HERMES 2015-2016 N.4

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HERMES 2015-2016 N.4
4° APRILE-MAGGIO 2016 - ANNO XXX
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Direttore:
EDITORIALE
Lucrezia Angela Volpato(3AS)
SCUOLA: MEP: UNA PALESTRA DI DEMOCRAZIA
DI LAURA SAMBRUNA
Vicedirettore:
ATTUALITÀ: BRUXELLES FERITA AL CUORE
Marco Filippin(3BC)
ATTUALITÀ: GLI USA E CUBA RIALLACCIANO
Impaginazione:
DI RICCARDO DE MARTINO
I RAPPORTI
Chiara Tasca (3BC)
DI CHIARA BRUNETTI
7
ATTUALITÀ: LA LIBERTA’ DELLE IDEE
DI ANNAMARIA TESSARIN
8
LETTERATURA: IL DRAMMA DELLA “GUERRA
QUOTIDIANA” NEL ROMANZO
D’ESORDIO DI ANDREA MOLESINI Romina Facchinello (3BC)
DI MARTINA BUSTON
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Grafica:
Samuele Vidale (3AC)
Marco Uderzo (3BC)
LETTERATURA: IL LATO POSITIVO
DI MARIA GIULIANO
CINEMA: DC COMICS V MARVEL: DAWN OF HEROES
DI BEATRICE TONIETTO
MUSICA: FALL OUT BOY
DI NICHOLAS FERRARO
IPSE DIXIT
13-14SVAGO
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OROSCOPO
DI IRENE FERRONI
Per collaborare scrivete a:
[email protected]
“ Il mondo è a colori, ma la realtà è in
bianco e nero.
”
“ Nello scorso numero di Hermes, abbiamo potuto ap-
prezzare un nuovo formato accompagnato da ciò che
tanto ci è mancato dall’inizio di quest’anno scolastico:
il colore!
La novità ci ha colti tutti di sorpresa, tant’è che non ci
è stato possibile avvisarvi per tempo. In ogni caso, si
può ben dire che sia stata una novità ben gradita: a colori si possono esprimere cose che molto spesso non è
possibile trasmettere in bianco e nero.
Ma ci sono avvenimenti che malgrado siano dipinti di
un vivace rosso carminio, non possono essere affatto considerati eventi di cui si può gioire: è questo il
caso dell’attacco avvenuto a Bruxelles il 22 Marzo di
quest’anno, in cui hanno perso la vita ben 31 persone.
Eppure, ritrovandoci in un’epoca che definiamo ‘evoluta’ e ‘moderna’, ci aspetteremmo perlomeno che episodi tanto cruenti ed ingiustificati non accadano più:
ma probabilmente l’elemento che ha sempre caratterizzato la natura umana, la guerra, è fin troppo insito per
poter esser scacciato via con un minimo di buon senso.
Pagine e pagine di innumerevoli giornali hanno documentato e continuano a documentare quel che la follia
dell’uomo è capace di fare: è una realtà umana che viene scritta in bianco e nero.
”
Lucrezia Angela Volpato (3AS)
MEP: UNA PALESTRA DI DEMOCRAZIA
di Laura Sambruna (3AC)
Anche quest’anno si è conclusa la fase cittadina del MEP,
alla quale hanno partecipato
35 alunni del nostro liceo, per
un totale di circa 120 studenti di tutto il bassanese. Questi
ragazzi hanno frequentato per
una settimana quella che è stata definita da Beatrice Crestani
(referente regionale del progetto) una “palestra di democrazia”. Di questi 35 studenti,
6 (Chiara Bordignon, Marco
Filippin, Simone Neri, Anna
Passuello, Laura Sartor e Giacomo Vialetto) sono stati reputati sufficientemente allenati
dai loro chair per poter accedere allo step successivo costituito dalla sessione nazionale di
Assisi.
Ma l’allenamento in questa
palestra ‘speciale’è stato importante per tutti: ormai la
democrazia per le nuove generazioni è una cosa scontata,
eppure non ci si rende conto
di quanto complessa sia finchè
non la si sperimenta sulla propria pelle. Ed in questo senso il
MEP è stata un’esperienza profondamente formativa, poiché
ha consentito ad ogni partecipante di comprendere al meglio l’importanza del suo ruolo nella società: ognuno di noi
potrebbe fare la differenza se
usasse le sue abilità al meglio.
Spesso però risulta più comodo stare a casa a criticare chi fa
politica che provare ad uscire
ed a cambiare le cose che non
vanno.
