IL SOGNO DI FRANCESCO
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IL SOGNO DI FRANCESCO
IL SOGNO DI FRANCESCO di Renaud Fely, Arnaud Louvet (L'ami (François d'Assise et ses frères)) REGIA: Renaud Fely, Arnaud Louvet. SCENEGGIATURA: Julie Peyr, Arnaud Louvet, Renaud Fely. INTERPRETI: Elio Germano, Jérémie Renier, Yannick Renier, Éric Caravaca, Marcello Mazzarella, Stefano Cassetti, Thomas Doret, Alba Rohrwacher, Olivier Gourmet. FOTOGRAFIA: Léo Hinstin (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Grégoire Hetzel. PRODUZIONE: Æternam Films, Mir Cinematografica, Rai Cinema, Entre Chien Et Loup, France 3 Cinéma, RhôneAlpes Cinéma, Proximus. DISTRIBUZIONE: Parthenos. GENERE: Drammatico. ORIGINE: Francia. ANNO: 2016. DURATA: 120’. Assisi, 1209. Francesco ha appena subito il rifiuto da parte di Innocenzo III di approvare la prima versione della Regola, che metterebbe i fratelli al riparo dalle minacce che gravano su di essi. Intorno a lui, tra i compagni della prima ora, l'amico fraterno Elia da Cortona guida il difficile dialogo tra la confraternita e il Papato: per ottenere il riconoscimento dell'Ordine, Elia cerca di convincere Francesco della necessità di abbandonare l'intransigenza dimostrata finora, accettando di redigere una nuova Regola. Ma che cosa resterebbe del sogno di Francesco? La loro amicizia riuscirà a resistere al confronto tra gli ideali e i compromessi necessari?.....«Essere liberi senza possedere nulla, tendere la mano a ciò che Dio ci dà, e ci dà cosi tanto». San Francesco, spettinato, dal volto sporco e ribelle, sorride mentre un uccellino gli si posa sulla grezza stoffa del saio. Così una scena de Il sogno di Francesco, il nuovo film sul Poverello interpretato da Elio Germano. L’attore 35enne, il più richiesto della sua generazione, aggiunge un altro “giovane favoloso”, dopo essere stato Giacomo Leopardi per Mario Martone, alla sua numerosa carrellata di personaggi (35 i film girati, tre David di Donatello, migliore attore protagonista a Cannes). Merito di una produzione francese per la regia di Renaud Fely e Arnaud Louvet, con Jérémie Renier nei panni di frate Elia e Alba Rohrwacher in quelli di Santa Chiara. «Il film si concentra su un Francesco maturo, anni dopo la sua conversione – dice Germano – Un percorso affascinante per l’attualità del pensiero francescano e per come la Chiesa reagì a una simile rivoluzione spirituale e del pensiero. La storia di Francesco diventa addirittura una metafora per leggere molti dei fatti e delle crisi del nostro tempo». Tra queste, in prima fila c’è la povertà, come ripete oggi papa Francesco, un concetto ribadito anche nel film: «Vivere tra i più poveri è obbedire alla nostra coscienza». Un tema che sta a cuore anche a Germano, storico attivista ora impegnato sul fronte dei diritti dei rifugiati con un ambizioso progetto. Il sogno di Francesco di una società fraterna fatta di pace e uguaglianza sembra collegare questi due progetti. *Di cosa parla il film sul Poverello? «Il film, girato nel sud della Francia e a Gubbio, inizia nel 1209, dopo il rifiuto opposto da Innocenzo III di approvare la prima versione della Regola. E si concentra molto sul rapporto dialettico con l’amico fraterno Elia da Cortona. Per ottenere il riconoscimento dell’ordine, Elia, che sta conducendo le difficili trattative col papato, cerca di convincere Francesco ad abbandonare la sua intransigenza e redigere una nuova regola. Il confronto tra gli ideali e i compromessi necessari, metterà alla prova la loro amicizia e rappresenta il punto cruciale del film». Come è il suo san Francesco? «L’ho interpretato cercando la via dell’umanità. Per dargli verità ho cercato di sporcarlo, colorarlo, farlo vivere con una interpretazione intensa. Come faccio con tutti i miei personaggi. Solo che mi sono dovuto doppiare in italiano, esperienza terribile per me che non ho mai fatto doppiaggio».