Don Elia, prof di matematica e... di altro ancora

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Don Elia, prof di matematica e... di altro ancora
Don Elia, prof di matematica e... di altro ancora
Non è la quantità che conta, ma la qualità! A volte però, accanto alla buona qualità
si trova anche un’impressionante quantità…
Quante Cresime ha amministrato mons. Bernardo Citterio? Centinaia? no, migliaia!
Certamente tra i miei lettori tante persone hanno ricevuto da lui il sacramento dello
Spirito Santo. A quanti alunni ha insegnato matematica e fisica don Elia Orsenigo,
morto recentemente dopo aver compiuto da poco i 90’anni? Certamente anche tra i
miei lettori tanti ricordano, magari con un po’ di soggezione, le ore passate in aula di
matematica e fisica, la lavagna su cui il docente scriveva con la steatite, e altri bei
particolari. La bellezza di questi particolari sta soprattutto nel fatto che allora
eravamo giovani e pieni di entusiasmo. Comunque, anche a non esser più giovani un
po’ di entusiasmo non fa mai male.
Riflettendo su quello che diceva mons. Michele De Tolve al funerale di don Elia, mi
sono reso conto che l’illustre professore per decenni, oltre che insegnare
matematica e fisica ha dato testimonianza di credere veramente nella preghiera.
Finora però non ho trovato ancora nessun altro a cui don Elia abbia insegnato … a
sparare. Se c’è si faccia avanti…
Anche se lui metteva molta soggezione (tranne forse ai seminaristi che provenivano
dallo scoutismo o che collaboravano con lui per l’osservatorio… e qui chiederei
qualche ricordo personale a chi può mandarlo) avevo carpito un’informazione
preziosa: don Elia era collezionista di armi!
Detto fatto…gli porto una confezione di cartone contenente dei proiettili per la 7.65
(=la pistola di ordinanza della polizia) che avevo scoperto a Novate sul solaio a casa
di mia nonna e lui mi invita a recarmi al suo poligono di tiro, in un angolo del
seminario. Ti insegno a sparare, ti raccomando tieni il polso fermo.
Parte il primo colpo, che non centra il bersaglio. Mi fa ulteriori raccomandazioni,
perché il mio polso non è stato fermo. Secondo colpo… peggio del primo… Consegno
l’arma al proprietario e rinuncio. È incominciata e subito finita la mia carriera di
tiratore scelto.
Ho saputo da un seminarista che quando è uscita la disposizione di consegnare tutte
le armi don Elia ha ubbidito prontamente. (Però al funerale ho incontrato suo
fratello, stessa faccia della sua, gli racconto l’episodio e lui dice: sa che abbiamo
trovato ancora una rivoltella sotto un mucchio di libri…)
Ieri, andando per le benedizioni natalizie a Lozza, ho incontrato un papà poliziotto
che mi ha detto: guardi che anche a noi, pur allenati al tiro a segno, il polso si muove
ancora per il “rinculo”.
Stiamo invocando “vieni o Signore…”, coinvolgiamo nella preghiera mons. Citterio,
don Elia e tutte le persone care che già contemplano il Volto del Padre.
Il
poligono di tiro era in un angolo sulla sinistra del Seminario