La simulazione del parlamento
europeo si pone proprio questo
obiettivo: allenare alla democrazia, nella sua complessità,
i giovani che sono potenzialmente la futura classe dirigente; mostrare loro da vicino il
mondo della politica di cui si
sente tanto parlare e che sembra ineffabile, troppo distante
della nostra vita di tutti i giorni, quando in realtà è insito in
ogni aspetto della nostra quotidianità.
Discutere di temi scottanti
dell’attualità, quali l’immigrazione, il traffico illecito di armi,
la sicurezza internazionale, le
catastrofi naturali dovute ai
cambiamenti climatici, così
come anche la crisi delle industrie siderurgiche e le difficoltà
dell’imprenditoria, il terrorismo e la disparità di genere, ha
avvicinato ciascuno dei delegati alla consapevolezza dell’importanza della partecipazione
attiva alla cittadinanza. E talvolta le risoluzioni trovate per
queste problematiche si sono
rivelate quasi utopistiche, ma
“il mondo appartiene a coloro
che hanno il coraggio di credere nei propri sogni”.
Ovviamente non si può cambiare il mondo da un giorno
all’altro, ma ognuno di noi può
cambiare se stesso e sarebbe il
primo passo per un mondo un
po’ meno scomodo. In ognuno
di noi c’è il desiderio di cambiamento, ma il cambiamen-
to richiede coraggio. Perché
il cambiamento implica delle
scelte e delle rinunce, che tendenzialmente non si prendono,
si lasciano a mezz’aria augurandosi che qualcuno le prenda per noi, liberandoci così di
questo onere.
Ma al MEP il coraggio di scegliere c’è stato, perché la possibilità di dare respiro alle
proprie idee, possibilità che
nessuno ha rifiutato, ha acceso quel desiderio profondo che
arde nei giovani di modificare
tutti quegli aspetti del mondo
così dolorosi.
“Scegliere è già una rivoluzione”, ed il mep lo dimostra anno
dopo anno.
BRUXELLES FERITA AL CUORE
di Riccardo De Martino (4AES)
Aeroporto di Bruxelles, 22
marzo 2016, ore 7.51: due uomini si aggirano nei pressi del
check-in ma improvvisamente
uno di loro si allontana, pochi
secondi dopo ecco l’esplosione,
l’altro uomo si è fatto esplodere; tutti si affrettano a percorrere il corridoio che porta alle
quattro uscite, ma ecco che nel
tragitto un altro kamikaze si fa
esplodere: è una trappola, l’unico obbiettivo ora è riuscire
ad allontanarsi il più possibile.
C’è chi tenta il tutto per tutto
pur di non lasciare lì i propri
bagagli, ma i cadaveri per terra
sono troppi e la paura è tanta.
In pochi minuti la città è paralizzata: gli unici rumori sono
quelli delle sirene che sfrecciano tra le vie, non c’è tempo da
perdere, bisogna salvare più
vite umane possibili.
Metrò di Bruxelles, 22 marzo
2016, ore 9.11: ci troviamo nel
cuore del quartiere delle istituzioni europee, più precisamente sulla linea 1 della metropolitana che parte da Molenbeek,
è un orario di punta: molte
persone stanno raggiungendo il proprio posto di lavoro e
molti turisti sono arrivati per
visitare il parlamento europeo.
Tutto ad un tratto v’è un boato
seguito da urla: una bomba è
stata piazzata ed è esplosa nella metrò. Le linee telefoniche
sono bloccate e chiamare aiuti
è diventato ormai impossibile.
La situazione è inenarrabile: la
gente esce per strada cercando
passaggi per scappare, i mezzi
pubblici su ordine di Stato si
bloccano e la città assomiglia
sempre più ad una statua.
Alle tre di pomeriggio dalla
stazione di Maelbeek esce una
barella con sopra un corpo:
“Abbiamo finito” afferma Jan
Henri Voos, membro della croce rossa.
Il bilancio è più che mai doloroso: 31 morti 250 feriti.
Cosa sta accandendo? E’ la domanda che tutti si stanno ponendo. Questo ennesimo attacco alla nostra Europa e al
mondo intero (molto, troppo
spesso non ci informiamo di ciò
che accade al di fuori del nostro
continente) mette ancor di più
a repentaglio la nostra sicurezza. La certezza è che non ci sia
nulla di casuale in ciò che l’Isis
sta facendo; alcuni affermano
che ciò si possa ricavare anche
solo dall’orario in cui la bomba
nella metrò è esplosa: 9.11 data
della caduta delle torri gemelle, ma anche la scelta della città
non è casuale, il luogo è lo stesso dove pochi giorni prima veniva arrestato Salah Abdeslam,
autore degli attentati a Parigi.
