La contabilità analita e i costi aziendali

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La contabilità analita e i costi aziendali
La contabilità analitica ed i
costi aziendali
Applicare la Contabilità Analitica…
"The difference between theory and
practice is greater in practice than in
theory." (John Wilkes)
“You can get only what you can measure”
1
PARTE I: I costi aziendali
Contabilità Generale e Contabilità
Analitica
„
„
„
Gli indicatori derivanti dalla Contabilità Generale (CG) si
basano su informazioni che l’impresa è tenuta per legge
a fornire (il bilancio);
il principale limite della CG sta nella incapacità di fornire
informazioni
disaggregate,
di
evidenziare
le
responsabilità specifiche delle unità organizzative
elementari dell’impresa;
la Contabilità Analitica (CA) permette di valutare i costi
di produzione dei singoli beni ed i costi di
funzionamento delle strutture aziendali.
2
Contabilità Generale e Contabilità
Analitica
„
Esempio: l’impresa EOA produce 3 prodotti A, B, C.
„
Problemi a cui la CA dà una risposta:
„
Qual è il costo del prodotto A?
„
Quale prodotto è il più profittevole?
„
Qual è il mix più conveniente?
„
„
Conviene produrre il prodotto (make) o acquistarlo
(buy)?
Qual è il valore da attribuire alle scorte di semilavorati
e di prodotti finiti?
Un confronto tra CA e CG
Differenze
Contabilità
Generale
Contabilità
Analitica
classificazione
per natura
per responsabilità
obbligatorietà
si
no
metodo di redazione
contabile
libero
margine di soggettività
formale
basso
alto
supporto decisionale
basso
alto
orizzonte temporale
interessato
1 anno
discrezionale (es 1
mese)
utilizzatori
Gli azionisti, la
"comunità economica"
il management
dell'impresa
unità oggetto del
reporting
l'intera impresa
unità organizzative
all'interno dell'impresa
3
La classificazione dei costi
„
Per natura;
„
per variabilità (costi fissi, variabili, semi variabili);
per imputazione a oggetto di costo (costi diretti e
indiretti);
„
per corrispondenza o meno ad uscite di cassa (costi
reali e figurativi)
„
configurazione
(costo
primo,
complessivo, tecnico - economico);
industriale,
„
per
„
per evitabilità (costi evitabili e non evitabili);
„
per manifestazione (costi a preventivo e a consuntivo).
I meccanismi alla base della CA
„
I sistemi di contabilità determinano i costi attraverso un
sistema in due fasi
„
„
„
„
L’aggregazione dei costi.
La loro assegnazione ad oggetti di costo
L’utilizzo della CA ai fini decisionali e di controllo è legato
al controllo dei cost drivers (i diversi fattori che
influenzano l’entità dei costi)
Esempi di cost drivers per alcune funzioni aziendali:
„
„
„
„
Produzione: numero di prodotti, numero di parti
Vendita: numero di articoli venduti, numero di clienti
Customer Care: numero di chiamate; numero di prodotti
…
4
Definizione di costo: l’oggetto di
costo
„
„
L’oggetto di costo è il termine tecnico che indica lo scopo per il quale
i costi sono misurati.
E’ scelto in maniera tale da supportare i processi decisionali
Possibile oggetto di
costo
Esempio
Prodotto
Stilo “Familiare”
Linea di prodotto
Stilo
Cliente
Tutte le autovetture che il concessionario X acquista da
Fiat
Agente di vendita
Il venditore TIZIO
Progetto
Il Boeing 747
Area organizzativa
Lo sviluppo prodotto
Servizio
Il volo Torino - Londra
La classificazione per natura
„
„
„
Ha riscontro diretto nella struttura del Conto
Economico;
non tiene conto della destinazione dei costi ai
prodotti.
I costi vengono distinti secondo:
„ costi delle materie prime,
„
„
„
„
costi dei servizi,
costi del lavoro,
costo dell’energia,
Ammortamenti.
5
La classificazione secondo la
variabilità
Distingue tra costi fissi, costi variabili, costi semi variabili.
„
Costi fissi: nell’ambito di una certa capacità produttiva non
variano per diversi volumi di produzione.
esempi: ammortamenti di impianto, ammortamenti legati ad
immobili, spese di assicurazione
Andamento dei CF al variare del
volume produttivo q
Andamento dei costi fissi unitari
all’interno di un intervallo in cui CF
è costante
La classificazione secondo la
variabilità
„
Costi variabili: variano con il volume produttivo
esempi: costi delle materie prime, costo del lavoro
diretto,…
C V tot
Costi variabili totali nel
caso di linearità
Il coefficiente
angolare della
funzione CVtot = f
(q) indica il costo
variabile unitario
q
„
Costi semi variabili: hanno una componente fissa ed
una variabile secondo il volume di produzione;
esempio: costo del lavoro indiretto legato agli agenti
di vendita
6
L’analisi di break even point
„
„
Contestuale alla classificazione per variabilità dei
costi;
Break Even Point (punto di pareggio): indica il
volume di produzione in corrispondenza del quale i
costi totali di produzione pareggiano i ricavi totali
(extra profitti nulli per l’impresa).
C tot = C F + c v q
R = pq
( p − cv )q BEP
q BEP =
R = C tot
= Cf
Cf
p − cv
Le attività primarie e le attività
di supporto alla produzione
Risorse Indirette
Attività di supporto
Amministrazione e Finanza
Sviluppo e manutenzione tecnologie
Gestione Risorse Umane
Logistica
in
entrata
Attività
operative
Logistica
in uscita
Attività primarie
Marketing,
Vendite
Servizi
PostVendita
Risorse Dirette
Risorse Indirette
7
Costi diretti e costi indiretti
costi diretti: si imputano mediante misurazione
oggettiva delle quantità di risorse assorbite da uno
specifico oggetto;
costi di materie prime, lavoro diretto, ecc.
costi indiretti: non sono imputabili al singolo
oggetto di costo; addebitati secondo una ripartizione
soggettiva (base di aggregazione);
lavoro indiretto (amministrazione, manutenzione
impianti), oneri sociali, ammortamenti, spese di
cancelleria, ....
