A UN SEGRETARIO DUCALE Parigi, 9 luglio 1621 Molto Illustre

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A UN SEGRETARIO DUCALE Parigi, 9 luglio 1621 Molto Illustre
A UN SEGRETARIO DUCALE
Parigi, 9 luglio 1621
Molto Illustre Signore mio Signore Osservandissimo
Sono molti ordinari che non veggo lettere di Vostra Signoria et ne sto con gran martello. Ben mi
capitò, alcuni dì fa, una sua de’ 15 del passato, venuta nel piego di Lelio comico per la via di Lione, et
vedendo in essa l’ordine del Serenissimo Principe in materia d’Arlichino, si fece subito le diligenze che
Vostra Signoria vedrà nella lettera di Sua Altezza, et voglio credere ch’egli ubbidirà, avendogliene protestato
in buona forma, sto però attendendone nuova. Il piego n.°125 non è punto smarrito, perché ella me ne accusò
la ricevuta colla sua de’ 28 maggio, rispondendo al contenuto, vegga fra le mie Sua Altezza che ve la troverà
in data de’ 28 aprile di Fontainebleau. Continuando la via di Nancy, come faccio, non ponno i pieghi correr
rischio per conto di Savoia, et quand’occorresse scriver da quella parte anderebbono sotto coperta di
mercanti, sì come ne ho avvisato il signor Rossi di Lione. Dal discorso che mi tenne ieri questo ambasciatore
cattolico non sento che Savoia abbia molta parte in Spagna, né che si dia grande credito a’ suoi artifizi,
restando colà molt’offesi della presa fatt’a Nizza di quella fregata che tornava di Barcellona a Genova carica
di denari e lettere, onde se n’è fatta gran doglianza con Savoia. Il quale, posso accertar Vostra Signoria, non
è anco troppo bene con questa Corona, pubblichi pure quel che vuole. Del marescial del Desdiguieres non si
può prometter molto in questi tempi, avend’egli da fare per sé e lontano dal suo governo, dove forse non vi
tornerà d’un pezzo, et intanto gl’anni ve lo potrebbono facilmente aggravare. Io non manco di star vigilante
dove occorre et, senza la mia indisposizione et il difetto di denari, sarei a quest’ora alla corte. È ben vero che,
tosto o tardi, converrà a tutti i ministri d’andarvi. Il viaggio è lunghissimo e dispendiosissimo, ond’è forza
d’aver la borsa ben fornita. Io attendo con impazienza i ricapiti tante volte promessi, e le lunghe mi fanno
quasi disperare e mi riducono a grande necessità. Vostra Signoria mi consoli colle presenti sue. Se Sua
Altezza non avrà ancora fatta risposta al signore Duca di Nevers, all’avviso della morte del cardinale di
Guisa, potrà dar meglio il suo cont[…]o (?), trovandosi ora le cose in altro termine. Dal signor Rossi di
Lione Vostra Signoria riceverà la grammatica italiana francese, avendogliela inviata molti dì fa. E qui le
bacio affettuosamente le mani, augurandole continue felicità, e a tutti cotesti signori mi ricordo servitore. Di
Parigi a 9 luglio 1621.
Di Vostra Signoria Molto Illustre.
Affezionatissimo et obbligatissimo servitore Giustiniano Preandi.
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