club alpino italiano

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club alpino italiano
CLUB ALPINO ITALIANO
SEZIONE DI PORDENONE
PIAZZETTA DEL CRISTO 5/A - tel. 0434/522823
[email protected]
Domenica 17 giugno 2012
La Palazza 2.210 m
Dolomiti Friulane
Le cime principali del gruppo Duranno - Cima Preti non sono facilmente raggiungibili presentando
difficoltà alpinistiche; invece le cime del settore meridionale, tra cui la Palazza, costituiscono facili e
remunerative mete di piacevoli escursioni. Quest’ultima assieme all’adiacente Monte Buscada, appare
assai caratteristica in quanto agli ampi prati del versante orientale si contrappongono gli scoscesi
appicchi rocciosi del versante occidentale. Alla sua base sorge ora il Rifugio Cava Buscada che, inaugurato
nel luglio 2010, è frutto della splendida opera di restauro della vecchia casa dei cavatori di marmo di
ramello rosso. La zona dove sorge il rifugio era infatti sede di una cava, attiva fino al 1994, e la
costruzione è frutto dell'idea e dell'impegno dell'attuale gestore Gianpietro Corona che ha voluto, in
questo modo, onorare la memoria del padre, che aveva per anni lavorato alla cava.
ITINERARIO
Da Erto 790 m si sale lungo la strada per la Val Zemola. Dopo il primo tratto asfaltato, si percorre un
tratto sterrato ai piedi di verticali pareti e sulla destra la profonda forra del torrente Zemola. Dopo
alcuni tornanti asfaltati si raggiunge un ampio spazio nei pressi di Casera di Mela 1.180 m dove lasceremo
le auto. Si segue ora la strada sterrata che conduce alla ex Cava di marmo; la seguiremo fino a q.ta 1.350
m circa dove sulla sinistra si stacca il “Sentiero dei Cavatori” dal quale si vedono ancora di tanto in tanto
ciò che resta dei binari in ferro su cui tempo, prima che venisse costruita la strada della cava, venivano
calati verso valle i blocchi di marmo con un sistema di argani e carrucole ancora visibili sul posto,
arrugginiti ma ancora a testimonianza del duro lavoro di cava. Il sentiero può sembrare ripido, ma la sua
costante pendenza e i molteplici tornanti permettono di procedere agevolmente guadagnando dislivello.
Solo un piccolo passaggio su di un gradone roccioso un po’ esposto richiede attenzione e poi, sempre
all’ombra dei faggi si raggiunge il nuovo Rifugio Buscada 1.780 m (1h45’).
Dal rifugio si sale lungo la strada verso la cava (bolli rossi) e imbocchiamo il sentiero intitolato a Renzo
Corona, scomparso prematuramente in montagna. Il panorama intanto si allarga, e raggiungiamo uno
spiazzo invaso da grossi blocchi di marmo lì rimasti e apparentemente senza destino, su cui si possono
osservare i resti fossili degli “ammoniti” (molluschi cefalopodi estinti del periodo Devoniano, circa 400
milioni di anni fa). Si sale ora lungo i ripidi prati sotto il Monte Buscada sempre agevolmente e senza
particolari difficoltà. Bisogna comunque sempre prestare attenzione dove il terreno è più ripido, facendo
attenzione a non scivolare. Il sentiero è stato tracciato volutamente lungo il filo di cresta per offrire
un’aerea visione sulla sottostante valle del Piave e le Dolomiti Bellunesi. Abbandonato il filo di cresta, il
sentiero volge leggermente a nord e raggiunge in breve la cima del Monte Buscada 2.106 m (chi non
volesse proseguire per La Palazza, può sostare qui!). Si scende ora per 30/40 metri e aggirando degli
spuntoni rocciosi, raggiungiamo una piccola forcella ai piedi della nostra meta. Da qui in direzione sudovest si rasenta la parete de La Palazza, e dopo uno stretto passaggio, si attraversa una lingua di
sfasciumi e in seguito un ripido prato che si supera zigzagando fino a raggiungerne la pianeggiante
sommità. Si volge ora a destra in diagonale fino ai piedi del canalino detritico e per questo (prestare
attenzione) in breve sulla cima del La Palazza 2.210 m dove il panorama è a 360° (3h30’).
Il ritorno si effettuerà lungo la via di salita fino al Rifugio Buscada. Da qui dopo una sosta ristoratrice,
percorreremo in discesa la strada sterrata della cava, attraverseremo la galleria e in breve
raggiungeremo il bivio con il sentiero CAI n. 381. Si attraversa un bosco misto di faggi e conifere fino a
raggiungere il Pian di Tamaria, vasta zona prativa. Si attraversa il Gé de Bedin e in breve si raggiunge il
ricovero Casera Bedin di Sopra 1.711 m. Dalla casera abbandoniamo il sentiero segnato, e in direzione del
lungo prato li davanti si prende una evidente traccia (bolli gialli) che scende nel fitto bosco sottostante.
Si continua a seguire la ripida ma sempre evidente traccia fino ad una radura tra i larici dove si notano i
ruderi della Casera Bedin di Sotto 1.562 m. Sempre su buona traccia si arriva ad attraversare il Gé de
Bedin e con un lungo traverso si raggiunge la strada forestale su un tornante. La si segue in discesa fino
ad incontrare la casera Ferrera 1.245 m dove incrociamo la pista forestale che sale al Rifugio Maniago.
Teniamo la destra e sempre in discesa si raggiunge in breve il parcheggio nei pressi di casera di Mela.
Orari e tempi approssimativi
DISLIVELLO: 1.000 m; DIFFICOLTÀ: “EE”; EQUIPAGGIAMENTO: normale da escursione;
ORARI: partenza dal parcheggio di via Montereale alle ore 06.30 precise;
QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 1,00; MEZZI DI TRASPORTO: mezzi propri;
CARTOGRAFIA: Carta Tabacco scala 1:25.000, foglio 021 Dolomiti di Sinistra Piave;
Gli accompagnatori sezionali Giuseppe Donadel & Stefano Caravelli si riservano la facoltà di apportare
variazioni al programma qualora le condizioni meteorologiche e/o della montagna lo richiedessero.
LA COMMISSIONE ESCURSIONISMO