In tutto questo caos ma soprattutto in mezzo a tutta questa
paura sento la necessità di citare una cosi detta “frase fatta”
che a mio parere però è molto
importante: “Non viaggiare,
rimanere a casa, avere paura è
ciò che loro vogliono; vogliamo
accontentarli?”.
GLI USA E CUBA RIALLACCIANO
I RAPPORTI
Una stretta di mano che ha cambiato la storia
di Chiara Brunetti (2AL)
Comunicazioni, commerci, contatti con gli altri Paesi. L’embargo imposto nel 1961 a Cuba dal
presidente americano Kennedy
impedisce all’isola qualsiasi attività in relazione con l’estero.
Lo scorso mese, il Presidente
Obama è stato il primo leader
statunitense in carica a fare visita a Cuba dopo 88 anni. Il 21
Marzo ha stretto la mano a Raul
Castro, l’attuale presidente cubano, con l’intenzione di ristabilire i rapporti tra i due Paesi
dopo la Guerra Fredda.
Sono stati decenni di storia a
portare l’allora leader americano Kennedy alla drastica decisione di imporre l’embargo all’isola.
Agli inizi del 1900, il governo di
Cuba era molto instabile: vi furono tre colpi di stato militari in
soli vent’anni.
Il primo, la cosiddetta “rivoluzione dei sergenti”, fu organizzato dai soldati nel settembre
del 1933: Fulgencio Batista divenne capo di stato maggiore
dell’esercito e San Martin diventò presidente.
Il secondo avvenne l’anno successivo e fu appoggiato dagli
Stati Uniti: Batista prese il potere e gestì la politica cubana fino
al 1944.
Il terzo si ebbe nel 1952 quando
Batista instaurò una dittatura.
Negli anni Cinquanta, a causa della crisi economica e della
corruzione di Batista, crebbe
l’opposizione. Fidel Castro, un
giovane avvocato, faceva parte
degli oppositori e tentò invano
di opporsi al colpo di stato denunciando Batista per violazione della Costituzione. Castro
fece un altro tentativo, anch’esso fallito, nel 1953 assalendo la
Caserma Moncada, un’importante base militare. Il risultato
fu il massacro di settanta guerriglieri e la sua condanna a 15
anni in galera.
Liberato prima del tempo da
Batista, Fidel lasciò Cuba per
progettare la rivoluzione. Riuscì
perfettamente: nel 1959 il dittatore Fulgencio scappò.
Nel 1961 Cuba divenne Stato socialista e stabilì relazioni diplomatiche con l’Unione Sovietica.
In quel periodo era in corso la
Guerra Fredda. Gli USA, considerando tutto questo pericoloso,
provarono a rovesciare Castro
inviando una task force militare
che però fu bloccata nella Baia
dei Porci ed il tentativo fallì. I
rapporti tra i due Paesi precipitarono definitivamente e Cuba
fu messa sotto embargo dagli
Stati Uniti.
Dopo l’episodio della Baia dei
Porci, l’impressione era quella
che il presidente americano Kennedy fosse debole. Il Presidente
del partito Comunista Cruschëv
inviò delle navi militari con l’intenzione di installare una batteria di missili nucleari a Cuba
nel 1962, mettendo in allerta il
governo statunitense: il mondo
temette di essere sull’orlo della
Terza guerra mondiale. Ad ottobre, però, i due Paesi giunsero
ad un accordo: l’URSS avrebbe
rimosso i missili da Cuba se gli
Stati Uniti avessero fatto altrettanto con le loro basi missilistiche in Turchia.
Gli anni Settanta e Ottanta furono per l’isola i più complicati
a causa di un isolamento economico internazionale e della
grande crisi che ne derivò, mentre Castro affermava il Partido
Comunista Cubano.
L’attuale presidente è Raul Castro, fratello di Fidel, al quale
Obama, durante il recente incontro, ha riferito che vorrebbe
togliere definitivamente l’embargo. Il Congresso, però, come
affermato dal presidente americano, non glielo permette. Da
ora, però, a Cuba sono permessi
i voli commerciali.
“Sono venuto qui a Cuba per
seppellire le ultime tracce della Guerra Fredda”, ha detto il
presidente statunitense nel suo
“discorso al popolo cubano” tenutosi nel teatro dell’Avana, auspicando che l’embargo finisca
presto.
