28/03/2011

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28/03/2011
FURTI DI AUTO: IN ITALIA RUBATE OLTRE 340 VETTURE AL
GIORNO - DOSSIER FURTI 2010
Roma, 28 marzo 2011 - Nel 2010 i furti di veicoli hanno confermato di
costituire una problematica di primo piano per il nostro Paese: sono state,
infatti, rubate ben 124.197 vetture, 38.783 motocicli e 2.908 automezzi
pesanti. Lo scorso anno ogni giorno sono state rubate oltre 340 autovetture,
circa 14 ogni ora, e una ogni 4 minuti: un bollettino per nulla rassicurante per i
possessori di auto, nonostante la diminuzione del numero assoluto dei veicoli
sottratti ai legittimi proprietari, passati dagli oltre 222mila annui del 2000 agli
oltre 124mila del 2010. Aumenta il numero dei veicoli di cui ogni anno si perde
traccia. I dati emergono dal Dossier Furti 2010 curato da Lojack Italia, azienda
leader nel rilevamento e recupero dei veicoli, sulla base dei dati forniti dal
Ministero dell’Interno. Il numero totale dei furti di veicoli registrato nel 2010
nel nostro Paese è molto alto (tabella 1) e indica come il fenomeno sia
impermeabile al cambiamento dei tempi, rimanendo un malcostume molto
radicato. La testimonianza di come la situazione sia sempre critica si evince dai
dati sul recupero dei veicoli forniti dal Ministero dell’Interno e raccolti e
rielaborati da Lojack Italia, azienda leader nel rilevamento e recupero dei
veicoli rubati: nel 2009 67.043 veicoli non sono stati recuperati, mentre nel
2010 il dato è fermo a 65.398. In proporzione il numero dei veicoli di cui si
persa traccia è quindi aumentato.
Tabella 1
Regione
Autovetture rubate
2009
Abruzzo
1.802
Basilicata
480
Calabria
5.163
Campania
21.807
Emilia Romagna
4.169
Friuli Venezia Giulia 453
Lazio
23.955
Liguria
1.471
Lombardia
21.022
Marche
862
Molise
420
Piemonte
8.099
Puglia
16.912
2010
1.842
435
4.213
20.610
4.206
383
22.309
1.384
19.435
890
402
7.752
17.849
Var. 10/09
%
2,22%
-9,38%
-18,40%
-5,49%
0,89%
-15,45%
-6,87%
-5,91%
-7,55%
3,25%
-4,29%
-4,28%
5,54%
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino Alto Adige
Umbria
Valle D´aosta
Veneto
Totale
2.001
16.329
2.335
202
605
63
2.794
130.944
1.750
15.457
2.035
164
550
32
2.499
124.197
-12,54%
-5,34%
-12,85%
-18,81%
-9,09%
-49,21%
-10,56%
-5,15%
Analizzando i dati è possibile evidenziare come ben oltre la metà dei furti
denunciati nel 2010 interessino 6 importanti Regioni che da sole raggiungono il
77% dei furti rispetto al totale nazionale, come riportato nella tabella 2.
Tabella 2
Regione
Lazio
Campania
Lombardia
Puglia
Sicilia
Totale
Furti
2010
22.309
20.610
19.435
17.849
15.457
124.197
% Furti
18,0%
16,6%
15,6%
14,4%
12,4%
77,0%
A costituire una ulteriore chiave di
lettura interessante sono i dati sui furti registrati nelle singole province più
importanti e la loro incidenza sul fenomeno nazionale. Quasi il 60% dei furti
rispetto al totale nazionale è avvenuto nelle sei province, come mostrato nella
tabella 3.
