timisoara - Distretto Rotary 2060

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timisoara - Distretto Rotary 2060
TIMISOARA
LA CITTA'
"Città dei parchi e dei fiori". Timisoara è conosciuta anche così, per via dei suoi tanti
spazi verdi, circa 450 ettari, che contribuiscono a darle un aspetto gradevole ed
accogliente. Più vicina allo stile europeo occidentale che a quello dell'Est tradizionale,
la città è pulita ed ordinata, piacevole da vivere anche per la simpatia dei suoi
abitanti. Ha importanti luoghi, edifici e monumenti d’interesse storico -architettonico
da visitare che risentono delle dominazioni romana, turca e austro-ungarica; nei suoi
palazzi è evidente lo stile barocco che s’incrocia spesso con quello orientale.
Timisoara ha una confortevole ricettività alberghiera, buoni ristoranti, anche italiani,
riserve di caccia, casinò e locali notturni per chi vuole giocare e divertirsi. E' balzata
all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale perché da qui, nella piazza antistante la
cattedrale ortodossa, nel dicembre del 1989, scoppiarono i primi moti che accesero in
tutto il Paese la miccia della rivolta contro il regime comunista di Ceausescu, crollato
come un castello di sabbia a Natale dello stesso anno.
Sede di aeroporto internazionale, raggiungibile da diverse città italiane via aerea,
Timisoara si trova in una posizione particolarmente favorevole, al centro dell'Europa,
nei pressi del confine dell'ex Jugoslavia e relativamente vicina all'Ungheria. Da
Belgrado dista circa 150 Km e dal capoluogo della Romania, Bucarest, 571 km. Da
Bucarest conviene raggiungerla in aereo (tre quarti d'ora di volo). E' possibile anche
utilizzare il treno. Sconsigliabile l'auto perché occorrono circa sette ore e non ci sono
autostrade. Sarebbe perciò un viaggio lungo e faticoso per strade piccole e tortuose.
Negli ultimi tre anni, grazie anche ad una buona politica portata avanti
dall'amministrazione locale, la città ha attirato numerosi imprenditori stranieri che vi
hanno fatto investimenti per diversi milioni di dollari. Sfruttando so prattutto il
vantaggio della manodopera a basso costo, in rapporto a quella dei Paesi ricchi. La
presenza straniera, ancora in aumento, sta contribuendo a cambiare il volto
economico di questa città, determinando forti mutamenti di carattere sociale e nel
costume. A Timisoara si vive molto meglio che in altri centri della Romania, ma il
livello di vita della popolazione resta nella gran parte dei casi ancora insoddisfacente,
se paragonato con quello delle città dell'Europa occidentale.
Tra gli stranieri, la maggioranza sono italiani, provenienti principalmente dal Veneto.
Hanno spostato qui buona parte delle proprie aziende. La città dista 700 km da
Venezia, se si attraversa la Serbia, e 900 km se si proviene dal Sud dell'Ungheria.
A Timisoara, gli italiani si sentono un po' come a casa propria, sia per la presenza di
diversi connazionali, che si incontrano nelle zone centrali della città, che per i romeni
parecchi dei quali parlano l'italiano più o meno bene. Ci si capisce facilmente anche
perché la lingua romena, essendo di origine latina, si comprende con una certa
facilità. E la stessa cosa vale per l'italiano ben compreso dai romeni. Anche questa
facilità della lingua (che non si riscontra in nessun altro Paese dell'Est) ed una certa
somiglianza nel carattere (c'è una forte affinità tra romeni ed italiani) hanno favorito
moltissimo i rapporti fra i due Paesi.
Capoluogo del distretto di Timis (il distretto corrisponde alle province italiane),
Timisoara, nella zona ovest della Romania, capitale storica della regione del Banato,
estesa su 130 km quadrati, con 338.920 abitanti, è per popolazione la terza città della
Romania ed uno dei più grandi centri industriali di questo Paese, soprattutto nei
settori del tessile, del manifatturiero e dell'alimentare. In rapporto alla popolazione, è
indiscutibilmente la città della Romania con più stranieri e più sviluppata
industrialmente.
Parecchio vivace è la vita
culturale grazie anche alla
presenza di numerose facoltà
ed istituti universitari, istituti
superiori e teatri anche in
lingue diverse. Timisoara, di
aspetto vivo e moderno snodo di numerose vie di
comunicazione
(stradali
e
ferroviarie) - è attraversata
dal fiume Bega che finisce la
sua corsa nel Danubio, in
Serbia. Questo fiume è stato
navigabile sino agli inizi del '900. L'amministrazione comunale ha ora in programma di
renderlo navigabile.