LA LIBERTÀ DELLE IDEE
Di Annamaria Tessarin (1DL)
Il titolo sopra citato è lo slogan di uno dei quotidiani più
conosciuti in Italia, il Corriere
della Sera, che ha celebrato lo
scorso 5 marzo l’anniversario
della sua fondazione. Questo
pilastro della nostra informazione venne annunciato per
la prima volta dai cosiddetti
“strilloni” in piazza della Scala
presso Milano, in una lontana
domenica di marzo del 1876.
Per il lancio venne scelta la
prima domenica di Quaresima
(tradizionalmente quel giorno
i giornali milanesi non uscivano) e il Corriere sfruttò quindi
l’assenza di concorrenza. Naturalmente la redazione, forse
per non inimicarsi l’ambiente,
devolvette in beneficenza il ricavato del primo numero.
Esso era composto da quattro
pagine, prezzo 5 centesimi,
stampate in 15 000 copie. Il
primo direttore fu il napoletano Eugenio Torelli Viollier che
scelse come sede la centralissima e prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele. Era alquanto angusta, contava solo due stanze
e la redazione era composta da
tre redattori, oltre il direttore.
L’editoriale della prima facciata iniziava così e tutto è partito
da questo :
“ Milano, 5 marzo. AL PUBBLICO
Pubblico, vogliamo parlarti
chiaro. In diciassette anni di
regime libero tu hai imparato di molte cose. Oramai non
ti lasci gabbare dalle frasi. Sai
leggere fra le righe e conosci il
valore delle gonfie dichiarazioni e delle declamazioni solenni
d’altri tempi. La tua educazione politica è matura. L’arguzia,
l’esprit ti affascina ancora, ma
l’enfasi ti lascia freddo e la violenza ti dà fastidio. Vuoi che si
dica pane al pane e non si faccia un trave d’una festuca. Sai
che un fatto è un fatto ed una
parola non è che una parola, e
sai che in politica, più che nelle altre cose di questo mondo,
dalla parola al fatto, come dice
il proverbio, v’ha un gran tratto. Noi dunque lasciamo da
parte la retorica, e veniamo a
parlarti chiaro […]”.
Dopodiché gli anni trascorsero e lo stesso giornale cominciò ad evolversi: i primi numeri
avevano un approccio giornalistico rigoroso, non c’erano fotografie e nessuna vignetta di
un Emilio Giannelli ottocentesco. Unico scopo? Informare con esattezza il lettore. Nel
1907 nacque la prima rubrica sui reportage di viaggio e
successivamente comparvero
tutte quelle che attualmente
conosciamo, seguite dai settimanali, dagli inserti e dai numeri regionali. Poi sono giunti
anche i colori, l’aumento delle
pagine, il cambiamento della
grafica e un maggior numero
di copie. Con l’era del digitale
il giornale si sta proiettando
nel futuro, e come afferma l’attuale direttore, Luciano Fontana: “ Vogliamo essere là dove i
lettori ci cercheranno e ci leggeranno con la nostra storia, la
qualità delle nostre inchieste,
dei nostri approfondimenti e
dei nostri editoriali. La verifica
dei fatti, l’assenza di faziosità,
l’originalità dovranno essere
ancora più forti in un mondo in
cui le informazioni ci arrivano
da un milione di punti diversi.” Concludendo il rinomato
giornale Corriere della Sera ha
rappresentato il nostro passato, è il nostro presente e sarà il
nostro futuro: questi 140 anni
sono solamente un nuovo punto di inizio per un simbolo che
rappresenta la cultura italiana.
IL DRAMMA DELLA “GUERRA QUOTIDIANA”
NEL ROMANZO D’ESORDIO
DI ANDREA MOLESINI
di Martina Buston (1AC)
Parlare di un vero e proprio
esordio letterario nel caso di
Andrea Molesini significherebbe fare un torto alla sua
carriera: si tratta infatti di uno
scrittore che da anni lavora in
qualità di traduttore, curando diversi poeti americani (da
Pound a Walcott, per cui si può
intuire una certa raffinatezza
espressiva) e di un autore per
ragazzi, insignito nel lontano
1999 del Premio Andersen alla
carriera. Nel 2010, con Non
tutti i bastardi sono di Vienna, si approccia al genere del
romanzo, segnando una svolta nella sua carriera letteraria,
tanto che continuerà a scrivere
libri di questa tipologia (attualmente ne ha pubblicati altri
due).
La storia, liberamente ispirata
al Diario dell’invasione di Maria Spada, trova la sua ambientazione in un contesto storico
molto noto, quello della Prima guerra mondiale. Tuttavia,
l’autore sceglie di non porre al
centro dell’attenzione le operazioni belliche, ma di focalizzarsi sui personaggi e sugli sconvolgimenti che li interessano
una volta giunta la guerra nel
piccolo paese di Refrontolo.