L’assegnazione dei costi diretti ed
indiretti
Costi Diretti
Tracciatura dei Costi
[Oggettiva]
Oggetto
di Costo
Costi Indiretti
Allocazione dei Costi
[Soggettiva]
8
Classificazione dei costi: un
confronto
Costi diretti e indiretti VS costi variabili e fissi:
l’esempio dell’assemblaggio FIAT STILO
Diretto
Indiretto
Variabile Costo pneumatici
Energia (se esistono
più linee funzionanti)
Fisso
Ammortamento dello
stabilimento
Stipendio del
supervisore della
linea di
assemblaggio
Incidenza dei costi indiretti in
diversi settori
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
18%
21%
48%
25%
45%
2%
4%
25%
15%
75%
80%
35%
50%
37%
assemblaggio
componenti
elettronici (ante
automazione)
20%
assemblaggio
componenti
elettronici (post
automazione)
industria
petrolifera
industria
metalmeccanica
Materie Prime
industria
elettronica
Lavoro diretto
Costi Indiretti
9
La corrispondenza dei costi ad
uscite di cassa
In base al criterio della corrispondenza dei costi
ad uscite di cassa possiamo distinguere tra:
„
„
Costi reali,
Costi figurativi: non
sostenuti realmente:
„
„
rappresentano
costi
costi opportunità: misurano la perdita in termini di
mancato guadagno in caso di impiego alternativo di un
fattore produttivo (es: impiego di un terreno che
l’impresa avrebbe potuto vendere a 50.000 €);
Stipendi e fitti figurativi.
La classificazione dei costi per
configurazione
costo primo: assomma i costi
Costi Diretti
Costo primo
diretti di produzione.
+
costo pieno industriale: costo
primo + costi
produzione.
generali
di
Spese generali di
produzione
+
costo complessivo (costo pieno
costo
pieno
aziendale):
industriale + spese commerciali
+ spese amministrative.
costo tecnico economico: costo
complessivo + costi figurativi.
Costo industriale
+
Altre spese generali
(comm., ammin.)
Costo complessivo
+
+
Costi Figurativi
Costo tecnico
economico
10
Esempio di classificazione dei
costi di un prodotto
1. Materie Prime
1.000
2. Manodopera diretta
600
3. Ammortamenti specifici
100
4. Spese generali industriali
200
5. Spese Amm. e commerciali
200
Costo variabile (1+ 2)
1.600
Costo diretto (1+ 2 + 3)
1.700
Costo pieno industriale (1+2+3+4)
1.900
Costo pieno aziendale (1+2+3+4+5)
2.100
Costi di conversione e costi pieni
costi di prodotto
Costi di
lavoro
diretto
+
Costi
indiretti
di produz.
+
Costi dei
materiali
diretti
Costi di periodo
+
Costi di
periodo
Costi di conversione
Costo pieno industriale
Costo pieno aziendale
11
Costi evitabili e non evitabili
„
„
I costi evitabili sono tutti i costi che vengono a
mancare nel momento in cui cessa la produzione
(esempio: costo delle materie prime, del lavoro
diretto)
I costi non evitabili sono tutti i costi che
l’impresa sostiene comunque nel breve periodo
cessando la produzione
„
„
(esempio: costi indiretti fissi, lavoro indiretto (ufficio
personale))
Nel Lungo Periodo tutti i costi sono evitabili!
Costi preventivi e consuntivi
⇒costi preventivi: la determinazione avviene in
tempi anteriori a quelli in cui si svolgono i
processi
produttivi
considerati;
indicano
grandezze ipotetiche che si dovrebbero
sostenere sotto determinate ipotesi di efficienza,
di andamento dei prezzi,…;
⇒ costi consuntivi: determinati a valle dei
processi
considerati;
indicano
i
costi
effettivamente sostenuti.
12
PARTE II: I sistemi per la
rilevazione dei costi
La rilevazione dei costi
„
Il sistema per la rilevazione dei costi è l’insieme delle
regole attraverso le quali la Contabilità Analitica ripartisce i
costi complessivi dell’impresa tra gli specifici oggetto di
costo.
Modalità di
valorizzazione
Unità
organizzative
Logiche di
ribaltamento
Risorse
Prodotti
13
Le modalità di rilevazione dei
costi
„
„
„
La rilevazione dei costi di un prodotto avviene
in modi diversi a seconda della modalità
produttiva dell’impresa.
Produzioni per processo (petrolifere, chimiche,
siderurgiche, alimentari) Æ process costing
Produzioni per commessa e per lotti : job
costing
L’allocazione dei costi indiretti
„
L’allocazione dei costi indiretti ai vari oggetti
di costo può avvenire secondo due
procedimenti alternativi:
„ base aziendale (unica o multipla): i costi
indiretti vengono attribuiti sulla base di un
unico (diversi) criteri(o) di proporzionalità
rispetto ad una quantità nota
„ Su base di Centri di Costo.
14
L’allocazione dei costi indiretti
attraverso una base unica
„
„
Un’impresa ha in produzione nel mese X due prodotti (A e B)
a cui si riferiscono i dati presentati in tabella. Si calcoli il
costo unitario di prodotto imputando i costi indiretti in base,
una prima volta, ai costi dei materiali diretti e, una seconda
volta, al costo della manodopera diretta.
