Come lavorano oggi i dottorandi

Transcript

Come lavorano oggi i dottorandi
Come lavorano oggi i dottorandi:
➪ Sono collocati entro il territorio di una “comunità scientifica” (locale),
e - anche da altre fonti - conoscono una varietà di tematiche e percorsi di ricerca.
➪ Secondo vari tipi di orientamento, fanno una perlustrazione di alcune aree di dibattito.
Alcuni sono impegnati a fare come primo lavoro un “saggio bibliografico”, per poi andare da
qualche parte a “fare la tesi”.
➪ Sono invitati quindi a trattare una prima
definizione del tema di tesi
➪ Sono variamente intenzionati, sollecitati, ….
➪ In genere sono spinti a fare un’indagine sui testi, con
il conforto del confronto con uno o più tutor.
➪ Vengono quindi spinti alla precisa definizione del
tema, e cercano di fare un prodotto seguendo
diverse suggestioni (tesi “originale”, “approfondita”,
“farcita”, un buon caso …….
Cosa deve fare un ricercatore che lavora ad una tesi di dottorato ?
Costruire qualche sfondo entro cui collocare il proprio lavoro.
Fare un’istruttoria per il lavoro da fare.
Costruire - attraverso varie formulazioni - una domanda da trattare.
Trovare (e adattarsi in) un circolo di interlocutori di riferimento,
composto di due tre livelli di prossimità.
Costruire un programma di lavoro, verificandone periodicamente (anche con il
parere di qualche esperto fidato) l’effettiva possibilità/capacità di rispettarlo
Esplicitare -pur nel possibile mutamento - finalità e obiettivi “precisi”,
individuandone il grado di in/coerenza, in merito a domande tipo.
…………...
Prosegui
Costruire qualche sfondo entro cui collocare il proprio lavoro
E’ comunque necessario che il r. abbia una qualche rappresentazione mentale
(una o più mappe) dei diversi filoni e programmi di ricerca già attivi ( o
attivati) nella comunità scientifica entro cui si trova collocato.
Grazie alla costruzione di un tale atlante archivio virtuale, potrà meglio orientarsi
per autocollocarsi e associare, localizzare, alcune sue altre suggestioni desunte da
altre fonti.
Come
Nel lavoro di ricerca ricorrono frequenti riferimenti a questioni epistemologiche. Secondo le
mode, viene data più o meno rilevanza alla conoscenza di tale dibattito ed alla collocazione del
lavoro del ricercatore rispetto alle diverse posizioni.
Dibattito
epistemologico
Per un archivio didascalico del
dibattito epistemologico
Nomadismo e serendipidità come espedienti di
riduzione della complessità
Fare una ricerca sperimentale
Metodologia della ricerca sociale
“La volpe sa molte cose ma il riccio ne sa una grande”
Informazioni nozioni di base in un ipotetico corso di
introduzione alla ricerca scientifica:
• Elementi di storia della scienza
• Elementi di sociologia della scienza
• Storia, sociologia e teorie dei gruppi di (o delle singole)
discipline
• Testi di metodologia
• Concetti base:
Protocollo, ipotesi, tesi, problema, Induzione/deduzione, provenienza,
falsificabilità, dimostrazione, modello, paradigma,…….
Costruzione e utilizzazione di “mappe”, “cassette degli attrezzi”,
liste di criteri, principi, accorgimenti, cartelle di materiali, reti fra
componenti di tutto ciò,
Versione didascalica di un’antologia del dibattito epistemologico
Metodo, deduttivo/induttivo, Falsificabilità, paradigma, programma di ricerca,
Positivismo logico di inizio ‘900 (Circolo di Vienna 1925, Moritz Schlick), afferma: 1)
l’idea che esista una verità assoluta e 2) questa sia conoscibile attraverso il metodo
deduttivo ma dimostrabile solo attraverso quello induttivo
-Falisificazionismo di Karl Popper (The Logic of Scientific Discovery, 1934), che viceversa
ritiene che una verità assoluta possa non esistere e che la conoscenza possa al più
raggiungere conoscenze “non ancore falsificate”, ma che non di meno celebra il carattere
autocorrettivo del sapere scientifico.