Esso si trova a pochi chilometri dal Piave e fa da sfondo ai
drammatici eventi raccontati
dal protagonista, un diciassettenne di nome Paolo alle prese
con se stesso, stanco di essere chiamato “cèo” (in veneto,
bambino) dai nonni coi quali
vive e bramoso di assaporare
la vita dei grandi. Esperienza
che proverà costretto a crescere dagli eventi, che vanno dal
collaborare clandestinamente
con le spie dell’Intesa al tessere
una breve e intensa storia con
Giulia, l’affascinante e misteriosa ragazza che abita vicino.
Si crea, sotto l’impassibile
sguardo di Villa Spada, residenza di Paolo, un dramma
psicologico che coinvolge i
personaggi, turbati e trasformati dalla guerra, che rende i
padroni prigionieri, i buoni (o
coloro in cui vi è una parvenza
di luce) cattivi, i bambini uomini: nascono nuovi conflitti
tra e dentro i personaggi, che
alla fine non saranno più come
prima.
Andrea Molesini dipinge con
la sua penna un dettagliato affresco del tempo, ricostruendo
alla perfezione uno spaccato
della società e caratterizzando
il diverso stampo dei personaggi a partire dal linguaggio:
egli infatti gioca con l’italiano
utilizzando diverse sfumature
linguistiche, dal dialetto veneto dei servi e dei popolani all’italo-tedesco dei generali austriaci o dei soldati. Si denota
molta ricercatezza nelle descrizioni che letteralmente calano
il lettore negli ambienti, senza
che vengano commessi errori
di registro, considerando che
a parlare è un ragazzo. Nonostante questa finezza, la lettura
è molto scorrevole, rallenta e
accelera secondo il ritmo della guerra, con le sue tregue e i
forti episodi di attacco.
Si compone così un romanzo
di grande umanità, dove i personaggi non vengono giudicati
secondo una divisione – troppo ostentata e netta soprattutto nelle guerre – tra “bene” e
“male”, ma analizzati in tutte le loro sfaccettature, come
nella descrizione dell’antagonista principale, il barone von
Feilitzsch, dove la sapienza di
Molesini descrive il conflitto
interiore che contrappone il
bambino gentile che è in lui al
suo ideale di condottiero spietato, in una battaglia che si
risolverà solo alla fine e nella
quale vincerà solo la paura.
Come il crescente pessimismo
del protagonista, anche l’opera
è sempre più pervasa dall’amarezza con cui si guarda il suicidio dell’uomo ad opera della
guerra da lui stesso causata,
mentre i superstiti cercano,
dopo i tragici eventi, un senso
nelle loro vite tormentate.
IL LATO POSITIVO
Di Maria Giuliano (3AC)
“The silver linings playbook”
, in italiano “Il lato positivo”,
è il brillantissimo romanzo di
esordio dell’autore di Philadelphia Metthew Quick, da cui
è stato tratto il pluripremiato
film del 2012, diretto da David
O. Russel, con Bradley Cooper,
Jennifer Lawrence (premio
oscar come miglior attrice protagonista) e Robert de Niro.
Il protagonista Pat Peoples
pensa che la sua vita sia un film
prodotto da Dio e crede in un
lieto fine che, come avviene in
ogni buon film che si rispetti,
arriverà anche per lui.
ca dove ha trascorso un buon
periodo di tempo. Pat non ricorda quanto tempo abbia passato alla clinica, ma quando
torna a casa molte cose sembrano cambiate: molti dei suoi
amici sono sposati, gli Eagles di
Philadelphia hanno un nuovo
stadio. Ma ciò che lo incuriosisce di più è il fatto che nessuno
gli parli di sua moglie e che le
foto del loro matrimonio siano
scomparse. Dov’è finita Nikki?
Perché quando chiede di lei riceve solo risposte vaghe e poco
credibili? Lui sta facendo di
tutto per riconquistarla: fa ore
e ore di palestra nel seminter“Non hai notato che la vita rato, legge i libri preferiti della
è come una serie di film?” moglie per non essere conside“No. Dimmi.”
rato un “buffone analfabeta”
“Be’, ti capitano delle cose. dai colleghi di Nikki ... ma alCominci come tutti quanti lora perché nessuno lo aiuta a
con qualche guaio, ma poi contattarla?
riconosci i tuoi problemi,
lavori sodo e diventi una “Quando finalmente riepersona migliore, e que- mergo dal seminterrato mi
sto è come se fertilizzasse accorgo che tutte le foto di
il lieto fine e gli permettes- me e Nikki sono state tolte
se di fiorire, come succede dai muri e dalle mensole
alla fine di tutti i film di Ro- del camino.
cky, in Rudy-Il successo di Chiedo a mia madre che
un sogno, in Karate Kid, fine abbiano fatto. Risponnelle trilogie di Star Wars de che qualche settimana
e Indiana Jones e nei Goo- fa sono venuti i ladri e le
nies, che sono i miei film hanno rubate...”
preferiti.”