POPOLAZIONE E RELIGIONE
Come tutto il Banato, Timisoara è abitata
per la gran parte da cittadini romeni (83%)
e da diverse minoranze etniche. Tra le più
importanti
sono
da
ricordare
quelle
ungherese (9 %), tedesca (4%), e serba
(2,3 %). Si trovano anche Bulgari (0,39 %),
Ucraini (0,22%), Ebrei (0,16 %), Zingari
(0,8 %) ed altre popolazioni. Gli abitanti,
secondo gli ultimi dati disponibili, sono
338.920.
Una città, dunque, multietnica e molto
tollerante, perché qui tutti
hanno sempre vissuto in armonia, nel reciproco rispetto gli uni degli
altri. La presenza di diverse etnie ha finito per arricchire
ulteriormente
la
vita
culturale
della
città.
Tra la popolazione femminile, s'incontrano spesso belle ragazze di
tipo mediterraneo, con capelli e occhi scuri, e slavo con carnagione
chiara, fisico asciutto e slanciato.
La religione principale, come in tutta la Romania, è quella ortodossa
(79%). Seguono i cattolici col 12,4 %, i calvinisti con il 2,5 %, i
greco-cattolici con l'1,5 % e i pentecostali con l'1,9 %.
LA STORIA
Le prime notizie di questa città risalgono al 1212. Se ne parla in un documento che
risale a quell'anno. Timisoara è presentata come una piccola città militare fortificata.
Con muri che in parte si conservano ancora integri nel centro abitato. Il suo nome
prende origine dal fiume Timis che scorre a circa 10 km da Timisoara.
A Timisoara sono tutt'oggi ancora molto evidenti i segni dei Romani che all'inizio del II
secolo, ai tempi di Traiano, con battaglie lunghe ed aspre sottomisero i Daci. La
presenza dei Romani in queste terre non fu lunghissima (165 anni), ma dovette
essere molto incisiva se lasciò tante testimonianze e soprattutto la lingua latina che
resistette a tutte le altre invasioni straniere.
Distrutta dai Tartari all'inizio del secolo XIV, la città visse nuovamente una fase
positiva sotto la dominazione del re d'Ungheria Carlo I Roberto d'Angiò (1308-1342)
che vi si trasferì
per
qualche
tempo
e
vi
costruì il castello.
Successivamente
Iancu
de
Hunedoara
(Giovanni
Huniadi),
un
principe romeno
che divenne re
della
Transilvania, fece
ricostruire
ed
allargare
la
fortezza
che
ebbe un ruolo
importante nella
difesa durante le invasioni subite dalla città. Una delle invasioni più cruente fu quella
dei Turchi che si impadronirono di Timisoara nel 1552 e la dominarono per circa
duecento anni. Nel 1716 il principe Eugenio di Savoia la liberò e la città passò in mano
agli Asburgo. Timisoara subì un altro grave assedio, durato 107 giorni, da parte degli
Austriaci durante la rivoluzione del 1848.
Con la presenza dell'Impero Asburgico ebbe inizio l'industrializzazione. Timisoara fu la
prima città europea ad utilizzare nel 1884 l'elettricità per l'illuminazione pubblica,
mentre nel 1899 il primo tram elettrico sostituì quelli trainati dagli animali.
Successivamente alla prima guerra mondiale, nel 1918, la città fu annessa alla
Romania.
I tempi più recenti sono stati caratterizzati dal regime comunista, subentrato alla
monarchia, che ha retto le sorti del Paese per 45 anni, dall'indomani della seconda
guerra mondiale al dicembre del 1989, quando la rivolta popolare, iniziata a
Timisoara, cacciò via il dittatore Ceausescu e si aprì la strada del governo
democratico.
IL CLIMA
Timisoara sorge a 90 metri di altitudine, non
lontano
dalle
pendici
della
catena
Transilvanica,
ed
ha
un
clima
prevalentemente continentale con influenze
mediterranee. La temperatura media nel
corso dell'anno è di + 10,9 °C; il mese più
caldo è quello di luglio, con temperature
medie di 21,6°C che talvolta sfiorano anche
i 40°C. Il mese più freddo è gennaio con
medie di - 1°C, che possono scendere al di
sotto di - 10°C. La pressione atmosferica media è di 759 mm. I venti che soffiano da
nord-est e da sud-ovest hanno una forte influenza e condizionano parecchio anche le
temperature estive ed invernali.