-La teoria dei “paradigmi” di Thomas Kuhn (The Structure of Scientific Revolution, 1962),
meno ottimista sul carattere necessariamente progressivo del sapere scientifico, riconoscendo
come una parte rilevante di tale progresso dipenda dalle disponibilità della comunità scientifica
ad accettare nuovi paradigmi complessivi
-La teoria dei “programmi di ricerca” di Imre Lakatos (The Methodology of Scientific
Research Programmes, 1978) che chiarisce la complessità e la difficoltà del processo di
falsificazione proposto da Popper, dato che all’interno dei vari programmi di ricerca raramente
tale processo è indirizzato su alcuni postulati basi di una teoria, il suo nocciolo duro (l’hard
core), che dovrebbero viceversa costituire proprio l’oggetto principale del processo di
falsificazione
-L’anarchismo metodologico di Paul Feyerabend (Againt Method: Outline of an Anarchistich
Theory of Knowledge, 1975), dove viene affermata l’idea di non limitare attraverso nessuna
costrizione metodologica la creatività necessaria al progresso della conoscenza, e che ha
riportato d’attualità nelle riflessioni sul metodo della Scienza economica il dibattito sul ruolo della
retorica, ovvero della capacità persuasiva del linguaggio (cfr. Donald McCloskey, The retoric of
Economics, 1985).
Kuhn: il paradigma, la scienza normale e le rivoluzioni scientifiche (1)
Thomas S. Kuhn e' scomparso nel giugno 1996 (riportiamo in lingua inglese il necrologio del New York Times).
Nel corso dei suoi studi tento' di dare senso agli errori degli scienziati del passato interpretandoli "ermeneuticamente" nel contesto storico nel quale erano
create e vissute le teorie scientifiche. Kuhn illustra la sua teoria del processo dinamico con cui si acquisce la conoscenza scientifica nel suo La struttura delle
rivoluzioni sicentifiche.
Secondo Kuhn, i caratteri principali della storia delle varie scienze sono:
In ogni scienza si ha un cosiddetto periodo "preparadigmatico" nel quale si accumulano fatti in modo quasi casuale, senza riferimento ad alcun piano o ad
alcuna struttura teorica accettata.
Nello stato preparadigmatico possono esserci varie scuole di pensiero in concorrenza tra loro, nessuna delle quali e' unviersalmente accettata.
In modo graduale un sistema teorico comincia ad essere accettato da un numero sempre maggiore di persone, e in questo modo viene stabilito il primo
paradigma della disciplina. Il termine paradigma e' centrale nella filosofia di Kuhn, ma viene definito in molti modi: Masterman ne ha contati almeno 21.
Il termine paradigma, comunque, si riferisce a un modello che da' origine a una particolare tradizione della ricerca scientifica con una propria coerenza,
oppure definisce una conquista scientifica universalmente riconosciuta che, per un certo periodo, fornisce un modello di problemi e di soluzioni accettabili a
coloro che praticano un certo campo di ricerca.
I giovani scienziati che si preparano a diventare membri di una comunita' scientifica studiano il paradigma appropriato assimilandosi in tal modo alla
tradizione di ricerca pertintente.
Essi lavorano su problemi nei libri di testo, che li conducono a pensare in accordo con le richieste del paradigma del tempo.
L'intero processo dell'istruzione plasma in modo ortodosso il loro pensiero in modo tale che esso si accorda con il paradigma.
Il paradigma e' composto non solo da teorie, ma anche da particolari tecniche adatte alla risoluzione di particolari problemi all'interno di un'area di ricerca
data.
