Il colloquio di selezione
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Il colloquio di selezione
Il colloquio di selezione Il colloquio di selezione è lo strumento attraverso cui il selezionatore cerca di capire se il candidato è adatto a lavorare o meno nell’azienda. Allo stesso tempo anche il candidato ha bisogno di verificare se quel ruolo si adatta alle sue reali esigenze. L’obiettivo di un selezionatore è quello di avere un contatto personale con il candidato, testare le sue reali attitudini, verificare la sua compatibilità con l’ambiente aziendale. Per il candidato, si tratta di un’esperienza importante, qualunque sia il suo esito. Nella maggior parte dei casi le modalità di colloquio che vengono proposte in fase di selezione sono due: il colloquio individuale e il colloquio di gruppo. Il colloquio di gruppo Quando si parla di colloquio di gruppo, si intende una situazione alla quale partecipano, contemporaneamente, da un minimo di cinque ad un massimo di dieci candidati, che devono discutere in merito ad un argomento che viene suggerito loro da uno o più selezionatori che saranno presenti all’incontro. L’argomento proposto può essere un fatto d’attualità oppure la presentazione di un caso professionale o qualsiasi altro argomento che può essere considerato utile ai fine dell’attività. Questo tipo di selezione, volendo valutare le modalità di relazione e le interazioni che si creano fra i candidati, non si concentrerà sulle opinioni personali di ogni singolo componente del gruppo, ma cercherà di analizzare, attraverso griglie di valutazione predefinite, alcune caratteristiche comportamentali che i selezionatori riterranno importanti per la ricerca del candidato ideale. In sintesi, l’utilizzo di questa modalità di colloquio nasce dall’esigenza di esaminare le modalità di relazione dei candidati, studiarne le caratteristiche comportamentali, valutarne la leadership, l’atteggiamento propositivo, la capacità d’interazione, di mediazione, di gestione del conflitto, di negoziazione, di cooperazione, di socializzazione. Serve a valutare ogni singolo componente del gruppo in relazione al gruppo stesso. Il colloquio individuale Il colloquio individuale è una situazione a due, dove gli unici partecipanti sono il candidato e il selezionatore. Gli stili professionali adottati dal selezionatore per condurre il colloquio possono essere di diverso tipo (accogliente, seduttivo, ostile, annoiato…), ma tutti caratterizzati da uno schema che mira ad avere maggiori risposte in merito all’iter formativo e lavorativo del candidato, alle competenze tecnico professionali, al livello motivazionale, alle sue aspirazioni professionali, al suo saper stare in azienda. Cosa fare e cosa evitare prima e durante un colloquio • Informarsi sul luogo del colloquio, l’ora (fondamentale la puntualità!) ed eventualmente (se possibile) sul nome del selezionatore • Cercare di fare una buona prima impressione, presentandosi in maniera ordinata e con un look adatto al tipo di professionalità richiesta • Leggere attentamente il proprio curriculum per essere pronti a commentarlo insieme al selezionatore e immaginare quali domande potrebbero essere poste al riguardo • Informarsi sull’azienda e sul contesto in cui si intende lavorare: in questo modo si dimostra interesse, propositività e buona motivazione • Cercare di controllare l’ansia e i messaggi non verbali (tono della voce, gesti, sguardo…) e cercare di tenere una postura rilassata. • Prepararsi su domande relative ai propri punti di forza e punti deboli e non mentire, ma cercare di riportare in maniera non autolesionista eventuali carenze • Motivare le risposte alle domande che vengono poste. Parlare bene significa anche non parlare troppo: la sintesi è una delle virtù più apprezzate, perché trasmette il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile. Così si dimostra metodo, rigore logico e capacità espressive. Sono anche necessarie informazioni dettagliate sull'effettivo lavoro che viene offerto, quali sono i compiti, le conoscenze e le abilità richieste per svolgerlo. Si possono avere chiarimenti parlando con chi già occupa un impiego simile (testimoni privilegiati) oppure consultando testi specializzati (che sono presenti nella struttura Informagiovani e si possono consultare o prendere a prestito gratuito). Un utile esercizio di preparazione al colloquio individuale, come detto precedentemente, è quello di ripassare mentalmente una serie di possibili risposte ad eventuali domande. Ci sono, infatti, nel corso di un colloquio di lavoro, alcune domande che ricorrono e che sono facilmente prevedibili; vale la pena, allora, preparare con attenzione le risposte da dare. In ogni caso si ricordi che è bene essere pronti a rispondere