Con estrema attenzione, MatMa qual è il lieto fine per Pat? thew Quick mette in scena una
Il ricongiungimento con la mo- commedia dolceamara e coglie Nikki. Questo è ciò che ha struisce un personaggio che,
elaborato il ragazzo nel “po- nonostante i guai che ha comstaccio”, una clinica psichiatri- binato, risulta simpatico e si fa
voler bene.
Innocente come solo un bambino sa essere e dolce come un
cucciolo, Pat incanta il pubblico e lo coinvolge nella sua vita,
facendolo sentire parte della
storia e non semplice lettore,
spingendolo a fare il tifo per
questo improbabile eroe.
Chi legge scopre, vive e sogna
insieme all’insolito protagonista, e rimane sconvolto insieme a lui dall’imprevedibile finale che ci lascia con un sorriso
sulle labbra.
“Ricordo che il periodo di
lontananza è finalmente
finito e […] che ho fra le
braccia una donna che ha
sofferto molto, e ha un bisogno disperato di sentirsi
di nuovo bella. Fra le mie
braccia c’è una donna che
conosce tutti i miei segreti,
una donna che sa quanto è
incasinata la mia mente,
quante pillole devo prendere, e tuttavia si lascia
abbracciare da me.”
DC COMICS V MARVEL: DAWN OF HEROES
di Beatrice Tonietto (5AS)
Il 23 marzo scorso è uscito
“Batman v Superman: Dawn
of Justice”: diretto da Zac
Snyder, è il sequel de “L’Uomo
d’Acciao” e la seconda pellicola
dedicata alla saga cinematografica tratta dai fumetti della
DC Comics.
Il film riprende la storia dalla sconfitta del Generale Zod
e mostra una Metropolis divisa tra chi vede Superman
(Henry Cavill) come un eroe
e chi, al contrario, lo considera un’arma incontrollabile. In
contemporanea, Bruce Wayne
(Ben Affleck) sta cercando delle prove per incastrare un’organizzazione criminale che lo
porterà ad incontrare l’uomo
venuto da Kripton. I due eroi
però, non si fideranno l’uno
dell’altro: Superman pensa che
Wayne sia solo un vigilante
senza morale mentre Batman,
che non crede nella bontà del
mondo, non crede nemmeno
in quella di Clark Kent. Inoltre,
a complicare ulteriormente la
situazione, ci penserà il folle
Lex Luthor (Jesse Eisenberg),
che approfitterà dell’attrito tra
i due.
In poche parole, l’intera trama
ruota attorno all’epico scontro tra uomini dotati di due
visioni del mondo contrastanti tra di loro. Ma tralasciando
che si tratta di un media franchise diverso, non ricorda un
altro film incentrato su sullo
stesso tema, ovvero “Captain
America: Civil War”? Infatti il
nuovo film della Marvel, nelle
sale dal 6 aprile, racconta la
contrapposizione tra Captain
America e Iron Man che porta a una divisione all’interno
degli Avengers. Perciò la Warner Bros. (la casa produttrice
detentrice dei diritti della DC
Comics) sta puntando a creare
il suo “DC Cinematic Universe”
in modo da poter gareggiare
con il “Marvel Cinematic Universe” che in questi ultimi anni
ha attirato un numero elevato
di spettatori, scalando la vetta
dei botteghini di tutto il mondo. Questo desiderio di sfidare
apertamente le uscite Marvel
però, potrebbe influire negativamente sui film e sulla loro
qualità perché Snyder, così
come i futuri registi, saranno
inevitabilmente condizionati
dal volere della Warner Bros.
di realizzare il proprio franchise dedicato al mondo dei
fumetti. Un esempio è il futuro
assolo di Batman: Ben Affleck,
che secondo le ultime notizie
sarà il regista, non potrà godere della stessa libertà che ebbero Tim Burton e Christopher
Nolan quando realizzarono il
loro Cavaliere Oscuro. Il primo
ha dato alla sua saga quel tocco
gotico che tanto lo caratterizza,
rendendo i personaggi più cupi
e avvolti da un’aurea di mistero, mentre il secondo ha creato
una trilogia autoconclusiva e
più realista. Entrambi comunque, hanno prodotto dei film
in cui era ben evidente la loro
interpretazione del fumetto e
difatti i Bruce Wayne dei rispettivi registri sono totalmente diversi tra di loro.