L'alternanza delle stagioni presenta un passaggio molto rapido dall'inverno all'estate,
con una primavera generalmente breve. Le condizioni meteorologiche più favorevoli,
nonostante la frequenza delle piogge, si hanno nella lunga stagione autunnale. Il
regime delle precipitazioni è assai regolare. La media annuale è di circa 631 mm
LA CUCINA ROMENA
A Timisoara si trova una cucina parecchio ricca e varia. Oltre ai tipici piatti romeni, di cui parliamo
più diffusamente appresso, si trovano buoni ristoranti con cucina italiana (segnaliamo quello
all'interno dell'albergo Boavaista e Rossini), cinese, serba, messicana e più in
generale internazionale. Se, quindi, non si vuole mangiare romeno, ma come a casa propria, per
gli Italiani questo è possibile senza particolari problemi e senza dover rinunciare a gusti e sapori di
buon livello.
Dopo avere dato queste rassicurazioni, ora presentiamo le
tipicità della cucina romena. Cominciando da alcune
specificità di Timisoara. Nella capitale del Banato, la
cucina, simile a quella della Transilvania, presenta alcune
peculiarità e tra queste vanno segnalate le salse e le
minestre addolcite (nel resto del Paese sono più aspre),
arrosti elaborati e risotti conditi con verdure e paprica. La
regione del Banato produce anche dei buoni vini, tipici di
questa zona. Tra essi ricordiamo Creata de Teremia Mare,
Mustoasa de Maderat e Cadarca de Minis.
Uno dei piatti nazionali romeni è la màmàligà, farina di mais simile alla polenta. La màmàligà serve
per accompagnare moltissimi piatti, ma si mangia soprattutto con cipolle dorate in padella e uova
affogate, il formaggio fresco, il pesce salato.
I mititei, salsiccette di carne di vitello molto tenera, tritata ed aromatizzata da una quantità di
sapori, cotte alla griglia, a fuoco vivo. I mititei rappresentano uno dei piatti più caratteristici della
cucina romena. Sono parecchio appetitosi e saporiti.
Tra i secondi piatti più consumati ci sono le sàrmàlute, polpette di carne tritata avvolte in foglie di
vite, fatte cuocere a lungo, unite con pomodori e bagnate con panna fresca. Le sàrmàlute si
accompagnano molto bene con la màmàligà (la polenta romena).
Come nella cucina russa, in Romania sono molto diffuse le ministre acide chiamate bors e ciorba.
Si tratta del primo piatto, il più consumato in tutto il Paese, un po' come la pasta in Italia. Le ciorbe
e le bors (queste ultime molto più acide delle ciorbe), mangiate solitamente calde, possono essere
preparate con patate, fagiolina e fagioli, carne di pollo o di vitello, cavolo, ortica e altri legumi.
I Romeni amano mangiare anche gli antipasti, i gustàri. I più ricercati sono le icre negre, il caviale
in insalata, pressato e fresco, e il caviale di melanzane, la salata de vinete tocate. Si fanno
cuocere le melanzane direttamente alla fiamma, si schiacciano nell'olio e si condiscono con succo
di limone.
Tra i pesci, molto apprezzato è il crap la prozap, la carpa arrostita allo spiedo. Per quanto riguarda
i formaggi vanno ricordati la brànzà de burduf, formaggio di pecora avvolto in scorza di abete, che
gli dà un sapore speciale; il cascaval (caciocavallo) e l'urda, prodotto con latte di pecora.
Tra i dolci che vengono preparati, soprattutto durante le feste, c'è la plàcinta, il millefoglie con
marmellata di mele o con formaggio dolce e bianco. A Natale e Pasqua si mangia il cozonac,
simile al panettone, con l'aggiunta di semi di papavero o di noce.
La più tradizionale bevanda alcolica è la zuica, acquavite che viene estratta dalle prugne. Ottimi
sono anche i vini, soprattutto quelli che provengono dalle regioni di Murfatlar, Jidvei e Tirnave.
Timisoara, l'italiana
Timisoara, vero simbolo di democrazia, solidarietà e tolleranza, è una delle punte di
diamante della Romania dal punto di vista geografico, storico, della modernizzazione e
dello sviluppo. Città tra le più importanti di un Paese che, lasciatosi definitivamente
alle spalle il modello di vita comunista, guarda sempre con maggiore interesse
all'Occidente più avanzato.
Timisoara e le sue opportunità sono oggi al centro dell'attenzione di tanti turisti ed
imprenditori che vogliono creare nuove imprese o sviluppare quelle con le quali
operano già nei propri Paesi di origine. Il risultato per i romeni è la crescita di un
livello di vita che era parecchio basso sino
ad alcuni anni fa.
Timisoara è città cosmopolita. In essa ormai
convivono due popoli: quello degli ospiti
stranieri e quello dei padroni di casa che si
guardano a volte con un pizzico di
diffidenza, ma anche con inevitabile
comprensione e rispetto. Perché ognuno ha
bisogno dell'altro.
