MARCO PERENZIN 48399 “L`internazionalizzazione in Cina tramite

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MARCO PERENZIN 48399 “L`internazionalizzazione in Cina tramite
MARCO PERENZIN
48399
“L’internazionalizzazione in Cina tramite Joint Venture: un caso aziendale”
RIASSUNTO
I processi di frammentazione della produzione e di integrazione dei flussi commerciali
costituiscono fenomeni complementari che stanno ridisegnando la struttura delle
relazioni economiche internazionali. Anche in conseguenza di tali fenomeni, l’economia
mondiale è cambiata modificando, soprattutto durante le ultime due decadi, la natura
della concorrenza internazionale.
Il moderno ambiente competitivo è stato fortemente condizionato dai processi di
globalizzazione e dalle nuove e crescenti forze provenienti dalle economie emergenti,
portando continui cambiamenti ed innovazioni sui mercati. Il confronto globale spinge
sia le multinazionali che le piccole e medie imprese a cercare differenti approcci al
mercato internazionale e modalità d’internazionalizzazione. Quest’ultima può assumere
diverse forme sia in funzione dell’attività della catena del valore che viene sostenuta, sia
in funzione dell’investimento che l’azienda vuole realizzare al di là dei confini
nazionali. I mercati esteri possono quindi essere avvicinati dalle aziende attraverso due
diverse modalità: la prima prevede un’internazionalizzazione per fasi (Johnson e
Vahlne, 1977); la seconda, per la quale è considerato fondamentale sin dalla nascita il
network di relazioni in cui è inserita l’impresa, è utilizzata da aziende nate negli ultimi
decenni e viene definita come approccio globale (Oviatt e McDougall, 1994; Knight e
Cavusgil, 1996).
A causa della crescente pressione competitiva presente sui mercati dei Paesi
industrializzati, la cui domanda è quasi satura, le aziende occidentali che intendono
continuare ad implementare una politica strategica di crescita devono necessariamente
considerare gli Emerging Markets, ed in particolare i cosiddetti Paesi BRIC, sia come
mercato di produzione che come mercato di sbocco.
“Con il crescente potere della Cina, dell’India e degli altri mercati emergenti, ed il
conseguente spostamento della domanda di consumi dall’occidente alla classe media di
questi mercati, siamo formalmente entrati nel secolo dei mercati emergenti” (Van
Agtmael, 2007, p.10). Questa affermazione segna la presa di coscienza della centralità
dei nuovi Paesi, i cosiddetti “Emerging markets”.
Tali Paesi non possono più essere ignorati dalle imprese che intendono crescere e che si
trovano troppo spesso frenate in mercati maturi che offrono ormai un margine di
crescita limitato. In particolare il successo commerciale cinese rappresenta l’opportunità
principale a sostegno di tale tesi; infatti mai nella storia una nazione così grande ha
conosciuto uno sviluppo economico così forte (il tasso di crescita del GDP cinese ha
mantenuto una media che supera l’8% negli ultimi 15 anni)1.
La Cina ha fatto irruzione nella scena internazionale obbligando le imprese ad una
profonda riconsiderazione del ruolo e del peso che la Repubblica Popolare si è
guadagnata all’interno dello scacchiere economico globale entrando a far parte del
World Trade Organization nel 2001. È proprio il rispetto di un quadro normativo
accettato da tutti che, generando stabilità e sicurezza, permette un ulteriore sviluppo dei
rapporti commerciali.
Inoltre la Cina non può più essere considerata esclusivamente come mera produttrice di
beni e servizi, bensì anche come un vero e proprio mercato di sbocco; ogni società che
intende continuare nel proprio processo di crescita deve quindi essere in grado di
scovare quelli che sono i drivers di successo che gli permettono di penetrare tale
mercato in modo profittevole ed in maniera durevole.
Le domande di ricerca sono le seguenti:

Quali sono e come si sono evolute le teorie sull’internazionalizzazione?

Perché le imprese spostano la produzione industriale verso le economie
emergenti, in particolare verso la Cina? E come entrano le imprese con i propri
business entro i confini del territorio cinese?

È vero che oggigiorno la Cina non può più essere considerata esclusivamente
come mera produttrice di beni e servizi, bensì anche come un vero e proprio
mercato di sbocco?
Il lavoro si articola in diversi capitoli. All’inizio è stata effettuata una review delle teorie
sui processi di internazionalizzazione; nella parte centrale dell’elaborato si sono
1
UNCTAD (2009).
analizzate a livello economico, operativo, commerciale e giuridico le strategie di
internazionalizzazione della produzione; in seguito ci si è soffermati sulla crescente
importanza di cui godono i cosiddetti emerging markets ed in particolare è stata
effettuata una presentazione del territorio cinese tramite un’analisi PEST. Infine,
nell’ultima parte della tesi, si è scelto di analizzare nel dettaglio un case study che
permettesse una chiarificazione sulle modalità e sulle motivazioni per le quali oggi una
multinazionale occidentale in molti casi deve, per poter competere a livello globale,
entrare con il proprio business all’interno del territorio cinese. L’elaborato termina con
alcune considerazioni conclusive in cui si tenta di dare una risposta ai quesiti di ricerca
precedentemente esposti.
La metodologia di ricerca prevede il reperimento di dati coerenti e sensibili tramite fonti
sia primarie che secondarie; come fonte primaria è stato deciso di effettuare
un’intervista a Jerome Piecuch, Director Global Supply Chain della Shanghai General
Motors Company, nella quale si chiedevano personali informazioni e dati riguardanti la
Joint Venture oggetto di studio, ovvero il rapporto tra General Motors e SAIC. Tale
caso aziendale è un esempio di successo strategico di una multinazionale americana
nell’approccio alla realtà cinese, mercato difficile da affrontare a causa della diversa
cultura con cui i cinesi approcciano il business rispetto alla visione occidentale.
L’analisi del case study ha consentito di sottolineare l’importanza dei seguenti drivers
che hanno permesso alla General Motors di penetrare e permanere con successo nel
mercato cinese:
-
continua ricerca di innovazione sia a livello di prodotto che di processo
produttivo;
-
necessaria presenza di elevate capacità e competenze del Top Management;
-
necessità di penetrare il mercato coscientemente tramite Joint Venture.