L`etichettatura delle uova: un successo per i

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L`etichettatura delle uova: un successo per i
Egregio Ministro,
Lo scorso anno migliaia di cittadini europei hanno firmato una lettera che invitava Lei e suoi
colleghi degli altri Stati Membri a fare pressione sulla UE per introdurre l’etichettatura secondo il
metodo di produzione per tutti i prodotti di origine animale (carne e latticini). La lettera spiegava
che, come consumatori, abbiamo il diritto di sapere come è prodotto il nostro cibo, così da poter
fare scelte informate quando acquistiamo i prodotti alimentari.
Oggi Le chiediamo di sostenere un semplice cambiamento delle regole europee che
risulterebbe dall’etichettatura secondo il metodo di produzione della carne di pollame,
contribuendo così a migliorare la vita di milioni di polli e altri volatili allevati per la loro
carne, ogni anno in tutta l'UE.
L'etichettatura delle uova: un successo per i consumatori e i produttori
Nel 2004 l'UE ha introdotto l’etichettatura obbligatoria secondo il metodo di produzione per le uova
in guscio, un sistema di etichettatura innovativo che si è dimostrato utile ai consumatori e ha
contribuito a migliorare in maniera significativa il benessere delle galline.
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I dati della Commissione mostrano che la percentuale di galline ovaiole NON allevate in
gabbia in Europa è passata dal 19,7% del 2003 al 42,2% nel 2012 (CIRCABC, 2013).
Vi sono state anche ricerche che hanno mostrato, da parte dei consumatori, un tasso
medio di gradimento del 59% per l’etichettatura europea delle uova - con il 65% dei
consumatori che lo trovano utile. Ciò a fronte di un tasso di gradimento del 20% per i
britannici Red Tractor e Freedom Food (Labelling Matters, 2013).
L’etichettatura obbligatoria secondo il metodo di produzione per le uova si è anche dimostrata
valida per i produttori.
All'inizio di quest'anno il British Council Egg Industry (BEIC) ha scritto alla Commissione chiedendo
che il sistema di etichettatura delle uova in guscio venisse esteso ai prodotti contenenti uova,
come dolciumi e panini.
Il BEIC dice che l'etichettatura ha consentito a domanda e offerta di funzionare con più efficacia.
Quando i consumatori sanno quale sistema di allevamento è stato utilizzato per produrre il loro
cibo, molti scelgono prodotti più rispettosi del benessere animale, il che significa che questa
richiesta può essere sfruttata in maniera positiva dai produttori.
Compassion in World Farming Italia-Via Mauro Macchi 27-20124 Milano
Compassion in World Farming Italia è una sede secondaria di Compassion in World Farming, organizzazione senza scopo di lucro
registrata in Inghilterra e Galles con il N. 1095050 e società a responsabilità limitata in Inghilterra e Galles con il N. 04590804.
Un cambiamento semplice
La strategia dell'Unione europea per la protezione e il benessere degli animali 2012-2015
sottolinea l'intenzione di consentire ai consumatori di fare scelte informate, in modo che sia il
mercato a guidare ulteriori miglioramenti del benessere degli animali.
La campagna Labelling Matters (in italiano Questione di Etichetta) ritiene che l’etichettatura
obbligatoria secondo il metodo produzione sia il modo migliore per informare i consumatori
e permettere loro di contribuire a guidare i futuri miglioramenti nel benessere degli animali.
Le diciture per una etichettatura volontaria delle carni di pollame vendute in Europa esistono già:
estensivo al coperto, all'aperto, rurale all'aperto, rurale in libertà (Regolamento (CE) 543/2008 della
Commissione). Se si usano questi termini, i criteri rigorosi stabiliti nella legislazione europea
devono essere soddisfatti.
Vogliamo creare una parità di condizioni in cui il mercato possa operare in modo più efficace. Il
mercato attuale è distorto, a svantaggio dei prodotti più rispettosi del benessere animale, da
etichette che utilizzano parole e immagini che rimandano ad allevamento all'aperto ed elevati
standard di welfare, quando in realtà il pollame è stata allevato intensivamente al coperto.
Crediamo che sia giunto il momento di rendere obbligatori i termini di etichettatura volontaria, e
così facendo, fare sì che tutte le carni di pollame prodotte intensivamente al coperto siano
etichettate in quanto tali.
Inoltre, riteniamo che le diciture esistenti per l’etichettatura volontaria delle carni di pollame
possano essere semplificati. Solo quattro diciture obbligatorie: intensivo al coperto, estensivo al
coperto, all’aperto e biologico, rispecchierebbero il sistema di etichettatura delle uova in guscio e
fornirebbero informazioni chiare, semplici e comparabili al punto di vendita.
I consumatori europei sono a favore di questo cambiamento
Un importante sondaggio effettuato nel 2013 ha mostrato grande favore nei confronti
dell'estensione dell’etichettatura secondo il metodo di produzione a carne e latticini. L'indagine,
fatta da Qa per conto di Labelling Matters, ha registrato le opinioni di 3000 consumatori provenienti
da tre nazioni rappresentative dell'UE: il Regno Unito, la Repubblica Ceca e la Francia. Oltre tre
quarti dei consumatori interpellati si sono espressi a favore dell’estensione dell’etichettatura
secondo il metodo di produzione , basata sul modello delle uova (UK: 83%, CZ: 78%, FR: 92%)
(Labelling Matters, 2013).
Sempre in questo studio, Qa ha anche testato le diciture proposte da Labelling Matters in materia
di etichettatura delle carni di pollame.
 La maggior parte dei consumatori ha detto che il sistema proposto era chiaro. (UK: 70%,
CZ: 70%, FR: 63%)
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E la maggior parte dei consumatori ha detto che l’avrebbero usato. (UK: 75%, CZ: 75%,
FR: 85%)
Rendendo obbligatoria l’etichettatura delle carni di pollame, l'UE contribuirebbe a migliorare la vita
di milioni di polli e altri volatili allevati per la carne in un colpo solo - proprio come l’ etichettatura ha
contribuito a migliorare le vite di milioni di galline ovaiole.
La Commissione europea ha formulato le norme di etichettatura vigenti e può cambiarle - ma per
farlo avrà bisogno del sostegno degli Stati membri.
La esorto a scrivere al Commissario europeo per l'agricoltura oggi, per chiedergli di rendere
obbligatorie le diciture esistenti dell’etichettatura volontaria delle carni di pollame.
Cordiali saluti
[tuo nome]
Bibliografia
CIRCABC, 2013. Number of hens by production method. European Commission CIRCABC:
Communication and Information Resource Centre for Administrations, Businesses and Citizens.
Labelling Matters, 2013. Method of Production Labelling of Meat and Dairy Products Research –
Report. Carried out by Qa Research, London, UK
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