Provincia
Furti 2010 % Furti
Roma
20.401
16,4%
Napoli
14.908
12,0%
Bari
10.100
8,1%
Milano
13.376
10,8%
Catania
8.504
6,8%
Torino
6.510
5,2%
Totale
124.190
59,4%
Tabella 3 Le autovetture più rubate dai “topi d’auto” continuano ad essere
anche le più popolari, sempre più “ricercate” per la vendita dei pezzi di
ricambio o per essere a loro volta vendute sul mercato nero o utilizzate per
compiere attività criminali. Ad occupare i primi cinque posti della classifica
Top20 troviamo il Gruppo Fiat con i 5 modelli più venduti: Panda, Punto, Uno,
Cinquecento e Lancia Y (tabella 6). I furti di auto in Italia nel 2010 Nel 2010 i
furti di veicoli hanno confermato di costituire una problematica di primo piano
per il nostro Paese: sono state, infatti, rubate ben 124.197 vetture, 38.783
motocicli e 2.908 automezzi pesanti. Lo scorso anno ogni giorno sono state
rubate oltre 340 autovetture, circa 14 ogni ora, e una ogni 4 minuti: un
bollettino per nulla rassicurante per i possessori di auto, nonostante la
diminuzione del numero assoluto dei veicoli sottratti ai legittimi proprietari,
passati dagli oltre 222mila annui del 2000 agli oltre 124mila del 2010. Se, da
una parte, è divenuto negli anni molto più complicato sottrarre un’auto a causa
dei sistemi di antifurto sempre più sofisticati, continua ad essere elevato il
numero dei furti a scopo cannibalizzazione per la richiesta di pezzi di ricambio,
e dei cosiddetti “furti d’uso”, perpetrati per commettere altri reati. La
diminuzione del numero assoluto dei furti non deve però far pensare a una
minore gravità del fenomeno, in quanto negli anni si è assistito ad una
graduale diminuzione del numero dei veicoli recuperati a seguito della
sottrazione, passati dai circa 130mila annui del 1990, ai 123mila annui del
2000 fino al 2010 che conferma questo trend di diminuzione con 58.799
rinvenimenti. Se calano i furti (-5,15% rispetto al 2009), si riducono in modo
ancora più sensibile i recuperi di auto rubate con la percentuale dei
ritrovamenti che scende dal 48,8% del 2009 al 47,3% dello scorso anno, per
un totale di ben 65.398 autoveicoli spariti nel nulla. “Il furto dell’auto”,
evidenzia Maurizio Iperti, Amministratore Delegato di Lojack Italia, “è un
fenomeno che ormai da anni vede il nostro Paese in cima alle classifiche
europee e costituisce una delle principali ansie per chi si appresta ad
acquistare un veicolo nuovo o usato, in special modo se di segmento medioalto. Negli ultimi anni, supportando le Forze dell’Ordine con la nostra avanzata
tecnologia in radio-frequenza, abbiamo raggiunto importanti risultati nel
contrasto della criminalità, garantendo il recupero del 90% dei veicoli rubati
equipaggiati con i nostri dispositivi nelle 48 ore successive al crimine”. “Per
questo motivo”, aggiunge Iperti, “sempre più amministrazioni locali e Forze
dell’Ordine mostrano un concreto interessamento verso le nostre soluzioni di
rilevamento e recupero di beni, già in uso in città come Parigi, New York, Roma
e Milano e che si estendono a diversi settori: automobili, motoveicoli, macchine
movimento terra, veicoli commerciali e camion”. Dove colpiscono i ladri Nella
speciale classifica delle Regioni “meno virtuose” si conferma il primato dei furti
nel Lazio con 22.309 episodi criminosi che stacca di quasi 2mila unità la
Campania (20.610) e la Lombardia (19.435). Merita una menzione particolare
il caso Puglia, unica Regione che vede aumentare sensibilmente il numero dei
furti di auto (17.849 contro i 16.912 del 2009: +5,54%) e si attesta a ridosso
delle Regioni con maggior numero di sottrazioni. Oltre la metà dei furti di auto
denunciati sul territorio nazionale, quasi 74mila, interessa 6 importanti
province dello Stivale. La zona più colpita si è confermata essere quella di
Roma, con 20.401 furti (1.513 in meno rispetto al 2009), seguita da Napoli con
14.908 denunce (797 in meno del 2009), Milano con 13.376 furti (1.211 in
meno rispetto al 2009), Bari, dove sono stati commessi 10.100 furti d´auto
(quasi 500 in più dell’anno precedente), Catania, con 8.504 furti (nel 2009
erano stati 9.694), e Torino, con 6.510 auto rubate contro le 6.889 di due anni
fa. I cittadini meno colpiti dal fenomeno soni stati quelli delle province di
Belluno (solo 18 furti nel 2010), Sondrio (30), Aosta (32), Verbania (50),
Oristano (53). Nel Sud Italia, territorio mediamente più colpito, spiccano le
performance positive registrate nelle province di Crotone e Enna con,
rispettivamente, 103 e 119 sottrazioni di auto. Il recupero delle auto rubate Le
statistiche mostrano una graduale diminuzione delle percentuali di recupero
delle auto sottratte ai legittimi proprietari rendendo, fatta eccezione per la sola
Puglia, la consistenza reale del fenomeno dei furti ancora più grave, pur a
fronte di una sua complessiva diminuzione.
