nelle Dolomiti Bellunesi - Vacanze e Turismo in Italia

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nelle Dolomiti Bellunesi - Vacanze e Turismo in Italia
Mario Agostini
Paolo Lazzarin
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nelle Dolomiti Bellunesi
Il meglio di ristoranti, negozi, prodotti, bellezze naturali e artistiche
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BELLUNO
Albergo ristorante DELLE ALPI
via Jacopo Tasso 15, 32100 Belluno
telefono > 0437 940302
e-mail > [email protected]
coperti > 120
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > pesce € 35, carne € 30
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > domenica
ferie > tre settimane in agosto, una settimana in gennaio
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > nelle vicinanze
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Il Delle Alpi, un comodo ristorante a due passi
dalla stazione ferroviaria di Belluno, dal 1992
è nelle mani di Roberto De Zanet e Raffaella,
aiutati da Franco, Massimo e Livio. Roberto,
mettendo a frutto le esperienze fatte in tutta Italia, propone una cucina arricchita di passione e
i suggerimenti dello staff di cucina. Alcuni piatti
sono il punto fermo del menù: zuppa di farro e
gamberoni, carpaccio “delle Alpi”, vellutata di
patate, capesante o scampi, tagliolini all’arancia
(che in primavera diventa asparagi e in autunno
porcini) con i gamberoni, risotto allo stravecchio
di Busche. In passerella il pesce, prevalentemente
sposato con prodotti locali: radicchio, asparagi,
patate, funghi. Un angolino è riservato anche alle
carni locali: conigli, agnelli e anatre. I dolci sono
fatti in casa, dai biscotti ai dolci al cucchiaio. Da
provare la “catalana” delle Alpi, sempre presente
in menù. La cantina offre un buon numero di
etichette: sono presenti tutte le regioni italiane e
alcune etichette straniere.
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Enoteca IL PIACERE
telefono > 0437 27705
coperti > 20
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > domenica
ferie > una settimana a fine gennaio e due a fine luglio
carte di credito > no
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
“Al ristorante come a casa” è il motto di Angelo
Orzes, che gestisce questa enoteca nel centro di
Belluno. Ambiente simpatico, accogliente, cal-
via Mezzaterra 94, 32100 Belluno
do. Entrando, si sente subito un profumino che
conduce in cucina da Claudio Soffiati, chef del
locale dal 1997. La proposta giornaliera (quattrocinque primi e altrettanti secondi) varia dalla pasta e fagioli ai canederli, risotto, brasato, il venerdì
astice o scampi. Non manca qualche delicato dolce, preparato naturalmente da Claudio. Il pregio
dei suoi piatti sta nella preparazione al momento,
nella scelta delle materie prime e nella cura di
esecuzione. “Il Piacere” è prima di tutto enoteca e
le offerte della cantina presentate da Paola Busin
sono di tutto rispetto: 21 i vini bianchi (tra i quali
Picolit e Sauternes); 39 rossi (Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano), una decina i vini da dessert e poi grappe, cognac, brandy,
whisky (ben 15).
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Ristorante TAVERNA
via Cipro 7, 32100 Belluno
telefono > 0437 25192
e-mail > [email protected]
coperti > 80
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30
prenotazione > consigliata nei periodi delle mostre
giorno di chiusura > domenica (sempre aperto in
periodi di mostre in città)
ferie > ultime due settimane di giugno
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > no
accettano animali > sì
La Taverna, dal 1976 della famiglia Simionato, si
trova in un quattrocentesco palazzo del centro di
Belluno e già ai tempi della Serenissima era un
punto di ritrovo e mescita di vini. Lo conferma la
via in cui si trova: Cipro, isola famosa per il vino
resinoso che veniva venduto nell’osteria. Un locale storico, che oggi mantiene tutto il suo fascino,
frequentato da habituée della città e da turisti di
passaggio (è vicinissimo al Palazzo Crepadona,
dove si tengono mostre d’arte). Tre le sale a disposizione, una delle quali recentemente ristrutturata
con buon gusto. Massimo ed Ersilia propongono
una cucina del territorio legata alla stagionalità
dei prodotti. Tra i piatti preferiti: coniglio al forno
(intero o disossato) con radicchio; faraona con la
salsa peverada; bolliti durante l’inverno; baccalà
alla vecchia maniera il venerdì; alla vigilia di Natale s’ciuiss (lumache) e bisata (anguilla, richiestissima); bigoli all’anatra. Le paste sono fatte in
casa. Un posto di rilievo lo hanno i formaggi della
provincia (Massimo è presidente dell’Associazione della Strada dei Formaggi). Numerose le etichette (150) di vini per lo più nazionali e alcune
estere, conservati nella vecchia cantina interrata
del locale a temperatura costante.
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Caffè DEON
telefono > 0437 291428
coperti > 35+60 esterni
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 16-20
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > lunedì
ferie > sempre aperto
carte di credito > tutte
parcheggio > no
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza sulla piazza
Lo storico Caffè Deon è in funzione dal 1870
in pieno centro di Belluno. Dopo qualche mese
di chiusura per lavori di ristrutturazione è stato
riaperto al pubblico nel dicembre 2007 da Gianpaolo Candeago e Giorgio Boito, con gli affre-
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piazza dei Martiri 31, 32100 Belluno
schi e il caminetto evidenziati con colori chiari.
Prima di allora era solo bar-pasticceria, con la
riapertura funziona anche un servizio di cucina a
mezzogiorno. I piatti cambiano settimanalmente
e seguono le stagioni, e in evidenza sono quelli
tipici: gnocchi di zucca, casonziei alle rape rosse,
spaetzle, formaggio Dobbiaco alla piastra, speck
e formaggio locale. Importanti sono le degustazioni estive aperte a tutti (il venerdì dalle 18), organizzate con la collaborazione di Enrico Ielmini,
e le serate didattiche invernali con abbinamento
vino-cibo (a numero chiuso). Naturalmente non
mancano i dolci che variano dalle torte ai mignon, alla pasticceria secca, al Pan de Belum, ai
cantucci e alla biscotteria da tè. Le buone etichette non mancano, con qualche picco elevato. Sono
presenti anche le birre del territorio, artigianali
prodotte dall’Arte Birraria a Seren del Grappa.
Enoteca BALDISSERA
telefono > 389 1947307 - 333 5390369
e-mail > [email protected]
coperti > 80, oltre al bancone
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > domenica
ferie > sempre aperto
parcheggio > sì
accettano animali > di piccola taglia
È il nome di quello che fu il famoso Pub Carrera in funzione per più di trent’anni al piano
terreno dello storico palazzo seicentesco De
Bertoldi-Fulci arricchito anche di affreschi del
Brustolon (diventerà museo civico). L’enoteca è
un ambiente raccolto, che ha mantenuto la struttura originale a volta. Da quest’anno la gestione
via Carrera 11, 32100 Belluno
è nelle mani di Roberto Ferro (delegato provinciale Ais) che ha anche la gestione del ristorante
“La Buona Tavola 2” nella zona dell’aeroporto
di Belluno. È un’enoteca con cicchetteria che
ricorda i “bacari” veneziani e offre una grande varietà di etichette, che spaziano in tutte le regioni
italiane. Ai vini si affiancano proposte gastronomiche stuzzicanti. Si può cominciare con i primi,
che cambiano di giorno in giorno e stagione per
stagione. Poi sono sempre presenti piatti di pesce con un tris di mare, carne salata di Piaia con
rucola e grana, involtini di bresaola e ricotta affumicata. Per chiudere in dolcezza c’è sempre un
dessert. Oltre ai vini c’è la birra di Pedavena servita nei caratteristici stivaletti. Roberto si avvale
della collaborazione della figlia Valeria al banco
e di un bravo chef in cucina.
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Ristorante AL BORGO
telefono > 0437 926755
e-mail > [email protected]
internet > www.alborgo.to
coperti > 90
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì sera e martedì
ferie > due settimane fine gennaio
e la prima settimana di ottobre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì, anche terrazza
L’Anconetta, dove si trova il ristorante Al Borgo,
è al di là del Ponte della Vittoria di Belluno, sulla
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strada verso il Nevegal, nei pressi di quella che
fu la villa di Dino Buzzati e della cappella dove
ora il grande scrittore e pittore bellunese riposa. Il ristorante fa parte di AltoGusto, la grande
cucina delel Dolomiti Bellunesi, e ha sede in
un’antica villa settecentesca: era ridotta a un rudere inabitabile quando fu acquistata, all’inizio
degli anni Settanta, da Flora Battiston e Giuliano Viel. Dopo quattro anni di lavoro fu aperta
al pubblico nel 1979 come albergo-ristorante,
poi, abbandonata l’attività alberghiera, assunse
la sua attuale fisionomia di solo ristorante. In
cucina Renato de Salvador e il suo staff sposano
la tradizione bellunese con quella tipica trevigiana. Vengono utilizzati non solo prodotti del
territorio, ma di produzione propria (verdure,
patate, galline, oche e anitre). L’incombenza è
di Giuliano, che cura anche personalmente tutta
via Anconetta 8, 32100 Belluno
la filiera dei gioielli del Borgo: salami, pancette,
ossocollo, prosciutto. In sala la regia è nelle mani
di Luca Viel, sommelier professionista. Fra le
proposte minestra d’orzo, risotti, gnocchi, pappardelle al sugo di selvaggina, agnello nostrano
al forno, capriolo in umido con la polenta, faraona nostrana e volatili da cortile preparati secondo varie ricette. Molto apprezzati sono anche i
dolci: notevole la panna cotta, che ha una sua
fama ed è da provare, come pure le giuseppine
e la crostata di frutta. Luca, da buon sommelier,
propone i giusti abbinamenti vino-cibo e cura
una cantina con più di 300 etichette. Occhio
particolare al Triveneto e poi tutta l’Italia. Non
manca qualche buon distillato, ma per concludere degnamente un pranzo c’è l’Amaro dello
Speziale, che si fregia di un’etichetta dello scultore Franco Fiabane, preparato personalmente
da Ernesto Riva di Castion. Davanti al ristorante c’è un bel giardino, con un teatro in pietre e
mattoni dove riunirsi a cantare, oppure passare
qualche ora in allegra compagnia.
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NEVEGAL
ALPAGO
cominciano a febbraio a sfidare i venti, con l’acqua
ancora a 1-2 gradi e colorano il lago a primavera, con
l’acqua a 12-15 gradi e i venti nella loro condizione
migliore (Gruppo velico Lago di Santa Croce, via
Morosini 6, Colle Umberto, TV; Scuola di windsurf
Life’s Style, Poiatte, tel. 346 4946944).
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Trattoria ALLA VIGNA
telefono > 0437 990523
coperti > 40
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30-35
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > domenica sera e lunedì
ferie > gennaio
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > di piccola taglia
giardino esterno > terrazzo estivo
Il ristorante si trova a Cadola, alla base del versante
nordorientale del Nevegal, ed è in funzione fin dal
1886, punto di ristoro per i carri e le carrozze lungo la trafficata strada che dalla Pianura Veneta saliva a Belluno e in Cadore valicando il Fadalto. Da
poco più di un anno la gestione è affidata a Dario
Parascandolo. Il locale è costituito da due salette,
una al di sotto e l’altra sopra il pianoterra d’entrata dove si trova il bar, arredate con semplicità ed
eleganza. Dario, reduce da esperienze di chef in
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loc. Cadola, via Marconi 19, 32014 Ponte nelle Alpi
Italia e all’estero, propone una cucina moderna e
creativa e abbraccia piatti tradizionali nazionali e
anche internazionali. Il menù varia in base ai prodotti reperibili in stagione e propone piatti sempre nuovi, ma non mancano mai alcuni classici:
le capesante con spinaci e salsa al limone, il tonno
cotto e crudo, la crema di patate e julienne di sep-
pie, il guanciale di vitello al profumo di arance e
noci. In primavera ci sono i fiori di zucca ripieni
di ricotta e pecorino, i ravioli ripieni di melanzane con filetti di calamari; in estate lo sformatino
di mozzarella di bufala con caviale di melanzane,
crema di peperone e cialda di pomodoro all’olio
di basilico; in autunno e inverno maccheroncini
al torchio con pastin e funghi porcini, bresaola di
cervo con formaggio barricato al pepe e mostarda di pere. Tra i dolci la crema cotta al vapore con
zucchero bruciato, la mousse alla cannella servita con un ventaglio di pere cotte al vino rosso, il
tortino di cioccolato e amaretti. La cantina conta
un centinaio di etichette di quasi tutte le regioni
italiane. Ben curato il servizio in sala.
Ristorante PEDEN
via Peden 6, loc. Valmorel, 32020 Limana
telefono > 0437 918000
coperti > 40+20
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 35
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì e martedì
ferie > da metà gennaio a fine febbraio
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Salendo da Limana verso il Nevegal, dopo 10
km di strada fra prati e boschi, si arriva agli 800
metri di Valmorel e quindi in località Peden,
dove si trova il ristorante, affacciato sui monti
del Parco delle Dolomiti Bellunesi. La sala è
semplice, luminosa e guarda sul bel giardino. Il
locale è aperto dal 1979 con mamma Bertilla in
cucina, papà Roberto (ex pasticciere) e il figlio
Massimo (sommelier) in sala. La signora Bertilla è depositaria dei segreti di nonna Ersilia (specialmente per la selvaggina) e Roberto aveva
una panetteria e pasticceria a Colle Umberto
(Treviso), presupposti
che garantiscono una
buona cucina. Massimo si preoccupa di
consigliare, oltre ai vini,
quale acqua minerale
sia più indicata per un
certo piatto, e perfino
quale caffè alla fine. Altre
sue chicche sono il sale
himalaiano, il
pepe dei Dogi e l’olio giusto per ogni pietanza.
