bonifacio viii e lo scontro con la monarchia di francia

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bonifacio viii e lo scontro con la monarchia di francia
BONIFACIO VIII E LO SCONTRO CON LA
MONARCHIA DI FRANCIA
Da Celestino V a Bonifacio VIII
A tentare ancora una volta la supremazia del papato fu Bonifacio VIII. Il pio eremita
abruzzese Celestino V capì di non essere abbastanza energico e spregiudicato per
opporsi alle pressioni politiche. Perciò solo pochi mesi dopo l'elezione, depose la
tiara.
Il Giubileo del 1300 e la politica italiana di Bonifacio
Bonifacio VIII riprese il progetto teocratico cominciando con il vendicarsi su alcune
nobili famiglie romane. Una volta assicuratosi una posizione di saldo predominio
nella città di Roma Bonifacio sfruttò ogni occasione per accrescere il proprio
prestigio. Per quanto riguarda l'Italia due furono i principali intenti di papa Bonifacio:
• riportare sul trono di Sicilia Carlo II d'Angiò
• legare ai propri interessi Firenze
La pace di Caltabellotta e lo stabile insediamento degli aragonesi in Sicilia siglarono
l'insuccesso del pontefice, che non ebbe miglior sorte con il Comune fiorentino.
L'evoluzione politica e fiorentina: guelfi bianchi e guelfi neri
Nel 1266, infatti, in seguito alla battaglia di Benevento e alla morte di Manfredi i
guelfi erano riusciti a prendere il sopravvento a Firenze. La città intraprese pertanto
numerose guerre che portarono anche alcune importanti vittorie, come quella contro i
ghibellini di Arezzo a Campaldino, a pagare il prezzo più alto in termini di uomini e
denaro, furono i ceti meno abbienti. Si sviluppò così una certa unità tra i nobili dei
caduti e il proletariato contro la ricca classe borghese, quest'ultima raggruppata nello
schieramento guelfo che si divise in due gruppi: i bianchi e i neri.
La lotta fra bianchi e neri e l'intervento di Bonifacio
Il papa approfittò del clima di disordine e di discordia per appoggiare i neri. In
seguito alle manovre di Bonifacio VIII nel 1301 i neri presero il sopravvento e i
bianchi furono esiliati. Malgrado il successo, ben presto i neri vennero
progressivamente perdendo le posizioni di privilegio, cosicché in tempi brevi il
potere tornò al popolo grasso.
Il conflitto tra Filippo IV e Bonifacio VIII
L'avversario più pericoloso e più potente con cui Bonifacio VIII si trovò a dover
combattere fu il re di Francia Filippo IV. Fin dal 1296 Filippo aveva imposto il
pagamento di pesanti tasse al clero francese, violando così uno dei privilegi
tradizionali della chiesa. Il pontefice, furente aveva risposto con la bolla: per mezzo
di essa veniva fatto esplicito divieto ai laici – sotto pena di scomunica – di imporre
tasse ai chierici e a quest'ultimi di pagarli.
Gli stati generali e la bolla Unam Sanctam
Nel 1301 Filippo ordinò l'arresto di un vescovo francese con l'accusa di alto
tradimento, per essersi rifiutato di pagare le tasse al sovrano: il papa, oltre a chiedere
la liberazione del prelato, pretese di far giudicare l'operato del re a un concilio di
vescovi convocato a Roma di fronte al quale Filippo avrebbe dovuto discolparsi
pubblicamente.
Filippo che si riteneva superiore ai vescovi vietò a quest'ultimi di partire per Roma e
riunì per la prima volta gli stati generali, perché sancissero pubblicamente il principio
dell'indipendenza del potere politico da quello spirituale.
Arresto e morte di Bonifacio VIII
Per prevenire ogni ulteriore mossa del papa, il re di Francia decise di inviare in Italia
alcuni suoi uomini di fiducia e di catturare Bonifacio per costringerlo ad abdicare. Il 7
settembre 1303 venne dunque sorpreso ad Anagni, e sequestrato dai francesi al
comando di Guglielmo di Nogaret e Sciarra Colonna. Il popolo di Anagni insorse e
liberò il prigioniero, costringendo alla fuga gli uomini di Filippo.
Il vecchio Bonifacio non resse all'offesa e morì il 12 ottobre 1303.
Il declino dell'autorità pontificia e il trasferimento ad Avignone.
Dopo il breve pontificato di Benedetto XI, salì infatti sul soglio pontificio
l'arcivescovo di Bordeaux Clemente V. Obbediente ai voleri del Re francese e
preoccupato per le lotte tra le opposte parti politiche il nuovo Papa scelse di
soggiornare in Francia, per poi fissare nel 1309 la propria sede ad Avignone.