Casera Giaveada da Sauris di Sopra

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Casera Giaveada da Sauris di Sopra
Casera Giaveada da Sauris di Sopra
Alpi Carniche
Dall’abitato di Sauris di sopra si prende una stretta
stradina che in discesa si dirige verso il greto del torrente
Lumiei. Si seguono le indicazioni per la Richelan Haus
dove è possibile lasciare l’auto in un comodo parcheggio
(mt.1286).
Difficoltà:
Attrezzatura:
Tempi:
Dislivello:
Cartografia:
Sentieri:
Punto di partenza:
Periodo:
E
Abbigliamento da montagna
ore 6,30 comprese soste
900 m compresi vari saliscendi
cartina nr. 9 Casa Ed.Tabacco
209, 234
Sauris di Sopra /Richelan Haus
(m 1286)
da luglio a fine novembre
Si risale per alcuni metri lungo la strada percorsa dove si trovano le indicazioni per i sentieri CAI 209 e 234.
L’escursione inizia lungo una strada sterrata in discesa che, attraversando alcuni spazi prativi con bellissime
baite tipiche con ripidi tornanti, porta verso il greto del torrente Lumiei. La giornata è fredda ma il sole
splende e da subito ci concede di godere di splendide viste sulla giogaia del Bivera e in lontananza sul
Crodon di Tiarfin.
Proseguiamo verso destra seguendo le indicazioni per Malga Giaveada lungo una pista che ci porta in breve
ad attraversare il Rio Auenpoch dopo aver passato alcune stazioni per la presa dell’acqua. Il freddo si fa un
po sentire e spesso dobbiamo attraversare piccoli corsi d’acqua abbastanza carichi dalle pioggie delle
giornate precedenti. Tutto il terreno che ci circonda ci regala stupende opere della natura come se il ghiaccio
si fosse divertito a modellare le pietre e a ricoprire terreno e vegetazione di vesti di cristallo. Si seguono le
indicazioni del sentiero 234 e, dopo aver guadato il Rio, si entra per un breve tratto in uno stupendo
boschetto in veste invernale che risale la valle del Rio Bosclaf. Una volta usciti dal bosco, il sentiero
scompare e viene a corrispondere al greto del rio. Si seguono gli ometti e alcuni segnali e si attraversa più
volte il greto. Prima che la valle si restringa definitivamente lasciamo sulla ns. sinistra una parte di terreno
completamente franato. Il silenzio dei luoghi ci permette di ascoltare uno strano fenomeno di disgelo del
terreno. Tutto attorno a noi si sentono gli scricchiolii della roccia friabile che con i raggi del sole tende a
sgelare. Il rumore ha un non so che di sinistro che ci consiglia di affrettare un po'il passo.
Il percorso segue ora la destra del greto sempre su terreno molto facile e tranquillo sotto uno stupendo
anfiteatro di terreno sgretolato e friabile segno di qualche gigantesca frana. Superato questo tratto si
attraversa di nuovo il greto secco. Su un terreno ricco di pino mugo si comincia ora a salire in maniera
accentuata a svolte decise tra mughi e larici. Prima di una ansa che ci porta a rientrare in un boschetto
dobbiamo attraversare un tratto di terreno completamente franato dove bisogna fare un po'di attenzione a
dove passare. In caso di neve o ghiaccio o in caso di rientro al buio in due o tre punti potrebbe essere un po'
pericoloso. Nel tratto è presente un sottile cavo metallico assicurato a due fittoni nel terreno che però non
offre nessuna sicurezza e, anzi, è meglio non usare. Superato questo breve tratto che è l’unica difficoltà di
tutta l’escursione, il sentiero ci porta ancora in decisa salita con stretti tornanti fino a scavalcare la valle del
rio Bosclaf. Qui il sentiero scende fino al greto del rio Chiaranda in una amena piccola valle che per
l’occasione è coperta a tratti da lastre ghiacciate che riflettono stupendi raggi di sole sulle acque del rio.
Risalendo dal lato opposto della piccola conca in breve si raggiungono i vasti pascoli della Casera Giaveada.
L’edificio principale risulta essere chiuso ma nelle stalle è stato ricavato un piccolo locale adibito a ricovero
con tavolo panche, stufa a legna e 3 o 4 posti letto. La casera Giaveada è situata in una stupenda posizione
al cospetto del Monte Bivera e Zauf. Per l’occasione il paesaggio circostante la casera è leggermente
spruzzato di neve che rende piacevole la breve permanenza.
Per il ritorno seguiamo il medesimo itinerario dell’andata e soffermandoci ad immortalare i disegni e i giochi
del freddo ci dimentichiamo che la stagione è invernale e senza accorgerci ci troviamo al parcheggio che
ormai è quasi buio.
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COMMENTO: L’escursione si snoda in buona parte sui greti dei torrenti con vari attraversamenti. Non
presenta difficoltà eccetto un breve tratto dove occorre fare un po'di attenzione. Il monte Bivera sovrasta
principalmente il percorso, ma si gode anche di un bellissimo panorama sui monti di Sauris dal Pieltinis
all’Oberkovel al Pallone. Particolarmente bello il panorama dai pascoli della casera.
Itinerari in zona
Dalla casera è possibile proseguire per itinerari molto interessanti: per il sentiero 234 a forcella Zauf e poi per 214-213-212 forcella
Rancolin, Pian delle Streghe con salita al Bivera e al Clapsavon o ancora collegamenti con le malghe di Forni: casera Montemaggiore e
Tragonia in più giorni. Poi ancora per il 214 collegamento con forca Montof e quindi il sentiero Tiziana Weiss e il Monte Tinisa. Un altro
itinerario bellissimo da Sauris raccoglie varie malghe come Festons, Malins e Rioda.
Notizie Utili
Gli abitati di Sauris di sotto e sopra che prendono il nome dal lago omonimo, si trovato in una stupenda vallata attraversata dal torrente
Lumiei e racchiusa da due linee di monti che la dividono dalla val Pesarina e dalla Valle di Forni e che culmina a Sella Razzo. Sauris è
abitata da un piccola comunità di lingua tedesca le cui prime notizie di provenienza risalgono al 200. La vallata è abbastanza isolata e
ha fatto si che nel tempo le tradizioni e l’idioma della popolazione si mantenesse nel tempo. Tutta la zona gode attualmente di una nota
popolarità dovuta ai prodotti tipici gastronomici come i prosciutti, le trote salmonate, la tipica birra che uniti alle proposte escursionistiche
la rendono turisticamente molto rinomata.
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