I turisti portano un costante flusso di
denaro, prezioso per l'economia locale; gli
investitori impiantano fabbriche e creano
occupazione, producono ricchezza per se
stessi e per il Paese. Gli uni e gli altri
apprezzano di più la città quando è
frequentata da chi la abita tutto l'anno.
Esiste uno spirito latino in tutti. E se non
qui, in Romania, dove potrebbe trovarsi?
Certo Timisoara non è vicina all'Italia. Per
arrivarci, il turista, che desidera passare una
bella vacanza, deve attraversare un paio di
Paesi. Ma alla fine, il soggiorno merita lo sforzo fatto. Dopo un lungo viaggio, ma non
così faticoso, se si va con una buona macchina o si viaggia in aereo, Timisoara si
presenta accogliente, "pronta ad essere conquistata", a soddisfare anche le più
esigenti richieste degli stranieri che l'hanno scelta per un soggiorno più o meno lungo.
Per il turista è una vacanza straordinaria. Spende meno rispetto a tante altre belle
città europee, è circondato da un popolo caldo, latino e con una grande voglia di
vivere, dopo tanti anni di oblio e di supplizio comunista. Il visitatore giorno dopo
giorno finirà per perdere la nozione del tempo. E nel momento del ritorno a casa,
quasi sempre nasce in lui il desiderio di tornare in una città dove ha lasciato
conoscenti, amici e forse anche amori.
Chi va per pochi giorni a Timisoara può vedere chiese e parchi, musei e piazze,
gallerie e antiche strade. Ma questa è anche una città per viverci, per starci anche un
lungo periodo e magari poi andarsene via e continuare a pensarla da lontano con
inevitabile nostalgia.
L'inverno a Timisoara è di tipo continentale, ma in parecchi giorni dell'anno si presenta
dolce e temperato. Con nuvole più bianche che nere. Bega scorre tranquillo, né troppo
secco né troppo gonfio mentre la città offre i suoi locali dove intrattenersi
piacevolmente al caldo con gli amici.
Timisoara è città d'arte, ma non c'è soltanto il passato da ammirare: incalza il
presente con le sue tante occasioni, le sue allegre vanità, ed il divertimento che qui
non manca.
Per iniziare bene la giornata, o trascorrere qualche ora del pomeriggio
spensieratamente, vi consigliamo il caffè Flora, dietro la Chiesa Ortodossa, sulla riva
sinistra o destra del Bega, come si direbbe a Parigi, dove in estate è possibile fare
spuntini anche all'aperto, e dove un locale caldo ed elegante, con atmosfera
accogliente e spazi luminosi, invita ad una piacevole conversazione.
Prima di essersi guadagnato la calma della cena, il visitatore, durante la giornata, avrà
certamente fatto il giro dei negozi per l'inevitabile shopping, per portare a casa un
ricordo, una cosa o un'immagine di questa Terra.
Timisoara offre una buona recettività alberghiera, ancora in fase di sviluppo, ma che
può già soddisfare un pò tutti i gusti: ci sono alberghi esclusivi ed eleganti, molto
frequentati da stranieri, ville che favoriscono di più la privacy e diverse pensioni
parecchio interessanti.
La cucina romena, assi conosciuta, offre deliziosi piatti in quasi tutti i ristoranti della
città. Quando viene la sera, i bar spesso restano aperti fino a
notte e chi vuole può visitarli anche sino a tardi.
Timisoara è generosa con quelli che vivono ed amano la notte:
discoteche, club, pub, casinò e night club sono numerosi e, a
chi non deve alzarsi presto la mattina, offrono svaghi e
divertimenti sino a poco prima dell'alba.
Andando via, il visitatore avrà la certezza di aver visto e vissuto
molto, avvertirà una sensazione di appagamento e di
soddisfazione, ma non avrà risolto l'enigma di Timisoara: città
sospesa fra passato e futuro, orgogliosa delle sue bellezze;
città aperta e tollerante con chi viene a contatto con lei, che
prende e concede. E che può conquistare anche l'anima.
BENI CULTURALI ED AMBIENTALI
Quasi completamente distrutta nelle varie guerre (soprattutto quelle del 1552 e del
1716), Timisoara conserva ancora alcuni monumenti barocchi tra cui il duomo
cattolico e quello serbo. In tempi recenti (verso la fine del XIX secolo), col forte
aumento della popolazione che aveva bisogno di nuovi spazi, la città si è allargata.
Sono state abbattute le fortificazioni e il centro è stato collegato con diversi villaggi
vicini, che oggi fanno parte integralmente della città. Successivamente sono sorti
numerosi quartieri residenziali.