La cucina è quella tipica del territorio, ma curata
con una filosofia tutta particolare, che riguarda
non solamente la scelta delle materie prime, ma
anche la semplicità di esecuzione che valorizza i
sapori in purezza. Regina della tavola è spesso la
polenta, che non richiede primi piatti. Si sposa
bene con il formai frit (con sette tipi di formaggi
grassi), la selvaggina, lo spezzatino di vitello, le
quaglie, le lumache, l’agnello alpagoto. Il menù
segue l’andamento delle stagioni. In primavera
gnocchi con erbe selvatiche, rotolo di pasta alle
ortiche ripieno di fonduta e condito con ragù o
ricotta affumicata, il radiccio “consà” con il lardo. In estate la fungatela (funghi e ricotta). In
autunno gnocchi di zucca. In inverno minestra
di fagioli, crema di patate,
tortelloni con l’anitra,
e gli stracci con il ragù
rustico. Spesso presente
il baccalà, cucinato in
bianco, e molto richiesto è il coniglio (alla
cacciatora, in bianco o
cotto nella pentola di
pietra ollare). Tra i dolci, tutti preparati in casa, ci sono la sfoglia, la mousse
di marrons glacé in salsa di cachi. A Natale e Pasqua panettoni e colombe con la “madre” bianca.
In cantina ci sono più di 200 etichette nazionali
ed estere e -udite udite- una quindicina di acque
minerali fra le più apprezzate del mondo.
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Trattoria ALLA PERGOLA
telefono > 0437 40396
coperti > 35
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > settembre
carte di credito > no
parcheggio > limitato
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Non facile da trovare questo locale dall’aria tutta
casereccia, vuoi per il dedalo di strade da seguire
per arrivarci, vuoi perchè manca perfino l’insegna. “Non serve, tanto ci conoscono tutti”, sostiene la signora Giuseppina Zardini, che lo gestisce.
La sua simpatia e il suo sorriso sono coinvolgenti,
come la sua cucina, semplice ma ricca di profumi e sapori. L’ambiente ricorda le vecchie case
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vicolo Fontana 102, 32010 Chies d’Alpago
contadine, semplici e spartane ma piene di calore umano. Il ristorante è stato aperto nel 1950
dal papà Giulio per essere il bar del paese, l’anno
dopo è stato ampliato e da allora è rimasto più o
meno com’era, con gli arredi che portano i segni
del tempo. Anche in cucina si lavora come una
volta, a preparare pasticcio, cannelloni, minestrone sulla stufa a legna che rende i cibi ancora più
gustosi. Ineguagliabile è il famoso agnellino (naturalmente doc dell’Alpago) cotto nel forno della
cucina a legna, e servito con la polenta gialla di
farina macinata nel molino poco distante, accompagnato dalle verdure dell’orto (curato dal marito Tarcisio), o funghi ed erbe spontanee. Buoni
anche i primi (risotto agli asparagi, ai funghi, ai
bruscandoi, pasticci di verdure e carne) e i pochi
altri secondi (coniglio e pollo ruspanti, arrosti e
stufati). I dolci preparati in casa sono tiramisu,
strudel e torta di ricotta. Limitata la scelta dei vini,
ma viene servito un discreto Cabernet franc o
Sauvignon e un dignitoso Prosecco per aperitivo.
Ristorante locanda SAN LORENZO
telefono > 0437 454048
e-mail > [email protected]
internet > www.locandasanlorenzo.it
coperti > 45
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 55
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > mercoledì
ferie > tre settimane a marzo
carte di credito > American Express, Visa, Cartasì
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
camere > sì
La Locanda San Lorenzo, gestita dalla famiglia
Dal Farra dall’inizio del secolo scorso, è il luogo
ideale per gli amanti della buona tavola (ha una
stella Michelin). La cucina è sostanzialmente
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tradizionale, arricchita con elementi di pregio
e con un tocco internazionale. Ci riferiamo, per
esempio, al foie gras e al tartufo che compaiono a
integrare alcuni piatti. È anche una cucina molto
attenta alle nuove tecniche di preparazione e di
cottura, atte a soddisfare le esigenze della moderna dietetica. Non si lascia, però, influenzare
dalle mode. Alla base di tutto c’è la bontà delle
materie prime, cercate sul territorio: l’agnello al-
via IV Novembre 79, 32015 Puos d’Alpago
pagoto, i mieli del bellunese, i formaggi della Val
Belluna, il pesce del lago di Santa Croce, i fagioli
bellunesi... Il segreto del successo del locale è un
buon lavoro di squadra, ben coordinato fra sala,
cucina e cantina. La cantina del locale, davvero
imponente, è la grande passione della famiglia
Dal Farra. Ha una lunga storia alle spalle e da 30
anni è un ritrovo per molti gourmet. Leggendo
la carta dei vini si trova sicuramente qualcosa di
interessante per accompagnare ogni piatto, perché le etichette sono numerose e di alto lignaggio, sia italiane sia estere. La Locanda dispone
di dodici camere, che offrono la possibilità agli
ospiti di pernottare in un ambiente famigliare e
molto accogliente. Il San Lorenzo è presente nei
primi cento ristoranti in tutte le guide e fa parte
di AltoGusto, il marchio creato per promuovere i
prodotti del territorio.
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Albergo ristorante DOLADA
telefono > 0437 479141
e-mail > [email protected]
internet > www.dolada.it
coperti > 44
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 63
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > domenica sera e lunedì
ferie > gennaio
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
servizi per bambini > no
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Siamo a Plois di Pieve d’Alpago, in una bella posizione panoramica con il Lago di Santa Croce a
portata di mano, e in un locale che ha una stella
Michelin. Dal 1923 qui è in funzione l’albergoristorante Dolada della famiglia De Prà. Il locale è elegante e raffinato, tappa d’obbligo per gli
amanti dell’enogastronomia di qualità. La cucina da nove anni è in mano a Riccardo De Prà
(siamo alla quarta generazione) che ha ricevuto
il testimone dal padre Enzo, chef geniale che
ha portato la gastronomia bellunese alla ribalta
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nazionale. Dopo numerose esperienze accumulate in giro per il mondo è tornato al Dolada
per stupire, e dopo un inizio scoppiettante, con
proposte da alcuni considerate osé, Riccardo ha
trovato la sua dimensione, un giusto equilibrio
fra creatività, innovazione, fantasia e sapori del
territorio. Se il locale è diventato famoso per le
lumache, le lumache ci sono ancora, come ci
sono i formaggi affinati in casa, l’agnello alpagoto (presidio Slow Food), i prodotti dell’orto, gli
allevamenti “di casa” di suini e bovini, i fagioli, il
pesce del lago. Queste le materie prime con le
quali Riccardo gioca per comporre i suoi menù
che chiama “degli ingredienti”, interpretando le
materie prime legate (principalmente) al territorio e al gradimento ricevuto dai clienti. I dolci
non mancano e sono di spessore. Nell’ottica
della sua fantasia ha rivoluzionato anche il pane
in tavola: offre infatti la classica pagnotta di una
volta, cotta in un forno del paese e il profumo
di pane si espande tutt’intorno. La cantina è ben
fornita con vini nazionali, francesi (una buona
selezione) e spagnoli. È curata in modo impeccabile e professionale da mamma Rossana e
dalla sorella Benedetta che si occupano anche
del servizio in sala. Il Dolada ha anche sette camere.
Il Dolada fa parte di AltoGusto, la grande cucina
dele Dolomiti bellunesi.
Trattoria SAN MARTINO
telefono > 0437 40111-470191
coperti > 70
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 27-30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì sera, martedì sera
e mercoledì
ferie > occasionalmente
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì con riserva
giardino esterno > sì
Nel 1976 c’è stato il primo recupero della pecora
di razza alpagota, e l’agnellino dell’Alpago da alcuni
anni è Presidio Slow Food ed è diventato famoso,
ma Aldo Barattin fin da piccolo ha vissuto in mezzo alle pecore e a vacche e maiali. I suoi agnellini
si possono gustare nella trattoria di famiglia a San
Martino, dal 1983 condotta da Aldo, Enrica, Gabriella e Norina, ma fin dagli anni Sessanta curata
dalla madre. In cucina opera Gabriella, coadiuvata saltuariamente dal nipote Pietro, studente
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via Don Barattin Ermolao 23, Chies d’Alpago
di Scienza dell’alimentazione e con tre anni di
esperienza gastronomica in Inghilterra alle spalle.
In sala serve Norina, con la collaborazione delle
figlie. La gestione famigliare, la cordialità e simpatia
dell’accoglienza si riflettono nella cucina di antica
tradizione, semplice e dai sapori decisi. Naturalmente il piatto forte è l’agnellino, principalmente al
forno (su prenotazione), ma anche nelle bracioline
a scottadito, con aglio e rosmarino. Entrambi sono
accompagnati da una saporita polenta di farina
integrale del molino De Pizzol di Schiucaz (Pieve
d’Alpago) e di verdure di stagione raccolte nell’orto di casa. Oltre all’agnellino si possono gustare la
“pita” (gallina) in umido, la tagliata di manzo o di
cervo, il cinghiale stufato, il capriolo in umido. Tra
i primi ci sono risotti, tagliatelle condite con sughi
di stagione, tortelloni con ripieno di erbe di stagione, minestra di orzo e fagioli, zuppe di zucca o di
tarassaco. Per antipasto ci sono insaccati nostrani
(salame, ossocollo, pastin di agnello) con verdure
in agrodolce preparate da Gabriella e Pietro. I dolci
sono preparati in casa: semifreddi di vari gusti, crostate, dolce alla ricotta di Norina. Scelta limitata di
vini, ma non manca qualche buona etichetta.
FELTRINO
VALBELLUNA
Osteria ALLA CERTOSA
loc. Mis 83, 32037 Sospirolo
telefono > 0437 843143
e-mail > [email protected]
internet > www.allacertosa.it
coperti > 40
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 22
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì e martedì;
aperto solo la sera, domenica anche a pranzo
ferie > tre settimane a giugno, una settimana a febbraio
carte di credito > le principali
parcheggio > sì
accettano animali > solo nella sala bar
L’Osteria alla Certosa si trova a pochi chilometri
dalla Certosa di Vedana. Il locale è piacevole nella
sua semplicità, e dà l’idea del mangiare genuino.
Tutto è nelle mani di Casimiro e della moglie
Nadia, che perseguono la filosofia della freschezza (un prodotto fresco è sempre autentico) e del
contenimento dei prezzi. Ecco il perché di alcune
scelte particolari, come il servire lo stesso primo
per tutti i componenti del tavolo (solo le zuppe
possono essere diversificate). Altra scelta particolare è quella di proporre solo antipasti e primi
(niente secondi) strettamente legati alla stagionalità e a quanto offre il mercato. Ecco allora fritta-
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tine con le erbe della stagione, polpettine con il
bollito e le patate, fiori di zucca ripieni di ricotta.
Particolare attenzione ai formaggi, sia locali sia
nazionali (e qualche estero), serviti con mostarde
o composte di mele e rosmarino, pesche e peperoni, cipolle rosse e prugne, pomodori verdi.
Sempre presenti i risotti per tutte le stagioni e la
zuppa di cipolle; poi, di volta in volta, quella di
fagioli e cozze; di porcini e gnocchetti di zucca; di
farro; pennoni ripieni di ricotta e basilico conditi
con pomodori e melanzane grigliate; fagotto ripieno di porcini e patate su una vellutata di porri.
Sei-sette i dolci preparati in casa: una mousse, un
semifreddo, la torta di noci, nocciole e cioccolata;
la frangipane con le pesche in estate e con le arance in inverno.
Il pane, la domenica viene prodotto in casa, gli altri giorni proviene dal panificio di fronte, di sicuro
affidamento. La cantina è ben fornita: più di 400
le etichette che spaziano su tutta Italia.
Ristorante pizzeria ALL’ANGELO
telefono > 0437 888039
e-mail > [email protected]
coperti > 55
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì, martedì a mezzogiorno
ferie > seconda metà di luglio
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Questo vecchio ristorante nel centro di Santa
Giustina è stato recentemente rinnovato e arricchito da un forno per la pizza da Enrico e Louis,
che lo gestiscono dal 2005. Uno dei suoi punti
di forza è l’uso dei prodotti di qualità possibilmente reperiti in loco e il discorso vale sia per il
ristorante sia per la pizzeria; radicchio di Santa
piazza dell’Angelo 5, 32035 Santa Giustina
Giustina, farina di mais “sponcio”, fagioli nostrani, pastin,
“passata” preparata con pomodori biologici maturati
al sole, farine biologiche
di farro e di frumento
macinate a pietra. La
pasta è fatta in casa.
Da provare è il piatto di affettati misti
con salumi locali.
Anche la carne è
di provenienza
locale. I dolci
sono fatti in
casa. La cantina non è
molto ricca, ma con buone etichette che coprono quasi tutto il panorama
nazionale, dall’Alto Adige alla Sicilia. Tra le birre,
ce ne sono due artigianali: una di Bamberg e
una locale, “Mazoral di Rasai”.
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Ristorante locanda BAITA A L’ARTE
telefono > 0437 800124
coperti > 50
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 35
prenotazione > sì
giorno di chiusura > lunedì e martedì a mezzogiorno
ferie > 15 giorni a gennaio
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì di piccola taglia
giardino esterno > sì
San Gregorio nelle Alpi si trova ai piedi del monte Pizzocco e qui, in una vecchia casa colonica
ristrutturata in mezzo al verde, si trova la Locanda
Baita a l’Arte (che in dialetto indica il capanno degli attrezzi). Fuori un’ampia terrazza che guarda
la Valbelluna, all’interno due accoglienti salette.
