Viaggio sul Treno della Memoria, 4
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Viaggio sul Treno della Memoria, 4
Viaggio sul Treno della Memoria, 4 - 10 febbraio 2011 Arbeit macht frei. Queste sono le parole che ancora oggi si possono leggere sul cancello d’ingresso nel Lager di Auschwitz. Significano “il lavoro rende liberi”. In realtà il lavoro ad Auscwitz non rendeva per nulla liberi, anzi era lo strumento con il quale l’uomo diventava un non uomo, veniva privato della propria identità e dignità, quando questo accadeva i prigionieri, che non erano stati eliminati al loro arrivo al campo, erano pronti per la camera a gas. E’ noto che furono circa sei milioni gli ebrei morti nei campi di sterminio nazisti più parecchie centinaia di migliaia di zingari, omosessuali, dissidenti politici, prigionieri di guerra, disabili. Circa un milione e mezzo furono i morti ad Auschwitz: venivano uccisi con iniezioni letali, tormentati dalla fame, dalle malattie e sfiniti dai ritmi di lavoro ai quali erano sottoposti. Ma com’è potuto succedere che nella civilissima Germania degli anni trenta del secolo scorso sia potuta accadere una cosa simile? Per tentare di dare una risposta a questa domanda dal 2005 l’associazione Terra del fuoco organizza ogni anno, in collaborazione con i comuni e le scuole secondarie superiori, un viaggio in treno ad Auschwitz. “Il Treno della Memoria è un viaggio nella Storia e nella Memoria, scoperta e raccontata attraverso i luoghi e le persone che hanno vissuto il periodo della Seconda Guerra Mondiale. È uno spazio in cui i giovani partecipanti hanno l’opportunità di incontrarsi e approfondire le tematiche storiche e sociali relative a quegli anni, per farsi testimoni di quegli eventi, in un momento in cui le testimonianze dirette di quanto è successo cominciano a scomparire. La tappa più intensa e significativa del Treno della Memoria è il viaggio a Cracovia, che dura in tutto sei giorni. Si raggiunge la città di Cracovia con un treno charter, ripercorrendo simbolicamente i binari che portavano i prigionieri nei campi di lavoro o di sterminio.” [da il Treno della memoria] La nostra scuola ha partecipato quest’anno con sei ragazzi, in rappresentanza delle classi quinte. Il viaggio è, in realtà, l’epilogo di un percorso che dura alcuni mesi, infatti i ragazzi per poter partecipare devono seguire una serie di incontri di preparazione in modo da avere la maggior consapevolezza possibile sull’argomento e farsi quindi portatori dell’esperienza anche con gli altri compagni di classe. Per non dimenticare. “E’ avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire.” [Primo Levi] Prof. Sergio Bardino Alcune immagini significative del viaggio