L'impronta più importante agli inizi del '900, dal punto di vista urbanistico, è stata
data da un asse di viali (B-dul Revolutiei, Gh. Lazar, Republicii, Michelangelo, Tache
Ionescu, Mihai Viteazu) che unisce i più importanti quartieri periferici (Fabric, Iosefin,
Elisabetin, Mehala), situati nelle parti opposte del Castello.
Tra le presenze storico artistiche più significative sono da ricordare: il Castello, Piata
Uniri, Piata Victoria o dell'Opera, Piata Libertàtii e la Catedrala Mitropoliei .
I MUSEI
Museo Banatului Piata Huniade nr. 1 - Tel. 0256/ 191339
Il Museo del Banato nacque nel 1872, per iniziativa dell'Associazione museale per il Banato, fondata da
Sigismund Ormos. La prima sezione aperta è stata quella sulla storia. Successivamente sono stati inaugurati
anche altre sezioni.
Museo Banatului - Sezione di storia - Piata Huniade n. 1 -Tel. 0256/ 191339
Museo Banatului Sezione di scienze naturali - Piata Huniade n. 1 – Tel. 0256/
191339
Museo Banatului Sezione arte - Str. Mercy n. 2 - Tel.025/ 67134965
Museo Banatului Sezione di etnografia - Str. Popa Sapca n. 30 - Tel. 0256/
191339
Museo del villaggio dei contadini - Aleea CFR n. 1 - Tel. 0256/ 225588
Il Museo del villaggio dei contadini si trova all'aperto, nel parco della "Pàdurea Verde" (boschi verdi), a nord-est
della città. Ospita ricostruzioni di edifici paesani del secolo XIX e dei loro interni, provenienti da varie zone del
Banato. Vi si trovano anche vecchi manufatti della civiltà contadina ed un antica chiesa in legno.
Museo della Chiesa Ortodossa Bd. Ferdinand n. 1 al piano terra della Cattedrale Tel. 0256/190960
Museo della Chiesa Serba - Piata Unirii n. 4 - Tel. 0256/ 330426
Museo Episcopale Romano-Cattolico - Str. Augustin Pacha n. 4 - Tel. 0256/
190081
Museo del Violino - Bastionul Cetàtii, str. Hector n. 2- 4
All' interno di questo museo si trova un'esposizione permanente di violini, donata da Cornel Suboni, un
restauratore di vecchi violini. Alla sua morte, la moglie ha donato al Comune la collezione di violini raccolta dal
marito. Ed il Comune ne ha fatto un museo.
Il COMUNE
Bulevardul C.D. Loga n. 1 Tel. 0256/ 193623
Sindaco: Gheorghe Ciuhandu
La città di Timisoara è governata da due organismi: il consiglio
comunale e l' esecutivo.
Il consiglio comunale è un piccolo parlamento locale eletto dai
cittadini. Nelle sedute di questo consiglio si prendono decisioni e poi
l' esecutivo provvede ad attuarle. La conduzione di questo esecutivo
è affidata al sindaco e a due vice sindaci.
Il sindaco di Timisoara è Gheorghe Ciuhandu. Ciuhandu, ingegnere specializzato nel
settore costruzioni, è nato il 15 giugno 1947 a Timisoara. Sposato con un figlio,
professa la religione ortodossa, fa parte del partito National Taranesc , Crestin
Democrat dal 1990, una sorta di partito popolare di centro destra.
I SOUVENIR
Come ogni Paese, anche la Romania ha i suoi prodotti tipici tradizionali: i cosiddetti
souvenir, parecchio ricercati dallo straniero che vuole sempre portare a casa un
ricordo del suo viaggio, della nuova Terra appena
conosciuta. Si tratta di oggetti che metto no in evidenza
l'inventiva e le capacità realizzative di un Popolo, che
rappresentano un pezzo di storia, che costituiscono
l'immagine di una Nazione e che, quindi, hanno anche una
forte valenza culturale. Chi volesse acquistare souvenir a
Timisoara, e più in generale in tutta la Romania, non ha
che l'imbarazzo della scelta. In ogni città si trovano piccoli
negozi o venditori improvvisati che offrono le loro
mercanzie. L'artigianato romeno mette in evidenza
soprattutto quattro diversi tipi di prodotti: i costumi, i tappeti, la ceramica ed i
prodotti in legno.
I costumi
I costumi, molto particolari, sono tra i più belli e ricchi d'Europa. Ricordiamo le
famose ie, le camicette sfarzosamente ricamate, giubbe e giubbotti, tovaglie e
tovaglioli con i motivi popolari tradizionali moderatamente stilizzati.
