Report Commissione AGRI

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Report Commissione AGRI
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TITOLO
Riunione Commissione AGRI del 17
marzo 2014
LUOGO E DATA
ORGANIZZATORE
Bruxelles
Parlamento Europeo
17 marzo 2014
Commissione AGRI del Parlamento Europeo
RELAZIONE
Punto 6. Scambio di opinioni sulla relazione della Commissione al Parlamento
europeo e al Consiglio sull'opportunità di istituire un regime di etichettatura relativo
all'agricoltura locale e alla vendita diretta (COM(2013)866 final) e sulla relazione
della Commissione sull'opportunità di istituire l'indicazione facoltativa di qualità
"prodotto dell'agricoltura delle isole" (COM(2013)888 final)
Il Rappresentante della Commissione Europea, introducendo la prima delle due relazioni,
ha spiegato come la Commissione abbia voluto introdurre la possibilità di un’etichettatura per
l’agricoltura locale nella vendita diretta, così da ottenere due risultati: proteggere gli
agricoltori che vendono i propri prodotti direttamente o tramite filiere corte e, allo stesso
tempo, favorire un tipo di vendita con caratteristiche di sostenibilità molto più marcate
rispetto alla maggioranza delle alternative.
Gli studi empirici dimostrano un profondo interesse dei consumatori verso i prodotti locali.
Inoltre, una produzione locale-stagionale a vendita diretta e/o locale utilizza, di solito, metodi
compatibili con l’ambiente, e sono fondamentali in una strategia volta a diminuire le emissioni
di CO2.
Accanto ad un regime di etichettatura autonomo è stata anche valutata la possibilità di
un’indicazione facoltativa di qualità, come misura alternativa: un nuovo sistema di
etichettatura introdotto dal nuovo regime di qualità di cui fa parte, ad esempio, il “prodotto di
montagna”. A detta della Commissione l’utilizzo di indicazioni facoltative di qualità sarebbe
uno strumento molto utile per dare un valore aggiunto a questi prodotti, presentando
procedure di accreditamento meno burocratiche e meno costose; un regime come questo,
inoltre, sarebbe ancora più utile se integrato a finanziamenti per la ricerca di misure
commerciali alternative.
A detta della Commissione strumenti a sostegno di filiere corte o a kilometro 0 esistono, ma
sono fin troppo spesso sconosciuti o mal utilizzati.
La conclusione della relazione della Commissione è che il consumatore, interessato ai prodotti
derivanti da filiera corta, vorrebbe che i prodotti “a kilometro 0” siano facilmente identificabili.
Diversi gruppi di interesse hanno identificato nelle norme igieniche europee un ostacolo per la
vendita locale del prodotto agricolo: la Commissione ritiene però che i regolamenti siano già
dotati di un’elasticità sufficiente per permettere agli stessi di non rappresentare un problema
per gli agricoltori locali. A quest’ultimo proposito sarà necessario capire se Parlamento
Europeo e Consiglio saranno d’accordo o meno.
L’estetica dell’etichetta, e in particolare la presenza o meno di un simbolo, rappresenta un
altro punto da chiarire.
Per quanto riguarda la relazione su un’etichettatura ad hoc per i prodotti dell’agricoltura delle
isole, è stato il Parlamento Europeo a sollecitare questa relazione per valutare un’etichettatura
facoltativa dedicata a questi prodotti, distinta da un regime di etichettatura generale: la
Commissione è stata sollecitata a verificare in che misura questo possa essere conveniente
per i prodotti di questi territori. La Commissione si è subito accorta che la definizione di
“prodotto delle isole” non è univoca, date le molteplici definizioni di “isola” all’interno dell’UE.
Inoltre, una simile etichettatura presenta due problemi fondamentali:
1. non esiste una “tipicità” comune a tutti i prodotti insulari;
2. dal punto di vista commerciale ha più senso indicare la specifica isola di provenienza
piuttosto che l’indicazione “prodotto delle isole”. Infatti, la gran parte dri produttori
agricoli delle isole preferirebbe un’etichettatura specifica della propria isola, più che per
un prodotto insulare generico.
In generale, se da una parte sembra che un’etichettatura facoltativa per i prodotti insulari
potrebbe essere adatta ai piccoli produttori, con costi e oneri limitati, dall’altra una simile
indicazione avrebbe vantaggi limitati, risultando addirittura un ostacolo per altri marchi e
indicazioni già esistenti, quali il DOP.
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Eseguito da:
Pietro Moradei
UNIONCAMERE DEL VENETO
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