L`affido potrà diventare adozione: arriva la legge sulla continuità

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L`affido potrà diventare adozione: arriva la legge sulla continuità
 L’affido potrà diventare adozione: arriva la
legge sulla continuità degli affetti
Il 13 ottobre il Parlamento potrebbe approvare la norma che dà la possibilità alle
famiglie affidatarie di adottare i bambini avuti in affidamento. Appello del Tavolo
nazionale affido perché sia approvata “senza emendamenti”. Qualche dubbio da
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12 ottobre 2015 - 15:53
Adozioni, via libera agli
affidatari? Ombre sulla
legge in Senato
Dare la possibilità alla famiglia affidataria di adottare il minore nel caso in cui, dopo un
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prolungato periodo di affidamento, sia stato dichiarato adottabile. E inoltre, garantire al
bambino che fa ritorno alla famiglia di origine la continuità delle relazioni affettive consolidatesi
durante l’affidamento, se rispondono al suo interesse. È quanto prevede il disegno di legge
sulla continuità affettiva dei bambini in affido familiare che sarà, con ogni probabilità,
approvata il 13 ottobre dal Parlamento.
Solo coppie con i requisiti per adottare “Siamo favorevoli a questa norma e con il Tavolo nazionale affidi, di cui facciamo parte,
abbiamo fatto un appello perché la legge venga approvata senza emendamenti, in modo da
evitare che si debba ritornare in Senato e rischiare di allungare i tempi ulteriormente”, dice
Donata Micucci, presidente di Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie).
Ci sono voluti 15 anni per arrivare a questa norma e un lunghissimo dibattito che ha
escluso questa possibilità per single e coppie di fatto. Nel testo licenziato dal Senato è
contenuto, infatti, il riferimento all’articolo 6 della legge 184/1983, pertanto all’adozione del
minore in affidamento dichiarato “adottabile” potranno concorrere dunque solo i genitori
affidatari che abbiano i requisiti per adottare: coppie sposate, stabilità del rapporto,
Adozione, in un libro le
battaglie dell'Anfaa "dalla
parte dei minori"
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differenza di 18 anni di età tra la famiglia e il minore e non più di 45, idoneità a istruire, educare
e mantenere il minore. “L’obiettivo della legge non è modificare la normativa esistente in tema
di affido o adozione, che hanno presupposti diversi, ma sancire un diritto, quello del bambino
alla continuità degli affetti. Si tratta di una precisazione, non un cambiamento”, precisa
Micucci che ricorda come la legge attuale preveda, in casi particolari l’adozione da parte di
single o coppie non sposate.
Rischio conflitti con la famiglia d’origine Parzialmente d’accordo con la norma Riccardo Ripoli di Sos Affido, portale sull’affidamento
dell’associazione Amici della Zizzi di Livorno che, da 30 anni, aiuta i bambini in difficoltà. “Vedo
difficile l’adozione da parte delle famiglie affidatarie, per eventuali conflitti che potrebbero
Acqua pulita, sostegno alle donne e "cibo per
tutti" la scommessa di ActionAid
crearsi con la famiglia naturale del bambino, a volte penso che siano meglio gli affidamenti sine
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die”, dice Ripoli che vede invece positivamente la possibilità di mantenere i legami affettivi in
caso di ritorno del minore nella propria famiglia, sempre che sia nel suo interesse. “Il rientro
spesso non è facile per le difficoltà che vivono le famiglie di origine e gli affidatari possono
Calendario
essere di grande aiuto. E poi tagliare di netto il rapporto con chi è diventato una figura di
riferimento per il bambino non è giusto, come non lo è nel caso di separazione tra i genitori”,
afferma Ripoli.
Solo se c’è l’interesse del minore “La legge non impedisce di mantenere i legami con le famiglie affidatarie, ma spesso è
l’interpretazione data dai tribunali a impedirlo – continua Micucci – Con questa norma si
prevede la possibilità di mantenere il legame nel caso in cui vi sia l’interesse del minore”. Sono
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poco più di 14 mila i minori in affidamento familiare in Italia, ma non tutti saranno interessati da
questo provvedimento: essere in affido non coincide con l’essere adottabili, tanto più che
L
obiettivo dell’affidamento è proprio quello di favorire, se possibile, un ritorno alla famiglia di
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origine. “La realtà dell’affido è molto variegata, bisogna valutare caso per caso”, dice Micucci.
Il legame con la legge sulle unioni civili “La scelta era tra non fare nulla e fare qualcosa – spiega Sandra Zampa, vicepresidente
della Commissione bicamerale infanzia e adolescenza –. Abbiamo provato a proporre una
legge che includesse anche single e coppie di fatto. Non ci siamo riusciti, ma un passo avanti è
comunque stato fatto: qualche minore potrà sin da subito non vivere il trauma dell’interruzione
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di un affido per un’adozione in una famiglia diversa”. Zampa, insomma, promuove con riserva
la norma in approvazione, e la lega a doppio filo con l’iter per il riconoscimento delle coppie di
fatto: “Quando le unioni tra persone dello stesso sesso saranno legittime e i loro diritti
equiparati a quelli di due persone sposate, allora la legge che voteremo domani varrà anche
per loro. I tempi continuano a rallentare, ma la macchina si è messa in moto”. Zampa, anche
vicepresidente del Partito democratico, auspica un confronto razionale tra tutte le parti: “Mi
sono chiesta spesso se un figlio di una coppia omosessuale rischierebbe la discriminazione:
l’Italia è un Paese complesso, la risposta è difficile. Ma poi penso che, se avessimo sempre
come stella polare solo e soltanto il superiore interesse del minore, tutto sarebbe molto più
semplice”. (lp­Ambra Notari)
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TAG: DONATA MICUCCI, SOS AFFIDO, SANDRA ZAMPA, ANFAA, MINORI FUORI FAMIGLIA, MINORI,
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