Quantità prodotte: 1.000 unità di A e 2.000 unità di B
(segue)
„
„
„
„
„
„
„
„
„
MatDA= 30*1000= 30000
MatDB= 20*2000= 40000
CIA = 50.000 * 30.000/70.000= 21.428
CIB = 50.000 * 40.000/70.000 = 28.572
MODA= 18 * 1.000 = 18.000
MODB= 21,5 * 2.000 = 43.000
Coeff. Allocazione= 50.000/61.000= 0,82
CIA = 50.000 * 18.000/61.000 = 14.754
CIB = 50.000 * 43.000/61.000 = 35.246
15
L’allocazione dei costi indiretti
attraverso una base multipla
„
„
„
costi delle materie sussidiarie in base ai costi dei materiali diretti;
costi di manodopera indiretta in base ai costi di manodopera diretta;
costi della forza motrice e ammortamenti in base alle ore di
funzionamento delle macchine (20 ore per unità di A e 30 per unità di
B).
(segue)
MatDA= 30*1000= 30.000
MODA= 18*1000= 18.000
MatDB= 20*2000= 40.000
MODB= 21,5*2000= 43.000
Mat sussidiarie tot =3.000
Man Ind tot= 23.000
Coeff Allocazione= 3.000/70.000= 0,042
Coeff. Allocazione= 23.000/61.000=
0,377
MSA = 0,042*30.000= 1.260
MOIA = 0,377*18000= 6.790
MSB = 0,042*40.000= 1.680
MOIB = 0,377*43000= 16.210
FunzMacchA= 20*1.000= 20.000
FunzMacchB= 30*2.000= 60.000
Fmotrice+Ammortamenti= 24.000
Coeff. Allocazione= 24.000/80.000= 0,3
Fmotr+AmmA = 0,3*20.000= 6.000
Fmotr+AmmB = 0,3*60.000= 18.000
16
I centri di costo [1]
„
„
In presenza di organizzazioni complesse,
occorre definire delle unità operative, i Centri
di Costo (CDC), nelle quali i costi vengono
prima “accumulati” e poi “ribaltati” sugli oggetti
di costo.
Un CDC può essere raffigurato come un unità
organizzativa all’interno dell’impresa che riceve
input e produce output.
I centri di costo [2]
Possono essere classificati secondo:
„ cdc di produzione: riferiti a unità operative applicate
al processo produttivo;
„ cdc ausiliari: riferiti a unità operative che, applicate al
processo produttivo sono al servizio dei cdc di
produzione e non dei prodotti (manutenzione,
controllo qualità, reparto attrezzaggio);
„ cdc di servizio (o comuni): riferiti ad unità al di fuori
del
processo
strettamente
produttivo
(amministrazione, reparto commerciale, finanza).
17
I centri di costo [3]
Si può inoltre distinguere tra:
1) cdc finale: è un centro di costo i cui costi possono
essere imputati direttamente agli oggetti di costo;
2) cdc intermedio: è un centro per il quale è possibile
individuare una relazione tra la propria attività e
quella svolta da altri centri (ad esempio, tutti i centri
ausiliari e di servizio).
Le tipologie di centri di costo
Personale
CdC
Intermedio 1
Materiali
Servizi
CdC
Intermedio 1
CdC
finale
1
Prd
A
CdC
finale
2
Prd
B
Risorse e Fattori produttivi
18
Lo schema logico delle modalità di
rilevazione dei costi mediante centri
di costo
Risorse
Costi Diretti
CdC
produttivi
OdC
Costi Indiretti
CdC
ausiliari
CdC di
servizio
Costo pieno del prodotto
I motivi dell’allocazione dei costi
fra i centri di costi
„
„
Ottenere una determinazione corretta del prezzo
di vendita dei diversi prodotti offerti.
Favorire un utilizzo efficiente delle risorse
aziendali (ogni agente economico si comporta in
modo efficiente se messo di fronte a tutti i costi e
benefici delle sue azioni): diminuire i costi
indiretti a livello aziendale e favorire /scoraggiare
l’uso di particolari servizi.
„
Ottenere una valutazione adeguata dei magazzini
di prodotti finiti
19
L’attribuzione dei costi ai prodotti
Essenzialmente si opera in due fasi successive:
1) si ripartiscono i costi delle attività di supporto
(ausiliari, di servizio) alle attività primarie (cdc di
produzione);
2)
i costi delle attività primarie successivi alla
ripartizione del punto 1 vengono suddivisi tra i singoli
prodotti.
La scelta della base di allocazione
1) ore di lavoro: se la produzione è labour intensive
2) costo del lavoro: utilizzato per costi indiretti ripartiti in base
alla tipologia del reparto utente (esempio: un reparto con
macchine utensili semplici utilizzate da operai generici e
macchine utensili complesse usate da operai specializzati)
3) ore macchina: se la produzione è capital intensive
4) costo o quantità del materiale diretto: utilizzati per la
allocazione dei costi commerciali, per la movimentazione del
materiale tra diversi reparti, ecc..
20
L’attribuzione dei costi dei centri di
servizio
Tre alternative:
1) metodo diretto: si ignorano gli interscambi tra i centri
di supporto, i cui costi sono direttamente ribaltati sui cdc
finali;
2) metodo step down: si applica un ranking ai centri di
supporto e si procede secondo l’ordine stabilito al
ribaltamento dei costi di ciascun centro di supporto ai
centri di supporto non ancora utilizzati e sui cdc finali;
3) metodo matriciale: è il più corretto ed il più usato;
tiene realmente conto degli interscambi tra i centri di
servizio.
Esempio: il calcolo del costo di prodotto
100
C
100
A
D
100
50
„
„
„
„
A
B
C
D
costo
370
510
100
220
50
200
Prodotti P1, P2
Reparto
B
Rep. A
Rep. B
Mdo Dir P1
120
60
MP P1
70
140
Mdo dir P2
80
60
MP P2
90
120
Reparti di produzione: A e B (cdc finali);
Centri di supporto: C e D (cdc intermedi);
metodo matriciale per il riparto dei costi di
C e D;
i costi indiretti di A e B sono allocati a P1 e
P2 sulla base dei costi totali di MDO diretta.