In conclusione, se molti spettatori hanno preso “Batman
v Superman” per lo spettacolo puro e semplice che è, con
i suoi combattimenti e la sua
azione, altri avranno visto in
esso solo un tentativo della DC
Comics di inserirsi nel mondo
caotico di Hollywood.
FALL OUT BOY
Una delle migliori band pop-punk
al giorno d’oggi
Di Nicholas Ferraro (3AC)
Patrick Stump, voce principale
e chitarra ritmica, Pete Weltz,
bassista voce e autore dei testi,
Joe Trohman, chitarra solista,
e Andrew Hurley, batterista:
sono i Fall Out Boy, forse una
delle migliori band pop-punk
al giorno d’oggi.
Fondata nel 2001, la band
raggiunse la notorietà già nel
2005 con l’album “From Under The Cork Tree”, pubblicato dalla Island Records, grazie
ai singoli “Sugar, We’re Goin
Down” e “Dance, Dance” che
fecero debuttare l’album alla
nona posizione della Billboard
200 (classifica settimanale dei
migliori 200 album, catalogati
in base alle vendite negli Stati
Uniti) rimanendoci per 2 settimane non consecutive con
68’000 copie vendute, sfondando anche nel Regno Unito
e Canada.
Nel periodo 2007-2008 i Fall
Out Boy, dopo la crisi di Weltz
per abuso di sedativi, ripresero
a comporre ed a registrare album, sia in studio sia dal vivo.
Parlo dell’album “Infinity On
High” il quale, grazie al singolo “This ain’t a Scene, it’s an
Arm Race” raggiunse la prima
posizione della Billboard 200
con 260’000 copie vendute.
Lo stesso anno tennero un concerto al Desert Sky Pavillion
di Phoenix, dove fu registrato
l’album live “Live in Phoenix”
pubblicato il 25 marzo 2008
da Island Records contenente
una cover di “Beat it” di Michael Jackson. Successivamente la band pubblicò “Folie à
Deux” collaborando con membri di varie band (tra cui: “Panic! At the Disco” ed i “Cobra
Starship”) e diversi solisti (Lil
Wayne e Pharrel Wiliams) .
Dal 15 Gennaio 2009 il gruppo
si è dedicato a numerosi tour
e live quali il “Believers Never
Die Part Deux Tour”, il concerto di inaugurazione del presidente Barack Obama. Dalla
fine del 2009, però, i vari componenti hanno deciso di prendere una pausa per dedicarsi
ad altri progetti musicali indipendenti dal gruppo principale.
Rientrano nella scena musicale mondiale il 13 Febbraio 2013
al Jimmy Kimmel Show pubblicando poi un altro album
(“Save Rock and Roll”) anticipato dal singolo “My Songs
Know What You Did In The
Dark (Light ‘Em Up” uscito il
6 Maggio 2013. Nell’estate del
2014 partecipò al Monumentour insieme a “Paramore”, altro gruppo pop-punk.
Il 2 Giugno 2014 venne annunciata l’uscita del sesto album
in studio intitolato “American
Beauty/American Psycho” che
uscirà solo a Gennaio del 2015,
anticipato dal singolo “Centuries”.
Questo gruppo, come è già stato
detto, appartiene alla corrente
del pop-punk, anche se presenta forme di sperimentalismo
grazie alle varie collaborazioni
con artisti hip-hop, ma presenta varie influenze anche dal genere emo, in quanto fortemente influenzati dai “The Get Up
Kids”. Si possono inoltre notare elementi dell’hardcore punk
e della musica R&B .
IPSE DIXIT
Spazzatura spaziale = spaziatura! - Baù
Io e la Biasi siamo diventate confidenti con i tête-a-tête che abbiamo in sala insegnanti!
- Zanellato
La molalità è la molarità detta da un cinese - Busana
A forza de dai ghe rivemo… - P. Caregnato
Ah santa divento! - De Antoni
M’impappero! - De Antoni
Il sovrano fa il voltagabbana… - De Antoni
Eh vabbe, andiamo avanti e poi vediamo come butta! - De Antoni
Andate a zappare la terra che vi farebbe bene! - De Antoni
Se vi vociate tra di voi… - Giovinazzo
Quando vi dico rapporto chissà che vi viene in mente… - Giovinazzo
Se volete faccio il cornuto pure io! – Giovinazzo
Ma vi metto in imbarazzo se faccio così? – Giovinazzo
*Parlando di Foscolo* Non ci sono più i Foscoli di una volta! – Zonta
Viene assunta a scopo scopatorio ... dai ragazzi, ci stava il gioco di parole! – Zonta
Varda i ovociti che i core! – Sarzo
‘Fall’... uno dei verbi che fa cadere tutti! – Roman
Siete epidermici! – Rossi
E’ meglio che apriate queste finestre, altrimenti rischiate di andare in letargo!– Rossi
Se voi due non la finite vi defenestro!– Ruperti
Tonin: Cosa espelliamo dal corpo?
