A[b]basso Consumo - ic candelo sandigliano
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L’Italia nei secoli XIV e XV Con le sue città, i suoi commerci, la sua cultura, l’Italia di fine Medio Evo costituisce forse la più alta espressione delle civiltà europea, ma allo stesso tempo è insidiata dalle ragioni di una grande fragilità. Dante “Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave sanza nocchiere in gran tempesta, Non donna di province, ma bordello” (da Divina Commedia, Purgatorio, c. VI, 76-78) L’Italia nel Trecento La vita politica italiana è caratterizzata dalla formazione delle Signorie Frammentazione politica Espansione del commercio Sviluppo tecnico e produttivo L’Italia nel Quattrocento Guerre e conflitti Dalla Signoria al Principato Principali forze politiche: Stato Pontificio Regno di Napoli Stati regionali (Milano, Venezia e Firenze) La crisi dei Comuni Incapacità del Comune di allargare la partecipazione del popolo alla vita politica Eccessivo potere di gruppi di famiglie Continue lotte tra fazioni Tendenze espansionistiche in ambito regionale Passaggio a Signoria La conflittualità nella vita comunale portò a situazioni di vera e propria ingovernabilità e rese naturale il passaggio alla forma di governo della Signoria, in cui il potere era detenuto di fatto da un solo uomo, impostosi generalmente per le sue doti personali Caratteri della Signoria Accentramento e potere personale Governo comunale solo di facciata (podestà, capitano del popolo, consiglio maggiore) Mediazione tra le diverse fazioni Giustizia più equa Carico fiscale più equilibrato Da Signoria a Principato Riconoscimento dall’alto (Papato o Impero) Assunzione di un titolo di vicario papale o imperiale (conte, marchese o duca) Ereditarietà del titolo Stabilità e durata del titolo Gli stati regionali Alla metà del Quattrocento l’Italia è dominata da 5 Stati regionali, che con una lunga serie di guerre hanno imposto il loro dominio sui Comuni e sulle Signorie più deboli:il ducato di Milano;la repubblica di Venezia;la repubblica di Firenze; lo Stato della Chiesa ed il Regno di Napoli. La volontà di conseguire una supremazia territoriale sulla penisola italiana è all’origine di scontri e guerre tra gli stati regionali. Nessuno stato riesce ad imporsi sugli altri e tra essi si crea una situazione di equilibrio, sancita dalla Pace di Lodi (1454) e dalla costituzione della Lega Italica: per quarant’anni l’Italia conosce una quasi completa pacificazione. L’equilibrio fra gli stati italiani rende, però, impossibile un processo di unificazione nazionale: mentre in altri paesi europei si sono formate delle forti e unitarie monarchie nazionali, l’Italia rimane frazionata in piccoli stati indipendenti e ciò costituirà un elemento di debolezza, che faciliterà le mire espansionistiche di altri stati europei sulla penisola. Lo Stato Pontificio 1305 – 1377 il papa è ad Avignone Roma è in preda a crisi e disordini 1347 Cola di Rienzo “Tribuno del popolo” – contrasta i nobili 1377 Scisma d’Occidente – papa Gregorio XI torna a Roma (due papi) 1409 Concilio di Pisa (tre papi) (Concilio o Papa?) 1449 fine dello Scisma con Niccolò V Il Regno di Napoli 1302 Pace di Caltabellotta : inizia il dominio angioino (francesi) nel regno di Napoli; la Sicilia rimane invece sotto la dominazione aragonese (spagnoli). Con il re francese Roberto d’Angiò il regno di Napoli assume il ruolo di principale potenza italiana nella prima metà del ‘300;Napoli diviene centro culturale frequentato da grandi artisti e letterati come F. Petrarca e G. Boccaccio. 1343 Morte di Roberto d’Angiò:inizio di una secolare crisi dinastica, che sfocia nella guerra di successione al trono del Regno di Napoli (1435-1442) 1442 Vittoria degli Aragonesi ed inizio del governo spagnolo sull’Italia meridionale. Il re Alfonso I d’Aragona riunisce la Sicilia al regno di Napoli. La repubblica di Venezia Tra la fine del ‘300 e la prima metà del ‘400 Venezia gode di una situazione politica stabile, caratterizzata da un governo oligarchico, fondato sull’autorità di un doge e da un forte potere economico che si basa sulle attività commerciali della repubblica. Per espandere il proprio dominio sia sul mare, che sulla terraferma Venezia intraprende una serie di guerre contro Genova, Verona e Milano, conquistando vari territori, come le città di Bergamo e Brescia. Con la pace di Lodi, Venezia interrompe la propria politica espansionistica. Altri stati regionali Il Ducato di Milano Nell’Italia centro-settentrionale la scena politica è dominata dalla famiglia Visconti, che si impone a Milano, perseguendo un progetto di costante ampliamento della Signoria. La signoria si estende in Lombardia, in Emilia, in Svizzera e con Gian Galeazzo Visconti anche in Veneto, in Toscana e Umbria. Gian Galeazzo Visconti ottiene il titolo di duca di Milano, trasformando la signoria in principato. Alla sua morte, gli succede il figlio Filippo Maria Visconti, le cui mire espansionistiche trascinano il ducato in una serie di guerre. Alla morte di Filippo Maria Visconti si scatena una lunga guerra di successione al ducato di Milano (1447-1454), al termine della quale si impone la dinastia degli Sforza. Altri stati regionali La repubblica di Firenze Tra la fine del ‘300 e la prima metà del ‘400 Firenze è governata da un’oligarchia, formata da potenti famiglie di mercanti e banchieri, che sono in lotta tra loro per la conquista del potere. Tra esse prevale la famiglia de’ Medici, nella figura di Cosimo de’ Medici con il quale ha inizio la Signoria de’ Medici. Governo di Cosimo de’ Medici (1434-1464): è caratterizzato dal consolidamento del dominio di Firenze sulla Toscana, dal fasto della vita di corte e dal mecenatismo. Governo di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico (1469-1492): Firenze diviene il centro culturale e spirituale del Rinascimento. Lorenzo è il principale artefice della politica dell’equilibrio tra gli stati regionali italiani. L’Italia all’inizio del XIV sec. L’Italia del 1454