Tabella 4
Regione
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino Alto Adige
Umbria
Valle D´aosta
Veneto
Totale
Autovetture rinvenute
2009
891
114
3.039
9.177
3.334
318
7.628
1.127
10.493
562
90
4.782
8.628
995
8.297
1.673
160
394
38
2.161
63.901
2010
786
111
2.423
6.981
3.346
245
7.201
1.139
9.516
620
104
5.049
8.850
890
7.630
1.527
112
433
23
1.813
58.799
Var.
2010/2009
%
-11,78%
-2,63%
-20,27%
-23,93%
0,36%
-22,96%
-5,60%
1,06%
-9,31%
10,32%
15,56%
5,58%
2,57%
-10,55%
-8,04%
-8,73%
-30,00%
9,90%
-39,47%
-16,10%
-7,98%
In
particolare, se consideriamo le percentuali di recupero dell’anno 2010 rispetto
alle auto asportate, tra le percentuali più basse spiccano le Regioni con una
maggiore incidenza dei furti negativa: la Campania con il 33,9% e il Lazio con
il 32,3% rispetto alla media nazionale del 47,3%, con un trend di circa 3
sottrazioni di autovetture ogni due ore.
Tabella 5
Regioni
Autovetture
asportate 2010
Abruzzo
Basilicata
Calabria
Campania
1.842
435
4.213
20.610
Autovetture
rinvenute
2010
786
111
2.423
6.981
Percentuale
Recuperi
42,7%
25,5%
57,5%
33,9%
Emilia Romagna
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Liguria
Lombardia
Marche
Molise
Piemonte
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trentino Alto Adige
Umbria
Valle D´aosta
Veneto
Totale
4.206
383
22.309
1.384
19.435
890
402
7.752
17.849
1.750
15.457
2.035
164
550
32
2.499
124.197
3.346
245
7.201
1.139
9.516
620
104
5.049
8.850
890
7.630
1.527
112
433
23
1.813
58.799
79,6%
64,0%
32,3%
82,3%
49,0%
69,7%
25,9%
65,1%
49,6%
50,9%
49,4%
75,0%
68,3%
78,7%
71,9%
72,5%
47,3%
Top 20 delle vetture più rubate Le autovetture più “ricercate” continuano ad
essere quelle più popolari, che coincidono con le “best seller” sul mercato. Le
prime cinque posizioni di questa speciale classifica sono occupate da cinque
modelli del Gruppo Fiat: in testa troviamo la Panda e la Punto che scavalcano
la Uno, modello storico che per diversi anni ha tenuto il primato fino al 2009.
Nella top 20 delle predilette per il recupero di parti di ricambio meccaniche e di
carrozzeria figurano numerosi modelli del Gruppo Fiat con la Cinquecento
stabile al quarto posto. Tra le vetture di lusso sottratte ai legittimi proprietari,
le statistiche del Ministero includono anche diversi modelli di Ferrari (456 – Gts
– Mondial e Testarossa), una Aston Martin Db7 e due Rolls Royce
Tabella 6
Fabbrica
Fiat
Fiat
Fiat
Fiat
Lancia
Ford
Volkswagen
Alfa Romeo
Autobianchi
Opel
Smart
Fiat
Renault
Modello
Numero auto
rubate 2010
Panda
9.246
Punto
8.870
Uno
7.245
Cinquecento
5.429
Y
4.250
Fiesta
3.546
Golf
3.251
147
1.895
Y10
1.839
Corsa
1.641
Fortwo Coupe´ 1.589
Ducato
1.581
Clio
1.547
% sul totale
auto rubate
7,44%
7,14%
5,83%
4,37%
3,42%
2,86%
2,62%
1,53%
1,48%
1,32%
1,28%
1,27%
1,25%
Fiat
Opel
Iveco
Ford
Volkswagen
Fiat
Ford
Grande Punto
Astra
Daily
Escort
Polo
Seicento
Focus
1.530
1.524
1.475
1.430
1.325
1.257
1.227
1,23%
1,23%
1,19%
1,15%
1,07%
1,01%
0,99%
Motocicli e Automezzi pesanti rubati Per avere un’idea più completa del
fenomeno furti, ai dati sulle vetture rubate nel 2010 devono aggiungersi anche
quelli relativi ai motocicli e agli automezzi pesanti sottratti ai proprietari in
quello stesso arco di tempo. Anche per le “due ruote” prosegue il trend in calo
dei furti, sono stati 38.783 nel 2010: erano 44.382 nel 2008 e 41.596 nel
2009. Osservando i dati disaggregati per Regione, emerge una forte
concentrazione del fenomeno in quattro territori: Lazio (10.421), Lombardia
(5.609), Campania (5.595) e Sicilia (5.953) nei quali si registrano 27.578 delle
complessive 38mila sottrazioni.