Belli i soffitti, con legno recuperato dal vecchio
casale, essenziale e molto curato l’arredamento,
54
via Belvedere 43, 32030 S. Gregorio nelle Alpi
improntato al colore rosa. Il locale è gestito dalla
metà degli anni Novanta da Anna, Dino e Roberto Merlin, che però sono noti nell’ambiente
della ristorazione da molto tempo prima. Dino,
sommelier professionista, cura la cucina; Roberto (anch’egli sommelier professionista) e la madre Anna seguono il servizio in sala. La cucina è
quella del territorio rivisitata e segue l’andamento
delle stagioni, con verdure ed erbe selvatiche in
primavera, funghi e selvaggina in autunno. Si possono così gustare le crespelle con asparagi selvatici, lo sformato di ortiche, gli gnocchi con burro
fuso e ricotta affumicata, la polenta con lo skiz,
il carrè di cervo con anice stellato (servito con
composta di mele e mirtillo rosso), le bracioline
di agnello al timo. I dolci sono ovviamente preparati in casa: bavarese con le fragole, mousse di
cioccolato bianco, sfoglia con le mele, millefoglie
con lamponi caldi, tortino caldo di mele con salsa
di fragole. In cantina vini nazionali ed esteri. Buona scelta di grappe aromatizzate.
Ristorante DAL CONTE
telefono > 0437 858364
internet > www.ristorante-dalconte.it
coperti > 40
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 28
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > lunedì (sempre aperto in stagione)
ferie > febbraio
carte di credito > Visa, Mastercard
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Il locale si trova nel verde della campagna di Santa
Giustina, a meno di due chilometri dalla statale,
ed è stato ottenuto con la ristrutturazione di un
vecchio casale, del quale ha mantenuto lo stile
rustico. Due sono le sale, con soffitto di travi di
legno, pavimenti di pietra e un bel camino. Molto
piacevole è mangiare in estate sull’ampia terraz-
loc. Salmenega 14, 32035 Santa Giustina
za coperta circondata dal verde. Il proprietario è
Claudio Sacchet (detto “il conte”), che continua
la tradizione famigliare e lo gestisce insieme a Jessica Parenzin. Il locale è nato come agriturismo
nel 1988. In cucina c’era la zia Bianca, che preparava piatti tradizionali, come il galletto arrosto al
limone o l’anitra arrosto flambata al cognac serviti con la polenta. È diventato ristorante nel 1996,
mantenendo inalterate le proposte della cucina.
Le materie prime sono scelte con cura, i sapori
sono semplici e pieni, le verdure fresche dell’orto
abbondano. Oltre ad anitre e galline, ci sono tagliatelle al sugo d’anatra, risotti con verdure di stagione, strozzapreti, baccalà alla bellunese, bolliti e
stracotti. Per dolce la crostata con confetture fatte
in casa. In estate funziona il barbecue all’aperto
e si possono gustare grigliate di filetto, costata e
tagliata di manzo, costicine di agnello, braciole di
maiale, salsicce. Il caffè viene fatto con la moka,
e si beve corretto con la grappa. In cantina pochi
ma buoni vini veneti.
55
Hostaria CASTELLO DI ZUMELLE
loc. Castello di Zumelle, Villa di Villa, 32026 Mel
telefono > 0437 747049
e-mail > [email protected]
internet > www.castellodizumelle.it
coperti > 80 (+120 nel castello)
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 35
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > gennaio
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > sì
accettano animali > sì
Nel 1999, dopo una ristrutturazione durata cinque
anni, l’intero castello viene affidato a Renato Dal
Piva, di Mel, che con la moglie Lucia e il figlio Nicola gestisce un B&B, un ristorante con salone per
banchetti, e…un sito storico che ospita uno dei
rarissimi castelli della provincia di Belluno sopravvissuti alla totale distruzione ordinata dai francesi.
Tutte le domeniche Renato veste i panni di attore
e nel cortile del maniero ne racconta la storia, la
prima domenica di luglio organizza la “Festa della
Perdonanza”, con decine di comparse in costume
che animano le sale del castello: si mangia, si canta e balla, si partecipa a giochi
e si assiste a spettacoli. Altre saltuarie
manifestazioni storiche avvengono durante l’anno. Appena sotto le
mura del castello c’è un casale che
ospita il ristorante. In cucina, da
un paio d’anni, c’è Andrea, che ha
fatto belle esperienze in diversi
ristoranti del nordest. I piatti
sono realizzati con prodotti del
territorio (soprattutto quelli
del Parco), resi originali da
un tocco di rivisitazione
personale. Largo impiego hanno
i formaggi e le erbe aromatiche: ecco allora il
pastin in verza gratinato con formaggi di malga, il
maiale alla lavanda, il puledro alla camomilla con
cestino di patate, gli gnocchi all’ortica gratinati, il
tortello con radicchio di campo, i tortelli con i funghi o con la zucca e radicchio di Treviso. Il piatto
zumellese è polenta con pastin, sopressa all’aceto
di mirtillo, patate in cartoccio, skiz e funghi. Da
provare anche le costicine di agnello con miele e
mostarda, la zuppa di cipolle e farro, le
tagliatelle di grano saraceno
con fiori di zucca e mazzancolle, il risotto con petali di
rosa. Tra i dolci, fatti in casa,
ci sono la torta zumellese (con
ricotta e noci), lo strudel di mele
e orzo, il semifreddo alle nocciole
e miele. Chi lo desidera può anche
portarsi a casa vasetti con dentro un
pizzico di “territorio”: ortiche, fiori di
tarassaco, fiori di camomilla o asparagi in agrodolce, funghetti sott’olio, farina di mais sponcio, farro, fagioli, orzo,
marmellate.
59
Ristorante LA COLOMBINA
telefono > 0439 83358
e-mail > [email protected]
coperti > 20; 30 in estate
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > domenica sera e lunedì
ferie > variabili
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Fabrizia Pezzè Candiani da sei anni ha abbandonato la laguna di Venezia per trasferirsi nelle
Prealpi Bellunesi, nella campagna feltrina ai
confini della provincia di Treviso, dove ha aperto un locale piccolo, grazioso e accogliente in un
posto tranquillo, non semplice da raggiungere
ma che vale la pena andare a cercare. Fabrizia
propone una cucina con materie prime selezionate con cura, presentate in forma semplice
62
loc. Canal di Anzù 40, 32032 Feltre
e personale, valorizzando il gusto dei prodotti.
La carne di manzo (chianina) proviene dalla
macelleria Secci di Strada in Chianti. Gli animali da cortile sono di provenienza locale. Le
verdure, nei limiti del possibile, sono coltivate
in proprio negli orti che circondano l’osteria.
Patate e fagioli sono esclusivamente della zona.
Le paste all’uovo, come pure i ripieni, sono preparati in casa; la pasta di grano duro proviene da
Gragnano. Anche i dolci sono fatti in casa: torta
di mele, di mandorle, di
frutta secca. Su ordinazione viene preparato anche
pesce. Dalla cucina sono
banditi i prodotti congelati. Naturalmente è l’estate il periodo migliore per
andarci, quando si può
godere l’ampia terrazza
e il grande barbecue. C’è
anche la possibilità di
pernottare in due confortevoli camere a pochi
metri dal ristorante. Più
capiente del locale è la
cantina dei vini, con ben
200 etichette, alcune delle quali di alto lignaggio.
Ristorante PANEVIN
telefono > 0439 83466
e-mail > [email protected]
coperti > 25
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 27
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > variabili
carte di credito > Visa, Mastercard
parcheggio > sì
accettano animali > sì di piccola taglia
A Cart, sulla collina a tre chilometri da Feltre,
si trova il ristorante Panevin, accogliente locale
dove si respira un’atmosfera di casa. Da undici
anni è gestito da Costanza e Remo. Due sono le
salette a disposizione (una delle quali affrescata
dal pittore Vico Calabrò) per gustare una cuci-
66
loc. Cart 16, 32032 Feltre
na semplice ma dai sapori decisi. I piatti vengono preparati al momento, con materie prime di
stagione e del territorio scelte con cura. Molti
dei prodotti utilizzati sono di aziende che aderiscono alla Carta Qualità del Parco. Sempre
presenti in menù sono speck feltrino con tortino
di patate, insalata di caprino fresco, gnocchi di
pane e verdure con ricotta affumicata, tagliolini
al mirtillo, lardo e fiori, tortelloni di selvaggina,
pasta con formaggi stagionati locali, filetti di
maiale affumicato con purè senapato, tagliata di
angus o feltrina. Tra i dolci, da provare è la crema
di yogurt con fragole, la bavarese al cioccolato, la
torta di mele e noci feltrine. In cantina circa 150
etichette di vini di quasi tutte le regioni italiane e
discreta scelta di grappe e distillati. Buona anche
la varietà di aceti (di produzione propria, monovitigni, balsamici di Modena, di mele austriaco,
di miele, di cherry).
Pasticceria GARBUJO
telefono > 0439 2316
e-mail > [email protected]
internet > www.pasticceriagarbujo.it
giorno di chiusura > mercoledì
ferie > dall’ultima domenica di giugno al 15 luglio
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > nel vicino supermercato
accettano animali > no
Un tuffo in un mare di dolcezza nel centro storico di Feltre. I fratelli Carlo e Roberto Garbujo
da trent’anni sono un punto di riferimento per gli
amanti del dolce nel Feltrino. Una professione di
via Tezze 16, 32032 Feltre
baione, le meringate, le torte di sfoglia, le creme
preparate con burro di affioramento, le frittelle
(particolarmente leggere), le giuseppine, i crostoli. A queste delicatezze da consumare in giornata
si aggiungono i prodotti “da credenza”, che si possono portare a casa e resistono molti giorni. Uno
di questi è la polentina feltrina, un morbido impasto di farina di mais sponcio (un’antica varietà
di cui si è ripresa la coltivazione in Valbelluna),
uova, burro, nocciole; un altro è la torta alla birra,
ispirata (non poteva essere diversamente) dalla
vicina Birreria Pedavena (la presenza di lieviti di
birra non filtrata conferisce alla crema un sapore
particolare). Agli alpini, presenti in gran numero
nella zona, sono dedicati la Torta dell’Alpino, farcita (per rispetto alla tradizione) con una crema
alla grappa di pino mugo, e i Graspetti, morbidi
biscotti all’aroma di grappa. C’è anche un angolo
riservato ai vini e ai liquori, con un centinaio di
etichette, per lo più italiane ma anche straniere,
tra cui Moet & Chandon e Veuve Cliquot, ma
anche di piccoli produttori qualificati.
famiglia: prima di loro anche i genitori e i nonni
erano pasticcieri, e il bisnonno faceva biscotti
a Fonzaso già nell’Ottocento. Un grande salone molto luminoso ricco di vetrinette: a destra
le caramelle, sfuse e in pacchetti; a sinistra una
vasta scelta di piccola e grande pasticceria. Due
graziose salette più riservate dove sorbire the,
caffè e cioccolata calda con pasticcini. La scelta
è vastissima, preparata nell’annesso laboratorio
di cui Carlo segue personalmente la produzione,
servendosi anche di consulenti per tenersi aggiornato. Uno di questi e Luigi Biasetto, che guidava la
squadra italiana che nel 1997 vinse (per la prima
volta) il Campionato del Mondo di pasticceria
in Francia. Chi accetta suggerimenti provi lo za67
Birreria PEDAVENA
telefono > 0439 304402
e-mail > [email protected]
internet > www.birreriapedavena.com
coperti > 700 suddivisi in tre sale
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > no
giorno di chiusura > lunedì escluso luglio e agosto
ferie > mai
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
La Birreria Pedavena è un locale storico, nato
nel 1897 con la fabbrica della birra e il banco di
mescita, ed è oggi la più grande d’Italia, sia come
edificio sia come quantità di birra venduta in un
anno: 3500 ettolitri. Oggi nel bar-ristorante, diretto da Lionello Gorza con la figlia Antonella,
i piatti sono ancora tutti improntati sui prodotti
locali e trovano il loro abbinamento con le birre
prodotte nell’annessa fabbrica. Il piatto Pedavena
(pastin, arista e wurstel ai ferri), crocchette, crauti
70
viale Vittorio Veneto 76, 32034 Pedavena
e fagioli in insalata vengono abbinati alla birra del
Centenario; il piatto Praga (prosciutto di Praga
ai ferri con crocchette di patate e salsa Bernese)
è abbinato alla birra Castello rossa riserva Planais; il tagliere di formaggi della Lattebusche è
accostato alla birra Pedavena classica, e così via.
Il locale è ideale per famiglie con bambini, visto
il grande parco che affianca la struttura. Un occhio di riguardo, quindi, per i piccoli ospiti con
il “Menù Topolino”. Tante le manifestazioni nel
corso dell’anno. Musica dal vivo dal giovedì alla
domenica.
Ristorante AL PENTAGONO
telefono > 0439 44750
coperti > 40
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 35-50
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > sempre aperto
carte di credito > tutte
parcheggio > pubblico
accettano animali > no
Il ristorante “Al Pentagono” si trova all’imbocco di
Seren del Grappa, in bella posizione panoramica
che domina la pianura. L’ambiente è piacevole, accogliente e caldo, elegante ma familiare, con una
bella kachelofen che arreda una parete della sala
da pranzo e comode panche all’intorno. Il grande
fabbricato (il “pentagono”) fino al 1985 ospitava
piazza Tiziano Vecellio 1, 32030 Seren del Grappa
una fabbrica di bibite (Serenella) e nel locale oggi
adibito a ristorante c’era una norceria (il Bottegon). Dal giugno 2008 è gestito da Cristian e Daniel Cecchin, due fratelli feltrini, il primo in cucina
e il secondo in sala. Il ristorante è a tutto-pesce,
grazie alla pescheria Grisot di Feltre, che appartiene a… papà Sandro e mamma Mirella. Qualità
e freschezza sono assicurate e il menù varia giorno per giorno in funzione del pescato reperito ai
mercati di Venezia. Fra gli antipasti vanno molto i
crudi: ostriche, carpaccio di tonno o di branzino,
tartara di salmone, scampi e gamberi della Sicilia. Come primo gli spaghetti, tagliolini o risotto
con…il pescato. Lo stesso vale per i secondi, alla
griglia, al forno, in umido. Per chi non gradisce il
pesce ci sono proposte alternative a base di carne.