I tappeti
Ma sono i tappeti che attirano maggiormente l'attenzione dei turisti. Occorre però
saper riconoscerne la loro provenienza per capire lo spirito e la tradizione delle genti
che li hanno prodotti. Tra i più rinomati, dal punto di vista del
disegno e del colore, sono quelli provenienti dalla regione di
Oltenia. Il rosso ed il blu costituiscono le tonalità fondamentali;
i motivi ornamentali sono ispirati ai fiori. In molti esemplari sono
evidenti influenz e orientali. I tappeti della Moldavia presentano
un disegno più stilizzato ed ispirato ai fiori dei giardini mentre i
colori hanno toni più sobri: grigio o bruno su fondo nero. I
tappeti del Maramures sono rinomati per i colori resistenti alle
intemperie e ai raggi del sole. I disegni sono prevalentemente geometrici, ma, caso
unico nella decorazione dei tappeti, hanno sempre la presenza umana.
La ceramica
Anche la ceramica ha largo posto nell'artigianato romeno. Ma se nei tappeti prevale
l'influsso orientale, nella ceramica è evidente l'influenza mediterranea. Tra le
decorazioni, la spirale è usata sin dall'età della pietra. Essa sembra avere ispirato il
ritmo della danza dei contadini, la hora. I prodotti più belli provengono da Marginea,
in Bucovina, dove si trova la ceramica nera di tradizione dacica; da Horezu, in
Oltenia, arriva ceramica delicatissima, dal disegno elegante e fine, tracciato da una
penna d'oca fissata a un corno di bue contenente il colore; se si vuole ceramica di
tradizione bizantina bisogna cercare quella di Vama, in Bucovina; i prodotti in
ceramica dai vivaci colori rosso e nero vengono invece realizzati
in Transilvania.
I prodotti in legno
Infine non si dimentichino i lavori in legno, specialmente quelli
provenienti dal Maramures, nel Nord della Romania, conosciuta
anche come la regione del legno. L'arte degli scultori di questo
prodotto è tra le più rinomate della Romania. Si realizzano croci,
cucchiai, pupetti, mobili e sopramobili e moltissimi altri oggetti.
Tutti inconfondibili per le loro decorazioni dove predomina il
segno del sole e della corda, simboli che significano il filo della
vita.
Le icone
Abbondano nei negozi di souvenir anche grandi e piccole icone, gli oggetti di culto
delle chiese ortodosse raffiguranti il Cristo, la Vergine, gli arcangeli e gli angeli, i santi
ed in genere scene del Nuovo Testamento. Sono delle immagini sacre dipinte o a
rilievo, mobili o monumentali, eseguite con diverse tecniche: a tempra, encausto,
mosaico, fresco, smalto, oreficeria, ecc.
Le opportunità
La Romania, ormai tutti lo sanno, è diventata uno dei Paesi più interessanti per
quanto riguarda gli investimenti, per sviluppare le proprie attività, concretizzare
iniziative e progetti e fare business. Le opportunità sono tantissime, ma bisogna
individuarle esattamente, saperle sfruttare e coglierle nel momento giusto.
La città che piace agli italiani
L'interesse degli italiani per la Romania, oltre che per la capitale, Bucarest, si è
concentrato e sviluppato soprattutto su Timisoara. Dapprima i veneti e più in generale
parecchi imprenditori del Nord est si sono riversati a frotte in questa città sempre più
aperta agli stranieri. Poi questo interesse si è via via allargato a tutto il Nord, è sceso
verso l'Italia centrale ed adesso comincia a farsi strada anche nel Sud ed in Sicilia. In
tanti vanno e vengono per capire dove e come è meglio investire. Ed è questo il segno
preciso di un'attenzione che cresce di giorno in giorno, anche nella punta più estrema
dell'Italia.
L'attenzione delle banche
Tutto questo da tempo lo hanno capito bene anche le banche italiane che sono andate
dietro ai nostri investitori. Da Banca di Roma ad Unicredito, dal Monte dei Paschi, che
opera all'interno di Alpha Bank, alla banca Italo Romena, controllata per oltre l'80 per
cento da imprenditori veneti. Tutte hanno aperto filiali e sportelli nelle principali città
della Romania.
Il basso costo della manodopera
Le iniziative che riscuotono maggiore
successo sono indubbiamente quelle che
puntano sull'uso di manodopera. Perché
questa si trova a basso costo. Un operaio si
paga poco più di cento euro al mese, finendo
per abbassare notevolmente il costo del
lavoro e, quindi, per aprire nuovi importanti
scenari commerciali per le aziende che
possono così meglio battere la concorrenza e
competere
nei
mercati
nazionali
ed
internazionali. Una situazione che ha finito
per favorire soprattutto l'insediamento di
centinaia di piccole e medie imprese italiane,
ma non solo perché qui si trovano anche
Zoppas e Geox, che hanno migliaia di operai
ciascuna.
