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Fiducia e più servizi su misura “Così anche i piccoli crescono” - Repubblica.it Pagina 1 di 2 RICERCA TITOLO Home Finanza con Bloomberg L’INTERVISTA Calcolatori Finanza Personale Osserva Italia 0 indoona Fiducia e più servizi su misura “Così anche i piccoli crescono” LA BANCA DEL FUCINO, FONDATA NEL 1923 DAI PRINCIPI TORLONIA HA APPENA VARATO UN PIANO DI INCREMENTO DELLE MASSE CON UNA DIVISIONE PRIVATE BANKING. LA MANOVRA ILLUSTRATA DAL SUO DIRETTORE GENERALE GIUSEPPE DI PAOLA Lo leggo dopo Roma R afforza la propria presenza nel private banking, la Banca del Fucino, la più antica banca romana privata, fondata nel 1923 dai principi Torlonia e ancora oggi presieduta dalla quarta generazione dei suoi fondatori. La banca ha appena varato un programma triennale di crescita delle masse gestite, sia per linee interne che per linee esterne, attraverso il reclutamento di selezionati private banker, che ha portato alla costituzione di un’apposita divisione Private Banking. Alla consulenza e alla gestione di portafogli si affiancano, grazie anche all’esperienza accumulata nel corso degli anni come banca di fiducia di facoltose famiglie, servizi dedicati di Family Office che spaziano dal private insurance alla consulenza legale, fiscale e immobiliare, all’assistenza specialistica nella costituzione di trust e patti di famiglia, fino all’art advisory. In realtà la Banca del Fucino è già attiva nel private banking, si può dire che appartenga al suo Dna, perché allora dar vita a una divisione specializzata? «E’ vero, facciamo da sempre private banking, ma da oggi abbiamo anche i prodotti e gli strumenti che ci consentono di proporci sul mercato alla pari dei migliori player, dalle grandi banche alle strutture specializzate», spiega il suo direttore generale, Giuseppe Di Paola. «E’ un passaggio importante, la creazione di una divisione ad hoc significa che il programma della banca è di crescita, con un importante investimento in questo settore». In che modo si differenzia il vostro progetto da quello della concorrenza? «La differenza risiede nel fatto che noi vogliamo fare un’attività di private banking con gestori private, più che con promotori finanziari, figure che possano enfatizzare il rapporto di fiducia, la personalizzazione del rapporto, le grandi competenze, far leva su questi valori che da sempre ci contraddistinguono, mentre mi sembra che altri operatori stiano facendo scelte diverse, in alcuni casi diametralmente opposte alle nostre. Le grandi banche sono alle prese con problemi di efficientamento e fusioni; le banche di medie dimensioni adottano altri modelli, mosse soprattutto da esigenze di conto economico, trasformando il private banker in un promotore finanziario e affiancandogli il canale telematico. Ecco, il nostro modello è completamente diverso, un po’ per le nostre dimensioni, un po’ perché vorremmo continuare a essere una «boutique » finanziaria, indipendente, libera da qualsiasi conflitto di interessi, non abbiamo nessuna fabbrica prodotto alle spalle, non abbiamo prodotti della casa». Il vostro piano prevede una crescita sia per linee interne che esterne. «Per crescere per vie esterne dobbiamo far leva su professionisti non solo capaci, con grandi portafogli, ma anche con doti, direi proprio, morali, che rispecchino quelli che sono i nostri valori: per noi la reputazione continua ad essere l’asset più importante della banca e quindi saremo molto attenti nella selezione. Pensiamo di inserire qualche decina di private banker, con portafogli medi di 70/80 milioni. Amplieremo anche la nostra attività, non solo più nell’area metropolitana di Roma, prevediamo di aprire qualche filiale, prettamente al servizio del private banking, anche nel Nord Italia». E la crescita per vie interne? «Daremo a chi già lavora in questa banca la possibilità di cogliere una grande opportunità di crescita professionale. Selezioneremo tra il personale che ha le caratteristiche giuste i futuri private banker, supportandoli con un importante percorso di formazione, grazie anche al contributo delle professionalità portate da chi viene dall’esterno». Certamente su Roma vi trovate ad affrontare una concorrenza quanto mai agguerrita. «Ma anche per l’attività di banca commerciale, che continuiamo a svolgere, ci confrontiamo, con successo, con tutte le banche più importanti, italiane ed estere. La nostra sfida in questi anni è stata proprio quella di dimostrare che essere indipendenti e piccoli può essere un’arma vincente». Insomma, è decisamente fiducioso. «Penso che l’Asset Quality Review, i cui risultati saranno resi noti tra un mese, avrà qualche ripercussione, soprattutto tra le banche UTENTI REGISTRATI Listino Portafoglio STRUMENTI Host not found name lookup for bloomberg.finanza.repubblica.it failed Host not found name lookup for bloomberg.finanza.repubblica.it failed TOP VIDEO by Taboola Fiat 500X, pronta all'azione grazie al Viagra Lenny Kravitz e la modella olandese, giochi erotici nel nuovo videoclip Mentana: ''Ci vediamo, Scalfari a Floris: "Renzi non so dove e non so è l'erede di Berlusconi quando" ma non fa bunga bunga" ilmiolibro ebook TOP EBOOK Se il nero fosse bianco di Stefano Benedetti LIBRI E EBOOK Ante Spanna di Silvano Fornea Pubblicare un libro Come fare un ebook Pubblicare la tesi Scrivere http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2014/10/06/news/fiducia_e_pi_ser... 06/10/2014 Fiducia e più servizi su misura “Così anche i piccoli crescono” - Repubblica.it Pagina 2 di 2 medie e mediograndi. Sono convinto che la nostra banca, facendo leva sulla sua immagine, sulla solidità, sulla continuità della proprietà, sull’indipendenza, possa ritagliarsi uno spazio importante, soprattutto nella gestione di patrimoni. Oggi il rapporto tra cliente private e banca è cambiato radicalmente, non è più fondato esclusivamente sulla ricerca di pura performance, ma sulla ricerca di fiducia, di sicurezza; il cliente vuole soprattutto preservare il suo patrimonio e avere la possibilità di farlo crescere anche gradatamente. Ecco, io ritengo che da noi emergano i valori di una cultura centenaria, basata sulla competenza, sulla riservatezza e sulla professionalità, che ci hanno consentito di crescere, anche come banca commerciale, e a scapito dei grandi istituti. Anche oggi, nel private banking, i primi piccoli segnali, che sto ricevendo, sono molto molto confortanti ». (m. man.) Secondo il direttore generale, Giuseppe Di Paola, la creazione di una divisione ad hoc significa che il programma della banca è di crescita, con un importante investimento (06 ottobre 2014) © RIPRODUZIONE RISERVATA 0 SULLO STESSO ARGOMENTO Italia, voglia di prudenza sale la febbre da risiko delle banche d’affari estere 8 aprile 2013 Parte la rivoluzione del risparmio bancari in fuga, meglio promotori 30 settembre 2013 Anche in Italia la gestione vede rosa stop agli immobili, liquidità sull’equity Da Generali ad Azimut, più capitali presi nelle reti 11 febbraio 2013 Scudo fiscale, banche in gara ma c'è anche il 'caso di coscienza' 1 ottobre 2009 Continua la fuga dal rischio si punta sul guadagno sicuro ma servono nuovi strumenti 18 giugno 2012 Case e consulenza, la nuova frontiera è la “boutique” 15 ottobre 2012 Divisione Stampa Nazionale — Gruppo Editoriale L’Espresso Spa - P.Iva 00906801006 Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2014/10/06/news/fiducia_e_pi_ser... 06/10/2014