Tabella 7
Regione
Motocicli rubati
2008
2009
2010
Abruzzo
333
426
306
Basilicata
23
21
19
Calabria
651
673
509
Campania
6.771
5.586
5.595
Emilia Romagna
1.495
1.645
1.350
Friuli Venezia Giulia
242
254
297
Lazio
10.893
9.958
10.421
Liguria
3.291
3.138
2.421
Lombardia
5.935
6.158
5.609
Marche
220
215
170
Molise
33
30
22
Piemonte
1.422
1.469
1.313
Puglia
1.845
1.759
1.933
Sardegna
615
593
452
Sicilia
7.489
6.408
5.953
Toscana
2.231
2.431
1.752
Trentino Alto Adige
58
79
69
Umbria
79
105
78
Valle D´aosta
10
15
6
Veneto
746
633
508
Totale:
44.382
41.596
38.783
Tra i 10 modelli di “due ruote” più rubati nell’ultimo triennio preso in
considerazione, figurano l’Sh (Honda), la Vespa (Piaggio) il T Max (Yamaha), lo
Scarabeo (Aprilia), il Liberty (Piaggio), il Majesty (Yamaha), il Beverly
(Piaggio), il Burgman (Suzuki), la Chiocciola (Honda) e il Cbr (Honda). Meno
conosciuto al grande pubblico, ma altrettanto consistente è il fenomeno dei
furti di automezzi pesanti. I numeri sono decisamente più contenuti, come lo è
anche il relativo parco circolante, ma si tratta di beni che presentano un
elevato costo e sono strumentali alle attività produttive delle aziende del
nostro Paese. Nel 2010 i furti di questi beni sono scesi dai 3.495 del 2009 a
2.908, concentrandosi particolarmente in Regioni come Lombardia (728),
Puglia (372), Campania (275) e Sicilia (254).
Tabella 8
Regione
Automezzi pesanti rubati
2009
2010
Abruzzo
119
61
Basilicata
41
31
Calabria
72
66
Campania
364
275
Emilia Romagna
227
214
Friuli Venezia Giulia 15
8
Lazio
350
318
Liguria
54
46
Lombardia
881
728
Marche
128
43
Molise
12
12
Piemonte
248
212
Puglia
356
372
Sardegna
22
17
Sicilia
295
254
Toscana
109
83
Trentino Alto Adige 9
5
Umbria
50
55
Valle D´aosta
1
1
Veneto
142
107
Totale
3.495
2.908
Tendenze emergenti I moderni sistemi antifurto basati sul blocco del veicolo a
seguito del tentativo di effrazione hanno reso i furti indubbiamente più difficili,
ma non per questo impossibili; ladri esperti e con l’attrezzatura adeguata sono
in grado di disattivare tali sistemi nel giro di pochi minuti. A queste tecniche se
ne sono aggiunte altre meno sofisticate, ma senz’altro più pericolose, anche
per l’incolumità stessa dei proprietari dei veicoli. Nella sostanza, i ladri non
esitano ad entrare in casa per rubare le chiavi delle auto. Può così accadere
che il proprietario dell’auto si accorga della sottrazione della chiave solo diversi
giorni dopo, rendendo di fatto più difficile il ritrovamento dell’auto. Talvolta
invece, ed è l’eventualità più temuta, questi tentativi possono degenerare in
vere e proprie rapine violente ai danni dei residenti. Un’altra modalità in forte
sviluppo è quella della rapina presso le concessionarie: la custodia delle chiavi
originali all’interno dei veicoli oppure presso un punto centrale situato
all’interno del negozio rende più semplice il furto d’auto. La vendita dei veicoli
rubati può inoltre oggi trarre vantaggio dalla rapidità con cui è possibile
effettuare transazioni via internet, anche da un altro Paese: molto spesso i
veicoli rubati vengono venduti come auto di seconda mano legalmente
registrate. L’operazione è resa ancora più semplice dal fatto che ovviamente i
criminali agiscono in un paese straniero rispetto a quello dove è avvenuto il
furto. Tra i modus operandi emergenti vi è anche quello che prevede la
