sui nostri comodi lettini? No! Dritti ad Orvieto. Se vi interessano i particolari culturali della visita a questa splendida città, non dovete fare altro che spulciare di nascosto l’archivio della scuola alla ricerca delle nostre relazioni “postume”. Non ho infatti alcuna voglia di starvi a raccontare che cosa ci faceva il giglio dei Farnese sul pavimento del Duomo o in che Pagina 10 cosa consiste quel miracolo che ha un nome tanto simile a “transumanza”. Forse risulterà più interessante, invece, che da quelle parti, con un po’ di fortuna, potete incontrare un biondino che disegna ascoltando la musica. Immaginatevi il figlio di Lars Frederiksen magro e non alcolizzato. D'altronde, la guida usava sorridere indulgentemente di queste nostre distrazioni: aveva già avuto modo di incontrare i nostri geometri ed a confronto dovevamo sembrarle delle intellettuali pazzesche. Siamo riuscite ad infilarci nelle nostre camere d’albergo solo alle sette “passate”. Appena entrati non sembrava vero: due piani, il divano, la cucina. E pur essendo in sei, avevamo a disposizione nove posti letto… Mi ci sono volute due notti per capire il perché. Ma procediamo con ordine: doccia, cena e nanna. Nanna? In realtà all’interno delle camere si è scatenato un mondo sotterraneo fatto di sesso droga e Rock & Roll. O forse no? I Toscanelli sono uno stupefacente? Possiamo considerare “Rock & Roll” una compagna di stanza che in preda ad uno sclero (vi giuro, non ho mai visto una persona con i nervi così marci a parte Lars Frederiksen) si mette a cantare i Dar- Anno XIII N° 6 Real World kness alle tre di notte? Ai posteri l’ardua sentenza. Per quanto riguarda il sesso invece, pochi dubbi: tutte sapevamo che i due ometti presenti hanno urgente bisogno di una ragazza, ma nessuna se l’è sentita di sacrificarsi. Di media ci siamo addormentati alle tre di notte. Come potevamo essere pronti per Viterbo, il giorno dopo? Tutt’ora, di questa città nessuno si ricorda niente se non che i negozi aprono alle 16:30. E poi: Albergo. Doccia. Cena. Serata da sballo al pub. “No, noi non veniamo.” Scattano le polemiche. Ma ecco che il permesso di stare in camera a ingozzarsi di patatine (non quelle di Rocco Siffredi) e caramelle invece di congelare in un luogo infimo dove si serve birra annacquata viene accordato a me, alle mie compagne di camera ed ad alcune donzelle dell’altra classe. Tornate le nostre compagne, sono cominciati i problemi. Non subito. Prima abbiamo un po’ cazzeggiato e alla una siamo uscite a raccogliere i soldi per la mancia all’autista Enzo, un ometto intorno ai 50, gentilissimo, simpatico ed anche quel tanto simmetrico che basta a farmi innamorare. armata d’una bottiglietta di plastica vuota (giuro, mi sono sentita Orlando con Durlindana), ho eseguito il massacro (venite a trovarmi in Reda il lunedì pomeriggio e vi imiterò lo scorpione negli ultimi istanti di vita). Traumatizzate, non potevamo certo dormire. Erano le quattro, ormai. “Ragazze, se ci addormentiamo siamo fregate. Domattina saremo delle zombie! Ci addormenteremo in piedi!” “Hai ragione. Stiamo sveglie”. 5. 10 minuti. Mezz’ora. “Oh, io non ce la faccio più, me ne vado a letto.” “Aspetta, vengo anch’io”. Da ministro dell’istruzione imporrò anche la materia “uso dell’intelligenza”. Il giorno seguente, dopo una più che mai assonnata Todi, siamo ripartiti per Gavirate. Bello, no? Però ho dimenticato qualcosa…. Ah sì! I camerieri dell’hotel! Li adoravamo l’uno per il cordiale istinto materno (“correte che il caffè si fredda!” ), l’altro per la somiglianza con Romeo degli Aristogatti. E poi…. Ma certo! Le simpaticissime Vinci, Bozzo ed Aulisio, davvero straordinarie: hanno reso la gita (sì, l’ho chiamata GITA!) più che mai piacevole. -STOFFI- È a questo punto che ho scoperto, come accennavo prima, a cosa servivano tre letti in più: accogliere altri ospiti, vedi colonie di insetti ed aracnidi, come il simpatico scorpione che ha fatto sussultare le donnine in camera con me. L’incarico di porre fine a quell’esistenza è passato per le mani di tutte, fino a giungere a me, che sprezzante del pericolo, Live @ Rolling Stone : Derozer Sabato 20 maggio, al Rolling Stone di Milano, c’è stato il concerto dei derozer. out, mondo perfetto, vento, nuova generazione ska… canzone Dopo aver percorso questa strada così tumultuosa, io e il mio Miky con grande fatica siamo arrivati davanti al rolling. L’audio non era il massimo perché la voce di Sebi si sentiva come se stesse vomitando sul microfono. Alle 9.30 si sono aperte le porte d’ingresso e ci siamo messi i n f i l a t r a r a g a z z i p s e u d o “noiERAVAMOgiaUBRIACHIdapprima”e atroci punkabbestia. Entrati siamo saliti sulle gradinate al quanto morenti, appunto per l’aria condizionata che evidentemente ci ha condizionato il nostro piccolo cervello. Il primo gruppo che ha suonato avrebbe dovuto fare da headliner ai derozer , mentre a questi ne sarebbero seguiti altri cinque, assolutamente noiosissimi e di poco rilievo. Alle 11.50 ha cominciato a suonare il “vero” gruppo di spalla dei derozer: i NO RELAX : gruppo musicalmente orecchiabile di un certo punk casereccio. Per il resto tutto ok, sotto il palco degenero totale e infine come conclusione hanno suonato branca day e alla nostra età insieme a tutti i ragazzi che rozzamente stavano pogando sotto il palco, perché si erano intrufolati furtivamente li con loro. È stato divertente anche se io, personalmente, non vado pazza per i derozer...e poi…ho fatto anche colpo su un metallozzo lardoso!! -mol strummer- Alle 12.30 circa, sono finalmente arrivati i derozer e il rolling è ritornato affollato. Hanno suonato: tu lo sai, tg, 2100, mururoa, , lungo la strada, bar, spugne, straniero, chiusi dentro, cielo nero, black Anno XIII N° 6 Pagina 11 Rubriche RICETTA DEL MESE: * CREPES* Questa ricetta è davvero facilissima, sono certa che voi, giovani pasticcieri, sarete in grado di prepararla benissimo. Ingredienti: 100 g di farina 1 cucchiaio di cacao (solo se volete fare le crepes al cioccolato) 1 uovo 1 cucchiaio di olio di semi 50 g di zucchero 3 dl di latte Angolo Poesia Io penso...... Io penso il mare il mare mi attira con le sue onde grandi come un grattacielo. Io m'incanto a vedere quelle più grandi che s'infrangono si rincorrono fanno capriole... e sono felice Poesia composta da Antonio Setacciate la farina e il cacao, poi aggiungete l'uovo, l'olio di semi e il latte mescolando. Versate un cucchiaio d'olio d'oliva in una padella antiaderente e versateci un cucchiaio dell'impasto, muovendo la padella in modo da coprire tutto il fondo. Quando la crepe si sarà dorata toglietela dalla padella e continuate a formare le crepes fino all'esurimento dell'impasto. -Gaja- Pagina 12 Anno XIII N° 6