Buono l’assortimento dei dolci, a partire dal tortino di cioccolato caldo. In cantina una quarantina
di etichette, nazionali ed estere.
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Albergo ristorante CROCE D’AUNE
passo Croce d’Aune 32, 32034 Pedavena
telefono > 0439 977000
coperti > 200
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > lunedì escluso luglio e agosto
ferie > tre settimane in novembre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Il locale è gestito dalla famiglia Gorza, con la signora Anna e il figlio Giovanni in cucina, Antonella in
sala e Lionello che si divide fra questo grazioso e
familiare locale e la vicina Birreria Pedavena. Giovanni ha portato qualche piacevole innovazione al
“Croce d’Aune”, dove da sempre i piatti sono semplici, caserecci. Da segnalare la particolare cura
nella scelta delle carni, che sono sempre del territorio. Fra i piatti da provare ci sono quelli a base di
selvaggina, e tra i primi le tagliatelle alla boscaiola
e gli gnocchetti fatti in casa. Il baccalà è un piatto
forte sempre presente nel menù. Nella piccola
cantina ci sono etichette che rappresentano tutte
le regioni d’Italia. Molto apprezzata a fine pasto la
grappa aromatizzata al pino mugo.
ȹɄɑȵǸȃȃɄȇȐȵɑǸɉɉǸ
Formaggio tenero a pasta cruda, di media stagionatura, prodotto nella zona del Monte Grappa. Prende il nome dalla Morlacchia, regione balcanica da dove provenivano i
pastori che si insediarono in questa zona ai tempi della repubblica di Venezia. Viene
ottenuto da latte delle vacche Burline, autoctone del Veneto. Viene lavorato in alpeggio
mescolando il latte scremato della mungitura serale con aggiunte di quello intero del
mattino. Se il latte non raggiunge le caratteristiche necessarie viene utilizzato per produrre il Bastardo del Grappa, un formaggio semigrasso, aromatico e di sapore marcato,
che l’invecchiamento rende prezioso (Azienda agricola Denis Secco, via Bocchette di
Mezzo, loc. Monte Grappa, tel. 0439.438260).
73
AGORDINO
Ristorante VILLA CLIZIA
via Val di Fontana 13, 32025 Mas di Sedico
telefono > 328 4266924
e-mail > [email protected]
coperti > 44
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30-35
prenotazione > gradita e consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > variabili
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Roberto Colle, dopo varie esperienze nelle cucine di locali significativi della provincia, dal 2005
gestisce un proprio ristorante a pochi chilometri
da Belluno. Villa Clizia è un locale raffinato, elegante e coinvolgente, ricavato dalla ristrutturazione di una villa nobiliare del ‘600 a Mas.
78
La cucina è improntata su prodotti di grande
qualità, provenienti dal Bellunese ma anche da
altre regioni italiane. Quindi, accanto a fagioli e
patate locali, radicchio coltivato a Fiames (l’alta
quota e il freddo lo rendono più dolce), frutti
di bosco, farina di mais “sponcio”, formaggi di
malga, troviamo ottime carni del Piemonte,
formaggi di tutta Italia, spezie di tutto il mondo. Roberto propone piatti tutti da assaggiare:
tataki di tonno servito con sale francese Guerand e aceto balsamico tradizionale di Modena,
maialino in millefoglie su una cialda croccante
ricavata dalla cotenna; ravioli di patate padellate con foie gras, piccione cotto sottovuoto
a bassa temperatura. In chiusura del pasto la
creme-brulé aromatizzata con falso pepe del
Perù e cardamomo e il sorbetto rinfrescante al
sedano e lime. Interessante la cantina, arrivata a
498 etichette che spaziano su tutta Italia e parte
del mondo, con prevalenza del Triveneto, che
rappresenta il 60% dei vini italiani.
Ristorante VILLA CLIZIA
via Val di Fontana 13, 32025 Mas di Sedico
telefono > 328 4266924
e-mail > [email protected]
coperti > 44
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30-35
prenotazione > gradita e consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > variabili
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Roberto Colle, dopo varie esperienze nelle cucine di locali significativi della provincia, dal 2005
gestisce un proprio ristorante a pochi chilometri
da Belluno. Villa Clizia è un locale raffinato, elegante e coinvolgente, ricavato dalla ristrutturazione di una villa nobiliare del ‘600 a Mas.
78
La cucina è improntata su prodotti di grande
qualità, provenienti dal Bellunese ma anche da
altre regioni italiane. Quindi, accanto a fagioli e
patate locali, radicchio coltivato a Fiames (l’alta
quota e il freddo lo rendono più dolce), frutti
di bosco, farina di mais “sponcio”, formaggi di
malga, troviamo ottime carni del Piemonte,
formaggi di tutta Italia, spezie di tutto il mondo. Roberto propone piatti tutti da assaggiare:
tataki di tonno servito con sale francese Guerand e aceto balsamico tradizionale di Modena,
maialino in millefoglie su una cialda croccante
ricavata dalla cotenna; ravioli di patate padellate con foie gras, piccione cotto sottovuoto
a bassa temperatura. In chiusura del pasto la
creme-brulé aromatizzata con falso pepe del
Perù e cardamomo e il sorbetto rinfrescante al
sedano e lime. Interessante la cantina, arrivata a
498 etichette che spaziano su tutta Italia e parte
del mondo, con prevalenza del Triveneto, che
rappresenta il 60% dei vini italiani.
Ristorante VILLA CLIZIA
via Val di Fontana 13, 32025 Mas di Sedico
telefono > 328 4266924
e-mail > [email protected]
coperti > 44
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30-35
prenotazione > gradita e consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > variabili
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Roberto Colle, dopo varie esperienze nelle cucine di locali significativi della provincia, dal 2005
gestisce un proprio ristorante a pochi chilometri
da Belluno. Villa Clizia è un locale raffinato, elegante e coinvolgente, ricavato dalla ristrutturazione di una villa nobiliare del ‘600 a Mas.
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La cucina è improntata su prodotti di grande
qualità, provenienti dal Bellunese ma anche da
altre regioni italiane. Quindi, accanto a fagioli e
patate locali, radicchio coltivato a Fiames (l’alta
quota e il freddo lo rendono più dolce), frutti
di bosco, farina di mais “sponcio”, formaggi di
malga, troviamo ottime carni del Piemonte,
formaggi di tutta Italia, spezie di tutto il mondo. Roberto propone piatti tutti da assaggiare:
tataki di tonno servito con sale francese Guerand e aceto balsamico tradizionale di Modena,
maialino in millefoglie su una cialda croccante
ricavata dalla cotenna; ravioli di patate padellate con foie gras, piccione cotto sottovuoto
a bassa temperatura. In chiusura del pasto la
creme-brulé aromatizzata con falso pepe del
Perù e cardamomo e il sorbetto rinfrescante al
sedano e lime. Interessante la cantina, arrivata a
498 etichette che spaziano su tutta Italia e parte
del mondo, con prevalenza del Triveneto, che
rappresenta il 60% dei vini italiani.
Ristorante ALLA STANGA
telefono > 0437 87611
coperti > 90
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 28
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > giugno e novembre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > no
I primi documenti sull’attività di questo locale
risalgono al 1850, anno in cui i fratelli Zanella
presero in appalto dal Regno Austro-Ungarico
il servizio postale da Belluno ad Agordo e, come
il nome lascia intuire, qui un tempo esigevano
il pedaggio per i veicoli che transitavano nella
Val Cordevole. Accanto all’edificio principale si
notano ancora le stalle dove avveniva il cambio
dei cavalli. Cenni della locanda si trovano anche
in alcuni scritti dei primi alpinisti (Cesare Tomé,
Gottfried Merzbacher) i quali ricordano le soste
alla Stanga.
loc. La Stanga 24, 32025 Sedico
La gestione è da 12 anni nelle mani dei coniugi
Luca De Cia e Patrizia Da Re, che qui ha respirato l’aria di casa e di cucina con le zie e la mamma
ed è garanzia di continuità e genuinità. Il marito
Luca, dopo varie esperienze in giro in Italia (non
è mancato il Dolada) si occupa della cucina di
questo storico locale. Qui quasi tutto viene fatto
in casa: dalla fumante polenta (una al giorno e
sul fuoco del camino, in modo tradizionale), alle
paste (tagliatelle, ravioli, gnocchi), ai dolci e ai gelati. I prodotti sono preferibilmente di stagione,
ma ci sono alcuni piatti sempre presenti: vitello
marinato con le cipolle; capretto allo spiedo (su
prenotazione); in primavera agnolotti di ortiche
e ricotta, tagliatelle con le spungarole; in estate,
pasta di grano saraceno e verdure; zuppa di porcini; insalatina di coniglio croccante; in autunno e
inverno, sfoglie di castagne e fagiano; petto d’anatra con aceto balsamico. Quali dolci, mousse
alla cioccolata, crema catalana e croccantino. In
cantina numerose etichette che rappresentano le
varie regioni italiane con qualche presenza estera.
Sono in vendita anche i prodotti del Parco delle
Dolomiti Bellunesi.
83
Enoteca SCHENOT
telefono > 0437 62569
e-mail > [email protected]
giorno di chiusura > lunedì pomeriggio e martedì
ferie > 15 giorni in primavera e 15 giorni in autunno
carte di credito > no
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza esterna
via Pragante 34, 32021 Agordo
richieste, offrendo delicati vini da dessert e vini
liquorosi dolci. In autunno e inverno vengono
organizzati anche incontri di degustazione.
Rosangela, sommelier, è anche capitano della
Confraternita Enogastronomica del Capitanato
de Agort, fondata alcuni anni fa con lo scopo di
valorizzare la gastronomia e le tradizioni locali.
Al bar-enoteca Schenot, alle porte di Agordo, si
trova birra alla spina e bicchieri di buon vino per
accompagnare un vasto assortimento di stuzzichini, panini e bruschette, tramezzini. Dietro
il banco di mescita si apre la sala degustazione,
dove si possono assaggiare vini di tutta Italia (in
prevalenza Triveneto) ma anche stranieri (Francia, California, Cile, Sud Africa, Australia). La
clientela è in prevalenza costituita da giovani e
Rosangela e Roberto si sono adeguati alle loro
ȨȘǸȝȨɄȵȨȇȨ0Ǹȹ͔Ƚ
È un prodotto IGP protetto dal “Consorzio tutela fagiolo di Lamòn”, prodotto soprattutto negli altipiani di Lamòn e di Sovramonte, nel Feltrino, fin dal 1500. È un fagiolo
bianco screziato di porpora, dalla buccia tenera e con la polpa soda e saporita, cremosa quando cotta. Il migliore è la varietà Spagnolit, piccola e ovoidale, con striature
rosso brillanti; lo Spagnolo o ballotton, più raro, è ovoidale con striature violacee; il
Calonega ha forma schiacciata ed è il più coltivato, per l’ottima resa e la qualità (ideale
per le minestre); il Canalino, con striature rosso scuro, è più consistente e con buccia
coriacea. Lo si gusta in mille modi, ma il sapore si esalta nella tradizionale minestra di
fagioli, cucinata con aromi e con una fetta di lardo o cotenne, e densa “da cucchiaio in
piedi” (Cooperativa agricola La Fiorita, via Toschian 14, Cesiomaggiore, tel. 336 524070
- 320 6036403).
87
Albergo ristorante ALLE CODOLE
telefono > 0437 590396
e-mail > [email protected]
internet > www.allecodole.eu
coperti > 60
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30-35
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì (sempre aperto in stagione)
ferie > 20 giorni a giugno e novembre
carte di credito > Visa, MasterCard, Cartasì
parcheggio > sì
accettano animali > no
È uno dei ristoranti che si fregia del marchio Alto
Gusto, la grande cucina delel Dolomiti Bellunesi, e si trova all’inizio della strada che da Canale
d’Agordo (patria di Papa Luciani) risale la Val
di Garès. Un edificio senza molte pretese, che
ospita uno dei migliori ristoranti della zona, recentemente ristrutturato (2003) con una certa
eleganza. A gestirlo è dal 1989 la famiglia Tibolla. Livia si occupa della sala, Oscar, in cucina con
la mamma Olga, prepara piatti di ricerca, fantasiosi ma equilibrati, nei quali i sapori tradizionali
sono fusi con una vena creativa. Sempre aperto
alle innovazioni, ad aggiornamenti, a sperimentare nuovi metodi di cottura, Oscar prepara
specialità interessanti da provare, quasi sempre
88
legate alla stagionalità delle materie prime. Alcuni piatti non mancano mai: ravioli, tagliolini,
gnocchi, stinco di agnello alpagoto, zuppa d’or-
via 20 agosto 27, 32020 Canale d’Agordo
zo e fagioli con cotechino. Si può scegliere fra
diversi tipi di menù: turistico, dell’amore, delle
Codole, per bambini, i piatti della tradizione, i
piatti innovativi. Fra i piatti innovativi suggeriamo la vellutata di fagioli di Lamon con gamberi,
i capellacci di patate agli asparagi con passata
di carote, la galantina di faraona con spugnole e asparagi, gli involtini di ortaggi di stagione
con crema di piselli, la frittatina di lumache, lo
sformato di rana pescatrice e pomodori secchi.
In autunno e inverno compaiono anche i piatti
a base di selvaggina. Una menzione meritano
i dolci al piatto, preparati al momento: tortino
rustico al cioccolato e mandorle, semifreddo
allo zabaione e moscato, crema cotta all’arancia.
A seguire la fornitissima cantina è Diego, sommelier professionista, che propone circa 600
etichette di quasi tutte le regioni italiane e anche
estere, soprattutto di vini francesi, per i quali ha
una certa predilezione (da provare gli incontri
tra piatti di Oscar e vini francesi). Buona anche
la selezione di oli per condire ogni piatto.