selezione di veicoli di valore contenuto, solitamente privi di copertura
assicurativa contro il furto, e successivamente la restituzione del mezzo in
cambio di un riscatto (il cosiddetto cavallo di ritorno), una pratica riscontrata in
Campania, in particolare nella città di Napoli. Altre tecniche affinate per la
sottrazione dei veicoli ai legittimi proprietari a scopo cannibalizzazione sono
state inoltre riscontrate in Puglia. In questo territorio il modus operandi della
criminalità prevede infatti il “ricovero” dei veicoli rubati all’interno di
capannoni, finte serre o all’aperto nel mezzo di uliveti. Le foglie degli alberi
nascondono ad occhi indiscreti il maltolto, anche da eventuali perlustrazioni
dall’alto con gli elicotteri. Proprio a fronte di questi particolari “escamotage”
messi in atto dai malviventi il sistema Lojack si è rilevato molto efficace grazie
alla possibilità di rilevare e tracciare il segnale a radiofrequenza emesso dal
veicolo rubato anche nei sentieri campestri più isolati. L’italia come via di
transito e destinazione Nella mappa del traffico illegale internazionale di
autoveicoli, l’Italia si conferma sia come mercato finale, sia come una delle
tappe intermedie predilette dalle organizzazioni criminali. Il 90% dei furti di
auto di grossa cilindrata provenienti dalla Costa Azzurra francese transitano nel
nostro Paese con destinazione l’est europeo. Nel loro percorso attraverso il
nord Italia, i corrieri possono toccare le città di Gorizia, Genova, Milano,
Brescia, Verona, Udine (raramente passano per Trieste). Spesso dalla Slovenia
procedono verso la Romania, oppure verso Serbia, Montenegro, Albania; Paesi
questi nei quali è facile constatare a colpo d’occhio una grande quantità di
vetture di alta cilindrata con targhe straniere (molte inglesi) che circolano per
le città. Il furto viene attuato su commissione da organizzazioni criminali
dell’est europeo: a volte vengono commissionate più auto ed i “piloti”
percorrono la seconda tratta (Nord Italia- Paesi dell’Est) insieme, uno in coda
all’altro. Talvolta, invece, la procedura seguita è quella del “point to point” con
il cambio pilota: le auto vengono rubate in Costa Azzurra per poi essere
parcheggiate in una città italiana (molto spesso Genova) dal primo pilota che
ha rubato l’auto. Il secondo pilota giunge in aereo dai paesi dell’Est per
prendere l’auto e oltrepassare il confine. Durante questi spostamenti non
vengono effettuate fermate e viene mantenuta una velocità costante entro i
limiti di velocità consentiti. A confermare l’esistenza di questi percorsi
“preferenziali” vi è una serie di episodi seriali raccolti dalla centrale operativa
Lojack Italia. Tra i ritrovamenti resi possibili dal sistema wireless ad alta
frequenza Lojack vi è ad esempio quello, avvenuto recentemente, di una
Porsche Cayenne rubata ad Antibes, vicino a Nizza, che stava per varcare il
confine italiano con la Slovenia. A pochi passi dalla meta, la Polizia Stradale ha
intercettato il veicolo nei pressi di Villesse, in provincia di Gorizia. Allo stesso
modo è stato ritrovata una Bmw X5 con targa spagnola rubata a Murcia
(Spagna). I ladri avevano anche falsificato la targa con una ucraina, ma in sei
ore dall’ingresso in Italia l’auto rubata è stata ritrovata all’interno di un cortile
condominiale da una pattuglia della Polizia equipaggiata con il sistema Lojack.