P1
P2
Unità prodotte
100
150
Unità vendute
90
130
Costi di vendita
200
21
I sistemi di aggregazione delle
voci di costo
„
Esistono 4 metodi alternativi per determinare i costi di
un prodotto:
Contabilità a costi diretti (direct costing)
„
„
Contabilità a costi variabili (variable costing)
„
„
Æ attribuisco al prodotto tutti i costi variabili (diretti ed
indiretti). [poco usata]
Contabilità per assorbimento (absorption costing)
„
„
Æ attribuisco al prodotto solo i suoi costi diretti.
Æ attribuisco al prodotto tutti i costi industriali.
Contabilità a costi pieni (full costing)
„
Æ attribuisco al prodotto tutti i costi (di prodotto e di periodo).
Esempio [2]
1) Determinazione dei costi effettivi dei centri di
supporto
OHc= 100 + (100/200)OHd
OHd = 220 + (100/400)OHc
OHc = 240
OHd = 280
2) Ribaltamento dei costi OH dai Cdc di supporto ai Cdc
di Produzione
OHA = 370 + (100/400) OHc + (50/200) OHd = 500
OHB = 510 + (200/400) OHc + (50/200) OHd = 700
22
Esempio [3]
3) Trasferimento dei costi indiretti relativi ai centri di
produzione sui prodotti P1 e P2
Rep A: C MDO tot = 120 + 80
Rep B: C MDO tot = 60 + 60
C
OH, P1
= (120/200) OHA + (60/120) OHB = 650
C
OH, P2
= (80/200) OHA + (60/120) OHB = 550
Esempio [4]
4) Valutazione dei costi industriali di prodotto (C
C
MDO, P1
= 120 + 60 = 180
C
MDO, P2
= 80 + 60 = 140
C
MP, P1
= 70 + 140 = 210
C
MP, P2
= 90 + 120 = 210
C
P1
=C
MDO, P1
+C
MDO, P2
+C
MP, P1
+C
OH, P1
= 1040
P1;
C
P2)
cP1= 1040/100 =
10.4
C
P2
=C
MP, P2
+C
OH, P2
= 900
cP2= 900/150 = 6
23
Esempio [5]
„
„
„
MGPF = 10 x 10.4 + 20 x 6 = 224
In questo caso per il calcolo del costo pieno si
sono solamente considerati i costi di prodotto
o industriali (si sono esclusi i costi di
periodo)Æ absorption costing.
Uno dei metodi alternativi è quello di
considerare tutti i costi (e quindi anche i costi
di periodo) Æ full costing.
Esempio [6]
„
„
„
Full costing Æ considero i costi di vendita, ripartendoli
sui prodotti P1, P2 in base alle unità vendute…
CvP1 = 200 * 90 / (90 + 130) = 81,82
CvP2 = 200 * 130 / (90 + 130) = 118,18
…e li sommo rispettivamente a CP1 e CP2
C1 = 1040 + 81,82 = 1.121,82 => c1 = 11,22
C2 = 900 + 118,18 = 1.018,18 => c2 = 6,78
24
Esempio [7]
„
MGPF = 10 x 11,22 + 20 x 6,78 = 247,8
Un altro metodo per la valutazione dei MGPF è il
direct costing Æ considera nella valutazione dei
prodotti a magazzino solo i costi diretti.
„
MGPF = 10 x 390/100 + 20 x 350 / 150 = 85,67
Un confronto tra full e direct
costing
„
Si valutino le differenze che si osserverebbero sul CE
dell’impresa X per i prossimi due esercizi nel caso si
decidesse di utilizzare una modalità full o direct costing
Costo manodopera (al kg)
4 eu
Costo materie prime (al kg)
3 eu
Costi fissi di produzione
15.000 eu
Costi generali ed amministrativi
35.000 eu
prezzo
17 eu
Periodo
I
II
Produzione
10.000
5.000
vendita
5.000
10.000
25
Full costing
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Periodo
fatturato
mg iniz
mg fin
costi mp
costo lavoro
ammortamenti
costo del venduto (2+4+5+6-3)
utile lordo (1-7)
costi generali
utile AI (8-9)
I
II
85,000 170,000
0 60,000
60,000
0
30,000 15,000
40,000 20,000
15,000 15,000
25,000 110,000
60,000 60,000
35,000 35,000
25,000 25,000
Direct costing
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Periodo
fatturato
mg iniz
mg fin
costi mp
costo lavoro
costo del venduto (4+ 5 - 2 + 3)
margine di contribuzione
ammortamenti
costi generali
utile AI
I
II
85,000 170,000
0 35,000
35,000
0
30,000 15,000
40,000 20,000
35,000 70,000
50,000 100,000
15,000 15,000
35,000 35,000
0 50,000
26
Full costing e direct costing
„
„
L’impiego dei due metodi alternativi non ha
effetti sul risultato complessivo sull’arco dei
due anni.
Quando produzione > vendita il full costing
porta ad un risultato economico superiore
rispetto a quello fornito dal direct costing.
Il Job Costing
„
„
„
„
Impiegato in imprese che producono su unità singole o su
piccoli lotti con basso grado di standardizzazione dei
prodotti.
Utilizzato quando ogni commessa è differenziata in base
alle specifiche del cliente.
Le registrazioni sono effettuate attraverso il job cost
record.
In
tale
documento
i
costi
vengono
progressivamente accumulati sul job.
Utilizzato nelle officine meccaniche, nel settore edile, nella
ricerca.
27
Il Job Costing: il metodo di
rilevazione dei costi
„
„
„
Il costo del materiali diretti viene rilevato per
ogni job e viene valorizzato sulla base del
valore contabilizzato a magazzino.
Si rileva la quantità di lavoro diretto utilizzata
per il job, valorizzandola al costo orario del
lavoro.
I costi indiretti sono ripartiti ai diversi job in
base all’utilizzo di un fattore produttivo (di
solito il costo del lavoro diretto).