Un paradigma e' quindi una sorta di amalgama di teoria e meotodo che costituiscono assieme qualcosa di quasi equivalente a una visione del mondo.
Quindi dopo un periodo preparadigmatico si impone un particolare paradigma
. Segue un periodo di scienza normale in cui si eseguono ricerche in accordo col modello fornito dalle precedenti ricerche compiute felicemente.
Gli sicenziati si dedicano alla soluzione di puzzles, cioe' di problemi che possono essere formulati in relazione ai concetti e agli strumenti propri del
paradigma prevalente, e che hanno una soluzione al suo interno.
Durante la ricerca scientifica lo scienziato puo' imbattersi con delle anomalie, cioe' violazioni delle aspettative .
Lo scienziato ignora tale anomalia oppure la tratta con ipotesi ad hoc.
Quando un paradigma e' gravato da molte ipotesi ad hoc, si entra in un periodo di crisi nella quale si assiste alla proliferazione di varianti teoriche che cercano
di salvare il vecchio paradigma.
(Segue diapositiva successiva)
Kuhn: il paradigma, la scienza normale e le rivoluzioni (2)
Siamo in una rivoluzione scientifica nella quale l'adozione di un nuovo paradigma istituisce una nuova comunita' scientifica, che non comunica con quella
vecchia perche' i prodotti teorici sono iccomensurabili coi precedenti, perche' sono espressi in un linguaggio diverso, si sottomettono a criteri di convalida
diversi.
Ogni scienza, quindi, passa per una sequenza di rivoluzioni scientifiche.
Lo scienziato medico kuhniano. Kuhn ci invita a prendere in considerazione la comunita' scientifica medica, piuttosto che il singolo ricercatore, come
soggetto della scienza, e a indagare i rapporti sociali e gli elementi culturali che ne condizionano l'attivita' e i processi psicologici che la caratterizzano.
Kuhn, il piu' psicologo e sociologo dei filosofi della scienza, ci impone di volare in alto e guardare la nostra comunita' scientifica dal di fuori con uno
sguardo disincantato e armato con gli occhiali della storia.
Lo scienziato medico kuhniano e' stato coltivato nelle universita' dove imperano paradigmi ai quali lo studente viene assogettato..
La scienza medica normale e' un'attivita' che e' governata dall'abitudine e che ha come scopo la soluzione di rompicapo, e non un'attivita' filosofica.
Sotto il profilo sociologico un paradigma e' un insieme di abitudini sicentifiche. Se le si seguono, si puo' andare a vanti a risolvere problemi con successo:
cosi' tali abitudini possono essere intellettuali, verbali, di comportamento, meccaniche, tecnologiche
WebMaster: [email protected]
Suggerimenti metodologici
Imre Lakatos
L’ungherese Imre Lakatos (1922-1974) pone al
centro della sua riflessione metodologica il concetto di
programma di ricerca. .
Questi "programmi" sono strutture, elaborate su basi razionali e
deduttive, che guidano gli scienziati nella ricerca di nuovi fenomeni e
nello stesso tempo escludono tutto ciò che potrebbe mettere in
discussione le assunzioni fondamentali del programma.
Un programma è "progressivo", se conduce alla scoperta di nuovi
fenomeni, oppure è "degenerato", se non riesce in questo compito.
La metodologia dei programmi di ricerca scientifici. Scritti filosofici I.
Milano, Il Saggiatore, 1985
Fonti divulgative e/o pertinenti:
Suggerimenti metodologici
Contro il metodo
Paul Fayeraben
Karl Popper
(28.7.1902 - 17.9.1994)
Bruce Chatwin: “Orrore del domicilio”. …….
Il nomadismo come criterio guida per il ricercatore …...
Serendipidity:
l’esperienza della meraviglia trovando qualcosa di inaspettato,
percorrendo sentieri da cui ci si poteva attendere altro….