Studente: Metano!
Tonin: Non sarebbe neanche male, potremo riempirci il serbatoio!
Ma sei una scarsitudine! – Tonin
Betto a Studente 1 durante l’ora di trigoniometria: Ma cosa stai facendo?
Studente 2: Sta sviluppando il seno!
Periodo che vai, rasatura che trovi! – Zisa
Non mandiamo tutto in vacuum. – Melchiori
SVAGO
OROSCOPO
di Irene Ferroni (3BC)
ARIETE: maggio sarà il mese dei chiarimenti e dell’organizzazione. Infatti sarà necessario lasciare che le situazioni
si risolvino da sè e dovrete pianificare con cura il vostro mese di studio se non vorrete esagerare con gli impegni.
Non abbiate paura a rivalutarli per trovare del tempo anche per voi.
TORO: maggio è un mese all’insegna dell’ottimismo e della ricerca della novità. Quindi mettetevi in gioco e provate nuove esperienze! Attenzione però alle vostre parole, potrebbero causare fraintendimenti. Piacevoli sorprese in
amore!
GEMELLI: sarà un periodo critico per l’amore, infatti le coppie rallenteranno un po’ e bisognerà riaggiustare alcune
rotelle che non funzionano più come prima, ma il tutto passerà e riuscirete a chiarirvi. Per lo studio dovrete cominciare a seminare per il futuro se vorrete avere un buon raccolto.
CANCRO: lo stress degli ultimi tempi si farà sentire soprattutto a maggio e vi porterà anche a dimenticare del vostro
benessere! Ma il vostro impegno verrà premiato perchè maggio vi porterà grandi incontri.
LEONE: a parte la pazienza persa negli ultimi mesi, maggio vi riporterà anche energia e positività! Un’aria nuova
vi circonderà: avrete maggiore stima di voi stessi e semplicità anche nello studio! Inoltre, avrete anche moltissimi
progetti amorosi che vi faranno rinascere!
VERGINE: dovrete avere pazienza e tenere duro, perchè in questo mese ci saranno alcune prove da superare. Infatti
avrete una piccola crisi amorosa ma se avrete pazienza riuscirete a ritrovare l’equilibrio perso. Riuscirete a distinguervi nello studio per la vostra diligenza e otterete grandi riconoscimenti.
BILANCIA: maggio vi porterà il relax che vi meritate: sarete infatti più lucidi ed organizzati di prima! Per lo studio
dovrete pazientare ancora un po’, almeno fino alla fine del mese. Non sarà un mese denso di amore, ma l’estate porterà grandi avventure!
SCORPIONE: maggio porta una mente più serena e sentimentale, infatti avrete voglia di lasciarvi andare alle tentazioni ma soprattutto riuscirete a chiudere alcune situazioni irrisolte e ciò vi porterà a togliervi un peso di dosso ed
ad essere più leggeri, pronti per le vacanze!
SAGITTARIO: il vostro spirito di fuoco e avventura si farà sentire e sarà adatto per questo mese di evoluzione e crescita. Maggio sarà un mese pieno e caotico, sia per lo studio sia per l’amore! Ma l’estate è dietro all’angolo...
CAPRICORNO: maggio porterà grandi cambiamenti, infatti il vostro lato grintoso si farà sentire più forte che mai!
Avrete voglia di scoprire e di scoprirvi, sarete curiosi e ambiziosi! I progetti di una vita verranno riscoperti e rivalutati e sarete pronti a realizzarli ed il vostro cuore sarà palpitante, pronto per nuove avventure!
ACQUARIO: negli ultimi tempi vi siete molto rivalutati e siete cambiati molto; maggio sarà un mese importante
dove potrete gettare le basi per un nuovo “voi”. Attenzione a non rischiare troppo e a non esagerare, anche se non è
nella vostra natura.
PESCI: maggio è un mese di svolta e per questo tumultuoso. Lo studio vi toglierà molte energie e per questo sarete
spossati, ma grazie all’attività fisica riuscirete a passare questo periodo. I confronti e gli inviti saranno molto importanti per riuscire a superare il mese.