Il Job Costing: esempio
L'impresa Trix utilizza un
sistema Job Costing. Il
1/1/1998 sono in corso di
realizzazione i lotti di
prodotti A, B, C e D,
mentre le scorte di prodotti
finiti sono pari a 640.000 €
e quelle di materie prime a
200.000 €.
Il Work in Process è così
ripartito (in migliaia di
Euro):
Lotti
Materie Lavoro OverPrime diretto heads
Totale
A
30
20
36
86
B
12
14
10
36
C
90
70
40
200
D
41
20
45
106
tot
173
124
131
428
continua…
28
Il Job Costing
„
„
„
„
Durante gennaio sulle schede dei
lotti A, B, C, D e del nuovo lotto E
vengono registrate le seguenti
operazioni (in migliaia di €)
A gennaio l’impresa sostiene costi di
lavoro indiretto per 80.000 €,
ammortamenti industriali per 40.000
€ e costi di energia per 40.000 €.
I lotti A (30.000 unità), C (5.000
unità) vengono completati e venduti
(ricavo
ricavo complessivo ottenuto pari a
700.000 eu)
eu). Il lotto D viene
completato e versato a magazzino.
È stato venduto (ricavo
ricavo 600.000 eu)
eu
un lotto fabbricato a dicembre e
posto a magazzino con un costo di
404.000 eu.
L
A
B
C
D
E
tot
Il Job
Costing
1.
2.
3.
data
Aggiorno i costi di
MP e lavoro diretto
Alloco i costi
indiretti sulla base
dei costi di lavoro
diretto sostenuti a
gennaio
(OHtot=160)
Calcolo il costo
pieno
Lotto
Lotto
Materie
prime
Lavoro
diretto
E
A
D
A
C
E
B
A
D
12
10
12
13
24
17
12
40
20
158
20
6
8
10
20
19
19
17
40
160
4/1
8/1
11/1
12/1
14/1
15/1
19/1
20/1
25/1
tot
MP
MP LD
30+10+13+40 93
53
12+12
24
33
90+24
114 90
41+12+20
73
68
17+12
29
39
333 283
LD
OH [migliaia
€]
A
53
29.96
B
33
18.66
C
90
50.88
D
68
38.45
E
39
22.05
tot
283
160.00
29
Il Job Costing
„
Il calcolo del costo pieno industriale [migliaia euro]
A
93+53+33,21
Costo
pieno
215,21
B
24+33+19,12
86,12
WIP
C
114+90+20,13
264,13
Completato Venduto
D
73+68+48,30
243,30
Completato A MG PF
E
29+39+39,25
107,25
WIP
Lotto
Status
Completato Venduto
A Mg WIP
A MG WIP
Il Job Costing
„
„
„
Il calcolo del costo pieno industriale unitario:
CPIA = 215.210/30.000 = 7,174 €
CPIB = 264.130/5.000 = 52,825 €
Mg MP
1/1
200
Mg WIP
428
Mg PF
640
-160
31/1
40
+193,37
+234,30 -404
470.3
30
Il Job Costing – Redazione del CE
Fatturato
1300
Var Mg PF
Var Mg WIP
-169.7
-234.64
Valore Produzione
895.66
Consumi Materie Prime
160
Costo lavoro
159
Costi indiretti di Produzione
160
Utile Lordo
416.66
Costi generali
120
Risultato operativo
296.66
Il Job Costing – il calcolo del
costo del venduto
+
+
+
-
Costo del Venduto
Consumi Materie Prime
Costo lavoro
Costi indiretti di Produzione
Var Mg PF
Var Mg WIP
Costo venduto
oppure
Costo Pieno Industriale Lotto A
Costo Pieno Industriale Lotto C
Costo Pieno Industriale Lotto giacente a mg
Costo Venduto
160
159
160
-169.7
-234.64
883.34
264.13
215.21
404
883.34
31
Alcuni dei limiti del Job Costing
„
„
Alcuni degli overhead dipendono dal volume di
produzione di un periodo; per questo motivo pur
rimanendo overhead totali uguali a quelli di budget se
considerati su di un periodo abbastanza lungo (es.
anno), i valori mensili possono fluttuare, provocando
variazioni nei costi di prodotto.
Pertanto, errori nella stima dei costi indiretti effettuata
a budget si riflettono in una valutazione non corretta
dei Magazzini e del Costo del Venduto.
Esempio – differenze nei costi
indiretti tra valori a budget ed a
consuntivo
Work in progress
Magazzino finale prodotti finiti
Costo del venduto
Totale costi non “esatti”
125
500
625
1250
Costi indiretti “underapplied”
OH sostenuti
OH applicati (dati di budget)
differenza
600
550
50
Costi indiretti “overapplied”
OH sostenuti
OH applicati (dati di budget)
differenza
600
640
40
In entrambi i casi le
differenze di costo
devono essere
suddivise tra job in
corso di lavorazione
(WIP), job completati
ma non ancora
venduti (mg PF) e
job già venduti
(costo del venduto)
32
Esempio
I valori dei Magazzini WIP, dei Magazzini PF e del costo
del venduto devono quindi essere corretti, suddividendo
i costi indiretti over/underapplied su queste tre voci:
underapplied= 50$
Magazzini WIP
125/1.250x50 = 5
Magazzini PF
500/1.250x50 = 20
Costo del Venduto 625/1.250x50= 25
overapplied= 40$
Magazzini WIP
125/1.250x40= 4
Magazzini PF
500/1.250x40= 16
Costo del Venduto 625/1.250x40= 20
Totale “corretto”
125 + 5= 130
500+ 20= 520
625+ 25= 650
Totale “corretto”
125- 4= 121
500- 16= 484
625- 20= 605
Il Process costing
• Utilizzato nelle imprese con tecnologie di processo.
• I costi sono riferiti ad un dato intervallo di tempo e si
rapportano alle quantità prodotte.
• Difficoltà:
• Il processo è continuo ma la rilevazione è discreta!
• nel periodo di rilevazione esistono:
• unità iniziate ma non finite (i Work in Progress).