Imprese
che
hanno
scelto
Timisoara e dintorni anche per l'assoluta
tranquillità, perché possono lavorare senza
pressioni criminali di alcun tipo.
C'è tanto da fare
La Romania, uscita con mille problemi dalla
dittatura comunista, ha bisogno di quasi
tutto, soprattutto di tecnologia e know how,
infrastrutture e servizi avanzati. Il Paese da anni ha iniziato la sua marcia irreversibile
verso l'Occidente e per l'ingresso nell'Unione Europea, previsto per il 2006-2007. Ha
già firmato diversi protocolli per adeguare le proprie strutture ed i propri servizi agli
standard comunitari, ma parecchio c'è ancora da sottoscrivere e soprattutto da fare.
Gli aiuti dell'Unione Europea
Qui si lavora anche con aiuti dell'Unione Europea di una certa consistenza.
Ricordiamo, tanto per fare un esempio, il Sapard e il Phare che concedono incentivi a
fondo perduto per lo sviluppo e l'ammodernamento delle imprese agricole e delle
infrastrutture. Ma ci sono anche programmi che prevedono la partecipazione di ditte
straniere per portare l'acqua potabile e le fognature nei villaggi che ne sono sprovvisti,
per favorire l'irrigazione dei campi e la viabilità rurale, per interventi nel settore
ambientale. Grandi opportunità presenta anche l'informatica, un campo dove si
trovano professionisti e programmatori molto preparati, che lavorano a prezzi dieci
volte più bassi di quelli praticati in Italia.
Gli investimenti immobiliari
Parecchio interessante si è rivelato anche il settore immobiliare. I prezzi di case e
terreni sono in continua ascesa. Chi aveva comprato appartamenti sino a poco prima
dell'entrata in vigore dell'euro se li è visti raddoppiati nel prezzo dall'oggi al domani.
Terreni agricoli, industriali ed aree fabbricabili sono aumentati di valore moltissimo.
Parecchi incentivi
Chi vuole investire in Romania e a Timisoara dovrebbe soprattutto conoscere i
programmi comunitari per i Paesi dell'Est. Anche perché fra qualche anno questi Paesi,
una volta dentro l'UE, entreranno a far parte dell'obiettivo 1, quello che riceve
maggiori sostegni, e la massa dei fondi che sino ad ora vengono spesi nelle zone
svantaggiate degli attuali Stati comunitari si riverseranno nei Paesi dell'Est. Dove
occorre realizzare strade, migliorare i servizi e più in generale il tessuto produttivo, la
scuola, la sanità, la qualità dell'ambiente ed un po' tutto quello che serve a rendere un
Paese moderno. Servono imprese e società che sanno fare queste cose ed anche
importanti studi di progettazione. E c'è già chi si sta attrezzando per gestire questo
business. Gli investimenti italiani in Romania sono anche sostenuti dal nostro governo
con società quali la Simest che concedono parecchie agevolazioni sia per quanto
riguarda gli studi di fattibilità e la progettazione che per avviare nuove imprese.
Valutare bene le situazioni
Va infine ricordato che, mentre è assolutamente garantito il diritto di proprietà e la
salvaguardia degli investimenti, risulta carente il quadro legislativo. E bisogna anche
tenere presente che alcune volte occorre fare i conti con una burocrazia in parte lenta
ed in parte corrotta. Quando si deve fare un investimento è, quindi, consigliabile
esaminare bene la situazione e soprattutto chiedere consigli a chi è in grado di darli
per esperienza ed affidabilità.
Gli aiuti agli investimenti
Gli investimenti in Romania sono sostenuti ed incoraggiati sia dal governo italiano che
dall'Unione Europea. Tanti sono i provvedimenti che vanno in questa direzione e che è
opportuno saper cogliere per dare più forza alle proprie iniziative. Tra i più importanti
ve ne sono tre dello Stato Italiano e tre dell'Ue. Di essi forniamo una scheda più
ampia nelle pagine successive di questo sito.
Tra i primi sono da ricordare le leggi 100, 394 e 212. La legge n. 100 è quella
istitutiva della Simest, la società dello Stato italiano che si occupa principalmente di
incentivare la formazione di società miste all'estero. Vengono concessi aiuti,
prevalentemente, ma non solo, finalizzati al credito e che vedono nelle società miste
anche la partecipazione di Simest per un periodo di otto anni.
Con la legge 394 si punta a sviluppare l'economia di mercato nei paesi dell'Est al fine
di favorire l'integrazione con l'Europa. La legge 212 si pone l'obiettivo di far transitare
l' economia dirigista dei vecchi governi comunisti in quella di mercato, secondo le
logiche comunitarie.
