El Salvador - amnesty :: Rapporto annuale

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Americhe
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DUEMILA
El Salvador
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AMERICHE
EL SALVADOR
REPUBBLICA DEL SALVADOR
Capo di stato e di governo:
Carlos Mauricio Funes Cartagena
Pena di morte: abolizionista per i reati ordinari
Popolazione: 6,2 milioni
Aspettativa di vita: 72,2 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 16,6‰
Alfabetizzazione adulti: 84,1%
È persistita l’impunità per le violazioni dei diritti umani commesse durante il conflitto
armato (1980-1992). La violenza contro donne e ragazze ha continuato a essere motivo
di preoccupazione, comprese le violazioni dei loro diritti sessuali e riproduttivi. L’ufficio
del difensore civico per i diritti umani ha ricevuto molteplici denunce di donne e ragazze
abusate da personale militare nelle carceri di tutto il paese.
CONTESTO
I già elevati livelli di criminalità violenta hanno continuato a crescere. In risposta alle
sempre più gravi situazioni di insicurezza in diverse carceri, il governo ha schierato i militari per gestire 11 dei 14 istituti di pena del paese.
A ottobre, le tempeste hanno causato diverse frane in cui sono morte più di 30 persone
e le inondazioni hanno distrutto le abitazioni e le coltivazioni di migliaia di famiglie.
IMPUNITÀ
È rimasta in vigore la legge di amnistia del 1993, malgrado le ripetute sentenze della
Corte interamericana dei diritti umani che imponevano allo stato salvadoregno di abrogarla. La legge cerca di impedire che chiunque, comprese le forze armate, sia chiamato
a rispondere per le violazioni dei diritti umani, compresi crimini contro l’umanità, compiute durante il conflitto armato.
A marzo, il caso di 700 tra uomini, donne e bambini torturati e uccisi dalla forze armate nell’arco di tre
giorni nel 1981, a El Mozote e in piccoli villaggi circostanti, nella provincia di Morazán, è stato deferito
alla Corte interamericana dei diritti umani. Si tratta di uno delle migliaia di casi di violazioni dei diritti
umani, compresi crimini contro l’umanità, commessi da membri dell’esercito, per i quali la legge di amnistia del 1993 ha impedito di assicurare i responsabili alla giustizia.
A dicembre, durante una cerimonia di commemorazione dell’anniversario dei massacri,
il ministro degli Esteri ha ammesso la responsabilità dello stato per i crimini contro
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l’umanità perpetrati a El Mozote e nei piccoli villaggi circostanti. Tuttavia, il ministro
non ha assunto alcun impegno per abrogare la legge di amnistia o per chiamare a rispondere i perpetratori dei loro crimini.
VIOLENZA CONTRO DONNE E RAGAZZE
A febbraio, la Relatrice speciale sulla violenza contro le donne ha espresso grave preoccupazione e ha ammonito che l’inerzia del governo nell’indagare, perseguire e fornire riparazione per questi crimini aveva portato a una situazione di impunità per la violenza
di genere a El Salvador.
Nel suo rapporto, la Relatrice speciale delle Nazioni Unite ha esortato il governo a rivedere le leggi che proibiscono l’aborto in ogni circostanza, anche per le sopravvissute allo
stupro o nei casi in cui la vita della donna o della ragazza sia a rischio. Il governo ha dichiarato il proprio impegno per affrontare la tematica della violenza contro le donne.
L’ufficio del difensore civico per i diritti umani ha ricevuto un numero crescente di denunce di casi nei quali personale militare conduceva perquisizioni vaginali e anali illegali
a donne e ragazze in visita a familiari in carcere.
A marzo, il governo ha aperto la prima sede della “ciudad de la mujer” (città della donna),
dove donne e ragazze vittime di violenza possono recarsi per denunciare in sicurezza alla
polizia crimini commessi contro la loro persona, oltre che per ricevere servizi di assistenza
e consulenza legale.
GIUSTIZIA INTERNAZIONALE
Ad agosto, la Corte suprema ha deciso di non dare seguito a una segnalazione dell’Interpol,
da parte delle autorità spagnole, che chiedeva l’arresto e l’estradizione di nove ex membri
dell’esercito, accusati dell’uccisione nel 1989 di sei sacerdoti gesuiti spagnoli, della loro governante e della figlia di quest’ultima. La Corte ha chiesto l’espletamento di ulteriori passaggi
formali da parte delle autorità spagnole, per poter prendere in considerazione l’ordinanza.
DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI
Attivisti per i diritti umani e giornalisti che lavoravano nel dipartimento di Cabañas hanno
ricevuto minacce a causa della loro attività per i diritti umani e del loro impegno contro
la corruzione.
A gennaio, Hector Berríos, un attivista comunitario e avvocato per i diritti umani, ha ricevuto una telefonata
che diceva che qualcuno era stato pagato con una grossa somma di denaro per uccidere lui o un suo familiare.
A maggio, Pablo Ayala, Manuel Navarrete e Marixela Ramos, due giornalisti e una direttrice del notiziario
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di Radio Victoria, hanno ricevuto due minacce di morte via sms. Uno dei messaggi diceva: “Stai attenta
tu, sappiamo bene dove vivi […] smettila con quel giornale radio che coordini. Hai anche una figlia”.
GIAMAICA
GIAMAICA
Capo di stato: regina Elisabetta II,
rappresentata da Patrick Linton Allen
Capo del governo: Andrew Holness
(subentrato a Bruce Golding a ottobre)
Pena di morte: mantenitore
Popolazione: 2,8 milioni
Aspettativa di vita: 73,1 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 30,9‰
Alfabetizzazione adulti: 86,4%
Centinaia di persone delle comunità dei quartieri poveri sono rimaste vittime di omicidi
per mano di bande criminali o di uccisioni da parte della polizia. Nessuno è stato chiamato a rispondere per le presunte violazioni dei diritti umani commesse durante lo stato
di emergenza del 2010. Sono state denunciate aggressioni e vessazioni nei confronti di
persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt). Non sono state comminate condanne a morte e non ci sono state esecuzioni.
CONTESTO
Hanno continuato a destare preoccupazione gli elevati livelli di violenza delle bande criminali, principalmente nelle comunità più emarginate dei quartieri poveri. Tuttavia, il
numero di omicidi registrati è diminuito del 15 per cento rispetto al 2010.
A giugno, una commissione d’inchiesta indipendente, nominata per indagare sulla gestione della richiesta di estradizione avanzata dagli Stati Uniti per il sospetto trafficante
di droga Christopher Coke, ha reso noti i propri risultati. La commissione ha rilevato che
il coinvolgimento del primo ministro Golding nella decisione di estradarlo era stato “inappropriato”. A settembre, Golding ha annunciato che stava per dimettersi da primo ministro e da leader del Partito laburista giamaicano.
Ad aprile è stata adottata la Carta dei diritti e delle libertà fondamentali, in sostituzione
della sezione III della costituzione. A luglio, la Corte suprema ha giudicato incostituzionale la legge del 2010 sulla cauzione (disposizioni transitorie per determinati reati). A
luglio, è stata estesa per un anno un’altra legge provvisoria, che conferisce alla polizia
poteri straordinari di detenere e arrestare.
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