• unità non iniziate in quel periodo.
• unità iniziate e terminate in quel periodo.
Æ Ricorso alle unità equivalenti
33
Il Process Costing: esempio [1]
„
„
Al termine di gennaio
nell’impresa A sono stati
rilevati i seguenti stati di
avanzamento
della
produzione nel mese:
Unità iniziate
300
WIP iniziale
90 Unità
completate al 40%
WIP finale
40 Unità
completate al 60%
Ed i seguenti costi:
Costo di materie prime del WIP iniziale
1.600 €
Costo di conversione del WIP iniziale
8.000 €
Costi di Materie Prime sostenuti a gennaio*
Costi Conversione sostenuti a gennaio
65.000 €
170.000 €
* Le MP vengono interamente immesse ad inizio lavorazione
Il Process Costing: esempio [2]
1.
2.
Quante unità vengono completate nel mese di
gennaio?
Qual è la loro derivazione? Quante derivano da
unità introdotte nel processo a gennaio e quante da
unità già presenti ad inizio gennaio?
3.
Qual è il costo associato a tali unità?
4.
Qual è il valore attribuito ai WIP finali?
34
Il Process Costing: esempio [3]
Opero in tre passi:
„
„
„
Determino le unità che escono dal processo produttivo
e la loro derivazione (quante derivano da unità iniziate
nel periodo, quante da WIPIN)
Per ogni tipologia di costo determino le unità
equivalenti alle quali i costi sostenuti sono attribuibili.
Calcolo il valore delle unità in uscita e dei magazzini dei
semilavorati.
Il Process Costing: esempio [4]
1A. Per il principio di “conservazione” delle unità:
IN + WIPIN = OUT + WIPOUT
OUT = 300 + 90 – 40 = 350
1B. Derivazione delle unità in uscita
OUT = 350 Æ 300 (da IN)
Æ 50 (da WIPIN)
OUT = 350
LIFO (Last IN, First Out)
Æ 90 (da IN)
Æ 260 (da WIPIN)
FIFO (First IN, First Out)
35
Il Process Costing: esempio [5]
„
„
Scegliamo il criterio del LIFO e calcoliamo le unità
equivalenti:
CMP = 65.000
Æ UEMP = 300
Æ cMP = 65.000 / 300 = 216,7
„
Æ
Æ
Cconv= 170.000
Ueconv = 300 + 50 x 0.6 + 40 x (0.6-0.4) =
= 338
cconv= 170.000 / 338 = 502,9
Il Process Costing: esempio [6]
„
Æ
Æ
„
Æ
Æ
Æ
Calcolo i costi associati ai WIPIN
CMP’ = 1.600 x 50/90 = 888,9
Cconv’ = 8.000 x (50 x 0,4) / (90 x 0,4) = 4.444,4
calcolo il valore di OUT
OUTMP = 300 x 216,7 + 888,9 = 65.888,9
OUTconv = 300 x 502,9 + 50 x 0,6 x 502,9 +
4.444,4 = 170.401,4
OUT = OUTMP + OUTconv = 236.290,3
36
Job e Process Costing: Pro e
Contro
Process Costing
Job costing
„
Pro
„
„
Elevata Precisione
„
Contro
„
„
Oneroso
Difficilmente impiegabile
in imprese che
producono per processo
o che producono su larga
scala
Pro
„
„
Poco oneroso
Contro
„
Poco Preciso
L’Activity Based Costing (ABC)
„
„
„
„
Molti dei sistemi di costing sono stati implementati circa
80 anni fa, quando i paradigmi produttivi e organizzativi
erano radicalmente diversi da quelli odierni.
I metodi tradizionali di rilevazione prendono come
riferimento i centri di costo e non le attività per
l’attribuzione dei costi indiretti.
L’ABC attribuisce i costi indiretti sulla base di relazioni
causali.
Nei sistemi tradizionali i costi indiretti vengono spesso
ripartiti in base ad un’unica grandezza, proporzionale al
volume produttivo (es. il lavoro diretto, i materiali diretti
ed il tempo macchina).
37
L’ABC ed i sistemi tradizionali di
costing: un confronto
„
„
„
Un impianto produttivo produce biro rosse e nere. Si
deve ripartire una quota di ammortamento di 1,2
euro tra un lotto di 90 unità di biro nere e un lotto di
10 unità di biro rosse. Sono necessari 120 minuti per
produrre i due lotti.
E’ necessario un minuto per produrre una biro. Esiste
un tempo di set-up pari a 20 minuti per ri-attrezzare
la macchina tra la lavorazione di un lotto e quella di
un lotto successivo.
Quali sono i costi unitari dei due tipi di biro?
L’ABC ed i sistemi tradizionali di
costing: un confronto
„
I sistemi tradizionali
„
„
„
Biro nere CIN= 1,2/100 x 90 = 1,080 euro
Biro rosse CIR= 1,2/100 x 10 = 0,12 euro
L’approccio dell’ABC
„
La risorsa impianto produttivo è impiegata per due
attività:
„
„
„
Lavorazione
Set-up
Ognuna delle due attività è responsabile di una
parte dei costi indiretti della macchina
38
L’ABC ed i sistemi tradizionali di
costing: un confronto
„
„
Costo di lavorazione = 1 euro
Costo di set up = 0,2 euro
„
„
„
Biro nere CIN = 0,01 x 90 + 0,1 x 1 = 1
Biro rosse CIR= 0,01 x 10 + 0,1 x 1 = 0,2
I sistemi tradizionali attribuendo tutti i costi indiretti
in maniera proporzionale ai volumi di produzione
sovrastimano i costi dei prodotti su larga scala e
tendono a sottostimare i costi dei prodotti su piccola
scala Æ ciò può portare a distorsioni nelle politiche
relative ai mix di prodotto.
Alcuni Cenni sull’approccio
dell’ABC
Si opera attraverso 5 fasi:
„ Imputazione dei costi diretti ai prodotti.