La città di Milano, in particolare, sembra costituire un centro nevralgico delle
rotte che vedono transitare le auto rubate nel nostro Paese. Nel capoluogo
lombardo sono state ritrovate in più di un’occasione auto rubate in Costa
Azzurra: è stata ritrovata ad esempio la vettura di un famoso calciatore del
Monaco, una Bmw 635, rubata durante una rapina alla sua villa di Roquebrune
Cap Martin, mentre a dicembre la Polizia ha recuperato una Range Rover
rubata a Mougins, paese tra Cannes e Nizza, in un garage multipiano in zona
corso Buenos Aires. Un ultimo significativo e recente caso, registrato nel porto
di Napoli a gennaio di quest’anno, ha portato al ritrovamento di due Ferrari
(una 458 e una 599), una Porsche Panamera e una Mercedes Sls Amg, per un
valore complessivo di oltre 1 milione di euro. Le vetture di lusso, rubate in
Spagna, sono state intercettate grazie ai sistemi Lojack al largo del porto di
Napoli all’interno di due container a bordo di una nave di bandiera bahamese,
proveniente da Genova e diretta a Malta. Di lì il bottino si sarebbe poi spostato
verso la meta finale, Toyama City in Giappone. La voce dal campo – Antonio
Montanaro, lo scenario internazionale dei furti di veicoli secondo l’Interpol Il
furto delle auto è un crimine molto diffuso. E’ difficile trovare qualcuno che non
abbia conoscenza diretta del problema, o per essere stato derubato
personalmente del proprio veicolo o amico o parente di qualcuno che ha subito
il furto. Nonostante ciò il fenomeno, a livello italiano ed europeo, è in
diminuzione. Come pure è in netto calo il numero dei ritrovamenti dei veicoli
rubati, come afferma lo stesso Ministero degli Interni del nostro paese. Eppure
le tecnologie che possono aiutare a proteggere le auto dai furti sono sempre
più sofisticate. Le ragioni di questa situazione sono molteplici, come racconta
Antonio Montanaro, funzionario dell’Interpol in prima linea nella lotta contro la
criminalità organizzata. Montanaro è un ufficiale specializzato presso l’unità
droga e crimine organizzato del segretariato generale dell’Interpol a Lione; fino
al 2010 ha diretto per 10 anni la sezione traffico internazionale di autoveicoli e
natanti dell’Interpol di Roma. E’ quindi la persona che meglio può spiegare la
situazione e quanto il fenomeno sia radicato a livello internazionale. “I veri
ladri d’auto riscontrano molte difficoltà nel rubare i veicoli di oggi, in quanto la
maggior parte è dotata di strumenti di prevenzione efficaci. A questo si
aggiungano gli incentivi offerti dalle case per installare l’antifurto che
rappresenta un forte deterrente. Ciò determina la riduzione dei furti. La
diminuzione dei recuperi invece, introduce un aspetto strategico. Chi è dedito
al furto d’auto, che va sottolineato è oramai un fenomeno internazionale, non
può essere ostacolato da questi elementi di protezione: deve inventarsi
qualcosa per ottenere lo stesso risultato. Diminuiscono i furti e crescono le
frodi nei confronti delle compagnie d’assicurazione e delle società finanziarie.
Frodi che hanno inizio addirittura al momento dell’immatricolazione, che in
Italia, ad esempio, avviene senza alcun controllo. I documenti necessari sono
facilmente falsificabili e sono ancora poche le banche dati condivise e
disponibili ai vari uffici. Le assicurazioni, ad esempio, non effettuano mai alcun
controllo. L’auto che stanno per assicurare potrebbe già essere stata venduta
ed essere in possesso di un altro proprietario. Una volta immessa in un
mercato parallelo è difficile poterla recuperare”. “Per quanto riguarda le
strategie per contrastare il fenomeno dei furti d’auto, in Italia si fa poca
prevenzione rispetto ad altri paesi, ad esempio gli Stati Uniti. Ricordo un
episodio, forse eclatante, forse una truffa, però accade anche questo: un
signore aveva acquistato una Ferrari, l’aveva parcheggiata nel box privato e
aveva lasciato le chiavi nello stesso box. Per il ladro un lavoro facile, ha rotto la
serratura del box e si è portato via la Ferrari comodamente con le chiavi. In
America questo non potrebbe avvenire. Le associazioni per i consumatori sono
prodighe di consigli per evitare comportamenti a rischio. E, tra l’altro,
l’assicurazione americana non rifonde i casi di furto molto sospetti o causati da
incuria del proprietario. Nel nostro paese, invece, l’assicurazione paga. E’
certamente un incentivo per una truffa. C’è anche un altro problema. I sistemi
di prevenzione adottati dalle case produttrici trasformano spesso il furto d’auto
in rapina. I costruttori installano sulle automobili sistemi di accensione originali
e sofisticati, che richiedono, ad esempio, la chiave di avviamento originale. In
questo caso chi vuole rubare la macchina deve portarla via al proprietario
mentre questo è a bordo o la parcheggia. Nella mia esperienza mi sono
imbattuto sovente in casi in cui la chiave di avviamento era stata rubata dalla
borsetta o dalla giacca del proprietario che l’aveva lasciata incustodita. Alcune
macchine prevedono la chiusura delle porte appena si innesta la marcia. Si
sono verificati diversi casi in Puglia: il ladro apriva la portiera subito dopo che il
guidatore era salito sull’auto, magari stava già muovendosi, lo scaraventa fuori
e si allontana indisturbato con il veicolo. Un sistema di chiusura automatica
delle porte può evitare questo inconveniente. Sicuramente per la prevenzione
del fenomeno furti, ottimi risultano i sistemi di localizzazione e tracciabilità.
