le domande nel colloquio di selezione

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le domande nel colloquio di selezione
le domande nel
colloquio di selezione
> tipologie di domande
Ci sono alcuni tipi di domande che ricorrono spesso nei colloqui di lavoro. Conoscendole in anticipo,
potrai preparare delle risposte efficaci, che daranno modo al selezionatore di capire che tipo di persona
sei e se sei veramente adatto per l'impiego offerto. Possiamo suddividere queste domande in 3 macrocategorie:
o domande personali,
o domande relative a formazione ed esperienze professionali,
o domande relative all’offerta di lavoro.
Nella realtà dei fatti potrebbe capitarti di ricevere domande differenti. L'elenco proposto è solo una
buona base: se sai rispondere in modo convincente a queste domande, non avrai difficoltà con le altre.
Presta la massima attenzione alle domande difficili, come ad esempio "perché non ha terminato gli studi"
o "come mai è stato licenziato": lo scopo di queste domande è verificare la tua onestà, quindi non devi
giustificarvi, ma solo rispondere cercando di vedere le cose da un punto di vista obiettivo.
Domande personali
Le domande personali riguardano generalmente la sfera individuale e sono incentrate sulla personalità,
le modalità di relazionarsi agli altri, gli interessi, gli obiettivi e le aspirazioni del candidato. Alcuni esempi:
o mi parli di Lei
o quali sono i suoi obiettivi professionali?
o quali sono le sue migliori qualità e i suoi maggiori difetti?
o come si vede da qui a 10 anni?
o quali sono i suoi migliori successi e quali sono stati i suoi maggiori fallimenti?
o mi descriva il suo lavoro ideale
o quali sono le occasioni in cui litiga con le persone e perché?
o mi descriva il processo col quale prende una decisione importante
o quali sono i suoi hobby?
Formazione ed esperienze professionali
Queste domande hanno lo scopo di conoscere e analizzare il percorso formativo e professionale del
candidato e sono incentrate sugli studi e sulla sua esperienza lavorativa. Alcuni esempi sono:
o riassuma brevemente il suo curriculum vitae e le sue esperienze lavorative
o in base a cosa ha scelto il suo percorso di studi?
o come mai è stato bocciato? Come mai ha preso un voto tanto basso?
o come mai non ha terminato gli studi?
o se dovesse ricominciare oggi, quale corso di studi sceglierebbe?
o perché sta cercando un lavoro?
o perché ha accettato il suo ultimo lavoro?
o cosa pensa del suo attuale o ultimo datore di lavoro? E dei suoi colleghi?
o che cosa le piaceva di più e cosa di meno nel suo impiego precedente?
o mi parli del Suo peggiore e del Suo migliore datore di lavoro?
o come mai è stato licenziato dal suo precedente datore di lavoro?
Il lavoro offerto
Queste domande si focalizzano sulle motivazioni che hanno indotto il candidato a inviare il proprio
curriculum in riferimento all’offerta di lavoro, sulle sue aspettative e le sue aspirazioni. Alcuni esempi:
o come mai si è candidato per questo lavoro?
o cosa conosce della nostra azienda?
o perché crede di essere adatto a questo lavoro?
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Novembre 2015
le domande nel
colloquio di selezione
o
o
o
o
in che cosa pensa di essere migliore rispetto ad altri candidati?
quanto bene pensa di poter svolgere il lavoro nelle condizioni in cui si trova attualmente?
pensa di aver bisogno di ulteriore formazione o esperienza in questo campo?
quanto guadagna adesso o quanto guadagnava col suo precedente impiego?
> come rispondere alle domande
Il modo in cui rispondi alle domande è molto importante per l’andamento e il buon esito di un
colloquio. Naturalmente, non esiste un modo giusto o sbagliato, ma ci sono dei piccoli accorgimenti che
è meglio seguire.
o Rispondi in modo sintetico ma completo, evita di essere troppo telegrafico e cambia ogni tanto
tono e timbro di voce per non diventare noioso. Alle domande specifiche rispondi in modo
approfondito.
o Prepara argomenti che possano suscitare l’attenzione di chi ascolta, senza diventare troppo
prolisso.
o Utilizza un linguaggio positivo, parole semplici e concrete, e adotta termini tecnici solo quando
è necessario.
o Fai una pausa tra una domanda e l’altra senza affannarti a voler rispondere immediatamente.
o Obietta con gentilezza alle opinioni che non condividi ma non esprimere giudizi non richiesti.
o Non interrompere mai il selezionatore mentre sta parlando.
> il linguaggio non verbale
Durante un colloquio, è importante fare attenzione, oltre al linguaggio verbale che si utilizza, a come ci
si muove e alla postura che si assume. Infatti, può capitare che il nostro linguaggio corporeo contraddica
ciò che abbiamo appena affermato a parole, svelando che non si sta dicendo ciò che si pensa realmente.
Cerca, quindi, di prestare sempre la massima attenzione:
o al movimento corporeo. Stai seduto comodamente, con il baricentro perpendicolare al
bacino, il dorso ben appoggiato allo schienale, gambe eventualmente accavallate, braccia sciolte
e mani morbidamente appoggiate sul grembo o sulle gambe. Evita di stare seduto “sulla punta
della sedia”, oppure stile “sbraco da poltrona”. Ricorda che ogni spostamento del corpo
riflette un cambiamento dell’atteggiamento interiore.
o alla prossemica. La prossemica consiste nella gestione della distanza tra i due interlocutori,
che fornisce il grado della loro intimità. Chiaramente la confidenza in un colloquio è ben poca,
quindi è bene mantenere un atteggiamento composto evitando di invadere lo spazio dell’altro
o alla modulazione della voce (elementi prosodici). A prescindere dalle caratteristiche
proprie di ciascuna voce, questa deve essere adattata al contesto comunicativo. In particolare:
il tono deve essere pacato e tranquillo, il volume non deve essere né troppo alto, né troppo
basso, il ritmo deve cambiare per mantenere costante il livello di attenzione dell’interlocutore,
le pause devono permettere all’altra persona di riflettere e devono stimolare la sua curiosità.
o alle espressioni del volto. Fai attenzione alle espressioni facciali involontarie e ai mutamenti
del colorito che fanno trasparire le emozioni che stai provando in quel momento.
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Novembre 2015