“MADAME BOVARY” di Gustave Flaubert

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“MADAME BOVARY” di Gustave Flaubert
“MADAME BOVARY”
di Gustave Flaubert
“Ma una donna ha continui impedimenti. A un tempo inerte e cedevole, ha contro di sé le
debolezze della carne e la sottomissione alle leggi. La sua volontà, come il velo del suo
cappello tenuto da un cordoncino, palpita a tutti i venti, c’è sempre un desiderio che
trascina, e una convenienza che trattiene”.
G.Flaubert
Charles Bovary, medico di campagna, sposa in seconde nozze
Emma Rouault, giovane ragazza di campagna, desiderosa di
condurre una vita tra lussi e romanticherie come le eroine dei
suoi libri. Emma ripone grandi speranze nel matrimonio con il
giovane ufficiale sanitario, considerandolo l’uomo che le
permetterà di evolversi socialmente e di entrare nel mondo
dell’alta borghesia francese. Charles si rivela in realtà un uomo
noioso e maldestro, refrattario alla vita mondana e ai piaceri che
la vita può offrire. Nonostante il matrimonio tra Emma e Charles
non riesca a decollare a causa della profonda incompatibilità di
carattere, la donna ripone tutte le sue speranze nella nascita di un
erede maschio, nella speranza che questo dia lustro alla loro
esistenza. Ma quando Emma partorisce una bambina, scoppia il
dramma. Da quel momento la vita della donna ha come unico
scopo il tentativo di sfuggire dalla vita mediocre e inutile
condotta con il marito, perdendosi in adulteri, depressioni ed
estasi religiose.
Madame Bovary può essere considerato tra i primi esempi di
romanzo realista nella storia della letteratura. L’argomento
principale, ovvero l’adulterio di una donna sposata, portò Flaubert ad essere denunciato per
“oltraggio alla morale”. La pubblicazione, inizialmente bloccata, fu poi ripresa a seguito
dell’assoluzione del 7 febbraio 1857. Nell’aprile dello stesso anno il libro raggiunse un successo
tale che potrebbe essere definito un bestseller dell’epoca.
Per la stesura della trama Flaubert si ispirò alle vicende realmente accadute di una giovane donna di
provincia, Delphine Delamare, del cui suicidio si parlò in un giornale locale nel 1848.
Il libro è una realistica descrizione della condizione femminile di quel periodo storico, dove le
donne ricoprivano un ruolo marginale nella società. Esse non godevano di diritti, ma al contrario la
loro vita era scandita da doveri, familiari, sociali e coniugali.
L’unica possibilità di riscatto per una ragazza dell’epoca era sposare un uomo facoltoso e garantirsi
una vita di agi e lustrini oppure partorire un figlio maschio, il quale veniva concepito come
l’affermazione della propria vita. Per Emma solo generare un uomo poteva essere un riscatto
proprio dalla condizione in cui gli uomini l’hanno culturalmente e socialmente imprigionata, rifiuta
il suo essere donna e rifiuta il suo essere madre di una donna.
Dello stesso autore:
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Memorie di un pazzo (1838)
Novembre (1842)
L'educazione sentimentale (versione del 1845)
La tentazione di Sant'Antonio (versione del 1849)
Madame Bovary (1857)
Salammbô (1862)
L'educazione sentimentale (1869)
Il candidato (1873)
La tentazione di Sant'Antonio (1874)
Tre racconti (1877)
o Un cuore semplice
o La leggenda di san Giuliano
o Erodiade
Bouvard et Pécuchet (incompiuto e pubblicato
postumo nel 1881)
o Dizionario delle idee correnti
o Catalogo delle idee chic