Servitù prediali

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Servitù prediali
BLOCCO TEMATICO DI ESTIMO
Servitù prediali
CORSO PRATICANTI 2015
Servitù prediali
Come l’usufrutto rientrano nei diritti reali di godimento sulla
cosa altrui: il diritto è costituito a favore di un altro fondo
invece che di una persona
Art. 1027 C.C.: “peso imposto sopra un fondo per l’utilità di un
altro fondo appartenente a diverso proprietario”
Art. 1028 C.C.: “L’utilità può consistere anche nella maggiore
comodità o amenità del fondo dominante”
Fondo gravato dalla servitù = fondo servente
Fondo a favore del quale è stata creata la servitù = fondo dominante
Servitù prediali: costituzione, estinzione, durata
La costituzione può avvenire:
- Coattivamente: con la forza della legge – sentenza
- Volontariamente: con contratto/convenzione in forma scritta o
testamento
- Con atto dell’autorità amministrativa: esproprio
L’estinzione può avvenire:
- Per confusione: quando una sola persona riunisce la proprietà
dei due fondi
- Per prescrizione: quando non viene esercitata per più di
vent’anni
La durata può essere:
- temporanea: quando è inferiore ai 9 anni
- Permanente: quando è superiore ai 9 anni
Servitù prediali coattive
Servitù prediali coattive:
-Acquedotto e scarico coattivo
-Passaggio coattivo
-Elettrodotto coattivo
Servitù apparenti e reciproche:
-Si dicono apparenti se sono visibili con segni e opere permanenti
che indichino l’esistenza del peso gravante sul fondo, i caso
contrario sono dette non apparenti
Le servitù apparenti si possono costituire anche per usucapione e
per destinazione del padre di famiglia.
- Sono reciproche se i due fondi sono contemporaneamente
dominanti e serventi
Servitù prediali: l’indennità
L’imposizione di una servitù coattiva è subordinata al
pagamento di un’indennità al proprietario del fondo servente.
Per le servitù di passaggio e di acquedotto i criteri per la
determinazione dell’indennità sono stabiliti dal Codice Civile
(art. 1038)
Nelle servitù volontarie i criteri sono frutto di un accordo tra
le parti
Nelle servitù imposte coattivamente l’indennità risulta da una
perizia di stima
Servitù di acquedotto e scarico
Normativa essenziale: artt. 1033, 1037, 1038, 1042, 1043 C.C.
Art. 1033 c.c.: Il proprietario è tenuto a dare passaggio per i suoi
fondi alle acque di ogni specie che si vogliono condurre da parte di
chi ha, anche solo temporaneamente, il diritto di utilizzarle per i
bisogni della vita o per gli usi agrari o industriali. Sono esenti da
questa servitù le case, i cortili, i giardini e le aie ad esse attinenti.
La servitù di acquedotto può essere istituita a condizione che,
durante il tempo per cui è richiesto il passaggio, l’acqua sia
sufficiente agli gli scopi cui è destinata e che il passaggio richiesto
sia il meno dannoso per il fondo servente (art. 1037 c.c.)
E’ stabilito inoltre, nel caso in cui il corso d’acqua impedisca
l’accesso dei proprietari a fondi contigui, che gli utilizzatori
dell’acqua provvedano a costruire e a mantenere a proprie spese i
ponti e tutte le opere necessarie per un facile accesso (art. 1042 c.c.)
Servitù di acquedotto e scarico: indennità
I criteri per la determinazione dell’indennità spettante al proprietario
del fondo servente sono stabiliti dall’articolo 1038 C.C. che prevede:
-indennità per la servitù: valore dei terreni da occupare
-indennità per i danni: compresi quelli arrecati per la divisione del
fondo in due o più parti
Tr1 1 
Tr 2 
Ind = V1 +
+ V2 +
 + Fp / Ac + Vss + D
r
2
r 
V1 = valore dell’area occupata dall’acquedotto
Tr1 = tributi relativi all’area occupata dall’acquedotto
V2 = valore dell’area adiacente al canale
Tr2 = tributi relativi all’area adiacente al canale
r = saggio commerciale
Fp/Ac= frutti pendenti o anticipazioni colturali
Vss = valore soprassuolo
D = altri danni
Servitù di passaggio coattivo
Normativa essenziale: art. 1051, 1052, 1053, 1054 e 1055c.c.