Sono dei buoni deterrenti e consentono di abbattere i costi di assicurazione. Un
valido deterrente è anche quello di far sapere ai ladri che l’auto è dotata di un
sistema di geolocalizzazione o tracciabilità. Questi sistemi aiutano molto le
indagini dopo il ritrovamento. Consentono di tracciare la storia del furto e
forniscono informazioni utili sulla banda che l’ha eseguito”. L’italia come
“mercato di approvvigionamento” I dati relativi al furto di auto nel 2010, per
quanto in calo rispetto ai valori del decennio precedente, rivelano tuttavia
ancora come la nostra Penisola rappresenti per le organizzazioni criminali
organizzate sia un interessante mercato finale, sia un fertile mercato di
approvvigionamento. I dati registrati dalla centrale Lojack nel corso degli
episodi di recupero di autoveicoli e moto rubate condotti in collaborazione con
le Forze dell’Ordine, rivelano ad esempio in alcune zone di Italia il
consolidamento di alcuni modus operandi tra cui l’asportazione dell’antifurto
meccanico, la sostituzione della targa e la clonazione del telecomando. Proprio
quest’ultima tecnica, ad esempio, ha colto di sorpresa la proprietaria di una
Bmw X5 rubata in pieno giorno in centro a Milano. L’auto, equipaggiata con il
sistema Lojack Vigile (che si attiva immediatamente nel caso di un “movimento
non autorizzato” del veicolo), è stata localizzata e tenuta sotto controllo dalle
Forze dell’Ordine. Nel giro di poche ore la proprietaria ha potuto riappropriarsi
dell’auto, che non presentava alcun segno di effrazione. Si tratta di una tecnica
emergente messa in atto dai malviventi che attraverso l’ausilio di semplici
dispositivi, facilmente rintracciabili in rete, riescono a trasmettere un segnale
al telecomando di apertura del veicolo e a utilizzare questo per aprire la
vettura come se venisse regolarmente aperta con il proprio telecomando
attraverso la clonazione del segnale. Vi sono poi casi di auto rubate solo in
apparenza provenienti da Paesi stranieri: molte auto di grossa cilindrata rubate
nel Nord Italia vengono portate all’estero per poi rientrare sempre nella nostra
Penisola completamente contraffatte (n. Telaio/documenti/targa/colore). E’ il
caso di una Porsche Cayenne rubata nel nord Italia e recuperata a Desenzano
con a bordo tre bulgari. L’auto era completamente contraffatta e l’unico
elemento che ha consentito di risalire all’identità della vettura era il dispositivo
wireless di Lojack installato al suo interno. La differenza Lojack La tecnologia
Lojack è la risposta più efficace al problema, sempre più grave e globale, del
furto dei veicoli. I sistemi Lojack sono basati su una collaudata tecnologia
wireless ad alta frequenza estremamente efficace, anche quando il veicolo si
trova in un container di acciaio, in un garage o in un parcheggio sotterraneo.
Oltre a essere efficace, il sistema Lojack è molto difficile da individuare o
schermare: grazie alla tecnologia a radio frequenza non vi sono segnali esterni
visibili, quali led luminosi o antenne, che svelino che il veicolo è equipaggiato
con dispositivo Lojack. Inoltre, uno dei principali punti di forza che distinguono
Lojack da tutti i concorrenti è rappresentato dagli esclusivi rapporti di
collaborazione con le Forze dell’Ordine, sui cui mezzi (autopattuglie, elicotteri,
aerei) sono installate speciali unità “Vehicle Tracking Computer” (Vtc) per
rintracciare e recuperare i veicoli rubati seguendo il segnale emesso dal
dispositivo Lojack. Le soluzioni Lojack garantiscono una precisione senza
precedenti nel tracciamento di beni mobili. Una volta che il sistema è attivato,
il veicolo, o altro bene rubato, comunica la sua posizione attraverso il segnale
silenzioso a radio frequenza emesso dal trasmettitore nascosto al suo interno.