La relativizzazione dell’investimento per un rigoroso metodo, in parte
standardizzato, poggia anche sulla fiducia nella possibilità di fare
l’esperienza della S., possibile secondo alcuni, proprio lasciandosi un po’
andare al nomadismo della ricerca, senza troppi calcoli “costi benefici”…..
Suggerimenti metodologici
Costruire
un’istruttoria per il lavoro da fare
Come
Costruire
- attraverso varie formulazioni una domanda da trattare
Come
Trovare (e adattarsi in ) un circolo di
interlocutori di riferimento, composto
di due, tre livelli di prossimità
Come
Costruire un programma di lavoro,
verificandone periodicamente (anche
con il parere di qualche esperto fidato)
l’effettiva possibilità/capacità di
rispettarlo
Come
Esplicitare -pur nel possibile
mutamento - finalità e obiettivi
“precisi”, individuandone il grado di
in/coerenza, in merito a domande tipo
Come
L’istruttoria per una tesi 1
Individuare parole - concetti chiave
Indagare sul significato dato a dette parole, documentandosi con fonti privilegiate:
Dizionari (generali e/o di settore),
Enciclopedie, Manuali, Testi di riferimento
Altre ricerche, testimonianze.
Frammenti di altri mondi, …..
Per costruire una prima stella di significati, in qualche modo contestualizzata
L’istruttoria per una tesi 2
Costruire una qualche domanda riferita ad un problema che sia
- comprensibile e ammissibile nella comunità scientifica di riferimento
- rilevante da diversi punti di vista
- capace di attrarre interesse se non di appassionare
- originale (da diversi punti di vista)
E’ evidente che nel lavoro il R. deve confrontarsi con esponenti della comunità scientifica che possano
esprimere valutazioni sul grado di comprensibilità, pertinenza, rilevanza e originalità del lavoro intrapreso.
L’istruttoria per una tesi 3
Nell’attività indicata il R. deve affrontare alcune situazioni problematiche, che talvolta vive in modo dilemmatico,
con crisi che possono considerarsi ricorrenti se non fisiologiche:
-
De-finire I CONFINI
- Come selezione le diverse possibili interpretazioni della mia domanda, e delle subdomande che
comunque sono con essa intersecate ?
- Come stabilire il tipo di materiali da cercare e selezionare, costruire e indagare ?
Come gestire la sindrome della famelicità dei libri da leggere ?
- Costruire e adottare un PRINCIPIO DI PERTINENA
- Su quali dimensioni occorre lavorare per costruire e aggiustare per strada un principio di pertinenza ?
- Interrogarsi
sulla RILEVANZA :
come si individua e si stima il grado di rilevanza di un idea e di un lavoro ?
Principi sapienziali da seguire:
E’ sempre necessario contestualizzare un discorso, una ricerca anche se una contestualizzazione implica
sempre una semplificazione.
Il passaggio attraverso una (buona) semplificazione è condizione necessaria per sviluppare un contributo
originale ed utile. Dalle vette delle montagne non si vede nulla della valle.
Immaginare un circolo di lettori modello che orienteranno nella costruzione degli argomenti, nel trattamento
dei materiali come nella compilazione definitiva del lavoro. Utilizzare un ristretto gruppo di lettori interlocutori - reali, cui chiedere consiglio durante lo svolgimento del lavoro.
Finalità: Il posizionamento del proprio lavoro di tesi
Lavorando sulla costituzione dello sfondo, come della propria domanda, il R. deve farsi un’idea di come sia
collocato tale lavoro:
Nella prima comunità di riferimento come in altri ambiti più o meno pertinenti (rispetto al dibattito),
considerando: finalità del lavoro (devo pubblicare, devo imparare alcune cose, devo accreditarmi presso il
gruppo x che valuta secondo i parametri y).
Posso e devo vautare:
- Le attitudini e passioni personali;
- L’impatto sociale del lavoro
Finalità: come deve essere fatto il prodotto finale ?