89
Hotel ristorante BELVEDERE
telefono > 0437 599021
e-mail > [email protected]
internet > www.belvederehotel.info
coperti > 120
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > sempre aperto in stagione
ferie > apertura stagionale
(dicembre-aprile, giugno-settembre)
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
L’Hotel Belvedere di Falcade, in bella posizione
panoramica sulla strada che porta al Passo San
Pellegrino, un tempo era una piccola locanda con
quattro camere, oggi è un grande ed elegante albergo che domina il paese, accanto alla chiesa di Falcade Alta. Il ristorante dell’albergo è elegante negli
interni, con accoglienti angolini in cui predomina il
92
via Garibaldi 28, 32020 Falcade
legno, arredati con mobili antichi. Il locale è gestito
dai coniugi Anna e Paolo Scola, che nel ristorante
propongono una cucina curata e di qualità. Lo chef
Egidio Ganz nella preparazione dei piatti segue
l’andamento delle stagioni, con particolare attenzione nella scelta delle materie prime. Le carni, per
esempio, sono prevalentemente locali, ma ci sono
anche la chianina e il bisonte. Da provare i “tondi”
di patate ripieni di erbe spontanee e la zuppa di
orzo e fagioli. Più che buona la scelta dei vini, con
400 etichette nazionali, per lo più del Triveneto.
Non mancano naturalmente ottime bollicine.
Enoteca di ALLEGHE
telefono > 0437 523410
e-mail > [email protected]
giorno di chiusura > martedì
(sempre aperto in stagione)
ferie > maggio e ottobre-novembre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Enoteca di famiglia, quella di Alleghe: sono tutti
sommelier, che propongono quanto di meglio
offra il mercato del vino, nazionale e internazionale. Nata nel 1975 a opera di Mario e Celina
Rudatis, da alcuni anni è in mano ai figli Manlio e
Gianluca, sommelier professionisti e “profeti del
vino”, come amano definirsi. Nel 2003 il locale è
stato rinnovato, adeguandolo alle esigenze di una
piazza Kennedy 20, 32022 Alleghe
clientela eterogenea, ma vengono sempre proposte le golosità preparate dalla mamma, che hanno
reso ulteriormente famoso il locale: crostini e
panini caldi a base di selvaggina, tartufi, formaggi,
funghi, verdure, e poi carpaccio di cervo, trote del
lago. Il tutto accompagnato dai migliori vini veneti, friulani, altoatesini. Il ventaglio di scelta è imponente: oltre 400 etichette, con punte notevoli.
Normalmente ne vengono proposte una trentina
di varietà tra bianchi strutturati, bollicine, grandi
rossi come l’Amarone della Valpolicella, e molto
curato è il rito della mescita. Molto “in” è lo spritz
nella versione veneziana (Prosecco con Aperol,
una spruzzata di soda, ghiaccio, e uno spicchio di
arancia) gustato sulla terrazza con vista lago. Vengono spesso organizzate degustazioni guidate per
gruppi. Non mancano le birre, due delle quali
alla spina (Pils e Weizen), e una buona scelta di
distillati.
93
Sporthotel EUROPA
telefono > 0437 523362
e-mail > [email protected]
coperti > 100 per gli ospiti dell’hotel + 30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > sempre aperto
ferie > da dopo Pasqua a metà giugno
e da metà settembre ai primi di dicembre
carte di credito > tutte eccetto Diners
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazzo
Ristrutturato e passato dal 2003 nelle mani della
famiglia Pra (la stessa dell’hotel Posta di Caprile), l’Europa è ad Alleghe in posizione
invidiabile: affacciato sulla
riva del lago e alle spalle la
mitica parete nord ovest
della Civetta. In cucina c’è
Fabrizio Dellea, figlio d’arte
di quel Roberto Dellea molto
conosciuto in campo internazionale, che si propone di
esaltare gli antichi sapori della vallata agordina e
96
via Europa 10, 32022 Alleghe
rimanere nel contempo al passo con il progresso della moderna gastronomia. Per cominciare
ci sono stuzzichini di salame nostrano, speck e
soppressa accompagnati da
gustose salsine. Come primi
ci sono i classici casonzei di
zucca con ricotta affumicata,
burro fuso e semi di papavero, oppure gnocchi alla soreghina (mezzelune di patate
ripiene di carne e verdure
e condite con sugo di pomodoro, o ancora tagliatelle fatte in casa con speck o
funghi porcini, o fagottini ai funghi con salsina
di formaggi. Per secondo, in primo
piano la selvaggina locale (cacciata
personalemnete dalla famiglia Pra):
cervo in salmì, filetto di cervo con i
mirtilli, cosciotto di capriolo, chateaubriand serviti con polenta, verze,
funghi. La pasticceria è in parte quella del Posta di Caprile (strudel, torta
di mandorle, millefoglie) e in parte
prodotta personalmente dallo chef,
come la cornucopia con gelato mantecato e frutta di stagione o il soufflè
al cioccolato. In cantina etichette
prestigiose come Barbaresco di Gaja,
Brunello, Sassicaia, Amarone.
Hotel ristorante ALLA POSTA
piazza Dogliani 19, 32022 Caprile
telefono > 0437 721132
e-mail > [email protected]
internet > www.hotelposta.com
coperti > 130
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 28
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > mercoledì
(sempre aperto in stagione)
ferie > mai
carte di credito > Visa, Mastercard, Amex
parcheggio > sì
accettano animali > no
giardino esterno > pineta privata
Ha avuto inizio nel 1866 la tradizione di ospitalità della famiglia Pra all’Hotel Alla Posta di
Caprile, che fa parte dell’Associazione Locali
Storici d’Italia ed è diretto attualmente da Sergio
Pra (sesta generazione). Era stazione di cavalli
importante e nelle sue eleganti camere ha visto
passare ospiti illustri, dal poeta Giosuè Carducci
al papa Pio IX e al re Baldovino del Belgio. La
cucina presenta interessanti proposte, quali il
prosciutto cotto nel fieno, la crostata di patate,
le “fortaie” (frittate) o l’antipasto “alla Posta”.
Discreta la scelta dei vini, per lo più nazionali,
anche se il ristorante offre un bianco e un rosso
personalizzati. Rinomati in tutta la valle sono
i dolci, preparati nel bar-pasticceria annesso
all’hotel. Da provare sono la crostata di mandorle, i dolci ai pinoli, paste e biscotti secchi.
Specialità della casa è la torta Sacher.
100
Hotel ristorante DIGONERA
telefono > 0437 529120
e-mail > [email protected]
internet > www.digonera.com
coperti > 60
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30-40
prenotazione > facoltativa
giorno di chiusura > lunedì
ferie > maggio e novembre
carte di credito > Visa, Master Card, American Express
parcheggio > sì
accettano animali > sì
loc. Digonera 16, 32020 Rocca Pietore
L’accoglienza è il tratto distintivo del locale di
Mercedes Bernardi, che riesce a creare un’atmosfera familiare. Il locale è stato costruito subito
dopo la Prima Guerra Mondiale dalla famiglia
degli attuali gestori ed è stato rinnovato recentemente. Di rilievo la cura dei fiori. La cucina è semplice, curata, leggera e saporita e utilizza i prodotti
del territorio. Le specialità della casa sono molte,
ricordiamo: la zuppa d’orzo tirolese, i cappelletti
allo “zigher”, le caramelle all’anatra, gli gnocchi
ripieni di funghi porcini, il filetto di maiale alle
mele. Vasto assortimento anche di dolci fatti in
casa. Discreta la cantina.
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I torrenti e i laghi bellunesi vengono ripopolati per lo più con trote Fario provenienti dal
Centro Sperimentale di Acquicoltura di Bolzano Bellunese, di proprietà della Provincia e
gestito da una cooperativa diretta dai fratelli Gino e Alberto Pizzocco. Annesso al ciclo
di riproduzione c’è anche un impianto di piscicoltura che utilizza le acque limpide del
Piave, dove le trote vengono alimentate con microrganismi e crescono più lentamente
rispetto a quelle di pianura, con grande vantaggio per la qualità della carne. Ancora non
lo sono, ma probabilmente queste trote verranno riconosciute come “Trote Fario delle
Dolomiti Bellunesi”. E avranno il riconoscimento Dop.
101
Ristorante LA STUBE Sporthotel Arabba
telefono > 0436 79321
e-mail > [email protected]
internet > www.sporthotelarabba.com
coperti > 160
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 35-40
prenotazione > sì
giorno di chiusura > nessuno
ferie > 15 settembre-15 dicembre; 31 marzo-10 giugno
carte di credito > Visa, Mastercard, Eurocard
parcheggio > sì
accettano animali > no
giardino esterno > sì
Dal 1971 lo Sporthotel Arabba è frequentato da
ospiti raffinati, coccolati dalla famiglia Pra. Un bel
camino nella hall, stufe tirolesi quasi in ogni sala,
legno dappertutto. Il ristorante dell’albergo, “La
stube”, può accogliere più di160 persone, ma per
lo più è destinato agli ospiti dell’hotel.
Lo chef, Alessio Strimma, propone una cucina
del territorio, rivisitata con tocchi personali. Fra i
molti piatti suggeriamo come antipasti la sfogliatina d’anatra, il carpaccio di cervo e il tataki di tonno. Tra i primi le pappardelle rustiche ai porcini
e formaggio Fodom, i tortelli di patate e
rosmarino con
via Mezdè 76, 32020 Arabba
fonduta, i tagliolini al radicchio rosso di Treviso e
lumache, la pasta e fagioli, la zuppa alla Sporthotel. Per secondo si può scegliere tra un lombo di
agnello alla cipolla matura e le bracioline di cervo
ai lamponi, o il filetto di manzo gratinato al formaggio ed erbette, o il guanciale di vitello alla
birra. Tra i dessert ci sono lo strudel tirolese con
gelato, il tris al cioccolato (gianduia, tortino fondente e mousse). Ben assortita la lista dei vini, con
ben 800 etichette in cantina, di quasi tutte le regioni italiane e anche estere. Nella piccola taverna
rivestita di legno invecchiato vengono organizzate periodiche degustazioni.
105
Ristorante DA AURELIO
passo Giau 5, 32020 Colle di S. Lucia
telefono > 0437 720118
e-mail > [email protected]
coperti > 50
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 45
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > mercoledì (solo in inverno)
ferie > apertura stagionale da luglio a settembre
e da dicembre ad aprile
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Un balcone panoramico sulle Dolomiti, a 2175
metri di quota e lontano appena 800 metri dal
Passo Giau, in versante agordino. In estate è un
luogo frequentato da escursionisti e rocciatori,
o turisti di passaggio che si fermano a osservare
le numerose marmotte che si aggirano tra i massi
nei pascoli. D’inverno, sulla vicina seggiovia Fedare, transitano gli sciatori impegnati nel Giro
della Grande Guerra. Il locale è stato costruito
nel 1970 da Aurelio e Fernanda Dariz con le caratteristiche del rifugio (ma già apprezzato per la
cucina) e dal 1996 è passato nelle mani del figlio
Gigi, reduce da esperienze in varie cucine qualificate. Ora è stato ristrutturato e c’è aria nuova an-
che in cucina. Il giovane chef dimostra creatività
con il meglio dei prodotti tipici tradizionali e di
tutte le regioni d’Italia. Nel “menù degustazione”
estivo predominano i sapori del bosco, con funghi ed erbette, mentre in inverno prevalgono la
carne e la selvaggina. Un posto di primo piano
lo occupano le zuppe: di fave e orzo con riso
venere, di patate e porcini, di ceci e fagioli con
radicchio. Molto richiesto il baccalà, che viene
servito mantecato freddo con polenta calda. La
pasta viene preparata in casa, i salumi provengono dalla macelleria del suocero, Mario Caldara, e
il formaggio è della vicina latteria dei fratelli Agostini. Da provare anche i dolci, al cucchiaio o da
forno. Ben fornita la cantina, con 250 etichette e
punte di rilievo di quasi tutte le regioni italiane (e
anche estere) e notevole l’assortimento di liquori,
con numerose grappe aromatizzate preparate in
casa. Cordiale l’accoglienza e puntuale il servizio
di Annalisa, regista in sala.
111
Trattoria DA NINETTA
telefono > 0437 78240
coperti > 90
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > martedì sera e mercoledì,
in alta stagione aperto sempre
ferie > settembre e prima settimana di ottobre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
114
loc. Mezzocanale, 32012 Forno di Zoldo
L’edificio è quello di un’antica stazione di posta
con osteria, tramandata da generazione a generazione. Il locale dove sostavano le carrozze è stato
adibito a sala ristorante, ristrutturato con un tocco
di eleganza dato dai delicati toni azzurri, ma con
il vecchio soffitto di travi di larice e il rivestimento
di legno recuperato sulle pareti. Pregevoli i vecchi
utensili di rame appesi ovunque e alcuni mobili
antichi, molto bello il vecchio fogher dell’osteria.
Da 42 anni è gestito da Umbertina Da Col e dal
marito Gino Panciera, coadiuvati dalle figlie Tiziana (che si divide tra sala e cucina), Angelo (il
marito di Tiziana, in sala) e Manuela in cucina.
“Da Ninetta” è un locale dove si respira l’aria di
una volta. L’accoglienza è famigliare. In cucina
Umbertina propone i piatti della nonna Marietta e della mamma Ninetta: gnocchi e le classiche
zuppe di montagna (orzo, fagioli e verdure). Le
carni vengono scelte in zona, e sono valorizzate
nella grigliata di carni miste allo spiedo. Non molte le etichette in cantina.