a qualsiasi domanda. Di seguito ecco alcuni esempi di possibili domande. “Perché vuole lavorare per questa ditta e fare questo lavoro?” Rispondere: • tenendo ben presente il fatto che l'assunzione è un rapporto reciproco, in cui si possono offrire, "vendere", i propri saperi lavorativi dichiarandosi comunque disponibili ad ulteriore formazione; • evidenziando la possibilità di valorizzare le proprie capacità e sottolineando come si possa essere la persona giusta per quel posto; • dimostrando di essere ben informati sull'attività e sulla ditta. “Cosa faceva esattamente nel suo lavoro precedente?” Rispondere: • spiegando brevemente in cosa consisteva il precedente lavoro e preparandosi, se richiesto, ad entrare in maggiori dettagli, inoltre far presente la qualifica e le eventuali mansioni ottenute; • assumendo un atteggiamento positivo nei confronti del posto precedente. Se l'esperienza è stata negativa, evitare di usare espressioni quali "è stato noiosissimo", ma provare a spiegare che la situazione non sembrava adatta a realizzare pienamente le proprie capacità; • mettendo in evidenza ciò che si è imparato; • sottolineando la continuità che esiste tra il precedente posto di lavoro e quello che eventualmente si occuperà. “Perché ha lasciato il suo ultimo posto?” Rispondere: • evitando di formulare qualsiasi critica nei confronti del precedente datore di lavoro; • sforzandosi di far comprendere con chiarezza che il proprio obiettivo è quello di migliorare la professionalità e la carriera. Ed ancora: “Qual è la sua formazione scolastica? “ “Quanto desidererebbe guadagnare? Quanto guadagnava nel suo precedente impiego? “ “E' disponibile a viaggiare? Accetterebbe di spostarsi frequentemente? “ “Quali sono le sue attività extra professionali (hobby, sport, letture, ecc.)? “ “Come si giudica? Quali sono le sue migliori qualità e i suoi più grandi difetti? “ “Qual è il suo progetto di carriera? Quali sono gli obiettivi a breve, medio e lungo termine? “Quale carriera vorrebbe intraprendere nella nostra società? “ “Cosa sa di noi? Della nostra società? Dei nostri prodotti? Del nostro mercato? Dei nostri clienti? Dei nostri concorrenti? “ “Perché ha scelto questo campo di attività in particolare? “ “Fra le sue attitudini ed esperienze, quali le fanno pensare che riuscirebbe in questa posizione? “ “Cosa le interessa di meno nella funzione che le stiamo proponendo? “ “Gli altri come la descrivono? “ “Ama le responsabilità? Qual è stata la più grande responsabilità che ha affrontato? “ “Qual è il suo stile di lavoro? “ Verso la fine del colloquio è prassi chiedere al candidato se ha domande da fare. Ecco un'altra occasione per far notare come ci si pone seriamente nei confronti del lavoro. Non dimenticate che potrebbero essere proprio le domande a farci emergere dal resto dei candidati. Consigliamo di affrontare i seguenti argomenti: • chiedere maggiori informazioni sul lavoro da ricoprire; • domandare maggiori chiarimenti sulla ditta; • verificare se sono previsti corsi di perfezionamento e quali; • chiedere quali sono le prospettive di avanzamento e di carriera. In sintesi, alcuni consigli utili per affrontare il colloquio: • ascoltare con attenzione le domande senza interrompere e rispondere con precisione e sintesi; • elencare le proprie conoscenze culturali e/o professionali attinenti l'attività dell'azienda; • mostrarsi interessati al tipo di lavoro proposto; • dichiararsi disponibili a nuova formazione; • arrivare puntuali; • non dimenticare il nome del proprio interlocutore; • cercare di non monopolizzare la conversazione; • porre delle domande riguardanti l'attività principale dell'azienda. Quando la selezione riguarda aziende di medie/grandi dimensioni e/o figure professionali particolari oltre al colloquio individuale possono essere somministrati dei test. I test Si possono individuare i seguenti tipi di test: test di sviluppo intellettuale generale: sono adottati per valutare lo sviluppo intellettuale generale e sono usati sia a livello individuale che collettivo; test di abilità specifiche o attitudinali: sono basati sull'individuazione, classificazione, definizione delle diverse capacità (es.: verbale, numerica, spaziale, di memoria, di velocità percettiva, di ragionamento); test di personalità: indagano sugli aspetti motivazionali, affettivi, comportamentali, che portano a reagire all'ambiente in modo personale e prevedibilmente costante; test di acquisizione: misurano il grado di conoscenza di un argomento da parte del soggetto. In commercio si possono reperire numerosi testi che trattano le tipologie di test ai quali abbiamo accennato, con relativi esercizi e risultati. Alcuni testi che rispondono a questa esigenza sono presenti anche al servizio informagiovani.