Il proprietario il cui fondo è intercluso, che non ha accesso
dalla strada pubblica e né può procurarselo senza eccessivo
dispendio, può ottenere il passaggio sul fondo altrui .
Il passaggio si deve stabilire per la via più breve e che arrechi
il minor danno possibile al fondo servente (art. 1051 c.c.)
La servitù può essere ottenuta anche a favore di un fondo non
intercluso se si dimostra che che il passaggio esistente non è
sufficiente per i bisogni del fondo e non può essere ampliato
(art. 1052 c.c.)
Servitù di passaggio: indennità
L’art. 1053 c.c. stabilisce che l’indennità per la servitù di passaggio
“è proporzionale al danno cagionato dal passaggio.
Qualora per attuare il passaggio, sia necessario occupare con opere
stabili o lasciare incolta una zona del fondo servente, il proprietario
che lo domanda deve, prima d'imprendere le opere o di iniziare il
passaggio, pagare il valore della zona predetta nella misura stabilita
dal primo comma dell'articolo 1038”
Tr
Ind = V +
+ Fp / Ac + Vss + D
r
V = valore dell’area occupata dalla strada
Tr = tributi relativi all’area occupata dalla strada
r = saggio commerciale
Fp/Ac= frutti pendenti o anticipazioni colturali
Vss = valore soprassuolo
D = altri danni
Servitù di elettrodotto
Normativa: RD n. 1775/1933 - Testo Unico delle
disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici
Ogni proprietario è tenuto a dar passaggio per i suoi
fondi alle condutture elettriche aeree o sotterranee a
chi ne abbia ottenuto permanentemente o
temporaneamente l’autorizzazione dall’autorità
competente.
Servitù di elettrodotto: legislazione vigente
+ Norme CEI, EN, IEC, UNI, ISO, ASTM
Servitù di elettrodotto: indennità
Si individuano 3 tipi di area da indennizzare:
-Area occupata dall’impianto (V1)
-Area su cui si proiettano i conduttori (V2)
-Area adiacente di rispetto (V3)
All’indennità per la servitù si deve sommare l’indennità per i
DANNI derivanti da:
-Diminuzione di valore del fondo per la minore appetibilità di
mercato o altre ragioni
-Distruzione di prodotti in corso di maturazione o del soprassuolo,
mancati redditi per eventuali occupazioni temporanee.
Servitù di elettrodotto: indennità
Tr3 
Tr1 1 
Tr2  1 
+ V2 +
Ind = V1 +
 + Fp / Ac + Vss + D
 + V3 +
r
4
r  8
r 
V1 = valore dei terreni occupati dai basamenti dei pali, dalle condotte interrate,
cabine, ecc.
V2 = valore dell’area necessaria al passaggio per il servizio alle condutture
V3 = valore di un’ulteriore area con limitazione di utilizzo
Tr1, Tr2, Tr3 = tributi relativi alle aree V1, V2, V3
r = saggio commerciale
Fp/Ac= danni alle colture in atto
Vss = valore soprassuolo
D = altri danni
Servitù di elettrodotto: indennità
Aspetti economici per il calcolo del valore dei terreni
-Terreno agricolo: Valore di mercato del terreno con riferimento ai
valori agricoli medi (Vam)
-Aree edificabili: Valore complementare, il danno arrecato sarà pari
alla differenza tra il valore del terreno edificabile (prima
dell’imposizione della servitù) e il valore del terreno considerato
agricolo o edificabile, ma con gravi limitazioni.
In caso di servitù temporanea (durata inferiore a 9 anni), l’indennità
ragguagliata alla diminuzione di valore del fondo è ridotta alla metà,
con l’obbligo di ripristinare il fondo e che la servitù può essere resa
perpetua pagando la seconda metà dell’indennizzo con gli interessi
legali dal giorno di inizio della servitù.