Gionata Riccabella

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Gionata Riccabella
Gionata Riccabella
3H
07.04.2015
Cina - aspettative e realtà messe a confronto
Sin da ragazzino ho sempre nutrito un certo fascino riguardo la gastronomia cinese e l’aura di
mistero che avvolge la scrittura ad ideogrammi del Paese di Mezzo, accumulando nel tempo un bagaglio di
preconcetti e aspettative riguardo lo stile di vita orientale. Mai mi sarei aspettato di vedersi materializzare
l’opportunità di confrontarmi in prima persona con la realtà, di poter entrare nella vita di una famiglia cinese
per scoprire una nuova cultura.
L’inconsuetudine di un cielo perennemente plumbeo e l’immensità di una città come Pechino hanno
preannunciato quella successione di sorprese e riflessioni collezionate durante i miei dodici giorni di
permanenza.
Quando un ragazzo cinese "Adidas, H&M e Rolex" mi domanda di scattare un “selfie” con lui sul
suo iPhone 6 Plus, ecco che mi ritrovo a riflettere per la prima volta su uno dei maggiori effetti collaterali
della globalizzazione: la progressiva eliminazione della differenziazione culturale in favore della costruzione
di un unico stile di vita, meticcia costruzione di abitudini reciprocamente estranee, selezionate perché
reputate essere le migliori da un metro di misura di valori la cui fonte appare sconosciuta.
Altre scenette in netto contrasto hanno mostrato come la Cina sia ancora vittima di alcuni complessi
d'immagine. Uno dei maggiori esempi è stato il confronto tra il cibo servito normalmente agli studenti alla
mensa scolastica –che ho avuto modo di provare recandomi a scuola per colazione in un giorno non previsto
dal programma dello scambio- con quello servitoci dalla stessa scuola durante i pasti precedentemente
previsti in sede.
Ciononostante bisogna riconoscere un grande merito allo stile di vita cinese, ossia l’estremo senso
dell’ospitalità e della gentilezza. Mai dimenticherò le cortesie e la dedizione dedicatami da quella splendida
famiglia che mi ospitò; in tutto ciò che gli fu possibile mi mostrarono, spiegarono, raccontarono e
ascoltarono, sorprendendomi con la loro assenza di pregiudizi e interesse nei confronti di un ragazzo di
tutt’altra cultura come il sottoscritto, insegnandomi come sia possibile abbattere qualsiasi barriera scoprendo
amicizie di una sincerità inaspettatamente cristallina.
Sono immensamente grato perciò a tutti coloro che hanno reso possibile questo scambio
culturale; tanto più a Huchenhao, mio partner di scambio, per tutto ciò che mi ha mostrato e per la sua
amicizia. Non dovessimo vederci mai più, sarà sempre e comunque un grande amico per me.