Ristorante L’INSONNIA
telefono > 0437 787243
coperti > 100 +100 nella veranda
prezzo medio (fisso) > € 15
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > lunedì
ferie > maggio
carte di credito > tutte tranne Visa-American Express
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Era la piccola e vecchia casèra delle Bòcole in
mezzo al bosco sulla sponda destra del Maè, a un
paio di chilometri dal centro di Forno. Prima è
stata ristrutturata e poi ampliata aggiungendo una
grande sala (rivestita di caldo legno), fino a trasformarla in un ristorante da 100 coperti. A gestirla
è la famiglia Meneghetti: Nino (che ora si gode
loc. Le Bòcole, via Canale 7, 32012 Forno di Zoldo
la pensione), la moglie Carla ancora in cucina,
Omar che dirige il locale e gli altri figli a dare una
mano. Prezzo fisso e menù fisso, ma con la quantità a piacere, e questo lo rende un locale molto frequentato da compagnie giovani, che vengono fin
qui dalle città della pianura veneta. Merito anche
delle specialità veramente “tipiche” che la famiglia
Meneghetti serve senza alcuna modifica da quarant’anni: fagioli, capuz (cavolo cappuccio), musèt
(cotechino), spezzatino, pastin e per finire un ottimo formaggio fritto, croccante fuori e morbido
dentro. Il tutto servito con saporita polenta calda e
fumante di mais macinato nel mulino di famiglia.
È un luogo ideale anche per le famiglie con bambini, che possono scorazzare senza pericolo fuori
dal locale. Vale la pena provare. Discreto il vino (a
volontà e compreso nel prezzo) e ottima la birra
cecoslovacca alla spina. Da provare anche il gelato,
fatto in casa. Rapidissimo il servizio.
115
Locanda LA TANA DE L’ORS
telefono > 0437 794097
e-mail > [email protected]
coperti > 60
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > lunedì
(sempre aperto in alta stagione)
ferie > mai
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazzo
Alessandro e Fabrizio Votta hanno riaperto a Forno di Zoldo la vecchia osteria del
Nane Bodech, ristrutturando uno storico
locale (affiancato poi anche da una officina
meccanica riconvertita in macelleria dopo
l’alluvione del 1966) che per alcuni anni fu
anche ristorante. Lo hanno battezzato “La
tana de l’ors”, un andre tra gli Spiz di Mezzodì
che era una posta di caccia all’orso, un tempo
presente in valle e il cui ultimo esemplare, una
femmina gigantesca, fu ucciso nel 1845 da Pietro
Campo Bagatin, eroe nella difesa di Zoldo nel
118
via Roma 28, 32012 Forno di Zoldo
1848. L’antico edificio (che ospita la sala ristorante e alcune camere ai piani superiori) ha conservato il suo aspetto originale, ricostruendo il vecchio
foghèr con pietra di Castellavazzo e conservando
la travatura del tetto di tronchi di larice squadrati a mano. Nel corpo annesso, che è stato invece
demolito e ricostruito secondo canoni moderni,
utilizzando vetro e acciaio abbinati a materiali
tradizionali quali la pietra e il
legno, sono simboleggiati la
tana e il viaz de l’ors. All’interno si trovano l’angolo
bottega e gastronomia
da asporto. Alessandro e
Fabrizio (che hanno alle
spalle una lunga esperienza nel settore) intendono fare della Tana
de l’Ors un punto di
incontro, dove si possa
parlare di montagna
intorno a un tavolo
del ristorante o al fuoco del camino. In cucina c’è Nicola Campus, longaronese, che ha lavorato come chef in
ristoranti e alberghi di alto livello nella provincia e
fuori e adotta moderne tecniche di cottura. La sua
cucina è essenzialmente del territorio e utilizza
prodotti reperibili nelle immediate vicinanze, ma
preparati con influenze nazionali e internazionali. Funghi, erbe spontanee, selvaggina, affumicati
(filetto di maiale, trote...) compongono piatti che
variano secondo l’estro del momento. Da provare
il salmì di capriolo, lo speck d’anatra, le tagliatelle
ai porcini mantecate con burro al mugo, i canederli al formaggio, i fagottini di verdure, i ravioli
di selvaggina spadellati con guanciale affumicato.
Importante anche la gastronomia da asporto di alcune preparazioni (fagottini, arrosti) e la “bottega”
dove si vendono prodotti tipici locali e del Parco
delle Dolomiti Bellunesi.
Antica locanda AL PELMO
via Bortolot 82, 32010 Zoppè di Cadore
telefono > 0437 791113
coperti > 60
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25-30
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > mercoledì
ferie > un mese dopo Pasqua
carte di credito > no
parcheggio > no
accettano animali > sì
Zoppé di Cadore è un grazioso paese in una posizione meravigliosa, ai piedi del Pelmo, e l’Antica Locanda è in armonia con l’ambiente. Aperta
all’inizio del Novecento, era rimasta in funzione
fino agli anni Cinquanta. Era un punto d’incontro
della gente del paese, dove si poteva mangiare e
scambiare quattro chiacchiere. La “Gaci” e Donato
hanno ridato vita a questo storico locale nel 1993,
dopo una totale ristrutturazione. Gaci, da buona
marchigiana, “tira” la pasta a mano e propone ai
suoi ospiti tagliatelle, sfoglie, ravioli. Tra i piatti ricordiamo tagliatelle al prosciutto, maltagliati di pasta all’arancia con ragù di cinghiale, cappelletti di
cervo con porcini, risotto alle punte di asparagi e
fragoline, filetto di trota salmonata. Buone etichette in cantina, anche con alcuni vini notevoli.
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L’antica ricetta è stata registrata all’Accademia Italiana della Cucina. Viene cucinato intero, farcito con le interiora mescolate a salame ed erbe aromatiche e condito con burro,
olio, vino, limone e aromi. Si gusta con la classica polenta gialla di mais.
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La ricotta viene preparata in quasi tutti i caseifici con il siero, sottoprodotto della cagliata.
Viene salata e commercializzata freschissima (si conserva 3-4 giorni al massimo), oppure
affumicata. In questo caso si mette sulle rastrelliere di legno del foghèr, dove viene bruciato legno di conifere verdi. Si grattugia poi su casonziei o gnocchi al burro fuso (Malga
Grava, loc. La Grava, Zoldo Alto, tel. 328 1820869).
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Enoteca COLDAI
telefono > 0437 789126
e-mail > [email protected]
coperti > 35
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30
prenotazione > gradita
giorno di chiusura > giovedì
ferie > variabili
carte di credito > Visa, Mastercard, Cartasì
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Pècol, importante centro turistico estivo e invernale, è uno dei principali punti di partenza degli
impianti del comprensorio dello Ski Civetta. Nella piazzetta in fondo al paese si affaccia l’enotecaristorante Coldài, ricavata in un angolo di quello
che fino alla prima metà del secolo scorso era il
mitico albergo Coldai, meta di turisti e di alpinisti
che visitavano le Dolomiti e salivano la Civetta. La
tradizione è continuata per alcuni anni con Gemma e Mario che nel 1984
hanno poi passato il testimone a Gianna e al fratello Vittorio. Alessio (figlio di Gianna), addestrato alla scuola
alberghiera di Longarone, da
un paio d’anni aiuta lo zio in
cucina. All’interno ci sono
a disposizione due salette,
una delle quali più riservata
con una ventina di coperti,
e alcuni tavolini sono sistemati all’esterno. Nell’enoteca si può accompagnare
un buon bicchiere di vino
(bianco per aperitivo, rosso
nel pomeriggio, dopo lo sci
o l’escursione in montagna)
122
via Pècol 63, 32010 Zoldo Alto
con stuzzichini di salumi e formaggi; ottime sono
le “puce” con speck, i crostini con il lardo, il pastin
o il petto d’oca, o le pendole (listelle di carne affumicata). Nel ristorante meritano di essere assaggiati i piatti tipici di Vittorio. Le zuppe, ma anche
una buona scelta di primi e secondi legati ai prodotti di stagione. Sfiziosi gli antipasti, gli gnocchi
di patate e di zucca al burro fuso con la “puina”
(ricotta affumicata), i cappelletti di cervo con porcini, il filetto di trota salmonata alle nocciole. Ricca
la scelta dei vini e dei distillati. Da vedere è la cantina con la “sagrestia” e una serie di “cantinole” per
la dimora dei vini pregiati. Ci
sono circa 250 etichette, il
70% rossi e il resto bianchi,
spumanti, passiti, di tutta la
Penisola, con prevalenza del
Triveneto, ma con ottime
annate di Sassicaia, Brunello, Amarone. La “sagrestia”
viene utilizzata di tanto in
tanto per eventi particolari o
degustazioni (che si tengono
regolarmente ogni mercoledì durante la stagione invernale) nelle quali produttori
e magistri illustrano i vini
che i partecipanti degustano
accompagnati da stuzzicanti
bocconcini.
Ristorante AL LUMIN
telefono > 0437 789192
coperti > 40
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 28-30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > martedì
ferie > primavera e autunno
carte di credito > tutte tranne American Express
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Il grazioso e raccolto locale si trova al termine
dell’abitato di Pécol di Zoldo Alto, sulla strada per
il Passo Staulanza. L’ambiente, costruito nel 1976,
è accogliente, composto da due salette arredate in
loc. Pècol, via Monte Pelmo 11, 32010 Zoldo Alto
stile montano, ricco di legno e con note di colore
rosso. In una delle sale c’è anche un grande camino sempre acceso, che rende ancora più calda
l’atmosfera. In estate si possono gustare ottime
grigliate fuori nel giardino, con una bella vista sulla Civetta e sul gruppo del Mezzodì che chiude
la Val di Zoldo. Dal 2006 la gestione è affidata a
Dominique Gobbo, figlia minore dei proprietari,
che è chef autodidatta e ha imparato rubando i
segreti dell’arte culinaria nei grandi ristoranti.
Dalla cucina propone i piatti della tradizione dolomitica legati alla stagionalità e rivisitati in chiave
moderna, ma con un occhio attento anche ad
altre regioni italiane. I piatti che si possono gustare, serviti in sala da mamma Gina, sono sfiziosi
antipasti a base di verdure (strudel farcito con erbette di montagna e formaggio dolce di malga),
salumi e formaggi. Buoni i risotti e le zuppe, che
non mancano mai. Tra i secondi (di carne) vale
la pena provare i brasati di selvaggina, la faraona
in peverada, la tagliata agli aromi. La pasta è fatta
in casa, anche il pane e i dolci sono fatti in casa
(strudel di pere e crema alla vaniglia calda i più
apprezzati). Lista dei vini non ampia, ma con alcune buone etichette italiane.
123
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La Valle di Zoldo, un tempo rinomata per la lavorazione del ferro
(soprattutto dei chiodi), è oggi famosa per il gelato artigianale,
un’attività che gli zoldani hanno esportato ed esercitano tuttora nel
mondo intero, in Europa soprattutto, ma anche in Sudamerica,
Sudafrica, Giappone e Cina.
Pasticceria gelateria AL SOLER
via Pècol 62, 32010 Zoldo Alto
telefono > 0437 789114
coperti > 80
giorno di chiusura > mercoledì
(sempre aperto in stagione)
ferie > maggio e ottobre
carte di credito > no
parcheggio > sì
accettano animali > di piccola taglia
giardino esterno > terrazza
Accanto all’Enoteca Coldai, e anch’essa ospitata
nell’ex albergo Coldài, si trova la gelateria e pasticceria Al Solèr, un punto di incontro pomeridiano
e serale per i turisti che frequentano la valle. Da
vent’anni la gestione del locale è nelle mani di
Giovanni Carlo Piva, coadiuvato dalla moglie
Wally e dal figlio Enrico. Nel laboratorio Carletto prepara il gelato artigianale per cui la Valle di
Zoldo è famosa; originario di Mareson, si occupa
di sorbetteria da 40 anni, e applica le regole degli
antichi ricettari sempre nel rispetto della qualità, basata sulla scelta delle materie prime e della
loro trasformazione. In estate la preferenza va ai
gelati di frutta fresca, mentre in inverno prevale
la cremeria (vaniglia, nocciola, cioccolato). Una
menzione particolare va alle coppe; la più conosciuta è la coppa Al Soler (gelato al latte, panna,
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frutta secca, Grand Marnier, sherry ed estratto
di vaniglia), che molti consumano…invece del
pranzo. Wally ed Enrico si dedicano alla preparazione di torte casalinghe, cresciute di numero e
perfezionate nella qualità anno dopo anno. I dolci
più richiesti sono lo strudel di mele, la Sacher, le
bavaresi e i semifreddi. Sempre presenti i biscotti
secchi, break ideale quando accompagnati da un
bicchierino di passito siciliano (Morsi di Luce) o
di Moscato Rosa di Zeni.
Bar gelateria PELMO
telefono > 0437 78238
e-mail > [email protected]
coperti > 40
giorno di chiusura > mercoledì
ferie > marzo
carte di credito > no
parcheggio > sì
accettano animali > di piccola taglia
giardino esterno > terrazza
loc. Dont, piazza S. Caterina 1, 32012 Forno di Zoldo
presenta con due accoglienti sale rivestite di legno
chiaro, calde ed eleganti, belle da vedere. Entrando,
ci si trova davanti una ricca esposizione di gusti,
dalla classica vaniglia al fior di latte e al cioccolato,
dalla fragola al limone. Varia la scelta delle coppe:
ai mirtilli, alle noci, al cioccolato, banana split, spaghetti, tartufo, jougurt. In estate si può gustare il
gelato sulla graziosa piazzetta S. Caterina.
Gelateria storica della Val di Zoldo. Angelo Zammatteo aveva cominciato nel 1951 a far gelati in
valle, dopo varie esperienze all’estero. La bontà e
genuinità del suo gelato hanno funzionato da richiamo per tutta la provincia. Dal 1998 il locale
è nelle mani di Claudio Campo Bagatin, aiutato
dalla moglie Lampai, ed è stato completamente
rinnovato in questi ultimi anni, parallelamente alla
rivitalizzazione del centro storico di Dont. Ora si
Bar gelateria CENTRALE
telefono > 0437 78130
coperti > 60
giorno di chiusura > martedì
ferie > settembre
carte di credito > no
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
L’albergo Centrale di Forno esisteva già nei primi
anni dell’Ottocento, ed era un punto di riferimento per i turisti dell’epoca. Dopo l’alluvione del
1966 l’edificio è stato completamente ristrutturato e l’albergo non esiste più. Il bar-gelateria, prima
gestito da Marcello Cercenà, ora è nelle mani dei
figli Mauro e Ruggero, coadiuvati dalla mamma
piazza Santin 4, 32012 Forno di Zoldo
Pia. Il bar offre
brioche e strudel
per la prima colazione e stuzzichini
per l’aperitivo o
uno spuntino veloce a mezzogiorno (notevole il “tostone”), ma è sul
gelato (rigorosamente artigianale)
che fonda la sua
fama. Molti i gusti
tra cui scegliere e
varie le coppe, tra
le quali spicca la
“coppa fragola”.