„ Imputazione dei costi indiretti alle attività che ne
determinano il sostenimento.
„ I costi indiretti vengono suddivisi in:
„
„
„
„
„
Costi sostenuti per attività produttive,
Costi per attività ausiliarie,
Costi per attività di direzione e gestione.
Per ogni attività viene definito un resource driver
Attribuzione dei costi ai prodotti in base al resource
driver.
39
Parte III: Le decisioni di breve
periodo
Introduzione
„
„
Nel breve periodo le risorse dell’impresa non
possono essere modificate (i costi fissi non
sono evitabili nel breve periodo).
Possibili decisioni:
„
„
„
„
Eliminazione di linee di prodotto,
Accettazione di un nuovo ordine,
Decisioni di make or buy,
Introduzione di un nuovo prodotto.
40
La classificazione dei costi nelle
decisioni
Tipologia di costo
Caratteristiche
Materiali Diretti
Normalmente evitabile
Lavoro diretto
Evitabile in assenza di rigidità
salariare o in presenza di impieghi
alternativi; non evitabile in caso
contrario
Costi Indiretti Variabli
Alcune voci sono evitabili
Altre hanno comportamento
analogo al lavoro diretto
Costi Indiretti Fissi
Normalmente non evitabili
La valutazione della
profittabilità dei prodotti
„
Quale dei tre
maggiormente?
prodotti
A
deve
essere
B
C
prezzo
8
1
2
Cv
5
0.5
1.2
1.000
6.000
500
Q vendute
CF comuni
“spinto”
4.000
A
B
C
Ricavi
8.000
6.000
1.000
Costi
5.000
3.000
600
MdCT
3.000
3.000
400
CF comuni
4.000
41
La valutazione della profittabilità
dei prodotti in presenza di
risorse scarse
„
L’azienda X produce 3 tipi di motori fuori bordo.
Esprimere un giudizio sul mix di produzione più
conveniente da adottare, sapendo che la capacità
produttiva degli impianti è di 500 ore e che i tempi di
produzione e assemblagggio di A, B e C sono
rispettivamente pari a 2, 5, 10 ore
Motore A
Motore B
Motore C
Prezzo
500
950
1.200
Cvu
300
700
750
MdCu
200
250
450
MdCu/P
40%
26.3%
37.5%
Eliminazione di una linea di
prodotto
„
„
„
Tale analisi consiste nel confronto tra i costi e i ricavi
relativi ad azioni alternative, al fine di definire il risultato
differenziale scaturente da una decisione rispetto alla
situazione di partenza.
Nel calcolo differenziale incidono solamente i costi e i ricavi
rilevanti, cioè i valori che sono evitabili in situazioni
alternative rispetto a quella di partenza o che si generano
solamente in esse.
I costi irrilevanti, presenti nella stessa entità in tutte le
alternative messe a confronto, non incidono nel calcolo
differenziale.
42
Esempio
„
Si valuti la convenienza economica ad
eliminare la linea in perdita.
Linee di prodotto
Totale
A
B
C
Ricavi
500.000
300.000
400.000
1.200.000
Costi variabili
270.000
202.000
220.000
692.000
MdC lordo
230.000
98.000
180.000
508.000
Costi fissi diretti
non eliminabili
156.000
119.000
125.000
400.000
MDC semilordo
74.000
-21.000
55.000
108.000
Decisioni relative all’accettazione
di un nuovo ordine
Nel breve periodo non è sempre opportuno rifiutare gli
ordini con prezzi inferiori al costo pieno.
Esempio. L’impresa X fabbrica un prodotto al CVu di 10.000 € e
lo vende ad un prezzo di 17.000 €.
I CF sono pari a 50.000.000 mentre la quantità prodotta e
venduta è di 10.000 unità.
Nell’ipotesi in cui l’impresa abbia la possibilità di produrre
ulteriori 3.500 pezzi senza dover aumentare i costi fissi,
conviene all’impresa soddisfare tale richiesta a un prezzo di
10.500 €?
43
Decisioni di “Make or Buy”
„
Sono decisioni in cui l’impresa è chiamata a
valutare la convenienza economica tra
produrre direttamente un prodotto/servizio od
un suo componente o comprarlo all’esterno.
I costi differenziali nelle
decisioni di “Make or Buy”
„
Æ
Æ
Rileviamo/stimiamo i costi che subiscono una
variazione nel passaggio da un’alternativa all’altra.
COSTI CESSANTI: oneri che l’impresa non dovrà
più sostenere laddove decida di passare dal make
al buy.
COSTI SORGENTI: oneri che l’impresa dovrebbe
sopportare nel caso si ricorresse al mercato esterno
(buy)
44
Un esempio di una decisione di
make or buy
„
Ad un’azienda che realizza un prodotto caratterizzato
da un costo pieno di 30 euro viene avanzata da parte
di un fornitore esterno la cessione dello stesso bene a
28 euro. Dovrebbe l’azienda cessare la produzione e
attivare un contratto di fornitura con l’imprenditore
esterno?
Materie prime
12
Manodopera diretta
13
Costi fissi (affitti locali e costi di struttura)
2+3
Introduzione di un nuovo
prodotto
Distinzione tra 2 casi:
„ INSATURAZIONE DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA:
„
„
„
se il MDCu/h, è inferiore a ciascuno di quelli dei vecchi prodotti, ->
si destina al nuovo prodotto la c.p. residua
se il MDCu/h è superiore a quello di uno o più degli altri prodotti
(vecchi), si diminuiscono i volumi dei prodotti a MDCu/h più basso.
SATURAZIONE DELLA CAPACITÀ PRODUTTIVA: si verifica
in quale livello della scala di redditività dei prodotti si
inserisce il nuovo prodotto e si opera una sostituzione dei
prodotti meno redditizi con quello nuovo.