Questo processo collaudato è riconosciuto da molti professionisti delle Forze
dell’Ordine come il più efficace per il recupero dei veicoli rubati. Lojack in Italia
I sistemi della società, attiva in America dal 1986 e in Italia dal 2006 (oggi con
quasi 20mila abbonati), hanno raggiunto una percentuale di successo del 90%
nel recupero di veicoli rubati su più di 8 milioni di unità installate, per un totale
di oltre 250mila veicoli recuperati pari a un valore superiore ai 5 miliardi di
dollari. Il sistema Lojack è completamente operativo in tutto il territorio della
penisola ed è venduto attraverso una rete capillare di concessionari autorizzati,
ma ha anche accordi diretti con case madri, come Mitsubishi, Peugeot, Citroën,
Maserati, Chrysler, Chatenet, Jaguar e Piaggio, che installano il dispositivo
Lojack sui propri modelli. Primarie compagnie assicuratrici offrono sconti
importanti sulle polizze furto incendio su auto equipaggiate con Lojack. Speciali
condizioni assicurative associate al sistema Lojack sono offerte da gruppo
Allianz, Filo diretto Assicurazioni, Sai Fondiaria, gruppo Alleanza Toro, Lloyd’s
di Londra, Groupama, Assimoco - per citare i nomi più noti - e gli sconti
riconosciuti permettono ai clienti di compensare l´investimento nel sistema.
Amisat-lojack, la polizza all inclusive per auto in collaborazione con Filo diretto
è stata riconosciuta come il miglior prodotto assicurativo per auto dalla
prestigiosa rassegna Mf Innovazione Award 2009, realizzata dagli esperti di
Milano Finanza in collaborazione con Dp Analisi Finanziaria. Lojack ha
l’autorizzazione del Ministero dell’Interno per poter fornire il suo sistema per
rintracciare e recuperare i veicoli rubati alle Forze dell’Ordine. Il sistema
Lojack, oggi, è utilizzato da oltre 500 pattuglie delle Forze dell’Ordine su tutto
il territorio nazionale e la collaborazione è attiva con diverse Forze di Polizia
per coprire il recupero dei veicoli rubati nelle grandi città, su strade, autostrade
e in prossimità delle vie d’uscita come porti o confini. Per quanto riguarda la
Polizia Stradale le pattuglie equipaggiate sono più di 50 (Lazio e Roma
totalmente coperti), mentre la Polizia Provinciale utilizza il sistema Lojack in
diversi comuni della provincia di Roma. Per quanto riguarda, invece, i comandi
di Polizia Locale (Vigili Urbani), sono più di 60 le città in cui è operativo il
sistema Lojack e per grandezza si possono citare i comuni di: Napoli,
Alessandria, Padova, Trento, Frosinone, Teramo, Bari, Novara, Catanzaro,
Siracusa, Catania, Ancona e Trani. Nelle città di Milano, Torino e Venezia la
Polizia Giudiziaria è equipaggiata con dispositivi Lojack. Ulteriori accordi sono
in fase di definizione, in ogni caso il sistema Lojack è completamente operativo
in tutta la penisola e dove non ci sono pattuglie delle Forze dell´Ordine
equipaggiate il servizio è garantito da polizie private (ex. Vetture Mondialpol o
elicotteri) per la localizzazione del veicolo; ma il recupero avviene sempre
attraverso le Forze dell’Ordine Istituzionali. Le nuove soluzioni La Fcc Commissione Comunicazioni Federali - agenzia governativa indipendente che
negli Stati Uniti è incaricata di tutti gli usi non governativi dello spettro radio,
ha concesso a Lojack il permesso di estendere le applicazioni della sua
frequenza radio. In questo modo, le soluzioni Lojack potranno essere utilizzate
non solo per rintracciare e recuperare i veicoli rubati ma anche in altri ambiti,
come ad esempio rintracciare e recuperare persone scomparse, ricercati dalle
Forze dell’Ordine, individui colpiti dalla sindrome di Alzheimer o materiali
pericolosi. La nuova generazione di sistemi per recuperare i veicoli in caso di
furto è autoalimentata e non grava sui consumi elettrici del veicolo e funziona
anche in caso di guasto o manomissione della batteria, assicurando la massima
protezione dal furto per tutti i veicoli di oggi e quelli del futuro, inclusi quelli
elettrici.
http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=165755