127
CORTINA
VAL BOITE
Ristorante LA CHIUSA
telefono > 0435 489653
coperti > 50
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 30
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > martedì
ferie > giugno, ottobre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > no
giardino esterno > terrazzo estivo
Il ristorante si trova a pochi chilometri da Vodo,
in uno chalet ricavato da una vecchia casa, appena
discosto dalla strada che percorre la Valle del Boite, in posizione tranquilla, circondato dal verde. In
cucina Miriam, e in sala Marcella, coadiuvata dal
marito Benito. La sala, rivestita di legno, è elegante e accogliente, con un bel fogher in un angolo.
Miriam ha alle spalle varie esperienze nell’Ampez-
Loc. La Chiusa, 32040 Vodo di Cadore
zano e altrove e propone una cucina tradizionale
improntata sulla semplicità, con sapori decisi e
ben equilibrati. Particolare cura viene messa nella
scelta delle materie prime, che seguono la stagionalità. La pasta viene preparata in casa, come pure
ravioli e gnocchi. Sempre presenti nel menù sono
la tartare di filetto di manzo, condita al tavolo da
Benito, il capriolo in salmì, la creme brulé e la
mousse al cioccolato bianco con salsa mou. La
cantina è discretamente fornita, con 70 etichette
che hanno un buon rapporto prezzo/qualità. Benito (che è anche
sommelier) predilige vini morbidi,
giovani e rotondi.
Non mancano
una buona scelta
di grappe bianche e barricate
e gli infusi (una
dozzina).
131
Ristorante AL CAPRIOLO
telefono > 0435 489207 - 333 3107878
e-mail > [email protected]
internet > www.alcapriolo.it
coperti > 50
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 45
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > martedì
(sempre aperto in alta stagione)
ferie > ottobre, aprile e maggio
carte di credito > sì
parcheggio > sì
accettano animali > sì
Dove la valle d’Ampezzo si fa ampia, incorniciata da Pelmo e Antelao, sorge l’ottocentesca
stazione di posta che oggi ospita il ristorante “Al
Capriolo”. Siamo a Vodo di Cadore, a circa 15
km da Cortina d’Ampezzo e da Pieve di Cadore.
La famiglia Gregori gestisce da sempre questa
attività, ma la svolta è avvenuta negli anni Cinquanta, quando, assecondando le esigenze del
crescente turismo, è nato il ristorante, che ora fa
parte dell’Associazione dei locali storici d’Italia.
Fin da quando è nato, “Al Capriolo”, si è distinto
per una cucina con solide radici nella tradizione, con l’uso di prodotti locali: grande attenzione per la qualità, ma soprattutto una cucina di
134
sapori netti e inconfondibili come la natura che
circonda il locale. La proposta dei menù segue
la stagionalità dei prodotti. In estate si fa grande uso delle verdure dell’orto (biologico), erbe
aromatiche, funghi, i formaggi delle valli dolomitiche e la selvaggina (che non manca mai); in
autunno il tartufo bianco, in inverno i fagioli di
Lamon e i cavoli di Vinigo (da provare la zuppa di cavolo e fagioli), il baccalà mantecato e la
fonduta di formaggi di malga; in primavera le erbette di campo (tarassaco, “sciopetin” e asparagi). Fra i piatti che contraddistinguono il locale
ci sono lo sformato di baccalà, patate e funghi
porcini, insalata tiepida di germano reale allo
zenzero, sfoglie di pane casereccio croccante e
crema di pomodori secchi e peperoni; in autunno la piccola fonduta di formaggio morlacco di
malga, bocconcini croccanti di polenta e tartufo bianco, mousse di zabaione al torcolato con
via Nazionale 108, 32040 Vodo di Cadore
confettura di frutti di bosco. In inverno zuppa di
cavolo rosso e fagioli di Lamon. In primavera gli
asparagi con vari abbinamenti (formaggio caprino, uovo, tartufo, foie gras), costolette d’agnello
con battuto di erbette di campo, roesti di patate
e spuma al lardo di colonnata. La cantina è fornita da 500 e più etichette per lo più nazionali e
in particolare delle regioni vitivinicole più vicine (Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia), ma non manca una selezione di vini
internazionali, per lo più francesi. Il servizio dei
vini viene anche effettuato al calice con abbinamento vino-cibo.
“Al Capriolo” fa parte di AltoGusto, la grande cucina delle Dolomiti bellunesi.
135
Enoteca CORTINA
telefono > 0436 862040
e-mail > [email protected]
internet > www.enotecacortina.com
orario di apertura > dalle 11 alle 21
giorno di chiusura > domenica
(sempre aperto in stagione)
ferie > da maggio al 10 luglio
carte di credito > tutte
parcheggio > no
accettano animali > no
La piccola e graziosa enoteca di Cortina è una delle tappe preferite dagli amanti del buon vino. Qui
ci si può fare una cultura enologica di tutto rispetto, tra le migliaia di bottiglie del Regno di Jerri. Lavorava nel reparto alimentari della Cooperativa di
Cortina quando ha deciso di intraprendere un’attività tutta sua. Era il 1965, epoca di pionierismo,
se si pensa che quarant’anni fa per la maggior parte delle persone (e dei ristoranti) il vino era bianco
o rosso, o poco più. Ma sono bastate alcune piccole spinte per farlo diventare un fatto di costume:
i mass media ne parlano, Vinitaly ha risonanza
136
via del Mercato 5, 32043 Cortina d’Ampezzo
mondiale, la qualità stimola la concorrenza, i ristoranti di pari passo con la cucina ampliano la scelta
dei vini, le osterie si trasformano in enoteche. Jerri
si considera un “divulgatore” di questa cultura, organizza degustazioni e corsi di degustazione. In
cantina le bottiglie aumentano anno dopo anno, e
oggi sono migliaia, di tutta Italia e del mondo intero. Si può soddisfare la curiosità di gustare un vino
francese o austriaco, svizzero o spagnolo, oppure
californiano, australiano, sudafricano, cileno, neozelandese... Nella metà degli anni Ottanta è stato il
primo a importare un vino austriaco, il Nikolaihof,
e a farlo conoscere agli italiani. La clientela è costituita in gran parte da giovani, che non badano
al nome famoso ma gradiscono vini profumati e
dal sapore deciso, che si lascino raccontare; molto richiesti sono i vini del Triveneto, ma dipende
dall’ora e dalla compagnia. L’orario di punta è
quello dell’aperitivo, ma se il tempo è brutto l’affluenza è frenetica e talvolta non basta la moglie
Rita ad aiutarlo. Per accompagnare i vini ci sono
tramezzini di buona qualità e nell’annessa saletta,
al tavolo servono assiette con 50 tipi diversi di affettati e saporiti formaggi.
Enoteca BRIO DI VINO
largo Poste 17, 32043 Cortina d’Ampezzo
L’enoteca Brio di Vino è stata aperta a Natale del
2001 da Sergio Manaigo e dalla moglie Ines. È sistemata su due piani, calda e accogliente, ricca di
pro, mocetta d’asino), ma anche del resto d’Italia
(salame di cervo e d’oca, speck, soppressa, mortadella di Bologna, una porchetta che si fa preparare apposta). Ampia anche la scelta dei formaggi
italiani: Crucolo (una sorta di caprino), Asiago,
Comelico, Taleggio, Pecorino di fossa, Gorgonzola dolce e piccante, caciottina delle Langhe. Ai
formaggi particolarmente saporiti viene abbinata
una mostarda d’uva. Varia e ben assortita la lista
dei vini, che conta 300 etichette e comprende
anche champagne millesimati. Particolarmente
ricco il numero dei vini dolci e passiti, con Picolit
e Torcolato in evidenza tra gli italiani e Sauternes
legno. Per stuzzicare l’appetito o rapidi spuntini,
in sostituzione di pranzo o cena, ci sono salumi di
qualità ben selezionati, principalmente piemontesi e valdostani (lardo di Arnad, coppa al gine-
tra quelli stranieri. Sergio proviene da esperienze
in campo alimentare, ha seguito corsi per sommelier e partecipa a iniziative di aggiornamento
in campo enogastronomico.
telefono > 0436 862218
e-mail > [email protected]
giorno di chiusura > domenica
(sempre aperto in stagione)
ferie > seconda quindicina di giugno
e 10 giorni in ottobre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
137
Ristorante TIVOLI
telefono > 0436 866400
fax > 0436 868619
e-mail > [email protected]
internet > www.ristorantetivoli.it
coperti > 50
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 60-70
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì
ferie > variabili, aprile-maggio e ottobre-novembre
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
accettano animali > di piccola taglia
giardino esterno > terrazza
Appena sopra Cortina, in località Lacedel c’è il
Tivoli, un piccolo e accogliente locale che merita
una visita. Graziano Prest e Maridilia hanno rice-
140
vuto il testimone del locale nel 2002 da Walter e
Donata Bianconi, che lo avevano fatto conoscere
brillantemente fin dagli anni Ottanta. In sala c’è
la regia di Maridilia con un servizio elegante e
impeccabile.
Graziano ha un curriculum prestigioso. Dopo varie esperienze (fra le quali il ristorante Dolada sotto la guida del maestro Enzo De Pra) ha ottenuto
la Stella Michelin come chef al ristorante Malga
Panna a Moena nel 1993. Stella che mantiene
tuttora. Ed è anche sommelier, il che non guasta.
Quando si parla di cucina l’obiettivo di Graziano e
della sua squadra è quello di soddisfare il più possibile le aspettative di clienti anche internazionali.
Ed ecco allora la ricerca delle materie prime possibilmente del territorio, ma senza tralasciare altre
proposte, come per esempio il pesce che arriva dai
vicini mercati di Chioggia e Venezia. La cucina di
Graziano si è arricchita negli anni di nuove tecno-
loc. Lacedel 34, 32043 Cortina d’Ampezzo
logie e metodi di cottura, senza però mai mettere
in secondo piano il gusto finale del piatto. Il risultato è una cucina creativa con grande attenzione
ai prodotti del territorio e alla stagionalità dei prodotti. I classici sempre presenti: tartara di astice
con finocchi marinati e maionese di patate; ravioli
di piccione con fonduta di cipolla e foie gras affumicato; una composizione di agnello dell’Alpago;
imperdibile il carosello ai cinque cioccolati. In
estate si possono trovare lasagnette croccanti con
finferli, verdurine e fonduta di parmigiano e salvia.
In primavera l’uovo in crosta di polenta con asparagi verdi e bianchi. In autunno-inverno vellutata
di castagne con scaloppe di foie gras e riduzione
al balsamico oppure filetto di cervo con salsa allo
zenzero. Una particolare cura viene dedicata ai
dolci e ai pani fatti in casa, e agli olii per un buon
abbinamento con i piatti. La cantina è fornitis-
sima. Più di 600 le etichette presenti per tutte le
esigenze, di tutte le regioni italiane e varie parti del
mondo, in prevalenza Francia.
Il ristorante Tivoli fa parte di AltoGusto, la grande
cucina delle Dolomiti bellunesi.
141
Ristorante Baita PIÉ TOFANA
loc. Rumerlo, 32043 Cortina
telefono > 0436 4258
coperti > 50
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 60
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > mercoledì in bassa stagione
ferie > dopo Pasqua sino a fine giugno e ottobre
carte di credito > tutte tranne Diners
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > sì
Si trova a 1670 metri in mezzo ai mughi e vale la
pena di raggiungerla: un balcone sulla conca ampezzana, in inverno sulle piste più belle di Cortina
e in estate tra passeggiate a portata di tutti.
Eddy Calzà e la moglie Wolly sono pronti ad accogliere gli ospiti con simpatia e professionalità.
Sono loro a condurre dal 1992 questa graziosa
“baita”, costruita dal nonno Livio nel 1960. Da
allora nulla è cambiato. Il legno la fa da padrone.
Si sente subito un’aria familiare e autentica. In
cucina Eddy, con il suo staff, propone piatti tradizionali. Il goulash c’è, lo strudel anche e allora
perché non andarli a provare? Poi, però, c’è una
linea parallela con una cucina più creativa dove si
manifesta tutto l’estro di Eddy. Proposte di pesce
(tonno fresco che arriva dall’Oceano Indiano
e altre specialità), il foie gras e numerose altre
emozioni per i golosi. Le materie prime fresche
e di qualità garantiscono la bontà dei piatti. Un
occhio particolare e attento viene rivolto ai vini.
Ben 400 le etichette, rappresentative di tutte le
regioni italiane. Sono presenti anche etichette
estere. In sala la regia puntuale e professionale è
nelle mani di Wolly.
145
Ristorante BAITA FRAINA
telefono > 0436 3634
e-mail > [email protected]
coperti > 60
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 40
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > lunedì in bassa stagione
ferie > maggio, giugno, ottobre e novembre
carte di credito > tutte tranne Diners
parcheggio > sì
accettano animali > no
giardino esterno > sì
Fa parte di AltoGusto, la grande cucina delle
Dolomiti Bellunesi. Cucina semplice e gustosa,
improntata su essenzialità e bontà dei prodotti
e giusta combinazione dei sapori. La Baita Fraina è a due chilometri dal centro di Cortina, alle
pendici del Faloria in mezzo al bosco e con un
bel panorama verso le Dolomiti. È un punto di
148
partenza per escursioni sui sentieri che portano al Passo Tre Croci. I piatti da provare sono
molti: insalatina tiepida di fagiano e verdurine,
crostoni caldi di polenta con baccalà mantecato, gnocco di ricotta con dadolata di verdure,
tagliolini con ragù bianco di cervo, tagliata di
cervo al mirtillo rosso e salsa balsamica, stinco
di maiale salmistrato cotto nell’orzo, pasticcio di
loc. Fraina di Cortina d’Ampezzo
mele con salsa alla vaniglia, mousse di cioccolato. Tutti rispecchiano la stagionalità dei prodotti. Baita Fraina è gestita da due
fratelli: Adolfo Menardi, il più
grande, è l’organizzatore e
coordinatore dell’impresa famigliare e segue la clientela in
sala; Alessandro è lo chef che
orchestra la cucina. Le mogli,
Anna e Tiziana, dirigono in
sala, curando soprattutto la finezza e sensibilità del servizio.