45
Esempio
„
„
La capacità produttiva dell’impresa X è di 1.000 ore; si
presenta l’opportunità di inserimento di un nuovo prodotto
(C) che presenta un MDCu di 30.000 € con tempi di
produzione e assemblaggio pari a 30 minuti.
Si individui a quale punto della scala di redditività si
inserisce il prodotto C e si determini la quantità da
produrre.
Prodotto
MDCu
Ore macchina
MDCu per ora Macchina
Q.tà prodotte
A
B
240.000
150.000
3
5
80.000
30.000
70
130
Parte IV: I sistemi di
Pianificazione e Controllo
Il processo di Budgeting e l’analisi
degli scostamenti
46
Il ciclo di pianificazione
„
„
La pianificazione operativa (la pianificazione
delle politiche di vendita e dei costi operativi)
trova
collocazione
all’interno
della
pianificazione strategica dell’impresa.
Tre fasi nella pianificazione strategica:
„
„
„
Identificazione degli obiettivi di lungo termine
Programmazione strategica (come arrivare agli
obiettivi)
Budgeting: si stabilisce l’allocazione delle risorse
nel breve termine.
La pianificazione: il Master Budget
„
„
Il Master Budget è il risultato della fase di Budgeting e
fornisce i piani finanziari per tutte le funzioni
dell’impresa.
Esso costituisce l’insieme coordinato e coerente di 3
tipologie di budget:
„
„
„
Budget operativi: relativi alla gestione operativa dell’impresa
(prezzi, vendite, costi)
Budget degli investimenti (relativi ad investimenti in tecnologie
di processo, prodotto e alla formazione delle risorse umane)
Budget finanziari: determinano la gestione della liquidità e
dell’indebitamento dell’impresa.
47
I budget operativi
„
Il budget delle Vendite
„
Il budget di produzione e delle scorte finali
„
„
Il budget del costo del venduto (acquisti, costi
variabili e fissi di conversione)
Il budget dei costi di periodo (costi commerciali,
di struttura, discrezionali)
Le procedure del Master Budget
48
Il budget delle Vendite
„
„
„
„
E’ il primo passo del processo di budgeting.
Attraverso tale strumento l’impresa fissa gli obiettivi
delle sue politiche commerciali (volumi venduti,
fatturato, prezzi applicati, scelte di mix produttivo).
Influenza il budgeting di produzione.
Particolarmente critico e difficoltoso per le incertezze
nel formulare previsioni sull’andamento del mercato e
sull’entità della domanda.
Il Budget della Produzione
„
„
Definito il budget delle vendite, si passa ad elaborare il
programma della produzione.
Per ogni prodotto i, i volumi di produzione Pi dipendono
dai volumi previsti di vendita, dai volumi previsti delle
scorte finali e dai pre-consuntivi sulle scorte iniziali:
„
„
Pi = Vi + Sfi-Sii
Sulla base del budget della produzione vengono stilati i
budget degli acquisti e dei costi di conversione (che uniti
costituiscono il costo del venduto).
49
Il Budget del Costo del Venduto
E’ composto da:
„ Budget degli Acquisti, dove vengono programmati i
costi relativi all’acquisto di materiali diretti, dei
semilavorati,
„ Budget delle lavorazioni esterne,
„ Budget dei costi di conversione (costi di manodopera
diretta, costi indiretti variabili e fissi).
„ Sulla base di tali budget si determina il costo del
Venduto come:
„
Acquisti + Costi di Conversione – Variazione Scorte
Il controllo: l’analisi degli
scostamenti
„
„
Il problema: a consuntivo i costi sostenuti (e i
redditi operativi) si rivelano spesso diversi da
quelli ipotizzati in fase di budgeting.
Quali sono le possibili cause di tali scostamenti?
„
„
„
„
Variazioni nei volumi di produzione,
Variazioni nei costi unitari di alcuni “input” (es.:
materie prime, manodopera),
Variazioni di efficienza nell’impiego dei fattori
produttivi.
Variazioni nei prezzi dei bene/servizio offerto
50
L’analisi degli scostamenti
„
„
L’analisi degli scostamenti è la decomposizione
ragionata della differenza tra il valore accertato di una
grandezza (costi o ricavi) ed il corrispondente valore a
preventivo, in modo da individuare il contributo dei
singoli effetti che hanno concorso alla formazione di
uno scostamento.
Attraverso tale analisi si vogliono distinguere gli
scostamenti dovuti a fenomeni esogeni (variazione
quantità vendute, variazione costi unitari materie
prime e manodopera) da quelli dovuti a variazioni di
efficienza nell’impiego dei fattori.
L’analisi degli scostamenti nei
centri di ricavo
Gli scostamenti nei ricavi
∆R= Re-Rb= Qe x pe – Qb x pb =
= (Qb+ ∆Q) x (pb x ∆p) - Qb x pb
= Qe ∆p + pb∆Q
“effetto prezzi” + “effetto domanda”
„
51
Gli scostamenti nei costi dei
materiali diretti
„
„
„
„
C = f(Q,c,q)
Q = quantità del bene prodotto
c = costo unitario di materiale diretto
q = quantità di materiale diretta per ogni unità prodotta
∆CMD = CMDe- CMDb= Qeqece– Qbqbcb
= (Qb+ ∆Q) x (qb x ∆q) (cb+ ∆c) - Qb x pb
„
= Qe qe∆c + Qecb∆q + qbcb∆Q
Effetto costi input
Effetto volumi
Effetto efficienza
Gli scostamenti nei costi della
manodopera diretta
„
„
„
„
C = f(Q,c,q)
Q = quantità del bene prodotto
c = costo orario del lavoro diretto
h = efficienza = quantità di lavoro diretto per
ogni unità prodotta
∆CMA = CMAe- CMAb= Qehece– Qbhbcb
= (Qb+ ∆Q) x (hb x ∆h) (cb+ ∆c) - Qb x pb
„
= Qe he∆c + Qecb∆h + cbhb∆Q
Effetto costi
Effetto efficienza
Effetto volumi
52