- Ampiezza ….
- Indice tipo ….
- Genere di tesi
- Genere letterario
E.R.Alexander:
CRU, N. 2, 1994
,QWHUHVVL SUHHVLVWHQWL
GHOO·DOOLHYRHRGHOGRFHQWH
$JHQGDWHPLPRGH
7HPSHVWDGLLGHHSHUOD
VFHOWDGHOSUREOHPD
&RVWUX]LRQHGLVIRQGL
SULPDLGHQWLILFD]LRQH
FRQFHWWXDOL]]D]LRQH GHOSUREOHPD
IRUPXOD]LRQHGLXQDRS GRPDQGH
6FHOWDGHOODVWUDWHJLDGLULFHUFD
‡ ,GHQWLILFD]LRQHGHOPHQXGLIRQWL
‡ &RVWUX]LRQHGHOFRUSXVGLPDWHULDOL
‡ &RVWUX]LRQHSULQFLSLRGLSHUWLQHQ]D
‡ 0HWRGR GLODYRUR
‡ 5DFFROWDFRGLILFDPLVXUD]LRQHDQDOLVL
HODERUD]LRQLHLQWHUSUHWD]LRQLGHOOH
LQIRUPD]LRQL
&RVWUX]LRQHGLVIRQGL
&RVWUX]LRQHFDWHQD
DUJRPHQWDWLYD
&RQFOXVLRQLGRPDQGH
Programma di lavoro
Stima risorse disponibili,
piano uso risorse
Cronogramma
Prima individuazione del tema
Costruzione di sfondi
Costruzione adozione principio di
pertinenza e criterio di rilevanza
Scelta repertorio e menù di fonti
Intuizione, passione,
impatto sociale
Scelta corpus di materiali
Scarti
Costituzione archivi
Montaggio ipertesto
Individuazioni
Funzioni argomentative
Testi
Appunti
Citazioni e riferimenti
Prodotti intermedi
Verifiche,
adattamenti,
rifacimenti,
Prodotto finale
Altri prodotti
Formazione archivio informazioni, dati, materiali,immagini,
riferimenti biblio-sito-grafici, appuntiredatti durante illavoro,
metafore, schemi logici,frame, suggestioni ….
Accidenti
Collocazione
socio professionale
del ricercatore
Programmi di
ricerca
Caratteri e
temi del
contesto
culturale
Accidenti
Testi
Analisi del proble ma, definizione
delle finalità,
definizione del te ma,
censimento e ricognizione delle
risorse, evidenziazione deilimiti,
specificazione degli obiettivi
M O DE
culturali
Politiche
della ricerca
Uso di
paradig mi
Scarti
Elaborazioni e redazione dei materiali
“definitivi”
Testi
Scelta
menù di
fonti
Scelta di
fonti
Formazione
corpusdi
m ateriali
Ri-definizione sezioni
dilavoro
Mentalità del
ricercatore
Infor mazioni
veicolate e raccolte
attraverso diversi
canali
Scarti
Invenzione,
Invenzione,intuizione,
intuizione,
immaginazione,
immaginazione,
Studio, selezione e
prime elaborazioni
Redazione, confezione
“finale” del prodotto.
Formazione di scarti
Accidenti
Lavoro sui confini (contenuti)
Ricerca,indagine, selezione seguendo
•un principio di pertinenza
•un criterio di rilevanza,
definiti – progressivamente – considerando: risorse disponibili,
ed obiettivi della ricerca, promesse e attese, …
Specificazione di alcuni
aspetti,ricerca ausiliare di
fonti e materiali
Utilizzazione di
m etodi e tecniche
di elaborazione
Ridefinizione di alcunitemi, scoperta di notizie,tematiche e
problemi imprevisti;riproposizione deilimiti della ricerca.