La Baita iniziò la sua attività
nel 1958 con Enrico e Clelia, genitori di Adolfo
e Alessandro, e si è fatta notare dopo la ristrut-
turazione del 1965. Ora è costituita da quattro
accoglienti salette ben arredate a “boiserie” e impreziosite da oggetti e ricordi
del passato; le pareti sono coperte di legno come le stube
ampezzane, e non manca la
famosa “stua” in ceramica. La
cantina, curata dal sommelier
Adolfo, è molto ricca di etichette: più di 400 di tutte le
regioni italiane, estere e con
scelta di magnum e mezze
bottiglie. Baita Fraina è dotato anche di alcune camere, con disponibilità
anche di sauna, solarium e idromassaggio.
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Snack AL CHECK
via F. Coletti 2, 32040 Tai di Cadore
telefono > 0435 32218
coperti > 32
giorno di chiusura > lunedì
ferie > dal 16 al 30 giugno e dal 15 al 30 settembre
carte di credito > no
parcheggio > sì
accettano animali > sì
giardino esterno > terrazza
Dal 1982 Morena, Antonella, Romana e Umberto gestiscono questo locale a Tai di Cadore.
Accolgono gli ospiti con un sorriso e qualche
frase scherzosa, creando immediatamente un’atmosfera famigliare e amichevole. L’ambiente è
accogliente, con legno alternato a pietre a vista.
L’offerta prevede una lunga lista di panini (23)
curiosamente battezzati con nomi dialettali di
uccelli locali: Check, Becalegn, Becastort, Betarol, Pernegas, Perusola, Siselin, Subiot, Falchet,
Lugherin, eccetera. Il più gettonato è la Begarola (prosciutto cotto alla brace, formaggio fuso,
melanzana, maionese piccante); il più gustoso
è la Codacazola (speck, mozzarella fritta, funghi, maionese). Non ci sono però solo panini,
ma anche insalatone (Cadorina, Brasiliana,
Montanara) e toast particolari (nero, farcito).
Sono 24 le birre da poter scegliere (tra le quali
una birra bianca) e tra i vini ci sono buone etichette venete.
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Antichi sapori ancora prodotti da alcune aziende agricole di Sospirolo. Le codinze sono rondelle di mela sbucciata essiccate al sole. Il codinzòn è una sorta di pasta di mele fatta seccare
(una volta al sole, oggi al forno) e stesa come una sfoglia, senza aggiunta di zucchero né di
conservanti (Azienda agricola Agnese Lise, via S. Zenon 116, Sospirolo, tel. 0437 89648).
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Il Centro caseario agrituristico dell’altopiano di Tambre, Spert e Cansiglio (loc. Valmenera 1,
Spert, tel. 0437.472266) produce formaggi biologici con latte vaccino nella zona dell’Alpago-Cansiglio. Questi formaggi sono il Latteria, a pasta semicotta, molle; il Cansiglio, a pasta
semicotta, duro; il Casèra, a pasta semicotta molle e il Pannarello, semigrasso e molle.
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Osteria LA FAVORITA
via Gouda 226, 32040 Lozzo di Cadore
telefono > 0435 76142
coperti > 40+15 esterni
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > domenica
ferie > gennaio
carte di credito > Visa, Mastercard
parcheggio > pubblico
accettano animali > di piccola taglia
giardino esterno > sì
Il ristorante si trova nel centro di Lozzo e accoglie con un profumo di cose buone di casa. È
aperto dal 1970, prima con Antonio e Adelina
Forni, ora con i figli Alessandro (in sala) e Andrea (in cucina, con varie esperienze accumulate in provincia e fuori). I suoi piatti sono quelli
tradizionali, realizzzati con prodotti del territorio
preparati con un tocco di originalità e fantasia.
Gli antipasti sono salumi di produzione propria
serviti con polenta di mais coltivato dalla cooperativa agricola di Lozzo: salame, pancetta al
barolo e confetture fatte in casa, filetto di maiale
affumicato e aromatizzato con erbe. Per primo
(le paste sono fatte in casa) i tagliolini al ragù di
salsiccia e scalogno, i bigoli con ragù di cervo, gli
156
gnocchi di patate con salsa di ortiche o con funghi. Per secondo costicine di agnello con rosmarino e aglio, carrè di maiale affumicato con miele
e timo, filetto alla cadorina avvolto nello speck su
un letto di ortiche o funghi. In autunno ci sono
anche piatti con la zucca, gnocchi con fonduta di
gorgonzola, vellutata e altro. Il punto forte è però
la selezione di formaggi, delle malghe del Centro
Cadore e del Comelico e di altre piccole produzioni italiane, serviti con mieli e confetture di
frutta e verdura. I dolci sono fatti in casa: strudel,
crostate, Sacher. Una cinquantina le etichette dei
vini, tutte italiane.
Albergo ristorante CENTRALE
telefono > 0435 62246
e-mail > [email protected]
internet > www.albergocentrale1900.it
coperti > 40
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25
prenotazione > gradita la sera
giorno di chiusura > lunedì
ferie > variabili
carte di credito > Visa
parcheggio > sì
accettano animali > di piccola taglia
L’albergo Centrale di Santo Stefano di Cadore, in
pieno centro accanto alla chiesa, è un’istituzione.
Di antica tradizione, è stato ristrutturato alcuni
anni fa e la gestione è da tre generazioni nelle
mani della famiglia Buzzo Piazzetta, originaria
dell’Ucraina. Oggi è tenuto dalle tre sorelle Ren-
piazza Roma 5, 32045 Santo Stefano di Cadore
za, Elisabetta e Paola. Paola, la più giovane, è in cucina, Renza e Elisabetta curano l’accoglienza e la
sala. Da provare sono i tradizionali piatti personalizzati con sapori particolari. I casonziei, conditi
con burro fuso e ricotta affumicata, sono preparati con patate, cipolle, erba medica selvatica e aceto balsamico; gli gnocchetti sono alla salvia o con
ortiche e spinaci selvatici, le “ladagne” (lasagne
rustiche) sono condite con rosmarino e ricotta
affumicata, la minestra d’orzo e patate in stagione
è arricchita con ortiche, i canederli (con formaggio, pancetta e mortadella) in brodo o gratinati
al forno, sono di piccoli dimensioni. Unici sono
i “presnederli”, una sorta di canederli di forma
rettangolare, in cui l’impasto tradizionale viene
arricchito con erba cipollina, poi viene impanato
e fritto e viene servito in brodo. Tra i secondi, da
ricordare sono la selvaggina in salmì e (in stagione) i funghi. I dolci sono fatti in casa (strudel e
torta di ricotta). Discreta la scelta dei vini.
159
Ristorante LA STADIERA
telefono > 0435 401013
coperti > 40 + 30
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 25-28
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > fuori stagione lunedì e martedì
carte di credito > Visa, Mastercard
parcheggio > sì
giardino esterno > sì
Appena fuori dal paese e in una bella posizione
panoramica si trova il ristorante “La Stadiera”.
Il locale ha tre salette molto carine, con una bella
stufa in maiolica, simpatico l’arredamento, soffitti
a cassettone e pavimenti in cotto. Con il bel tempo si può pranzare anche fuori. Il locale è aperto
da 15 anni e da tre anni viene gestito da Lucia di
Lozzo in sala e Maria ai fornelli. Maria ha fatto
esperienze culinarie in vari alberghi, Lucia, sommelier, ha lavorato per sette anni all’Enoteca La
Serenissima di Domegge di Cadore. Alla Stadie-
loc. Reane 36, 32040 Auronzo di Cadore
ra si possono gustare antipasti e primi piatti. Gli
antipasti sono composti da quattro assaggi, caldi
o tiepidi, che cambiano a discrezione di Lucia e
Maria di giorno in giorno, a volte da mezzogiorno a sera, a seconda delle materie prime disponibili. I prodotti sono per lo più tradizionali, locali
e regionali ma anche di altre regioni italiane. Si
può trovare pera con la pancetta, spiedini con
ananas e pesce, strudel salato, tagliatelle con il
radicchio, lardo rosolato e formaggio Morlacco
(abbinato a un bicchiere di rosso Tiziano), pasta
con il cacao condita con mascarpone, pinoli e
speck tostato. Sempre si trovano zuppe, gnocchi,
risotti, pasticcio fatto
con le crespelle; paste
ripiene preparate da
Maria. Buona la scelta
fra i dolci: dalla Sacher
alla torta Linzer, grano saraceno, sfoglia
con la pesca, bavarese
al caffè, al cioccolato
bianco. La cantina è
ben fornita. Sono presenti etichette italiane
e qualche etichetta
straniera.
162
Ristorante LAITE
telefono > 0435 469070
e-mail > [email protected]
internet > www.ristorantelaite.com
coperti > 25
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 60
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > mercoledì, giovedì a mezzogiorno
ferie > giugno
carte di credito > tutte
parcheggio > sì
164
Fa parte di AltoGusto, la grande cucina delle Dolomiti Bellunesi. Fabrizia Meroi (una stella Michelin) e Roberto Brovedani accolgono gli ospiti
in un’autentica casa sappadina del Settecento, in
due graziose salette che evocano sapori e profumi antichi. Fabrizia è in cucina e Roberto serve
in sala e gestisce la cantina. Le loro proposte riescono sempre a sorprendere e creano piatti equilibrati e ricchi di sapori e profumi, con indovinati
abbinamenti dei vari elementi che riescono ad
amalgamare mantenendo la loro individualità.
Alla base ci sono materie prime cosiddette “povere”, della nostra montagna, ma che conservano
borgata Hoffe 10, 32047 Sappada
sapori pieni e originali: erbe, fiori, bacche, frutti.
Un elemento caratterizzante è l’emozione che
dà il gustare piatti mai scontati, mai copiati. Nel
menù ci sono alcuni classici sempre presenti: raviolo al camoscio, tartare di capriolo, lepre cotta
a basse temperature. Altri piatti variano a seconda della stagione e dell’estro della cuoca: lumache all’erba ruta con patate, terrina di anguilla e
fois gras, tagliolini di riso con rane e aglio orsino,
raviolo al ginepro e camomilla. In autunno sono
da provare gli antipasti con ricotta aromatizzata
all’estragone. In inverno il filetto di vitello cotto
nel fieno a bassa temperatura. Un trionfo i dolci: torta golosa al cioccolato e amaretto, spuma
di formaggi con biscotto al kummel e noci, semifreddo di stracciatella al cocco con gelatina
di mele e al cioccolato, crema brulè al rabarbaro
(che viene sostituito dalle castagne in autunno)
con gelato di mais. Passione e competenza anche in cantina, con 800 etichette tra cui scegliere.
Buona la proposta di distillati.
165
Ristorante Baita MONDSCHEIN
telefono > 0435 469585
e-mail > [email protected]
internet > www.ristorantemondschein.it
coperti > 50-100
prezzo medio (primo, secondo, dolce, caffè;
bevande escluse) > € 37
prenotazione > consigliata
giorno di chiusura > martedì
(sempre aperto in stagione)
ferie > 20 giorni giugno e novembre
carte di credito > tutte tranne Diners
parcheggio > sì
accettano animali > di piccola taglia
giardino esterno > sì
Il Mondschein è stato aperto da Paolo Kratter a
Sappada, proprio sulle piste da sci, nel 1995. Il ristorante si trova al piano terreno, ricostruito con
il legno di vecchi fienili
locali demoliti. L’arredamento, suppellettili
e soprammobili sono
di origine contadina
e ricordano tempi antichi e antichi sapori.
L’atmosfera è coinvolgente. La simpatia di
Paolo e della moglie
Irene contribuiscono
a far sentire l’ospite
come a casa. Lo chef, Marco da Rin Bettina, di
Vigo di Cadore, propone una cucina innovativa
che non stravolge la tradizione, e naturalmente
utilizza prodotti di prima scelta, privilegiando
quelli locali e stagionali. Una cura particolare è
per le carni, sempre fresche e di prima qualità,
che sono diventate il punto forte del locale. Da
provare le costate di highlander di adeguata frol-
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via Bach 96, 32047 Sappada
latura, le cotolette di agnello alle erbe, il filetto
di manzo “che si taglia con la forchetta”. Da non
perdere il filetto di cervo con salsa di grappa di
Barolo e cacao, abbinato a una salsa di vino rosa
e marmellata di mirtillo rosso con composta di
frutta secca e mele. Molto gradevoli gli antipasti: tartare di manzo
con radicchio di monte sott’olio, caviale
e aceto balsamico,
prosciutto di Osvaldo
affumicato con funghi dorati o verdure, il
brasato di bisonte con
fiori di zucca ripieni
e caprino gratinati al
forno. Fra i primi ci
sono gnocchi di zucca con speck e rucola, ravioli alla mentuccia e
ricotta affumicata (tipici di Sappada), risotto ai
porcini e salsa di mirtilli, timo e aceto balsamico.
Fra i dolci, la torta Linzer e la crema al cioccolato
bianco, yogurt e frutti di bosco. La ricca cantina
nel sotterraneo è gestita da Ruggero: 500 etichette di quasi tutte le regioni italiane con picchi
notevoli. Non mancano gli champagne.