Il più noto dei programmi comunitari è il Phare. Nasce con un obiettivo: quello di
creare nei paesi dell'Est le condizioni necessarie per l'ingresso nella Ue. Gli aiuti sono
principalmente concentrati nei settori dell'ambiente, dell'industria e dei trasporti, nel
miglioramento della qualità dei prodotti e delle condizioni di lavoro.
Il Sapard è invece tutto concentrato nel settore agricolo e dello sviluppo rurale. Punta
principalmente all'ammodernamento delle aziende anche con cospicui interventi a
fondo perduto. Si occupa pure del potenziamento delle strutture di trasformazione e
commercializzazione, di assistenza tecnica e formazione professionale degli addetti al
mondo agricolo. Ispa punta invece ai settori dell'ambiente e dei trasporti.
NEWS – MARZO 2003
Gli investitori italiani preferiscono Timisoara
Aumentano gli investimenti italiani in Romania. Vanno ancora prevalentemente
nell'Ovest del Paese e principalmente a Timisoara. La conferma arriva dal segretario
generale della Camera di commercio italiana in Romania Alessandro Pastia. "Ciò
avviene - ha spiegato - soprattutto per la carenza di infrastrutture nelle altre parti del
Paese. Timisoara risulta favorita anche perché vicina alla frontiera con l'ex Jugoslavia
e l'Ungheria". Un'altra ragione di questo orientamento è anche legata al fatto che un
gruppo di imprenditori veneti vogliono costruire qui un grande parco tecnologico.
1 marzo - 1.375 aziende italiane alla fine del 2002 nel distretto di Timisoara
Nel distretto di Timis, la regione il cui capoluogo è Timisoara, alla fine dello scorso
anno risultavano registrate 4.744 joint ventures, società miste tra romeni e stranieri.
L'Italia risultava al primo posto con 1.375 aziende, seguita dalla Germania con 1.185
aziende. Rapporto inverso invece per quanto riguarda i capitali investiti: la Germania
era presente con 129 milioni di dollari contro i 55,8 milioni di dollari dell'Italia. Questi
dati sono forniti dalla Camera di commercio di Timisoara.
3 marzo - I settori che tirano di più a Timisoara
Ma quali sono i settori che tirano di più a Timisoara e nel distretto di Timis? Anche a
questa domanda risponde la locale Camera di commercio dicendo che i comparti più
interessanti sono quelli dell'agricoltura, dell'industria agroalimentare, dell'energia
elettrica, della produzione di beni di largo consumo, del turismo, dei servizi, delle
attrezzature industriali e delle infrastrutture.
4 marzo - Gennaio 2003: Italiani sempre al primo posto negli investimenti
E anche quest'anno, relativamente al mese di gennaio, gli Italiani sono al primo posto
tra tutti gli stranieri che investono nel distretto di Timis. Nel mese di gennaio sono
state create 23 nuove società miste che vedono la presenza di investitori Italiani.
Queste aziende fanno registrare un capitale sociale di 405 milioni di lei.
5 marzo - Baritono italiano canta nel teatro lirico di Timisoara
La voce della lirica italiana arriva anche a Timisoara. Su invito del direttore dell'Opera
di Timisoara, Corneliu Murgu, il baritono Leo Nucci ha cantato per la prima volta in
Romania, a Timisoara, nel Rigoletto di Giuseppe Verdi. Nucci, che si è esibito
gratuitamente, ha spiegato che non canta nè per soldi e né per fare carriera, ma per
piacere.
19 marzo - Interporto di Timisoara, pronto entro tre anni
Si stima un investimento da 16 milioni di euro per la realizzazione dell'interporto di
Timisoara, la più grande opera prevista nei prossimi anni in questa città. L'opera
dovrebbe essere pronta entro tre anni. Nei giorni scorsi si è tornato a parlare di
questa mega struttura che vede insieme imprenditori ed enti di Stato italiani e romeni.
L'interporto, che occuperà diverse centinaia di operai, una specie di piccola città
commerciale, sarà principalmente un terminale intermodale per lo stoccaggio di merci.
I partners del progetto, riunitisi ieri nella sala verde del Consiglio regionale di Timis,
sono il Comune di Timisoara, il Consiglio regionale di Timis, Consorzi e ditte italiane.
Tra i soci ci sono Finest, Simest, il Consorzio industriale di Padova, Interporto
Romania, Interporto di Padova, Area industriale di Padova, Magazzini generali di
Padova, Monlandys, Immobiliare generale veneta e Hvb Banck Romania.
Le informazioni contenute nella brochure sono state rilevate dal sito web: www.timisoaraonline.it