Analisiimpatto
impattosociale
sociale
Analisi
Innovazioni ed altri condizionamenti che l’esperienza della ricerca provoca alla mentalità del ricercatore
Rifiniture,
presentazione del
prodotto
Diffusione,
“fortuna” dei
prodotti ed altri
effetti.
Le possibili fonti per ri-costruire uno sfondo
Repertori e
mappe già
pubblicate
Riviste
Testimoni
privilegiati
Testi
Bibliografie
ragionate
Suggerimenti metodologici
Altre
Campagne di
rilievo …...
R ivi st e ( amb ito ric erc h e p ia n ificazio n e t err it oria le e U rb an ist ica )
S itograf ia
Siti tipo moto ri di ricerca
(E ur opa) h ttp://w w w. p lan um. ne t/m enu .h tm
(U sa) h ttp://w w w. cy bur bia .o rg /
J ou rn a l of t h e A m eric an P la nni n g A ssoci ati on
h tt p :// www .p lan ni n g.or g /
T o wn P la nnin g Re vie w
T he U n iv ersit y o f L iv er p oo l
J ou rn a l of P la nnin g Edu cati on and Re searc h
U rb a n ism e
P ar is
u rl w w w .u rb an is me -m ag .t m .f r
E spa ces et So ciété s
P ar is
A n na le s d e la R ec h erc h e Ur ba in e
h tt p :// www .u rba ni sm e. e qu ip em en t. g ou v. fr/ a ct u /a nn al e s/ s omm aire. h tm
R a u m pl a nung
w w w .ifr -ev .d e
la ng ua ge /s G er ma n
U rb a n istic a
U rb a n istic a In form az io ni
A rc h ivio d i stu di u rb a ni e re gion a li
CRU
T err itor io
R as segn a ita lian a d i S oc io lo gia
S ta to e m ercat o
Suggerimenti metodologici
Repertori e mappe già pubblicate: esempi in italiano
Friedman J. (1993), Pianificazione dominio pubblico, Bari, Dedalo. Ed. Or. 1997
Ferraro G. (1996) Mappe e sentieri, in CRU, N.4
Bernando Secchi (1998) “ Per un rapporto sulla ricerca urbanistica in Italia: un programma di lavoro” in CRU,
N. 9-10, PP. 46 - 91.Napoli, Astea.
Fare ricerca sperimentale:
Immaginare un mondo e confrontarlo con la realtà
La ricerca sperimentale si compone di quattro tappe:
• Partire da un fatto, da un problema
• Formulare delle ipotesi
• Cercare di sperimentare le ipotesi attraverso:
Sperimentazione, Comparazione, Simulazione.
• Considerare il nuovo stato dei fatti risultanti dalle
ricerche e ricominciare
Suggerimenti metodologici
R. Quivy, L.V. Campenhoudt (1995) Manuel de recherche en sciences sociales. DUNOD, Paris
Lo sviluppo della ricerca
• Il libro si riferisce alla ricerca nelle scienze sociali.
• Assumendo una concezione processuale del lavoro di ricerca, per necessità didattica
viene utilizzata un’esposizione progressiva che suggerisce una qualche linearità. In
realtà – secondo gli autori - i confini fra le diverse tappe sono labili e ogni
esperienza documenta una circolarità fra diverse tappe e nel complesso del processo.
• Il testo si propone di superare sia lo scientismo di matrice positivistica che lo
scetticismo che rischia di negare ogni possibilità di conoscibilità
(metodologicamente orientata) del mondo.
Il metodo per la ricerca in 7 tappe
Lo sviluppo della ricerca
– 1 Partenza
– 2 L’esplorazione
– Le letture
– Le inchieste esplorative
–
–
–
–
–
3 La problematica
4 La costruzione di un modello di analisi
5 L’osservazione
6 L’analisi delle informazioni
7 Le conclusioni
Suggerimenti metodologici
Suggerimenti per il dottorando apprendista
Stare attenti alla scelta dei punti di riferimento !!!